TAVERNA (CZ) – La seconda edizione dell’Hyle Book Festival

Dal 6 all’8 agosto, a Taverna, è in programma la seconda edizione dell’Hyle Book Festival, promosso dall’Amministrazione Comunale di Taverna con il sostegno economico e il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale della Sila.

La rassegna, curata da Elena Dardano, nasce con il fine di valorizzare attraverso la letteratura e la multidisciplinarietà, il territorio del Parco Nazionale della Sila e il patrimonio socio-antropologico della Calabria, promuovendo al contempo il rispetto della natura e dell’ambiente, sensibilizzazione necessaria in un momento in cui le contraddizioni dell’odierno modello di sviluppo appaiono in tutta la loro forza.

La parola Hyle, dal greco hyle/ ὕλη, è il nome etimologico del toponimo Sila con il significato di «foresta», «selva», «bosco», ma anche «materia», «essenza», «sostanza», e il sostantivo ricorre in filosofia da Plotino ad Aristotele. Hyle allude dunque alla doppia accezione del festival: una rassegna immersa nella natura che, attraverso incontri letterari, reading e performance vuole essere momento di discussione, riflessione e dibattito.

Tema della seconda edizione sarà palingenesi, dal greco palin/πάλιν «di nuovo» e genesis/γένεσις «generazione», per un’edizione – come afferma la curatrice – «che vuole riflettere sul momento storico in atto come momento di ripartenza, dove la scienza viene in aiuto per far fronte all’emergenza sanitaria che da più di un anno attanaglia il mondo intero. Una rinascita, quindi, che si auspica sia sociale, scientifica e umana e una rigenerazione vista anche nella sua seconda accezione di ristorazione del corpo e dell’animo. Palingenesi, dunque. Il festival riparte dalla cultura, dall’arte e dal senso di comunità dei piccoli borghi e della Sila calabrese».

Spazio anche ai più piccoli con i laboratori della sezione Hyle Garden sabato 7 e domenica 8 alle 11. I laboratori, curati dal festival in collaborazione con le case editrici Coccole Books e Le Pecore Nere, hanno il fine di promuovere la lettura, la creatività e l’importanza della natura tra i più piccoli.

Si parte venerdì 6 agosto Gli eventi della rassegna si aprono venerdì 6 agosto alle 17,30 con lo spettacolo poetico di Franco Arminio, autore e poeta tra i più amati in Italia, definitosi «paesologo» e la cui attività si spende da anni a favore delle aree interne italiane e contro lo spopolamento. «I paesi per prima cosa bisogna guardarli, andare a trovarli con un moto di passione. Attraversarli e guardarli».

Il pomeriggio di sabato 7 agosto si aprirà alle 17 con la presentazione del libro Il tempo dell’attesa (Albatros) di Giuseppe Meta, in dialogo con Clemente Angotti (Ansa). Quando l’amore è più forte delle avversità, partire non fa paura, e sognare è una cosa semplice. Il racconto di un’attesa, di una speranza, di una gioia, tra le bellezze della terra calabra di fine ottocento e le avventure di un viaggio oltreoceano.

Conclude il pomeriggio del sabato la presentazione, alle 18, del libro Turbare una stella (Rubbettino) di Francesco Bevilacqua, in dialogo con lo scrittore Massimiliano Capalbo. Tra spirito e materia, un racconto-viaggio per svelare i legami nascosti e indissolubili tra il mondo e l’uomo, all’insegna della natura, del cammino, della palingenesi.

Il pomeriggio di domenica 8 agosto si aprirà alle 16 con la presentazione del documentario Le montagne della Sila, a cura di Ross Earney, Angelo Pascuzzi e Simone Puleo, con Eugenio Attanasio (Cineteca della Calabria) e Carmelo Sanzi (Cultore della Sila). L’evento si svolgerà presso la Sala Convegni del Centro Natura. Un Londinese viaggia nel Sud Italia in Sila e resta affascinato dagli ampi spazi naturali. Attraverso il racconto delle sue esperienze e le sue riflessioni, attraverso le testimonianze raccolte dagli abitanti del posto, il documentario è il racconto del rapporto tra l’uomo e la natura e della Calabria, vista con occhi nuovi.

Il pomeriggio continuerà alle 17 con la presentazione del libro La vertigine dell’ombra (Ensemble) di Teresa Murgida, in dialogo con la scrittrice e giornalista Eliana Iorfida. Luce e ombra, palingenesi di realtà e sospensione del sogno, paesi abbandonati e quotidianità ritrovata: i nuovi versi della poetessa calabrese.

Conclude la rassegna la presentazione del libro Il popolo di mezzo (Piemme) di Mimmo Gangemi, in conversazione con la sociologa e giornalista Carmen Pupo, alle 18. La storia di un’emigrazione intensa: dal passato, una storia epica per rivivere il racconto di una palingenesi: quella in un nuovo mondo, dove il senso di estraneità cedeva il passo a una nuova appartenenza. (rcz)

TAVERNA (CZ) – Riapre il Sila Science Park

Domani, a Taverna, riapre il Sila Science Park,  uno spazio innovativo di cultura scientifica e ambientale.

Diventato nel tempo un attrattore per le delle famiglie, oltre che per il turismo internazionale, il Sila Science Park, con i suoi ottanta ettari di bosco, i sentieri naturalistici di cicloturismo ed escursionistici, la fattoria didattica, le uscite in barca sul lago, il ristorante a Km0, sarà di nuovo fruibile con eventi che metteranno insieme la scienza e il divertimento.

«Siamo pronti ad accogliere i nostri visitatori – hanno dichiarato i responsabili del Parco scientifico – dopo mesi di isolamento torniamo ad accogliere quanti vorranno venire a trovarci nel cuore della Sila per fare un’ esperienza unica tra Scienza e natura».

Si riparte con un omaggio a Dante, il sommo Poeta di cui in questo 2021 ricorrono i 700 anni dalla morte, metaforicamente sarà il traghettatore verso la rinascita del Sila Science Park.

«Proprio un percorso ispirato ai 4 elementi fondativi – hanno proseguito i responsabili – che sono anche l’ acronimo del nostro Museo Fata (Fuoco, Aria, Terra, Acqua) e Dante Alighieri saranno i protagonisti dell’ iniziativa: Dallo smarrimento alla Diritta via: un percorso esperienziale di consapevolezza e crescita personale in natura ispirato alla Divina Commedia, evento tra teatroterapia e meditazione».

Un’esperienza unica capace di mettere insieme nuove tecnologie, scienza e natura e coniugare l’ esperienza virtuale con una immersione nella natura dove l’ apprendimento fa rima con divertimento e dove ognuno può trovare la propria dimensione a contatto con l’ ambiente.

Il museo è aperto su prenotazione per evitare assembramenti, è importante presentarsi puntuali, l’ultima visita è possibile un’ora prima della chiusura del museo.

Orari apertura del Sila Science Park: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 16

Sabato e domenica dalle 10 alle 18

Giorno di chiusura: Lunedì

Museo F.A.T.A. aperto tutti i fine settimana di giugno. (rcz)

TAVERNA (CZ) – Il progetto “Coltiva la bellezza: Adotta un quadro”

Si intitola Coltiva la bellezza: Adotta un quadro il progetto promosso dall’Istituto Comprensivo di Taverna, guidato da Susanna Mustari e curato dal restauratore Giuseppe Mantella.

Il progetto è nato grazie all’iniziativa degli studenti delle terze classi scuola scuola secondaria di I grado dell’istituto che, nell’anno scolastico 2017-2018, con la dirigente Rita Elia, hanno vinto il concorso nazionale indetto dalla Banca d’Italia dal titolo Inventa una banconota e hanno deciso di utilizzare la cifra vinta per porre l’attenzione sull’immenso patrimonio artistico di Taverna.

Con questo progetto, con un’azione sinergica tra diverse istituzioni, si porrà l’attenzione sul quadro titolare della Chiesa di Santa Barbara dal titolo Il Patrocinio di Santa Barbara, opera del celebre pittore barocco Mattia Preti, detto nel XVII secolo Il cavaliere Calabrese, il più illustre cittadino di Taverna. Il dipinto, vero capolavoro dell’arte barocca, olio su tela di cm 460 X 305 rappresenta santa Barbara accolta in cielo dal Cristo seduto su nuvole.

Nello specifico, il progetto si articola in diversi momenti: Agli alunni, protagonisti assoluti affiancati dalla referente del progetto, prof.ssa Annalisa Ganci, e dalla collaboratrice del progetto, prof.ssa Marialuisa Pudia, e dal restauratore Giuseppe Mantella, è stato affidato il compito di raccontare la vita e le opere dell’artista attraverso una serie di pannelli esplicativi, video, filmati, che avranno lo scopo di creare una mostra itinerante, per far conoscere Mattia Preti nelle scuole, prima del comprensorio di Taverna e in seguito della intera Calabria, se non in tutto il territorio nazionale.

La seconda fase del progetto, in accordo con la Curia dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, rappresentata dal Responsabile diocesano dell’Ufficio Beni Culturali don Maurizio Franconiere, la “Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Catanzaro e Crotone” del Ministero della Cultura, con a capo la dott.ssa Francesca Casule, assieme alle parrocchie di Taverna, sotto la guida di don Simone Marchese, vedrà impegnato Giuseppe Mantella, restauratore di fama internazionale e profondo conoscitore del genio del “cavaliere calabrese”, come curatore e coordinatore del progetto scientifico.

Iniziativa che ha come fine la ricognizione degli studi fin ora eseguiti sul “Il Patrocinio di Santa Barbara” e la realizzazione di tutte le indagini diagnostiche finalizzate ad una più profonda conoscenza e quindi ad una corretta lettura del dipinto, attualmente compromessa da un “pentimento” dell’artista che è stato riportato alla vista durante l’ultimo restauro e che attualmente non permette una univoca lettura dell’opera. Le indagini scientifiche, che saranno di supporto anche per la valutazione dell’attuale stato di conservazione della monumentale tela “Il Patrocinio di Santa Barbara”, rientrano nel quinquennale progetto di ricerca (2017-2021) promosso dalla “Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cosenza, Catanzaro e Crotone”, che ha interessato negli anni l’approfondito studio diagnostico di tutti gli altri cinque dipinti di Mattia Preti conservati nella stessa chiesa di Santa Barbara.

Tale progetto quinquennale, coordinato dal restauratore Giuseppe Mantella con la consulenza del prof. Sante Guido, vede impegnati ormai da anni il Prof. Mauro Francesco La Russa, dell’Università di Calabria, associate Professor in Applied Petrography to Cultural Heritage e Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST) e presidente dell’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr); la prof.ssa Valentina Venuti, professore ordinario di Fisica Applicata ai Beni culturali, ambientali, biologia e medicina, Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra, dell’Università degli Studi di Messina. Le tecniche di indagine utilizzate per “Il Patrocinio di Santa Barbara” saranno la spettroscopia di fluorescenza a raggi X (XRF) e la spettroscopia Raman. Si tratta di tecniche di analisi su scala spaziale, rispettivamente, elementare e molecolare. Grazie alla loro non distruttività e non invasività, unitamente alla possibilità di effettuare analisi in situ tramite l’utilizzo di strumentazione portatile. Tali metodologie di indagine trovano vasta applicazione nella caratterizzazione di molti materiali di interesse per il Patrimonio Culturale, quali dipinti, affreschi e pitture murali, ceramiche, gemme.

L’impiego congiunto delle suddette tecniche permette l’identificazione dei pigmenti utilizzati nella realizzazione di un’opera, a partire dai quali è possibile risalire alla tavolozza dell’artista.

E ancora, Il dott. Sebastiano D’Amico ed il dott. Emanuele Colica del Department of Geosciences – University of Malta, che stanno investigando con tecnologie e metodologie scientifiche all’avanguardia, le opere in esame fornendo agli operatori una più precisa e dettagliata chiave di lettura. Dati che forniscono un valido aiuto alla interpretazione delle opere grazie alla ricostruzione digitale dei manufatti nonché l’ausilio della “geomatica”, la disciplina che si occupa di acquisire, interpretare, archiviare e divulgare informazioni georeferenziate, ovvero informazioni caratterizzate da una posizione in un prescelto sistema di riferimento. Per far ciò, vengono utilizzati diversi strumenti al fine di ricostruire un modello digitale dell’opera. Questi modelli sono usati anche per la fruizione virtuale delle opere d’arte indagate. (rcz)

In copertina, foto di Giuseppe Mantella

Parentela (M5S): Si salvaguardi l’Albergo delle Fate di Taverna

Il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, ha interrogato il ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschini, «affinché si pongano in essere tutte le misure utili per il recupero e la tutela» dell’Albergo delle Fate di Taverna, in quanto «patrimonio storico comune».

«Faccio mio – ha detto Parentela – l’appello del sindaco del Comune di Taverna, Sebastiano Tarantino, che ha chiesto nei giorni scorsi alle istituzioni un tavolo d’incontro e programmazione per la salvaguardia e il rilancio del bene».

«L’Albergo – ha aggiunto il deputato del Movimento 5 Stelle – non è solamente un “bene di notevole interesse architettonico”, come peraltro dichiarato dal ministero nel 2007, il suo recupero costituirebbe un’occasione per il rilancio del turismo montano nella nostra regione».

«Lo Stato – ha concluso il parlamentare M5s – può e deve farsi carico della sua tutela. Continuerò ad operarmi nell’impegno affinché l’Albergo delle fate possa tornare alla fruizione di cittadini e turisti e a tal fine mi rendo sin d’ora disponibile a partecipare ad ogni tavolo atto a questo scopo». (rp)

Reggio e Taverna gemellate nel segno di Preti e Frangipane

«Quello che ha ci spinti ad essere qui oggi a sottoscrivere l’accordo è la prospettiva di un futuro culturale di scambio e promozione, vissuto in condivisione» ha dichiarato l’assessore alla Cultura Irene Calabrò, durante la firma del gemellaggio tra i Comuni di Reggio Calabria e Taverna.

Un gemellaggio siglato nella Sala dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, alla presenza di Demetrio Delfino, in rappresentanza di Reggio, del sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino e degli assessori alla Cultura, Irene Calabrò e Clementina Amelio, e condiviso dall’Associazione Aiparc, presieduta da Irene Tripodi, che avvia un percorso conoscitivo che mira alla promozione di attività di studio sulla figura di Alfonso Frangipane e sul patrimonio di Arte Moderna (secc. XVI-XX) della Calabria, in cui recita un ruolo di assoluta preminenza l’arte di
Mattia Preti, che ha trovato proprio in Alfonso Frangipane il suo primo ed illuminato studioso.

«Un gemellaggio che oltre, ad avere un aspetto formale, quello della sottoscrizione – ha chiarito l’assessore Calabrò – ha un valore particolare. Innanzitutto il valore di chi opera nell’associazionismo con convinzione, non come iniziative di sport che si fermano alla convegnistica ma con una prospettiva concreta, tangibile ossia quella di costituire le fondamenta per una cooperazione di sviluppo culturale tra due città. In questo caso Reggio e Taverna».

Taverna, perché ha dato i natali a Mattia Preti, e Reggio perché ha annoverato, tra gli esponenti più attivi e propositivi del suo vivace mondo culturale ed artistico – tra il 1919 e il 1970 – proprio Alfonso Frangipane, colui che ha segnalato «lo stato di abbandono e di degrado dei monumenti di Taverne e delle tele pretiane» nel 1907 nelle undici pagine del suo contributo scientifico Fra le ruine dell’arte nostra pubblicato su Calabria Nuova.

Nella sua attività professionale, avviata nel 1919 proprio con il suo trasferimento a Reggio, assegnato in ruolo per l’insegnamento del disegno, Alfonso Frangipane fonda nel 1922 la Società “Mattia Preti”, editrice del glorioso periodico Brutium, veicolo di tutte le novità e le ricerche su Mattia Preti. Lo studioso, sempre a Reggio Calabria, fonda, tra uno studio pretiano e l’altro, la Scuola d’Arte intitolata a Mattia Preti. Non solo, ma si impegna pervicacemente per il restauro delle imponenti tele pretiane di Taverna. 

Inoltre, Frangipane, quasi novantenne, affrontò un viaggio a Malta, partecipando, insieme con i Cavalieri Gerosolimitani, alla riesumazione della salma di Mattia Preti, lì sepolto, portando con sé una bella ed austera urna di quercia silana, disegnata dall’architetto Albanese e realizzata dagli allievi dell’Istituto d’Arte “Mattia Preti” di Reggio Calabria. In tale urna vengono ricomposti i resti mortali del “Cavaliere Calabrese”. 

Taverna ha ricambiato il devoto amore di Alfonso Frangipane verso il suo illustre figlio, dedicando allo studioso una via ed una sala del Museo Civico. (rrm)

REGGIO – Gemellaggio tra Reggio e Taverna, lunedì la sottoscrizione

Lunedì 7 settembre, a Reggio, alle 12.00, nel Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, la sottoscrizione dell’accordo di gemellaggio tra Reggio Calabria e Taverna, alla presenza dei sindaci Giuseppe FalcomatàSebastiano Tarantino e degli assessori alla Cultura Irene Calabrò e Clementina Amelio.

Il raggiungimento di questo obiettivo è condiviso con l’Associazione Aiparc, presidente Irene Tripodi, che si è resa promotrice ed ha fortemente sostenuto il legame artistico, storico e culturale tra le due Città unite nelle figure di Alfonso Frangipane e Mattia Preti.

Il gemellaggio tra le Città di Reggio Calabria e Taverna suggella l’avvio di un percorso conoscitivo che mira alla promozione di attività di studio sulla figura di Alfonso Frangipane e sul patrimonio di Arte Moderna (secc. XVI-XX) della Calabria, in cui recita un ruolo di assoluta preminenza l’arte di Mattia Preti, che ha trovato proprio in Alfonso Frangipane il suo primo ed illuminato studioso.

Le affinità si motivano non solo per la comune origine magno-greca e i legami storico-culturali di matrice bizantina condivisi dalle due città, nonché per i tragici vissuti, legati ai catastrofici eventi sismici che ne hanno colpito le popolazioni, ma anche perché Taverna ha dato i natali a Mattia Preti e Reggio Calabria ha annoverato, tra gli esponenti più attivi e propositivi del suo vivace mondo culturale ed artistico, – tra il 1919 e il 1970 – proprio Alfonso Frangipane.

E non è senza significato che sia stato proprio Alfonso Frangipane a segnalare «lo stato di abbandono e di degrado dei monumenti di Taverna e delle tele pretiane», già nel 1907, nelle undici pagine del suo contributo scientifico “Fra le ruine dell’arte nostra” pubblicato su Calabria Nuova. 

Nella sua attività professionale, avviata nel 1919 proprio con il suo trasferimento nella nostra Città, assegnato in ruolo per l’insegnamento del disegno, Alfonso Frangipane fonda nel 1922 la Società “Mattia Preti”, editrice del glorioso periodico Brutium, veicolo di tutte le novità e le ricerche su Mattia Preti. Lo studioso, sempre a Reggio Calabria, fonda, tra uno studio pretiano e l’altro, la Scuola d’Arte intitolata a Mattia Preti. Non solo, ma si impegna pervicacemente per il restauro delle imponenti tele pretiane di Taverna. 

La richiesta di gemellaggio, di cui l’Aiparc si è fatta latrice, riceve definitivo sostegno da un episodio, di per sé oltremodo significativo, circa il legame tra le due Città.

Benché quasi novantenne, Alfonso Frangipane affrontò un viaggio a Malta, partecipando, insieme con i Cavalieri Gerosolimitani, alla riesumazione della salma di Mattia Preti, lì sepolto, portando con sé una bella ed austera urna di quercia silana, disegnata dall’architetto Albanese e realizzata dagli allievi dell’Istituto d’Arte “Mattia Preti” di Reggio Calabria. In tale urna vengono ricomposti i resti mortali del “Cavaliere Calabrese”. 

Taverna ha ricambiato il devoto amore di Alfonso Frangipane verso il suo illustre figlio, dedicando allo studioso una via ed una sala del Museo Civico. 

Estremamente persuasa della profondità dei legami tra Taverna e Reggio Calabria, l’Amministrazione comunale con questo atto suggella e rafforza legami di cultura e di storia. (rrc)

TAVERNA (CZ) – La mostra “Recuperando il filo della storia”

Si può visitare, fino al 30 novembre, nella sala espositiva del Museo Civico di Taverna, la mostra Recuperando il filo della storia – Tracce documentali e manufatti del patrimonio museale dal secolo XVII ai giorni nostri a cura della Direzione del Museo.

Esposti, dunque, una serie di pregevoli manufatti di arte tessile, databili dal secolo XVII al secolo XIX, passati al patrimonio demaniale a seguito delle leggi governative del 1867, tra questi: una serie di paramenti sacri di varia manifattura e provenienza; un raffinato paliotto, facente parte verosimilmente dell’originario altare della Madonna della Provvidenza, progettato e realizzato da Gregorio Preti negli anni trenta del Seicento; un piccolo arazzo raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù, spedito a Don Giuseppe Antonio Preti, Parroco in Taverna.

In mostra anche il manoscritto della Cronica di Taverna nelle cui pagine è riportata la fiorente attività delle due Prefetture della Seta e dei Panni per le cui fabbriche furono intrapresi, fin dal secolo XII, proficui rapporti commerciali con la Repubblica di Venezia.

Come segno di continuità tra la poco conosciuta tradizione tessile della patria di Mattia Preti e la sua contemporaneità culturale, una speciale sezione della mostra è dedicata alle opere d’arte di Achille Pace, Marta Pederzoli, Calogero Barba e Rosa Spina, le cui materie tessili, pittoriche e scultoree, propongono inusitate comparazioni creative.

 

TAVERNA (CZ) – Il 30 agosto l’ultimo appuntamento dell’Hyle Fest

Domenica 30 agosto, a Tavena, località Villaggio Mancuso, al Grande Albergo Parco delle Fate, l’evento conclusivo dell’Hyle Fest, il festival letterario curato da Elena Dardano e promosso dall’Amministrazione comunale di Taverna con il sostegno dell’Ente Parco Nazionale della Sila.

Si parte la mattina, alle 11.00, con il laboratorio per bambini a partire dal libro La piccola pittrice edito da Coccole Books: un incontro creativo e divertente per educare i più piccoli all’arte e alla bellezza, con posti limitati e prenotabile al numero 3273188498.

Alle 16.00, il reading teatrale dal titolo Vola solo chi osa farlo a cura della Compagnia CineTeatrale del Brigantino e in omaggio allo scrittore cileno Luis Sepúlveda, scomparso nell’aprile 2020.

Un viaggio tra i temi ricorrenti della sua produzione: il valore dell’amicizia, l’importanza della diversità, il rispetto per la natura, la forza dell’immaginazione, la capacità di credere in se stessi e sognare, tramite le letture di alcuni dei libri più importanti, tra cui il famoso Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.

 Seguirà alle 17.00, la presentazione del libro Le stelle si guardano, ma non si toccano di Sergio Caroleo in dialogo con Costantino Mustari e Gioacchino Concolino.

Il libro racconta della storia del Grande Albergo delle Fate e del prestigioso evento di cui fu location nel 1960, L’Oscar dei due mondi, che vide ospiti da Sophia Loren ad Amedeo Nazzari, da Vittorio Gassman a Giovanna Ralli. A sessant’anni dell’evento, l’incontro ripercorre l’emozionante e avvincente storia di uno dei simboli della Calabria montana. (rcz)

 

TAVERNA (CZ) – Al via “La Notte Bianca della Biodiversità”

Ha preso il via, a Taverna, nella riserva naturale statale Poverella-Villaggio Mancuso, nel centro visita Centro Visita “A. Garcea”, La Notte Bianca della Biodiversità, organizzata dal Reparto Carabinieri Biodiversità in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale della Sila.

La tre giorni è stata organizzata con l’obiettivo di  favorire l’osservazione, lo studio della fauna notturna, la conoscenza e divulgazione delle Riserve naturali statali e delle attività che in esse si svolgono.

Questa sera, alle 21.30. è in programma la serata osservativa astronomica Sotto i cieli del Parco, che consentirà di ammirare le stelle con telescopi professionali ed essere guidati nell’esplorazione della volta celeste oppure sperimentare una passeggiata notturna tra i suoni della foresta.

Mercoledì 12 agosto, da segnalare, alle 17.30, l’incontro Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: Accrescere nelle giovani generazioni la cultura per la conservazione dell’ambiente e la salvaguardia del patrimonio culturale, paesaggistico e della biodiversità, mentre alle 21.00 una passeggiata notturna alla scoperta delle vocalizzazioni dei rapaci notturni e dei suoni della natura.

Inoltre, sono previsti eventi collaterali, come le installazioni artistiche a cura dello Studio Fiber Art, e la mostra sulla Transumanza, a cura della Cineteca della Calabria visitabile fino al 24 agosto. (rcz)

TAVERNA (CZ) – Al via “Hyle Fest”, il primo Festival letterario della Sila piccola

Domani, a Taverna, nella frazione Villaggio Mancuso, al Grande Albergo Parco delle Fate, prende il via la prima edizione dell’Hyle Fest, il primo festival letterario della Sila piccola promossa dall’Amministrazione Comunale di Taverna con il sostegno economico e il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale della Sila.

La rassegna, curata da Elena Dardano, si svolgerà fino al 30 agosto, e nasce con l’obiettivo di valorizzare attraverso la letteratura e la multidisciplinarietà, il territorio del Parco Nazionale della Sila e il patrimonio socio-antropologico della Calabria, promuovendo al contempo il rispetto della natura e dell’ambiente, sensibilizzazione necessaria in un momento in cui le contraddizioni dell’odierno modello di sviluppo appaiono in tutta la loro forza.

All’interno della kermesse, spazio anche ai più piccoli con i laboratori della sezione Hyle Garden le domeniche 16, 23 e 30 agosto alle ore 11:00. I laboratori, curati dal festival in collaborazione con la casa editrice Coccole Bookssu prenotazione e a numero limitato nel rispetto delle normative vigenti, hanno il fine di promuovere la lettura, la creatività e l’importanza della natura tra i più piccoli.

 Infine, il festival promuove una call for artists per pittori, scultori, fumettisti e artisti che possono contattare il festival e, concordando le modalità, esporre alcune loro opere ed esibirsi in momenti di live art durante gli eventi pomeridiani e negli spazi del festival, per la sezione Fairy Art Gallery.

Gli eventi della rassegna si svolgeranno dalle ore 16.00 e si apriranno il 9 agosto con lo spettacolo musicale Tamburo è voce del cantastorie Nando Brusco: un viaggio musicale e narrativo attraverso le leggende del mediterraneo e la memoria orale della Calabria, accompagnato dal ritmo poetico e profondo dei tamburi a cornice.

Seguirà la presentazione del volume e del documentario In cammino con Gioacchino di Eugenio Attanasio, presidente della Cineteca della Calabria: dall’Abbazia di Peseca all’Abbazia di Corazzo, in cammino sulle antiche vie tracciate da Gioacchino da Fiore, oggi sentieri naturalistici e segni indelebile di una Calabria di storia e spiritualità.

 

Il pomeriggio del 16 agosto si aprirà con la presentazione del libro Il figlio del mare di Eliana Iorfida (Pellegrini Editore), una storia di approdi e ripartenze, sfioriture e rinascite, dove la prosa si intreccia ai toni corali della tragedia greca.

A seguire, la conversazione con Enzo Ciconte sul suo nuovo libro Alle origini della nuova ‘ndrangheta: il 1980 (Rubbettino): A ritroso fino alla Calabria del 1980, anno cardine della storia della ‘ndrangheta, per una riflessione tra economia e politica, arretratezza e modernità e per un viaggio tra le maglie della storia per la comprensione del nostro presente.

 Domenica 23 agosto sarà la volta dello spettacolo musicale e narrativo di Ettore Castagna a partire dal suo nuovo libro Della Grecìa perduta (Rubbettino) e all’interno del suo tour “Modestamente, scrivo coi piedi”: parole e musica per raccontare la favola di Nino, pastore greco ed errante in una Calabria magica e selvatica dove il sacro e il profano, il mito e la storia si intrecciano agli scenari dell’elegia greca e dell’epica cavalleresca.

Seguirà la conversazione con lo scrittore Domenico Dara in occasione della nuova edizione del pluripremiato libro Appunti di meccanica celeste (Nutrimenti) e in vista dell’uscita del nuovo libro Malinverno (Feltrinelli): un viaggio all’interno di una scrittura mirabolante e immaginifica dell’autore, che ha saputo raccontare una Calabria sospesa tra sogno e realtà.

 Il pomeriggio del 30 agosto si aprirà con la performance teatrale Vola solo chi osa farlo a cura della Compagnia CineTeatrale del Brigantino e in omaggio allo scrittore cileno Luis Sepúlveda scomparso nell’aprile 2020, per ripercorrere i temi più importanti della sua produzione: il valore dell’amicizia, il rispetto per la natura, la tutela dell’ambiente, l’impegno sociale, la forza dell’immaginazione, la fiducia in se stessi.

 Conclude la rassegna la presentazione del libro di Sergio Caroleo Le stelle si guardano, ma non si toccanoispirato all’assegnazione dell’Oscar dei due mondi a Sophia Loren e Amedeo Nazzari, avvenuta presso l’Albergo delle Fate nell’agosto del 1960. In occasione del sessantesimo anniversario dall’evento, il festival ricorda i protagonisti di una serata indimenticabile e la storia di un luogo magico che continua a far sognare le nuove generazioni. (rcz)