Spirlì e il viceministro Morelli incontrano i sindaci della Locride per la statale 106

Il viceministro alle Infrastrutture, Alessandro Morelli, nel corso della sua visita in Calabria, ha incontrato i sindaci della Locride per discutere delle problematiche del territorio, in particolare della Statale 106.

Insieme al viceministro, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo e il presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, che ha sottolineato come «la Locride, da anni, subisce  un doppio abbandono: per le strade e le ferrovie borboniche e per i tesori culturali difficilmente raggiungibili. È una vergogna che si perpetua da anni, davanti alla quale molti governanti hanno promesso senza poi fare».

Sulla 106, Spirlì ha sottolineato la necessità «di compiere un atto di coraggio. La Regione, per le sue competenze, lo sta facendo, ma serve anche il massimo impegno da parte del Governo nazionale. Basta giochi sulla 106. Il suo destino non può essere quello di “strada della morte”».

Rivolto al viceministro, il presidente della Regione ha chiesto massima attenzione, oltre che per la 106, anche per la ferrovia jonica.

«Si tratta – ha detto – di infrastrutture necessarie per collegarci alla dorsale Adriatica. La Calabria ha tantissime ricchezze da promuovere, ma per farlo bisogna garantire l’accessibilità. L’Italia e l’Europa non possono dimenticare queste aree».

l viceministro Morelli ha rimarcato la volontà di segnalare la presenza dello Stato e del Governo «in una realtà che ha bisogno di avere un megafono nei palazzi romani».

«La 106 – ha aggiunto – è conosciuta per le sue tante tragedie. Noi dobbiamo cambiare questa prospettiva. Invito tutti a guardare a questa arteria come un’opera fondamentale per la rete infrastrutturale che collega il porto di Gioia Tauro e l’aeroporto di Reggio Calabria. Sono tutte opere fondamentali per lo sviluppo della Calabria, dell’Italia e dell’Europa. Stiamo creando le condizioni affinché tutto questo diventi realtà».

Il viceministro ha infine ribadito l’impegno a tornare per constatare di persona le varie necessità della Locride: «C’è la massima disponibilità all’interlocuzione, noi faremo la nostra parte».

«Abbiamo ribadito, ancora una volta, che fare rientrare la Statale 106 nella pianificazione delle priorità del governo è di fondamentale importanza per il nostro territorio» ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, a margine dell’incontro con il viceministro Morelli.

«La Città metropolitana di Reggio Calabria su questo – ha aggiunto – come su altri temi strategici, ha assunto un impegno molto preciso nei confronti del territorio, ovvero fare in modo che tutte le politiche di sviluppo facciano registrare una nostra partecipazione attiva e un autentico coinvolgimento nelle scelte che si intendono adottare, specialmente per un settore così importante come le infrastrutture. E non solo con riferimento ai tempi dell’esecuzione dell’opera, ma anche su come questa viene pensata».

La Città metropolitana ha la competenza sulla pianificazione strategica del territorio, ha poi ricordato Falcomatà, «e dobbiamo, dunque, essere nelle condizioni di poterci assumere delle responsabilità anche rispetto al futuro di questa importantissima arteria».

«Ma, per fare ciò – ha proseguito il primo cittadino – è necessario che i sindaci siano sempre coinvolti nei processi decisionali, poiché sono loro il primo “front office” di tutte le problematiche esistenti sul territorio, oltre che profondi conoscitori delle stesse».

«Come sindaci del territorio, inoltre – ha detto ancora – abbiamo da subito posto al governo la grave anomalia della quota del 37% di risorse destinate al Mezzogiorno nel quadro del Recovery Fund, perché come tutti gli studi e gli osservatori economici con in testa la Svimez affermano, affinché tali fondi rappresentino un elemento aggiuntivo tale da consentire al Sud di colmare la distanza dal resto del Paese, servono stanziamenti pari almeno al 60%».

«Quindi occorre come prima cosa intendersi sulle regole del gioco – ha rimarcato Falcomatà – e credo sia profondamente sbagliato anche il criterio che qualcuno ha avanzato secondo cui bisogna intervenire laddove si sono verificati maggiori danni economici, perché è del tutto evidente che questi hanno interessato in larga parte quelle aree in cui il tessuto produttivo era ampiamente più forte, già prima della pandemia».

Rispetto al cruciale momento storico che stiamo vivendo, ha infine sottolineato il Sindaco metropolitano, «è opportuno mettere al centro il senso di responsabilità istituzionale, ma soprattutto l’identità territoriale, lasciando da parte divisioni e appartenenze politiche e partitiche. Mai come in questa fase abbiamo bisogno di partecipazione, idee e protagonismo da parte di tutti. E così vogliamo affrontare le sfide, immani, della ripartenza post Covid». (rrc)

Basta Vittime sulla ss106 esprime dubbi su progetto preliminare della Sibari-Corigliano Rossano

Il direttivo dell’Organizzazione di Volontariato Basta Vittime sulla Strada Statale 106, ha espresso dubbi in merito al progetto preliminare della Sibari-Crotone.

Basta Vittime sulla ss106, infatti, se da una parte «esprime condivisione sulla necessità di ammodernare la strada Statale 106 mediante un tracciato ex novo a 4 corsie (due per senso di marcia), e spartitraffico centrale. In questo senso intendiamo certamente ringraziare l’on. Sottosegretario Giancarlo Cancelleri per aver prodotto un progetto preliminare definitivo che interessa l’ammodernamento del tratto di Statale 106 compreso tra Sibari e Corigliano-Rossano», dall’altro «rileviamo che il Sottosegretario ha affermato con chiarezza che al momento l’Opera è finanziata solo per metà con fondi di cui non viene chiarita neanche la natura».

«In merito, invece – continua la nota – all’altra metà che manca non riferisce quale sarà la fonte del finanziamento e, quindi, la nostra Odv certamente verificherà ed approfondirà l’origine dei fondi già disponibili insieme a quelli da ottenere per completare il finanziamento dell’Opera. Per fortuna, l’on. Cancelleri ci lascia solo con una garanzia: entro la fine dell’anno – esattamente dopo le elezioni regionali – il progetto preliminare definitivo sarà finanziato e, quindi, diventerà oggetto di una Delibera CIPE che ne determinerà la pubblicazione del bando di gara ai fini dell’aggiudicazione e, quindi, della successiva realizzazione. Anche questo, certamente, sarà verificato da qui a dicembre dalla nostra Odv al fine di valutare quanto il suo impegno possa essere serio e reale».

«Colpisce, invece – prosegue la nota – la posizione del Sottosegretario Cancelleri sui fondi del Recovery Fund che – a suo dire – non possono finanziare la Statale 106. Su questo è evidente che esistono due Comunità Europee. Quella che, attraverso le dichiarazioni, tutte da verificare, del Sottosegretario, sostiene che non è possibile realizzare nuove strade».

«Poi – si legge ancora nella nota – quella che ha formalmente risposto al Direttivo dell’Odv “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” attraverso la Direzione Generale della Mobilità e dei Trasporti della Commissione Europea nella persona del Direttore Generale Oliver Silla, che ha comunicato per iscritto che investimenti in infrastrutture stradali rimangono possibili (ammodernamento e/o nuove costruzioni), come nel caso della Strada Statale 106 “Jonica” che fa parte della rete Ten-T, questi ultimi dovranno essere accompagnati da dettagliate misure attenuanti per quanto riguarda l’attenzione verso il cambiamento climatico, la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento e la transizione verso un’economia circolare».

«Anche qui – dice ancora l’Odv – oltre le parole, saranno più significativi i fatti: verificheremo i Recovery Fund che saranno presentati dagli altri Paesi Europei, e siamo certi che in nessuno di essi vi saranno costruzioni di nuove strade. Se, invece, non sarà così dovremo eventualmente capire perché il Governo di Cancelleri non ha assunto la scelta politica di non utilizzare i fondi del Recovery Fund per finanziare la Statale 106».

«Il Direttivo – continua ancora la nota – evidenzia solo quanto – in una giornata che potrebbe risultare storica ed importante per l’intera Calabria – nell’ambito di una iniziativa aperta e trasparente, l’unica confusione è stata generata dalla moltitudine di comunicati stampa che, dall’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano, passando per gli on. Abate e Scutellà del M5S, dell’assessore Regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo, per arrivare dopo tante e tante altre figure di rilievo fino al sottosegretario Cancelleri, vede tutti pronti e determinati nell’accaparrarsi i meriti di un’Opera annunciata quasi fosse in procinto di essere avviata».

«A tal proposito – prosegue la nota – il direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende ricordare che, se e quando, il progetto definitivo preliminare sarà finanziato, se e quando sarà approvato da una Delibera Cipe e, se e quando, sarà pubblicato il bando per l’aggiudicazione occorrerà poi per legge attendere i tempi dovuti all’iter procedurale: ad esempio occorrerà aspettare i pareri del Ministero dell’Ambiente in riferimento ai diversi agrumeti che saranno oggetto di valutazione di impatto ambientale, quelli del Ministero dei Beni Culturali in riferimento alle aree attigue agli scavi di Sibari e, infine, la questione legata agli espropri non solo dei terreni ma, nel caso in oggetto, anche degli immobili privati di tanti cittadini poiché il tracciato proposto si sviluppa in un’area fortemente urbanizzata».

«Anche noi – conclude la nota – auspichiamo che i lavori dell’opera ancora non finanziata siano avviati e conclusi al più presto: ma non ci illudiamo e, anzi, siamo purtroppo convinti – augurandoci di sbagliare – che saranno necessari tempi di approvazione per l’opera ben più lunghi di quelli avuti per il Megalotto 3, un’Opera di cui ancora oggi non si comprende se è stata avviata o meno, giusto per fare un esempio evidente e sotto gli occhi di tutti. Per fortuna il Sottosegretario ci ha garantito che entro il 2026 sarà completata. Naturalmente, auspichiamo che tutto ciò sia vero e possa realmente accadere, atteso che verificheremo anche questo». (rrc)

Il viceministro Cancellieri: «Il Governo si è messo in testa che la Calabria è una priorità»

«La 106 Jonica rappresenta, per Anas, il cantiere più grande della Calabria e questo conferma che per lo Stato adesso il Sud è una priorità, perché leva del rilancio di tutto il Paese» ha dichiarato il viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancellieri, nel corso della presentazione del progetto dei lavori necessari per la realizzazione della tratta Sibari-Rossano della statale 106.

Presenti, all’incontro, la sottosegretaria al Sud, Dalila Nesci, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi e il presidente f.f. della Provincia di Crotone, Simone Saporito.

«Ritengo opportuno – ha aggiunto – ricordare l’impegno, che è stato motore dell’azione necessaria a riavviare i lavori ed i cantieri della grande opera, dei Sindaci e dei territori. La sinergia fra gli enti locali e lo Stato come sempre porta a risultati concreti e veloci. Alla Calabria, quindi, insieme, siamo riusciti a dare la giusta attenzione. La direzione strade e autostrade ha dato mandato ad Anas di contemplare nel progetto per la tratta Mandatoriccio-Crotone una strada a 2 carreggiate, 4 corsie, di categoria B».

«Finora – ha proseguito Cancellieri – il progetto della nuova 106 nel tratto che collega la Sibaritidie al Crotonese prevedeva una sola corsia. Un dato importante, un passaggio che fino a gennaio 2021 nella storia di questa strada non c’era. Qualche settimana fa, avevo interessato la direzione strade e autostrade del Ministero chiedendo di avere da Anas una indicazione chiara sul tratto Mandatoriccio-Crotone della Statale 106, chiedendo di prendere una decisione su quella tipologia di tracciato e dare mandato ad Anas di mettere in piedi un progetto per una strada di tipologia B per non creare disparità con il resto della strada ed avere una visione di sviluppo per una zona che ha un porto, un aeroporto, una vasta possibilità di sviluppo».

«Opereremo ancora – ha detto ancora – sulla 106 su tratto Mandatoriccio Crotone per manutenzione, ma non significa che manterremo quella, ma che vogliamo realizzare altro. Il Governo si è messo in testa che la Calabria è una priorità».

Il viceministro, poi, ha parlato anche del tratto Crotone-Simeri, spiegando che «si procede  con la realizzazione dello Studio per la Crotone-Catanzaro a quattro corsie e cercheremo di procedere velocemente. Ho dato mandato ad Anas di iniziare ad incontrare le amministrazioni comunali e provinciali per concordare il tracciato».

Soddisfazione è stata espressa dalla sottosegretaria Nesci, «per lo stato dell’arte dei lavori del nuovo tracciato della strada statale 106 Jonica, la tratta Rossano-Sibari».

«Un risultato – ha aggiunto – ottenuto grazie alla proficua sinergia tra tutti i livelli istituzionali, in primo luogo all’attività dei parlamentari del territorio che in questi anni hanno profuso grande impegno politico sulla questione della SS 106 e al binomio Mims – Ministero del Sud e della Coesione territoriale, che ritengo strategico per accelerare la realizzazione dei più importanti interventi infrastrutturali al Sud».

«Quello che è emerso dalla riunione – ha proseguito – in cui si è parlato anche delle tratte Rossano-Mandatoriccio, Mandatoriccio-Crotone e Crotone-Catanzaro, è che il lavoro di questi mesi sta portando già i suoi frutti: la SS 106 sarà a quattro corsie fino a Catanzaro. La ripresa dell’economia nazionale non può prescindere dalla sicurezza e dall’efficienza delle vie di comunicazione del nostro Mezzogiorno».

Il presidente f.f. Saporito, invece, ha sottolineato il lavoro svolto dall’ente intermedio per mettere insieme i comuni non solo crotonesi in una prospettiva di sviluppo globale.

«Abbiamo fatto scuola  – ha detto Saporito – territori piccoli uniti per cooperare e recuperare il gap per chiedere una strada di tipologia B a 4 corsie. Cooperazione e sinergia tra istituzioni per trasformare l’anello debole della catena in anello forte e fare diventare questa strada non più la strada della morte, ma la strada della Magna Grecia, dello sviluppo e della opportunità». (rcs)

La sottosegretaria Nesci: Viabilità del Sud necessaria per la ripartenza del Paese

La sottosegretaria al Sud, Dalila Nesci, ha dichiarato che la Statale 106 jonica, una volta ultimata, «ci ricorda che il Sud gioca un ruolo chiave per il Paese e la sua ripartenza».

«La nuova arteria – ha aggiunto – concepita con un elevato grado di compatibilità ambientale, rappresenterà un valore aggiunto per le aree culturali, industriali e produttive attraversate: quella cura e attenzione nei confronti del territorio che il Mezzogiorno merita da tempo” conclude la Sottosegretaria».

Oggi, infatti, insieme al Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Giancarlo Cancelleri, la sottosegretaria Nesci effettuerà una visita al cantiere del terzo megalotto della SS 106 Jonica.

«Prima del programmato sopralluogo al terzo megalotto – ha spiegato – avremo un incontro presso la casa Comunale di Corigliano Rossano, in cui entreremo nel dettaglio rispetto ai lavori necessari alla realizzazione della Statale 106 per quanto concerne le tratte: Sibari Rossano, Rossano Mandatoriccio, Mandatoriccio Crotone, Crotone Catanzaro». (rcs)

FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil Calabria: Verso completa apertura del cantiere della statale 106

Il cantiere della Strada statale 106 procede verso la sua completa apertura. Lo hanno reso noto, in una nota congiunta, FenealUil Calabria, Filca Cisl Calabria e Fillea Cgil Calabria, spiegando che «nelle prossime settimane  come garantitoci dall’impresa committente, l’opera di realizzazione di questa importante infrastruttura viaria, per troppo tempo attesa dalla popolazione calabrese, dovrebbe iniziare a prendere vita».

«L’azienda – continua la nota – con la quale le Organizzazioni sindacali FenealUil Calabria, Filca Cisl Calabria e Fillea Cgil Calabria da tempo hanno in corso un’attenta azione di confronto e interlocuzione mirata alla risoluzione di tutte le problematiche ancora irrisolte, ha garantito il massimo impegno nella risoluzione dei problemi ancora aperti e nel rispetto della tempistica stabilita».

«Le Organizzazioni sindacali FenealUil Calabria, Filca Cisl Calabria e Fillea Cigil Calabria – conclude la nota –  hanno seguito con attenzione tutte le procedure di legge e contrattuali, incontrando non solo il contraente generale “Sirjo”, ma avviando i primi incontri con le aziende affidatarie. La piattaforma di invio delle candidature, poi, è già funzionante, nonché resa nota alle sub affidatarie al fine di garantire il reclutamento della manodopera in maniera trasparente e legale, di comune accordo con le istituzioni preposte alla vigilanza ed al controllo». (rrm)

Comitato Magna Graecia: La politica spieghi perché la 106 non è inclusa nel Recovery Plan

Il Comitato Magna Graecia denuncia il silenzio, da parte della politica, sul mancato inserimento della statale 106 nel Recovery Plan.

«Nei giorni scorsi – ha ricordato il Comitato – è stata recapitata una mail dall’Associazione Basta Vittime Sulla Strada Statale 106 alla Commissione Europea, avente come oggetto chiarimenti circa l’utilizzo dei fondi del Recovery Plan e la destinazione d’uso delle opere ammissibili a finanziamento. Dalla risposta alla missiva, è stato palesato che anche le nuove opere stradali, se comprese nella rete Ten-T, possono essere soggette a finanziamento qualora corredate da attenzioni verso il cambiamento climatico e sensibile riduzione dell’inquinamento».

«In sintesi – è stato spiegato – come indicato nelle linee guida per gli Stati Membri pubblicate dalla Commissione Europea lo scorso 22 gennaio, gli investimenti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, oltre ad adempiere agli obiettivi generali del dispositivo di finanziamento, dovranno rispettare il principio del “non arrecare un danno significativo”, come incluso nella comunicazione della Commissione del 18 febbraio scorso».

«Detto ciò – ha proseguito il Comitato – appare lampante come la politica, soprattutto quella nostrana, dovrebbe rispondere sul perché non si è proceduto a studiare le documentazioni prima di bollare gli investimenti, in nuove opere stradali, come non finanziabili in quanto impattanti dal punto di vista ambientale. È bene chiarire che gli investimenti sono possibili in aree non già sovraccaricate da altre opere infrastrutturali a forte impatto ambientale e, soprattutto, quando queste potenziali opere siano comprese nei corridoi Transeuropei di mobilità intermodale, principale e complementare. Non è un caso, infatti, che la tratta da Taranto a Catanzaro Lido della statale 106 (E90) e le traverse SS534 e SS282 siano parte integrante della rete Ten-T Comprensive e collegate alla Ten-T Core E45 (A2). Va da sé che la tratta Sibari-CZ Lido della Jonica sia assolutamente finanziabile con monetizzazione d’investimento proveniente dal monte miliardario del Recovery Fund, rispondendo a tutte le su indicate prerogative».

«A conferma di ciò – ha proseguito il Comitato – il responsabile della Commissione, Oliver Silla, risponde testualmente:”Se quindi investimenti in infrastrutture stradali rimangono possibili (ammodernamento e/o nuove costruzioni), come nel caso della Strada Statale 106 “Jonica” parte della rete Ten-T, questi ultimi dovranno essere accompagnati da dettagliate misure attenuanti per quanto riguarda l’attenzione verso il cambiamento climatico, la prevenzione e riduzione dell’inquinamento, la transizione verso un’economia circolare, e altre».

«Chiaro è che sia compito della politica – ha aggiunto il Comitato – presentare opere da inserire nel piano che rispondano a tali prerogative. Non è dato sapere, ad oggi, come la Politica abbia potuto glissare su un aspetto di così vitale importanza per una fetta di popolazione Jonica, ma di riflesso per la Calabria tutta, che, grazie agli investimenti Ue, potrebbe finalmente uscire dall’atavico isolamento in cui beceri centralismi l’hanno relegata».

«Il silenzio della Politica – ha detto ancora il Comitato – equivale all’accertamento di una responsabilità di una gravità inaudita. Non vorremmo che, dietro tali condotte, si celi la solita manina centralista che da oltre mezzo secolo ha condannato l’Arco jonio a luogo di periferia, con infrastrutture e servizi da terzo mondo. Ora, resta da capire quale sarà la volontà di questo nuovo Governo. Avrà il coraggio di raddrizzare le storture e le abominevoli manchevolezze politiche che nel Recovery Plan non hanno incluso la SS106, o si limiterà, come i precedenti, a passare un colpo di spugna mettendo in pratica quanto già, volutamente ignorato, dal precedente Governo?».

«Come Comitato – conclude la nota – saremo vigili affinché le istanze delle popolazioni dell’Arco Jonico Magnograeco non siano, ancora una volta, schiacciate sotto i piedi in barba a qualsivoglia principio d’equita rispetto ad altre Aree, da sempre tenute in considerazione ai vari livelli istituzionali.  Siamo ancora in tempo! Le omissioni circa i mancati investimenti infrastrutturali per l’asse Jonico possono essere integrate. Il treno dei Recovery non passerà due volte, e lo Jonio non ha più tempo a disposizione per permettersi ulteriori sciatterie legate ad una classe politica calabrese poco attenta e rispettosa delle popolazioni che ne hanno permesso la loro emancipazione». (rkr)

Si può ammodernare la Statale 106. Lo conferma la Commissione Europea

L’ammodernamento della SS. 106 è possibile. A confermarlo, il direttore generale della Mobilità e dei Trasporti della Commissione Europea, Oliver Silla in una nota inviata all’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime sulla Strada Statale 106”, che aveva inoltrato una formale richiesta specifica in riferimento alla strada Statale 106 all’attenzione della Direzione Generale della Mobilità e dei Trasporti della Commissione Europea.

«Nella nota – spiega l’Associazione – viene spiegato che “il dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf) è lo strumento cardine del pacchetto Next Generation Eu che mira a mitigare l’impatto economico e sociale della crisi legata al Covid-19 e, contemporaneamente, ad affrontare le sfide a lungo termine dell’Unione, specialmente dal punto di vista dell’impatto sul clima, in linea con il Green Deal per l’Europa”. Come indicato nelle linee guida – continua la nota del Direttore Generale Oliver Silla – per gli Stati Membri pubblicate dalla Commissione Europea lo scorso 22 gennaio, gli investimenti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, oltre ad adempiere agli obiettivi generali del dispositivo di finanziamento, dovranno rispettare il principio del “non arrecare un danno significativo”, come incluso nella comunicazione della Commissione del 18 febbraio scorso».

Interessante, la risposta che il dg della Commissione Europea Silla specifica sulla strada Statale 106. Qui, infatti, spiega nella nota, che «se quindi investimenti in infrastrutture stradali rimangono possibili (ammodernamento e/o nuove costruzioni), come nel caso della Strada Statale 106 “Jonica” che fa parte della rete Ten-T, questi ultimi dovranno essere accompagnati da dettagliate misure attenuanti per quanto riguarda l’attenzione verso il cambiamento climatico, la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento e la transizione verso un’economia circolare».

Il Direttore Generale Oliver Silla ha concluso la sua nota, infine, spiegando che «sarà quindi compito dello Stato Membro presentare dei piani nazionali di ripresa e resilienza che indichino chiaramente gli investimenti, le conseguenti riforme e, ove necessario, le misure relative al rispetto del principio di “non arrecare danno significativo”. Da parte sua, la Commissione Europea completerà una valutazione caso per caso degli investimenti e le riforme proposte nei piani nazionali di ripresa e resilienza».

«Il direttivo dell’ODV “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – si legge in una nota – intende ringraziare il direttore generale della Mobilità e dei Trasporti della Commissione Europea Oliver Silla. Allo stesso modo, intende precisare quanto appreso direttamente dall’autorevole Direttore della Commissione Europea: la Strada Statale 106 “Jonica” inclusa nella rete Ten-T (tratto compreso tra Sibari e Catanzaro), può essere realizzata con un tracciato ex-novo in collina finanziabile con i fondi del Recovery Fund, a patto che siano rispettati dei principi che tengano presente la riduzione dell’inquinamento e dell’impatto ambientale».

Ciò implica che fu solo una scelta squisitamente politica dell’Ex Governo Conte quella di non voler includere nel Piano del Recovery Fund il finanziamento per l’ammodernamento della Strada Statale 106 in Calabria.

Il Direttivo dell’Odv “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” comunica che, già nei prossimi giorni, si adopererà affinché possa essere direttamente rappresentata alla cabina di regia del Recovery Fund istituita dal Governo Draghi la proposta di includere nel Piano l’ammodernamento della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria nel tratto compreso tra Sibari e Catanzaro. (rrc)

Comitato Magna Graecia: Bene incontro dei sindaci dello Jonio su asse Sibari-Crotone

Il Comitato Magna Graecia ha espresso apprezzamento per il primo incontro tra i sindaci della Magna Graecia per discutere dell’asse della ss. 106 Sibari-Crotone, e auspica che questo «sia il primo di una lunga serie di incontri tra gli amministratori Jonici finalizzato ad aprire una vera e propria vertenza territoriale per l’area della Magna Graecia».

Per il Comitato, infatti, si tratta di «una notizia che può essere definita, senz’altro, epocale, e «come gruppo di pressione trasversale a qualsivoglia forza politica esprimiamo diffuso il più assoluto consenso ed auspichiamo che questo possa essere solo il primo di una lunga serie d’incontri finalizzati alla discussione comune di tutte le problematiche ed al contempo delle inespresse potenzialità che accomunano i due ambiti in maniera indissolubile».

«La statale 106 – continua la nota – è da considerare solo un punto di partenza rispetto alla straordinaria portata del progetto Magna Graecia, con conserva una proposta strategica lungo l’Asse Jonico in grado di ristabilire il disequilibrio generato da una visione politica centralista. La proposta Magnograeca prevede l’istituzione di una provincia con due capoluoghi (Corigliano-Rossano a nord – Crotone a sud). Ciò determina un riequilibrio demografico  delle province esistenti in una società in cui lo Stato ha fatto prevalere la logica dei numeri supplendola ai diritti Costituzionali, come il diritto alla salute, alla mobilità, alla giustizia, al lavoro. Oggi l’area del Crotoniate e della Sibaritide non vanno da nessuna parte, tant’è che sul fronte sanitario detengono due semi ospedali spoke e un’azienda sanitaria, a fronte dei Capoluoghi storici che sono dotati di ospedali Hub, aziende sanitarie, aziende ospedaliere, università, centrali operative di elisoccorso e del 118. Tutto questo, Magna Graecia, potrà rivendicarlo, ma se uniti e compatti. Diversamente rimarremo terra di conquista».

«La cartina di tornasole – continua la nota – è rappresentata dai Lea (livelli essenziali di assistenza): meno di un posto letto ogni 1000 abitanti su poco più di 400mila, contro i circa 3/1000 del resto della Regione. Nessun reparto d’Emodinamica tra Crotone e Corigliano-Rossano, contro i 6 reparti tra Catanzaro, Cosenza, Castrovillari e Belvedere Marittimo. Una linea ferrata, a Sud di Sibari, rimasta ai tempi dei Borboni e che ancora non riesce a vedere la luce nel lento e farraginoso processo di elettrificazione del monobinario, contro faraonici progetti che parlano di Alta Velocità sul Tirreno».

«Una distribuzione del gettito – continua ancora la nota – che vede le città di Corigliano-Rossano e Crotone con meno di 4000 dipendenti pubblici cadauno, contro i circa 28mila di Catanzaro, 18mila di Cosenza e 5000 di Castrovillari. Quest’ultima, con un terzo della popolazione Pitagorica ed un quarto di quella Ausobizantina. Due Ospedali Spoke (Crotone e Corigliano Rossano) che arrancano e con il continuo spauracchio della chiusura e ridimensionamento dei pochi reparti rimasti, con 2 ospedali soppressi (Cariati e Trebisacce) nonostante siano in ottimo stato di conservazione e pendano finanche sentenze del Consiglio di Stato ad ordinarne la riapertura. Due ospedali di montagna (San Giovanni in Fiore ed Acri) lasciati in balia di loro stessi e fondamentali per tutto l’entroterra Jonico ad essi afferenti».

«Due aree Zes – prosegue il Comitato – che potrebbero rappresentare una svolta epocale e che ancora arrancano, sotto il giogo del centralismo Gioiese. Ed ancora due province, Cosenza e Crotone, che rispondono a dinamiche chiare solo al centralismo, dove una rappresenta un pachiderma di oltre 700mila abitanti e l’altra un piccolo fazzoletto di 175mila abitanti. Due aree, quella Pitagorica e quella Sibarita, schiacciate dai rispettivi Capoluoghi storici che hanno infeudato letteralmente lo Jonio, utilizzandolo solo come serbatoio di voti durante le campagne elettorali, relegandolo ad un futuro di soccombenza negando anche la benché minima emancipazione sociale».

«La nascita dell’Area Magnograeca – ha spiegato il Comitato – permetterebbe la creazione di 3 ambiti pressoché identici: quello Brutia, quello dell’Istmo ed appunto quello Jonico. Non a caso infatti il nuovo collegio elettorale Jonico ha unito tutto il territotio di levante che va dallo Steccato di Cutro a Rocca Imperiale, passando per le propaggini Silane e l’est del Pollino».

«Il Comitato, pertanto – conclude la nota – auspica che quello che si terrà nelle prossime ore sia il primo di una lunga serie di incontri tra gli amministratori Jonici finalizzato ad aprire una vera e propria vertenza territoriale per l’area della Magna Graecia. In caso contrario, l’attuale classe dirigente potrà essere bollata dalla storia di aver concorso allo stato di connivenza cui l’area Jonica è da sempre sottoposta». (rkr)

FenealUil Calabria: Venga completato il tracciato della nuova Strada Statale 106

«Chiediamo – ha detto Mariaelena Senese – un’accelerazione sui lavori di realizzazione del tratto della Strada statale 106 compreso fra lo svincolo di Simeri Crichi e quello di Passovecchio» ha dichiarato Mariaelena Senese, segretario generale della FenealUil Calabria, dopo la conclusione, sulla Statale 106, del Tour fra le incompiute a Simeri Crichi.

«Ciò – ha aggiunto – consentirebbe di realizzare un collegamento più veloce e sicuro fra Catanzaro e Crotone e, allo stesso tempo, assecondare le necessità crescenti di mobilità del territorio e aiutare le sue potenzialità turistiche e culturali».

Il segretario generale Mariaelena Senese, accompagnata da Gaetano Tomaselli e Vittorio Vattini, ha posto l’accento sui ritardi infrastrutturali del territorio e sulle priorità della categoria. 

In particolare, il segretario generale della FenealUil Calabria ha richiamato l’attenzione della politica nazionale e regionale sulle tante incompiute presenti sul territorio di Catanzaro, a partire dalla diga di Gimigliano, e sulla necessità, poi volte rappresentata, di completare il tracciato della nuova Strada statale 106. 

Durante il suo intervento, poi, Mariaelena Senese ha focalizzato la sua attenzione sulla diga di Gimigliano: la diga sul lago fantasma, per ricordare a tutti come questa sia «l’incompiuta più disastrosa non solo della Calabria ma di tutta la Penisola. Un’opera sulla quale tutta la politica si è impegnata ma che, sino ad oggi, non ha visto la luce».

A Simeri Crichi, accanto a Mariaelena Senese, c’era anche il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, accompagnato dal Segretario organizzativo Francesco De Biase

«La politica – ha detto Santo Biondo – non manchi l’occasione del Recovery plan, ci ascolti e lavori per rilanciare infrastrutturalmente, socialmente ed economicamente la Calabria, per liberarla da giogo mafioso, aiutarla a recuperare il gap con il resto dell’Italia ed aprirla all’Europa. La Regione non si arrocchi su posizioni difensive inaccettabili, si apra al confronto con il partenariato economico e sociale e liberi la programmazione europea dai ragionamenti fra pochi intimi, proiettandola in un ragionamento ampio e costruttivo con le parti sociali e tutti gli stakeholder coinvolti». (rcz)

In copertina, da sinistra De Biase, Biondo, Tomaselli, Senese e Vattini

Bruno Bossio (PD): Inserire la 106 nel contratto di programma Anas-Mit

La deputata del Partito DemocraticoEnza Bruno Bossio, ha chiesto di inserire la Statale 106 nel Contratto di Programma Anas- Ministero dei Trasporti.

«Nella riunione – ha detto la Bruno Bossio – delle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti per l’esame del nuovo Dpcm recante l’individuazione degli interventi infrastrutturali (ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, dei soggetti designati Commissari straordinari ai sensi dell’articolo 2) ho avuto modo di porre la questione del completamento della SS 106 ionica quale asse fondamentale e strategico per lo sviluppo della Calabria all’ad di Anas Massimo Simonini (che è anche commissario per la SS 106 ionica)».

«Certamente – ha aggiunto – avremmo preferito che la ss 106 fosse inserita nel Recovery plan così come proposto dal Ministero dei Trasporti a Bruxelles. Purtroppo, la Commissione europea ha risposto che i finanziamenti del Recovery hanno il vincolo di non poter finanziare nuove strade. Ciò non significa che la SS 106, a parte i fondi già stanziati per il Megalotto Sibari-Roseto Capo Spulico, non dovrà essere più finanziata».

«Anzi – ha proseguito – il fatto stesso che questa opera è stata riconosciuta tra i progetti “strategici”, in quanto oggetto di commissariamento per la accelerazione della loro attuazione ai sensi del Dpcm di cui stiamo discutendo in queste settimane, rappresenta la dimostrazione evidente di volerla completare.
La strada, per come confermato dallo stesso ad Simonini in risposta al mio intervento, resta dunque quella di sancire la scelta, già in sede di conversione in legge del stesso decreto da parte del Parlamento, di inserire nel prossimo Contratto di Programma Anas -Mit, l’intero finanziamento per il completamento della Ss106 da Taranto a Reggio Calabria,e dunque del finanziamento dell’intero tratto calabrese da Sibari a Reggio Calabria. L’amministratore delegato Dell’Anas nella risposta che ha dato alla mia domanda ha confermato questo impegno». (rp)