Da Longobucco il Pd Calabria annuncia emendamento per completare la Sila-Mare

Da Longobucco il PD calabrese ha annunciato un emendamento per completare la Sila-Mare.

«Per la seconda volta – si legge in una nota – nell’arco di un mese il Pd insieme al gruppo regionale del partito ha fatto tappa a Longobucco, epicentro dell’isolamento dei comuni di montagna e simbolo di una Calabria che non può e non deve scomparire. Insieme a segretari ed amministratori del territorio il Pd ha reiterato con i fatti la solidarietà e l’impegno nei confronti di una comunità ferita e spaventata per l’isolamento in cui si ritrova per il crollo del ponte Sila-mare avvenuto 3 mesi fa».

«Alla presenza dell’onorevole Marco Simiani, capogruppo Pd nella commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera – prosegue la nota – abbiamo discusso della situazione emergenziale che interessa Longobucco e coinvolge i cittadini. L’occasione però è stata anche buona per rilanciare il tema della mobilità che interessa tutto il territorio calabrese focalizzando il dibattito sulla statale 106 e l’elettrificazione della linea ionica».

Il dibattito introdotto da Rosi Murrone del circolo locale ha registrato gli interventi della presidente del comitato civico longobucchese Maria Teresa Bisogno, del segretario Pd di Cariati Peppino Cufari, della capogruppo del Pd di Mirto Crosia Maria Teresa Aiello, del segretario cittadino di Corigliano Rossano Franco Madeo. Tutti gli interventi hanno evidenziato le difficolta che vive la fascia ionica cosentina soprattutto in relazione ai temi legati alla mobilità e al diritto alla salute. 

Il capogruppo del Pd, in consiglio regionale, nativo di Longobucco,  nel corso del suo intervento ha rimarcato l’impegno del partito ad ogni livello manifestatosi attraverso la presentazione di mozioni, interpellanze e interrogazioni poste al governo anche tramite il question-time in Consiglio regionale e nei due rami del Parlamento al fine di sollecitare e ottenere risposte certe per come poi avvenuto con i 9 milioni di euro annunciati dal ministro Salvini. 

Il vicepresidente del consiglio regionale, Franco Iacucci, da parte sua si è soffermato sui rischi che correrebbe la Calabria se dovesse essere approvata l’ autonomia differenziata che determinerebbe la fine dell’unita del Paese e renderebbe sempre più difficile agganciare il Nord al Sud dell’Italia in termini di diritti essenziali, compresa l’istruzione ovviamente.

L’onorevole Simiani, con il suo intervento, ha rimarcato l’impegno complessivo del partito nazionale sulla vicenda del ponte Sila-mare affermando anche che è stato assunto come occasione simbolica per rendere tangibile il nuovo corso del Pd, partito solidale e attento ai territori e ai loro bisogni. A tal fine ha annunciato la presentazione di un emendamento, alla prima occasione utile, per ottenere l’importo necessario per completare i lavori dalle strada Longobucco mare. 

Simiani ha affermato che la Calabria è «una regione che ha una percentuale elevatissima di Comuni situati nelle aree interne, i cui cittadini non possono godere di quei diritti esercitati invece da chi, semplicemente, vive in aree urbane. La distanza, in questi casi, rappresenta la prima forma di disuguaglianza. Abbiamo il dovere di continuare a discutere di mobilità per creare le infrastrutture necessarie ad una ottimale qualità della vita».

«Nelle stagioni di governo del centrosinistra, nazionale e regionale – ha concluso – l’impegno del Pd non è mai mancato sul tema, a partire dall’elettrificazione della linea ionica, dall’alta velocita e anche con i tre miliardi stanziati per la statale ionica dei quali, incomprensibilmente, si vanta il ministro Salvini». (rcs)

Il PD calabria: Grave bocciatura emendamento per la stabilizzazione dei circa 400 tirocinanti calabresi

Il Pd Calabria in una nota ha «ritenuto gravissimo che in Commissione Lavoro la maggioranza abbia bocciato alla Camera l’emendamento per la stabilizzazione dei circa 400 tirocinanti calabresi utilizzati nei ministeri».

«A questi lavoratori precari il centrodestra – continua la nota – ha sbattuto la porta in faccia, creando un nuovo dramma sociale ed evitando di risolvere un’ingiustizia tremenda, perpetrata da anni».

«Su assurda richiesta del governo, l’emendamento era stato ritirato dal deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro e fatto suo dal deputato del Pd Arturo Scotto, che l’aveva presentato in piena coscienza nell’interesse dei tirocinanti calabresi – continua la nota –. Data l’insensibilità e la mancanza di coraggio dell’esecutivo Meloni e della propria maggioranza, il Pd si assume la responsabilità – conclude il comunicato dei dem calabresi – di ripresentare lo stesso emendamento al Senato, non appena lì arriverà il testo del relativo provvedimento, tramite il nostro segretario, senatore Nicola Irto». (rcz)

Lunedì il Pd Calabria a Longobucco per chiedere soluzioni per uscire dall’isolamento

Chiedere soluzioni urgenti per far uscire dall’isolamento Longobucco. È questo l’obiettivo della manifestazione del Pd Calabria in programma lunedì 3 luglio a Longobucco.

Alla manifestazione prenderà parte il capogruppo del Pd a palazzo Campanella Mimmo Bevacqua, i consiglieri regionali Ernesto Alecci, Antonio Billari, Amalia Bruni, Francesco Iacucci e Raffale Mammoliti, oltre ai dirigenti dem e agli amministratori locali.

A concludere i lavori sarà il senatore e segretario regionale del partito Nicola Irto.

L’obiettivo dell’iniziativa, oltre ad esprimere vicinanza ai cittadini che stanno vivendo un momento particolarmente difficile, è quello di richiamare l’attenzione delle Istituzioni, del governo regionale e di quello nazionale rispetto alla situazione venutasi a verificare dopo il crollo della nevralgica infrastruttura.

«La manifestazione di lunedì si inquadra in un percorso stabilito dal gruppo consiliare regionale che toccherà più Comunità calabresi ed in particolare i piccoli centri ricchi di storia ricchezza e bellezze culturali e spesso abbandonati da una politica miope a livello nazionale e regionale. Iniziamo da  Longobucco perché non possiamo permettere che tale comunità subisca ulteriori penalizzazioni e ingiustizie – spiega il capogruppo Bevacqua – senza interventi straordinari per ripristinare la viabilità, l’intero territorio si troverebbe a rivivere l’incubo dell’isolamento con conseguenze inevitabili sulla qualità della vita dei cittadini e sull’economia del comprensorio».

«Il rischio spopolamento per le aree interne della nostra Regione – ha evidenziato – è sempre drammatico e il governo di centrodestra,  sembra sordo a ogni richiesta proveniente dai territori montani. Come Pd abbiamo messo in atto tutte le azioni possibili derivanti dall’essere forza di minoranza al governo nazionale e regionale e proseguiremo lungo la strada intrapresa».

Il senatore Nicola Irto ha garantito la vicinanza alla popolazione da parte del Pd ad ogni livello. «Il nostro è il partito dei diritti e dell’uguaglianza sociale – le parole di Irto – e sarà portavoce delle istanze e delle necessità dei cittadini di Longobucco e della Calabria completamente dimenticate dal centrodestra». (rcs)

Dall’Assemblea Pd netto no al Ponte: Al Sud non serve una cattedrale nel deserto

«Al Sud non serve una cattedrale nel deserto, ma infrastrutture moderne e al passo con il resto del Paese e dell’Europa». È quanto è stato detto dall’Assemblea del Partito Democratico Calabria, ribadendo il suo no al Ponte sullo Stretto, almeno nelle condizioni attuali  e con le modalità scelte dal governo.
«La  posizione del Pd sull’idea del Governo di realizzazione di questo progetto di Ponte sullo Stretto non può che essere contraria – viene evidenziato –. E non per questioni pregiudiziali, ma per concrete analisi sullo stato complessivo delle infrastrutture di Calabria e Sicilia, sulla fattibilità stessa dell’opera e sul metodo utilizzato dal governo nazionale per riattivare la progettazione che è assolutamente inaccettabile. In questo contesto il Ponte sullo Stretto diverrebbe un’opera inutile per la Comunità che rappresentiamo».
«Questo “no” si rafforza poi in relazione ai forti, motivati e concreti dubbi di fattibilità, impatto ambientale e copertura finanziaria – viene spiegato –. Il nostro impegno, dunque, sarà rivolto a bloccare l’iter scellerato avviato dal governo per riportare l’attenzione sulla vera urgenza dei nostri territori che è quella di realizzare tutte le infrastrutture strategiche e prioritarie per l’intero Sud e per la Calabria, cominciando dall’evitare che restino incompleti i progetti finanziati con i fondi del Pnrr».
«Rendere le infrastrutture al Sud moderne, europee e ugualmente efficienti rispetto a quelle del Nord  – evidenziano i dem – è un passaggio necessario e fondamentale per affrontare successivamente, ma in maniera costruttiva, concreta e coinvolgendo tutti i soggetti preposti, eventuali discussioni sulla costruzione del Ponte e sulla stessa realizzazione dell’autonomia differenziata».  

Il segretario regionale Nicola Irto ha detto a chiare lettere: «Non assumiamo una posizione strumentale, ma legata attentamente alla condizione che vivono Calabria e Sicilia. La rete viaria e ferroviaria delle due Regioni ha necessità di investimenti straordinari per essere resa efficiente e in grado di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. Soltanto dopo avere recuperato il gap con il resto del Paese possono avviarsi altre discussioni, compresa quella sulla realizzazione di un’opera come il Ponte sullo Stretto o della stessa autonomia differenziata».

Il senatore Antonio Misiani, componente della segreteria nazionale con delega a economia, finanze, imprese e infrastrutture, al quale sono state affidate le conclusioni del dibattito in corso a Villa San Giovanni, ha ribadito: «Il metodo adottato dal governo è inaccettabile. Sono stati bocciati quasi tutti i nostri emendamenti al decreto, non è stata avviata nessuna interlocuzione con i soggetti interessati e, soprattutto, ci sono incertezza gravissime sulla fattibilità dell’opera, sul suo impatto ambientale e sulle coperture finanziarie».

«È evidente che il Pd metterà in campo tutto il proprio impegno per bloccare l’iter avviato dal governo che sembra impegnato più che altro in una mera attività di propaganda senza avere nessuna intenzione di realizzare investimenti davvero in grado di risolvere i problemi delle Comunità del Sud dell’Italia». 

Nel corso dell’Assemblea, inoltre, è stata nominata la segreteria regionale e istituito i Dipartimenti.La nomina per la segreteria regionale  che risulta così composta: Maria Chiara Chiodo (Scuola, pari opportunità); Francesca Dorato (Transizione ecologica, sostenibilità); Marwa El Afia (Diritti e cittadinanza); Pasquale Mancuso (Aree interne); Salvatore Monaco (Enti Locali), Luigi Muraca (Giustizia e Legalità); Gino Murgi (Volontariato, Terzo settore); Paolo Pappaterra (Fondi europei, Pnrr); Giuseppe Peta  (Organizzazione); Anna Pittelli  (Welfare e lavoro); Damiano Silipo  (Economia e sviluppo economico); Franca Sposato (Trasporti, infrastrutture); Teresa Esposito (di diritto nella qualità di coordinatrice Donne Democratiche).

Partecipano alla Segreteria regionale anche il Tesoriere regionale e il Segretario dei Giovani democratici. La delega alla Sanità è seguita, temporaneamente, dal Segretario regionale. Ulteriori saranno assegnate successivamente.

Sono stati, altresì, istituiti i seguenti Dipartimenti: Cultura; Fondi europei e Pnrr; Giustizia e diritti; Giovani, istruzione, innovazione e lavoro; Politiche agricole; Politiche per la parità; Salute; Sviluppo economico, terzo settore, missione PMI e Transizione ecologica, sostenibilità e infrastrutture.

n conclusione dei lavori di ieri, l’Assemblea regionale del Pd ha condiviso l’allarme  in ordine alla modifiche che il centrodestra vorrebbe introdurre alla legge sulla fusione dei Comuni.

«Avvieremo le più opportune iniziative – si legge nella nota – sia in Consiglio regionale che fuori, per opporci a una modifica che il governo regionale vuole introdurre per bypassare i Consigli comunali e rendere semplicemente consultivo l’eventuale referendum successivo alla proposta di fusione dei Comuni. Si tratta di una scelta insensata, che non ha precedenti in Italia, e che punta a non confrontarsi con la volontà dei cittadini e dei loro rappresentanti, così come potrebbe avvenire già con la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero». (rrc)

Bevacqua (PD): Ponte senza alta velocità, 106 e A2 rimane solo uno spot vuoto

Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, ha ribadito come «il Ponte senza alta velocità, 106 e A2 rimane soltanto uno spot vuoto e inutile per la Calabria».

«Il presidente Occhiuto – ha detto – continua a seguire, senza apparenti problemi, la propaganda del governo nazionale, plaudendo a iniziative nelle quali neanche lui mostra di credere sul serio. Dopo aver votato a favore dell’autonomia differenziata, salvo poi affermare in Consiglio regionale che, sostanzialmente, non se ne farà nulla, adesso abbraccia con entusiasmo l’ennesima riproposizione salviniana del ponte sullo Stretto: solo che sa benissimo che non ci sono i soldi, non ci sono certezze sulla fattibilità dell’opera e, cosa davvero essenziale, non sono previste risorse effettive per le infrastrutture realmente indispensabili che mancano alla Calabria: Alta Velocità, 106, A2».

«Su queste – ha aggiunto – Occhiuto preferisce semplicemente procedere ad elencarle, senza accendere  quei riflettori mediatici che, di solito, non esita a usare con disinvoltura quando ha un reale interesse a richiamare l’attenzione». 

«Non sono i semplici annunci – ha proseguito – che cambieranno le sorti della nostra terra e, soprattutto, non si può pensare di perseverare nell’inseguire la visibilità a scapito della credibilità: prima o poi, i nodi vengono al pettine. Quel che abbiamo proposto nell’Assemblea consiliare al governo regionale è chiaro: uniamoci tutti insieme per dare voce alle istanze autenticamente utili e necessarie ai calabresi e provare ad intervenire sui problemi fondamentali che impediscono lo sviluppo della Calabria. Il resto lasciamolo agli show di Salvini».

«Senza alta velocita e  le infrastrutture indispensabili per evitare che gran parte dei territori calabresi rimangano isolati – ha concluso – a cosa serve il ponte?  Siamo poi sicuri che con il ponte la statale 106 rimarrebbe centrale nell’agenda del governo o diventerebbe ancora più marginale?». (rrc)

Superbonus, PD Calabria: Occhiuto e centrodestra difendano ragioni degli imprenditori

Il gruppo Pd in Consiglio regionale ha evidenziato come «la decisione assunta dal governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni è incomprensibile e mette a rischio il futuro delle imprese che operano nel settore dell’edilizia e gli stessi livelli occupazionali».

Per questo hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e al centrodestra calabrese di fare sentire la propria voce presso il governo sostenuto anche dal suo partito per arrivare al blocco immediato del provvedimento».

«Il provvedimento voluto dal governo di centrodestra – prosegue la nota del gruppo Pd – avrà un impatto devastante sull’economia nazionale e sul comparto dell’edilizia, ma rischia di essere ancora più grave per una Regione economicamente fragile come la Calabria, con un tessuto imprenditoriale in difficoltà e ancora costretto a fare i conti con la crisi innescata dalla pandemia e dall’aumento delle bollette».

«Né – hanno continuato i dem – la nostra può essere considerata una posizione strumentale, in quanto durante i lavori della IV Commissione, tramite il consigliere Giovanni Muraca, avevamo contribuito attraverso le nostre osservazioni a migliorare la proposta di legge regionale per sostenere le imprese operanti nel settore dell’edilizia. Adesso queste stesse imprese che, sulla base delle norme vigenti fino ad oggi, hanno effettuato investimenti ed assunzioni dopo i primi accordi raggiunti con i committenti, nella prospettiva di poter continuare ad operare alle stesse condizioni, si trovano senza alcuno strumento».

«Invece di arrivare ad uno sblocco dei crediti ancora incagliati che avrebbe dato nuovo slancio al comparto – si legge ancora – ci troviamo davanti ad un provvedimento di segno opposto che deve essere immediatamente bloccato. Ad aggravare il quadro anche il blocco deciso dal governo, senza ascoltare le associazioni di categoria che pure sono state audite più volte anche nella Commissione consiliare competente, in ordine alla possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, così come il centrodestra calabrese aveva proposto con la legge regionale della quale si stava discutendo».

«In pratica il governo nazionale – conclude la nota – impedirà alle Regioni di poter liberare i crediti ancora incagliati.  Con inevitabili conseguenze anche sul raggiungimento degli obiettivi green e di impatto ambientale che l’Europa ci impone di perseguire e che la misura avrebbe aiutato a raggiungere». (rcz)

Pd Calabria: Dal Tavolo Adduce ancora uno schiaffo alla gestione del centrodestra

Il Partito Democratico Calabria ha evidenziato come «i problemi in Calabria sono enormi – è stato evidenziato – e le soluzioni, al momento, praticamente inesistenti e non a caso il Tavolo Adduce è stato molto severo con la Calabria e con il commissario Occhiuto, se corrispondono al vero le ultime notizie trapelate dopo l’ultima riunione a Roma».

«Lo avevamo puntualmente segnalato per tempo in Consiglio e sulla stampa. Ci sono cose importanti che non vanno e che prima o poi presenteranno il conto – prosegue la nota del gruppo Pd –. A partire dai presunti fondi che la Calabria avrebbe avuto in più quando è ormai chiaro a tutti, e al Tavolo Adduce soprattutto, che si trattava di una partita di giro non investita, di fatto, sui Lea che restano al palo. Siamo e restiamo ultimi ed è questo il dato più grave, da noi puntualmente segnalato».

«Che dire poi di Azienda Zero, zero in tutto e per tutto – si legge nella nota –. Rimane un mistero questa nuova Azienda e ancor di più un mistero chi dovrebbe guidarla. Fatto sta che le gare le deve indire per tutti l’Asp di Catanzaro perché Azienda Zero di fatto non esiste ed è questa una grande anomalia come lo è il superconsulente Profiti».

«Cosa ha prodotto fin qui il manager per la Calabria? – hanno chiesto –. Anche questo lo abbiamo segnalato per tempo, così come non abbiamo mai taciuto sulla vicenda dei medici cubani, pesantemente censurata, ancora una volta, dal Tavolo Adduce. Eravamo e siamo contrari all’arrivo dei medici cubani e non di certo per la loro provenienza dei medici, ma per le procedure messe in atto per il loro reclutamento. E oggi il Tavolo evidenzia ancor di più questi rilievi.  Perché non si è investito sugli specializzandi calabresi procedendo alla indizione dei concorsi?».

«Da tempo – hanno detto ancora i consiglieri del Pd – chiediamo di utilizzare gli specializzandi. Grazie alle norme nate nel periodo pandemico, la Lombardia ne ha assunto 966, il Veneto 1058, l’Emilia Romagna 1099; tutt’Italia ne ha immessi oltre 5mila. La Calabria? Soltanto dieci! Inoltre, dopo che finalmente la procedura era stata attivata nell’agosto scorso e 370 specializzandi avevano risposto positivamente, neanche uno è stato ancora chiamato a lavorare».

«E, adesso, le spiegazioni ufficiali ammettono – prosegue la nota – che la procedura iniziale è stata soltanto di natura “esplorativa” e che le assunzioni saranno subordinate ai concorsi. Cosi come abbiamo chiesto da tempo il perché i dispositivi diagnostici avanzati si trovano collocati, per lo più, presso le strutture private e la risposta arrivata è stata quella del silenzio. Abbiamo posto l’urgenza di una medicina territoriale adeguata alle nuove sfide e tale da offrire servizi e assistenza a una popolazione sempre più anziana e distante dai centri ospedalieri, ma anche qui, nessuna attenzione degna di nota». 

«Non ci fa certo piacere aver rivestito il ruolo di facili profeti – ha concluso il gruppo Pd –. Ci sono problemi enormi nella sanità di Calabria che vengono puntualmente non affrontati, salvo vederli poi aggirati via social. Ancora una volta, come Pd, siamo disponibili al dialogo per la migliore soluzione possibile di alcune di queste criticità, ma siamo certi che la maggioranza e il Commissario andranno avanti per la loro, triste, strada. D’altronde aspettiamo da mesi una discussione in consiglio regionale sul piano operativo sanitario senza che nessuno fornisca alcuna risposta». (rcz)

Il PD Calabria: Inaccettabile che Calderoli venga a fare spot su autonomia in Calabria

Il Pd Calabria ha preso posizione dopo visita alla Cittadella del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, che ha incontrato il presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, per discutere del progetto di autonomia differenziata.

«Il ministro Roberto Calderoli – ha sottolineato il PD – viene in Calabria a fare propaganda al suo progetto di autonomia differenziata che vuole affossare il Sud. Imbarazzante che il presidente Roberto Occhiuto glielo consenta offrendogli la location per lo spot e arrivando addirittura ad ipotizzare potenzialità di sviluppo da un decreto che presenta profili di incostituzionalità, è iniquo, ingiusto e ha già trovato la ferma opposizione delle altre Regioni meridionali».

«Le sedi per la discussione di questo progetto di legge contro il quale il Pd, a tutti i livelli, si opporrà con ogni forza e con ogni strumento – prosegue la nota del Pd Calabria  – sono  altre ed è intollerabile che il governo regionale consenta al ministro di un governo amico di fare propaganda su un tema così importante. Il decreto sull’autonomia differenziata è stato già ampiamente criticato dalla Conferenza Stato-Regioni e ha ricevuto una bocciatura sonora da parte dei sindacati, né poteva essere diversamente».

«Legare gli stanziamenti alle Regioni al criterio della spesa storica – viene evidenziato – vuol dire relegare le Regioni meridionali, compresa la Calabria, ad una situazione cronica di sottosviluppo e fare in modo che si allarghino le differenze con le Regioni più ricche del Nord, con il risultato di spaccare in due e in maniera definitiva il Paese. Su un tema così nevralgico per il futuro del Paese non si può procedere a colpi di slogan, né tantomeno con forzature e strappi e senza nessun tipo di concertazione».

«Ad esempio – dicono i dem calabresi – con la legge finanziaria appena approvata, pessima e che si è completamente dimenticata del Mezzogiorno, è stata delegata a un’apposita Commissione la definizione dei Lep sottraendo il governo al confronto con la Conferenza Stato-Regioni e con il Parlamento. Chiaro segno di una decisa e immotivata  accelerazione per arrivare a marce forzate all’autonomia che pretendono la Lega e la destra».

«Questo ddl – conclude il Pd Calabria – non può passare e troverà la ferma opposizione del partito democratico, a tutti i livelli, che farà di tutto per bloccare una norma che di fatto vuol fare arrivare in modo subdolo a quella secessione che è un vecchio pallino della Lega fin dalla sua fondazione». (rrc)

Bevacqua (PD): Su Bilancio regionale serve operazione verità

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, ha ribadito la necessità di un’operazione verità sul Bilancio regionale.

I consiglieri dem, infatti, si sono astenuti al momento della votazione del bilancio, «motivata – ha spiegato Bevacqua – dai pochi margini di manovra che esistono sul bilancio regionale, ma rimangono intatte le nostre preoccupazione in merito a una finanziaria che si presenta ancora una volta ingessata, che non è politica, ma praticamente realizzata dal dirigente del settore».

«Quando manca la politica, manca anche il coraggio delle scelte e tutto l’impianto diventa fragile e, inevitabilmente,  non può esserci la determinazione per affrontare i tanti problemi irrisolti della Calabria», ha aggiunto.

«Inoltre – ha spiegato ancora Bevacqua – si tratta di un bilancio non veritiero e dovremmo dirlo con chiarezza ai calabresi. Siamo ancora davanti a prassi che vengono da un passato decennale, con responsabilità di tutti gli schieramenti che hanno governato e che hanno permesso che si venisse a  creare questa montagna di residui attivi e passivi che diventeranno debiti per le nuove generazioni». 

«E se è vero che da quando è stata imposta la parificazione del bilancio – ha chiesto il capogruppo dem – è sempre più stretto il margine di azione della politica, alcuni interrogativi abbiamo il dovere di porli. Se il 70% delle risorse dei bilanci viene destinato alla sanità com’è possibile che non si registri un minimo miglioramento dei Lea e dei servizi offerti? Se alcuni Enti partecipati continuano ad essere un pozzo senza fondo e hanno sempre bisogno di nuovi stanziamenti, qualche domanda questa classe dirigente dovrebbe porsela».

«Serve mettere dei punti fermi su questioni fondamentali  – ha sottolineato – come queste e chiedo che il presidente Mancuso voglia inserire all’ordine del giorno dei prossimi Consigli regionali un dibattito su enti strumentali e partecipate, ma anche uno sul Piano operativo sanitario, che abbiamo letto insieme al Def, ma che merita un’autonoma discussione».

«Senza un confronto ampio e approfondito su temi importanti per il futuro della Calabria – ha concluso – tra questi anche il Pnrr e la programmazione della spesa europea,  non riusciremo ad invertire la rotta e a rendere davvero efficace la nostra azione politica». (rrc)

Pd Calabria: La legge che disciplina giochi d’azzardo merita un’approfondita riflessione

Il Partito Democratico calabrese ha evidenziato come «la legge che disciplina i giochi d’azzardo, per come da noi sostenuto, merita un’approfondita riflessione».

«La Calabria si solleva davanti alla proposta di legge, avanzata dal centrodestra – viene spiegato in una nota – che vuole modificare la disciplina dei giochi d’azzardo. Già in occasiona dell’ultima seduta di Consiglio regionale,  nel momento in cui la proposta era arrivata di discussione, avevamo fatto mancare il numero legale, anche in considerazione delle assenze tra i banchi di centrodestra. Eravamo sulla strada giusta. Lo dimostra la vera sollevazione delle ultime ore». 

«Dopo l’appello lanciato da Don Panizza – prosegue la nota – anche la Conferenza Episcopale Calabrese e poi Libera e molte altre associazioni stanno chiedendo che la proposta venga ritirata. Si tratta evidentemente di una tematica molto importante, specialmente in una Regione come la nostra, che non consente errori, ma anzi una riflessione ulteriore che porti a eventuali modifiche migliorative e non peggiorative della normativa attualmente esistente».

«Come gruppo del Pd – conclude la nota – continueremo a difendere la nostra posizione, facendo nostro l’appello che arriva dagli operatori sociali, anche in vista della seduta di Consiglio fissata per il prossimo 12 dicembre». (rrc)