È BALLOTTAGGIO TRA DONATO E FIORITA
IL CDX DIVISO HA PENALIZZATO SALVINI

di SANTO STRATI – A conti fatti le consultazioni amministrative, cui nessun politico nazionale, per abitudine o scaramanzia, assegna un grande ruolo, consegnano due elementi ben precisi in Calabria: il centrodestra diviso non va da nessuna parte (e penalizza in modo pesante la Lega e Salvini) e il Movimento 5 Stelle rivela tutta la sua fragilità (già fin troppo evidente). E poi c’è la “sorpresa” del voto disgiunto, quello che ha fatto la differenza anche se non ha portato la “rivoluzione” che ci si poteva aspettare. Nei fatti emerge un elemento chiarissimo: Donato facendo la somma dei voti della sua coalizione doveva poter contare – sulla carta – sul 52,7 % dei voti, invece (sul campione di 42 sezioni scrutinate sul totale di 137) si ferma al 43,7%. Nove punti in percentuale frutto, evidentemente, del voto disgiunto, che hanno un peso notevole. Difatti, per contro, Fiorita che sulla carta aveva 25,8% ha superato il 31%. I dati sono ancora provvisori, alle 21, mentre scriviamo queste note, ma gli scostamenti saranno minimi.

In poche parole se la vasta ed eterogenea coalizione che sosteneva Valerio Donato avesse votato compatta, probabilmente domenica sera si sarebbe festeggiato il nuovo primo cittadino di Catanzaro, eletto al primo turno. Invece si va al ballottaggio, con veleni che prim’ancora che siano chiusi gli scrutini (ma perché ci vuole così tanto a conteggiare le schede?) vengono sparsi dall’una e dall’altra parte.

Il prof. Valerio Donato che qualche settimana prima delle candidature era schierato con il PD, ha cambiato le carte in tavola, mettendo insieme, a suo sostegno, un inverosimile (ma c’è) mix di schieramenti trasversali che, comunque, non è riuscito a farlo eleggere al primo turno. Se si fanno due conti, difficile che Fiorita raccolga nel ballottaggio i voti di Fratelli d’Italia e della destra che ha presentato Talerico, sarebbe un mescolare diavolo e acqua santa, e altresì è poco credibile che Donato riesca a disperdere i capitale di voti raccolto, sprecando una opportunità che appare, almeno sulle carte, vincente. La verità è che Giorgia Meloni che ha voluto fare la voce grossa (e in solitaria) con Wanda Ferro ha mostrato di avere i numeri che, invece, Salvini sta vedendo ogni giorno di più assottigliarsi, con perdita di consenso non solo a livello regionale-

La venuta a Catanzaro di qualche big ha fatto capire che Catanzaro, per qualcuno, rappresenta la cartina di tornasole per capire dove butta il vento, ma, nello specifico, la città esce frantumata da queste elezioni, con fin troppi rammarichi e qualche livore, che, di certo, non lasciano intravvedere un governo della città tranquillo. Se Fiorita, che punta a convincere gli astenuti e quanti non digeriscono il nuovo corso dell’ex piddino Donato, tutto il centrodestra cittadino deve cominciare a fare un serio e onesto esame di coscienza sui troppi errori commessi. Queste due settimane che ci dividono dal domenica 26, non saranno all’acqua di rose, con dispettucci ed evidenti rancori tra le parti. Si è arrivati impreparati – politicamente parlando – a queste consultazioni, senza tener conto del territorio: un errore gravissimo che si farà notare a chiunque andrà a Palazzo de Nobili. La città mostra insofferenza per la politica (non quella vera di cui si sono perse letteralmente le tracce), ma per questa parvenza di intesa stravaganti e “niet” (giustificabili) sulle indicazioni per il ballottaggio. Come andrà a finire lo scopriremo presto, due settimane passano in fretta. (s)

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