RENDE (CS) – Dal 19 al 27 agosto un’importante progetto europeo grazie a startup cosentina

Un progetto organizzato da Alteredu, startup di corsi online certificati, che coinvolge 6 Paesi europei e che punta a dare una seconda chance agli imprenditori che hanno un’esperienza di fallimento alle spalle, e che ancora vivono l’insuccesso come uno stigma da parte della società

E’ tutto pronto per l’evento finale di “Give them a 2 chance” (G2c), il training course dedicato agli imprenditori che vogliono e possono avere una seconda possibilità.

Il progetto coinvolge ben sei Paesi europei e include come partner per la Germania Copernicus Berlin; per il Portogallo Mobility Friends; per la Spagna Projuven; per la Polonia Warsaw Chamber; per l’Austria Oejab e per l’Italia Alteredu, promettente startup calabrese di Terranova da Sibari.

L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di sostenere lo sviluppo delle seconde possibilità nelle iniziative imprenditoriali e fornire un percorso per gli imprenditori le cui prime attività hanno fallito o non hanno avuto successo per rientrare nel mercato.

L’evento finale si terrà dal 19 al 27 agosto, con appuntamenti formativi dal 20 al 26 agosto presso la sala convegni del Bv President Hotel di Rende, ma anche visite guidate a Paola e Terranova da Sibari per conoscere la Calabria e trasformare l’opportunità in una vera e propria esperienza.

«G2c è un’iniziativa finanziata dall’Unione Europea e siamo molto orgogliosi di far parte di questo progetto – ha dichiarato Giuseppe Cofone, Co-Fondatore & Direttore Marketing Alteredu – la nostra startup è diventata la più grande piattaforma di corsi online certificati in Italia, con oltre 600 corsi online certificati, ricevendo la certificazione di qualità ISO 9001:2015 per la progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionale. La nostra presenza nel panorama dell’istruzione e della formazione sia a livello regionale che nazionale – conclude Cofone – ha avuto un impatto significativo, con oltre 30.000 italiani formati e certificati, e oltre 500 scuole, aziende, associazioni no-profit e altri enti che hanno certificato i propri dipendenti attraverso i corsi di Alteredu».

La startup calabrese – tra gli altri successi – a cavallo tra il 2022 e il 2023, è stata selezionata tra oltre 200 startup candidate per partecipare al Programma FuturEd della Rete Nazionale Acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con H-Farm, unica startup calabrese selezionata per partecipare al programma e tra le tre startup calabresi scelte da Cdp per ricevere investimenti.

Inoltre oggi è partner all’interno del consorzio del progetto G2c e fornisce una piattaforma online innovativa per l’apprendimento digitale. Grazie all’esperienza nella creazione di corsi online certificati, Alteredu ha sviluppato il corso dedicato agli ex-imprenditori che partecipano al progetto G2c. Questo corso, accessibile online, offre contenuti di educazione digitale innovativi e tecnologie digitali per sostenere gli ex-imprenditori nello sviluppo delle loro competenze imprenditoriali e nel processo di ricostruzione di un’impresa di successo. (rcs)

RENDE (CS) – Francesco Mollo esorta i giovani: «Siano protagonisti della rinascita della città»

Francesco Mollo, di Innova Rende, interviene sul commissariamento di Rende e lancia un invito ai giovani.

«Lo scioglimento del Comune di Rende è un episodio gravissimo nella storia della Città. Un danno immane per la comunità. Proprio Rende che storicamente è stato un modello virtuoso per il suo sviluppo laborioso ed innovativo, esempio realizzato di Città europea costruita negli anni da Amministrazioni capaci e lungimiranti – dice – Adesso, dopo aver metabolizzato e compreso i motivi che hanno portato a tutto ciò, è tempo di ricominciare a parlare di Politica. Iniziare a ricostruire la credibilità di questa Città, della nostra comunità. Innova Rende guarda ai giovani per ridare slancio e visione politica alla Città. Proprio a loro lanciamo un invito ad avvicinarsi alla Politica, intesa come impegno per il bene comune. Recuperare la fiducia dei cittadini, sarà una missione difficile ma che deve essere vinta, per ritornare ad essere un modello di efficienza e progresso. Il rapporto tra classe politica e le nuove generazioni di cittadini è sempre più complicato. Il risultato è un sentimento di sfiducia reciproca. La politica non si interessa ai giovani e i giovani non si interessano alla politica. Il motivo è semplice, i giovani non si sentono politicamente rappresentati. Il mio impegno nello Sport e nell’ organizzazione di eventi sportivi mi porta, quotidianamente, a essere a contatto con la gente comune, dalla quale percepisco un senso di stanchezza e sfiducia in quelli che sono i rappresentanti politici».

E aggiunge Miollo: «I giovani sono stanchi di false promesse e slogan, vogliono vedere un impegno concreto per il loro presente e soprattutto per il loro futuro. L’attuale classe politica non è capace di fare progetti a medio e lungo termine, vive il proprio quotidiano inseguendo le onde emotive del momento, cercando di cavalcare il malcontento senza mai riuscire a risolvere realmente i problemi. Negli ultimi anni si è fatto poco per mettere i giovani al centro del dibattito politico. I ragazzi e le ragazze della Città sono stanchi di coloro che cercano di conquistarne il voto senza prima riconquistarne i cuori e le menti. Bisogna innescare un nuovo processo culturale che dovrà investire tutti i settori più importanti della società: dalla politica, al mondo del lavoro e delle imprese, dalla salvaguardia dell’ambiente allo Sport. Se ciascuno riuscisse a recuperare il proprio ruolo nel nostro territorio e a tornare a essere una guida, allora sarà possibile invertire l’attuale tendenza. Innova Rende guarda proprio ai giovani per iniziare a ricostruire, insieme, quella Città europea sognata e realizzata da Cecchino e Sandro Principe. Ai giovani voglio lanciare un messaggio: il vostro interesse, il vostro impegno, le vostre idee hanno importanza. Nessuno dice mai ai nostri giovani che le loro azioni, le loro proposte, possono cambiare la nostra comunità in meglio. Negli anni si è cristallizzata l’idea nefasta che farsi avanti per impegnarsi onestamente per il bene della comunità sia del tutto inutile, ma non è così. Ognuno di noi è una parte fondamentale di questa meravigliosa Città e ognuno di noi deve fare la sua parte se vuole che le cose cambino in meglio. Bisogna lottare per quello in cui si crede, con passione, coraggio e umiltà». (rcs)

RENDE CADUTA IN UN ASSURDO DEGRADO
PESA SUI CITTADINI IL GIRONE INFERNALE

di ETTORE JORIO – Rende è oramai allo stato “liquido”, perché “sciolta” due volte per inquinamento da infiltrazioni mafiose. Scrivo così per essere più veloce e comprensibile sul secondo dramma che la mia città ha vissuto in poco meno di dodici anni. Che i suoi cittadini sono costretti ancora a sopportare.

Alcuni disperatamente, perché privati di tutto ciò che avevano, senza facoltà di ascolto e soprattutto diritto di pretesa alcuna, negata del tutto alle fasce più deboli.

La Città ha perso la sua “solidità”, urbanistica e amministrativa, formatasi in decenni, quella che ha fatto sì che, dagli anni ’70, si producesse una ingente immigrazione cittadina da parte di chi abbandonava il disordine edilizio cosentino o l’isolamento di alcuni paesi dell’hinterland.

Lo stato di sopraggiunta “liquidità” istituzionale, conseguita a seguito di due dei peggiori provvedimenti governativi che possano capitare ad un Comune macchiandolo del più atroce sospetto e della vergogna immonda dello scioglimento per mafia, fa sorgere una domanda spontanea. Un interrogativo che esige una sana riflessione e una risposta adeguata.

Ma di chi è la colpa di tutto questo? Del degrado istituzionale che rinvia la città di Rende nel più tedioso girone dell’inferno, quello solitamente frequentato dai comuni con un valore abitativo ad alta presenza di ‘ndrangheta. Quel girone, dunque, da condividersi con il peggio della deviazione umana, di chi sceglie il malaffare come regola.

Ebbene, a fronte di un tale disagio sociale occorre sottolineare che la democrazia è l’espressione concreta delle scelte, quelle presuntivamente libere e consapevoli. Proprio quando esse non sono più tali, tutte le responsabilità vanno fatte risalire ai loro autori. A chi ci mette la firma (la faccia meno) tradendo la missione autentica della scheda elettorale.

Al riguardo, il dito accusatore è da puntare pertanto verso i rendesi, più o meno indigeni che siano. Ad essi vanno fatte risalire le paternità degli errori delle scelte che hanno pregiudicato la conduzione della città, sino a ridurla nelle condizioni di oggi.

Questa è la risposta più corretta all’interrogativo alla quale va attribuito il significato di una confessione politica, la mia e quella generalizzata. Le selezioni dei candidati e quelle perfezionate mediante il sistema elettorale hanno pesato come macigni. L’ultimo è stato fatale, con un andirivieni di sospetti, di prove, di ammissioni, di certezze ritenuti tali dal primo giudice e del Governo.

Da qui, altri diciotto mesi di commissariamento che sono lunghi da passare, così come in una canzone “blasfema” della fine degli anni ’90.

L’unica fortuna, diciamola così per le aspettative cittadine, è la individuazione della terna commissariale che – con a capo un prefetto d’eccellenza come Santi Giuffrè – di certo farà velocemente il bucato e accelererà i percorsi di individuazione della dirigenza fiduciaria, pena l’immobilità burocratica. Non farlo presto e bene sarebbe decisivo per la vita della Città, già tanto ammalata e gravemente.

Ritornando alle colpe, i peccati vanno fatti risalire unicamente a noi cittadini. Quei peccati politici, degenerativi del modo di scegliere
elettoralmente il bene della Città, affidandosi a proposte inaccettabili che hanno condotto alla situazione attuale. Che hanno portato allo scioglimento un Comune per tanto tempo preso come campione positivo anche fuori dal Mezzogiorno. Divenuto invece oggi un brutto esempio da prima pagina dei giornali nazionali e dei TG televisivi del Paese.

La colpa è nostra di avere reso una città, nata per le giovani coppie che arrivavano da ovunque piene di speranze, ad un aggregato dalle sembianze, fisiche e culturali, di città uguali a tante altre che ospita giovani che crescono male, anziani che invecchiano peggio, imprese che chiudono piuttosto che riaprire come una volta, malavita che rafforza la sua presenza nella quotidianità, e non solo per strada. La città dove l’abitudine sana di passeggiare la sera è andata via come fanno le rondini in autunno. È rimasta solo una somma di strade, disegnate bene ma maltenute peggio che altrove, ove è divenuto davvero difficile scansare la gente che litiga, che spaccia e che non è più guardiana della civiltà urbana.

550 giorni sono lunghi, tanto. Bisogna che siano produttivi, sia in termini di governo locale che di preparazione alla ripresa dell’ordinario. Il solo ricordo di quanto accaduto allora, in entrambi gli ambiti (commissariamento e ripresa dell’ordinario), incute paura.

In questo lungo periodo di un anno e mezzo, ove tanti giovani diverranno maggiorenni, bisogna che ritorni a contare la buona amministrazione ma soprattutto la buona politica, ma quella vera, non quella venduta per tale senza esserla più da decenni. Quella che prenda i giovani sottobraccio per portarli a crescere per l’interesse generale, funzionali a trasformarli in futuri bravi amministratori.

Proprio per questo motivo, ad essi va inculcata la logica e la cultura dell’onestà (difficile di questi tempi e a queste latitudini), del buon senso, della ragionevolezza, del rispetto per i ceti anziani e per i deboli, ma soprattutto della forza di espellere il marcio ovunque esso sia. In sintesi, si faccia una scuola di civiltà politica, nel centro urbano e per le contrade, nel senso più pulito del termine di fare in modo che si impari a lavorare per gli altri e a rimetterci di proprio.

Non fare questo, sarà facile giocare un domani per il terzo scioglimento, che tutti i bookmakers darebbero a quote oltre l’irrisorio. (ej)

Il consiglio dei Ministri scioglie il Comune di Rende per infiltrazioni mafiose

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Rende e l’affidamento della gestione del Comune, per la durata di diciotto mesi, a una Commissione straordinaria.

Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose è stato disposto in conseguenza degli esiti del lavoro svolto dalla Commissione di accesso anitmafia, nominata nei mesi scorsi dal prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, e composta dal prefetto Antonio Reppucci, dal vicequestore aggiunto Giuseppe Zanfini e dal tenente colonnello dei carabinieri Dario Pini, e a seguito del coinvolgimento del sindaco, Marcello Manna e dell’ex assessore ai lavori pubblici, Pino Munno, nell’inchiesta denominata “Reset” condotta dalla Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri contro le cosche della ‘ndrangheta attiva nell’area urbana di Cosenza.

«Oggi, come ieri, non abbiamo nulla da temere. Abbiamo sempre agito con trasparenza per il bene comune, per la nostra città. Dimettersi, questo sia chiaro a chi oggi canta vittoria disconoscendo le basilari norme del diritto e senza rendersi conto del danno fatto a questo municipio, non avrebbe cambiato il corso di una storia, purtroppo già scritta». Lo sostengono, in una nota congiunta, la Giunta, il presidente del Consiglio comunale e i consiglieri di maggioranza di Rende in merito allo scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose deciso ieri dal Consiglio dei ministri.

«Tante le avversità riscontrate – prosegue la nota – e tuttavia questa giunta e i consiglieri comunali di maggioranza hanno continuato l’azione amministrativa. Ci siamo infatti trovati dinanzi poteri forti, abbiamo pagato lo scotto di aver contrapposto alle vecchie logiche partitiche un nuovo modello civico di governo in un clima di perenne conflitto, contro chi rema non nell’interesse delle comunità, ma per interessi di parte. Ingiustizia è fatta: con amarezza dobbiamo constatare che a queste latitudini la storia è difficile da cambiare. Nonostante tutto, la nostra visione di una Calabria nuova, prosegue, a prescindere da queste narrazioni faziose. Non appena conosceremo le motivazioni di tale provvedimento, intraprenderemo ogni azione legale necessaria a ripristinare la verità. Siamo certi, come già successo, che il tempo ci darà ragione».

«La notizia dello scioglimento del Comune di Rende decretato dal governo per infiltrazioni mafiose non è arrivata, purtroppo, inaspettata ma rappresenta comunque una ferita dolorosa per una città da sempre all’avanguardia per la vivacità culturale, produttiva e politica».

Lo affermano i portavoce del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico, Vittoria Baldino, Laura Ferrara, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci.

«Uno scenario – dicono – che temevamo così come lo temevano tutti quei cittadini che, come noi, avevano posto delle questioni di opportunità istituzionale e politica considerato l’evolversi delle vicende giudiziarie che hanno investito, a più riprese, la guida della città e la sua conduzione amministrativa. Tutte criticità espresse pubblicamente, in più circostanze, che ci avevano condotto da un lato a scendere in piazza insieme a sindacati, associazioni e persone comuni, lo scorso novembre, per chiedere legalità ed aprire una riflessione e dall’altro lato a ricevere per questo strali ed insinuazioni di ogni natura da parte di diversi esponenti della maggioranza di governo cittadino».

«Il rammarico – prosegue la nota – è che, probabilmente, questo provvedimento si sarebbe potuto evitare con una tempestiva assunzione di responsabilità da parte di chi ha provato a rimanere in sella alla guida di Rende percorrendo ogni strada possibile senza imboccare però la scelta più confacente alla situazione, ovvero un passo indietro per il bene della comunità se è vero, come è vero, che l’approvazione del piano urbanistico è avvenuta proprio di recente con un autentico blitz in aula consiliare privo di ogni qualsivoglia sintesi politica e della serenità richiesta per un atto così importante».

«Siamo tuttavia convinti che – concludono gli esponenti pentastellati – sebbene le conseguenze dello scioglimento si protrarranno a lungo, almeno 18 mesi, la comunità di Rende saprà rialzarsi da questa brutta pagina istituzionale e politica dimostrando che la questione morale è un atto di cittadinanza e non può certo passare di moda». (rcs)

RENDE (CS) – Giovedì il dibattito sul libro “Dominio e sfruttamento nel capitalismo del XXI° secolo”

Giovedì 29 giugno, a Rendel alle 18.30, alla Biblioteca delle Generazioni Future, si terrà il dibattito sul libro Dominio e sfruttamento nel capitalismo del XXI° secolo a cura di Antonio Minaldi e Antonio Casano (edizioni Multimage, 2023).

L’autore, Antonio Casano, dialogherà con Carmelo Buscema Alvarez, Fortunato Maria Cacciatore, Oscar Greco, Francesco Lesce, Gemma Maltese, Francesco Maria Pezzulli, Valentina Verderosa. Saranno presenti anche la vicesindaca Marta Petrusewicz e l’assessora Lisa Sorrentino.
Il volume raccoglie gli scritti di studiosi e militanti politici impegnati in un ciclo di dibattiti sulle attuali caratteristiche del capitalismo. E’ articolato in cinque grandi tematiche (vedi indice) tramite le quali è possibile leggere i cambiamenti intervenuti a partire dai modi e le forme di dominio e sfruttamento.
Travalicate le mura della fabbrica fordista, ormai da più decenni,  tali modi e forme si sono insinuate in ogni ambito della vita, anche nei più intimi, e in ogni angolo del mondo; mentre, nello stesso periodo, si è consumata la crisi della sinistra antagonista e di classe, che non è ancora riuscita a trovare una prospettiva comune e costituente, che le permetta di rappresentarsi e affermarsi come una effettiva alternativa al sistema capitalistico.
Di fronte a tali difficoltà, il lavoro concepito nell’ambito della redazione “Pressenza” e del “Caffè filosofico Beppe Bonetti” di Palermo è un esempio di attiva partecipazione, dato il continuo confronto che emerge tra lavoro di ricerca teorica, esperienze di lotta e formazioni culturali e politiche. (rcs)

RENDE (CS) – Intitolate a Franco Dionesalvi e Antonello Antonante due luoghi della città

Saranno intitolate alla memoria di Antonello Antonante e Franco Dionesalvi rispettivamente la Sala Polivalente del Parco Acquatico e la Sala Tokyo del Museo del Presente di Rende.

La giunta ha infatti deliberato stamane la decisone su proposta della vicesindaca Marta Petrusewicz che adesso sarà presentata alla Prefettura per ricevere il placet definitivo essendo i due artisti scomparsi da meno di dieci anni.

«Considerato che la scelta relativa all’intitolazione di strade, aree ed edifici o porzione di essi deve ricadere preferibilmente su persone che si siano distinte in campo civile, professionale o artistico e delle quali si intende onorare e perpetrare la memoria, abbiamo ritenuto doveroso intitolare la Sala Polivalente del Parco Acquatico con la speranza che essa possa divenire in futuro luogo di teatro, cultura e arte, attualmente non denominata, a Antonello Antonante, che si è distinto come attore, autore, regista e Fondatore del Centro Rat – Teatro dell’Acquario di Cosenza, e dell’attuale Sala Tokyo del Museo del Presente a Franco Dionesalvi che oltre ad essere poeta, giornalista, drammaturgo, docente stimato, è stato ideatore e animatore del Museo del Presente», ha spiegato l’assessora alla cultura.

RENDE (CS) – Parte la rivoluzione su due ruote: al via le piste ciclabili dall’Unical a Cosenza

A Rende la mobilità sostenibile è già realtà: aggiudicati i lavori per la realizzazione della pista ciclabile che collegherà Quattromiglia a Roges.

Un punto nodale, questo, per le politiche di sviluppo della città: dall’Università della Calabria sarà infatti possibile percorrere in bici il nuovo tratto che arriverà sino alla vicina Cosenza.
Parallelamente, infatti, sono partiti lo scorso lunedì i lavori all’interno del Parco Robinson che, grazie alla acquisizione del vecchio ponte di ferro, sì unirà al Nicholas Green.

L’incremento dei percorsi ciclopedonali integrativi da Quattromiglia al Parco Robinson, infatti, si inserisce in un progetto più ampio che concerne il miglioramento della funzionalità del traffico urbano.

La costruzione di piste ciclabili, inoltre, viaggia nella prospettiva della sostenibilità ambientale e della salvaguardia delle risorse naturalistiche dall’inquinamento, Tali interventi, finanziati dal Pnrr, insieme ad Agenda Urbana, vanno finalmente a creare le condizioni necessarie alla realizzazione di un servizio di mobilità per un area urbana allargata grazie ad una programmazione ad hoc pensata per potenziare una rete che prediligerà i percorsi a piedi o su due ruote.

Essendo Rende, il più esteso polmone verde dell’area urbana, l’amministrazione comunale ha infatti voluto preservare e incentivare una mobilità alternativa e, grazie alla recente adozione del nuovo Piano Strutturale Comunale da parte del Consiglio Comunale, l’adesione al consumo di suolo zero e ai principi di sostenibilità ambientale.

Sul sistema della mobilità si dara dunque un forte impulso, con la realizzazione di una rete di piste ciclabili che collegherà la località Quattromiglia con il resto dell’area urbana passando per le piste già presenti su Villaggio Europa e Viale Principe. Le piste ciclabili garantiranno così un efficace collegamento degli edifici strategici comunali e delle aree direzionali e commerciali.

Sono stati quattro i tratti individuati dall’Amministrazione Comunale per dare continuità ai tratti ciclabili esistenti all’interno del territorio rendese: si è infatti optato per una scelta progettuale che prevede la realizzazione di una pista ciclabile di connessione tra i vari tratti con la contemporanea sistemazione di quelli esistenti inutilizzati.

L’obiettivo progettuale principale è quello di realizzare un percorso ciclopedonale che destinato alla mobilità dolce in grado di collegare l’area a Sud e la ciclopolitanta di Cosenza con l’area a Nord fino alla Stazione ferroviaria. Gran parte dei punti di interesse pubblici e privati presenti nell’area urbana di Rende da Quattromiglia fino a Roges saranno interessati dalla nuova pista che si svilupperà per 5 km.
L’incentivazione delle scelte urbane alternative rispetto all’utilizzo dell’automobile significa riduzione del traffico e dell’inquinamento, favorendo la sostituzione con mobilità ciclistica o pedonale, trasporto pubblico locale e uso condiviso e multiplo dell’automobile.

L’area di intervento è individuata principalmente nel territorio urbano dei Comuni di Rende e di Cosenza, ma sono previste azioni progettuali anche nel territorio dei comuni limitrofi.
Basti pensare al finanziamento di circa € 2.000.000,00 ottenuto per realizzare un collegamento tra lo svincolo autostradale e la zona industriale liberando dal traffico pesante via Marconi, oltre al realizzando svincolo autostradale di Settimo, che garantirà un collegamento adeguato tra lo svincolo, la nuova stazione di S. Maria di Settimo e l’Università della Calabria.

Nello specifico, il Tratto n°1 è quello che va, dal Parco Robinson alla zona del Marchesino a Commenda di Rende, e collegherà il tratto esistente della “ciclopolitana” di Cosenza al Viale Parco “Francesco e Carolina Principe”. Tramite l’innesto con il Viale Parco si potrà quindi raggiungere oltre al Parco Robinson anche il parco acquatico di Rende e il neo centro sportivo del Marchesino, dove a breve inizieranno i lavori della cittadella degli sport paralimpici.

Il percorso avrà una corsia per senso di marcia rispettivamente 1,25 m ciascuna per un totale di 2,5 m di percorso.
Il tratto n. 2 va da Via Tirana (Villaggio Europa) alla Stazione Ferroviaria di Castiglione Cosentino. La pista sarà ubicata al margine destro della carreggiata stradale con una corsia che percorrerà il marciapiede destro ed una altra corsia che sarà ubicata a margine della carreggiata esistente. Le stesse corsie quindi saranno separate dalla siepe presente che delimita la carreggiata dal marciapiede esistente.

La pista sarà larga, per tutto il tratto, 2,5 m. Inizialmente la pista ciclabile, subito dopo l’attraversamento ciclopedonale su Via Giuseppe Verdi, per circa 200 m, sarà divisa su due corsie uno per ogni senso di marcia.
Ogni corsia sarà di 1,25 mt e sarà evidenziata con la segnaletica verticale e orizzontale, inoltre in questo tratto saranno presenti dei spartitraffico gommati, in modo da separare la carreggiata automobilistica da quella ciclabile. Successivamente la pista ciclabile si congiungerà e tornerà ad essere a 2,5 mt di larghezza complessiva. Nei veri punti di intersezione per gli accessi alle abitazioni private e agli incroci, verrà opportunamente segnalata e interrotta tramite degli attraversamenti ciclabili.

Al termine del percorso si arriverà alla Stazione Ferroviaria dove verrà realizzata un’area di sosta, in prossimità dell’ingresso dei passeggeri, attrezzata con portabici coperti.

Nel tratto n°3, ovvero sul ponte Giuseppe Giacomantonio, verrà realizzata anche qui una doppia corsia, una per ogni senso di marcia, per favorire l’attraversamento dell’incrocio con Via M. Sorrenti. Ogni corsia avrà una larghezza di 1,25 mt con la segnaletica orizzontale e verticale e le strisce per l’attraversamento della carreggiata, saranno installati degli sparti traffico gommati per la separazione delle corsie automobilistiche e ciclabili.
Successivamente questo percorso si collegherà al tratto già esistente della pista ciclabile di Via Mosca fino all’intersezione con Via Vienna. Da questo punto in poi la pista ciclabile percorrerà un tratto già realizzato che attraversa Villaggio Europa.

Al termine di questa prima parte del tratto, si arriva in Piazza San Carlo Borromeo, dove l’intervento prevede la sola realizzazione della segnaletica orizzontale e verticale sulla pavimentazione esistente, fino all’innesto con la pista ciclabile esistente su Viale Principe.

Nella seconda parte del tratto, che inizia da Via Buenos Aires fino all’intersezione con Via Parigi, sarà realizzata una pista in sede propria con l’applicazione del conglomerato bituminoso ed uno strato finale di resina colorata, e la segnaletica orizzontale e verticale. La stessa occuperà la corsia interna che divide l’abitato da Via Braille permettendo di raggiungere pertanto il Palazzetto dello Sport e l’area mercatale adiacente. Da Via Braille la pista fiancheggerà la strada urbana di Via Parigi, fino all’innesto con il percorso già esistente di Via Tirana e quindi all’unione con il tratto n°2 attraversando Via Giacomo Rossini.

Il tratto n°4 andrà da Viale Principe fino al nuovo collegamento di Viale dei Giardini e la realizzazione della nuova pista ciclabile sarà tutta in corsia riservata a margine della carreggiata stradale. Il percorso avrà una larghezza di 2,5 mt complessivi, 1,25 mt a corsia per senso di marcia e sarà realizzato anche questo con l’applicazione del conglomerato bituminoso di usura ed uno strato finale di resina colorata oltre che la segnaletica orizzontale e verticale e l’installazione dei cordoli per la separazione della corsia ciclabile con la corsia automobilistica.

Al termine del percorso che giungerà su Via Mattia Preti, dove verrà realizzato l’attraversamento pedonale che unisce le due sponde del torrente Surdo, il percorso abbandonerà la sede stradale per giungere sul terreno a margine dell’alveo del fiume alla stessa quota del marciapiede adiacente e successivamente, mediante un’area pavimentata, si collegherà al nuovo ponte ciclo pedonale in fase di ultimazione. (rcs)

Premio Sila, il Comune di Rende presente con la giurata vicesindaca Marta Petrusewicz

Anche quest’anno c’è un po’ di Rende al Premio Sila: tra i giurati che hanno decretato la vittoria di Maria Grazia Calandrone, con “Dove non mi hai portata” (Einaudi), c’è anche la vicesindaca Marta Petrusewicz.

«Un legame longevo che lega la nostra città al Premio Sila ’49, in particolar modo al Premio Letteratura e saggistica di cui la nostra amministrazione comunale è partner», ha spiegato l’assessora alla cultura.

Nella giuria, presieduta dall’economista Amedeo Di Maio, tanti i nomi di prestigio oltre Petrusewicz: lo storico Piero Bevilacqua, il critico letterario Romano Luperini, l’ambasciatore Francesco Maria Greco, il magistrato Renato Greco, il poeta Valerio Magrelli, lo storico dell’arte Tomaso Montanari, gli scrittori Anna Salvo ed Emanuele Trevi, l’ex senatore Massimo Veltri.

Giunto all’undicesima edizione, il Premio Sila: «in questi anni ha visto susseguirsi incontri con le più interessanti personalità della letteratura contemporanea», ha proseguito la vicesindaca.

Anche quest’anno verrà consegnato il Premio alla Carriera: ad ottenerlo per il 2023 è Silvia Vegetti Finzi. «Assegnarle il Premio alla Carriera è riconoscere innanzitutto la sua testimonianza a favore di una vita intellettuale né docile né ossequiosa. Ma è anche riconoscere il suo contributo e il suo impegno per un uso largo del pensiero psicanalitico, la sua capacità di traghettarlo oltre i confini e gli arroccamenti dentro torri d’avorio dove alla fine poco si respira», scrive la giuria a riguardo.

Inoltre sarà attribuito il premio speciale allo scrittore e giornalista Maurizio Pagliassotti per il suo libro “La guerra invisibile”.

Si partirà venerdì 23 giugno alle 18,00 nella Villa Vecchia del centro storico di Cosenza, con l’incontro con Pagliassotti, in dialogo con Valerio Giacoia.

Sabato 24 giugno alle 11,30 a Palazzo Arnone è prevista la lectio magistralis di Silvia Vegetti Finzi dal titolo “Il mito di Elena tra bellezza e conflitto”.

Sempre sabato 24 giugno, alle 18,00 a Palazzo Arnone la cerimonia di premiazione.

Domenica 25 giugno nella sede di Camigliatello Silano della Fondazione Premio Sila sarà presentato l’ultimo libro di Tomaso Montanari, “Se amore guarda” (Einaudi), che dialogherà con Emanuele Trevi, Piero Bevilacqua e Battista Sangineto. (rcs)

RENDE (CS) – Successo per la maratona dell’area urbana del Rotary

Successo, a Rende, per il Rotary Day RUn, la maratona dell’area urbana organizzata dal Rotary Club di Rende giunta alla sesta edizione.

La tradizionale corsa a scopo umanitario, patrocinata dall’amministrazione comunale, ha visto la larga partecipazione da parte di atleti, i giovani atleti paralimpici della Federazione regionale Isdir e cittadini che si sono cimentati nel percorso a giro unico.
L’evento, presenziato dalla vicesindaca Marta Petrusewicz, accompagnata dai consiglieri Marisa De Rose e Giovanni Gagliardi, includeva infatti un doppio appuntamento: una gara di 10 km per atleti agonisti e non e una corsa a passo libero di 2 km aperta a tutti.
La corsa è stata anche occasione per la raccolta fondi da devolvere alla Rotary Foundation per il progetto “End polio now”.
La gara, indetta dalla Fidal (Federazione Italiana d’Atletica Leggera), è stata organizzata in collaborazione con l’Asd Cosenza K42, una edizione, questa di oggi, valevole come 5^ prova CDS corsa su strada master Fidal Calabria.
«Per Rende, Città Europea dello Sport 2023, è stata giornata all’insegna della condivisione dei valori inclusivi dello sport che ha visto un lungo fiume colorato di appassionati agonisti e non trascorrere una mattinata all’aria aperta, all’insegna dell’allegria e del divertimento», ha sottolineato la vicesindaca Marta Petrusewicz. (rcs)

RENDE (CS) – Accordo di valorizzazione integrata tra i musei dell’area urbana, incontro stamane a Palazzo Arnone

Incontro stamane a Palazzo Arnone per discutere intorno alla bozza di accordo di valorizzazione integrata tra i musei dell’area urbana.

Durante la riunione tra il direttore MiC Calabria, Filippo Demma, la delegata alla cultura del comune di Cosenza Antonietta Cozza, la vicesindaca di Rende, Marta Petrusewicz, l’assessore Clelia Badolato, il direttore del Polo Museale Unical Maurizio Paoletti, la direttrice del Museo Consentia Itinera della Fondazione Giuliani, Anna Cipparrone, Maria Cerzoso, direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, l’Arcidiocesi Cosenza-Bisignano, la Cluster con il rappresentante Francesco Loreto, è emersa la comune volontà di allargare l’accordo ad altri patrimoni culturali per garantire e promuovere un’offerta sempre più diversificata.

Il patto ha infatti come oggetto la definizione degli ambiti della collaborazione fra le parti e la programmazione delle azioni condivise per il quinquennio 2023-2028 al fine di garantire all’area urbana Cosenza-Rende, al territorio regionale e al Paese – tramite il Smn – il concreto miglioramento della gestione e della fruizione del patrimonio culturale sul territorio dell’area urbana.

Gli enti coinvolti pubblicheranno nei prossimi giorni un avviso finalizzato a raccogliere eventuali proposte di adesione. Le informazioni saranno disponibili sui canali istituzionali. (rcs)