LAMEZIA – In scena “L’amico dei Soldi”

In scena domani sera, a Fronti – Lamezia Terme, alle 21, a Piazza San Giuseppe, lo spettacolo L’amico dei Soldi della Compagnia teatrale “Giovanni Vercillo” e la regia di Raffaele Paonessa.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito dei festeggiamenti dedicati alla Madonna del Carmelo, è in due atti e in vernacolo lametino, liberamente ispirato all’opera di Peppino De Filippo.

La serata, ad ingresso libero,  incorniciata da un’atmosfera estiva, rappresenterà un’occasione imperdibile per vivere un momento di autentica condivisione e socialità, arricchito da un profondo senso di devozione e partecipazione comunitaria. (rcz)

LAMEZIA – Martedì si presenta il GenFest 2024

Martedì 23 luglio, a Lamezia Terme, alle 11.30, nella Sala Consiliare “Mons. Renato Luisi” del Comune, sarà presentato il GenFest, in programma dal 27 al 30 luglio tra Lamezia Terme, Curinga, Isola Capo Rizzuto e Steccato di Cutro.

A presentare il programma delle iniziative previste nei 4 giorni, i rappresentanti del Movimento dei Focolari Katia Lagrotteria e Mattia Paradiso (Lamezia Terme), Melina Morana (Sicilia). Interverranno il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, il presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme, Giancarlo Nicotera, i sindaci di Lamezia Terme e Curinga, rispettivamente Paolo Mascaro ed Elia Carmelo Pallaria, l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Lamezia Terme, Luisa Vaccaro.

Quest’anno il Genfest mondiale si svolgerà ad Aparecida, in Brasile, per la prima volta dal 1973 nel continente sudamericano. Contemporaneamente altri Genfest si svolgeranno in varie parti del mondo. Le regioni del Sud Italia e la Sardegna, in una simbolica staffetta subito dopo l’evento brasiliano, ripropongono la stessa iniziativa a livello locale attraverso un percorso immersivo e pratico di conoscenza della cultura della pace, della fraternità e della solidarietà.

Per l’edizione di quest’anno, per l’Italia meridionale e le isole,  è stata scelta la diocesi di Lamezia Terme dove centinaia di giovani avranno la possibilità di raccontarsi, conoscere i testimoni, vivere esperienze nelle realtà del terzo settore, del volontariato, dell’impegno civico. Negli stessi giorni, i giovani dell’Italia settentrionale e del centro si ritroveranno a Loppiano, in Toscana. (rcz)

LAMEZIA – Mercoledì in scena “La Stanza di Agnese”

Mercoledì 10 luglio, a Lamezia, alle 20.30, al Teatro Grandinetti, in scena La stanza di Agnese di e con Sara Bevilacqua.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della seconda edizione della rassegna Calabria teatro, co-prodotta dall’Associazione Nazionale Magistrati del distretto di Catanzaro e dall’Associazione teatrale “I Vacantusi”. Lo spettacolo è inserito nel progetto “Calabria Teatro” seconda edizione, cofinanziamento Bando Distribuzione Teatrale triennio 2022/2024 – PSC Calabria e Legge regionale n.19/2017.

La drammaturgia è di Osvaldo Capraro, disegno luci Paolo Mongelli e Marco Oliani, videomaking Mimmo Greco, organizzazione Daniele Guarini, illustrazione e grafica Studio Clessidra con il supporto di Trac – Centro di residenza teatrale pugliese.

Sono passati trent’anni dalla strage di Via D’Amelio. Agnese Piraino Leto in Borsellino, segnata da una terribile malattia, riceve una telefonata da parte dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga: “Via D’Amelio è stata da colpo di stato”.  Poche parole che inevitabilmente fanno riemergere i ricordi di una vita. Un dialogo incessante tra lei e Paolo, che continua tra le pieghe dei ricordi, con toni di tenerezza quando si tratta dei propri figli e di indignazione nei confronti dei traditori dello Stato.

L’ingresso è gratuito inviando una mail all’indirizzo ges.catanzaro@hotmail.com specificando: Nome, Cognome, Numero di telefono ed Ente di appartenenza (Esempio spettatore/ abbonato Vacantusi). (rcz)

LAMEZIA – Sabato la Diocesi celebra i Santi Patroni Pietro e Paolo

La Chiesa di Lamezia si appresta a vivere la festa dei suoi Santi Patroni Pietro e Paolo. In questi giorni, infatti, in Cattedrale, accompagnati dalle loro comunità, alcuni sacerdoti della Diocesi si stanno alternando nell’officiare le Sante Messe in preparazione della festa del 29 giugno prossimo quando il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, presiederà due Celebrazioni Eucaristiche: alle 10.30, con la presenza del Clero diocesano, ed alle 18.30 al termine della quale si svolgerà la processione.

«Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea – è scritto nel martirologio di queste due figure importanti e fondamentali per la storia Chiesa universale e non solo per quella del primo secolo – , primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo».

Nato a Betsaida in Galilea, Pietro, era pescatore a Cafarnao, divenendo apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò a seguirlo presso il lago di Galilea e dopo che ebbe assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l’unico, insieme al “discepolo prediletto”, a seguirLo nella casa del sommo sacerdote Caifa. Datosi alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il Cristo, come lo stesso gli aveva predetto, Pietro ricevette il mandato di fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone. 

Originario di Tarso, invece, Paolo era un persecutore dei cristiani prima di incontrare il Risorto sulla via di Damasco e convertirsi al Cristianesimo divenendo punto centrale nell’evangelizzazione dei popoli pagani del Mediterraneo. Morì anch’egli a Roma tra il 64 e il 67. (smg)

 

Trame 13 è la piazza che sottrae consenso alla criminalità attraverso la cultura

«É stata una edizione straordinaria. Molto partecipata, inclusiva, con diversi incontri e tanti ospiti. La piazza gremita e gli altri luoghi sempre attraversati dalle persone, dimostrano quanto Trame sia patrimonio di questa città», ha dichiarato Giovanni Tizian, direttore artistico del Festival dei libri sulle mafie, Trame, appena conclusosi.

Lamezia, infatti, è stata, ancora una volta, il palcoscenico a cielo aperto del Festival che, da tredici anni, ospita i protagonisti del dibattito sull’illegalità e le infiltrazioni delle mafie nella società, nella politica e nell’economia legale. Migliaia le presenze ogni giorno tra i cinquanta eventi in programma nelle tre locations canoniche del festival a cui quest’anno, per la prima volta, si sono aggiunti altri luoghi: piazza Mazzini, la Stazione Centrale, il Tribunale e il Teatro F. Costabile di Lamezia Terme. Il festival è stato particolarmente seguito anche attraverso i canali social ufficiali di Trame, ottenendo numeri che riflettono il crescente interesse e coinvolgimento anche da parte della comunità sulla piazza virtuale. Il sito web ha registrato 6.900 utenti unici, con visitatori provenienti non solo dall’Italia, ma anche da altri Paesi come Finlandia, Stati Uniti, Francia, Austria, Paesi Bassi, e Irlanda. Il canale YouTube ha totalizzato ben 11.014 visualizzazioni.

«Giunto alla sua tredicesima edizione Trame ha mantenuto l’entusiasmo e la curiosità delle origini e ha messo in campo l’esperienza dell’ormai suo lungo cammino – ha detto il presidente della fondazione Trame ETS, Nuccio Iovene –. Si sono moltiplicati i linguaggi utilizzati nel festival che, dallo scorso anno ha la durata di sei giorni, passando dall’arte alla fotografia, dai reading agli spettacoli teatrali, dalla musica ai libri, dai documentari ai film, dalle testimonianze ai dati, ragionando sempre sul tema della lotta alle mafie e della costruzione di una società più libera».

«Sono cresciuti gli incontri e i compagni di strada, sia tra gli sponsor che le collaborazioni, con una partecipazione sempre più ampia non solo individuale ma anche di soggetti collettivi. Infine – ha concluso Iovene – ed è la cosa che mi ha di più colpito, in questa edizione sono stati tanti i partecipanti che hanno ricordato come da giovani avessero avuto l’occasione di seguire il festival, un’esperienza che li ha positivamente segnati e a cui sono rimasti affezionati. Anche a loro, dunque, insieme a tutti quelli che ci hanno seguito nel corso di questi sei giorni intensi, un ringraziamento per la loro presenza».

Tra le novità più interessanti e attrattive di Trame13, l’installazione della mostra “Visioni Civiche – L’arte restituita. Dalle opere confiscate alle mafie al bene comune“, realizzata in collaborazione con l’associazione Metamorfosi e comprendente quarantaquattro opere d’arte visitabili gratuitamente fino al 28 luglio negli spazi del Museo Archeologico Lametino.

Con pezzi pregiati di Giorgio De Chirico, Antonio Ligabue, Paul Kostabi, Michele Cascella, Michele Cassinari, Cesare Berlingeri, Massimo Catalani, Luca Dall’Olio, Marco Lodola, Max Marra, Paolo Porelli, Pietro Annigoni, Franz Borghese e Bruno Caruso, nel corso del Festival la mostra ha già registrato oltre600 presenze. Nelle prime cinque ore del primo giorno i visitatori erano già duecentotrenta.

Nel corso del festival sono stati presentati oltre 20 libri con il coinvolgimento di 14 diverse case editrici. Sono stati inoltre illustrati: il report “Amministratori sotto tiro” redatto dell’associazione Avviso Pubblico Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione, il rapporto annuale Ecomafie di Legambiente in anteprima nazionale, e il report “RimanDati” realizzato dall’Associazione Libera, presente anche con uno stand con i prodotti delle cooperative sociali che gestiscono beni confiscati alla mafia.

Ognuna delle sei giornate di dibattito si è arricchita delle testimonianze e dei racconti di personalità del mondo istituzionale, culturale, politico, dell’informazione e della società civile.

Speciali momenti sono stati dedicati alla memoria di Giacomo Matteotti, cento anni dopo il delitto fascista a Roma, di Giuseppe Fava nel quarantesimo anniversario dell’omicidio, di Giuseppe Valarioti, e del poeta lametino Franco Costabile nel centenario della sua nascita.

La manifestazione ha rinnovato l’intesa con il Premio per il giornalismo investigativo Roberto Morrione e, per la prima volta, ha ottenuto la collaborazione di Global Initiative Against Transnational Organized Crime Gi-Toc. (rcz)

LAMEZIA – L’incontro si parla di “Prospettive di sviluppo dell’area centrale della Calabria”

Lunedì 24 giugno, a Lamezia, alle 10, nella sede di Unioncamere Calabria, si terrà l’incontro Politiche industriali, infrastrutture, bonifiche: Prospettive di sviluppo dell’area centrale della Calabria, organizzato da Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia.

Un confronto a più voci, che spinge verso una riflessione capace di proporre progetti di miglioramento per supportare lo sviluppo economico e sociale nell’area centrale della Calabria.

A discutere del tema, dopo l’introduzione del segretario generale della Cgil Area Vasta Enzo Scalese: Fabrizio D’Agostino, dirigente Corap; Caterina Vaiti, segretaria regionale Cgil Calabria; Emilio Errigo, commissario straordinario di Governo Sin Crotone-Rossano-Cerchiara di Calabria; Roberto Rugna, presidente Ance Calabria; Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria; Umberto Calabrone, segretario generale Fiom Cgil Calabria; Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria; Francesco Gatto, segretario generale Filctem Cgil Calabria; Salvatore Larocca, segretario generale Filt Cgil Calabria; Alberto Ligato, segretario generale Slc Cgil Calabria.

Concluderà i lavori Pino Gesmundo, segretario Cgil Nazionale. (rcz)

LAMEZIA – Successo per il concorso “La rosa nel bicchiere”

Grande partecipazione tra studenti e docenti provenienti da tutta la Calabria, per il concorso nazionale La rosa nel bicchiere, svoltosi nell’ex Seminario Vescovile di Lamezia.

Il concorso è stato bandito nell’ambito del progetto culturale La rosa nel bicchiere e ha avuto la precipua finalità di far conoscere, agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il Paese, un grande autore della letteratura italiana del Novecento: Franco Costabile, un poeta calabrese che per le tematiche trattate nelle sue opere si rivela più attuale che mai. Il tema su cui i concorrenti hanno lavorato è stata “La rosa nel bicchiere”, un’opera ‘manifesto’ della poetica costabiliana. 

Il progetto “La rosa nel bicchiere” (Marchio d’impresa del ministero dello Sviluppo economico) ideato e promosso dalla giornalista lametina Maria Scaramuzzino, proprio in questi giorni ha ricevuto le medaglie del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, come riconoscimento per il suo valore culturale.

La progettualità che è in pieno svolgimento, si articola in tutta una serie di attività che mirano alla promozione delle eccellenze del territorio. Nello specifico, per il concorso destinato alle scuole italiane, i versi di Franco Costabile sono stati ‘volano’ per tanti giovani talenti che hanno potuto esprimere il loro estro e la loro creatività con molteplici modalità. 

A vincere il concorso sono stati per la categoria A (sequenze iconico-visive), primo premio ex aequo: l’Istituto comprensivo di Sant’Eufemia Lamezia con l’elaborato digitale “La rosa nel bicchiere” e l’istituto comprensivo C. Guardia P. – Bonifati “G. Cistaro” di Guardia Piemontese (Cosenza) che ha realizzato l’elaborato digitale dal titolo “Calabria rosa nel bicchiere tra passato e prospettive future”.

 Il primo premio per la categoria B (graphic novel/fumetto) è stato assegnato ad Alessandro Cosma e Matteo Andrei Vlad dell’istituto comprensivo “Cavalchini – Moro” di Villafranca Verona, i quali hanno partecipato col graphic novel “La patria del sole, la vita di Franco Costabile”. I due studenti hanno seguito la cerimonia in collegamento web. 

 Per la categoria C (dialogo intertestuale con il componimento costabiliano) il primo premio ex aequo è andata alla studentessa Eva Cuccaro del liceo classico-artistico “Francesco Fiorentino” di Lamezia con la poesia “Calabria bella e dissoluta” e alla studentessa Alessia Fimiani del liceo statale “Tommaso Campanella”, sempre di Lamezia, che ha presentato il componimento “Il mio paese”. 

A ricevere la menzione d’onore lo studente Nicola Samele del liceo statale “T. Campanella” di Lamezia che ha partecipato con la poesia “Luce di Calabria”. Menzione d’onore anche per lo studente Francesco Serratore del liceo classico –artistico “F. Fiorentino” di Lamezia che ha composto la poesia Sambiase: incanto di una terra fra amore e tradizioni”, scritta in italiano e in vernacolo. Il componimento è dedicato a Rosalinda Falvo, giovane professionista lametina prematuramente scomparsa nel gennaio scorso. Tutti gli altri partecipanti sono stati classificati dalla giuria al secondo posto pari merito.

Gli studenti e le scuole vincitrici hanno ricevuto delle targhe ricordo e degli attestati. Ai partecipanti è stato anche donato il volume La rosa nel bicchiere raccontata ed illustrata dai suoi fiori che racchiude tutti gli elaborati pervenuti nell’ambito del concorso. La stesura e la pubblicazione del libro è stata curata da Nella Fragale per la casa editrice lametina Grafichèditore.  

A presiedere la giuria il professor Francesco Polopoli, docente di latino e greco recentemente insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Gli altri giurati sono stati: Annita Vitale, Manuelita Iacopetta, Angela Isabella, Salvatore D’Elia e Pasquale Allegro, tutti noti professionisti lametini. In giuria anche il sacerdote diocesano don Domenico Cicione Strangis, rettore del complesso interparrocchiale San Benedetto. La madrina del concorso e di tutti gli eventi del progetto “La rosa nel bicchiere è la senatrice Ida D’Ippolito, parlamentare decano.

 Main sponsor della cerimonia di premiazione è stata l’Ecp Pegaso Università Digitale – Ecp Mecenate Lamezia Terme diretta dal professor Vincenzo Carbone che ha fattivamente sostenuto la manifestazione. Tra gli ospiti premianti la dottoressa Anna Maria Carbone e la professoressa Caterina Carbone in rappresentanza dell’Università Digitale ECP Pegaso – ECP Mecenate Lamezia Terme; la dottoressa Francesca Narda in rappresentanza dell’Università Telematica Pegaso di Catanzaro; il professor Domenico Servello, presidente calabrese dell’Anp (Associazione nazionale presidi). 

Il professor Polopoli ha espresso la sua soddisfazione per il successo ottenuto dal concorso che ha consentito a bambini e ragazzi di tutte le scuole d’Italia di soffermarsi su un’eccelsa figura della nostra letteratura qual è Franco Costabile, uomo e poeta che ha meritatamente conquistato la ribalta nazionale. 

La senatrice Ida D’Ippolito si è complimentata con tutte le comunità scolastiche partecipanti per l’impegno profuso nel voler descrivere a tutto tondo il pensiero e la personalità di un autore che con i suoi versi narra le vicissitudini di un Meridione e di una Calabria che purtroppo ancora affliggono il nostro amato Sud. La parlamentare decano ha anche invitato giovani e giovanissimi a mantenere ben saldo il legame con le proprie radici storico-culturali, col patrimonio identitario che rappresenta la ricchezza di ogni territorio. 

Anche i rappresentanti dell’Università Digitale Ecp Pegaso – Ecp Mecenate Lamezia Terme hanno evidenziato la valenza dell’iniziativa che ha messo in rete tutte le scuole d’Italia per un omaggio a Franco Costabile che si è tradotto in studio e ricerca certosini, in passione per la poesia e la letteratura. Un’occasione di crescita sia per i singoli studenti che per le classi che hanno lavorato in gruppo. 

Il professor Domenico Servello ha esortato i tantissimi studenti presenti a perseverare nell’impegno perché solo la conoscenza, solo il sapere rendono l’uomo libero nella piena consapevolezza di sé e del ruolo che ricopre nella società in cui vive. (rcz)

 

LAMEZIA – Al via il Festival Trame

Prende il via oggi, a Lamezia Terme, la 13esima edizione di Trame, il Festival dei libri sulle mafie, promosso da Fondazione Trame Ets e Associazione Lamezia Antiracket.

Il festival, che mira a sensibilizzare il pubblico sui temi della legalità e della lotta alle mafie attraverso la cultura, inizia con un’intensa giornata di apertura. Alle ore 18, presso il Complesso monumentale di San Domenico, avrà luogo l’inaugurazione ufficiale.

Nuccio Iovene, Presidente della Fondazione Trame, Giovanni Tizian, direttore del Festival Trame.13, daranno il benvenuto ai partecipanti: Lorenzo Canova e Pietro Folena dell’Associazione Metamorfosi, Simona Bruni, direttrice del Museo Archeologico Lametino, Wanda Ferro, Sottosegretario del Ministero degli Interni, Bruno Corda, Direttore dell’Agenzia dei Beni Confiscati, Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme, e Claudio Quaternato, Project Manager della Fondazione CDP.

Taglio del nastro per la mostra Visioni Civiche. L’arte restituita al il Museo Archeologico Lametino. La mostra, promossa dalla Fondazione Trame in collaborazione con l’Associazione Culturale MetaMorfosi e curata dal Professor Lorenzo Canova, che espone fino al 28 luglio opere confiscate alle mafie e restituite alla collettività.

Sempre nel Complesso Monumentale di San Domenico, sarà possibile visitare, per tutta la durata del festival, la mostra fotografica “Il caso ‘Africo’” prodotta da Cortona On The Move in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, a cura di Paolo Woods con la supervisione scientifica di Barbara Costa e la ricerca iconografica di Serena Berno e Silvia Cerri.

Alle 19, il Chiostro San Domenico ospiterà il dibattito “Il coraggio di ogni giorno”, con Michele Abbaticchio, vicepresidente di Avviso Pubblico, Giuseppe Politanò di Avviso Pubblico Calabria, e Giusy Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni, moderato da Massimo Razzi del Quotidiano del Sud.

Mentre una nuova strage di migranti, questa volta a largo di Roccella jonica, tinge di sangue le coste calabresi, il palco di Trame ospiterà l’incontro “Umanità e accoglienza nell’epoca del cinismo” con Don Giacomo Panizza, Comunità Progetto Sud, Filippo Miraglia di Arci Nazionale, Enzo Infantino di Resq Calabria e Leonardo Palmisano. Federica Margaritora di Radio Inblu modererà l’incontro, durante il quale verrà presentato il libro “ItaliApartheid” di Leonardo Palmisano. L’evento è organizzato in collaborazione con il Movimento Umanità In Ricerca e altre associazioni locali. Successivamente, il teatro interculturale “FILI” presenterà “Prendete e mangiatene tutti” di Erri De Luca, a cura dell’Associazione Comunità Progetto Sud e InRete Cooperativa Sociale.

Alle 21, nel Chiostro San Domenico, il magistrato Giuseppe Spadaro discuterà di “Caivano, Italia: Tra repressione e prevenzione” con Giovanni Tizian, direttore artistico di Trame13.

La serata si concluderà alle 22 nella Piazzetta San Domenico con “Trame in musica”. Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria, e Antonino De Masi, imprenditore, dialogheranno con il giornalista Pietro Comito. Seguirà un’esibizione musicale di Francesca Prestia insieme all’Orchestra Giovanile di Fiati “G. Scerra” di Delianuova (RC) diretta da Gaetano Pisano(rcz)

LAMEZIA – Successo per la presentazione di “Un paese felice” di Carmine Abate

È stata la presentazione del libro Un paese felice di Carmine Abate ad inaugurare, a Lamezia Terme, la rassegna Caudex. Visioni letterarie, con la direzione artistica di Sabrina Pugliese.

L’evento è inserito nel progetto “Vacantiandu 2024”, direzione artistica di Nico Morelli e Enrico Palmieri, è candidato all’avviso “Eventi di promozione culturale 2024” finanziato con risorse Pac 2014/2020 – AZ. 6.8.3 dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

Il protagonista assoluto di questo innovativo progetto è il libro, percepito come Anima Mundi, che nelle performance dei diversi stili d’arte sintetizza, impatta ed emoziona lo spettatore, rendendo la presentazione del libro una vera e propria esperienza multisensoriale. Una sorta di idilli, piccoli quadri teatrali, animati, questa sera, dagli attori Angela Gaetano, Eugenio Pino, Walter Vasta, dal musicista Luigi Morello e dalla voce appassionata di Francesca Salerno.

La presentazione si è sviluppata in modo molto originale lungo diversi piani di lettura. Sabrina Pugliese ha coordinato l’evento, abbracciando più ruoli, quello di moderatrice, di narratrice, di sintesi del poliedrico senso dell’opera. Antonio Pagliuso ha dialogato a ritmo serrato con l’autore, rimarcando la prospettiva etica, morale e di protesta sociale del romanzo. 

Il “pamphlet” che attraversa l’opera, non è solo una cornice della storia d’amore narrata da Carmine Abate, ma fa parte della trama del romanzo. La distruzione di Eranova viene raccontata attraverso gli occhi dei due innamorati, protagonisti del libro – Lina e Lorenzo – e delle donne del paese, simbolo di azione, resistenza e lotta pacifica.

L’esperimento della lettura a più voci e da diversi punti di visuale è stato sapientemente accostato ad una scelta scenografica e multimediale emotivamente coinvolgente. Il dialogo tra Carmine Abate, Sabrina Pugliese e Antonio Pagliuso è stato accompagnato dalla proiezione di filmati che hanno fatto vedere ai numerosi spettatori presenti in sala, il senso profondo del “messaggio” dell’opera di Carmine Abate. Sono stati infatti proiettati immagini d’epoca, che sintetizzavano in maniera efficace quello che era accaduto – anzi – quello che non era accaduto.

La voce potente della cantante Francesca Salerno, accompagnata dalla chitarra di Luigi Morello, ha emozionato il pubblico con la struggente drammaturgia dei versi delle sue canzoni. Carmine Abate ha trovato un terreno fertile nella stimolante organizzazione dell’incontro, regalando un contributo di altissimo valore all’illustrazione della profonda anima del suo romanzo. L’autore ci ha raccontato di Eranova, di questo paese felice, ricco di alberi da frutto e vigneti, inondato dal profumo di zagara, adagiato lungo la pianura di Gioia Tauro fino alle spiagge del mare, che improvvisamente, è stato spazzato via in nome di un progresso che era solo una falsa promessa. 

Carmine Abate ha “rivendicato” la sua ispirazione pasoliniana nella scrittura del romanzo. La profezia di Pierpaolo Pasolini, oggi, nel 2024, si è avverata in tutta la sua tragicità. Il mondo perduto, nel nostro caso Eranova, il paese felice non c’è più, né mai più ci sarà. La mancanza di coraggio nel non opporsi all’ingiustizia è un peccato capitale dal quale non si può scampare. La pacatezza con la quale l’autore ha ribadito questa terribile verità è stato forse l’aspetto più disarmante della serata. Perché il dibattito ha affrontato anche quel destino di nuove Eranova che potrebbe nascere dalla costruzione del ponte sullo Stretto. Non c’è stato fatalismo o rassegnazione nelle parole dette nella presentazione di “Un paese felice”, ma c’è stata forse, la consapevolezza che, se gli eventi dipendono dal congiungimento improvviso di cause che li rendono quasi inesorabili, dall’altro lato c’è forte un richiamo morale, che ha ben sintetizzato Sabrina Pugliese: “dobbiamo essere forti e legati alla nostra terra come gli alberi”. (rcz)

LAMEZIA – La Caritas aderisce all’iniziativa “È più bello insieme”

La Caritas di Lamezia Terme ha aderito all’iniziativa È più bello insieme, un programma di vacanze solidali per minori e accompagnatori provenienti da contesti di guerra.

Nel prossimo mese di luglio, infatti, arriveranno 42 tra bambini e bambine con otto accompagnatori, che, provenienti da Nikopol, trascorreranno 15 giorni di spensieratezza lontano da quel territorio dilaniato dalla guerra. Proprio per questo si è svolto, nel salone della Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, alla presenza del direttore della Caritas, don Fabio Stanizzo, un incontro in cui è stato fatto il punto dal punto di vista organizzativo e logistico pensando ad attività ricreative e di intrattenimento per tutti i bambini, gli adolescenti e gli adulti che li accompagnano, in sinergia con tutti i religiosi, gli operatori e i volontari disponibili e coinvolgendo le comunità locali.

Le esperienze di accoglienza vissute l’anno passato sono state estremamente positive e intense e hanno permesso di aiutare bambini e ragazzi nell’elaborazione del trauma della guerra, offrendo loro luoghi sicuri in cui confrontarsi e crescere avendo fiducia in un futuro di pace. È così che il valore umano e sociale che si è sviluppato in questi anni è immenso e può essere sintetizzato negli effetti che ha prodotto in passato sugli accompagnatori, che si trovavano in una condizione delicata e con ruoli sovrapponibili in quanto educatrici, operatrici, ma anche profughe; sui minori, che hanno potuto vivere una vacanza in serenità, e sulle comunità accoglienti che hanno sperimentato la solidarietà e la gratuità, in un processo di condivisione inestimabile.

Il programma, avviato nel 2022, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, e sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana ha permesso di accogliere fino ad oggi, in Italia, più di 700 tra minori e adulti accompagnatori che anche quest’anno, dal 15 giugno al 30 agosto consentirà ad altrettanti minori, con i loro accompagnatori, in periodi e luoghi diversi, di trascorrere una vacanza in Italia lontani dalla guerra e dalla difficile condizione che vivono oramai da più di due anni.

Il progetto “È più bello insieme” non è solo un progetto di accoglienza ma è una straordinaria occasione di animazione di comunità. Partendo da noi stessi, dalle nostre equipe, dalle nostre delegazioni, siamo chiamati a coinvolgere e a mettere in rete le diverse realtà territoriali: la comunità cittadina, le scuole, i comuni, le associazioni, la comunità ecclesiale (parrocchie, gruppi, movimenti), i giovani e tutte le singole persone intercettate dalle diocesi accoglienti. Il desiderio è che, attraverso la preparazione e poi l’incontro con i bambini e ragazzi, si accompagni la comunità a costruire una fraternità solidale che abbia a cuore il tema della pace, che sappia custodire quel senso profondo dell’umano, che è espressione di carità.

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, lo scorso 20 maggio, di fronte all’Assemblea generale dei Vescovi, aveva auspicato la promozione di “azioni solidali” e la definizione di “soluzioni inclusive e realmente incisive, in grado di rafforzare il senso di comunità e di reciproca cura, affinché nessuno sia tagliato fuori o venga lasciato indietro” e che le comunità divengano “luoghi di accoglienza per tutti” perché “è l’accoglienza che allarga anche il cuore e diventa testimonianza di una rinnovata cultura di pace: in questo senso accoglieremo i minori provenienti dall’Ucraina per un’estate di solidarietà”. (rcz)