La consigliera regionale Straface: Per sviluppo della Sibaritide fondamentale la Statale 106

Il consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità, Pasqualina Straface, ha ribadito che «lo sviluppo della Sibaritide passerà inevitabilmente dalle infrastrutture e la statale 106 è una delle priorità a valenza strategica».

«Per questo – ha aggiunto – esprimo vivo apprezzamento per i passi in avanti compiuti al tavolo tra Regione Calabria, Anas e Comune di Corigliano Rossano con l’obiettivo di uscire dall’impasse. Finalmente il sindaco Flavio Stasi ha sottoscritto il verbale e condiviso il tracciato della tratta Sibari-Rossano già revisionato rispetto alle sue controdeduzioni. È giunto, quindi, il tempo di accelerare».

«L’invito è al senso di responsabilità affinché l’opera possa essere inclusa nella delibera del Consiglio dei Ministri del prossimo 30 aprile, attraverso la quale il governo, che ha già stanziato tre miliardi per la statale 106, indicherà le opere prioritarie da inserire nella Legge di Bilancio. Per rientrare in quella lista è, però, indispensabile un passaggio propedeutico in Consiglio comunale – ha spiegato il consigliere regionale – da compire necessariamente entro il 28 febbraio per evitare ulteriori perdite di tempo: deliberare la deroga al dibattito pubblico».

«La novità assoluta – ha sottolineato Pasqualina Straface – è di queste ore perché la Regione Calabria, con apposita nota, inviterà il Comune di Corigliano Rossano a procedere con la deroga. Lo scopo è chiaro: far rientrare la tratta Sibari-Rossano tra le prioritarie, potendo beneficiare dei tre miliardi messi a disposizione per prossimi 10 anni. Insomma, con il progetto già presentato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dai tecnici di Anas nello scorso gennaio ed il passaggio in Consiglio comunale, la Sibari-Rossano potrebbe subire quell’accelerazione decisiva ed approfittare della dotazione finanziaria programmata dal governo, anche perché con le modifiche richieste dal Comune di Corigliano Rossano i costi sono lievitati da 500 milioni a quasi un miliardo di euro».

«L’appello che mi sento di rivolgere all’amministrazione comunale è, quindi, quello di procedere, responsabilmente, con gli adempimenti previsti nella nota che la Regione invierà nella prossima settimana. La città di Corigliano Rossano e la Sibaritide meritano opportunità di sviluppo e perdere quell’ennesimo treno del 30 aprile – ha concluso Pasqualina Straface – significherebbe procrastinare a data da destinarsi la tratta Sibari-Rossano». (rcs)

IL SUD HA TANTA FAME DI INFRASTRUTTURE
SI INIZI RILANCIANDO LA CALABRIA JONICA

di ORLANDINO GRECO – La stagione estiva appena conclusa ha fatto registrare un’impennata nel settore turistico con un ritorno ai livelli pre pandemia, e secondo l’Osservatorio Confturismo-Confcommercio, sta avendo un colpo di coda notevole, con circa 12 milioni di italiani in viaggio tra settembre e ottobre e un aumento significativo dei turisti stranieri. 

Ciò porta ad una riflessione seria sul settore turistico-ricettivo che ha oggi bisogno di grosse iniezioni di capitali, ed è un settore importante che necessita di investimenti mirati e non più trascurabili o rinviabili.  E se da una parte si chiede al privato di adeguarsi alla domanda di un mercato sempre più attento e, quindi, esigente, migliorando la qualità dei servizi e alzando il target di riferimento, puntando sempre di più a un turismo di lusso, dall’altra ci sono realtà, come al Sud, che tardano ancora a partire per le inefficienze legate alle infrastrutture e alla mobilità.

Un Meridione dai grandi patrimoni, che fa a gara a produrre e proporre brand e prodotti che hanno una forte connotazione e unicità ma che si scontrano, ancora, con le grandi difficoltà legate ai collegamenti aerei, ferroviari e marittimi. Un divario sempre più pesante e che ha inciso fortemente sulla crescita e sullo sviluppo dei territori e che, oggi, si ripercuote, in maniera determinante, sui progetti di sviluppo, che devono necessariamente prima fare i conti con quel gap. 

Basta soffermarsi sugli investimenti per infrastrutture e mobilità destinati al Mezzogiorno dal Pnrr che ammontano a 33,8 miliardi su un totale di 61,4 miliardi, rappresentano cioè il 56% delle risorse, anche se il condizionale è d’obbligo e i dubbi sull’effettivo rispetto delle indicazioni poste dalla Comunità europea sono sempre più pressanti e direttamente proporzionali alle pretese delle regioni del nord. Si riconosce, cioè, al Sud una inefficienza strutturale che ha bisogno di ulteriori anni per mettersi al pari del resto del Paese e quindi dell’estero. 

Calabria e Sicilia si dimenano tra la richiesta dell’alta velocità e progetti proposti che non rispondono in alcun modo alle esigenze reali dei territori, una totale mancanza di visione per le grandi opere, come il Ponte sullo Stretto o semplicemente il potenziamento e la realizzazione di quelli che possono essere i porti turistici che richiamano un mercato, quello dei diportasti, sempre più in aumento. La Basilicata non soltanto ha un’accessibilità attraverso i mezzi pubblici fortemente limitata, rimane l’unica regione d’Italia che non ha alcun aeroporto.

Senza infrastrutture pienamente funzionanti ed efficiente è impensabile immagine un qualsivoglia sviluppo di questa parte del Paese che possiede grandi patrimoni, bellezze inestimabili, a cui manca la possibilità di esprimere le proprie potenzialità. 

Calabria e Basilicata condividono il Parco del Pollino che con i suoi circa 200mila ettari è considerata l’area protetta più estesa d’Italia e che offre una vastità di prodotti turisti dallo slow all’esperienziale, dallo sport allo storico-culturale, ma su cui pesa sempre quella mancanza di mobilità che ne limita, nonostante i grandi investimenti da parte delle due Regioni e dall’Ente Parco Nazionale, le potenzialità.

E ancora se ci focalizziamo su quella che è considerata da molti la porta del Mediterraneo, cioè la fascia ionica calabrese, si palesa il totale fallimento di una politica inetta che non ha saputo trovare soluzioni e dare compimento alle diverse proposte avanzate da più parti. Sono sempre stato un grande sostenitore della realizzazione di una stazione aeroportuale nell’area della Sibaritide, un territorio dalle grandi potenzialità turistiche de economiche che meriterebbe una valorizzazione all’altezza della sua storia e del suo patrimonio culturale e naturale.

 L’aeroporto della Sibaritide sarebbe destinato ad assurgere quale volano di sviluppo non solo per l’area territoriale di riferimento, già di per sé ampia e articolata, bensì per l’intera Calabria. Mentre per l’AV, RFI propone un non proprio chiaro progetto, realizzabile per il 2032!

Ma in fondo penso che, dopo 175 anni, basta guardare la cartina delle Ferrovie del Paese per rendersi conto che quel disegno di sviluppo unitario non solo è stato disatteso ma nel tempo l’azione politica ne ha invertito i paradigmi concentrando al nord crescita, sviluppo, innovazione, velocità grazie ad una rete ferroviaria che ha accorciato le distanze ed ha avvicinato i territori, rendendoli attrattivi e ricchi. (og)

IL NUOVO COLLEGIO JONICO OPPORTUNITÀ
PER COESIONE TERRITORIALE CALABRESE

di DOMENICO MAZZA e GIOVANNI LENTINI – I preparativi per l’imminente e, per alcuni aspetti, inattesa campagna elettorale hanno, prepotentemente, riportato le segreterie politiche della fascia jonica ad interrogarsi sul futuro del nuovo collegio unico che assembla i territori della Sibaritide e del Crotonese.

Le compagini partitiche, in periodi contingentati e scelte dei candidati da fare nel più breve tempo possibile, sono giunte a questo appuntamento sostanzialmente impreparate e colpevolmente in ritardo. Questo perché le vicende relative la nuova geografia politica non sono state affrontate per tempo, nonostante i rinnovati perimetri elettorali fossero stati resi noti da circa due anni. Ma tant’è.

Tuttavia, considerati una serie di fattori non trascurabili, riteniamo che una riflessione di merito vada affrontata. Quanto detto per appurare se il rinnovato disegno elettorale corrisponderà ad una rigenerata consapevolezza dei Popoli e di Coloro che intenderanno candidarsi a rappresentarli. Quindi per capire se la nuova Circoscrizione implicherà potenzialità ed autodeterminazione del territorio, piuttosto che l’ennesima soccombenza e abdicazione di ambiti storicamente periferici ai dettami imposti dalle segreterie storiche dei partiti. Le stesse che, ormai, duole costatare, sono ridotte a luoghi marginali nella vita delle Comunità. 

In Calabria, l’organizzazione dei partiti risulta ancora improntata su un sistema verticistico di tipo provinciale. Se a questo aggiungiamo che, eccezion fatta per la provincia di Catanzaro, tale disegno non ricalca il perimetro di riferimento dei collegi, mal comprendiamo come ancora non si sia corsi ai ripari. E lo diciamo con estrema franchezza poiché spiace registrare, a fianco la pressoché razionale perimetrazione apportata a seguito della riforma del numero dei Parlamentari, la mancata riorganizzazione dei sodalizi politici riguardosa delle nuove aree elettorali. 

Stiamo assistendo ad una imbarazzante situazione che sfocia nella più totale confusione poiché ci troviamo di fronte ad un collegio (quello jonico) fatto di affinità e comunione territoriale, ma di rapporti politici mai stretti e, ad oggi, del tutto ignorati tra il versante Crotonese e quello Sibarita. 

Diciamo questo con la consapevolezza che un territorio, ormai indissolubilmente legato, per definirsi tale, dovrebbe ragionare all’unisono e guardare insieme nella stessa direzione. 

Non è pensabile che le segreterie dei partiti debbano far riferimento ad organigrammi ancorati su base provinciale se poi né le competizioni regionali, tantomeno quelle nazionali, si affiliano ad un disegno proponente il bacino della provincia.  In questo modo si perde la bussola!  Si rischia di essere fuorviati nella ricerca dei punti di riferimento. Si produce confusione e non si comprende come si possa fare rete.  Tale condizione, necessariamente, genera l’avanzata di quanti sguazzano alla grande nella frammentazione territoriale. 

È cosa risaputa che le divisioni all’interno di un territorio favoriscano processi di dissoluzione dello stesso a vantaggio di altre realtà, storicamente coese. 

Ad oggi, almeno da quanto appare dalle prime indiscrezioni d’agenzia, registriamo che Partiti e Vertici capitolini, guardino l’Arco Jonico come terra di conquista ed agro utile per collocare il soverchio di altre realtà territoriali. 

Ciò detto, qualora dovesse essere confermato dalla composizione delle liste, avrà significato quanto i centralismi abbiano continuato a conferire un’effimera valenza elettoralistica al nostro territorio. 

Al contrario, forse perché spinti da un cavalleresco romanticismo, noi attribuiamo a questa Terra un valore e un significato strategico. Determinante per la Calabria, la baia jonica, il Mezzogiorno e l’Italia. Decisivo per l’Europa e il Mediterraneo.

Per ovviare a tanto scompiglio sarebbe necessario che nella prossima competizione elettorale, i Partiti, la Classe politica, i Candidati si pronunciassero sui temi della coesione territoriale. Parimenti a come dovrebbero assumere una posizione chiara e netta su quelle tematiche che, giocoforza, riguardano e riguarderanno il Sol Levante jonico calabrese nei prossimi anni. 

Alludiamo ad argomenti quali un’area vasta che la Calabria del nord-est merita di vedersi riconosciuta, ma nel naturale alveo territoriale sibarita e crotoniate; non già in snaturati perimetri bocciati dalla storia e dai fatti e posti sotto l’egida centralista dei Capoluoghi storici. 

Parliamo di come avviare la porzione calabrese dell’Arco Jonico a ricongiungersi funzionalmente con i rimanenti segmenti lucani e pugliesi in quella baia posizionata al centro del Mediterraneo. Il tutto in un grande e funzionale contenitore metropolitano interregionale. 

Ed ancora di come voler mettere a sistema i principali siti archeologi della Magna Graecia nella Riva Sud d’Europa. Insomma, di progetti che non siano semplici specchi per le allodole, ma riescano ad inverare un accrescimento significativo dell’offerta di lavoro. 

Sarebbe un bel segnale se la campagna elettorale si incentrasse su queste tematiche. Significherebbe, finalmente, trasmettere agli elettori una visione. E magari si riuscirebbe anche a portare nella cabina elettorale il tanto agognato voto d’opinione. 

Un’inversione di tendenza rispetto le passate competizioni elettorali dove a prevalere sono sempre stati slogan più improbabili che improponibili. E questo per evitare di assistere ad una campagna elettorale dalla quale potrebbero uscire (comunque) tanti vincitori, ma a perdere potrebbe essere il territorio.  (dm-gl)

Tavernise (M5S) chiede intervento del ministero dell’Interno per emergenza criminalità nella Sibaritide

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha inviato una missiva al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e ai sottosegretari Molteni e Sibilia, affinché intervengano sull’emergenza criminalità nella Sibaritide.

«In questi primi sei mesi dell’anno – si legge nella missiva – il territorio di Corigliano Rossano è finito nella morsa della criminalità, ancor di più rispetto ad un passato, anche recente, non certamente roseo. Sono una quarantina gli episodi incendiari registrati, corredati da sparatorie, omicidi, tentati omicidi e altri episodi di criminalità organizzata e attentati vari. Gli ultimi episodi criminali sono avvenuti nei giorni scorsi, con il rinvenimento di una bottiglia molotov, nei pressi del cantiere di una ditta che opera in lavori di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico, e con l’incendio di tre mezzi di proprietà di un’azienda impegnata sul cantiere del terzo megalotto della statale 106».

«Lo Stato – si legge – ha fatto sentire la propria presenza, ma tanto non può bastare, con una recente riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenutasi a  Corigliano Rossano per testimoniare la presenza delle istituzioni, da un lato, e l’impegno nel contrasto agli atti criminali che si sono verificati, dall’altro. È stata evidente la necessità di fare rete nell’attività di prevenzione al crimine, come la necessità di mantenere alta l’attenzione a fronte di un problema criminoso su cui le forze dell’ordine, sottodimensionate, indagano senza sosta. Purtroppo il territorio sconta, anche, un grave errore da riparare al più presto, ovvero la soppressione dell’ex tribunale di Rossano».

«Ritengo, dunque, urgente e necessario – continua la lettera – porre un argine alla violenta sequela di atti criminali, con la ‘ndrangheta interessata anche ai lavori del nuovo ospedale della Sibaritide e della statale 106, innanzitutto con un incremento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Diventa così indilazionabile l’elevazione del Commissariato di Corigliano Rossano  alla qualifica di Primo dirigente, configurazione questa che va prevista con decreto del Ministero dell’Interno, iniziativa pur annunciata, oltre un anno e mezzo fa, ma che risulta ancora in via di elaborazione. Se è vero, poi, che le forze di polizia, in Calabria, potranno contare su nuovi agenti si segnala la disparità dei numeri appresi. Pur essendo, quella di Cosenza, la provincia più grande e popolosa, e pur riscontrandosi gravi problemi legati alla sicurezza tanto a Corigliano Rossano quanto nella Sibaritide, nel cosentino arriveranno solo 6 agenti contro i 54 della provincia di Reggio Calabria e i 53 delle provincie di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia».

«Eppure, attualmente – si legge – il Commissariato di Corigliano Rossano conta solo 67 unità, per un Comune che si estende per oltre 340 km, contro le 80 unità di Lamezia Terme, le 102 di Gioia Tauro e le 104 di Siderno, pur trattandosi di Comuni con un’estensione rispettivamente di 162,4 km, 38 kme 41 km2. Con altrettanta urgenza, ancora, è necessario riorganizzare la presenza dell’Arma dei Carabinieri sul territorio, elevando a Gruppo il Reparto territoriale formato dalle due ex Compagnie dei carabinieri di Rossano e Corigliano».  (rcs)

Tavernise (M5S): Il 3 dicembre 2023 sarà collaudato il nuovo Ospedale della Sibaritide

È una data da segnare, quella del 3 dicembre 2023. Quel giorno, infatti, è previsto il collaudo del nuovo ospedale della Sibaritide. Lo ha reso noto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, spiegando che «a tale  termine occorrerà aggiungere i giorni di ritardo per l’emergenza Covid, non appena il direttore dei lavori, alla conclusione dello stato di emergenza pandemica, ne avrà effettuato la definitiva quantificazione, stimabili cautelativamente in circa 120 giorni».

«La Regione ci informa – ha aggiunto Tavernise – che relativamente al nuovo ospedale della Sibaritide, sono stati contabilizzati i lavori, fino allo stato di avanzamento dei lavori n.12. Una cifra corrispondente all’8,70% dell’importo contrattuale e pari a € 7.812.307,31. Sono state attivate le procedure per l’allaccio alle reti dei servizi pubblici in particolare: nel mese di ottobre 2018 è stata sottoscritta con la Sorical la convenzione per la fornitura all’ingrosso di acqua potabile, mentre al momento sarebbe in corso una campagna di indagini idriche, per la successiva costruzione di un serbatoio di accumulo e acquedotto dedicato; liquidato, nel mese di settembre 2021, a Snam Rete Gas SpA, il deposito cauzionale per manifestazione d’interesse per la costituzione di nuova utenza di gas metano; nel mese di dicembre 2021, liquidati alla E-Distribuzione SpA, i corrispettivi per l’allacciamento alla rete elettrica; nel mese di ottobre 2021 è stato chiesto a TIM Business SpA l’attivazione dell’utenza per il traffico telefonico e trasmissione dati. Non sono, al momento, accertati fabbisogni ulteriori rispetto alle disponibilità finanziarie originarie».

«Ad oggi – ha concluso – risultano ultimate tutte le fondazioni e messi in opera gli isolatori sismici dell’edificio principale, nonché realizzati tutti i muri esterni che delimitano la parte interrata del fabbricato. Sono attualmente in esecuzione il solaio del piano -1 del corpo centrale di fabbrica e le strutture in elevazione del polo tecnologico». (rcs)

D’Ettore, Mugnai (CI) chiedono iniziative per rilancio area Sibaritide-Crotone

I deputati di Coraggio Italia, Felice Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai,in una interrogazione hanno chiesto iniziative di rilancio economico ed infrastrutturale  per l’Area Sibaritide-Crotone, a beneficio dello sviluppo sostenibile della Calabria, nell’ambito diun Contratto Istituzionale di Sviluppo-Calabria annunciato dal Ministro per il Sud, Mara Carfagna, a cui destinare ‘’risorse per interventi di natura ambientale, sociale e culturale.

In particolare si tratta di riqualificare le aree in dismissione della Centrale Enel di Rossano e della centrale Eni ‘’Pertusola’’ di Crotone, nonché le aree portuali(porto di Corigliano) ed aeroportuali(aeroporto di Crotone), dove si sviluppera’ la Zona Economica Speciale,  utilizzando la progettualità acquisita dall’Enel attraverso un concorso pubblico denominato ‘’Futur-e’’, e di prendere in considerazione, in particolare, il modello di sviluppo del progetto ‘’Tecn-e’’’, giudicato idoneo dalla commissione ‘’Futur- e’.

Inoltre, vanno considerate le suddette aree territoriali come un “ecosistema dell’innovazione”, dotandolo di adeguate risorse materiali ed immateriali per lo svolgimento di attività di formazione, ricerca multidisciplinare al fine di generare sviluppo, coesione e competitivita’ e prevedere progetti infrastrutturali, primo tra tutti un collegamento di “metropolitana leggera” tra Sibari e Crotone finalizzato ad una maggiore coesione territoriale, a beneficio delle popolazioni e dei tanti turisti della vasta zona interessata ad usufruire dell’aeroporto di Crotone.

Per D’Ettore e Mugnai «per migliorare la situazione socio-economica della Calabria occorre orientare le risorse del Pnrr a una nuova progettualità orientata all’economia reale, alla valorizzazione dei territori e al cosiddetto ‘genius loci».

«Per questo – hanno sottolineato i parlamentari di Coraggio Italia – abbiamo presentato sia una specifica interrogazione in commissione alla Camera, sia un ulteriore emendamento al decreto di attuazione del Pnrr al fine di accelerare l’esecuzione degli interventi per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della Sibaritide e della Valle del Neto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto convertito in legge».

D’Ettore, neo coordinatore regionale di Coraggio Italia, ha anche annunciato di aver informato il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, dell’iniziativa parlamentare  a favore della Calabria. (rp)

L’appello dei sindaci dell’Alto Ionio: La sanità torni a essere vicina ai territori

La sanità torni a essere vicina ai territori. È questo l’appello dei sindaci dell’Alto Ionio, che si sono riuniti a Roseto Capo Spulico, chiedendo una nuova e urgente convocazione della Conferenza dei Sindaci e di stilare un documento programmatico per la Sanità territoriale, in modo da avviare un dialogo con il presidente della Regione e commissario della Sanità, Roberto Occhiuto.

I sindaci e gli Amministratori del territorio sono tornati a determinarsi in merito alle iniziative da assumere relativamente al complesso problema della Sanità nell’Alto Ionio e nella Sibaritide, tanto alla luce della bozza di documento riguardante Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale elaborato dall’Agenas e dal Ministero della Salute, che tratteggia la nuova assistenza territoriale , ma anche delle inefficienze nella gestione delle emergenze-urgenze che il nostro territorio vive quotidianamente.

Nell’ambito della discussione, è emersa la necessità di ricalibrare il sistema sanitario non più sulla base dei freddi e inumani numeri ma sulle specificità e sulle complessità dei territori, con particolare riferimento alla conformazione orografica dei luoghi, intensificando la presenza dei presidi sanitari di prossimità, in modo da sgravare gli Hub ospedalieri, spesso non raggiungibili in tempi utili alle necessità dei pazienti, di un sovraccarico difficile da gestire con le risorse umane ad oggi in campo.

Decentralizzare la Sanità e riportarla vicina ai Cittadini è l’imperativo unanime sul quale tutti i rappresentanti del Territorio hanno convenuto nel corso dell’incontro odierno, ribadendo la centralità e l’importanza strategica dell’Ospedale G. Chidichimo di Trebisacce quale presidio indispensabile ed ineluttabile per la gestione efficace delle emergenze e della strutturazione di un vera politica di welfare sanitario territoriale che rafforzi e potenzi l’incisività operativa di medici e infermieri di comunità e dia loro gli strumenti per intervenire.

«L’Alto Ionio, la Sibaritide e il Pollino hanno diritto ad una Sanità Pubblica efficiente e vicina ai Cittadini, in grado di garantire i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), superando l’umiliante impasse che vive la nostra regione e che risponde al nome di “emigrazione sanitaria”, al fine di evitare altre tragedie dovute alla malasanità» si legge in una nota dei primi cittadini.

«Certi di una rapida risposta da parte del Governatore della Regione Calabria, nonché nuovo Commissario alla Sanità – conclude la nota dei sindaci – restiamo in attesa nella consapevolezza, almeno del nostro territorio, che non c’è più tempo da perdere perché ogni istante perso può costare vite umane». (rcs)

Nella Sibaritide nascerà un ospedale con 376 posti

Nella Sibaritide nascerà un ospedale con 376 posti di degenza, con 30 posti ordinari e 46 posti di terapia intensiva. Lo ha reso noto il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, spiegando che «sarà una struttura molto importante che andrà a sostituire i vecchi plessi di Rossano e Corigliano, ottimizzando l’offerta sanitaria in un territorio che ne ha assoluta necessità».

Spirlì, infatti, ha fatto un sopralluogo sul cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide.Presenti anche il dirigente regionale e responsabile del procedimento, Domenico Pallaria, il dirigente del settore Edilizia sanitaria, Pasquale Gidaro, il presidente della società appaltante, “D’Agostino Costruzioni”, Angelo Antonio D’Agostino, e il responsabile tecnico del concessionario, Giovanni Loglisci.

L’importo complessivo dell’opera, che risale a un Accordo di programma del 2007, è di 143 milioni di euro. L’approvazione definitiva del progetto risale al maggio 2019. Lo scorso 3 novembre il presidente Spirlì ha firmato la consegna dei lavori. Attualmente sono in corso le lavorazioni relative all’armatura delle travi di fondazione dell’edificio ospedaliero e al getto di pilastri, travi e solai dell’edificio tecnologico. La conclusione dei lavori è prevista per la fine del 2023.

«Sono molto contento di averci creduto e di aver contribuito alla realizzazione di un’opera fondamentale per un territorio che patisce gravi carenze sanitarie, negli anni accentuate da una evidente disattenzione istituzionale» ha dichiarato il presidente f.f., aggiungendo che «la grande soddisfazione è vedere i grandi sviluppi di un cantiere partito solo tre mesi fa, quando ho autorizzato l’inizio dei lavori».

«Sono molto soddisfatto – ha sottolineato ancora il presidente f.f. – di vedere che siamo già in fase avanzatissima. Entro la fine di questa estate, avremo già la copertura di un primo piano del plesso e molto velocemente si andrà verso la realizzazione degli altri tre».

 

Il Documento programmatico del Comitato Magna Graecia per rilanciare l’Arco Jonico

Un documento che analizza le problematiche che caratterizzano il Crotonese e la Sibaritide, nonché le aree Silane e del Pollino di levante, è stato redatto dal Comitato Magna Graecia.

Il documento, che ha raccolto ad oggi oltre 300 adesioni, è indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ai Ministeri, ai leader politici regionali e nazionali, alle forze sindacali e ai sindaci del Crotonese e della Sibaritide, e chiede un incontro pubblico, in area Jonica, con il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi.

È stato posto l’accento sulla rivoluzionaria proposta di riequilibrare il dato demografico e territoriale degli Ambiti d’Area Vasta al fine di fornire una straordinaria ricetta risolutiva agli atavici ritardi che l’Arco Jonico sconta rispetto alle aree dei Capoluoghi storici, vere e proprie alcove politiche del centralismo.  Si è inteso elaborare un documento che analizzasse le problematiche che caratterizzano il Crotonese e la Sibaritide, nonché le aree Silane e del Pollino di levante.

«Partendo dal presupposto – si legge in una nota – che nessuna operazione di miglioramento potrà mai essere effettuata, se prima non si porrà attenzione ad una seria e concreta revisione degli ambiti provinciali che, ad oggi, rappresentano diseconomie e differenziazioni, il focus è stato improntato sulla necessità di ristabilire i capisaldi della giusta equità e la omogenea rappresentatività tra le Aree della Regione».

«Il Comitato – continua la nota – assieme ad una già nutrita partecipazione delle Associazioni Joniche, nel corso di diversi dibattici tematici tenuti in appositi e cadenzati webinar, sono giunti alla conclusione che solo allargando ad un nutrito numero di Associazioni e Personalità, il flebile grido Jonico potrà trasformarsi in un urlo tale da far convergere le forze politiche verso un’idea, diffusamente convinta, che persistere nello stato attuale non potrà che rappresentare la naturale eclissi dell’Area Jonica».

Diverse le tematiche trattate: dal problema dei trasporti alla sanità, dal dissesto idrogeologico all’erosione costiera, dal mancato decollo turistico ai problemi dell’artigianato, agricoltura e della marineria. Trattato anche il problema dello spopolamento dell’Area e l’ultimo rapporto Svimez a riguardo. «Insomma – si legge nella nota – tutte le tematiche che accomunano, senza soluzione di continuità, i comuni compresi tra Rocca Imperiale e Cutro, passando San Giovanni in Fiore ed Acri».

Il documento potrà essere sottoscritto tramite questo link fino al 7 aprile 2021. (rkr)

Vertice tra i sindaci Papasso e Stasi sui problemi della Sibaritide

A Cassano allo Ionio si è svolto un vertice per discutere delle problematiche del territorio della Sibaritide. Presenti, al tavolo, il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, la senatrice del Gruppo Misto Rosa Silvana Abate, e Anna Maria Aiello, comandante del Settore Polizia Locale.

Nel corso del confronto, sviluppatosi in un clima cordiale e collaborativo, la senatrice Abate e i sindaci Papasso e Stasi, hanno focalizzato l’attenzione sulle criticità che vive il vasto comprensorio della Sibaritide, che unisce le due città. Un territorio, per come reiteratamente è stato evidenziato da più parti, abbandonato al suo destino da oltre trent’anni, ma che merita grande attenzione attraverso un vero e definitivo programma di rilancio, soprattutto ora che le realtà urbane di Corigliano-Rossano, insieme sono diventate, per dimensione e produttività, la terza città della Calabria e che Cassano sta tornando ad avere quel ruolo di centralità tra l’area jonica e il Pollino che storicamente merita.

In proposito, è stato portato a esempio l’autonomia gestionale recentemente concessa al Parco Archeologico della Sibaritide, che di certo produrrà un nuovo progetto di sviluppo e una serie di nuovi investimenti in tutta l’area.

La senatrice Abate e i sindaci Papasso e Stasi hanno trattato, in particolare, di problemi strutturali e infrastrutturali, come la rete ferroviaria e quella viaria che attraversa la Sibaritide e la portualità, elementi prioritari, è stato sottolineato da tutti, che si ripercuotono, inevitabilmente, sullo sviluppo turistico e agroalimentare di tutta l’area.

La senatrice Abate, dal canto suo, ha ribadito ai due sindaci dei comune di Cassano e Corigliano-Rossano, la sua totale disponibilità per proseguire, insieme, tutte quelle battaglie che già ognuno di essi porta avanti da tempo per la Calabria e per il rilancio della fascia jonica, della quale tutti e tre sono espressione.

In questo momento di maggiore difficoltà dovuto alla pandemia del Covid-19, Abate, Papasso e Stasi, hanno convenuto sull’importanza di fare sinergia istituzionale e, per ciò, si sono congedati con l’intento e l’impegno di rivedersi presto per un nuovo incontro.

La Senatrice Abate, si è, infine, complimentata con il sindaco Papasso per la presenza “rosa”, sia tra i suoi dirigenti di settore, sia nello staff, scelte che testimoniano un chiaro esempio di come, oggi più che mai, “donna” sia sinonimo di grande competenza e affidabilità anche in Calabria. (rcs)