SERRASTRETTA (CZ) – Catàgeios, tre mostre di pittura

Si chiude, con tre mostre di pittura, si chiude la rassegna Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni, organizzata da Pramantha Arte e a cura di Antonio Bruno Umberto Colosimo e Maria Rosaria Gallo.

Le tre mostre, che si possono visitare fino a domani, domenica 9 agosto, a Palazzo Pingitore, dalle 18.00 alle 20.00, sono Viaggio nella testa di Aistė Gabrielė Černiütė, Perdonami dell’artista lituana Indrė Ercmonaitė Uranos dell’artista italiano Salvatore Pujia.

«Le tre mostre presentate  – hanno spiegato i curatori – mettono a confronto tre diversi linguaggi creativi consentendo una ulteriore esplorazione delle infinite possibilità espressive della pittura. La pitto-scultura di Aistė Gabrielė Černiūtė immerge nella drammatizzazione psicologica e assume una forma teatrale; l’informale dadaista di Indrė Ercmonaitė deborda il concetto di rappresentazione e si confronta con l’inesauribile potenza del processo creativo; la poesia visiva di Salvatore Pujia rimanda inevitabilmente all’intuizione estetica del tutto».

«La pittura di Aistė Gabrielė Černiūtė – hanno precisato i curatori – si configura come un laboratorio sperimentale e un punto di osservazione della psyche umana. La materia è plasmata da un’incessante ricerca di senso e da un forte bisogno narrativo: teatro e poesia, commedia e tragedia, realismo e surrealismo, gesto e figura danno vita a intense opere plastiche la cui chiave d’accesso è l’io e le sue metamorfosi. Volti marcati, espressioni smarrite, figure incastrate, teste volanti, azioni interrotte. Viaggio nella testa diventa così profonda interrogazione esistenziale. Perdonami di Indrė Ercmonaitė è una mostra dai toni energici e possenti».

«Una selezione di dodici tele – hanno aggiunto – in cui è possibile rintracciare tutta l’originalità, l’ironia, la spregiudicatezza, l’irriverenza, ma anche il dramma, la schiettezza e la genuinità di un’artista che vive il suo rapporto con la pittura quasi in termini amorosi. Una relazione vitale che diventa essa stessa movente e oggetto d’indagine pittorica. Con Salvatore Puija, invece, protagonista indiscussa di Uranos è la luce. Un viaggio nelle possibilità del colore accompagna intimi racconti di un sentire vibrante. Linee sottili e figure accennate si intersecano nelle trame di informali paesaggi cromatici. La forza dei contrasti si combina con la lievità della visione, e un sapore fiabesco e un’energia infantile rimandano al vero possibile senso dell’esperienza estetica: l’arte come origine». (rcz)

SERRASTRETTA (CZ) – Nuovo appuntamento espositivo con “Catàgeios”

Oggi e domani, domenica 12 luglio, a Serrastretta, a Palazzo Pingitore, è in programma un nuovo appuntamento espositivo del progetto artistico Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni di Pramantha Arte.

Protagonisti di questo quinto appuntamento – sabato 11 e domenica 12 alle 18.00 – le mostre personali dell’artista lituano Vidas Poškus dal titolo La testa di Siemienovic, e dell’artista francese Amélie Waldberg dal titolo La Regina del Sabba, a cura di Antonio Bruno Umberto Colosimo e Maria Rosaria Gallo.

«Docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Vilnius – hanno dichiarato i curatori – storico e critico d’arte impegnato in studi sul Rinascimento e sul Barocco, curatore e direttore dello spazio espositivo Krematorium, Vidas Poškusarriva in Catàgeios con una produzione pittorica dirompente e, paradossalmente, antiaccademica. In bilico tra il realismo e il surrealismo, la sua pittura restituisce lo sguardo attento di un animo ipersensibile. Dotato di un occhio interiore quasi fotografico, Vidas Poškus restituisce le sue impressioni su tela trasformando ogni elemento del mondo che lo circonda (paesaggi, architetture, persone, azioni, oggetti, eventi) in racconti di istanti emozionali».

«Pittrice, performer, fotografa, regista, visionaria – hanno proseguito i curatori – Amélie Waldberg festeggia i dieci anni di attività in Italia con un lavoro intenso, pungente, puro, crudo e di estrema attualità. La Regina del Sabba rappresenta l’evoluzione e la maturazione di una indagine psicoscopica che vede l’artista impegnata da sempre nell’analisi della rappresentazione della figura femminile nella cultura e nella società occidentale. Il risultato che Amélie Waldberg restituisce è una sorta di iconografia contemporanea stretta nella morsa tra sacro e profano; una creazione estetica che – partendo dall’analisi simbolica di Barbie nel 2006, passando per l’evocazione mitica di Lilith nel 2011 – giunge oggi con gli ultimi lavori ad affrontare la tragica figura della strega».

«La Regina del Sabba – hanno continuato i curatori – non è una semplice mostra. È l’attraversamento di una mentalità. È lo smascheramento di un retaggio gretto, dannoso e ancora possentemente vivo, che nel contesto di Catàgeios assume la valenza di un combattivo inno alla libertà, alla sensualità e alla conoscenza, incarnati proprio da quella figura femminile tanto disprezzata, odiata e costantemente soggetta a canoni di asservimento etico, estetico ed esistenziale». (rcz)

 

SERRASTRETTA (CZ) – Catagèios, questo weekend nuovo appuntamento

Anche per questo weekend, Pramantha Arte ha organizzato un nuovo ricco appuntamento a Palazzo Pingitore di Serrastretta. Si tratta di due mostre personali, quella del pittore israeliano Leo Ray dal titolo Il mio giorno, la mia notte e quella dell’artista greca Eftichia Tzanetoulakou dal titolo Intrecci e la filosofa/performer lituana Gilija Žukauskienė con Flesh’sing.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna artistica internazionale Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni, organizzata da Pramantha Arte, a cura di Antonio Bruno Umberto Colosimo e Maria Rosaria Gallo.

«In questa occasione – hanno dichiarato i curatori – le dimensioni artistiche a confronto mettono insieme tre sensibilità, tre diversi modi di utilizzare il linguaggio visivo, tre diversi modi di frequentare l’azione creativa: un approccio esistenziale nella pittura di Leo Ray, un approccio indagatorio nelle immagini di Eftichia Tzanetoulakou, un approccio esperienziale nella danza-performance di Gilija Žukauskienė».

«Tra disegni e dipinti, Il mio giorno, la mia notte – hanno proseguito i curatori – è una mostra che racconta l’avventura dell’arte come avventura del quotidiano esistere. Una trama di caratteri e caricature, di contingenze e situazioni, di percezioni e stati emotivi, di idee e pensieri, in ultimo, di segni e pennellate che popolano e scandiscono l’immaginario pittorico di Leo Ray.
Intrecci si presenta come metafora visiva di un’atavica ricerca del senso e del principio che in Eftichia Tzanetoulakou trova la sua soluzione in immagini monocromatiche in cui la forza rivelatrice del bianco e nero, la sovrapposizione delle trame e dei soggetti, il contrasto dei piani, delle forme e dei volumi, suggeriscono l’intuizione del collante invisibile dell’intera realtà, il punto di contatto dell’esistenza: il legame. Quel mezzo di unione e congiunzione che lega ogni essere umano alla terra che lo ha generato, agli avi che lo hanno preceduto, all’attualità che lo ospita. Quel legame fatto di sensi, emozioni, palpitazioni; luce, aria, terra».

«Flesh’sing – hanno concluso i curatori – è il progetto dall’artista e filosofa lituana Gilija Žukauskienė, che da anni incentra la sua ricerca sul potere trasformante del movimento e sul fondamentale ruolo del corpo nella conoscenza, nell’esistenza e nelle relazioni. In quest’ottica la capacità umana di modellarsi in spazi sociali e culturali si collega direttamente al potere della plasticità del corpo umano e ad una riappropriazione di esso». (rcz)

SERRASTRETTA (CZ) – Riprende la rassegna “Catàgeios. L’antro dell’artista”

A Serrastretta riprende Catàgeios. L’antro dell’artista, la rassegna ideata da Pramantha Arte, con due mostre personali che s’inaugurano oggi, sabato 13 giugno, alle 17.30, a Palazzo Pungitore: si tratta della personale Diventare albero di Kristina KurilionokRabbia e protesta. Cambiamento di Auksė Petrulienė.

Le mostre, inoltre, si potranno visitare domenica 14 giugno dalle 10.30 alle 12.30.

Con Diventare albero, la pittura di Kristina Kurilionok si misura con la semplificazione e l’essenzialismo: un’insolita bicromia mette a tema il rapporto intimo tra psyche e natura e, questa volta, a fare da anello di congiunzione tra le due dimensioni è l’archetipo dell’albero. Simbolo assoluto di vita e conoscenza, rigenerazione e nutrimento, mistero e sacralità, l’albero entra nella scena pittorica dell’artista come irresistibile richiamo delle origini.

«In questa occasione – hanno spiegato i curatori – Auksė Pertrulienė porta in Pramantha un’installazione di disegni legata ad una contestazione politica a difesa dell’ambiente, iniziata lo scorso 2017, quando l’artista, insieme al fotografo Darius Petrulis, scesero in strada iniziando un’azione di protesta a cui aderirono molti cittadini della città di Kaunas per fermare quella che fu definita “la guerra degli alberi” nella speranza di interrompere l’abbattimento ingiustificato di Ippocastani in nome di una barbara “riqualificazione” urbana, votata alla cementificazione a scapito della vivibilità, come spesso accade nell’impiego scellerato dei fondi pubblici in questi casi. Nel dicembre del 2018, le fotografie di quella protesta vennero installate lungo quelle stesse strade a memoria della battaglia svolta che – seppur non risolutiva – ottenne qualche risultato».

«I disegni – ha spiegato l’artista – nacquero un anno dopo la drammatica “guerra degli alberi” di Kaunas, quando il comune iniziò a tagliare massicciamente gli alberi delle città, sfidando le proteste dei cittadini. Nell’Agosto del 2017 abbiamo trascorso due settimane a proteggere un vicolo di 217 ippocastani. I disegni sono la testimonianza delle esperienze che abbiamo affrontato lì. Sono la testimonianza della verità. Testimonianza del male accaduto, del crimine commesso. Abbiamo visto il grottesco da molto vicino; non si è trattato solo della caduta di grandi vecchi alberi, ma anche della caduta dei diritti umani e delle autorità municipali, che hanno mostrato il loro potere e le loro disgustose bocche di menzogna».

«La vicenda degli alberi lituani – hanno concluso i curatori – e la reazione di Auksė Petrulienė, rappresentano in Catàgeios l’emblema di un richiamo alla responsabilità civile e artistica rispetto ai soprusi di un sistema culturale gretto, che in nome della speculazione è pronto a distruggere quell’umanità e quella naturalezza che solo una città pensata per la vita può ancora mantenere. Rabbia e Protesta. Cambiamento diventa per noi – grazie ad Auksė e alle sue impressionanti creazioni – l’occasione di riappropriarci di parole e di azioni spesso disintegrate dalla retorica e dall’astrazione dell’attualità in materia ambientale». (rcz)

SERRASTRETTA (CZ) – Catàgeios, le mostre di Andronico e Žilėnaitė

A Serrastretta, per il secondo appuntamento con Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni di Pramantha Arte, due le mostre in programma per domani, sabato 8 e domenica 9 febbraio, a Palazzo Pingitore.

Si tratta della mostra personale dell’artista Filippo Andronico, dal titolo Donna del Sud e la personale dell’artista lituana Simona Žilėnaitė dal titolo Alla ricerca della casa perduta, a cura di Maria Rosaria GalloAntonio Bruno Umberto Colosimo.

«Tra pittura e scultura – hanno spiegato i curatori – la mostra ripropone un saggio della produzione artistica di Filippo Andronico che, attraverso la sua dedizione alla figura femminile e la sua raffinata ricerca stilistica, restituisce un’opera carica di pathos e rigore. Un’opera in cui converge quella tensione di opposti che sta alla base dell’evoluzione del pensiero e dell’arte occidentale, e che nell’archetipo della donna trova la sua figurazione ottimale. Un’armoniosa e vitale doppiezza che nell’arte di Andronico appare irrisolta e, probabilmente, insolubile: l’anelito a uno stile formale, supremo e imperturbabile (incontra) si scontra con il calore, la sensualità e la materna corposità del principio mediterraneo».

«Donna del Sud in Catàgeios – hanno proseguito i curatori – ribadisce l’antico senso greco della bellezza e dell’eros, in un rapporto di reciproca implicanza tra la dimensione estetica, etica e conoscitiva dell’esistenza».

«Alla ricerca della casa perduta – ha spiegato il curatore Antonio Bruno Umberto Colosimo – presenta l’ultima produzione della pittrice Simona Žilėnaitė ed è sostanzialmente un’indagine sullo spazio inteso come definizione, oltrepassamento e incessante ridefinizione di confini, fisici, pittorici, gnoseologici, psicologici, esistenziali. Nell’ambito di Catàgeios, la pittura di Žilėnaitė diventa metafora di quella ricerca di riferimenti mentali che determinano il costituirsi della stessa identità personale, collettiva e umana. Una ricerca che non può non tener conto della decadenza, della perdita, del dolore e della inesorabile ricostruzione». (rcz)

 

SERRASTRETTA (CZ) – Ritorna la rassegna “Catàgeios. L’antro dell’artista”

Al via, a Serrastretta, negli spazio di Palazzo Pingitore, la rassegna artistica Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni organizzata da Pramantha Arte e a cura Antonio Bruno Umberto ColosimoMaria Rosaria Gallo.

La rassegna, organizzata in collaborazione con la Biblioteca Comunale Luis Scalese, il Comune di Serrastretta e l’Associazione chitarristica Teresa De Rogatis, prevede sette appuntamenti espositivi dalla durata di due giorni ciascuno che saranno accompagnati da momenti musicali a cura dell’Associazione chitarristica “Teresa De Rogatis”, e avranno cadenza mensile.

Il primo appuntamento è per oggi, sabato 18 gennaio, alle 17.30, a Palazzo Pingitore con la mostra collettiva di pittura, scultura, fotografia e video. L’esposizione sarà il saggio del programma con la presentazione dei 17 artisti protagonisti del progetto: Filippo AndronicoFrancesco Maria CaberlonAistè Gabrielè ČerniūtèAlberto Dal BòIndrè ErcmonaitèLudmila KazinkinaKristina KurilionokGabrielè LabanauskaitèMarco MiloneAuskè PetrulienèSalvatore Pujia, Vidas PoskusLeo RayEdtichia TzanetoulakouAmèlie WaldbergSimona Žilènaitè, Gilija Žukauskienè.

Presentano la mostra Antonio Bruno Umberto Colosimo, direttore del progetto e l’artista Kristina Kurilionok. (rcz)

 

SERRASTRETTA (CZ) – La XVI edizione di “Serrastretta nel tempo”

Oggi e domani, a Serrastretta, alle 18.00, nel centro storico, al via la 16esima edizione di Serrastretta nel tempo.

Organizzata dalla Pro Loco di Settastretta, la manifestazione è una rievocazione di antichi mestieri, usi, costumi e tradizioni di un popolo. Una vera e propria immersione nella propria storia, dove i vicoli, i palazzi e le antiche botteghe riprendono “vita” per raccontare tradizioni e saperi che non sono stati dimenticati, ma che tuttavia non si usano più.

Si parte con il percorso guidato del centro storico, per poi proseguire con la Sagra dei Sapori in programma Pitagora e Corso Garibaldi.

Alle 21.30, è in programma il corteo nuziale a Corso Garibaldi. Chiude la serata il concerto della band Jericho, mentre domenica sera, alla stessa ora, sarà la volta del duo di chitarre Evolver.

«La storica manifestazione – si legge in una nota della Pro Loco – è, ormai, un concreto appuntamento culturale in cui  l’attività di ricerca operata dalla Pro Loco diventa comunicativa».

«La manifestazione – prosegue la nota – è la rivisitazione del paese nella sua storia, tradizione e cultura. Gli antichi mestieri e la vita di un tempo tornano a vivere e, da passato, ridiventano presente. Più di un centinaio di figuranti animano gli ambienti, fedelmente ricostruiti all’interno del centro storico e ne fanno un vero museo a cielo aperto».

«Serrastretta nel tempo – prosegue la nota – da sempre, è stata pensata e creata per far vovere ai serrastrettesi e ai visitatori un’esperienza, un’emozione al di fuori del comune. Il suggestivo e affascinante viaggio della Serrastretta di fine Ottocento che si propone, tra le caratteristiche viuzze, gli strettissimi vicoli e gli incantevoli scorsi del centro storico, è mirato a far scoprire e mostrare la memoria artigiana e contadina».

«Sguardi attenti e sorpresi – conclude la nota – hanno, da sempre, seguito le antiche usanze e i ritmi di vita proposti, facendo ri-vivere il nostro passato non solo con il pensiero, ma anche con i festi». (rcz)