REGGIO – Ultimi giorni al MArRC per la mostra “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa”

Domenica 12 giugno si chiude la Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria la mostra “Gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa in Italia: un patrimonio europeo”.

La mostra, realizzata nell’ambito della Presidenza dell’Italia al Consiglio dei Ministri d’Europa, è stata inaugurata lo scorso novembre a Strasburgo e ha fatto tappa anche in altre città, tra cui Venezia, Collodi e Torino. 

Il percorso espositivo, curato dalla dottoressa Roberta Alberotanza, collaboratrice del Ministero degli Affari Esteri, task Force per la Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, è ospitato nella Sala conferenze del MArRC e affronta, in 29 pannelli, temi che vanno dall’arte all’architettura, dai pellegrinaggi ai percorsi di artisti, scrittori, condottieri e imperatori attraverso i quali sono illustrati alcuni dei principi fondamentali dell’Europa: i diritti umani, la democrazia, il dialogo, lo scambio reciproco e il superamento dei confini. «Si tratta di un vero e proprio “viaggio” virtuale, ricco di suggestioni per il pubblico – dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. L’esposizione punta a far prendere coscienza non solo dello straordinario patrimonio che ci circonda, ma anche della necessità di promuoverlo, tutelarlo e valorizzarlo». 

«Il richiamo, poi – aggiunge – ai valori inclusivi europei ci ha spinti a ospitarla nei nostri spazi, per offrire un ulteriore momento di riflessione culturale tra passato, presente e futuro per tutti i nostri visitatori». 

«Ci auguriamo – conclude Malacrino – che la tappa reggina della mostra possa essere di buon auspicio per il territorio calabrese, affinché le sinergie tra persone, istituzioni e territorio possano essere motivo di aggregazione, nello spirito di valorizzazione del meraviglioso paesaggio culturale nel quale abbiamo la fortuna di vivere».

REGGIO – Al MArrC torna la “Domenica al Museo”

Domani, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio, si entrerà gratuitamente per la Domenica al Museo, l’iniziativa del Ministero della Cultura in programma ogni prima domenica del mese.

«L’ingresso gratuito della prima domenica del mese sarà una straordinaria occasione per cittadini e turisti di ammirare non solo i Bronzi di Riace e la ricca collezione di reperti esposta nelle delle sale del Museo – ha spiegato Carmelo Malacrino, direttore del MArRC –. In questi giorni il MArRC offre anche due prestigiose mostre temporanee, allestite al suo interno. Al Livello E si potrà visitare la grande mostra “Il vaso sui vasi. Capolavori del Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia”, frutto della sinergia con la Direzione Regionale Musei Puglia. Nella Sala conferenze, invece, si potranno scoprire gli “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa in Italia: un patrimonio europeo”, con l’esposizione promossa dalla Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Un “viaggio” nell’arte, che ripercorre le vie dei pellegrinaggi e le avventure di artisti, scrittori, condottieri e imperatori».

Le domeniche al museo, istituite nel 2014 dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini e riprese nel mese di aprile con la fine dello stato di emergenza, continuano a registrare successo e apprezzamento da parte del pubblico.

«I dati di affluenza dei visitatori dell’edizione speciale di domenica primo maggio sono significativi – ha dichiarato Franceschini – perché, per la prima volta, in molti musei si torna a numeri pre-Covid. È la conferma della voglia degli Italiani di tornare a riscoprire la bellezza e a vivere il proprio patrimonio culturale, anche quello meno conosciuto». (rrc)

Al MArRC la quinta edizione del simposio internazionale New Metropolitan Perspectives

Domani mattina, alle 9, sulla terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria prende il via la quinta edizione de Simposio Internazionale “New Metropolitan Perspectives” promosso dai laboratori LaborEst e Unesco MedLab dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e inserito nella programmazione del mese di maggio del museo.

«Sarà un’occasione per riflettere anche sul ruolo del patrimonio culturale nella Transizione Verde e Digitale, ed in particolare dei grandi attrattori come il Museo negli interventi di rigenerazione urbana a base culturale – ha dichiarato il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino –. Questi eventi ci permettono un confronto diretto con studiosi internazionali e ci consentono di partecipare attivamente al dibattito sulle nuove frontiere della ricerca scientifica nel campo dell’innovazione e conoscenza legata ai territori».

Alla cerimonia prenderanno parte autorevoli oratori internazionali Ron Boschma (Utrecht University), Francesca Moraci (Mediterranea University of Reggio Calabria), Jozsef Benedek (Babeș-Bolyai University and Miskolc University), Federico Butera (prof. Emeritus, Polytechnic of Milan) e Andrè Torre (President of the European Regional Science Association), punti di riferimento nel dibattito scientifico internazionale sulle tematiche del simposio che in questa edizione approfondirà, in particolare, il tema delle dinamiche post Covid-19 e la Transizione Verde e Digitale, nelle nuove prospettive metropolitane e di ritorno ai borghi, sottolineando il ruolo della conoscenza e dell’innovazione per l’attrattività dei territori.

«Le tecnologie digitali  ha aggiunto Malacrino – stanno cambiando rapidamente la nostra vita, offrendo nuove opportunità alla società e, non da ultimo, al settore della valorizzazione e tutela del patrimonio culturale. La pandemia da Covid-19 ha evidenziato i punti di forza e di debolezza del settore del patrimonio culturale, e la necessità di accelerarne la trasformazione digitale per trovare strumenti più efficaci per raggiungere un pubblico più ampio».

«La sfida – ha concluso il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino – è porre al centro il patrimonio culturale come motore per una crescita sostenibile ed equilibrata. Seppur gravemente colpito dalla pandemia, il comparto culturale può aiutare ad affrontare le pressioni e i crescenti divari economici, sociali ed ambientali, contribuendo alla rigenerazione dei nostri territori. Questo evento scientifico internazionale – ne sono certo – potrà aiutare a identificare potenziali studi comuni ed azioni coordinate per affrontare questa sfida».

Il Simposio NMP2022 proseguirà fino al 27 Maggio presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria con 40 sessioni scientifiche, 5 eventi speciali e circa 200 studiosi provenienti da tutto il mondo. (rrc)

Arte e spettacolo nel segno dei Bronzi di Riace: Prima la matinèe per Notre Dame, poi visita al Museo

Cresce l’attesa per il colossal Notre Dame De Paris di Riccardo Cocciante, che andrà in scena al Palacalafiore di Reggio Calabria dal 26 al 28 maggio e per cui sono attesi oltre 7mila studenti per le matinèe.

Sei gli spettacoli previsti: tre serali alle ore 21 e tre matinée scolastici alle ore 10 a prezzo ridottissimo. L’evento reggino fa parte di Fatti di Musica 2022, 36esima edizione del Festival-Premio del Miglior Live d’Autore, diretto da Ruggero Pegna

Il programma si svolgerà in rapporto con il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, offrendo a migliaia di studenti la possibilità di ammirare i Bronzi di Riace e gli altri capolavori esposti dopo gli spettacoli.

«Una straordinaria occasione di promozione culturale sul territorio – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. Migliaia di studenti resteranno affascinati dalle note di Notre Dames de Paris, proseguendo la giornata al MArRC, immersi nella storia millenaria della Calabria. Una sinergia virtuosa rivolta alle scuole, nel segno dei magnifici Bronzi di Riace e di Porticello. Ringrazio Ruggero Pegna e tutto lo staff della 36° edizione del Festival-Premio del Miglior Live d’Autore per questa collaborazione».

Lunghissimo l’elenco degli istituti scolastici pronti a sbarcare a Reggio per questo connubio tra spettacolo e archeologia, provenienti da ogni angolo della Calabria ed anche dalla Sicilia: Acquaro, Amantea, Campo Calabro, Cassano allo Jonio,  Chiaravalle Centrale, Cosenza, Crotone, Delianuova, Lamezia Terme, Locri, Marina di Gioiosa, Mammola, Melicuccà, Molochio, Montepaone Lido, Oppido Mamertina, Polistena, Rizziconi, Rocca Bernarda, Rombiolo, San Costantino Calabro, San Lucido, Sant’Agata Militello (Me), Sant’Eufemia d’Aspromonte, Santa Severina, Sant’Onofrio, San Roberto, Sellia Marina, Sersale, Sinopoli, Soverato, Strongoli, Terranova da Sibari, Varapodio, Vibo Valentia e, ovviamente, Reggio Calabria.

«Ad oggi – ha commentato Pegna, organizzatore dell’evento per la quinta volta in Calabria dalla prima del 2002 a Catanzaro – sono già oltre 7000 gli studenti di tutta la regione che hanno confermato la loro partecipazione e altri sono in fase di conferma, mentre altri 5000 spettatori hanno il biglietto per i serali. Reggio sarà invasa da comitive scolastiche (e non solo) di tutta la Calabria, con hotel verso il tutto esaurito. Grande successo ha avuto anche l’idea di abbinare gli spettacoli scolastici del mattino con la visita nel pomeriggio al Museo Archeologico Nazionale, per il 50° Anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace».

«A tal proposito – ha concluso – ringrazio il direttore Malacrino per la sua preziosa collaborazione. Da trentasei anni, in Calabria – conclude Pegna soddisfatto – con il mio progetto Fatti di Musica, format originale di festival-oscar del live d’autore, è un susseguirsi di record e veri grandi eventi di musica, spettacolo, divertimento e cultura, con ricadute di ogni tipo, anche d’immagine e promozione!».

Quest’ultimo tour con il cast originale è partito lo scorso 3 marzo da Milano e sta registrando nuovi record ovunque. Per questa ricorrenza del ventennale insieme le firme internazionali e i protagonisti che hanno reso Notre Dame De Paris un evento cult dello spettacolo mondiale, anche grazie all’imponente allestimento: musiche di Riccardo Cocciante, liriche di Luc Plamondon e Pasquale Panella, regia di Gilles Maheu, coreografie di Martino Müller, scenografie di Christian Rätz, costumi di Fred Sathal, luci di Alain Lortie, suono di Manu Guiot, arrangiamenti di Riccardo Cocciante, Jannick Top, Serge Perathoner. Per l’ultima volta insieme Lola Ponce (Esmeralda), Giò Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Chopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo), Tania Tuccinardi (Fiordaliso), ospiti speciali anche Marco Guerzoni e Claudia D’Ottavi, Completano il cast altri 30 artisti tra ballerini, acrobati e breaker. In vent’anni di musiche, danze, acrobazie ed emozioni, Notre Dame De Paris ha battuto record di ogni tipo, superando pure le presenze dei più grandi live della musica rock e pop.

L’opera è stata tradotta in 9 lingue diverse (francese, inglese, italiano, spagnolo, russo, coreano, fiammingo, polacco e kazako) e ha toccato 20 Paesi con più di 5.400 spettacoli, capaci di stupire e far sognare 13 milioni di spettatori in tutto il mondo!

L’allestimento inizierà domenica 22 maggio, con debutto previsto alle ore 10:00 di giovedì 26 maggio. La prevendita per i serali è in corso su www.ticketone.it e nei punti autorizzati. Per informazioni relative allo sconto-gruppi dei serali e agli spettacoli scolastici bisogna rivolgersi direttamente all’organizzazione: tel. 0968441888, mail info@ruggeropegna.it. Per tutte le informazioni web www.ruggeropegna.it. (rrc)

 

REGGIO – La conferenza su “Le armi dell’eroe”

Domani pomeriggio, in forma online, alle 17, è in programma la conferenza Le armi dell’eroe. Riflessioni sull’aspetto originale dei Bronzi di Riace del prof. Ludovico Rebaudo, dell’Università degli Studi di Udine.

L’evento rientra nell’ambito del ciclo di appuntamenti scientifici promosso dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e dall’Università Roma Tre, in collaborazione con altri Atenei d’Italia, in occasione del Cinquantenario anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace.

«Valorizzazione e ricerca scientifica rappresentano un binomio indissolubile, anche nell’ottica della promozione culturale – dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. Il MArRC in questi anni ha investito molte energie nel coinvolgimento di Università ed Enti di ricerca per lo studio dello straordinario patrimonio archeologico esposto o conservato nei depositi. Questo ciclo di incontri, curato dalla prof.ssa Giuliana Calcani dell’Università di Roma Tre e componente del CdA del Museo, sta riscuotendo grande successo, anche per l’ampia partecipazione ottenuta con l’uso delle piattaforme digitali. Ringrazio la prof.ssa Calcani per questa importante iniziativa, volta alla conoscenza scientifica dei Bronzi di Riace, e il prof. Rebaudo per aver risposto con entusiasmo al nostro invito».

L’incontro affronterà uno degli aspetti più discussi, e d’altra parte più importanti, per l’interpretazione dei Bronzi di Riace: quali erano in origine le loro armi?

«Le due sculture, com’è noto, sono state recuperate dal fondale marino prive dell’armamento che pure le doveva completare – afferma il prof. Rebaudo. Già nell’antichità, prima del loro spostamento sulla nave che ne ha causato il naufragio, è molto probabile che le armi fossero state tolte. Eppure tali elementi sono stati inseriti nelle copie che determinano, nell’immaginario comune, l’aspetto dei Bronzi di Riace, a partire da quelle realizzate dalla Städtische Galerie Liebieghaus di Francoforte, che presto arriveranno in Italia. Le copie possono essere uno strumento importante di sperimentazione e di studio dell’iconografia degli originali, ma sono ricostruzioni corrette?», conclude Rebaudo. (rrc)

  1. Per collegarsi alla conferenza: https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_MGI5YWE1NWEtYTAyMS00OTI0LTg0MmQtNTNlYTg2YjA3NzBi%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22ffb4df68-f464-458c-a546-00fb3af66f6a%22%2c%22Oid%22%3a%223d77d297-5a27-4734-bfc0-9208713f0d1b%22%7d

Boom di presenze al Museo Archeologico di Reggio per la “Domenica al museo”

Sono stati oltre 1800 i visitatori che, per la Domenica al Museo, iniziativa promossa del Ministero della Cultura, hanno scelto di visitare il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Grande soddisfazione è stata espressa dal direttore Carmelo Malacrino, che ha parlato di «un grande risultato, che fa ben sperare per l’imminente stagione estiva, tutta dedicata alla valorizzazione del territorio in occasione del Cinquantesimo dei Bronzi di Riace. Moltissimi i bambini venuti con le famiglie – aggiunte il Direttore –, un segnale di speranza per il futuro del nostro patrimonio culturale».

«Voglio ringraziare, ancora una volta – ha proseguito – il personale del MArRC per la cortesia nell’accogliere i visitatori e per l’impegno nel garantire la sicurezza, nonostante la carenza di personale registrata da diverso tempo».

Complice anche l’allentamento delle restrizioni per i rischi da Covid-19, il Museo vuole riprendere la sua ricca programmazione culturale, per continuare a offrire quegli eventi che hanno contribuito, a sei anni dall’apertura della collezione permanente, a fare del MArRC il principale attrattore culturale della nostra regione. (rrc)

REGGIO – Al MArRC la settima edizione della rassegna “Arte (e)’ scienza”

Al Museo Archeologico di Reggio Calabria prende il via domani la settima edizione della rassegna Arte (e)’ scienza, organizzata dall’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr), rappresentata dal Presidente Mauro Francesco La Russa.

L’iniziativa sarà un’occasione per riflettere sul “gemellaggio” fra arte e scienza per la diffusione della conoscenza e la promozione del patrimonio culturale.

In tale occasione, sull’intero territorio nazionale, si apriranno le porte di musei e siti archeologici, offrendo al pubblico l’opportunità di vedere al lavoro i ricercatori di Università ed altri enti di ricerca a stretto contatto con coloro il cui mestiere è comprendere, restaurare, conservare e far conoscere le opere d’arte. 

«L’iniziativa organizzata al MArRC – ha dichiarato il direttore Carmelo Malacrino, ospiterà i ricercatori Istituto per i processi chimico fisici del CNRdi Messina e del dipartimento STEBICEF dell’Università di Palermo. Il museo, quindi, si conferma, ancora una volta, non solo un luogo in cui ammirare le bellezze del passato, ma un centro in cui è possibile fare ricerca e divulgazione didattica». 

«Anche quest’anno – ha spiegato Rosa Ponterio, ricercatore del CNR di Messina – nonostante le limitazioni ed i ritardi imposti dalla pandemia, ci stiamo preparando per la nostra consueta rassegna Arte e(ʹ) Scienza. Questo è diventato un appuntamento fisso al MArRC, dove siamo infatti presenti come CNR-IPCF Messina sin dal 2016».

«Durante le giornate previste – ha aggiunto – saranno allestite delle postazioni con strumentazione portatile per condividere con visitatori e studenti informazioni e delucidazioni riguardo all’utilizzo di metodologie scientifiche applicate allo studio dei beni culturali. Questa manifestazione – aggiunge- costituisce un’importante occasione per riflettere sul rapporto vitale tra i beni culturali e le metodologie scientifiche nella diagnostica e nella conservazione del nostro patrimonio artistico-culturale».

Per Maria Luisa Saladino, professoressa del dipartimento STEBICEF di Palermo «Arte e(ʹ) Scienza è un momento per mostrare ai cittadini e agli studenti come la scienza possa contribuire allo studio dei reperti archeologici in sinergia con gli esperti di altri settori come gli archeologici, i conservatori e i restauratori. La tutela dei beni culturali non è più soltanto una responsabilità degli esperti del settore ma di tutta la società e della comunità scientifica».

«Oggi – ha aggiunto – le nuove generazioni hanno a disposizione strumentazione avanzata, ma soprattutto portatile e non invasiva, tramite la quale è possibile rispondere in maniera ottimale ai quesiti posti dalle diverse professionalità legate al mondo della tutela».

La giornata di studi è organizzata con il coordinamento scientifico dei funzionari archeologi del MArRC Daniela Costanzo e Maurizio Cannatà e del funzionario restauratore Barbara Fazzari

«Presso la sala conferenze del Museo – ha dichiarato quest’ultima – saranno allestite delle postazioni che accoglieranno dei veri e propri laboratori di spettroscopia Raman e XRF e di ricostruzione tramite laser scanner 3D. Le indagini avranno come oggetto alcuni manufatti bronzei provenienti dall’antica Locri Epizefiri. In particolare lo studio diagnostico permetterà un approfondimento della tecnica esecutiva mediante spettroscopia e un confronto tipologico tramite ricostruzione 3D». (rrc)

MINISTRO FRANCESCHINI, SALVI IL MARRC
DALL’OBLIO E DA UN INEVITABILE DECLINO

di MIMMO NUNNARI – Se il vecchio cronista avesse un pur minimo potere chiederebbe al Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini di salvare dall’oblio i Bronzi di Riace e dal declino il Museo Nazionale Archeologico di Reggio, uno dei più importanti del Mediterraneo, pure più del Museo di Atene, scrisse sul Corriere della Sera Cesare de Seta. Tempi passati.

Ora, mentre il Museo Egizio di Torino riparte con l’Aida per celebrare il 150° anniversario del debutto dell’opera di Giuseppe Verdi al Cairo, a Reggio per il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi, nella prima iniziativa, nell’ambito del progetto pensato per il grande evento, la luce che brilla è quella di Anna Falchi. Una “spruzzata di pop” su un avvenimento dedicato al bene culturale più identitario della Calabria, ha scritto su questo giornale Paride Leporace, richiamando alla memoria le passeggiate di Valeria Marini e Lele Mora, arruolati anni fa per promuovere “l’immagine” della città.

Anna Falchi è una bellezza statuaria. Niente da dire. Certo, le sue presenze più rilevanti in Calabria, come testimonial, in precedenza, riguardano l’inaugurazione di uno stabilimento caseario e una sfilata di moda. Ma non è la bella attrice il problema. La questione, più in generale, al di là del programma per il cinquantenario dei bronzi che ci auguriamo eccellente, riguarda la dimensione culturale attuale del Museo e la sua gestione.

Ospitato nel Palazzo progettato da Marcello Piacentini (uno dei massimi esponenti dell’architettura del primo Novecento) il museo reggino non splende, come dovrebbe splendere. Recentemente è stato anche imbruttito da una terribile sopraelevazione. Forse, c’era la necessità di ricavare nuovi spazi, ma stravolgere un edificio simbolo dello stile con cui il famoso architetto Piacentini fu capace di dare una svolta all’architettura italiana, reinnestandola nel circuito europeo, non è un’operazione da elogiare.

Tutt’altro. Era un monumento da salvaguardare Palazzo Piacentini, come è da proteggere la piazza De Nava, antistante il museo, prossima anch’essa ad un discutibile e radicale restyling, con un progetto per il quale la Fondazione Mediterranea (presidente Enzo Vitale) raccogliendo il comune sentire delle associazioni culturali e della cittadinanza e avvalendosi di qualificate consulenze si è opposta, fino a scrivere al ministro Franceschini e poi a presentare un esposto alla Procura delle Repubblica.

Dentro il palazzo Piacentini che con la raccolta dei materiali più diversi (ori, bronzi, terrecotte, pinakes, sculture, specchi, marmi ed acroteri fittili, corredi funerari esposti nella loro integrità) racconta la vita quotidiana magnogreca, c’è (nonostante i cospicui investimenti in arrivo dalla Regione) il grigiore del declino. Sono lontanissimi i tempi di quando questo grande museo italiano, dopo la collocazione dei bronzi, si animava con la presenza di autorevoli studiosi nazionali e stranieri. Il successo, richiamò personalità di calibro internazionale: il presidente francese Mitterrand, il ministro della Cultura greca Melina Mercuri, per citare i primi che vengono in mente.

Senza contare i ricordi più lontani – di quando ancora i bronzi erano sommersi nel mare di Riace – delle frequentazioni di re Gustavo di Svezia: “Il Re archeologo”, che trascorreva molto del suo tempo in Calabria, peregrinando tra i siti archeologici.  Quando arrivarono a Reggio i bronzi, dopo il restauro di Firenze e la “passerella” al Quirinale, fortemente voluta dal presidente Sandro Pertini, il museo ebbe echi nel mondo intero.

Nel 1981 i bronzi diventarono – seducendo milioni di persone – i personaggi dell’anno. Si produssero servizi televisivi, reportage, elzeviri, riflessioni per spiegare l’innamoramento collettivo verso le due sculture. A Roma, il primo a vederli, si racconta, è stato l’avvocato Gianni Agnelli, giunto sull’uscio del Quirinale verso le sette del mattino. Più tardi giunsero il presidente Pertini e Giovanni Spadolini presidente del Consiglio dei ministri. Poi, a Reggio, migliaia di visitatori paralizzarono la città, quando tornarono a casa. La media giornaliera era di ottomila visitatori.

Ci fu una giornata record, con oltre diciannovemila visitatori. I bronzi, con forza, fecero uscire Reggio, città tra le più belle del Mediterraneo, dall’isolamento. Si fecero simposi internazionali (uno all’Università della Calabria coordinato da Luigi Lombardi Satriani) con i maggiori esperti al mondo. Passato e presente si davano la mano nel Museo.

C’erano i bronzi di Riace, ma c’erano (e ci sono) anche le testimonianze culturali che s’intrecciavano con l’ambiente, con un territorio di testimonianze archeologiche che sembrava fatto apposta per collegare passato e presente. Oggi, tutte queste cose, sono senz’anima. Giacciono, i reperti, e i bronzi. E per animarle ci vuol altro che Anna Falchi, o magari Bocelli, che, si dice, farebbe un concerto ad agosto. Serve il meglio del meglio, per gestire il museo con una visione internazionale, perché i bronzi, la ricca collezione di reperti provenienti da tutto il territorio calabrese, sono un patrimonio culturale dell’umanità. (mn)

REGGIO – Il MArRC aderisce alla campagna “M’illumino di meno”

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ha aderito alla campagna di sensibilizzazione M’illumino di meno, la Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili lanciata da Caterpillar e Rai Radio 2, usando come testimonial d’eccezione i Bronzi di Riace.

L’iniziativa, fortemente sostenuta dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del risparmio energetico e sulla necessità di adottare stili di vita sostenibili. È un evento giunto alla sua la XVIII edizione, che segna la raggiunta consapevolezza scientifica che il pianeta vive una drammatica urgenza ambientale. 

«Oggi la nostra quotidianità è cambiata – ha dichiarato il direttore Carmelo Malacrino – e ce lo ricorda ancora una volta Caterpillar che, ogni anno nel mese di marzo, ci invita a ridurre al minimo il consumo dei dispositivi elettrici per contenerne l’impatto ambientale. Gli antichi vivevano in stretta simbiosi con la natura del nostro pianeta. La grande Madre Terra offriva, generosamente, la vita nel mondo animale e vegetale, in un ciclo di nascita e morte di cui sono rimaste molte tracce nel patrimonio archeologico esposto al Museo». 

Complici le celebrazioni per i 50 anni delle due statue che tutto il mondo ci invidia, venerdì 11 marzo, alle ore 11.00, la Sala del MArRC che le ospita assieme alle Teste del Filosofo e di Porticello regalerà ai visitatori il primo passo verso una nuova suggestiva illuminazione, finalizzata ad esaltare questi straordinari capolavori della bronzistica del V secolo a.C. 

«Abbiamo scelto questa occasione – ha proseguito il direttore del Museo – per presentare uno dei nostri progetti più significativi. In Sala Bronzi da mesi i nostri tecnici stanno lavorando non solo per migliorare l’illuminazione, rendendola più suggestiva ed efficace, ma anche per sostituire i corpi illuminanti con apparecchi ad alta efficienza energetica. L’obiettivo è quello di creare le condizioni migliori per la fruibilità delle opere, rispettando l’ambiente e garantendo ai visitatori il massimo benessere».

«​Sono sicuro – ha concluso Malacrino – che il pubblico apprezzerà anche questo impegno “green” e invito tutti a pubblicare tante immagini sui social per promuovere al meglio queste eccezionali opere dell’antichità». 

L’intervento di miglioramento dell’illuminazione della Sala Bronzi è realizzato dagli architetti del Museo​.  «Si tratta di un’un’attività – ha dichiarato l’arch. Claudia Ventura, responsabile dell’Ufficio tecnico – ancora in itinere, attraverso la quale il MArRC mira a valorizzare l’esperienza visiva dei Bronzi, ricorrendo a dispositivi illuminanti sempre più performanti, sia in termini di qualità della luce che di risparmio energetico. La sperimentazione di nuove soluzioni di illuminazione all’interno della principale sala espositiva del Museo parte dalla consapevolezza che la luce faccia parte dell’esperienza della visita, con un forte impatto sulle reazioni emotive».

«Per questo – ha concluso – nei prossimi mesi consolideremo queste esperienze, sottolineando che un’attenta e moderna illuminazione aiuterà a risparmiare energia e a ridurre i costi per la gestione e manutenzione». (rrc)