Irto (PD) presenta la sua ricandidatura a segretario regionale

Al Cubo Cafè dell’Università della Calabria, il senatore del Pd, Nicola Irto, ha presentato le ragioni e gli obiettivi della sua ricandidatura a segretario regionale del Pd Calabria con la sua mozione significativamente intitolata “Ri-Generazione: Territorio, Identità, Futuro”.

«Il Pd Calabria deve alimentare nella piena unità la costruzione dell’alternativa al governo delle destre in vista delle prossime elezioni regionali e delle successive politiche, mettendo al centro anzitutto la sanità, lo Stato sociale, la difesa dei diritti insopprimibili, la legalità, la lotta allo spopolamento e il futuro dei giovani», ha detto il dem, spiegando che si candida «per proseguire il cammino di rigenerazione del partito già avviato insieme a tutte le sue componenti, cosciente che bisogna superare con intelligenza e coraggio particolarismi e frizioni di sorta; archiviare istinti di autoflagellazione; aprirsi il più possibile nei territori; ascoltare, avvicinare e includere le persone; consolidare la nostra identità politica; valorizzare i giovani e innovare sul piano delle regole interne, del linguaggio e degli strumenti di partecipazione».

«Sono grato al Pd nazionale – ha proseguito – che in molte regioni italiane ha anticipato i Congressi per consentirci di lavorare più a fondo all’alternativa di governo. È un’opportunità da cogliere e sfruttare. Siamo chiamati a impegnarci senza riserve per battere le destre, che a Roma come a Catanzaro aumentano i divari territoriali, puntano all’accentramento del potere, smantellano i servizi pubblici, marginalizzano il Sud, specie la Calabria, e mostrano crescente intolleranza per il pensiero diverso, il dissenso, il confronto paritario e l’opposizione democratica».

«Noi ci aspettiamo che tutto il centrosinistra partecipi convintamente a questa battaglia – ha evidenziato – necessaria ed essenziale, di rilancio e riscatto della Calabria, penalizzata e umiliata dai tagli del governo centrale, dal dirottamento delle risorse per lo sviluppo e la coesione e dall’abbandono degli investimenti, a partire da quelli per le infrastrutture indispensabili».

«Come Partito democratico calabrese – ha chiarito il senatore dem – abbiamo una responsabilità netta: dobbiamo scegliere se inseguire questo obiettivo politico, che è alla portata di tutto il centrosinistra, oppure se lasciare campo agli avversari, uniti dalle mire di potere, lontani dal popolo e abituati a nascondere i drammi collettivi con gli effetti speciali e la propaganda sui media».

«Allora – ha continuato – propongo di spingere sull’acceleratore, sia sul piano politico che su quello programmatico. Senza pregiudizi, dobbiamo costruire alleanze nel merito delle questioni e sulla base degli obiettivi, primo tra tutti il rilancio dalla sanità, che versa in una crisi mai vista e per cui scenderemo in piazza il prossimo 10 maggio a Catanzaro, per poi proseguire l’ascolto di operatori, pazienti e utenti, già intrapreso negli ospedali calabresi in accordo con il Pd nazionale».

«Dopo la fase congressuale – ha anticipato Irto – apriremo il ‘Cantiere delle idee per la Calabria’, chiamando a raccolta tutte e tutti coloro che vogliano contribuire alla crescita di un’alternativa partendo dai temi. Stiamo continuando ad aprire molte sedi fisiche dei nostri circoli, continueremo senza sosta e lanceremo l’App del Pd Calabria, che servirà ad aumentare la partecipazione, anche con la possibilità di trasmettere proposte, istanze e segnalazioni».

«Io immagino un partito coeso, dinamico, forte e determinante, vicino ai bisogni e al cuore delle persone, capace di affrontare le sfide locali e globali, di farsi interprete della grande – ha concluso Irto – voglia di cambiamento della comunità calabrese, che deve poter essere rappresentata e deve riavere fiducia, speranza e risposte concrete». (rcs)

Mammoliti (PD): Regione si attivi si attivi per evitare Cig e contratti di solidarietà ai lavoratori

«Gli operai forestali della Calabria non possono essere trattati come numeri e con meri approcci burocratici». È quanto ha detto il consigliere regionale del PD, Raffaele Mammoliti, chiedendo alla Regione di attivarsi, tempestivamente, per scongiurare la prospettiva, per la fine della legislatura, dell’attivazione della CIG e/o dei contratti di solidarietà. 

«Dopo l’encomiabile lavoro di riforestazione che ha consentito alla nostra regione di passare da 265.000 ettari a oltre 478.000 di patrimonio boschivo, gli operai non solo non usufruiscono del rinnovo del contratto integrativo regionale, scaduto da anni, ma percepiscono il TFR con ritardi inaccettabili e con risorse disponibili insufficienti», ha denunciato il dem che, durante la discussione per l’approvazione del bilancio di previsione 2025/2027 dell’Azienda Calabria Verde, avvenuta nel corso della seduta della II Commissione, ha sottolineato «queste criticità, oltre quella già ipotizzata da parte dei dipartimenti competenti». 

«Occorre, dunque – ha rilanciato – una vera inversione di rotta. C’è bisogno di un vero piano forestale che fissi obiettivi e ne monitori l’attuazione».

«Presenterò – ha annunciato – un’apposita proposta per chiedere di voler impiegare i risparmi ottenuti dal pensionamento di oltre 1026 operai a tempo indeterminato degli ultimi 2 anni per attivare l’assunzione di almeno 2000 operai, tecnici e impiegati a tempo determinato. Tale scelta è improcrastinabile soprattutto nelle aree interne per garantire il presidio del territorio, per affrontare concretamente il cambiamento climatico e il rischio idrogeologico in atto». (rrc)

AV, il PD Calabria: Mancano i fondi per realizzare l’opera

«Stando ai dati ufficiali allegati al Documento di Finanza Pubblica approvato dal Consiglio dei Ministri e attenzionato dagli organi di stampa, sarebbero necessari oltre 30 miliardi di euro per completare l’alta velocità, mentre, ad oggi, ne risulterebbero disponibili soltanto 12,1» È quanto ha detto il Partito Democratico Calabria, ribadendo, con forza, la necessità di fare chiarezza sui fondi e i tempi di realizzazione dell’opera.

«Manca, dunque, all’appello una cifra enorme, oltre 18 miliardi, senza la quale l’Alta Velocità rischia di diventare l’ennesima promessa non mantenuta per la nostra regione. È un dato di fatto che, purtroppo, non può essere ignorato», hanno rilevato i dem, sottolineando come «non è più tollerabile che la Calabria venga trattata come una regione di serie b, e che i calabresi siano continuamente presi in giro con promesse vuote».

«Non è più sufficiente parlare di “opere simbolo” o di “progetti strategici” per il rilancio della Calabria – si legge ancora nella nota stampa del gruppo del Pd –. Se non ci sono fondi e se non c’è un cronoprogramma chiaro, non possiamo più fare finta che tutto vada bene. Questa situazione non è più sostenibile, e la Regione non può continuare a stare a guardare. Né fanno ben sperare le dichiarazioni contraddittorie che si sono succedute nel tempo da parte degli esponenti della maggioranza che governa Regione e Nazione, compreso il governatore Occhiuto, in ordine all’Alta Velocità e ai fondi necessari per realizzarla».

«Anzi – hanno aggiunto – sono il segno evidente della confusione e dell’incapacità di una giunta regionale e di un centrodestra che non sanno come affrontare la questione. Di certo la Calabria non può più permettersi il lusso di perdere occasioni fondamentali per il suo sviluppo, come quella dell’Alta Velocità, un’infrastruttura strategica e indispensabile per il futuro del Mezzogiorno e dell’intero Paese».

«Chiediamo, con urgenza – hanno concluso – un piano dettagliato con risorse certe e un cronoprogramma preciso, senza ulteriori rinvii o promesse non mantenute. Serve chiarezza su ogni aspetto e se per Salvini il ponte è un’opera fondamentale o simbolo, tanto da rinunciare a completare le altre infrastrutture nevralgiche per il Sud come l’Alta Velocità, venga detto in maniera netta e senza continuare a prendere in giro i cittadini». (rcz)

Alecci (PD): La Casa della Salute di Chiaravalle è ben lontana dalla sua entrata in servizio

«La nuova Casa della Salute di Chiaravalle è ben lontana dalla sua entrata in servizio». È quanto ha denunciato il consigliere regionale del PD, Ernesto Alecci, aggiungendo come «mentre gli abitanti della cittadina e del comprensorio sono costretti a rivolgersi alla “vecchia” Casa della Salute ormai fatiscente e inadeguata. Solo il grande impegno dei medici e del personale sanitario presente riesce, infatti, a garantire una buona qualità nelle prestazioni erogate».

«Secondo un documento ufficiale della Regione Calabria – ha detto Alecci – la nuova Casa della Salute di Chiaravalle Centrale avrebbe dovuto essere ultimata entro febbraio 2025, ma ad oggi in quel luogo non sono state ultimate nemmeno le fondazioni della struttura. I tempi per la sua realizzazione si allungano, dunque, a tempo indeterminato. Ci troviamo di fronte all’ennesima bugia che brucia sulla pelle dei calabresi, un’altra riprova dell’inaffidabilità degli annunci del Presiedente Occhiuto e dei referenti di Azienda Zero».

«Sono queste, infatti, le inequivocabili parole con cui si conclude una risposta scritta del Dipartimento della Salute datata gennaio 2024 in riferimento ad una mia interrogazione precedente (sollecitata anche dal circolo PD di Chiaravalle) che chiedeva spiegazioni sui ritardi dei lavori: “In considerazione del superamento delle problematiche si prevede l’imminente avvio delle opere riguardanti l’edificio della Casa della Salute di Chiaravalle la cui ultimazione, da cronoprogramma comunicato all’Asp di Catanzaro, è prevista nel mese di febbraio 2025».

«Parole inequivocabili che, però, non trovano alcun riscontro nella realtà, perché dopo ben più di un anno da quella risposta, come ho potuto verificare attraverso un sopralluogo», ha detto il dem.

«Periodicamente – ha aggiunto – assistiamo a spot mediatici su nuovi servizi, nuovi reparti, nuovi progetti, ma i risultati concreti sono sotto gli occhi di tutti: approssimazione, mancanza di programmazione, strutture datate e strumentazioni malfunzionanti, medicina territoriale e servizi di emergenza-urgenza in frantumi, migrazione sanitaria in aumento».

«Il reality show magistralmente orchestrato su media e social network dalla governance regionale – ha proseguito Alecci – crolla di fronte ai casi come quelli di Chiaravalle e quelli che certamente avremo modo di evidenziare, purtroppo per noi calabresi, nelle prossime settimane attraverso una minuziosa attività direttamente sui territori».

«Situazioni come queste – ha concluso – dimostrano l’immobilismo atavico in cui ha versato e versa la Sanità nella nostra regione. Con la nomina a Commissario per l’emergenza del sistema ospedaliero, il Presidente Occhiuto ha ottenuto i “superpoteri”, ora non ci saranno più alibi o scuse!». (rcz)

Mammoliti (PD): Serve indagine su patrimonio edilizio pubblico e piano per messa in sicurezza

«La fragilità del territorio, dovuta all’incuria insita nel nostro modo di costruire e di fare manutenzione in Calabria, impone un significativo cambio di passo soprattutto sul versante della prevenzione». È quanto ha detto il consigliere regionale del PD, Raffaele Mammoliti, sollecitando, «attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali, una indagine sullo stato del Patrimonio edilizio pubblico e privato al fine di predisporre un necessario Piano di messa in sicurezza».

«La Calabria – ha ricordato – è la regione italiana più esposta al rischio sismico, infatti, nella nostra Regione si sono concentrati più della metà dei terremoti catastrofici avvenuti in Italia negli ultimi 350 anni».

«Tra questi eventi, che hanno causato più di 200 mila vittime – ha aggiunto – si ricordano le sequenze sismiche del 1638 nella Calabria centrale, del 1783 che devastò la Calabria centro meridionale, del 1905 a Sant’Eufemia e infine quello del 1908di Messina e Reggio Calabria».

«Occorre sottolineare – ha detto ancora – come tutti i Comuni della Calabria risultano, infatti, in Zona 1 e 2 nelle quali la probabilità che capiti un forte terremoto è alta».

«Per tale ragione – ha proseguito – pur riconoscendo alla regione Calabria di aver approvato il Piano di Soccorso Simico al cui interno sono inseriti gli elementi conoscitivi, territoriali e operativi che occorre attuare in caso di eventi sismici, ho presentato un’apposita istanza al Presidente della Giunta regionale con la quale chiedevo di effettuare una ricognizione di tutte le risorse disponibili per la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico».

«Alla luce del costante sciame sismico che sta generando legittime preoccupazioni nella popolazione è assolutamente prioritario conoscere lo stato dell’arte e gli interventi previsti e predisposti», ha detto il dem, che considera «fondamentale e risollecito, al Presidente, un’apposita relazione nel Consiglio regionale».

«Occorre, dunque, agire superando rallentamenti e ritardi nell’attivazione delle risorse disponibili. Solo attraverso la necessaria prevenzione si possono evitare: l’utilizzo di cospicui finanziamenti necessari per i danni della ricostruzione post evento, perdite di vite, danni economici consistenti e danni al patrimonio storico culturale», ha concluso Mammoliti, annunciando la presentazione di «una Interrogazione a risposta immediata per sapere quali utili e necessari provvedimenti il Governo regionale ha predisposto e/o intende mettere in atto».

Il PD presenterà una mozione per impedire chiusura Reparti Prevenzione Crimine di Cosenza e Siderno

«Chiediamo al Governo regionale di opporsi fermamente a questa decisione e di intervenire per fermare la chiusura di questi Reparti, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta e alla criminalità». È quanto ha chiesto il PD Calabria, annunciando la presentazione di una mozione urgente, in Consiglio regionale, per bloccare la chiusura dei Reparti Prevenzione Crimine di Cosenza e Siderno, due presidi fondamentali nella lotta alla criminalità organizzata e nella tutela della sicurezza dei cittadini calabresi.

La proposta di razionalizzazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che prevede la chiusura di sette Reparti Prevenzione Crimine, tra cui quelli di Cosenza e Siderno, rappresenta una minaccia gravissima alla sicurezza del nostro territorio, già fortemente provato dalla presenza di organizzazioni criminali. La Polizia di Stato, con la sua presenza capillare sul territorio, ha garantito negli anni un controllo fondamentale, e la chiusura di queste strutture indebolirebbe sensibilmente il sistema di difesa del nostro popolo.

 «Non possiamo accettare che in nome della razionalizzazione vengano sacrificati presidi essenziali di legalità e sicurezza», ha dichiarato il capogruppo Mimmo Bevacqua, dopo la presa di posizione assunta dal consigliere reggino Giovanni Muraca.

Il gruppo del Pd sottolinea inoltre che, oltre al danno alla sicurezza, la chiusura di questi Reparti comporterebbe anche un aumento dei costi di gestione e una logistica inefficiente per le forze dell’ordine. È necessario, invece, un potenziamento delle risorse destinate alla sicurezza, con un impegno concreto del Governo regionale per proteggere i calabresi. (rrc)

Alecci (PD): A Soverato situazione allarmante per psichiatria infantile

Il consigliere regionale Ernesto Alessi ha denunciato come al Servizio di Neuropsichiatria infantile di Soverato «sono più di 2000 piccoli pazienti presi in carico, più di 100 famiglie in lista d’attesa, un’equipe sottodimensionata che ogni giorno con impegno e sacrificio cerca di dare un’assistenza qualificata a tutti, carenze strutturali».

Una situazione che il dem ha «potuto vedere con i suoi occhi: ancora una volta il grande impegno di tutti i professionisti che si occupano ogni giorno di tantissimi bambini e adolescenti, alcuni con patologie gravi, svolgendo un lavoro di supporto fondamentale sempre con grande accoglienza e empatia».

«Eppure, nonostante l’aumento dei piccoli pazienti – ha proseguito – le problematiche storiche permangono. L’equipe, che va ringraziata per la dedizione quotidiana, è formata solamente da 4 logopedisti, 1 psicomotricista, 2 fisioterapisti e 2 psicologi, questi ultimi a breve andranno in pensione, ed ancora non è stato nemmeno bandito il concorso per la loro sostituzione».

«Alla mancanza di personale – ha sottolineato – si aggiunge la mancanza di spazi adeguati e strumenti specifici per poter portare a termine in maniera dettagliata alcuni approfondimenti diagnostici. Inoltre, non è presente sul territorio una scuola di specializzazione in Neuropsichiatria infantile capace di formare per i prossimi anni una classe di giovani medici».

«Le famiglie sono disperate – ha rilevato il consigliere regionale – anche perché la prospettiva è di aspettare anche 3 o 4 anni prima della presa in carico dei loro figli e sono costrette a rivolgersi a specialisti privati o a recarsi in strutture fuori regione, con spese enormi che spesso non possono permettersi. E la situazione risulta essere allarmante anche in altri distretti della Calabria».

«Non è accettabile. Non è facile affrontare ogni giorno queste difficoltà – ha ribadito – cercando di essere sempre e comunque presenti per chi ha bisogno di cure, sostegno, speranza. Basta trascorrere anche 10 minuti in uno di questi centri per capire quanto siano utili e importanti i servizi erogati da queste strutture soprattutto alla luce dei nuovi disturbi che stanno aumentando in una società sempre più complessa, è necessario investire in questo settore, partendo dalle competenze presenti e favorendo il potenziamento del personale e la creazione di strutture con spazi e strumenti adeguati».

«Occorre dare vita ad una rete regionale dei servizi moderna e funzionale – ha concluso – che possa accompagnare i ragazzi nelle varie età e nelle loro esigenze». (rcz)

Pd Calabria: Inaccettabile blocco trasporto dializzati da Asp di CZ

«Occhiuto convochi subito le parti, imponga la modifica delle attuali norme regolamentari e garantisca il servizio di trasporto dei dializzati nei Distretti sanitari di Catanzaro e Soverato senza ulteriori ritardi. i dializzati non sono figli di un dio minore, ma cittadini con pieno diritto all’assistenza e al rispetto». È quanto ha chiesto il PD Calabria, sottolineando come «privare 150 malati cronici di un servizio essenziale è un atto ingiustificabile e inaccettabile, che si traduce in un abbandono istituzionale di persone fragili, costrette a sottoporsi a una terapia indispensabile per la loro sopravvivenza».

«Questa assurda sospensione – hanno spiegato i dem – conferma lo stato comatoso del Servizio sanitario della Calabria. Come si può lasciare senza un mezzo di trasporto chi, ogni due giorni, deve recarsi in ospedale per sottoporsi a un trattamento salvavita? È inconcepibile che si arrivi a questo punto per questioni puramente burocratiche, scaricando sui pazienti le inefficienze di chi avrebbe il dovere di garantire i servizi essenziali».

«Occhiuto vede oppure no il caso? Il commissario governativo – hanno tuonato i dem – non può voltarsi dall’altra parte: ha il dovere di garantire a questi pazienti il servizio in questione, senza costringerli a lottare per un loro diritto sacrosanto. Le associazioni che avevano garantito il trasporto dei dializzati non siano più umiliate. Ora vigono addirittura disposizioni che prevedono il rimborso di appena 1/5 del costo del carburante per chilometro».

«È immorale – hanno concluso – che vengano trattati come un peso, quando sono persone che già affrontano una terapia complessa, debilitante e faticosa». (rcz)

Il PD Calabria: Non bastano gli slogan per risolvere i problemi della sanità

«Ribadiamo la necessità urgente di una riforma sanitaria organica, che veda un investimento significativo nelle strutture territoriali, nei servizi socio-sanitari e nella prevenzione, pilastri che, se trascurati, continueranno a tenere in emergenza la sanità calabrese». È quanto ha detto il Partito Democratico della Calabria, evidenziando come «non bastano gli slogan a rivolvere i problemi: mancano le risorse e una visione d’insieme».

I dem, infatti, hanno espresso preoccupazione per le condizioni del sistema sanitario calabrese, dopo i dati diffusi dal Ministero della Salute e rilanciati dai media.

«I dati forniti dal Ministero della Salute nell’ultima verifica sulla sanità regionale – si legge in una nota diffusa dal gruppo dem –, confermano il disastro della sanità in Calabria che continua a occupare l’ultimo posto in Italia per i livelli essenziali di assistenza».

«Secondo il rapporto del Ministero – si legge – la regione ha fatto un passo avanti con un incremento di circa 4,92 punti nella performance ospedaliera, ma la carenza di servizi sul territorio e la mancanza di adeguate politiche di prevenzione continuano a mettere a dura prova i cittadini calabresi». 

«In buona sostanza – hanno spiegato i dem – il Ministero conferma totalmente tutte le nostre preoccupazioni rispetto al fallimento della gestione Occhiuto soprattutto per quel che riguarda la medicina del territorio – continua la nota stampa del gruppo del Pd – il piccolo miglioramento nelle cure ospedaliere viene completamente cancellato dalle enormi lacune nelle strutture territoriali, che rimangono inadeguate a garantire un accesso tempestivo alle cure per tutte le persone, in particolare nelle aree più periferiche».

«La gestione della sanità da parte del presidente e commissario Occhiuto, nonostante gli annunci – hanno concluso – ha fallito nel fornire risposte concrete. Le politiche per il potenziamento delle strutture territoriali e la prevenzione, che sono fondamentali per ridurre la pressione sugli ospedali e garantire il diritto alla salute a tutti i calabresi, sono praticamente assenti». (rcz)

Muraca (PD): Calabria in grave ritardo su edilizia sanitaria

Il consigliere regionale del Pd, Giovanni Muraca, ha evidenziato come «la Regione  Calabria è in grave ritardo nell’attuazione delle risorse previste dal PNRR in particolare per quanto riguarda l’ammodernamento tecnologico e l’edilizia sanitaria».

«Questi ritardi mettono a rischio il diritto alla salute dei calabresi e l’efficienza delle strutture sanitarie regionali», ha denunciato il dem, sottolineando come «la tabella di monitoraggio finanziario analizzata, aggiornata a gennaio 2025, conferma che per l’intera misura 6 del Pnrr sono stati effettuati pagamenti di poco più 18 milioni di euro su un piano dei costi programmato per circa 317 milioni».

«Più in dettaglio – ha spiegato – per quel che è possibile ricavare dall’ultima relazione mensile di monitoraggio di gennaio, per le Case della Comunità i pagamenti effettuati – meno di 5 milioni di euro – non raggiungono il 5% dei costi programmati e per gli Ospedali di Comunità i pagamenti effettuati – meno di 2 milioni – sono di poco superiori al 3% della spesa programmata».

«A fronte di queste difficoltà – ha continuato – di spesa registrata da parte del commissario ad acta per il Piano di Rientro della sanità calabrese finalizzato al riequilibrio dei conti –precisa Muraca-,  i Comuni calabresi sono riusciti ad avviare una percentuale significativamente maggiore di progetti, dimostrando che, con una gestione più efficace, il ritardo nell’attuazione del Pnrr può essere colmato. I dati, infatti, mostrano che i Comuni hanno avviato 65,6% delle opere previste, in netto contrasto con l’inerzia della Regione, che è ben al di sotto di questa percentuale di attuazione».

«Non va meglio per l’ammodernamento tecnologico delle apparecchiature a servizio delle aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere regionali.

«Dal 2019 – spiegato ancora Muraca – la Calabria ha ricevuto ingenti risorse per il rinnovo delle apparecchiature ospedaliere, con un investimento totale di oltre 86 milioni di euro, come previsto dal programma di ammodernamento tecnologico ai sensi dell’art. 6, comma 5 del D.L. 30 aprile 2019 n. 35 e dalla Delibera Cipe n. 51 del 24 luglio 2019».

«Le somme ad oggi programmate rispetto a quelle disponibili equivalgono al 38,28% del totale – ha illustrato – circa 33 ml a confronto degli 86 ml disponibili. Solo per i mammografi le procedure d’acquisto avviate sono sostanzialmente soddisfacenti. I ritardi gravi e non più giustificabili riguardano tutte le altre procedure di acquisto e più in particolare quelle riguardanti 9 TAC su una previsione di 25, 3 Risonanze magnetiche su una previsione di 17; 6 Angiografi su una previsione di 11; 0 Gamma Camere su una previsione di 2; 1 Gamma camera/TAC su una previsione di 4; 1 pet/Tac su una previsione di 3; 1 Acceleratore lineare su una previsione di 2».

«Il cronoprogramma del Programma Operativo regionale 2022/25 di cui al DCA n. 162 del 18/11/2022 – ha detto ancora Muraca – prevedeva l’avvio di tutte le procedure mediante convenzione con la centrale di committenza da completare entro il mese di marzo 2023».

«La Regione deve dare risposte urgenti – ha concluso –garantendo una gestione efficace delle risorse finanziarie disponibili, evitando il rischio che queste vengano perse a causa di una pianificazione inadeguata e di un ritardo esecutivo nella realizzazione opere. Un lusso che la Calabria non può di certo permettersi considerando lo stato di emergenza in cui versa». (rrc)