La Regione promuove un weekend nella Sibaritide

La Regione Calabria, attraverso il portale Calabria Straordinaria promuove un weekend nella Sibaritide.

«È importante valorizzare le nostre risorse naturali e culturali – si legge in una nota – al fine di promuovere un’offerta turistica che può vantare siti archeologici di notevole importanza qual è il Parco nazionale archeologico della Sibaritide ed il suo Museo.Un’area archeologica e museale che testimonia la grandezza della polis di Sibari e della Thurii di Pericle, di Ippodamo da Mileto e di Erodoto. Un museo quello di Sibari che da qualche tempo apre al pubblico le sue “stanze segrete” per rievocare la raffinatezza e la bellezza della Magna Grecia, mostrando i preziosi manufatti ben esposti e custoditi nelle teche museali oltre che a promuovere veri e propri seminari partecipati per dare modo al pubblico di assistere al recupero di reperti ritrovati in tombe del v sec a.C».

«Se Cassano-Sibari si rappresenta quale territorio degli antichi Achei e della Città di Pericle – continua la nota –, la novella Città di Corigliano-Rossano è con i suoi due Centri storici e le molte architetture religiose e aristocratiche uno scrigno ricco di tesori. Tra i quali, certamente, merita il primato il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto onciale greco del VI secolo, conservato nel Museo diocesano e del Codex a Rossano».

«Un testo miniato unico nel suo genere per la rilevanza storica, grafico pittorica e della cristianità. Il Codex è stato riconosciuto quale Patrimonio dell’Umanità e inserito nelle liste Unesco, nella Categoria “Memory of the Word”, il 9 ottobre 2015 – si legge ancora –. Ma certamente il Codex non è l’unico elemento degno di nota della Città di Corigliano Rossano. Nel centro storico rossanese si può apprezzare il maestoso Palazzo S. Bernardino, la Cattedrale SS. dell’Achiropita che ne  custodisce la preziosa icona, il Museo diocesano ricco di statue, dipinti, reperti, che testimoniano  non solo il lungo cammino della cristianità ma anche la storia millenaria  della città di Rossano».

 «In area coriglianese alla sommità del suo medievale Centro storico fa mostra di sé uno dei manieri più belli e ben tenuti di tutto il meridione d’Italia, il Castello ducale o dei baroni Compagna. Sorto intorno al 1070 per volontà di Roberto il Guiscardo – continua ancora la nota – sede originariamente militare e di difesa, ripreso integralmente in epoca aragonese, divenne in seguito luogo residenziale dei Baroni Compagna che ne fecero uno dei palazzi più eleganti del regno di Napoli. Restaurato e consegnato alla Città nel 2002, con tutti i suoi preziosi mobili e dipinti, custodisce il dipinto della Madonna delle rose, realizzata dal pittore partenopeo Domenico Morelli. Sempre nel maniero si possono apprezzare gli affreschi del Varni che ha decorato l’intero Palazzo ducale tra cui: il mirabile soffitto del Salone degli specchi con la tecnica del trompe l’oeil dando corpo a “Il Palcoscenico della vita”».

«Ed ancora, ne apprezziamo la pittura – si legge ancora –, all’interno della Cappella di S. Agostino dove la rappresentazione ad affresco della volta introduce il visitatore all’arte dell’iniziazione esoterica e gioannita, mentre all’interno del Mastio o Maschio si apprezzano, man mano che saliamo per la bellissima scala elicoidale verso la parte più alta del castello, le decorazioni in cui si racconta la storia del feudo e dei feudatari Sanseverino, fondatori di ordini monastici guerrieri. Tanti i manufatti architettonici anche in località Schiavonea dove: il Santuario Maria SS, Torre del Cupo, il Palazzo delle fiere o Quadrato Compagna, offrono al visitatore un palcoscenico di bellezze architettoniche». 

«Ma la Sibaritide non è solo un immenso patrimonio culturale dove viene testimoniata la Civiltà Greca, o la Storia Bizantina e Normanna attraverso le sue architetture più rappresentative quali la chiesa di S. Marco a Rossano e l’Abbazia del Pathirion, questa vasta area è paesaggio pittoresco, è ambiente naturale incontaminato con i suoi parchi nazionali e regionali, è ancora acqua di fiumi e torrenti che vanno a colorare di blu il mar Jonio – si legge ancora –. Di certo non mancano le infrastrutture per l’accoglienza turistica come i laghi di Sibari, il lungomare di Schiavonea, e quello di Lido S. Angelo ed i tanti villaggi turistici immersi nella natura.  La Sibaritide è soprattutto accoglienza, gastronomia e cibo salutare a chilometro zero, l’angolo più bello del mondo che Francois Lenormant così decantò:
“Non credo che esista al mondo nulla di più bello della campagna dove fu Sibari, c’è tutto: il verde ridente dei dintorni di Napoli, la grandiosità dei più maestosi paesaggi alpestri, il sole ed il mare della Grecia».

Testimonianza in versi che danno il senso di tanta bellezza e ricchezza. (rcs)

Dipendenze patologiche, Straface: Nella Sibaritide sarà attivata unità di Alcologia

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha annunciato che, nella Sibaritide, sarà attivata l’unità di Alcologia. Una decisione presa a seguito della crescita esponenziale nel territorio di dipendenze patologiche.

La presidente della commissione Sanità ha incontrato nella sede del distretto Ionio Nord gli operatori dei SerD di Corigliano, Rossano e Cariati, i medici Di Noia, Santoro, Candia, Ficocelli e Savoia, alla presenza del direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo.

La riunione è servita a tracciare l’attenta analisi dei bisogni di un territorio, segnato da drammi legati alle dipendenze sempre più comuni, in cui gravitano anche l’istituto penitenziario ad alta sicurezza di Corigliano Rossano ed il carcere di Castrovillari che stanno facendo riscontrare una elevata incidenza di detenuti affetti da patologie psichiatriche.

«Il problema che grava maggiormente sui SerD – ha spiegato a margine della riunione, Pasqualina Straface – è la mancanza di figure professionali che vogliano dedicarsi alle dipendenze come le droghe, l’alcol, il gioco d’azzardo che a lungo andare possono sfociare in disturbi mentali. Sul territorio mancano anche i centri diurni, le comunità madri-bambino, manca la possibilità della doppia diagnosi che in Calabria viene affidata a terzi fuori regione».

«La Sibaritide, quindi, necessità di sostegno– ha evidenziato – troppo pochi tre soli SerD ormai al collasso, per un’area così vasta e così tristemente segnata dalle dipendenze, purtroppo sempre più in aumento. Come nel caso del consumo di alcol, in crescita tra le donne. Dati – conclude la presidente della commissione regionale Sanità – che hanno indotto l’Asp di Cosenza a prevedere, nel nuovo atto aziendale, unità operativa di Alcologia. Stilerò una relazione da consegnare all’Asp stessa in previsione degli avvisi utili a reclutare i professionisti del settore». (rcs)

 

Mobilità ferroviaria, Straface: Valutare sostenibilità delle corse nell’Alto Jonio Cosentino

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha inviato una lettera all’assessore regionale ai Trasporti, Emma Staine, per verificare «se sussistano le condizioni per rivedere il contratto di servizio con Trenitalia e valutare la possibilità di includere anche l’Alta Sibaritide».

«A breve – ha ricordato – inizieranno a viaggiare sulla linea ferroviaria jonica i treni ibridi “Blues” che la Regione ha acquisito in un numero di 13 convogli da immettere sulla rete ferroviaria entro il 2024. Tutto ciò grazie all’azione del governo regionale a cui l’assessore ai Trasporti, Emma Staine, ha impresso una forte e decisiva accelerazione dopo una serie di ritardi legati alle consegne dei nuovi convogli in tutta Italia».

«Sgombrato il campo sui dubbi legati all’impiego dei nuovi treni a trazione elettrica, a batteria e termica sin dalle prossime settimane sulle tratte Sibari-Reggio Calabria e sulla trasversale Catanzaro-Lamezia Terme, cogliendo e riverberando le istanze della popolazione e degli amministratori locali dell’importante bacino dell’Alto Jonio cosentino, ho scritto una lettera all’assessore Staine per chiederle se sussistano le condizioni per la revisione del contratto di servizio con Trenitalia e valutare la possibilità di includere anche quei territori che vantano, tra l’altro, la linea già elettrificata», ha spiegato la consigliere regionale.

«Nell’Alto Jonio cosentino gravita una popolazione di circa cinquantamila abitanti che d’estate triplica o quadruplica. Questi numeri – ha proseguito Pasqualina Straface – potrebbero bastare per inaugurare nuove stagioni del trasporto pubblico, anche locale, considerando le migliaia di pendolari tra cui gli studenti. La forte vocazione turistica, a cui si aggiungerà l’utenza per un’attrazione, quale sarà il parco marino della Secca di Amendolara, impone, quindi, una riflessione sul tema».

«Mi segnalano, tra l’altro, una grande emorragia di studenti dell’Alto Jonio e delle comunità interne che negli scorsi decenni frequentavano le scuole di Trebisacce, stazione in cui oggi si fermano solo due Intercity che viaggiano tra Reggio Calabria e Taranto, ma che a causa dei prezzi del trasporto su gomma, circa 90 euro mensili, preferiscono recarsi nella vicinissima e più comoda Policoro, in Basilicata. Un paradosso migratorio – ha concluso Pasqualina Straface – anche perché quei numeri potrebbero giustificare la sostenibilità delle corse, soprattutto d’estate». (rcs)

 

La Sibaritide protagonista al Villaggio di Coldiretti con gli studenti dell’IIS Ettore Majorana

È con gli studenti dell’IIS “Ettore Majorana” di Corigliano Rossano, che la Sibaritide è stata protagonista al Villaggio di Coldiretti, in corso a Cosenza.

Gli aspiranti cuochi e operatori di sala dell’istituto di Corigliano-Rossano si cimenteranno nella realizzazione di uno street food identitario con i prodotti e gli ingredienti del territorio.

È quanto fa sapere il dirigente scolastico, Saverio Madera, ringraziando gli organizzatori per l’attenzione riservata all’esperienza scolastica e sottolineando come iniziative come queste possano accompagnare il percorso di crescita e conoscenza intorno a temi importanti come la tutela della biodiversità e della sovranità alimentare, come obiettivo condiviso con Coldiretti.

#stoconicontadini è il claim che accompagna l’intero evento che allestito da Piazza Bruzi, per tutto il Corso Mazzini e fino a Piazza Bilotti, è stato inaugurato oggi, venerdì 10 e si concluderà domenica 12 marzo.

Perle di riso della Sibaritide con crema di piselli e fonduta di pecorino crotonese. È, questa, la ricetta che gli studenti dell’Istituto Majorana nella giornata di domenica 12 marzo, presenteranno nel corso dello show cooking ospitato all’interno dello stand dell’azienda agricola zootecnica dei fratelli Fonsi, di Paludi, insignita nei giorni scorsi del premio Diplomatici del Gusto – Doc Italy Selection per la realizzazione di prodotti di nicchia e della tradizione, unica nella provincia di Cosenza a produrre il pecorino crotonese Dop da agricoltura biologica.

Si tratta di un vero e proprio villaggio della biodiversità contadina con il grande mercato di Campagna Amica, spazi dedicati ai bambini, alle degustazioni guidate, alla scuola di cucina, alla grande esposizione dei prodotti Sigillo della biodiversità e al cibo contadino. Circa 40 mila mq (4 ettari), 200 mila visitatori attesi, 158 Gazebo, 31 punti di degustazione, 74 aziende agricole con vendita diretta, oleoteca, fattoria degli animali con vacche frisona e podolica, pecore, capre, suini nero calabrese, conigli e, tra le altre esperienze, ben 6 fattorie didattiche.

Carmen Longo, Rosy Chiarelli, Vanessa Briglia, Emanuele Acri e Mariapia Graziano, sotto la direzione dei loro professori Pietro Bloise, Antonio Farace e Carmine Fedele Brutto, prepareranno anche pasta con broccoli e faranno degustare ‘nduja e Pecorino Crotonese Dop. (rcs)

La consigliera regionale Straface: Per sviluppo della Sibaritide fondamentale la Statale 106

Il consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità, Pasqualina Straface, ha ribadito che «lo sviluppo della Sibaritide passerà inevitabilmente dalle infrastrutture e la statale 106 è una delle priorità a valenza strategica».

«Per questo – ha aggiunto – esprimo vivo apprezzamento per i passi in avanti compiuti al tavolo tra Regione Calabria, Anas e Comune di Corigliano Rossano con l’obiettivo di uscire dall’impasse. Finalmente il sindaco Flavio Stasi ha sottoscritto il verbale e condiviso il tracciato della tratta Sibari-Rossano già revisionato rispetto alle sue controdeduzioni. È giunto, quindi, il tempo di accelerare».

«L’invito è al senso di responsabilità affinché l’opera possa essere inclusa nella delibera del Consiglio dei Ministri del prossimo 30 aprile, attraverso la quale il governo, che ha già stanziato tre miliardi per la statale 106, indicherà le opere prioritarie da inserire nella Legge di Bilancio. Per rientrare in quella lista è, però, indispensabile un passaggio propedeutico in Consiglio comunale – ha spiegato il consigliere regionale – da compire necessariamente entro il 28 febbraio per evitare ulteriori perdite di tempo: deliberare la deroga al dibattito pubblico».

«La novità assoluta – ha sottolineato Pasqualina Straface – è di queste ore perché la Regione Calabria, con apposita nota, inviterà il Comune di Corigliano Rossano a procedere con la deroga. Lo scopo è chiaro: far rientrare la tratta Sibari-Rossano tra le prioritarie, potendo beneficiare dei tre miliardi messi a disposizione per prossimi 10 anni. Insomma, con il progetto già presentato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dai tecnici di Anas nello scorso gennaio ed il passaggio in Consiglio comunale, la Sibari-Rossano potrebbe subire quell’accelerazione decisiva ed approfittare della dotazione finanziaria programmata dal governo, anche perché con le modifiche richieste dal Comune di Corigliano Rossano i costi sono lievitati da 500 milioni a quasi un miliardo di euro».

«L’appello che mi sento di rivolgere all’amministrazione comunale è, quindi, quello di procedere, responsabilmente, con gli adempimenti previsti nella nota che la Regione invierà nella prossima settimana. La città di Corigliano Rossano e la Sibaritide meritano opportunità di sviluppo e perdere quell’ennesimo treno del 30 aprile – ha concluso Pasqualina Straface – significherebbe procrastinare a data da destinarsi la tratta Sibari-Rossano». (rcs)

IL SUD HA TANTA FAME DI INFRASTRUTTURE
SI INIZI RILANCIANDO LA CALABRIA JONICA

di ORLANDINO GRECO – La stagione estiva appena conclusa ha fatto registrare un’impennata nel settore turistico con un ritorno ai livelli pre pandemia, e secondo l’Osservatorio Confturismo-Confcommercio, sta avendo un colpo di coda notevole, con circa 12 milioni di italiani in viaggio tra settembre e ottobre e un aumento significativo dei turisti stranieri. 

Ciò porta ad una riflessione seria sul settore turistico-ricettivo che ha oggi bisogno di grosse iniezioni di capitali, ed è un settore importante che necessita di investimenti mirati e non più trascurabili o rinviabili.  E se da una parte si chiede al privato di adeguarsi alla domanda di un mercato sempre più attento e, quindi, esigente, migliorando la qualità dei servizi e alzando il target di riferimento, puntando sempre di più a un turismo di lusso, dall’altra ci sono realtà, come al Sud, che tardano ancora a partire per le inefficienze legate alle infrastrutture e alla mobilità.

Un Meridione dai grandi patrimoni, che fa a gara a produrre e proporre brand e prodotti che hanno una forte connotazione e unicità ma che si scontrano, ancora, con le grandi difficoltà legate ai collegamenti aerei, ferroviari e marittimi. Un divario sempre più pesante e che ha inciso fortemente sulla crescita e sullo sviluppo dei territori e che, oggi, si ripercuote, in maniera determinante, sui progetti di sviluppo, che devono necessariamente prima fare i conti con quel gap. 

Basta soffermarsi sugli investimenti per infrastrutture e mobilità destinati al Mezzogiorno dal Pnrr che ammontano a 33,8 miliardi su un totale di 61,4 miliardi, rappresentano cioè il 56% delle risorse, anche se il condizionale è d’obbligo e i dubbi sull’effettivo rispetto delle indicazioni poste dalla Comunità europea sono sempre più pressanti e direttamente proporzionali alle pretese delle regioni del nord. Si riconosce, cioè, al Sud una inefficienza strutturale che ha bisogno di ulteriori anni per mettersi al pari del resto del Paese e quindi dell’estero. 

Calabria e Sicilia si dimenano tra la richiesta dell’alta velocità e progetti proposti che non rispondono in alcun modo alle esigenze reali dei territori, una totale mancanza di visione per le grandi opere, come il Ponte sullo Stretto o semplicemente il potenziamento e la realizzazione di quelli che possono essere i porti turistici che richiamano un mercato, quello dei diportasti, sempre più in aumento. La Basilicata non soltanto ha un’accessibilità attraverso i mezzi pubblici fortemente limitata, rimane l’unica regione d’Italia che non ha alcun aeroporto.

Senza infrastrutture pienamente funzionanti ed efficiente è impensabile immagine un qualsivoglia sviluppo di questa parte del Paese che possiede grandi patrimoni, bellezze inestimabili, a cui manca la possibilità di esprimere le proprie potenzialità. 

Calabria e Basilicata condividono il Parco del Pollino che con i suoi circa 200mila ettari è considerata l’area protetta più estesa d’Italia e che offre una vastità di prodotti turisti dallo slow all’esperienziale, dallo sport allo storico-culturale, ma su cui pesa sempre quella mancanza di mobilità che ne limita, nonostante i grandi investimenti da parte delle due Regioni e dall’Ente Parco Nazionale, le potenzialità.

E ancora se ci focalizziamo su quella che è considerata da molti la porta del Mediterraneo, cioè la fascia ionica calabrese, si palesa il totale fallimento di una politica inetta che non ha saputo trovare soluzioni e dare compimento alle diverse proposte avanzate da più parti. Sono sempre stato un grande sostenitore della realizzazione di una stazione aeroportuale nell’area della Sibaritide, un territorio dalle grandi potenzialità turistiche de economiche che meriterebbe una valorizzazione all’altezza della sua storia e del suo patrimonio culturale e naturale.

 L’aeroporto della Sibaritide sarebbe destinato ad assurgere quale volano di sviluppo non solo per l’area territoriale di riferimento, già di per sé ampia e articolata, bensì per l’intera Calabria. Mentre per l’AV, RFI propone un non proprio chiaro progetto, realizzabile per il 2032!

Ma in fondo penso che, dopo 175 anni, basta guardare la cartina delle Ferrovie del Paese per rendersi conto che quel disegno di sviluppo unitario non solo è stato disatteso ma nel tempo l’azione politica ne ha invertito i paradigmi concentrando al nord crescita, sviluppo, innovazione, velocità grazie ad una rete ferroviaria che ha accorciato le distanze ed ha avvicinato i territori, rendendoli attrattivi e ricchi. (og)

IL NUOVO COLLEGIO JONICO OPPORTUNITÀ
PER COESIONE TERRITORIALE CALABRESE

di DOMENICO MAZZA e GIOVANNI LENTINI – I preparativi per l’imminente e, per alcuni aspetti, inattesa campagna elettorale hanno, prepotentemente, riportato le segreterie politiche della fascia jonica ad interrogarsi sul futuro del nuovo collegio unico che assembla i territori della Sibaritide e del Crotonese.

Le compagini partitiche, in periodi contingentati e scelte dei candidati da fare nel più breve tempo possibile, sono giunte a questo appuntamento sostanzialmente impreparate e colpevolmente in ritardo. Questo perché le vicende relative la nuova geografia politica non sono state affrontate per tempo, nonostante i rinnovati perimetri elettorali fossero stati resi noti da circa due anni. Ma tant’è.

Tuttavia, considerati una serie di fattori non trascurabili, riteniamo che una riflessione di merito vada affrontata. Quanto detto per appurare se il rinnovato disegno elettorale corrisponderà ad una rigenerata consapevolezza dei Popoli e di Coloro che intenderanno candidarsi a rappresentarli. Quindi per capire se la nuova Circoscrizione implicherà potenzialità ed autodeterminazione del territorio, piuttosto che l’ennesima soccombenza e abdicazione di ambiti storicamente periferici ai dettami imposti dalle segreterie storiche dei partiti. Le stesse che, ormai, duole costatare, sono ridotte a luoghi marginali nella vita delle Comunità. 

In Calabria, l’organizzazione dei partiti risulta ancora improntata su un sistema verticistico di tipo provinciale. Se a questo aggiungiamo che, eccezion fatta per la provincia di Catanzaro, tale disegno non ricalca il perimetro di riferimento dei collegi, mal comprendiamo come ancora non si sia corsi ai ripari. E lo diciamo con estrema franchezza poiché spiace registrare, a fianco la pressoché razionale perimetrazione apportata a seguito della riforma del numero dei Parlamentari, la mancata riorganizzazione dei sodalizi politici riguardosa delle nuove aree elettorali. 

Stiamo assistendo ad una imbarazzante situazione che sfocia nella più totale confusione poiché ci troviamo di fronte ad un collegio (quello jonico) fatto di affinità e comunione territoriale, ma di rapporti politici mai stretti e, ad oggi, del tutto ignorati tra il versante Crotonese e quello Sibarita. 

Diciamo questo con la consapevolezza che un territorio, ormai indissolubilmente legato, per definirsi tale, dovrebbe ragionare all’unisono e guardare insieme nella stessa direzione. 

Non è pensabile che le segreterie dei partiti debbano far riferimento ad organigrammi ancorati su base provinciale se poi né le competizioni regionali, tantomeno quelle nazionali, si affiliano ad un disegno proponente il bacino della provincia.  In questo modo si perde la bussola!  Si rischia di essere fuorviati nella ricerca dei punti di riferimento. Si produce confusione e non si comprende come si possa fare rete.  Tale condizione, necessariamente, genera l’avanzata di quanti sguazzano alla grande nella frammentazione territoriale. 

È cosa risaputa che le divisioni all’interno di un territorio favoriscano processi di dissoluzione dello stesso a vantaggio di altre realtà, storicamente coese. 

Ad oggi, almeno da quanto appare dalle prime indiscrezioni d’agenzia, registriamo che Partiti e Vertici capitolini, guardino l’Arco Jonico come terra di conquista ed agro utile per collocare il soverchio di altre realtà territoriali. 

Ciò detto, qualora dovesse essere confermato dalla composizione delle liste, avrà significato quanto i centralismi abbiano continuato a conferire un’effimera valenza elettoralistica al nostro territorio. 

Al contrario, forse perché spinti da un cavalleresco romanticismo, noi attribuiamo a questa Terra un valore e un significato strategico. Determinante per la Calabria, la baia jonica, il Mezzogiorno e l’Italia. Decisivo per l’Europa e il Mediterraneo.

Per ovviare a tanto scompiglio sarebbe necessario che nella prossima competizione elettorale, i Partiti, la Classe politica, i Candidati si pronunciassero sui temi della coesione territoriale. Parimenti a come dovrebbero assumere una posizione chiara e netta su quelle tematiche che, giocoforza, riguardano e riguarderanno il Sol Levante jonico calabrese nei prossimi anni. 

Alludiamo ad argomenti quali un’area vasta che la Calabria del nord-est merita di vedersi riconosciuta, ma nel naturale alveo territoriale sibarita e crotoniate; non già in snaturati perimetri bocciati dalla storia e dai fatti e posti sotto l’egida centralista dei Capoluoghi storici. 

Parliamo di come avviare la porzione calabrese dell’Arco Jonico a ricongiungersi funzionalmente con i rimanenti segmenti lucani e pugliesi in quella baia posizionata al centro del Mediterraneo. Il tutto in un grande e funzionale contenitore metropolitano interregionale. 

Ed ancora di come voler mettere a sistema i principali siti archeologi della Magna Graecia nella Riva Sud d’Europa. Insomma, di progetti che non siano semplici specchi per le allodole, ma riescano ad inverare un accrescimento significativo dell’offerta di lavoro. 

Sarebbe un bel segnale se la campagna elettorale si incentrasse su queste tematiche. Significherebbe, finalmente, trasmettere agli elettori una visione. E magari si riuscirebbe anche a portare nella cabina elettorale il tanto agognato voto d’opinione. 

Un’inversione di tendenza rispetto le passate competizioni elettorali dove a prevalere sono sempre stati slogan più improbabili che improponibili. E questo per evitare di assistere ad una campagna elettorale dalla quale potrebbero uscire (comunque) tanti vincitori, ma a perdere potrebbe essere il territorio.  (dm-gl)

Tavernise (M5S) chiede intervento del ministero dell’Interno per emergenza criminalità nella Sibaritide

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha inviato una missiva al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e ai sottosegretari Molteni e Sibilia, affinché intervengano sull’emergenza criminalità nella Sibaritide.

«In questi primi sei mesi dell’anno – si legge nella missiva – il territorio di Corigliano Rossano è finito nella morsa della criminalità, ancor di più rispetto ad un passato, anche recente, non certamente roseo. Sono una quarantina gli episodi incendiari registrati, corredati da sparatorie, omicidi, tentati omicidi e altri episodi di criminalità organizzata e attentati vari. Gli ultimi episodi criminali sono avvenuti nei giorni scorsi, con il rinvenimento di una bottiglia molotov, nei pressi del cantiere di una ditta che opera in lavori di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico, e con l’incendio di tre mezzi di proprietà di un’azienda impegnata sul cantiere del terzo megalotto della statale 106».

«Lo Stato – si legge – ha fatto sentire la propria presenza, ma tanto non può bastare, con una recente riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenutasi a  Corigliano Rossano per testimoniare la presenza delle istituzioni, da un lato, e l’impegno nel contrasto agli atti criminali che si sono verificati, dall’altro. È stata evidente la necessità di fare rete nell’attività di prevenzione al crimine, come la necessità di mantenere alta l’attenzione a fronte di un problema criminoso su cui le forze dell’ordine, sottodimensionate, indagano senza sosta. Purtroppo il territorio sconta, anche, un grave errore da riparare al più presto, ovvero la soppressione dell’ex tribunale di Rossano».

«Ritengo, dunque, urgente e necessario – continua la lettera – porre un argine alla violenta sequela di atti criminali, con la ‘ndrangheta interessata anche ai lavori del nuovo ospedale della Sibaritide e della statale 106, innanzitutto con un incremento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Diventa così indilazionabile l’elevazione del Commissariato di Corigliano Rossano  alla qualifica di Primo dirigente, configurazione questa che va prevista con decreto del Ministero dell’Interno, iniziativa pur annunciata, oltre un anno e mezzo fa, ma che risulta ancora in via di elaborazione. Se è vero, poi, che le forze di polizia, in Calabria, potranno contare su nuovi agenti si segnala la disparità dei numeri appresi. Pur essendo, quella di Cosenza, la provincia più grande e popolosa, e pur riscontrandosi gravi problemi legati alla sicurezza tanto a Corigliano Rossano quanto nella Sibaritide, nel cosentino arriveranno solo 6 agenti contro i 54 della provincia di Reggio Calabria e i 53 delle provincie di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia».

«Eppure, attualmente – si legge – il Commissariato di Corigliano Rossano conta solo 67 unità, per un Comune che si estende per oltre 340 km, contro le 80 unità di Lamezia Terme, le 102 di Gioia Tauro e le 104 di Siderno, pur trattandosi di Comuni con un’estensione rispettivamente di 162,4 km, 38 kme 41 km2. Con altrettanta urgenza, ancora, è necessario riorganizzare la presenza dell’Arma dei Carabinieri sul territorio, elevando a Gruppo il Reparto territoriale formato dalle due ex Compagnie dei carabinieri di Rossano e Corigliano».  (rcs)

Tavernise (M5S): Il 3 dicembre 2023 sarà collaudato il nuovo Ospedale della Sibaritide

È una data da segnare, quella del 3 dicembre 2023. Quel giorno, infatti, è previsto il collaudo del nuovo ospedale della Sibaritide. Lo ha reso noto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, spiegando che «a tale  termine occorrerà aggiungere i giorni di ritardo per l’emergenza Covid, non appena il direttore dei lavori, alla conclusione dello stato di emergenza pandemica, ne avrà effettuato la definitiva quantificazione, stimabili cautelativamente in circa 120 giorni».

«La Regione ci informa – ha aggiunto Tavernise – che relativamente al nuovo ospedale della Sibaritide, sono stati contabilizzati i lavori, fino allo stato di avanzamento dei lavori n.12. Una cifra corrispondente all’8,70% dell’importo contrattuale e pari a € 7.812.307,31. Sono state attivate le procedure per l’allaccio alle reti dei servizi pubblici in particolare: nel mese di ottobre 2018 è stata sottoscritta con la Sorical la convenzione per la fornitura all’ingrosso di acqua potabile, mentre al momento sarebbe in corso una campagna di indagini idriche, per la successiva costruzione di un serbatoio di accumulo e acquedotto dedicato; liquidato, nel mese di settembre 2021, a Snam Rete Gas SpA, il deposito cauzionale per manifestazione d’interesse per la costituzione di nuova utenza di gas metano; nel mese di dicembre 2021, liquidati alla E-Distribuzione SpA, i corrispettivi per l’allacciamento alla rete elettrica; nel mese di ottobre 2021 è stato chiesto a TIM Business SpA l’attivazione dell’utenza per il traffico telefonico e trasmissione dati. Non sono, al momento, accertati fabbisogni ulteriori rispetto alle disponibilità finanziarie originarie».

«Ad oggi – ha concluso – risultano ultimate tutte le fondazioni e messi in opera gli isolatori sismici dell’edificio principale, nonché realizzati tutti i muri esterni che delimitano la parte interrata del fabbricato. Sono attualmente in esecuzione il solaio del piano -1 del corpo centrale di fabbrica e le strutture in elevazione del polo tecnologico». (rcs)

D’Ettore, Mugnai (CI) chiedono iniziative per rilancio area Sibaritide-Crotone

I deputati di Coraggio Italia, Felice Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai,in una interrogazione hanno chiesto iniziative di rilancio economico ed infrastrutturale  per l’Area Sibaritide-Crotone, a beneficio dello sviluppo sostenibile della Calabria, nell’ambito diun Contratto Istituzionale di Sviluppo-Calabria annunciato dal Ministro per il Sud, Mara Carfagna, a cui destinare ‘’risorse per interventi di natura ambientale, sociale e culturale.

In particolare si tratta di riqualificare le aree in dismissione della Centrale Enel di Rossano e della centrale Eni ‘’Pertusola’’ di Crotone, nonché le aree portuali(porto di Corigliano) ed aeroportuali(aeroporto di Crotone), dove si sviluppera’ la Zona Economica Speciale,  utilizzando la progettualità acquisita dall’Enel attraverso un concorso pubblico denominato ‘’Futur-e’’, e di prendere in considerazione, in particolare, il modello di sviluppo del progetto ‘’Tecn-e’’’, giudicato idoneo dalla commissione ‘’Futur- e’.

Inoltre, vanno considerate le suddette aree territoriali come un “ecosistema dell’innovazione”, dotandolo di adeguate risorse materiali ed immateriali per lo svolgimento di attività di formazione, ricerca multidisciplinare al fine di generare sviluppo, coesione e competitivita’ e prevedere progetti infrastrutturali, primo tra tutti un collegamento di “metropolitana leggera” tra Sibari e Crotone finalizzato ad una maggiore coesione territoriale, a beneficio delle popolazioni e dei tanti turisti della vasta zona interessata ad usufruire dell’aeroporto di Crotone.

Per D’Ettore e Mugnai «per migliorare la situazione socio-economica della Calabria occorre orientare le risorse del Pnrr a una nuova progettualità orientata all’economia reale, alla valorizzazione dei territori e al cosiddetto ‘genius loci».

«Per questo – hanno sottolineato i parlamentari di Coraggio Italia – abbiamo presentato sia una specifica interrogazione in commissione alla Camera, sia un ulteriore emendamento al decreto di attuazione del Pnrr al fine di accelerare l’esecuzione degli interventi per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della Sibaritide e della Valle del Neto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto convertito in legge».

D’Ettore, neo coordinatore regionale di Coraggio Italia, ha anche annunciato di aver informato il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, dell’iniziativa parlamentare  a favore della Calabria. (rp)