Gli Ingegneri inviano a Regione una integrazione alla Nota metodologica al Prezzario Regionale

Gli Ordini degli Ingegneri di Reggio, Vibo Valentia e Crotone hanno inviato alla Regione Calabria una Proposta integrazione alla Nota metodologica al Prezzario Regionale 2023, volta a mitigarne le criticità.

«Premesso che il Prezzario regionale, tanto per gli Enti locali quanto per professionisti ed imprese – si legge nella nota – rappresenta il principale strumento di stima dei costi a cui fare riferimento a livello territoriale, risulta evidente come la nuova veste del Prezzario regionale 2023, approvato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 167 del 13 aprile u.s., abbia inevitabilmente determinato, in particolar modo per la contingente applicazione dell’art. 26 del D.L. 17/05/2022, n. 50 e ss.mm.ii. (c.d. Decreto Aiuti) in assenza di efficace raccordo tra prezzari, disorientamento e, conseguentemente, circostanze di difficile gestione».

«Infatti, da addetti ai lavori è ineludibile rilevare come l’assenza della necessaria e puntuale corrispondenza tra articoli di prezzari di edizioni precedenti ed attuale, determinata dalla radicale trasformazione del Prezzario regionale 2023, abbia generato, nel periodo transitorio – continua la nota – una preoccupante quanto incerta applicazione della “revisione prezzi”, esclusivamente rimessa al buon senso del singolo Direttore Lavori che, nella consapevolezza di assenza di uniformità metodologica, si espone sensibilmente a potenziali riserve e/o contenziosi con le imprese».

«Inoltre, anche la transizione da “Progetto Definitivo” ad “Esecutivo” –  si legge ancora – risulta gravemente pregiudicata dalla mancata corrispondenza tra articoli dei prezzari che, in ogni caso, per la definizione complessiva dell’ultimo stadio di progettazione pre-gara implica una grave ed innegabile dilazione dei tempi. Circostanze, tutte queste, ancor più gravi se si pensa allo storico momento caratterizzato da importanti finanziamenti legati al Pnrr che potrebbero, quindi, essere di pregiudizio al completamento di opere strategiche per il territorio e che, comunque, minano alla base l’opportunità di raggiungere gli obiettivi previsti, gravando profondamente su quelli che saranno i contenuti e i tempi dei risultati da perseguire».

«Tuttavia, senza voler ribadire come molte di queste circostanze siano state già ampiamente predette nella fase interlocutoria che ha condotto all’approvazione del Prezzario 2023 – dicono gli Ordini degli Ingegneri – la cui difficoltà di fruizione è ormai emersa a tutta la platea degli operatori di settore, animati dal più ampio spirito collaborativo e costruttivo di risoluzione delle criticità evidenziate si propone un’integrazione alla Nota metodologica a corredo del vigente prezzario regionale».

«In particolare, in attesa dell’emanazione di un formale quadro sinottico di raccordo tra prezzari che possa, almeno in parte, rendere agevole le operazioni di raffronto – viene sottolineato – per la sola fase transitoria, si propone di introdurre la presente fondamentale indicazione applicativa: “Nei casi di applicazione dell’art. 26 del D.L. 17/05/2022, n. 50 e ss.mm.ii. (c.d. Decreto Aiuti), e di transizione dalla progettazione definitiva a quella esecutiva, in assenza di puntuale e/o formale corrispondenza tra articoli (descrizione, unità di misura, ecc.) rispetto a quelli del Prezzario regionale 2023, al fine di uniformare la metodologia applicativa, si prescrive, prioritariamente, il ricorso all’uso delle Analisi Prezzi già contenute nei Prezzari 2022 o precedenti, aggiornate ai prezzi elementari del Prezzario 2023».

«La suddetta proposta – dicono ancora gli ingegneri – si ritiene concorra a mitigare il vulnus di settore determinato dall’introduzione del Prezzario regionale 2023 che, pur recependo le “Linee Guida per la definizione di un Prezzario Regionale di riferimento in materia di appalti pubblici”, ha forti effetti avversi nella sua messa a terra per inefficace continuità con i prezzari precedenti e per la contestuale carenza di norme specifiche che ne favoriscano l’opportuna transizione».

«Risulta chiaro che tale richiesta – hanno concluso – per quanto a nostro parere ineludibile, non si ritiene esaustiva della auspicata corretta e completa fruizione di un prezziario regionale varato. Rappresenta altresì, vista la situazione attuale ingenerata, un atto dovuto minimo ed indispensabile di chiarezza applicativa, rientrante nei compiti e nelle responsabilità del soggetto estensore e regolatore, che si ribadisce, sin dal principio avrebbe dovuto corredare il Prezziario regionale 2023 di tutte le informazioni operative ed analitiche necessarie e comprovanti le quantificazioni, mediante un lavoro di stesura più attento, completo ed inequivocabile capace di puntare senza alee interpretative all’efficienza e all’efficacia dello strumento».

Gli ingegneri cosentini preoccupati per il nuovo prezziario regionale

L’Ordine degli ingegneri della provincia di Cosenza esprime preoccupazione per il nuovo prezziario regionale pubblicato sul Burc n. 99 del 02/05/2023. In una nota a firma del presidente Marco Saverio Ghionna si legge che il nuovo prezziario «creerà una mole di contenzioso tale da rallentare in maniera drastica la realizzazione degli interventi pubblici. Porterei anche questo elemento alla valutazione di chi, tra qualche anno, dovrà osservare il parametro di raggiungimento degli obiettivi attesi dal Pnrr e le altre fonti di finanziamento nel nostro territorio».

Ma quello del nuovo prezziario regionale non è solo un problema degli ingegneri. Nella nota, infatti si sottolinea come non passi giorno che dirigenti tecnici di Enti Locali e Liberi Professionisti segnalino all’Ordine difficoltà enormi nell’uso di questo applicativo fondamentale.

Gli ingegneri cosentini riassumo in tre punti le criticità legate al nuovo prezziario. In particolare, così come hanno ufficialmente e ripetutamente segnalato alle strutture competenti, i problemi principali riguardano: impossibilità di eseguire il rapido aggiornamento dei prezzi per mezzo di applicazioni informatizzate (software tecnici di contabilità); diffusa mancata corrispondenza fra voci di capitolato e voci di elenco prezzi 2023, in termini di forniture, lavorazioni, metodologie di lavorazione, ecc; irreperibilità nel prezzario 2023 di articoli di prezzo presenti nell’omologa edizione del 2022 (e precedenti) e assenza di metodologie di correlazione tra i due prezziari conseguenti.

«Praticamente i tecnici e le Stazioni Appaltanti – dice Ghionna – sono stati catapultati in un guado di estrema difficoltà, causato da una evidente assenza di valutazione degli effetti di impatto dell’azione legislativa intrapresa. Un evento questo che comporterà ritardi e contenziosi, con le imprese più impegnate ad analizzare possibilità di riserve che processi di esecuzione dei lavori. In un particolare momento storico come quello attuale in cui si registrano finanziamenti in numero e importi mai visti prima in Calabria, scadenze con tempi strettissimi e improrogabili, progetti già consegnati e lavori in corso di esecuzione i cui prezzi vanno tempestivamente aggiornati, l’Amministrazione dovrebbe mettere in campo pratiche in grado di favorire lo sviluppo economico e sociale non già frapporre un vero e proprio ostacolo imponendo un prezzario regionale completamente diverso dal precedente sia nella sua stessa struttura sia nella composizione dei vari articoli, rendendo di fatto impossibile l’attività dei professionisti che devono eseguire gli aggiornamenti da vecchi a nuovi prezzi».

«Continuano ad essere inascoltate le richieste da parte delle categorie interessate su percorsi endemici, operativi e nevralgici per lo sviluppo del territorio. Purtroppo – conclude Ghionna – saranno i risultati nel tempo a darci ragione. Siamo però ancora in tempo per trovare soluzioni transitorie fino a fine 2023. Ci rivolgiamo ancora una volta alla competenza regionale per giungere ad una soluzione in tempi brevi». (rcs)

Gli Ordini degli Ingegneri della Calabria: Preoccupazione per il Prezziario Regione 2023

Tutti gli Ordini degli Ingegneri regionali hanno espresso preoccupazione per il Prezziario Regione 2023, sottolineando come questo sia «lontano dall’essere una best practies, per come da alcune parti conclamato, non fosse altro per una mancata valutazione di impatto nella gestione del transitorio».

«Per questo gli Ordini sottoscriventi – viene annunciato – hanno scritto formalmente al DG del Dipartimento dei LLPP della Regione Calabria, sollecitando l’avvio nel più breve tempo possibile di un sistema  di gestione del transitorio realmente condiviso nell’interesse di tutte le parti interessate e soprattutto capace di una agevolare una corretta e sostenibile azione attuativa.

«Purtroppo – si legge nella nota congiunta – questa mancata valutazione potrà comportare, in questo particolare periodo, un freno importante per la regolare attuazione dei tanti programmi di investimento in fiere. Di questi aspetti abbiamo avvertito la Regione nel corso delle interlocuzioni preliminari, ma a nulla sono valse le nostre osservazioni. Giova ricordare che il Prezziario Regionale è uno strumento fondamentale in uso principalmente ai progettisti e ai Direttori dei Lavori e non già e non solo un adempimento amministrativo per l’Ente Regionale o di sostenibilità del mondo delle imprese».

«Le criticità ed i problemi introdotti dall’adozione del nuovo Prezzario dei Lavori Pubblici della Calabria anno 2023 – hanno spiegato –possono essere semplicemente così riassunti: a)impossibilità di eseguire il rapido aggiornamento dei prezzi per mezzo di applicazioni informatizzate (software tecnici di contabilità); b)diffusa mancata corrispondenza fra voci di capitolato e voci di elenco prezzi 2023, in termini di forniture, lavorazioni, metodologie di lavorazione, ecc; c)irreperibilità nel prezzario 2023 di articoli di prezzo presenti nell’omologa edizione del 2022 (e precedenti)».

«Basterebbe solo questo a far capire come, se si vuole perseguire un corretto rapporto efficacia/efficienza nella realizzazione e messa a terra delle tante risorse disponibili, non si si può continuare a procedere avendo solo come faro la natura economica di attività né tantomeno il rispetto di scadenze tout court, in completa assenza della tutela delle prerogative della azione tecnica e tecnico contabile che ne rendono attuabile la eventuale gestione», hanno concluso gli ingegneri calabresi. (rcz)

Edilizia, l’Ordine degli Ingegneri sulle criticità del Sistema Sue regionale

I presidenti dell’Ordine degli Ingegneri di Vibo Valentia, Cosenza, Crotone e Reggio, rispettivamente Romano Pasquale Mazza, Marco Saverio Ghionna, Antonio Grilletta e Francesco Foti, in una nota congiunta hanno evidenziato le criticità del sistema regionale Sue – Sportello Unico per l’Edilizia.

«Chiediamo – hanno detto – l’immediata risoluzione delle criticità rilevate per consentire anche ai calabresi di poter accedere agli incentivi fiscali al pari delle altre regioni d’Italia».

«Stiamo assistendo, sostanzialmente impotenti, all’ennesimo rallentamento o per meglio dire blocco del sistema di trasmissione delle pratiche edilizie ai comuni calabresi attraverso la piattaforma Sue» hanno detto gli Ordini, spiegando che «il sistema, gestito da Fincalabra per conto della Regione Calabria, non ha mai funzionato correttamente ed inutili sono state le innumerevoli riunioni, le vivaci proteste e le molte proposte, che gli Ordini degli ingegneri calabresi, hanno costantemente manifestato, sia agli organi regionali che ai funzionari di Fincalabra».

«L’ultima riunione, avvenuta pochi giorni addietro – hanno spiegato –, si è conclusa con specifici impegni sulla prossima ottimizzazione del servizio, atteso l’acquisto di nuova strumentazione hardware in sostituzione di quella usata, ormai obsoleta. Oggi, però, nonostante tutto ci troviamo ad affrontare una situazione che oltre a danneggiare il sistema economico regionale, di cui l’edilizia è una delle componenti principali, rischia di  impedire la messa in sicurezza sismica e l’efficientamento energetico del patrimonio abitativo regionale, atteso che l’impossibilità, la lentezza e la mancanza di chiarezza delle disposizioni “tampone”, rendono assolutamente difficoltosa la trasmissione delle pratiche edilizie legate ai bonus sismici ed energetici, da inviare, per improvvise e discutibili disposizioni normative, entro il 25 novembre».

«A ciò si deve aggiungere – hanno proseguito – che le prospettate disposizioni “tampone” (invio a mezzo PEC della pratica al SUE comunale), se non adeguatamente collegate ad una protocollazione regionale e/o comunale renderebbe di fatto “fuori termine” la presentazione della pratica sulla piattaforma Sue che riporterebbe infatti una data di protocollazione successiva alla data imposta del 25 novembre».

«Peraltro, la risposta fornita in data odierna dall’Ufficio Sure – hanno spiegato – alla richiesta di chiarimenti pervenuta dalla Federazione degli Ordini degli Ingegneri, non fuga affatto gli interrogativi posti dalla Federazione posto il fatto che l’eventuale mancata consegna al SUE comunale (ad esempio per la probabilissima saturazione della Pec dello stesso) non consentirebbe al professionista di poter di fatto inoltrare la pratica con grave nocumento per il professionista stesso e per la committenza».

«In questo contesto di assoluta difficoltà è utile rilevare le perplessità degli Ordini calabresi in merito all’approvanda legge regionale sulla rigenerazione urbana, la cui applicazione sembrerebbe demandata ad una pianificazione urbanistica comunale, sostanzialmente assente nella stragrande maggioranza dei comuni calabresi – hanno concluso – rendendola di fatto inattuabile per la quasi totalità dei comuni. Su questo chiediamo un’attenta riflessione, ciò per impedire che ad una crisi conclamata, generata da evidenti inefficienze regionale, si aggiungano scelte non opportunamente ponderate». (rcz)