Acqua, d’Ippolito (M5S): Noi abbiamo soluzione possibile

Il deputato del Movimento 5 StelleGiuseppe d’Ippolito, in merito al servizio idrico integrato, ha attaccato il centrodestra di Occhiuto, sottolineando che «pubblicizzare Sorical è una fantasia» e che «noi abbiamo soluzione possibile».

«L’unica via d’uscita è, invece – ha spiegato d’Ippolito – che a Sorical si affidi la sola captazione dell’acqua e ad un gestore dei Comuni si facciano gestire la distribuzione, le reti e la depurazione. Il futuro è segnato dalla guerra per l’acqua e perciò la Calabria non può più essere cieca, presa in giro e depredata».

«Sul servizio idrico integrato – ha spiegato il deputato – la Regione Calabria e il presidente dell’Autorità idrica calabrese, Marcello Manna, stanno inscenando una nuova versione, in salsa nostrana, di Aspettando Godot. Dal maggio scorso il sostituto presidente della Regione, Nino Spirlì, e l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, sono rimasti immobili come statue di cera, il classico annuncio a vanvera, senza fatti».

«Nulla abbiamo visto – ha aggiunto – dopo il loro strombazzamento della pubblicizzazione di Sorical e della nascita di una multiutility per acqua, rifiuti ed energia in Calabria».

«A noi – ha spiegato ancora – era chiaro sin da subito che Spirlì e De Caprio stavano recitando e anche molto male, perché Sorical è in liquidazione e sulle sue azioni esiste un diritto di pegno vantato da un Fondo governativo tedesco, come abbiamo denunciato in grande solitudine. Il punto è che il tempo perso non si può recuperare e che, senza soluzioni reali e veloci, il rischio è che si possano perdere i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati alle opere infrastrutturali da realizzare per garantire l’acqua ai calabresi».

«Nell’estate scorsa – ha proseguito – abbiamo subito per l’ennesima volta la grave inefficienza della Sorical, che, per bocca del commissario leghista Cataldo Calabretta, ha provato a scaricare le proprie responsabilità, gravi e datate, sui Comuni della Calabria».

«È fin troppo chiaro– ha concluso – che sulle risorse del Pnrr sono puntati del centrodestra calabrese, il cui candidato presidente, Roberto Occhiuto, ha dichiarato di voler indebitare ulteriormente i cittadini con prestiti pubblici che servano a salvare la decotta Sorical, monumento, prossimo al crollo, di un potere rovinoso e inconcludente». (rp)

Sorical ha approvato il Bilancio d’esercizio 2020: Si registra un utile di 595 mila euro

È stato approvato, dall’assemblea dei soci della Sorical, su proposta dei Commissari Liquidatori, avv. Cataldo Calabretta per la Regione, avv Mario Ferri per il socio Veolià, il Bilancio d’esercizio 2020, con un utile di 595 mila euro, in aumento rispetto all’esercizio precedente.

Nel bilancio approvato, infatti, si registra un Margine Operativo Lordo di 31,7 milioni di euro e ricavi delle vendite pari a 83,7 milioni di euro; l’utile di 595 mila euro, interamente accantonato ad incremento del Patrimonio aziendale e dopo aver effettuato operazioni di ammortamento, svalutazioni e accantonamenti per  22,7 milioni di euro.  I ricavi hanno fatto registrare un decremento di 7,4 milioni di euro per effetto della riduzione della tariffa del 7% nonostante l’aumento dei volumi erogati di circa il 3%.

Sul fronte dei costi  della produzione si è registrato un decremento di 10,6 milioni di euro di cui 2,6 milioni è riconducibile al costo dell’energia elettrica  e 889 mila euro per minor consulenze esterne. I costi per la manutenzione ordinaria sono pari a 8,2 milioni di euro.

Nel corso del 2020 sono stati effettuati investimenti per 3,9 milioni di euro, di cui 1,6 milioni con contributi pubblici. Pertanto gli investimenti complessivi realizzati dall’avvio della gestione di Sorical sugli acquedotti regionali, al 31 dicembre 2020 ammontano a 282 milioni di euro di cui 116 milioni con risorse private e 166 con fondi pubblici.

L’indebitamento netto verso le banche è calato di 1,9 milioni di euro, mentre il debito di verso i fornitori è ridotto di 8,2 milioni.

Soddisfazione è stata espressa dalla consigliera regionale Tilde Minasi, che ha rivolto i suoi complimenti al commissario Calabretta, «che ha dimostrato come con abnegazione, professionalità ed un lavoro mirato e continuativo si possano raggiungere risultati importanti, consentendo così alla Sorical, pur in un anno particolarmente difficile a causa della pandemia, di impegnarsi per un bene prezioso quale l’acqua, appunto, e divenire una realtà solida all’interno della regione Calabria». (rcz)

Molinaro (Lega): La Sorical va sostenuta nel nuovo corso che ha avviato Calabretta

Il consigliere regionale Pietro Molinaro, ha sottolineato come la «ora che la Sorical sta attuando una nuova strategia di gestione va sostenuta ed incoraggiata, piuttosto che criticata, soprattutto da parte di chi è corresponsabile del funzionamento del sistema idrico» e, che quindi, «tutte le istituzioni dovrebbero sostenere il nuovo corso avviato da Cataldo Calabretta».

«La Sorical – ha spiegato Molinaro – presa in carico dal commissario Calabretta, si trovava in liquidazione da 9 anni, con un rapporto ingessato e conflittuale tra il socio pubblico, la Regione Calabria, ed il socio privato di minoranza, la Veolia S.p.A. Sorical, fino a settembre 2020, era stata tenuta in un limbo che la rendeva inutile e lasciava la Calabria priva di un soggetto industriale capace di organizzare il servizio idrico integrato, in conformità al quadro normativo nazionale».

«In dieci mesi di gestione – ha proseguito – Calabretta ha messo le basi per la “nuova Sorical” e per strutturare il sistema idrico calabrese in modo da sfruttare le potenzialità esistenti, in termini di risorse idriche locali e di risorse finanziarie provenienti dall’Ue. Ed avendo chiaro come affrontare alla radice le criticità esistenti, prima tra tutte, la morosità dei comuni calabresi nei confronti di Sorical».

«Il percorso che è stato costruito, di concerto con la Giunta regionale – ha detto ancora – in modo tenace e non scontato, prevede l’acquisizione, a prezzo simbolico, da parte della Regione Calabria delle quote del soggetto privato. Successivamente,si procederà con la revoca dello stato di liquidazione e l’approvazione del nuovo piano industriale già predisposto dai tecnici incaricati. Passaggi amministrativi ed operativi complessi, e propedeutici alla realizzazione degli investimenti per la modernizzazione della rete idrica calabrese. Chi pretende di far credere che in dieci mesi si potesse fare di più, non sa di cosa parla o è in malafede».

«Per questo motivo – ha concluso – se la protesta per la carenza idrica è comprensibile quando proviene dai cittadini, lo è molto menoquando proviene da chi dovrebbe conoscere la complessità della situazione. Dopo anni di trascuratezza, finalmentec’è un rinnovato impegno da parte di Sorical, rivolto acittadini e turisti, affinché dai rubinetti calabresi esca tutta l’acqua che serve e la depurazione funzioni costantemente». (rcz)

Crisi idrica, De Magistris al fianco dei sindaci: È giusto pretendere acqua completamente pubblica

Luigi De Magistris, candidato alla Regione Calabria, si è unito alla mobilitazione dei sindaci nel pretendere acqua completamente potabile, in quanto «è inqualificabile che la Regione Calabria, piena di montagne, con l’aria e l’acqua tra le più pulite d’Europa, soffra di assenza endemica della risorsa primaria per l’essere umano».

Un’azione giusta, quindi, quella di «mobilitarsi contro la decennale crisi idrica in Calabria e a sollecitare il prossimo governatore della Regione» per De Magistris che ha, però, ricordato come «solo qualche giorno fa il commissario straordinario di So.Ri.Cal. S.p.A., Cataldo Calabretta, prometteva di escludere tutti i primi cittadini dalla gestione del servizio idrico, usando la tanto attesa riforma regionale per trasformare la stessa So.Ri.Cal. in una “multiutility”, nella quale ancora non si capisce quale ruolo verrebbe a ricoprire Veolia, principale azionista della società».

«Deve finire, prima possibile – ha evidenziato – questa gestione privatistica di una S.p.A. che, per quanto possa diventare tutta a gestione pubblica, non dubito che cercherà sempre di puntare al profitto invece di garantire un servizio efficiente e di qualità ai cittadini calabresi. Mentre invece sono lasciati spesso a secco sia i centri urbani come Crotone, che sta soffrendo incredibilmente a causa di disservizi, sia i borghi montani interni, dove è già tanto se l’acqua arriva a settimane alterne. Insomma, una gestione, quella di So.Ri.Cal del tutto fallimentare, e che non si utilizzi la scusa della società in liquidazione da 8 anni».

«Nella mio mandato a Napoli – ha concluso – sono l’unico sindaco d’Italia ad aver applicato il referendum sull’acqua pubblica, garantendo la gestione pubblica al 100%, ho assunto personale e riesco a far pagare ai cittadini tariffe basse, con acqua limpida e pulita e distribuita a tutti. La stessa cosa farò da presidente della Regione Calabria: questa regione sarà la prima in Italia ad avere acqua pubblica, gestita in maniera trasparente, con un’azienda speciale con all’interno lavoratori ed esponenti delle associazioni ambientaliste».

La risposta di Calabretta

Calabretta, commissario della Sorical, in merito alle dichiarazioni di De Magistris, ha detto che «qualcuno consigli al candidato De Magistris di studiare le norme vigenti in Italia prima di fare elucubrazioni senza senso sul servizio idrico».

«L’oramai ex sindaco di Napoli – ha spiegato – mi attribuisce la frase ‘I Comuni saranno eliminati dalla gestione delle risorse idriche, estrapolandola da un ragionamento che è, invece, in linea con quanto ha stabilito il governo e l’Autority (Arera) nella Segnalazione 27 luglio 2021 331/2021/I/idr – Arera».

«È la normativa nazionale ed europea – ha spiegato ancora Calabretta – vieta ai Comuni la gestione diretta del servizio idrico integrato, che va affidata, invece, ad un gestore industriale attraverso procedure di legge: gara competitiva in caso di scelta di forma di gestione privata o mista; diretta se, come in Calabria, si sceglie la forma in-house, compito che spetta dall’Autorità Idrica Calabrese, diretta emanazione dei Comuni. È l’Autorità Idrica Calabrese che in Calabria avrà il compito di affidare il servizio e di pianificare gli investimenti nel settore idrico attraverso il Piano d’ambito. De Magistris continua invece a decantare le virtù di Abc Napoli, trasformata da lui da Spa controllata al 100% dal Comune ad Azienda Speciale, cioè ente pubblico economico, mentendo ai calabresi, generando confusione al pari degli inquinatori di pozzi».

Secondo Calabretta, «l’affidamento in house del servizio idrico a Napoli non rispetta la norma di legge come ha evidenziato più volte l’Autorità idrica Campana, perché la società deve operare in tutto l’Ambito ottimale di Napoli (altri 32 Comuni con il capoluogo) e non solo nella città. E questa è una violazione di legge, e De Magistris nei 10 anni di sindacatura non l’ha rimossa e dovrà essere fatta da altri entro fine anno».

«La stessa Abc Napoli – ha detto ancora Calabretta – ha inviato alla Parlamento una memoria per chiedere nuove norme che regolano le procedure gestionali delle Aziende Speciali perché non è in grado di operare con efficacia ed efficienza. In sostanza Abc Napoli chiede di operare con le norme delle Spa a controllo pubblico».

«Non è un caso, faccio notare a De Megistris – ha argomentato Calabretta – se in Italia la quasi totalità dei gestori del servizio idrico sono società per azioni a controllo pubblico. Circa i profitti sull’acqua, De Magistris racconta un’altra barzelletta, si faccia spiegare dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, perché non ha pubblicizzato Acea e perché il M5S ha abbondato la battaglia demagogica che oggi lui ha rispolverato per la Calabria».

Infine Calabretta fa chiarezza su un punto: «Ricordo, a De Magistris, che l’Assemblea dei soci di Sorical (Regione e Veolià), dal 2004 ad oggi non ha mai distribuito dividenti e quindi gli utili di gestione sono rimasti in azienda, al pari di Abc Napoli. Ricordo anche che nei primi anni di vita di Sorical tra i componenti del Consiglio di Amministrazione c’erano anche i Presidenti protempore delle cinque Province calabresi. Quindi tutte le scelte fatte sono state ampiamente condivise con il pubblico».

«Riguardo al processo di pubblicizzazione di Sorical, avviato dalla Regione – ha concluso – è in dirittura d’arrivo. La società uscirà dalla liquidazione e la Regione, nella qualità di unico azionista, è nelle condizioni aprire un confronto a tutto campo con l’Autorità Idrica Calabrese per procedere all’affidamento del servizio idrico secondo le normative nazionali di legge». (rcz)

Emergenza idrica, i sindaci dei Comuni capoluogo diffidano la Sorical

Sergio AbramoMaria LimardoVincenzo VoceGiuseppe Falcomatà, rispettivamente sindaci di Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Reggio Calabria, hanno redatto un documento di diffida a Sorical e un appello ai candidati alla presidenza della Regione Calabria per l’emergenza idrica nella regione.

Ciò è avvenuto al termine di una riunione svoltasi a Lamezia Terme, alla presenza di Marcello Manna, presidente di Anci Calabria, che ha sottolineato come «la richiesta più importante è quella di eliminare i ritardi, non sono più tollerabili.  Entro giugno 2022 dovremo avere un gestore unico del settore idrico. Proviamo a far diventare normale questa regione».

Nel documento si legge, tra l’altro, che i sindaci intendono sottoscrivere l’impegno per una mobilitazione unitaria volta a denunciare, nei confronti di Sorical e della Regione Calabria, le gravi e annose criticità in cui versa l’intero ciclo idrico regionale.
La situazione di emergenza, aggiungono i sindaci e i rappresentati di Anci e Upi, che riguarda l’approvvigionamento idrico in tutta la Calabria è degenerata nel corso della stagione estiva, in numerose comunità, nei piccoli e grandi comuni, private di un bene primario anche per intere giornate, senza che siano state messe a disposizione le autobotti per il rifornimento di acqua a richiesta locale, venendo meno gli essenziali doveri di Protezione Civile.

«È evidente – si legge nel documento – che bisogna riscrivere una Carta dei Servizi che permetta ai calabresi di godere pienamente di un bene primario. Con riguardo alla società che gestisce le risorse idriche calabresi manca, allo stato, una progettualità, puntuale e dettagliata, che consenta di porre le basi dal punto di vista tecnico, per la costruzione di un nuovo sistema di acquedotti, che sia, finalmente, efficace ed efficiente».

«Una lacuna, questa – si legge ancora – dovuta anche alla fragilità finanziaria in cui versa Sorical, dovuta ai mancati investimenti da parte della Regione, oltre che dalla impossibilità dei comuni a garantire, con regolarità i pagamenti delle quote loro spettanti. Il dato storico, risalente a decenni addietro è l’assenza del servizio idrico nell’agenda politica della Regione Calabria, Argomento che sarebbe dovuto essere di primario interesse per chi ha governato il nostro territorio».

«Dal punto di vista organizzativo — si legge ancora – è fondamentale superare l’impasse tra Regione e Sorical riguardo l’individuazione del gestore unico, da parte dell’Autorità Idrica Integrata, a cui affidare la gestione del servizio idrico integrato.
Nonostante le diverse sollecitazioni pervenute dai sindaci, persistono gravi ritardi che impediscono di poter far partire un programma di investimenti necessario all’ottimizzazione dei servizi.»

«I problemi della depurazione – hanno proseguito i sottoscrittori – dimostrano che ormai è giunto al collasso l’intero ciclo integrato. Le complesse problematiche che continuano ad attagliare il sistema della depurazione si ripercuotono, con riflessi drammatici, sulla qualità dell’ambiente e dei nostri mari, e provocano ingenti danni per le potenzialità turistiche e l’immagine complessiva del territorio regionale».

«È quasi superfluo – hanno proseguito – denunciare gli elementi di criticità che riguardano la governance di un comparto al centro di interesse della Regione Calabria da diversi decenni. I disagi che quasi tutti i comuni devono affrontare sono dovuti ad una constatata insufficienza strutturale in ragione della quale alcuni comuni presentano gravi deficit fognari – depurativi conclamati con impianti di trattamento».

«Analizzando nel dettaglio – hanno aggiunto i sottoscrittori – le criticità riscontrate nel servizio idrico in Calabria è evidente, la vetustà delle condotte idriche di gestione Sorical che alimentano gran parte dei serbatoi comunali. Durante tutto l’anno si registrano guasti continui al servizio che vengono fronteggiati solo attraverso continui interventi estemporanei, assolutamente insufficienti a garantire un approvvigionamento idrico adeguato ai bisogni di tutto il territorio regionale. L’assenza totale di programmazione ha come conseguenza l’impossibilità di poter contare su uno specifico piano di manutenzione che consenta di affrontare l’ordinaria e straordinaria manutenzione».

«Sulla base di tali considerazioni i sindaci, l’Anci e l’Upi Calabria – si legge ancora – in rappresentanza di tutti gli ambiti territoriali, si impegnano a diffidare Sorical affinché predisponga, nel più breve tempo possibile, un Piano di gestione del servizio idrico che garantisca un approvvigionamento costante e capillare in tutti i comuni calabresi».

Gli stessi sottoscrittori si appellano ai candidati alla presidenza della Regione al fine di assumere, in via formale, il primo ed improrogabile impegno della futura Giunta a definire un progetto di riqualificazione e riorganizzazione dell’intero ciclo idrico integrato regionale attraverso un investimento adeguato a superare l’emergenza acqua oltre alle attività che devono riguardare tutti gli altri servizi essenziali.

I problemi sul ciclo idrico integrato, concludono i sottoscrittori, e sul sistema dei rifiuti riguardano allo stesso modo tutte le comunità e richiedono un impegno ed un coinvolgimento collegiale dei sindaci. La nostra proposta al futuro governatore è quella di istituire una commissione permanente di cui facciano parte i sindaci dei comuni capoluogo e gli amministratori dei centri più popolosi della Calabria.

«Insieme ai colleghi sindaci – ha dichiarato Falcomatà – abbiamo voluto affrontare i problemi e le questioni più importanti in maniera collegiale ed attraverso una piattaforma unitaria, al di là di tutte le appartenenze geografiche o partitiche, che non devono rappresentare un limite al dialogo e soprattutto alla rappresentanza delle istanze territoriali».

«Siamo qui da sindaci – ha spiegato ancora – da amministratori abituati ad affrontare i problemi personalmente e direttamente, con un approccio pragmatico funzionale alla risoluzione delle questioni. E, in questo senso, trovo che la discussione avviata insieme ai colleghi dei più grandi Comuni calabresi abbia un valore straordinario. Un confronto molto proficuo e concreto, all’insegna dell’unità, che ci ha consentito di stilare un documento che pone all’attenzione di tutti i candidati alla carica di Governatore le problematiche più importanti cui vanno incontro i Comuni e quindi i cittadini calabresi. Questioni che affondano le loro radici molto indietro nel tempo e che sono frutto di una scarsa o addirittura nulla capacità di programmazione da parte della politica regionale».

«In questo senso – ha concluso Falcomatà – chiediamo un’attenzione particolare alle priorità individuate, sulle quali è necessario agire con urgenza per un’attività di riforma, in termini organizzativi e di risorse, soprattutto nella fase della programmazione regionale che ha ovviamente ricadute decisive sui territori».

«Un’estate drammatica, anche Crotone è stata sommersa dai rifiuti. Senza dimenticare la crisi idrica e l’emergenza incendi che fortunatamente ha riguardato solo parzialmente l’area del crotonese. L’incontro di oggi servirà a sensibilizzare il prossimo governatore» ha detto il sindaco Voce.

Per il sindaco di Vibo, Maria Limardo, «i sindaci  non possono essere lasciati solo a fronteggiare emergenze che aspettano da anni soluzioni a livello regionale. Si tratta di problemi che devono essere affrontati e risolti passando necessariamente da un tavolo regionale. Accanto alle risorse del Pnrr, abbiamo l’impellente necessità di superare i problemi atavici e insopportabili che affliggono la Calabria». (rcz)

 

Il sindaco Abramo lancia la mobilitazione dei sindaci per diffidare Sorical

Una mobilitazione unitaria dei sindaci dei Comuni Capoluogo, insieme ad Anci e Upi Calabria, per diffidare Sorical a garantire un servizio idrico efficiente e adeguato ai bisogni di tutto il territorio regionale. È l’iniziativa lanciata dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che ha già incontrato una prima adesione da parte dei colleghi amministratori delle altre province, in vista di una riunione operativa, prevista all’inizio della prossima settimana, in cui dovrà essere discusso e sottoscritto un apposito documento.

L’iniziativa, inoltre, vuole essere un appello condiviso ai candidati alla Presidenza della Regione Calabria, affinché venga messo al centro dell’agenda politica, già nei primi cento giorni dall’insediamento della futura giunta, un progetto di riqualificazione e riorganizzazione dell’intero ciclo idrico integrato regionale, con riferimento anche al sistema depurazione.

«La situazione di emergenza che riguarda l’approvvigionamento idrico in tutta la Calabria, e che è degenerata nel corso della stagione estiva – ha spiegato Abramo – necessita di essere affrontata attraverso una seria presa di coscienza collettiva dei sindaci, che sfoci in un’azione fattiva di sensibilizzazione nei confronti di Sorical e della Regione Calabria».

«I gravi disagi che i cittadini sono costretti a subire – ha spiegato ancora – rappresentano una grave piaga a Catanzaro, così come su tutto il territorio calabrese, avendo recepito il malcontento di numerosi amministratori, dei piccoli e grandi Comuni, che non hanno strumenti e risorse per risolvere questo problema atavico. Non si può più tollerare il fatto che interi quartieri, per diverse ore, restino senza acqua nel cuore del caldo. O, ancora, che a causa degli allacci abusivi, individuati in diverse zone, debbano rimetterci gli utenti onesti che pagano le tasse».

«È il momento di unire le forze – ha concluso – dire le cose come stanno, perché gli interventi tampone non bastano più. L’emergenza acqua, insieme agli altri servizi essenziali, può essere risolta solo attraverso un investimento adeguato, ed è fondamentale che questo diventi il primo, ed improrogabile, impegno di chi assumerà le redini della Regione Calabria».

La replica di Cataldo Calabretta

Cataldo Calabretta, commissario Sorical, ha replicato ad alcuni sindaci sui disservizi, definendo «quanto meno singolare l’iniziativa» «nel voler trovare a tutti i costi un capro espiatorio sulla carenza idrica in alcuni territori in questa torrida estate. È facile additare Sorical come la responsabile di tutti i disagi che si stanno verificando».

«La crisi idrica – ha spiegato – intesa come di produzione di acqua dalle sorgenti a causa della siccità, interessa per fortuna solo alcune zone della Calabria e non dipende dalla gestione della Sorical, ma da altri fattori. Tutto il personale operativo della Sorical in questi mesi non si è mai fermato, assicurando tempestivi interventi di manutenzione sugli impianti. C’è la tendenza però, da parte di alcuni politici, a guardare con strabismo al problema idrico calabrese e a non ad adoperarsi concretamente nel trovare soluzioni strutturali».

«La precaria gestione del servizio idrico calabrese – ha spiegato ancora – è figlia di anni di scelte sbagliate o peggio, di scelte non fatte, di mancata visione della politica che ha rinunciato a riformare il settore per proprio tornaconto elettorale. Da alcuni anni la depurazione è gestita dai Comuni in economia e le azioni della magistratura si moltiplicano per le carenze gestionali; L’assenza di un gestore industriale impone alla Regione di pianificare interventi straordinari con procedure lunghissime, tardive e spesso poco efficaci, perché gli impianti hanno bisogno di una costante manutenzione. In questi decenni in quasi tutte le grandi città della Calabria sono nati interi quartieri senza adeguare le infrastrutture. Sono stati costruiti centinaia di serbatoi con soldi pubblici e non sono mai entrati in funzione».

«Per decenni – ha proseguito Calabretta – si è continuato a non chiedere il pagamento dei canoni idrici in cambio dei voti, salvo ora scoprire che il settore è in default perché i costi e gli investimenti non trovano adeguata copertura finanziaria dalla tariffa.
L’elenco delle cose non fatte potrebbe continuare ma mi fermo qui, perché recriminare sul passato non ha più senso».

«In questi giorni – ha informato – in Sorical si sta lavorando per ottemperare a quando disposto dalla Giunta Regionale per arrivare, nelle prossime settimane, alla pubblicizzazione della società, in modo tale da mettere l’Autorità Idrica nelle condizioni di poter affidare il servizio alla nuova Sorical che vanta al proprio interno le migliori professionalità oggi presenti in Calabria. Certo, facciamo questo a tempo scaduto, perché chi doveva farlo in passato si è fermato agli annunci ed è scappato dalle responsabilità».

«Oggi – ha concluso – in quello che facciamo ci mettiamo la faccia e ci assumiamo la responsabilità di portare a compimento una riforma attesa da decenni. La strada sarà lunga e i problemi non mancheranno, ma siamo convinti che “fare” e sempre meglio del “non fare” e limitarsi quindi solo ai soliti annunci». (rcz)

 

 

Crisi idrica in Calabria, Calabretta (Sorical): C’è uso improprio dell’acqua potabile

«Il luogo comune che “la Calabria è ricca di acqua” si infrange di fronte al disastro a cui stiamo assistendo in questi mesi» ha dichiarato Cataldo Calabretta, commissario della Sorical, aggiungendo che «se si continua con il massiccio utilizzo dell’acqua potabile in modo improprio, difficilmente ne usciremo».

«Ribadisco – ha aggiunto – in Calabria manca l’acqua non potabile per irrigare giardini e piccoli orti, nonostante le reti duali siano previste da una legge del 94, ma non sono state previste dai Piani regolatori dei Comuni».

« Ciò è grave perché la Calabria – ha concluso Calabretta – è una regione a vocazione agricola. La prossima Programmazione Comunitaria deve tenere conto di queste esigenze, occorre programmare per tempo invasi e reti idriche, fognarie e depurative efficienti, per consentire alle future generazioni l’accesso all’acqua alla luce di cambiamenti climatici in atto».

La situazione, in Calabria, per quanto riguarda l’acqua, non è delle migliori: prelievi di acqua non autorizzati dai fiumi Lese e Trionto, a Sud Tuccio, unitamente al calo delle sorgenti, stanno mettendo in crisi l’erogazione idrica in diversi Comuni del Crotonese, del Basso Jonio e Presila Cosentina e a Sud della città di Reggio. L’Ente, nel corso dell’incontro in Prefettura a Cosenza, ha ribadito che «il ripristino sarà possibile solo attraverso una repressione dei prelievi».

«La Sorical – si legge in una nota – per scongiurare l’interruzione dell’erogazione del servizio idrico in diversi comuni della Calabria, ha interessato diverse Prefetture e  forze dell’ordine della problematica che, solo in alcuni casi, è da mettere in relazione alla siccità e carenza idrica. In molti casi, invece, viene meno la disponibilità di risorsa idrica per i prelievi non autorizzati, documentati dalla Sorical, attuate da alcune aziende agricole che in questo periodo coltivano patate».

«In particolare – continua la nota – la crisi degli schemi Lese e Trionto,  destano molta preoccupazione: per molte ore al giorno (dal pomeriggio a tarda sera) manca oltre il 50% di acqua grezza in ingresso agli impianti di potabilizzazione, proveniente dalle opere di prese sui fiumi Lese- Cannavò e Trionto. Al momento, per alimentare i comuni sottesi agli impianti, non ci sono fonti di approvvigionamento alternative. In particolare al potabilizzatore Savelli, che alimenta i Comuni di Savelli, Verzino nel Crotonese, Campana, Scale Coeli, Pietrapaola, Terravecchia, Cariati nel Cosentino, per tutto il pomeriggio manca oltre il 50% dell’acqua disponibile che si riflette sull’erogazione del mattino perché i serbatoi nella notte non si riescono a riempire. Stessa situazione accade, sempre in Sila, all’opera di presa dell’Ipot Trionto che alimenta da un versante Acri, Bisignano, Luzzi e Rose e dall’altro Vaccarizzo Albanese, San Giorgio Albanese, San Cosmo e San Demetrio Corone».

«E, nei prossimi giorni – prosegue la nota – si arriverà ad un calo delle forniture anche dei Comuni dello schema Lida Baaidela e Pulitrea- Brigante per il forte calo della sorgente Rigola e Pulitrea che alimentano i comuni di Crotonei, San Giovanni in Fiore, Verzino, Castelsilano, Cerenzia e Caccuri».

«A Sud di Reggio Calabria – conclude la nota – lo schema Tuccio è in forte calo stagionale rispetto agli anni precedenti: la portata di questa mattina è di 120 litri al secondo rispetto ai 180 litri della portatadello stesso periodo dello scorso anno, mentre la portata negli altri periodi dell’anno è di 280/300 litri al secondo. Sorical nel frattempo sta supplendo la carenza idrica con lo schema della Diga del Menta con il ramo Sud fino ai serbatoi di Pellaro, Ribergo e Nocille». (rcz)

Cgil Calabria: Su Servizio Idrico aprire tavolo in Regione

Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria e Francesco Gatto, segretario generale della Filctem Cgil Calabria, hanno ribadito, in merito alla questione del Servizio idrico integrato in Calabria, hanno chiesto alla Regione Calabria l’avvio da parte della Regione e dall’Assessorato di riferimento di un tavolo regionale permanente sul Sii che coinvolga tutti i soggetti interessati».

Tale tavolo, per i sindacalisti, deve avere «il compito di costruire un cronoprogramma di interventi certi e condivisi al fine di cogliere le straordinarie opportunità economiche e riformatrici contenute nel Pnrr relative al Settore idrico al Sud da impegnare su tutti i segmenti del Servizio ovvero: acquedotti, reti di distribuzione e depurazione in una visione di ammodernamento digitale e tecnologico che punti ad un riordino e all’efficientamento dell’intero sistema».

«Crediamo che – hanno aggiunto – l’aver assunto, con delibera di Giunta, l’avvio di un percorso esplorativo circa la pubblicizzazione della Sorical, l’uscita dallo stato di liquidazione volontaria e il rilancio della stessa sotto il profilo industriale, è un fatto di per sè nuovo che per noi dovrà essere accompagnato da atti precisi e concreti sin dalle prossime settimane in quanto troppe volte abbiamo ascoltato e letto notizie che indicavano la svolta. Nel merito, la Cgil e la Filctem Calabria, negli anni, hanno elaborato sul tema Sorical e Sii tutta una serie di proposte ed iniziative rivolte ai vari Governi della Calabria nelle quali abbiamo indicato una via d’uscita rispetto alla frammentazione nella gestione dentro una logica di sistema integrato, i necessari investimenti economici e di valorizzazione delle competenze presenti con l’esclusivo interesse di garantire ai cittadini calabresi un servizio di qualità con tariffe sostenibili e alle migliaia di lavoratori coinvolti un futuro lavorativo e stabile».

«Per tali ragioni – hanno aggiunto – siamo convinti, che, riforme e percorsi di questa natura non possono essere affrontati con il profilo dell’autosufficienza da parte di questo Governo regionale, sarebbe un errore madornale, ma bensì con il coinvolgimento preventivo, inclusivo e partecipativo delle parti sociali quali soggetti non solo di rappresentanza ma portatori sani di una visione complessiva e di sistema rispetto al tema. A tal proposito, ci preme ricordare che questo sindacato unitario attende ancora riscontro alla nostra richiesta di incontro di qualche mese fa che, ad oggi, rimane ancora disattesa da parte del presidente f.f. Nino Spirlì e del presidente dell’Autorità Idrica Calabrese, Marcello Manna».

Sul tema della Sorical, sono intervenuti anche Tonino Russo, segretario generale della Cisl CalabriaPompeo Greco, segretario generale Femca Cisl: «La Società Sorical è proiettata a diventare il soggetto unico gestore del SII calabrese dopo la sua pubblicizzazione con l’assenso della Regione e dei Comuni, con molti dei quali spesso e volentieri i rapporti non sono stati improntati a reciproco rispetto e collaborazione» e, sempre la Sorical, viene individuata come idonea, stante “la sussistenza delle condizioni a soddisfare il perseguimento delle finalità istituzionali di produzione di un servizio di interesse generale quale quello del ciclo idrico integrato calabrese».

«Il tutto – hanno spiegato – avverrebbe con la sua pubblicizzazione mediante l’acquisizione delle quote del socio privato e la contestuale revoca della sua liquidazione. Un percorso che dovrebbe completarsi con l’individuazione della stessa Sorical quale Soggetto Unico Gestore con relativo affidamento, che dovrebbe avvenire entro settembre 2021: ciò al fine di poter usufruire dei fondi del Pnrr destinati agli interventi nel settore idrico, il cui 70% sarà assegnato prioritariamente a quelle regioni in cui entro tale data sarà intervenuto l’affidamento del servizio».

«Si tratta, indubbiamente – hanno proseguito Russo e Greco – di un cronoprogramma altamente ottimistico, considerando da quel che emergerebbe che non sia stato del tutto condiviso con l’Autorità Idrica Calabrese, ente di governo d’ambito, e il suo Presidente. Aggiungere a tutto ciò anche l’eventualità prospettata dall’Assessore alla Tutela dell’Ambiente, Sergio De Caprio, di ipotizzare nel prossimo futuro una sorta di Sorical Multiutility, che dovrebbe svolgere un ruolo importante anche nel ciclo integrato dei rifiuti, non può evidentemente non farci pensare alle solite strategie meramente politico-elettorali, perché si tratta di un cammino difficilmente realizzabile nell’immediato, considerando, tra l’altro, che nello specifico caso dei rifiuti, i pochi impianti sono privati e sarebbe non semplice la loro pubblicizzazione».

«Siamo dell’idea – hanno spiegato ancora – che questi percorsi andrebbero preventivamente condivisi e discussi anche attraverso il coinvolgimento delle parti sociali che, è bene ricordarlo, da anni non vengono convocate per un confronto sulla materia. L’ultima richiesta di incontro formulata da Cgil, Cisl e Uil qualche mese fa per discutere delle prospettive del futuro SII calabrese e dell’utilizzo dei fondi europei per l’ammodernamento delle reti vetuste e di tutte le infrastrutture idriche necessarie, è stata ignorata dall’attuale classe politica. Nel merito, crediamo che alle visioni di lungo periodo, più o meno demagogiche, debba contrapporsi una pragmatica, concreta e attuabile strategia di breve termine che sia coerente con i tempi di chiusura di questa legislatura regionale. Occorre, pertanto, concentrarsi sul riordino del Sii consentendo alla Calabria di utilizzare quelle risorse finanziarie necessarie per l’ammodernamento delle infrastrutture acquedottistiche i cui costi, qualora anche questa ennesima occasione venga persa, dovranno essere ripianati dalla fiscalità generale».

«Bene, quindi – hanno concluso – l’approvazione della delibera della Giunta regionale, ma un indirizzo che non delinei un percorso anche temporalmente definito rischia di essere l’ennesimo specchietto per le allodole, buono solo per rinviare un problema che rimarrebbe sostanzialmente irrisolto». (rcz)

 

Sorical, Uil Calabria: De Caprio convochi tavolo per riforma del ciclo integrato delle acque

Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria, ha chiesto non solo che «lo sforzo che l’amministrazione regionale intende compiere per strutturare il ciclo integrato delle acque in Calabria non si fermi agli annunci fatti anche dal precedente governo regionale, ma dia una accelerazione al processo», ma anche che l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, convochi il tavolo per la riforma del ciclo integrato delle acque».

«Anche i sindaci calabresi, che hanno ancora delle pendenze – ha aggiunto – si diano una mossa e lavorino alla costruzione di questo ragionamento, provvedendo allo stesso tempo a coprire il pregresso. Così come l’Autorità idrica calabrese acceleri il processo di raggiungimento della sua piena operatività».

«La decisione di procedere alla costruzione di un soggetto unico – ha proseguito – che accorpi i quasi quattrocento gestori presenti in Calabria, infatti, si registra proprio quando il Ministero competente ha deciso di spingere energicamente verso una gestione unica del sistema, una scelta che obbligherà tutte le regioni ancora inadempienti sotto questo aspetto a fare lo stesso. Noi, da tempo, siamo convinti che la gestione del ciclo integrato delle acque debba essere pubblica. Lo abbiamo sostenuto, a più riprese, davanti a chi gestisce la cosa pubblica in Calabria che, troppo spesso, ha fatto orecchie da mercante. La Regione Calabria, in questi anni, ha perso solo tempo, procedendo a rilento su un percorso che era obbligato e già tracciato dai ministeri competenti».

«Ora, come al solito – ha detto ancora Biondo – la nostra regione è chiamata a bruciare i tempi e procedere a tappe forzate verso la creazione del gestore unico. Se così non fosse la Calabria rischierebbe l’ennesimo prolungato commissariamento e, soprattutto, finirebbe per perdere l’occasione di mettere a regime il sistema grazie agli oltre 4 miliardi messi a disposizione dal Pnrr».

«Il ciclo integrato delle acque, in una visione di industrializzazione – ha concluso – ha, inoltre, l’effetto di garantire stabilità e lavoro di qualità alle lavoratrici ed ai lavoratori di questo settore che, in questi anni, hanno visti negati i loro diritti in materia di sicurezza sul lavoro ed hanno dovuto patire anche ritardi stipendiali e condizioni di lavoro non adeguate ai tempi». (rcz)

La Regione approva gli indirizzi relativi per l’organizzazione della Sorical

La Giunta regionale, guidata dal presidente f.f. Nino Spirlì, ha approvato gli indirizzi relativi all’organizzazione del servizio idrico integrato – Sorical nell’intero territorio regionale.

L’esecutivo regionale ha demandato al dipartimento Tutela dell’ambiente «l’analisi e la verifica della sussistenza delle condizioni per cui si possa legittimamente e secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, pervenire all’uscita del socio privato rilevandone l’intero pacchetto azionario e rendere la Sorical una società a totale partecipazione pubblica».

Con la delibera è stata anche richiesta «l’analisi e la verifica dello stato di attuazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti» e «degli elementi costitutivi degli oneri assunti dalla Regione Calabria ai fini della verifica delle condizioni per la revoca dello stato di liquidazione e della conseguente redazione di un nuovo piano industriale».

L’esito delle attività «dovrà essere riportato in un’apposita relazione da sottoporre alla Giunta regionale per la relativa approvazione».Al dipartimento, inoltre, spetteranno l’analisi e la verifica «delle deliberazioni dell’Autorità idrica Calabria finalizzata all’accertamento degli elementi di cui alla relazione ex art. 34 d.l. 179/2012, con riferimento alle ragioni e alla sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta dall’Autorità idrica Calabria e della definizione degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, anche con riferimento agli obiettivi di socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio».

«Il tutto finalizzato – riporta il provvedimento – anche alla verifica dei tempi per l’affidamento del servizio idrico integrato per l’Ato unico regionale attraverso la definizione di un cronoprogramma delle attività; l’esito delle attività dovrà essere riportato in un’apposita relazione da sottoporre alla Giunta regionale per l’approvazione».

Grande soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale della LegaPietro Molinaro, spiegando che «si tratta di procedure a cui si giunge per il grande dinamismo del nuovo corso di Sorical, intrapreso dopo la nomina del  Commissario Cataldo Calabretta. Grazie al lavoro svolto da Calabretta, la nuova organizzazione del settore idrico è stata progettata e resa possibile».

«Innanzitutto – ha commentato – sono state create le condizioni affinché la Regione possa diventare il socio unico di Sorical SpA con l’acquisizione del 46,5% del capitale, oggi controllato dalla multinazionale francese Veolià. Dopo di ciò, le procedure prevedono che Sorical revochi lo stato di liquidazione ed assuma il ruolo di ente gestore del servizio idrico integrato. Questo avverrà in sintonia con la volontà dei sindaci, che attraverso l’Autorità Idrica Calabrese hanno già condiviso questo percorso. Con l’attuazione delle procedure individuate dalla delibera di ieri,  anche la Calabria si metterà al passo con le prescrizioni europee e nazionali per la gestione del servizio idrico».

«Il lavoro serio e professionale di Calabretta alla guida di Sorical  – ha proseguito Molinaro – ha prodotto risultati effettivi. Dopo anni di incertezze, indecisioni e ritardi accumulati, il settore idrico calabrese esprime, finalmente, una visione chiara sul programma di lavoro da attuare, per offrire ai cittadini calabresi un servizio idrico di qualità».

«La risorsa idrica – ha concluso – è una delle più preziose e deve essere gestita con grande cura e professionalità. Sorical può assolvere a questo compito e Calabretta lo sta dimostrando». (rcz)