L’OPINIONE / Rubens Curia e Fausto Sposato: Il ruolo degli ospedali in zona disagiata nel Dca 198/23

di RUBENS CURIAFAUSTO SPOSATO – Alla luce di quanto proposto nel Dca 198/23 della Regione Calabria ci preme evidenziare alcune criticità inerenti gli ospedali di zona disagiata che risultano aumentati di numero, e di questo aspetto positivo ne prendiamo atto, ma desideriamo evidenziare alcune proposte che migliorerebbero  in modo significativo i servizi previsti.

Le nostre riflessioni nascono dal più volte richiamato Dm 70/2015 che definisce, senza alcun dubbio, quali debbano essere le caratteristiche di base degli ospedali di zona disagiata. Come Comunità Competente, che si è sempre battuta per la valorizzazione delle “Aree Interne”, presentiamo all’attenzione del Commissario Occhiuto alcune osservazioni sugli Ospedali di Zona disagiata che secondo noi dovrebbero rendere l’offerta sanitaria migliorativa e rispettosa delle peculiarità delle strutture esistenti e di quelle ex novo. Da quanto pubblicato nel Dca 198/23 alcuni Ozd  sono dotati di servizi di  oncologia, altri di riabilitazione cardiologica, altri di lungodegenza, un altro è dotato di posti Obi (osservazione breve intensiva), con la gestione di una rete di patologie acute a bassa intensità di cure mediche e chirurgiche, altri sono Presidi Ospedalieri in esecuzione di sentenze del Consiglio di stato. È evidente che c’è una collocazione dei posti letto e di alcune attività diversificate e che arricchiscono la proposta sancita dal DM 70/2015 sugli Ozd.

Pertanto, a nostro parere, merita attenzione anche il Po di Acri perché è l’unica struttura sanitaria presente nel Distretto “Valle Crati”,  è l’unica collocata in un comprensorio tra i più estesi della regione  con un numero di abitanti superiore ad altre realtà sedi di Spoke  e per i numeri che lo stesso produce. A tal proposito basta leggere quanto pubblicato dall’Agenas sulla qualità dei servizi sanitari mettendo l’ospedale di Acri tra i migliori per quanto riguarda alcune attività di medicina. Non solo, nella delibera dell’Asp di Cosenza lo stesso ha la migliore performance tra gli Ospedali di Zona Disagiata.

Questo dovrebbe  dare seguito ad una ulteriore valorizzazione  delle attività e, se necessario, dei posti letto, partendo dai posti O.B.I. di pronto soccorso fino ai D.H/D.S che dovrebbero rappresentare il 10% dei posti letto effettivi ragion per cui la medicina dovrebbe avere 20 posti ordinari e due di D.H e non 20 omnicomprensivi. È  in questi ospedali che si manifestano le vere criticità nel ricoverare pazienti che, invece di essere trasferiti con dispendio di mezzi,  di risorse economiche ed umane, potrebbero trovare risposta nella stessa struttura anche il giorno seguente o dimessi il giorno dopo evitando di intasare ulteriormente gli spoke o gli Hub di riferimento.

Alla luce di quanto evidenziato si chiede il rispetto del Dm 70/2015 circa gli ospedali di zona disagiata che devono avere uguale dignità ed uniformità ( proprio perché “disagiati”) dotandoli dei servizi e reparti  previsti. Altre attività potranno essere aggiuntive tenuto conto dei bisogni di salute dei cittadini ai quali va concesso l’accesso ai servizi attuando una politica sanitaria di prossimità e di inclusione. A tal proposito si fa presente che il Dm 77/2022 prevede un Hospice  con 8/10 posti letto ogni 100.000 abitanti ed il Po di Acri, essendo l’unica struttura presente nel Distretto “Valle Crati” (che supera i 100.000 abitanti), potrebbe diventare sede dello stesso al fine di rispondere ai bisogni di salute della cittadinanza. (rb e fs)

[Rubens Curia è portavoce di Comunità Competente]

[Fausto Sposato è presidente di Opi Cosenza]

La consigliera Straface: Ospedali Sibaritide, Gioia Tauro e Vibo saranno consegnati tra 2025 e 2027

«Il cronoprogramma relativo ai nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo valentia e della Piana di Gioia Tauro prevede che siano consegnati tra il 2025 e il 2027». È quanto ha reso noto la consigliera regionale Pasqualina Straface, al termine della riunione della Terza Commissione regionale Sanità Attività sociali, culturali e formative.

Alla riunione, è stato audito l’ing. Pasquale Gidaro, dirigente del settore Edilizia sanitaria ed investimenti tecnologici della Regione Calabria che ha fornito alla commissione tutti gli elementi utili, ospedale per ospedale, a tracciare un quadro completo della situazione.

«In tutta la vicenda – ha sottolineato la presidente della terza commissione – è fondamentale il ruolo ricoperto dal presidente Occhiuto in materi sanitaria. Nell’azione di governo il presidente ha posto tra le priorità anche la realizzazione dei tre nuovi ospedali, della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro, per i quali è sceso in campo in prima persona, partecipando ai tavoli tecnici di coordinamento presso le prefetture competenti di Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria». 

«Tra i tre, l’ospedale della Sibaritide, il cui quadro economico iniziale era di 144 milioni di euro per 376 posti letto, è certamente quello in stato più avanzato. La struttura portante sarà conclusa nei prossimi giorni. Al 31 marzo lo stato di avanzamento dei lavori era pari al 24% dell’importo contabile per oltre 26 milioni. La realizzazione dell’ospedale della Sibaritide, così come gran parte delle opere pubbliche in fase di realizzazione, sta scontando l’anomalo andamento dei prezzi e l’incremento del costo dei materiali da costruzione».

«Gli uffici – ha specificato Pasqualina Straface – hanno valutato un incremento di costi, rispetto al quadro economico del 2014, di circa 42 milioni di euro. In ogni caso la Regione ha già messo il concessionario nelle condizioni di poter operare al meglio, erogando già un’anticipazione per un importo di 17 milioni. Nei giorni scorsi è stato emanato un ordine di servizio per una variante al progetto esecutivo che riguarda l’adeguamento della struttura alla normativa antiCovid che prevede soprattutto la separazione dei percorsi nel pronto soccorso ed al potenziamento dei reparti di terapia intensiva e sub intensiva».

«Il progetto della variante – ha detto ancora – dovrà essere presentato entro il 29 maggio 2023 ed entro fine luglio, passati i tempi tecnici per acquisire i pareri dell’Asp e le eventuali prescrizioni dei vigili del fuoco, potranno ripartire i lavori a pieno regime. Contestualmente partirà l’operazione relativa al riequilibrio del piano economico-finanziario per effetto dei maggiori costi dei materiali e delle varianti. Il cronoprogramma prevede la consegna dell’ospedale della Sibaritide entro il 2025».

«Per l’ospedale di Vibo Valentia, il piano di riequilibrio – ha spiegato ancora la presidente della commissione Sanità – è già stato predisposto e partendo da 143 milioni per 339 posti letto, si è definitivamente approvato un quadro di 190 milioni. I lavori del progetto stralcio approvati il 27 febbraio 2023 dovrebbero partire tra fine aprile e di primi di maggio. Si prevede la consegna dell’opera nella primavera del 2026».

«Entro il 2027, infine, è prevista la conclusione dei lavori dell’ospedale della Piana di Gioia Tauro che contemplerà 339 posti e che, come gli altri, ha subito tutta una serie di ritardi legati ad aspetti burocratici ed al superamento di problematiche di tipo geologico e geotecnico dovute alla presenza di faglie sismo-tettoniche. Il quadro economico – ha concluso Pasqualina Straface – prevede uno stanziamento di risorse per 158 milioni». (rrc)

 

La ProSalus di Palmi: Noi cittadini Piana Gioia Tauro indignati da parole di Celebre

«Simone Celebre chieda scusa e rettifichi, quindi, pubblicamente alle migliaia di cittadini che soffrono e lottano giornalmente per vedersi riconosciuto un mimino di diritto alla salute, che dovrebbe essere paritariamente garantito a tutti». È quanto ha chiesto l’Associazione ProSalus Palmi, a seguito delle dichiarazioni del segretario generale della Fillea Cgil Calabria.

Nei giorni scorsi, infatti, Celebre aveva rivolto un appello al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, affinché si attivasse per realizzare più velocemente gli ospedali della Sibaritide e di Vibo Valentia.

Quello che l’Associazione contesta, è che il sindacalista «abbia omesso di citare il terzo nuovo ospedale, quello della Piana di Gioia Tauro, altrettanto importante ed ugualmente atteso da tempo immemore. Per questo «noi cittadini della Piana di Gioia Tauro esprimiamo tutta la nostra indignazione per questa gravissima omissione, per di più se proveniente da un sindacato che si dichiara da sempre vicino ai bisogni dei cittadini. La Piana di Gioia Tauro è, senza timore di smentita, il territorio calabrese che più di ogni altro sta pagando lo scotto derivante da una sanità disastrata».

«Abbiamo dovuto rammentare, più volte – è stato ribadito – al Presidente Occhiuto, anche con una pubblica manifestazione davanti alla cittadella regionale, che i Nuovi Ospedali da edificare sono 3 e non 2, e nel corso di una riunione il governatore ha corretto il tiro e si è scusato, rilasciando un vero e proprio “impegno d’onore” al riguardo».

«Adesso ci ritroviamo a doverlo fare anche con il segretario generale di un sindacato – conclude la nota dell’Associazione – per il quale sembra che non esista ciò che è stato decretato con “somma urgenza” 15 anni fa, al pari degli altri due, così come non esistono i morti per assoluta assenza di sanità in questo fazzoletto di terra». (rrc)

Senese (FenalUil): La Calabria non può più attendere per i nuovi ospedali

La segretaria generale di FenealUil CalabriaMaria Elena Senese, ha ribadito che la Calabria non può più attendere per i nuovi ospedali. Il rischio – ha denunciato Senese – è che «quando verranno consegnati alla cittadinanza questi nuovi nosocomi rischiano già di essere vecchi e non più all’avanguardia come si diceva quindici anni addietro».

Sono «quindici anni – ha spiegato – quelli passati da quando venne sottoscritto l’accordo di programma integrativo che avrebbe dovuto portare in dote alla Calabria tre ospedali nuovi di zecca:  uno Vibo Valentia, uno nella Sibaritide e un altro nella Piana di Gioia Tauro».

«Oggi, dopo quindici anni e diversi commissari ad acta, quella di assistere all’apertura dei tre presidi ospedalieri rimane una speranza» ha detto, spiegando che tra «cavilli, ritardi, problemi di varia natura, ancora oggi, impediscono di vedere realizzati gli obiettivi prefissati nell’accordo di programma. Il settore delle costruzioni e tutto il suo indotto potrebbe godere dei benefici, diretti e indiretti, di cantieri vivi ed operativi».

«Nel programma operativo, come è naturale che fosse – ha continuato – trova spazio un capitolo dedicato ai nuovi ospedali e, nonostante siano passati quindici anni da quando si è iniziato a parlare di queste importanti opere infrastrutturali, le azioni definite sono quelle della progettazione definitiva ed esecutiva dei nuovi ospedali; della realizzazione delle nuove strutture ospedaliere e delle opere connesse e complementari e dell’impatto economico che sfiora i 500 milioni di euro fra risorse statali, risorse regionali e private».

«Una mole rilevante di denaro – ha detto ancora – di cui non si vede all’orizzonte la concreta messa a terra. È la Regione stessa a fissare le scadenze temporali per la realizzazione dei nuovi ospedali, che difficilmente potranno essere rispettate guardando allo stato dell’arte dei cantieri, stabilendo nell’ottobre del 2024 l’entrata in esercizio del nuovo ospedale della Sibaritide (il cui cantiere, per la verità, pare essere in buono stato di avanzamento anche se pare manchi la copertura finanziaria di opere determinanti all’apertura dell’ospedale); nel dicembre del 2025 l’avanzamento al 70% della spesa per quello della Piana di Gioia Tauro e, infine, nel dicembre del 2025 l’avanzamento al 95% della spesa per la costruzione del nuovo nosocomio di Vibo Valentia». (rcz)

Specializzandi, Assomed Nazionale e Anaao Assomed Calabria: No al monopolio dell’Università in Calabria

L’Anaao Assomed Nazionale e Anaao Assomed Regione Calabria hanno chiesto ai ministri dell’Università e della Salute e all’Osservatorio nazionale un intervento in merito alla situazione denunciata dagli specializzandi calabresi, che vedono ostacolate le loro prospettive di lavoro in Ospedale.

«Mentre i giovani medici – ha commentato l’Anaao – si sono mostrati molto interessati a fornire un contributo al dramma del personale medico nella coraggiosa Regione che ha deciso di premiare e incentivare, più e prima di altre, nonostante in piano di rientro, i medici e i dirigenti sanitari che decidessero di restare o tornare in Calabria, l’Università continua a tenerli in ostaggio rifiutandosi di comprendere il vero senso della formazione e del lavoro del medico».

«Ricordiamo ancora una volta al Rettore della Umg di Catanzaro – continua la nota – che permettere agli specializzandi vincitori di concorso di poter entrare in ospedale è un diritto del medico in formazione oltre che un dovere etico del formatore, e ricordiamo al rettore che l’Università non è proprietaria indiscussa dei medici in formazione, patrimonio invece del sistema sanitario italiano pubblico».

«Perseverando con atteggiamenti baronali e ottusi – ha concluso  l’Anaao – sarà difficile salvare il nostro sistema di cure pubblico». (rcz)

Grandi ospedali, Bruni, Irto e Tavernise chiedono il cronoprogramma a Occhiuto

I consiglieri regionali Amalia BruniNicola IrtoDavide Tavernise hanno interrogato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per conoscere il programma dei lavori sulla realizzazione dei nuovi ospedali.

I tre consiglieri hanno preso il caso di quattro ospedali – quelli di Catanzaro, Vibo Valentia, nella Sibaritide e nella Piana di Gioia Tauro – che dovevano essere «realizzati secondo un accordo di programma quadro stipulato 14 anni fa per un importo per oltre 285 milioni di euro e del quale se ne sono perse le tracce» e che, «nonostante la grave crisi del sistema sanitario calabrese, nessuna di queste strutture è entrata in funzione».

«Anzi per alcuni – hanno spiegato – come quello di Palmi, non è stato neanche approvato, come denuncia da più tempo l’Associazione Prosalus, il progetto definitivo. Per meglio comprendere la vicenda, citiamo una frase della lettera di questa Associazione che fa capire la frustrazione e la delusione dei cittadini dopo un’attesa interminabile e infruttuosa: ‘Insomma ritardi di anni che generano ritardi di altri anni ed effetto moltiplicatore dei tempi anche per adempimenti ordinari previsti o prevedibili in qualsiasi procedimento per opere pubbliche. Uno stillicidio procedimentale mai visto e percepibile anche dal cittadino comune”.

«Occasioni perse senza che nessuno, se non i cittadini che reclamano giustamente maggiore attenzione verso la cura della propria salute, cerchi di comprendere i motivi e andare avanti». (rrc)

Nuovi ospedali Sibaritide e Gioia, la Santelli sollecita per la nomina dei Commissari

La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e ai ministri dei Trasporti Paola De Micheli e della Salute, Roberto Speranza, per sollecitare la nomina dei Commissari per la realizzazione delle nuove strutture ospedaliere della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro «la cui importanza è stata resa ancora più fondamentale dall’emergenza Covid-19».

«Proprio l’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del virus Covid-19 – si legge nella lettera – rende ancora più urgente intervenire con misure straordinarie per assicurare la celere realizzazione di interventi infrastrutturali di importanza strategica per la salute dei cittadini della regione Calabria. Abbiamo bisogno di regole e poteri speciali per poter realizzare in tempi immediati questi interventi infrastrutturali; la pazienza che i cittadini calabresi hanno dimostrato in tutti questi anni è, infatti, ormai esaurita».

«La nomina di un commissario per ognuna di queste opere – ha rimarcato la presidente Santelli – consentirebbe di procedere, da subito, con i lavori già approvati e finanziati e di cui il territorio calabrese ha grandissimo bisogno, ormai da troppi anni». (rrm)