Polistena conferisce la cittadinanza onoraria a Julian Assange

Il Consiglio comunale di Polistena ha conferito la cittadinanza onoraria al giornalista australiano Julian Assange, su cui pende un mandato di cattura degli Stati Uniti per cospirazione.

Un riconoscimento assegnato «per avere diffuso con indomabile spirito di servizio e coraggio le verità scomode dei teatri di guerra, rendendo l’umanità consapevole delle gravi violazioni dei diritti umani e umanitari, con ciò schierandosi per la causa della pace, della democrazia e della libertà dei popoli oppressi», ha spiegato il sindaco di Polistena, Michele Tripodi.

«Sull’esempio di grandi città come Roma, Napoli, Reggio Emilia, Bologna, anche Polistena – ha spiegato il primo cittadino – che si è sempre distinta per le lotte per i diritti civili, sociali e costituzionali, ha ritenuto di conferire l’onorificienza nel solco dei valori costituzionali che tutelano le libertà fondamentali e i diritti personali, tra cui la libertà di stampa ed opinione di cui all’articolo 21 della Carta Costituzionale».

«Il Consiglio Comunale – si legge in una nota – auspica che Julian Assange possa ricevere un diritto di cittadinanza dall’Italia o da altro Paese europeo affinché gli possa essere attribuito un nuovo status personale di perseguitato e/o rifugiato per motivi politici».

Al sindaco, infine, è stato dato mandato di firmare a seguito del presente conferimento una pergamena da inviare alla moglie Stella Assange Moris attraverso cui la stessa venga notiziata dell’onorificenza concessa dal Comune di Polistena. (rrc)

All’Unical la mostra fotografica su Julian Assange

Si intitola Harry Up! la mostra fotografica etica che s’inaugura il 28 novembre, alle 17.30, al Dam dell’Università della Calabria. All’inaugurazione della mostra sarà presente, oltre alla reporter Antonietta Chiodo, la giornalista Tiziana Barillà.

La mostra fotografica, sostenuta dal collettivo Filorosso e da Free Assange Italia, il gruppo che riunisce attivisti per Assange in varie parti d’Italia, racconta il lavoro delle persone attive in tutta Italia per la liberazione del giornalista australiano ingiustamente rinchiuso da circa 5 anni nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nei dintorni di Londra. 

Il calvario di Assange ebbe inizio a causa delle pubblicazioni su Wikileaks – la piattaforma di cui il giornalista australiano era cofondatore – di rivelazioni su crimini di guerra ed atrocità di vario genere perpetrate dai governi del cosiddetto occidente democratico. 

La sua detenzione è una estrema dimostrazione della violazione dei diritti umani nei confronti di una persona che intendeva svolgere liberamente il suo lavoro di giornalista e soprattutto garantire al mondo una informazione libera che dovrebbe essere alla base di ogni democrazia. 

La mostra fotografica è un viaggio lungo lo stivale che racconta le esperienze di attivismo di persone comuni che si spendono in molte iniziative finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica sul caso Assange.

L’esposizione si potrà visitare fino al 16 dicembre. (rcs)