RENDE (CS) – Sabato l’incontro “Sostenere gli operatori sanitari nell’era dell’aggressività verso la persona e la professionalità”

Sabato 12 marzo, a Rende, alle 8.30, all’Hotel San Francesco, è in programma l’evento pubblico Sostenere gli operatori sanitari nell’era dell’aggressività verso la persona e la professionalità, organizzato da Opi CosenzaOrdine degli Infermieri.

I responsabili scientifici sono Angela Greco, coordinatore infermieristico dell’Uoc Nefrologia, dialisi e Trapianto e Adriana Imbrogno dell’Uoc Radiologia dell’Ao di Cosenza. L’apertura dei lavori e la presentazione del corso sono appannaggio del presidente provinciale dell’Ao, Fausto Sposato. “Come comunicare con empatia: decodificare, rilevare e gestire una richiesta d’aiuto” è il primo step con cui Angela Piattelli discuterà pubblicamente. “La violenza sugli operatori è un problema di rischio clinico?”, è il secondo passaggio discusso da Maria Addolorata Vantaggiato. Infine “la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari: possibili linee” di indirizzo discusso da Ubaldo Comite. Quindi, spazio alla “tavola rotonda” ed alla discussione con gli interventi di Arcangelo Badolati, Ubaldo Comite, Angela Piattelli, Attilio Sabato, Fausto Sposato e Maria Addolorata Vantaggiato. Modera e coordina tutti i lavori Francesco Mannarino.

«La violenza nei confronti degli operatori sanitari, comprende atti, abusi che pongono in situazione di disagio a volte anche grave il benessere e la dignità della persona, del professionista. La violenza si manifesta in forma sia verbale sia fisica con rispettive conseguenze anche psicologiche. Spesso le aggressioni non vengono denunciate perché ormai considerate parte integrante del lavoro e per timore che l’episodio sia giudicato come indicatore di scarsa performance. E le conseguenze sono enormi sia sotto il profilo professionale che privato», si legge in una nota degli organizzatori.

«L’obiettivo fondamentale – ha concluso – è quello di portare all’attenzione i diversi aspetti dell’argomento in questione: rafforzare la prevenzione, individuando le principali aree di rischio in cui i volumi di attività sono tali da trasformarsi in terreno fertile per le aggressioni». (rcs)

RENDE (CS) – Giornata della Donna, campagna social #mettetedeifiorineivostricannoni

L’assessorato ai Diritti civili del Comune di Rende di concerto con la Consulta Pari Opportunità, hanno lanciato un appello per la Pace in vista della Giornata internazionale della donna, con l’hashtag #mettetedeifiorineivostricannoni.

«Una ricorrenza che, mai come in questo delicato momento storico – ha dichiarato l’assessore Lisa Sorrentino – ci preme celebrare sostenendo la resistenza quotidiana e l’autodeterminarsi di tutte le donne, ad ogni latitudine. Da una parte c’è chi continua a fomentare la cultura militare e a sostenere i conflitti armati, dall’altra c’è chi resiste, chi ritiene che la pace sia la precondizione per costruire un mondo migliore, più equo, più vivibile e le donne in tutto questo hanno un ruolo determinante».
«Movimenti di resistenza e per la pace – ha aggiunto – in cui le donne sono protagoniste sono presenti in molti territori devastati dalle guerre e così reti di solidarietà al di là dei confini nazionali e delle differenze etnico-religiose in cui le donne sono le principali portavoce. L’agire delle donne è essenziale nei processi di costruzione e anche di ricostruzione della pace dopo i conflitti militari. Questo anche perché le donne ancora oggi continuano a sentire il peso di una oppressione patriarcale frutto di quello stesso sistema che genera conflitti e che si fonda sull’intimo legame tra violenza e superiorità fisica, sul disprezzo della debolezza sul culto della forza, sulla dicotomia maschio/femmina e sulla distorsione e l’uso di stereotipi che trasformano la differenza in disuguaglianza».
Consulta e assessorato alle pari opportunità aderiscono poi alla mobilitazione regionale lanciata da Non una di meno Lamezia Terme-Catanzaro con lo sciopero femminista e transfemminista contro ogni forma di violenza e oppressione previsto martedì pomeriggio alle h 17,00: «I nostri territori ospitano basi militari, producono armi, i nostri Governi ne hanno appena autorizzato l’export: la guerra ci riguarda, la sua logica purtroppo ci pervade, anche quando ci sembra lontana».
«Schierarsi per la pace non significa non avere coraggio, significa opporsi ad ogni forma di gerarchica e di dominio, significa anche e soprattutto scardinare l’immagine che la società ha della donna, significa rivendicare l’autodeterminazione e la costruzione di un mondo basato su altri sistemi possibili, che non prevedano la sopraffazione, ma l’orizzontalità, il riconoscimento dell’altr* a prescindere dall’orientamento sessuale, dalla razza o dalla religione», ha proseguito Sorrentino annunciando che: «per l’occasione il museo Civico sarà colorato di fucsia, simbolo di lotta e liberazione».
Il presidente della Consulta Pari Opportunità e Diritti Umani del Comune di Rende, Federico Cerminara sostiene che «ben altre sono le battaglie che bisogna portare avanti, battaglie di civiltà, finalizzate a realizzare l’effettiva eguaglianza ed equità per tutte le categorie discriminate, battaglie le cui armi sono la cultura ed il diritto, per la conquista non di territori ma di spazi di vita degni di essere vissuti. In questa visione l’8 marzo è una data importante perché ricorda al contempo il punto di arrivo di queste battaglie per molte donne  ma al contempo un nuovo punto di partenza per il raggiungimento di nuovi diritti, coscienti che questa continua diatriba tra forze conservatrici e forze progressiste rappresenta una tenzione continua, dove a nuovi attacchi rispondono nuove resistenze».
«Spezzare le catene patriarcali vuol dire adoperarsi per gettare le basi di un mondo realmente inclusivo in cui non vi sia spazio alcuno per “guerre umanitarie”, “guerre in difesa dei diritti umani” e per varie alte connotazioni e giustificazioni prettamente morali che sorreggono solo ed esclusivamente gli interessi e i rapporti di forza nelle relazioni internazionali», ha concluso l’assessora alle pari opportunità. (rcs)

RENDE (CS) – Il Comune pronto ad accogliere i profughi provenienti dalle zone di guerra

Il Comune di Rende, guidato dal sindaco Marcello Manna, con un appello rivolto a cittadini e Associazioni, ha chiesto la disponibilità ad ospitare in case o strutture private.

Le adesioni saranno raccolte e monitorate dai servizi sociali. Per aderire basta compilare un questionario e spedirlo via mail all’indirizzo: servizisociali@comune.rende.cs.it e attendere di essere contattati dalle assistenti sociali del comune.
Le famiglie ospitanti, così come i soggetti ospitati, saranno supportate dal comune attraverso l’equipe multidisciplinare che comprende mediatori culturali, educatori e psicologi.
Ecco il link con le info:

Nuovo ospedale a Rende, il sindaco Manna scrive a Occhiuto per studio di fattibilità ad Arcavacata

Il sindaco di Rende, Marcello Manna, ha scritto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per chiedere uno studio di fattibilità nella zona di Arcavacata per l’eventuale realizzazione del nuovo nosocomio del distretto di Cosenza.

«Visto l’attuale quadro sanitario – ha spiegato Manna – e il concomitante evolversi di nuovi scenari, risulta non più procrastinabile la realizzazione in tempi brevi del nuovo ospedale di Cosenza. Abbiamo, con convinzione, condiviso la Sua scelta di impegnarsi in prima persona e porre di nuovo al centro del dibattito politico la futura progettazione in tema di salute pubblica attraverso un dialogo sinergico con le amministrazioni comunali e le autorità sanitarie territoriali».

«Crediamo – ha proseguito – che un ruolo fondamentale debba essere svolto anche dagli istituti d’istruzione e dagli atenei, per questo siamo oggi qui a chiederLe di avviare l’iter necessario alla esecuzione di un piano di fattibilità nella zona di Arcavacata di Rende per la realizzazione del nuovo nosocomio a Rende. L’avvio presso l’Università della Calabria del corso di Laurea magistrale a Ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali) apre una serie di opportunità per la nostra comunità non solo in termini di ricaduta economica e culturale, ma anche di innovazione. Rende e l’Università della Calabria possono indicare il cambiamento di rotta necessario a garantire il diritto costituzionale alla salute e di cura e quello all’istruzione, oggi ancor più minati da una crisi pandemica senza precedenti e da una vacatio politica evidente».

«L’Unical – ha evidenziato il primo cittadino – è eccellenza territoriale da valorizzare e rafforzarla attraverso azioni di sinergia che vadano a migliorare i servizi di assistenza alla cittadinanza significherebbe non solo per l’area urbana, ma per l’intero territorio regionale coniugare innovazione e ricerca».

«Le chiediamo, dunque – ha concluso – considerata l’attualità e l’urgenza di avviare una discussione sinergica riguardo a tali tematiche, di farsi promotore delle iniziative necessarie ad avviare un confronto aperto che possa determinare gli indirizzi che la Regione riterrà di promuovere per accelerare i tempi di realizzazione del nuovo nosocomio». (rcs)

RENDE (CS) – Arrivano finanziamenti per edilizia pubblica, mobilità smart e riqualificazione urbana

Una pioggia di finanziamenti per il comune di Rende: edilizia pubblica, mobilità smart e riqualificazione urbana i settori che hanno ricevuto sia in ambito nazionale che europeo il sostegno da parte di Governo e Comunità Europea.

«Il piano di ammodernamento della nostra città passa dalla riqualificazione di aree a forte rischio di degrado, oltre che da un nuovo piano di sviluppo a nord della città. Il fatto che Rende abbia ottenuto tali riconoscimenti significa che bene stiamo operando», ha affermato il sindaco Marcello Manna.

«Nell’ambito del PNRR, il comune ha già ottenuto una serie di finanziamenti finalizzati alla tutela del territorio e alla rigenerazione urbana che ammontano a un totale di € 4.975.000,00. I progetti riguardano nello specifico la realizzazione percorsi ciclopedonali integrativi da Quattromiglia al Parco Robinson per facilitare percorsi di mobilità sostenibile. L’incremento della costruzione di tali percorsi, infatti, si inserisce in un progetto più ampio che concerne il miglioramento della funzionalità del traffico urbano. La costruzione di piste ciclabili, inoltre, viaggia nella prospettiva della sostenibilità ambientale e della salvaguardia delle risorse naturalistiche dall’inquinamento, nell’ambito dei quali l’amministrazione comunale si sta muovendo», ha spiegato l’assessore Pino Munno sottolineando come: «tali interventi, insieme ad Agenda Urbana e Cis vanno finalmente a creare le condizioni necessarie alla realizzazione di un servizio di mobilità per l’intera area urbana».

«Pensiamo al finanziamento di circa € 2.000.000,00 ottenuto per realizzare un collegamento tra lo svincolo autostradale e la zona industriale liberando dal traffico pesante via Marconi, oltre al realizzando svincolo autostradale di Settimo, con la prevista l’incremento di strade che garantiranno un collegamento adeguato tra lo svincolo, la nuova stazione di S. Maria di Settimo e l’Università della Calabria. Proprio in relazione al Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) “Calabria, sono state presentate diverse schede finalizzate al miglioramento della viabilità e della vivibilità della città, tra cui la realizzazione della bretella viaria di collegamento tra Viale Principe-stazione ferroviaria di Quattromiglia-Viale Parco tratto B. Interventi che in prospettiva possono essere fondamentali per l’eventuale allocazione del nuovo nosocomio a Rende».

Tra i finanziamenti approvati, c’è  anche l’intervento di mitigazione del rischio frane: «nel centro storico in località Via Roma per un importo complessivo di 732.000,00 euro. Stessa linea d’azione in contrada Pietà per un finanziamento di 990.000,00 euro. Inoltre sarà sistemato il tratto della SS 107 in prossimità della località San Gennaro per un importo di importo di 657.973,20 euro. Infine si interverrà nella zona di Sant’Agostino grazie a un finanziamento pari a 997.350,00 euro. A questi interventi si aggiunge quello in corso di realizzazione in località Vermicelli che sarà concluso entro la prossima estate. Inoltre, grazie allo scorrimento delle graduatorie, sono stati ottenuti altri tre finanziamenti relativi al miglioramento della viabilità nella Zona industriale e in via Palladio e per l’adeguamento sismico ed efficientamento energetico della scuola materna di Parco Robinson», ha dichiarato l’assessore.

Riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche delle piazze Matteotti e De Vincenti con un intervento pari a € 500.000,00: «questa azione ha affermato Munno- consente all’amministrazione comunale di restituire alla fruizione da parte dei cittadini di aree attualmente poco utilizzabili. L’inserimento di arredi, anche destinati alle attività fisiche, consentirà l’utilizzo alle diverse fasce di età, aumentando l’integrazione sociale. Interventi di decoro urbano e riqualificazione ambientale sono previsti anche per le direttrici viarie principali Quattromiglia- Commenda- Roges” di importo pari a € 800.000,00, oltre alla ridefinizione del verde urbano lungo le SS19 e SS 19 bis, dei percorsi ciclopedonali e degli elementi di decoro urbano. Inoltre è prevista la riqualificazione del torrente Surdo e di un nuovo parco fluviale e la realizzazione già in atto del ponte carrabile che consentirà finalmente di collegare Viale dei Giardini alla città attraverso un accesso viario alternativo a quello già esistente. Proprio in questo quartiere siamo riusciti a ristrutturare il centro sociale e il campo di calcio, oltre alla realizzazione della passarella pedonale».

Riqualificazione anche nel centro storico con un importo: «pari a € 1.000.000,00. finalizzato al recupero di Palazzo Bucarelli con la realizzazione di opere di manutenzione straordinaria e messa a norma dell’edificio sito nel centro storico. Inoltre sarà ristrutturato con un importo pari ad € 135.000,00. l’impianto sportivo di via Vanni, attualmente inutilizzato, al fine di renderlo luogo di aggregazione sociale per i residenti del borgo antico».

Anche per l’edilizia sportiva in vista del 2023 anno in cui Rende è stata scelta come Città Europea dello Sport:«sarà adeguato alle norme di sicurezza e agli standard della Lega PRO lo Stadio Marco Lorenzon con un importo pari a € 350.000,00. Riguarda la messa a norma dello stadio comunale in modo da poter essere utilizzato in sicurezza per manifestazioni sportive e culturali. Sono stati completati i locali al piano terra del Palazzetto dello sport in contrada Tocci, mentre l’impianto sportivo di Commenda è stato in gran parte riqualificato ed è divenuto punto di riferimento di molti sport», ha sottolineato l’assessore.

Oltre al massiccio piano di efficentamento energetico che sta interessando tutta la città: «riguardo, poi, l’edilizia scolastica, è stata consegnata la scuola Primaria di Arcavacata, sono in fase di completamento anche i lavori della scuola secondaria di primo grado di Rende centro e attualmente oggetto di lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico le scuole di Quattromiglia, la scuola secondaria di primo grado di S. Stefano. In località Linze, invece, si sta realizzando una nuova scuola primaria. Previsto anche l’ampliamento della scuola primaria Stancati con un importo pari ad € 250.000,00. Riguarda la realizzazione di nuovi spazi nella scuola primaria di via Caduti di Nassirya, per attività formative e culturali, alla luce delle crescenti esigenze della comunità di riferimento. Anche l’attività progettuale riguardo l’edilizia scolastica, dunque, è stata intensa, oltre quanto prodotto per la partecipazione ai bandi suddetti, sono state, ad esempio, redatte le progettazioni esecutive di adeguamento sismico di ben otto plessi dislocati sul territorio comunale, grazie ad appositi finanziamenti ministeriali. Anche per quanto riguarda l’edilizia culturale abbiamo consegnato la Biblioteca delle Generazioni future a Villaggio Europa e presto apriremo quella di piazza Matteotti», ha concluso Pino Munno.

Sanità, il sindaco Manna: Il nuovo ospedale sorga a Rende

Il sindaco di Rende, Marcello Manna, ha chiesto che il nuovo nosocomio nasca nella città di Rende «per il nuovo corso della sanità calabrese avviato da Occhiuto».

«Dopo l’avvio del corso di laurea magistrale a Ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali) all’Università della Calabria – ha spiegato – quella di un ospedale all’interno della cittadella universitaria pare la scelta più assennata. Una decisione non più procrastinabile, in un momento storico in cui il cambio di passo che auspichiamo non è più rimandabile. La scelta del presidente Occhiuto di impegnarsi in prima persona sancendo una fase di confronto anche con noi sindaci che, in vista del PNRR, potrebbe far sì che la sanità in Calabria divenga finalmente servizio efficiente».

«Rende e l’Università della Calabria – ha proseguito – possono indicare il cambiamento di rotta necessario a garantire il diritto costituzionale alla salute e di cura e quello all’istruzione, oggi ancor più minati da una crisi pandemica senza precedenti e da una vacatio politica evidente. L’Unical è eccellenza territoriale da valorizzare e rafforzarlo attraverso azioni di sinergia che vadano a migliorare i servizi di assistenza alla cittadinanza significherebbe non solo per l’area urbana, ma per l’intero territorio regionale coniugare innovazione e ricerca».

«La medicina si fa sul territorio – ha detto ancora –: è l’organizzazione territoriale a fare la differenza e con l’implementazione del nuovo assetto urbanistico, attraverso la realizzazione dello svincolo autostradale a Settimo e della stazione ferroviaria tra Rende e Montalto, si andrà a offrire un servizio essenziale in una zona strategica in vista della città unica. Appare evidente come parlare di buona sanità sia possibile anche a queste latitudini. Un dato, quello di Rende, in controtendenza, ma che è frutto di una gestione efficiente che è stata riconosciuta quale esempio virtuoso da seguire. Perché sia davvero una ripartenza capace di rilanciare la nostra economia, bisogna garantire il diritto alla salute per i nostri cittadini implementando un’offerta sanitaria che trovi nei poli sanitari forza e sostegno».

«Le nostre università possono offrire importanti competenze ed è dovere da parte di noi amministratori di valorizzare le eccellenze calabresi nel nostro territorio», ha sottolineato Manna.

«Non è una questione campanilistica, ma di opportunità e di cambiamento di rotta necessario a garantire i servizi di assistenza alla cittadinanza», ha concluso il sindaco di Rende. (rcs)

RENDE (CS) – La città aderisce alla raccolta di beni di prima necessitò per l’Ucraina di Onco Med

Il Comune di Rende ha aderito all’iniziativa promossa da Onco Med, che prevede di creare un punto di raccolta di beni di prima necessità da inviare in Ucraina.

Da domani, fino al 3 marzo, chi vuole in piazza Matteotti nella sede Com del comune di Rende sarà possibile portare: presidi sanitari, (bende, cerotti, pannolini, assorbenti, pannoloni per anziani, alcool, cotone); vestiario invernale (soprattutto calze ed intimo); alimenti a lunga scadenza (riso, cibo in scatola, merendine, acqua, latte). E ancora, farmaci (Tachipirina, antidolorifici, analgesici, medicinali ad effetto antivirale e mucolitico).
Il tutto dovrà essere conservato all’interno di buste rigide o scatole ben chiuse.
I beni raccolti verranno consegnati ad Onco Med che si occuperà del trasporto in Ucraina. (rcs)

RENDE (CS) – L’assessorato ai Diritti Civili e Consulta Pari Opportunità aderiscono alla mobilitazione contro la guerra

Domani, a Cosenza, alle 18.30, a Piazza XI Settembre, è in programma un’assemblea pubblica per «chiedere l’applicazione della carta Costituzionale italiana chiaramente pacifista».

L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato ai Diritti Civili e la Consulta Pari Opportunità e Diritti Umani del Comune di Rende, che hanno sottoscritto l’appello firmato da associazioni ed organizzazioni per chiedere l’applicazione della carta Costituzionale italiana e la ferma condanna alla escalation militare in Ucraina.

«Le persone del nostro Paese e dell’intero pianeta sono in pericolo mortale a causa dello scontro nucleare tra le civiltà dell’Est e dell’Ovest. Con queste parole il Movimento Pacifista Ucraino ha formulato l’ennesimo appello contro tutte le guerre. La timidezza delle Nazioni Unite e l’incapacità dell’Ue, che non riesce a parlare attraverso una voce sola, di svolgere il ruolo di mediatore affidabile e autorevole, trattandosi di una crisi alle porte dell’Europa, sono segnali preoccupanti», si legge nel documento.
«Occorre un intervento deciso delle istituzioni europee affinché si definisca un quadro negoziale che consenta di giungere a un’intesa globale sulla sicurezza in Europa. Tutti i popoli devono essere messi nelle condizioni di vivere insieme nella sicurezza e in pace, impegnati a preservare durevolmente l’umanità, liberi di scegliere i propri destini e di determinare le proprie forme di governo. Siamo contrari a tutte le guerre e siamo convinti che il movimento pacifista debba ritornare ad essere presente e visibile». (rcs)

TORNA IL SOGNO DELLA GRANDE COSENZA
MA LA FUSIONE CON RENDE È COMPLICATA

Il sogno della grande Cosenza, torna, scompare, ritorna a tempi alterni: è un progetto “antico” ma sempre di grande attualità, soprattutto alla luce e della rigenerazione urbana del capoluogo e le grandi possibilità di vitaliziare ulteriormente un centro che assorba periferie e comuni limitrofi, con l’obiettivo di  creare una città sempre più a misura d’uomo. Ma ci sono ostacoli, chi rema contro, chi timidamente è favorevole, chi si schiera con decisione. È giunto, allora, il tempo che si realizzi la grande area metropolitana che potrebbe nascere grazie alla fusione tra la città di Cosenza, Rende e una serie di comuni dell’area urbana?

Una ipotesi, quella della città unica, che è incominciata nel 2017 con la firma della delibera, da parte dell’allora sindaco Mario Occhiuto, e che ha l’obiettivo di realizzare una Città, demograficamente, importante e che acquisisca un ruolo ancor più centrale nei processi regionali ed in generale negli assetti del Mezzogiorno d’Italia.

Si tratta di un progetto ambizioso, che potrebbe rendere la Calabria una regione coerentemente europea, oltre che «volano di svolta se accompagnato da una nuova governance del territorio regionale. I processi di tale natura, infatti, possono concorrere a realizzare un nuovo modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le uniche risorse certe della programmazione europea e di quella emergenziale del Recovery».

Un progetto che, come dichiarò il già sindaco Occhiuto, «che segnerà il futuro di questo territorio», e che ha portato la consigliera regionale della LegaSimona Loizzo, a suggerire – e a evidenziare – che i tempi sono maturi per «procedere con il referendum per creare la città unica Cosenza Rende e farne una grande area metropolitana» e che ha trovato consensi da parte della maggioranza del Comune di Cosenza, che ha assicurato che «la nuova Amministrazione comunale sta lavorando affinché dopo anni di discussione questo progetto diventi realtà».

La Loizzo, infatti, ha sottolineato come «realizzare una grande città metropolitana – ha spiegato Loizzo – è un’occasione da non perdere, considerando le possibilità di finanziamenti e di fondi disponibili su un territorio più grande. La città unica consentirebbe di programmare i grandi investimenti, come la costruzione del nuovo Ospedale, in un sistema integrato con l’università e darebbe lustro ai due comprensori».

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Rende, Marcello Manna che, nel progetto della Città Unica, vede inclusa anche Castrolibero e magari altri comuni contigui. Il primo cittadino, infatti, ha incontrato la consigliera regionale Loizzo, dove si è discusso e si sono delineati gli scenari della conurbazione per arrivare alla legge regionale e al referendum consultivo.

Loizzo e Manna hanno sottolineato che «l’idea di città unica debba abbattere i campanilismi e accogliere le adesioni degli altri comuni contermini».

Anche il coordinatore provinciale di Cosenza di Noi con l’ItaliaFranco Pichierri, che ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa politica e istituzionale di Loizzo che prevede un passaggio di incontri con i Sindaci delle città coinvolte».

Loizzo e Pichierri, infatti, «hanno convenuto sulla necessità di allargare il discorso con i rappresentanti di tutte le forze politiche per un dibattito che porti a una condivisione dell’iniziativa e a una formulazione nei tempi necessari delle iniziative istituzionali per giungere al referendum. Un’interlocuzione proficua e positiva, che parte dal dibattito nell’area di maggioranza regionale per coinvolgere quanti, da ogni posizione politica, intendono perseguire l’idea della città unica».

Poco contento della mancata considerazione di Castrolibero, invece, è il capogruppo di maggioranza del Comune di Castrolibero, Angelo Gangi, che ha ricordato come «Cosenza e Castrolibero, oltre ad essere legati da un unicum territoriale che, in più tratti rende impercettibili ai cittadini addirittura i confini, godono, fatto raro, del servizio trasporti pubblici su entrambi i territori, effettuato dalla Municipalizzata di Cosenza Amaco».

«Quindi – ha spiegato – è vero, le pre-condizioni per un concreto ragionamento sulla Città unica, chiamiamola così della “Grande Cosenza” o di quel che sarà, ci sono tutte. A maggior ragione, ed anche questo è vero, che in specie i nuovi strumenti di finanziamento degli Enti locali, quasi impongono gli aggregati in tutte le loro forme, privilegiando quelle strutturate e dunque il Comune Unico in primis, per quel che ci riguarda, in grado di esprimere ampi bacini di residenti-cittadiniutenti».

«Occorre a mio avviso – ha evidenziato – prioritariamente, una legge regionale chiara e calibrata che regolamenti per tutto il territorio regionale, nella sua specificità, appunto, quali i Comuni che lo compongono, piccoli, piccolissimi e medi per lo più, l’iter della fusione. In tal senso mi pare che durante la Presidenza Oliverio, a firma dei Consiglieri Sergi e Greco, era stata già discussa in Commissione Regionale una proposta dei legge, poi non approdata in Aula».

«Ecco, allora – ha proseguito – che da Castrolibero arriva la disponibilità a Cosenza e a Rende, ad affrontare, insieme, tutti i percorsi preliminari, necessari e fondamentali a portare in un domani quanto più possibile prossimo, alla fusione. Consapevoli, però, che gli stessi non saranno brevi, se un po’ di politica la si conosce, proponiamo un tavolo permanente, intanto, che guardi alla individuazione dei servizi di conurbazione ed alla loro gestione condivisa. Sanità, trasporti, cultura, viabilità, sicurezza, terzo settore, sport, per fare qualche esempio concreto. Tutto questo, in egual misura a Rende e a Cosenza».

«Questo percorso – ha concluso – che con le migliori intenzioni viene da Castrolibero proposto, nell’ispirazione, magari illusoria, che muove da un desiderio autentico di modernità ed al contempo di certezza che un destino comune riguarda le rispettive Comunità».

Un intento che trova favorevole il Comitato Magna Graecia, che ha ribadito come «Cosenza potrebbe finalmente aprirsi, almeno alle Comunità contermini, ad una visione inclusiva e non più schiacciata su se stessa dove la singola Città ha accentrato negli anni l’inverosimile rendendo sterili i territori dirimpettai e facendo terra bruciata degli ambiti lontani dal baricentro bruzio».

Il Comitato, infatti, plaude alla visione del sindaco, Franz Caruso, «di voler allargare il processo dalla media valle del Crati alla valle del Savuto, passando per le Serre ad ovest e la Presila ad est. Così come ci complimentiamo con la Consigliere regionale, Simona Loizzo, per aver chiaramente suffragato tale progetto anche se su posizioni diverse rispetto a quelle del sindaco».

«La rinnovata funzione della Città bruzia – ha spiegato il Comitato – modifichebbe la geografia dei luoghi. I vantaggi di tale operazione avrebbero ricadute positive non già per l’ambito strettamente cosentino, quanto per tutta l’area del Pollino-vallivo e della striscia alto-tirrenica che da Amantea lambisce la Lucania».

«Cambierebbero e si bilancerebbero – viene spiegato – i rapporti politici tra l’area valliva del Crati e dell’Istmo, nonché con l’ambito jonico. Si darebbe peso specifico e spessore al neonato collegio camerale che ha voluto l’area di Cosenza assemblata a quella dell’Appennino paolano. Si realizzerebbe, quindi, una situazione similare a quella avvenuta su Corigliano-Rossano che, a seguito del processo di fusione, ha posto il nuovo Comune in una posizione di sussidiaria interdipendenza con Crotone e punto di smistamento tra i flussi jonici, tirrenici ed adriatici».

«Del resto – viene evidenziato – circoscrivere, semplicemente, questo processo al succinto perimetro delle sole Cosenza e Rende, ovvero pensare ad una realtà urbana che uscirebbe consolidata demograficamente, senza ricollocarla nello scacchiere più ampio della interterritorialità, altro non rappresenterebbe se non un binario morto. L’idea progetto cosentina, parallelamente a proposte di unioni e fusioni tra Comuni contermini di aree omogenee, rivierasche ed interne, nel rispetto della legislazione vigente, dovrebbe portare a ridurre l’eccessiva frammentazione municipale della Regione».

«Tale rivisitazione – prosegue il Comitato – seguita da apposti provvedimenti legislativi regionali, avvierebbe una riforma territoriale finalizzata ad individuare in possibili quattro Ambiti (Magna Graecia, Bruzio-Pollino-Tirreno, Istmo-Serre e Stretto), la rivisitazione delle Aree Vaste e Metropolitane, caratterizzandole in agglomerati demografici compresi tra 350/450mila abitanti. Questi risulterebbero, per dimensione territoriale e popolazione, fedeli ai dettami prescritti dalla legge Del Rio. Viepiù, si preparerebbero i presupposti per il superamento dei limiti imposti da quest’ultima avviando una profonda riforma sistemica che  permetterebbe alla Regione di essere competitiva sul piano nazionale ed europeo svolgendo un suo ruolo nell’ambito della Macroregione Sud. La Calabria, quindi, si rilancerebbe quale naturale baricentro Mediterraneo tra l’area del Medio Oriente, i Paesi Africani e la via Atlantica».

«Tale riforma – viene evidenziato ancora – dovrebbe essere varata per mettere in condizione la Regione di marciare spedita sul binario del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nonche’ dei Fondi comunitari della programmazione 2021-2027. Entrambi, infatti, risultano in sintonia con la principale politica di investimento dell’Europa: la coesione territoriale. La stessa che mette al centro il territorio sostenendone la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, la competitivita’ delle imprese, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente».

«I suoi vantaggi, dunque, sono direttamente proporzionali alle aggregazioni territoriali – è stato ribadito –. Il progetto della Nuova Cosenza (o come si deciderà di chiamarla) può essere compatibile alla strategia europea di coesione territoriale, ma, per risultare vincente, dovrà essere, giocoforza, accompagnato da una riforma sistemica del territorio regionale. A cominciare dalla razionalizzazione dei numero dei Comuni, secondo la legislazione vigente, alla rivisitazione degli Ambiti Territoriali Ottimali che costituiscono l’hub per la gestione dei servizi economici principali ai cittadini, ma anche centro di crescita, innovazione e sviluppo».

«In funzione di ciò – conclude il Comitato – riteniamo che, a partire dal nuovo Governo regionale, si debba favorire il processo di fusione cosentina che, oltre ad acquisire una popolazione che porrebbe la nuova Città sul podio della demografia regionale, la avvierebbe ad essere, in una prospettiva di rivisitazione degli Ambiti Territoriali Ottimali, un Centro Urbano di valenza europea».

Sulla Città Unica, poi, si espresse il già presidente della Regione, Mario Oliverio, che aveva auspicato «un “Patto di Cooperazione Istituzionale». In questo contesto, dove c’è grande consenso per dare una svolta al territorio e ai relativi Comuni, ci si chiede se il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, interverrà sul futuro della “sua” Cosenza, chiudendo il cerchio iniziato dal fratello, che ha dato il via a questo progetto rivoluzionario. (rcs)

RENDE (CS) – Il Comune si colora di verde per rendere omaggio agli attivisti delle lanterne verdi che soccorrono i profughi

Il Comune di Rende si colora di verde per rendere omaggio agli attivisti delle lanterne verdi che soccorrono i profughi al confine tra Polonia e Bielorussia, su iniziativa dell’assessora ai diritti civili Lisa Sorrentino.

«Una luce verde che brilla nel buio – ha detto Sorrentino – diventa simbolo di speranza, di accoglienza, di ospitalità. La sua finalità è mostrare ai migranti intrappolati in quella terra di nessuno tra il confine polacco e bielorusso che nelle case o negli edifici dove brilla quella luce i rifugiati possono chiedere a trovare aiuto e assistenza».

«La legge polacca – ha spiegato ancora – vieta di accompagnare i migranti lungo il tragitto o di farli soggiornare per più giorni. In questi casi si va incontro a un processo per favoreggiamento dell’immigrazione illegale. Allo stesso tempo è vietato avvicinarsi al confine per lanciare viveri, sacchi a pelo, coperte in territorio bielorusso. Gli attivisti delle “lanterne verdi”, offrendo ospitalità per la notte e aiuti d’emergenza non sono perseguibili”, ha concluso l’assessora ai diritti civili».
L’iniziativa di colloca all’interno di una serie di iniziative promosse dal comune di Rende per sensibilizzare la comunità sulla attuale situazione al confine tra Polonia e Bielorussia.
L’assessorato alla cultura ha infatti promosso nella sala della Biblioteca delle Generazioni Future l’incontro con Piotr Laskowski, attivista, filosofo, storico.
Il Professore Associato presso l’Institute of Applied Social Sciences dell’Università di Varsavia ha animato il partecipato dibattito pubblico sul tema “Foresta di Bialowieza, la frontiera della vergogna” parlando della propria esperienza diretta. (rcs)