Il neo sen. Irto formalizza l’addio al Consiglio regionale

Il neo senatore Nicola Irto ha formalizzato il suo addio al Consiglio regionale dopo l’elezione al Senato della Repubblica ottenuta alle politiche dello scorso 25 settembre. Una decisione che arriva molto tempo prima rispetto alla scadenza prevista dalla legge per optare fra una delle due cariche.

«Dopo l’attività politica in Consiglio regionale, dove ho avuto l’opportunità e l’onore di svolgere diversi ruoli, compreso quello di presidente dell’Aula, rassegno le mie dimissioni. L’elezione a senatore della Repubblica mi impone di concentrarmi sul nuovo ruolo che i calabresi hanno voluto affidarmi e che svolgerò con il massimo impegno e nell’interesse esclusivo della Calabria e del Paese. Sento, però, di dover rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i colleghi con cui ho avuto modo di lavorare in questi anni, ma anche ai dipendenti del Consiglio e a tutti coloro che lavorano, e continueranno a farlo, per il bene della nostra Regione. E’ stata un’esperienza esaltante, contrassegnata da tante difficoltà, ma anche dal raggiungimento di numerosi obiettivi. Faccio i miei migliori auguri ai colleghi che proseguiranno il loro lavoro in questa legislatura, e li invito al massimo impegno perché il periodo che ci prepariamo ad affrontare sarà assai complicato. Serve, dunque, uno sforzo fuori dall’ordinario, da parte di maggioranza e opposizione, per fare in modo che la Calabria riesca a superare questa fase e costruire uno sviluppo reale per il nostro territorio. Lo stesso impegno che sarà richiesto al Parlamento al governo con i quali il Consiglio regionale deve avere una sempre più stretta e proficua collaborazione che, per quel che di mia competenza e possibilità, proverò ad agevolare in ogni modo». 

Ius Schoale, Irto (PD): Da PD Calabria sostegno su battaglia di civiltà

«Il Pd Calabria dà un sostegno attivo ai gruppi parlamentari su battaglia di civiltà». È quanto ha dichiarato il segretario del PD CalabriaNicola Irto, nel corso del’Agorà online dal titolo Ius Scholae: una questione di civiltà.

All’importante incontro hanno partecipato, oltre a Irto, il responsabile nazionale immigrazione e cittadinanza, Matteo MauriMarwa El Afia, membro dell’assemblea regionale del Partito Democratico e Cristiana Viola, membro dell’Assemblea Nazionale PD.

La Ius Scholae, come indicato, nel titolo è una questione di civiltà sul quale il Partito Democratico non intende arretrare. Il Pd Calabria si schiera dalla parte delle ragazze e dei ragazzi in attesa della Ius Scholae, fra questi vi sono anche ragazzi nati e vissuti in Calabria, italiani di fatto e non di diritto. Quello di ieri sera è stato un incontro molto positivo dove è stato ribadito il sostegno del Pd Calabria all’azione dei Parlamentari sull’approvazione dello Ius Scholae, una riforma della cittadinanza che non più attendere.

Il segretario Irto, durante il dibattito, ha dichiarato: «Non ci si può fermare sui diritti neppure nei momenti di emergenza. È opportuno parlare nei territori per far nascere una nuova consapevolezza».

Matteo Mauri ha ribadito che «vogliamo questa legge affinché la nostra società somigli sempre più ad una comunità. Le migliaia di ragazzi cittadini di fatto devono diventare cittadini italiani a tutti gli effetti. Lo Ius Scholae è una battaglia giusta – e già questo basterebbe – ma è anche una battaglia utile. Vogliamo fare al nostro Paese una legge all’altezza dei tempi». (rrm)

Nicola Irto si dimette da capogruppo del Pd in Consiglio regionale

Nicola Irto si è dimesso da capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale. Gli succede Domenico Bevacqua, eletto all’unanimità dal gruppo consiliare del Pd.

Quella di Irto è stata una decisione già presa al momento della sua elezione a segretario regionale, in quanto vuole occuparsi, a tempo pieno, della riorganizzazione del partito in Calabria.

«C’è la necessità – ha detto il segretario – di un impegno totale sia in segreteria regionale che alla presidenza del gruppo consiliare, per questo mi sono dimesso da quest’ultimo ruolo, affidandolo insieme ai colleghi consiglieri a Domenico Bevacqua che già nella scorsa legislatura aveva guidato il gruppo regionale. La rigenerazione del Partito Democratico della Calabria è l’obiettivo che mi sono dato candidandomi alla segreteria, mi dedicherò con molta attenzione al suo raggiungimento». (rrc)

 

Le felicitazioni dei calabresi al presidente Mattarella per la rielezione

Coro quasi unanime di felicitazioni da parte della Calabria e dei calabresi al Presidente Mattarella per la rielezione. Il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha inviato un messaggio stringato ma abbastanza eloquente: «Nessun giro di parole: i gruppi dirigenti dei partiti hanno dimostrato tutti i loro limiti, e sono dovuti tornare al punto di partenza. Allo stesso tempo, per fortuna, le Istituzioni sono in buone mani: il presidente Sergio Mattarella è un grande esempio, per senso dello Stato e per equilibrio. Grazie e buon lavoro, presidente».

Un augurio di «sincero buon lavoro al Presidente della Repubblica» è stato indirizzato dal Presidente del Consiglio regionale calabrese Filippo Mancuso. Da lui – ha detto Mancuso – «auspichiamo, in questa fase di crisi ma anche di straordinarie opportunità, una speciale attenzione alle esigenze dei giovani, delle donne e dei cittadini meridionali e, in particolare, la sua autorevole vigilanza sui meccanismi del Pnrr attivati per abbattere gli squilibri territoriali, di genere e generazionali Nord e Sud».

La sottosegretaria per il Sud e la Coesione sociale Dalila Nesci ha sottolineato che «Con un gesto di immensa generosità istituzionale, il Presidente Sergio Mattarella ha accolto l’appello del Parlamento alla sua rielezione: è la soluzione migliore per il Paese, che in questa fase ha bisogno di una guida salda e sicura per proseguire il percorso di ripresa già avviato. L’Italia può continuare a contare sull’autorevolezza, l’equilibrio e la saggezza di Mattarella che, ancora una volta, dimostra di essere un grande statista. Ora spetta alla politica essere alla sua altezza, lavorando unicamente per il bene dei cittadini». Secondo la Nesci «Il larghissimo consenso che Mattarella ha raccolto in Parlamento dimostra quanto il suo ruolo sia stato prezioso e quanto sia ancora indispensabile per il Paese. La sua permanenza al Quirinale è una garanzia per tutti i cittadini, per le istituzioni e per il sistema Paese all’insegna della stabilità. Anche l’azione del Governo Draghi potrà proseguire in un clima più sereno, concentrandosi sul lavoro che abbiamo di fronte per attuare il PNRR e superare la pandemia. Sono stati giorni segnati da continue contrapposizioni e fughe in avanti che rischiavano di bloccare il Paese, per questo siamo ancora più grati al Presidente Mattarella che ha anteposto a tutto gli interessi nazionali. La convergenza delle forze politiche sul suo profilo deve segnare anche una fase di rinnovata responsabilità. Il nostro dovere – conclude Nesci – è quello di lavorare subito ai tanti provvedimenti che il Paese attende, è il modo migliore di ringraziare il Presidente Mattarella».

Il sen. Marco Siclari (FI) ha voluto ringraziare «il Presidente Mattarella per la disponibilità data a ricoprire il secondo mandato presidenziale. L’accordo raggiunto dopo la riunione della maggioranza di governo di ieri sera conclama che Sergio Mattarella ha ottimamente svolto il proprio ruolo e merita la riconferma in questo momento così problematico per il Paese, non ancora fuori dalla crisi pandemica e da quella economica. Forza Italia ha sostenuto Sergio Mattarella per la sua rielezione. Un Presidente che unisce da sette anni gli italiani e le parti politiche,  a cui va la nostra gratitudine per aver accettato di svolgere un secondo mandato».

Il sen. Giuseppe Auddino (M5S) che già lo scorso 13 gennaio aveva auspicato la riconferma a Mattarella ha detto di essere «molto contento che la scelta sia ricaduta sul secondo mandato del Presidente Mattarella, come da me auspicato più di due settimane fa. Prima dell’inizio della settimana delle elezioni avevo infatti sottolineato come la soluzione migliore per tutti sarebbe stata quella di mantenere l’assetto cosi come era con Mattarella al Colle e Draghi a Chigi. Ciò in
ragione di alcune valutazioni sul momento storico che stiamo vivendo. È evidente che non si può affrontare la discussione sull’elezione del Capo dello Stato senza tenere conto di quello che sta succedendo nel Paese. Siamo in un delicatissimo momento di crisi sanitaria e di grave difficoltà economica: quando si è in piena bufera non si cambia il comandante né l’equipaggio. La scelta del Mattarella bis dimostra sicuramente un senso di responsabilità del Parlamento nei confronti dei
cittadini. Qualunque altra scelta avrebbe alterato gli equilibri precari di questo momento. Il Presidente Mattarella è sicuramente la figura migliore per garantire la continuità dell’azione governativa e parlamentare a partire dalla gestione della pandemia e dal Pnrr. Al Presidente Mattarella va un sentito grazie per la sua disponibilità verso gli italiani ed i miei migliori auguri di buon lavoro nell’alto incarico a cui è stato richiamato».

Il segretario regionale PD Nicola Irto in una nota ha affermato che «La conferma di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica è la migliore soluzione possibile, considerata la difficoltà che la politica e i partiti hanno incontrato nell’individuare una figura in grado di ricoprire il delicato ruolo. L’esperienza e l’equilibrio di Mattarella saranno un punto di riferimento saldo per i prossimi sette anni e consentiranno a Mario Draghi di proseguire nell’azione di governo in una fase in cui l’Italia non poteva permettersi una crisi. Non può, però, essere ignorata la debolezza dell’attuale quadro politico e la cocente sconfitta del centrodestra e dei suoi leader che, a colpi di maggioranza, hanno tenuto ostaggio il Parlamento per questa lunghissima settimana. Un quadro preoccupante che dovrà chiamare tutti ad assumere un diverso senso responsabilità anche in vista di riforme di sistema che, a questo punto, sembrano indispensabili. Il Pd, che con la sua unità e con l’impegno del segretario Letta, ha contribuito a risolvere la crisi, dovrà trainare adesso il confronto politico per evitare che situazioni di questo tipo possano ripetersi».

Il commissario regionale della Lega avv. Giacomo Francesco Saccomanno ha dichiarato che «Dopo giorni di incertezze, finalmente l’Italia ha un “nuovo” presidente della Repubblica di altissimo profilo professionale, etico e morale. Una figura che ha dato tantissimo alla Nazione nella sua attività incessante e che oggi la rappresenterà ulteriormente e degnamente e saprà, certamente, condurla a quella crescita sociale, politica ed economica che potrà, finalmente, creare momenti di importanti sviluppi e di normalità. Tale risultato è stato raggiunto grazie alla determinazione del leader nazionale Matteo Salvini che ha cercato, in tutti i modi, di arrivare ad una elezione condivisa e con l’individuazione di persone di altissimo prestigio, anche internazionale. Ma, tra franchi tiratori o meglio ancora tanti traditori, nessuna indicazione è stata accettata! Una attività lenta, certosina, paziente, aperta, fondamentale, che ha consentito di raggiungere un risultato ragguardevole e che molti pensavano irrealizzabile. Un sentito ringraziamento al Presidente Sergio Mattarella che è riuscito, con calma e senza esasperazioni, a portare l’Italia quasi fuori dal Covid ed ha voluto e sostenuto un Governo con ampia maggioranza, che sta riuscendo a far riprendere alla Nazione un percorso virtuoso. Grandi uomini che, nel momento del bisogno e delle difficoltà immani, sono riusciti ad assumere decisioni fondamentali per la ripresa di una normalità quasi inimmaginabile».

Su Facebook il sen. Ernesto Magorno, sindaco di Diamante, ha scritto che «Sergio Mattarella rappresenta una garanzia assoluta per tutti i cittadini italiani. Con lui Presidente della Repubblica e Draghi Premier, l’Italia potrà affrontare in serenità quest’anno cruciale e proiettarsi con fiducia al futuro».

Di tutt’altro tenore il commento della deputata Wanda Ferro (Fratelli d’Italia): «La rielezione di Mattarella è il fallimento della politica, ma anche l’ennesima prova di un sistema istituzionale inadeguato, non al passo con i tempi, che rende le sorti della Nazione ostaggio dei più piccoli interessi di parte. Il centrodestra – ha detto la Ferro – ha perso la grande occasione di far sentire finalmente rappresentati decine di milioni di italiani, anziché accettare che solo la sinistra possa esprimere personalità degne di ricoprire la massima carica dello Stato. La rielezione di Mattarella rappresenta un’anomalia istituzionale, ed ancor più grave e irriguardoso è stato eleggerlo all’ottavo scrutinio, quasi fosse il frutto di un compromesso al ribasso. Si è scelto di congelare il Paese perché politici che non hanno più il consenso della gente possano continuare a conservare il potere e le poltrone ancora per qualche mese. Milioni di Italiani sono nauseati dai giochi di palazzo a cui abbiamo assistito in questi giorni, e che diventeranno la regola se si realizzeranno le ipotesi di ritorno al passato con il sistema elettorale proporzionale, al quale ci opporremo con forza. Fratelli d’Italia – ha concluso la deputata calabrese – conta di tornare al più presto al voto, perché i cittadini possano finalmente scegliere da chi essere governati e, in futuro, possano eleggere direttamente il Capo dello Stato».  (rp)

Pd Calabria, Nicola Irto: Mi candido alla Segreteria

Ormai è ufficiale: Nicola Irto si candida alla segreteria regionale del Partito Democratico. La presentazione ufficiale è in programma domani, a Lamezia Terme, nella Sala Sintonia della Comunità Progetto Sud.

«La rigenerazione della comunità democratica sarà al centro del confronto che chiederò alla base del nostro partito in queste due settimane di campagna congressuale – ha dichiarato Irto –. Il Partito Democratico della Calabria dovrà ripartire dall’attivismo delle sezioni e dal dialogo sui temi politici e dell’innovazione democratica». (rcz)

Nicola Irto: Disponibile a candidarmi alla segreteria regionale del PD

«Sono disponibile a candidarmi alla segreteria regionale del Partito Democratico». È quanto ha dichiarato Nicola Irto, capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico, nel corso di 20.20, il settimanale di approfondimento de L’Altro Corriere Tv.

Irto, nel corso dell’intervista con Danilo MonteleoneUgo Floro, ha ribadito l’esigenza «da più parti avvertita di uscire nel 2022 dal lungo commissariamento del partito per poter dare al Pd una struttura nuova, soprattutto capace di dialogare con i territori della nostra regione bisognosi di confronto in un momento così delicato per la nostra società».

«Dobbiamo fare – ha evidenziato – un grande lavoro di rigenerazione partendo anche dalla diffusione del sistema delle agorà che possono indubbiamente  riavvicinare le persone ai temi di maggiore interesse». (rcz)

 

Un Sud diverso e migliore di Nicola Irto

di FILIPPO VELTRI – Nicola Irto è un politico a tutto tondo. È del Pd, tradizione Margherita, cioè democristiana sostanzialmente. Ha fatto il consigliere regionale, poi il Presidente del Consiglio Regionale ed ora di nuovo in Consiglio da capogruppo del suo partito, che è rimasto sempre il PD.

Di lui si dice che potrebbe essere il nuovo segretario regionale del partito di Letta,  se e quando si farà il congresso regionale dopo anni e anni di commissariamento. 

In  soldoni è questa la bio di Irto, che ora ci consegna inaspettatamente un libro, un bel libro, che Rubbettino ha mandato in stampa e in distribuzione con un titolo evocative e positivo, che è già tutto un programma di questi tempi.

Cosa dice, dunque, Irto? Proviamo a riassumere le quasi 150 pagine del saggio di colui che alcuni mesi fa era stato proposto per fare il candidato presidente della Regione del centrosinistra, da opporre a Roberto Occhiuto, ma poi lui stesso ha preferito mollare la presa, viste le tante contorsioni e incertezze del suo stesso partito.  

«L’assistenzialismo – scrive il giovane politico – ha prodotto solo distorsioni. Lo hanno dimostrato le politiche degli anni ’70, quando si voleva importare il modello settentrionale al Sud senza tenere conto delle specificità del territorio: un fallimento e un notevole spreco di risorse pubbliche. In quella fase abbiamo perso un’importante occasione di sviluppo per il Mezzogiorno. L’Italia necessita di una visione strategica, non di molti progetti, ma di pochi e realizzabili in tempi “normali”».

Ad un certo punto Irto scrive così: «…Sono consapevole che il Sud o, meglio, i Sud abbiano delle potenzialità enormi. Lo si dice e ripete da decenni, lo so, ma è su questo che bisogna puntare, con idee concrete, che guardino alle specificità del territorio, ma anche al futuro e all’innovazione: beni culturali, risorse ambientali e paesaggistiche, Ict, infrastrutture da realizzare (aeroporti, porti, alta velocità, strade)».

Ma che cosa è il Sud di Irto? È un luogo, il Mezzogiorno, che racchiude in sé cultura, storia, ambiente, paesaggio, mare, montagna, prodotti enogastronomici di alta qualità: un patrimonio immenso nella sua unicità. Partire dai tanti giovani intraprendenti e onesti, che sono la stragrande maggioranza, ricordando a Roma e a Bruxelles che quella un tempo battezzata Questione meridionale è invece una Questione comunitaria.

«Insomma – aggiunge ancora Irto –voglio rileggere i fatti e la storia con l’obiettivo di superare la sfiducia, perseguendo la strada del possibile, del necessario, del concreto, guardando sì alle specificità, ma anche alle innovazioni, le quali potrebbero consentire di creare delle attività legate all’economia dei servizi, del benessere e della cultura. Bisogna guardare alle necessità vecchie e attuali con spirito innovativo e futuristico. Si è spesso caduti, così, nel “paradosso del lampione”, attraverso il quale lo psicologo Paul Watzlawick sottolinea il fatto che spesso si cerca di risolvere i problemi nel modo più facile».

La complessità del tema della condivisione è il baricentro della visione comunitaria, ma va ricordato che, in un’epoca di sovranismi, è difficile far accettare a tutti l’idea di uno sforzo di solidarietà comune. È evidente che stiamo attraversando una fase della storia complessa e difficile.La fase immediatamente successiva alla prima ondata di emergenza sanitaria ha innescato tutta una serie di problematiche concomitanti, latenti da tempo, che questa situazione ha fatto risaltare in tutta la loro evidenza.

In molti Paesi la gente scende in piazza per chiedere maggiori diritti e più libertà. Gli Stati Uniti d’America – cartina di tornasole dell’Occidente – ne sono l’esempio più eclatante. L’Europa, come sempre, pare trovarsi in una dimensione quasi sospesa, in attesa di decidere il proprio futuro. 

Sarebbe questo il momento di risposte nuove a problemi nuovi e vecchi.

La conclusione di Irto è per sua esplicita ammissione aperta. «Ritengo che sia un esercizio molto complesso – scrive – offrire delle conclusioni a un argomento come quello al centro di questa pubblicazione. Numerose sono state le tematiche affrontate ma altrettanto numerose sono le questioni che restano aperte. Una conclusione è ben lontana dall’essere intravista, poiché complessi sono i problemi e difficili le soluzioni. Lo sappiamo bene. Uno dei temi più importanti è senza dubbio quello del futuro dell’Unione europea. Unione che a tratti è sembrata arrancare di fronte alle necessità di trovare soluzioni concrete, e soprattutto immediate, ai tanti problemi che la attanagliano, soprattutto in questo particolare momento storico, aggravato dalla crisi scatenata dalla pandemia del Covid-19. Fondi strutturali, Next Generation Eu (Recovery Fund), Mes, sono strumenti che però necessitano di un accompagnamento politico forte e deciso. L’emergenza sanitaria con i conseguenti lockdown si è trasformata in emergenza economica, in particolare per i Paesi che hanno un debito pubblico elevato e quindi gli scostamenti di bilancio per far fronte agli aiuti per famiglie e imprese in difficoltà, faranno sentire i loro effetti soprattutto in tali realtà.Vi è la necessità di investimenti concreti e immediati. Dobbiamo rilanciare l’economia: Europea, Italiana e del Mezzogiorno.La storia del mondo sin da quando esiste l’umanità è caratterizzata da fatti ed eventi che ne determinano il percorso, lo condizionano, lo modificano, lo deviano. Nella mente di ognuno di noi ci sono date che per vissuto personale o perché studiate sui libri di scuola hanno scolpito degli eventi che rimarranno per sempre indelebili nei nostri ricordi, date che segnano la fine di una fase e l’inizio di un nuovo corso della storia del mondo, ma anche delle nostre vite. Ma non bastano le risorse economiche ed è questo il punto cruciale. Occorre un progetto di lungo periodo, che individui la vocazione del Mezzogiorno, anzi, dei Mezzogiorno d’Italia, e che porti all’utilizzo delle enormi risorse nazionali ed europee sulla base di un criterio chiaro. Bisogna investire sulle giovani generazioni e sulla loro istruzione, sulla ricerca scientifica e sulla cultura nel senso più ampio del termine: insomma bisogna investire nel capitale umano e sociale’’.

UN SUD DIVERSO E MIGLIORE
di Nicola Irto
Rubbettino Editore, ISBN 9788849867435

Elezioni / Irto incontra universitari e giovani professionisti

Il candidato al consiglio regionale per il Pd, Nicola Irto, nell’ultimo giorni di campagna elettorale ha incontrato una delegazione di studenti universitari e giovani professionisti « che mi hanno chiesto un impegno per fare in modo che la nostra terra diventi accogliente per loro e un luogo dove potere lavorare e costruire la propria vita».

«Un momento importante che ci proietta al futuro e alla Calabria che vogliamo» ha detto Irto, che ha evidenziato come «per immaginare una Calabria diversa, un futuro migliore e una reale prospettiva di sviluppo, non si può che partire dai giovani».

«Anche per questo – ha spiegato – ho più volte indicato, durante questa campagna elettorale, la necessità di ripensare il rapporto tra Università e Regione e fare in modo che si possano creare contatti proficui tra il mondo degli Atenei e quello del lavoro. Servono poi investimenti straordinari nelle politiche occupazionali e un piano di assunzioni nella Pubblica Amministrazione che ha bisogno di avere le piante organiche al completo e burocrati di nuova generazione, nativi digitali, in grado di accelerare le procedure e rendere la macchina amministrativa efficiente».

«L’entusiasmo dei giovani è contagioso – ha concluso Irto – siamo noi a doverlo trasformare prima in prospettiva futura e, subito dopo, in concreta azione politica». (rrc)

Elezioni / Irto (PD): Appello degli operatori è una preziosa traccia per il dibattito politico

Il consigliere regionale uscente, e candidato capolista nel Pd nella Circoscrizione Sud, Nicola Irto, ha sottolineato come «l’appello lanciato dal Forum del Terzo Settore della Calabria merita la massima attenzione da parte degli schieramenti politici. Le richieste in esso contenute dovranno essere priorità per il prossimo governo regionale e per il Consiglio, nella nuova composizione che sarà determinata dalle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre».

«La necessità di procedere ad una maggiore condivisione espressa dagli operatori del Terzo Settore – ha spiegato Irto – è certamente da valutare positivamente. La co-programmazione richiesta, poi, rappresenta l’unica strada per evitare le difficoltà che si sono registrate anche durante l’ultimo anno, quando l’Amministrazione regionale ha spesso alzato un muro invece di predisporsi all’ascolto e a una reale concertazione».

«L’utilizzo ponderato e intelligente dei fondi del Pnrr  – ha detto ancora – deve essere una priorità, così come l’obiettivo di arrivare finalmente ad un welfare comunitario, portando a compimento la riforma del sistema dei servizi sociali calabresi, essenziali per la Comunità, che è in ritardo di circa 20 anni».

«E, poi – ha aggiunto ancora – la giusta attenzione per la Sanità e i Livelli essenziali d’assistenza, nonché la rimozione delle differenza tra le classi più abbienti e i poveri, sempre più insopportabili e ancora aggravate dopo la pandemia».

«Il documento del Forum del Terzo Settore della Calabria –  ha concluso Irto – è sicuramente una traccia utile per la fase finale della campagna elettorale, ma dovrà essere tenuto in grande considerazione anche nella fase iniziale della prossima legislatura che sarà cruciale per il futuro della Calabria». (rrm)

Incendi / Nicola Irto: si continua a temporeggiare

di NICOLA IRTO – La Calabria brucia e non è più tollerabile che si perda ancora soltanto un minuto. La giunta regionale non può limitare la sua azione a quella di mero osservatore degli eventi che procede alla conta dei danni, con la speranza che l’emergenza possa rientrare solo grazie allo sforzo, immane, degli uomini dei Vigili del Fuoco che da giorni, in maniera encomiabile, si battono senza sosta per contenere le fiamme.

Invece si continua, inspiegabilmente, a temporeggiare, mentre la situazione si aggrava sempre di più e l’Aspromonte rischia davvero di trasformarsi in cenere con danni incalcolabili.

Se non vogliamo che la Calabria pianga altre vite umane e che si riesca ad arginare l’emergenza roghi serve, dunque, un deciso intervento. Occorre chiedere, da subito, al governo nazionale un aiuto immediato e concreto, in termini di mezzi, uomini e logistica, che possa aiutare la Calabria, in evidente difficoltà, a fronteggiare il momento più acuto della crisi.

Superata la fase di emergenza dovrà poi farsi luce sulle diverse responsabilità che hanno contribuito a determinare questa immane tragedia. È evidente che chi doveva controllare e prevenire non lo ha fatto e che gli interventi di manutenzione per proteggere il patrimonio boschivo calabrese sono stati insufficienti. Lo stesso ruolo di Calabria Verde va ripensato, così come dovrà essere fatta luce sulle risorse che l’Azienda non avrebbe utilizzato per potenziare il proprio parco mezzi. Adesso, però, è necessario uscire dalla crisi nel più breve tempo possibile e il governo Draghi, senza alcun tentennamento, deve dare un segnale alla nostra Regione e farla diventare priorità assoluta della propria agenda politica.

[Nicola Irto è vicepresidente del Consiglio regionale della calabria]