CINQUEFRONDI (RC) – Lunedì l’evento “No alla Violenza”

Lunedì 25 novembre, a Cinquefrondi, si terrà l’evento Stop alla violenza sulle donne, promosso dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Michele Conia.

L’iniziativa, in collaborazione con il progetto Viviamo Cinquefrondi, la Cooperativa sociale Metauros, la Cooperativa Sankara, con il Liceo Musicale di Cinquefrondi e i volontari del Servizio Civile Universale prevederà diversi interventi moderati da Giorgia Fonte.

In apertura l’assessora alla Parità di Genere, Giada Porretta, porterà i saluti istituzionali; seguiranno gli interventi delle psicologhe Liliana Chiarini e Marta Tutino, della volontaria del SC Maya Mezzatesta, testimonianze e riflessioni da parte degli ospiti del Progetto Sai e del sindaco dei Ragazzi, Matteo Lamanna.

Gli intermezzi musicali verranno curati dagli studenti del Liceo Musicale di Cinquefrondi. A conclusione l’intervento del sindaco, Michele Conia.

L’attenzione forte verso questo tema, manifestata già da tempo con la modifica dello Statuto in cui è stato registrato l’obbligo dell’Amministrazione di costituirsi parte civile nei processi contro la violenza sulle donne, viene rinnovata quest’anno con l’organizzazione di una giornata simbolica che invita a riflettere gli studenti e i cittadini su una realtà ancora troppo diffusa, affinché ogni donna possa vivere in sicurezza, senza paura e in piena libertà di espressione e di scelta.

Nel mondo, una donna su tre è vittima di violenza, ma dietro ogni numero c’è una storia, un volto, una vita segnata dalla sofferenza. Per questa ragione, è fondamentale non solo sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche impegnarsi concretamente per la costruzione di una società che rifiuti e combatta ogni atto di violenza. In questo giorno, l’Amministrazione invita tutti a unirsi in un gesto simbolico di solidarietà partecipando all’evento organizzato nella Sala Consiliare del Comune alle ore 10:30 per dire a gran voce “No” alla violenza. (rrc)

A Lamezia l’Assemblea Diocesana

La Parola di Dio annunciata come “principio, fondamento e fine di ogni nostra iniziativa”, l’invito ad essere cristiani che portino il segno distintivo della gioia e della speranza, la visione di una Chiesa “profetica e attrattiva” che “sappia promuovere, nel nostro tempo, una partecipazione missionaria e corresponsabile all’interno di tutte le realtà della nostra società contemporanea”. Questi alcuni dei messaggi chiave che il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, ha voluto consegnare alla chiesa lametina in occasione dell’assemblea diocesana, svoltasi oggi nell’auditorium della Cittadella della carità, con la partecipazione di parrocchie, associazioni e movimenti da tutta la diocesi.

Partendo dalla lettura del brano evangelico di Luca 4, 16-21, il vescovo di Lamezia ha sottolineato come Gesù «riprendendo la profezia di Isaia e affermando che quella profezia si è compiuta in Lui,  ci invita alla speranza perché il Signore mantiene le sue promesse ed è capace di indirizzare l’umanità sul sentiero della gioia e della speranza». 

Gioia cristiana che, per Parisi, «non è il sorriso di circostanza, ma la gioia che viene dallo Spirito e che ci fa cogliere la speranza laddove il mondo pensa non possa esserci alcuna speranza. Noi crediamo nel Crocifisso Risorto, non dobbiamo mai dimenticare questa caratteristica della letizia che ci fa andare nel mondo con la gioia del Vangelo, capace di sciogliere da tutte le catene di tutte le forme di schiavitù».

Richiamando le iniziative promosse dalla diocesi negli ultimi due anni, il presule ha auspicato che «l’essere convocati dalla Parola di Dio diventi sempre più lo stile di ogni convocazione nelle nostre parrocchie, movimenti e associazioni. Fare scaturire ogni nostra iniziativa dalla Parola annunciata, che non è un manierismo, ma un’esigenza che nasce dalle labbra stesse di Gesù ed entra nel nostro cuore».

«Qual è la nostra visione di Chiesa ? – ha proseguito Parisi  –. Una chiesa che, come ho detto  sin dal mio arrivo a Lamezia, sappia essere attrattiva e profetica. Una Chiesa che si interroghi su come rispondere oggi alle istanze sociali, culturali e spirituali dei fedeli. La nostra è una visione di Chiesa che certamente può continuare a crescere e rinnovarsi, capace di essere in dialogo con il mondo e che, dialogando con il mondo, possa far sentire la Parola del Vangelo, possa dire che per tutti c’è una Parola di gioia e di speranza». 

«La Chiesa, in quanto ecclèṡia – ha spiegato – è per sua natura sinodale: se non è sinodale, non è Chiesa. Siamo un popolo di convocati, di chiamati. Non come singoli, ma come popolo. Quante volte abbiamo ammirato quell’immagine che troviamo negli Atti degli Apostoli: “erano un cuor solo e un’anima sola”. Questo è il passo che dobbiamo compiere tutti, questo dinamismo ecclesiale deve diventare il nostro stile. Uno stile che sappia vincere le resistenze dei singoli, affrontare le sfide del nostro tempo, che sappia aprirsi alla dimensione comunitaria. Tutte le iniziative della nostra chiesa diocesana sono orientate a costruire questa visione di una Chiesa che sappia dialogare con il mondo, senza chiudere o arroccarsi.  Una Chiesa che sappia leggere le vere attese dell’umanità di oggi e, dentro queste attese, far sentire la parola della profezia».

«C’è sempre la possibilità – ha concluso Parisi – di vedere sui monti la bellezza dei piedi del messaggero che porta lieti annunci. Oggi, se guardiamo la realtà, facciamo l’esperienza di quelli che dicono: l’albero è secco, non c’è più speranza. Ma, come Geremia, possiamo vedere un germoglio e, dal germoglio, rinasce sempre la speranza e la vita. Auguro a tutti voi di vedere questo germoglio, di vedere trasformata la disperazione in vita che non finisce».

Di “primato dell’ascolto” ha parlato don Leonardo Diaco, vicario episcopale per la pastorale,  rimarcando come l’ascolto sia «alla base del discernimento che ha portato alle iniziative promosse dalla nostra chiesa diocesana. Nei due giorni di Acquavona, ci siamo messi in ascolto insieme, con spirito ecclesiale, e da quel contesto di preghiera  e di ascolto sono nate le iniziative che stiamo portando avanti. Papa Francesco ci invita ad andare all’essenziale, a ciò che è urgente oggi per un’umanità che ha bisogno di essere liberata».

Sulle attività Caritas, si è soffermato don Giuseppe Montano, vicario episcopale per il servizio della carità e per gli affari economici, evidenziando il compito proprio della Caritas che «non si esaurisce nelle opere caritative, ma va a stimolare e promuovere la formazione degli operatori perché le opere abbiano il loro radicamento in Cristo».  

Sui dettagli dell’attività della Caritas diocesana, si è soffermato il direttore don Fabio Stanizzo, che ha presentato gli appuntamenti formativi in programma nelle diverse vicarie auspicando «alle porte del Giubileo, che nascano più centri di ascolto vicariali, attraverso la collaborazione tra di loro di più parrocchie». 

Stanizzo, quindi, ha sottolineato la «funzione pedagogica della Caritas, che non si esaurisce nella consegna del pacco che è solo il primo momento di una costruzione di una relazione, di una presa in carico della persona a trecentosessanta gradi».

Ha illustrato le iniziative in programma per il servizio diocesano di pastorale giovanile suor Dorotea Scopelliti mentre Giovanna e Antonio De Pace, direttori dell’ufficio diocesano di pastorale familiare, hanno parlato dell’attività di ascolto avviata annunciando l’intenzione, con il coinvolgimento di volontari, di aprire più punti di ascolto del consultorio diocesano nelle diverse vicarie. (sd)

COSENZA – Il 30 novembre il Festival del Fumetto

Dal 30 novembre al 1° dicembre a Cosenza torna il Festival del Fumetto “Le Strade del Paesaggio”, giunto alla 17esima edizione.

Le Strade del Paesaggio è un appuntamento che premia chi ama stupirsi in modi inattesi e creativi, caratteristica che ne ha determinato longevità e capacità di essere sempre fedele a sé stesso eppure sempre nuovo, diverso, unico e originale.

I vicoli del Centro Storico di Cosenza, le sale del Museo del Fumetto, sede naturale dell’evento, e l’immaginario di coloro che sceglieranno di vivere due giorni all’insegna della capacità di stupirsi e meravigliarsi, saranno inondati da una serie di attività e appuntamenti che declineranno la letteratura disegnata nelle sue mille caleidoscopiche sfaccettature, con uno sguardo particolare al rapporto tra fumetto e cibo.

Il Festival ospiterà mostre di disegni originali di alcuni tra i più innovativi autori italiani, capaci di disegnare una nuova mappa dell’immaginario grafonarrativo attuale, testimoniando ancora una volta la scelta del Festival “Le Strade del Passaggio” di porre il riflettore sulla capacità dinamica e mai statica del mondo del fumetto e dell’illustrazione.

Saranno esposte le opere di autori del calibro di Fiorella Cogliandro, Antonio Malara, Vincenzo Puglia, Archivio di Ferro, Alpraz, Fabrizio De Masi, Mr Holyshit, ospiti della residenza d’autore all’interno del Museo del Fumetto, che diventerà ammirabile e vivibile officina creativa della loro arte, riconfigurando in un esercizio inedito di creatività il design di alcune ali dello storico edificio cosentino.

Il primo giorno del Festival vedrà tra i protagonisti Quasirosso aka Giovanni Esposito, autore che presenterà alle 16.00, agli astanti Cose che mi piacciono, e che, forse piacciano anche a te, suo ultimo graphic novel pubblicato da Feltrinelli Comics, dedicato ad un viaggio interiore nel sé perduto e ritrovato.

Alle 17.00 sarà l’Eros l’attore principale del palcoscenico fumettistico del festival con Luna Belsito, aka Wallypain, Ester Cerdella e Andrea Scoppetta raccontarsi e raccontare un tema emotivamente coinvolgente quale l’erotismo nel fumetto

Alle 18.00 Lorenzo La Neve vi illustrerà una visione inedita di Lupo Alberto, partendo dal volume edito da Gigaciao “Tutto un altro Lupo Alberto”, variazione sul tema di un classico ricco di fascino.

Se il sabato del fumetto sarà stato scoppiettante la domenica sarà al tempo stesso coinvolgente e sconvoltente, a partire dalle due presentazioni che avranno luogo nel pomeriggio.

Alle 16.00 la casa editrice bruzia Green Comics presenterà Marcel, racconto di passione e prelibatezza, mentre alle 17.00, il nippocalabrese Vincenzo Filosa, tra i più conturbanti autori italiani di fumetto ed esperto poliedrico di letteratura disegnata giapponese, ci narrerà delle suggestioni della terra del Sol Levante sulle coste ioniche calabresi, attraverso il suo perturbante libro edito da Rizzoli LizardIl Saraceno, opera capace di ferire e guarire al tempo stesso, attraverso una narrazione dolce e spietata.

Il festival chiuderà con la presentazione dei lavori nati durante le Residenze d’artista, che disegneranno il nuovo volto di alcune aree del Museo del Fumetto.

Epilogo dei due giorni sarà la rivelazione al pubblico dell’inedito artwork originale realizzato da Luca Raimondo, autore di Dylan Dog, e dedicato al rapporto tra l’Indagatore dell’Incubo e Cosenza.

Non mancherà lo spazio dedicato alla didattica del fumetto: attesissimi eventi all’interno del programma sono le tre MasterClass di illustrazione e sceneggiatura, ad opera di alcuni dei più importanti e amati autori italiani.

Sabato 30 novembre, dalle 10 alle 13, MasterClass di Illustrazione con Quasirosso; domenica 1° dicembre, dalle 10 alle 13, MasterClass di Fumetto erotico con Ester Cardella. Sempre domenica, MasterClass, dalle 10 alle 13, di sceneggiatura con Lorenzo La Neve. (rcs)

POLISTENA (RC) – Il workshop di autodifesa e resilienza

Domani mattina, a Polistena, alle 9, all’Auditorium Comunale, si terrà un workshop di autodifesa e resilienza organizzato dall’Amministrazione comunale in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

 Interverranno esperti delle Forze dell’Ordine e parte dello staff tecnico dell’Accademia Maestro Cavallo, con i maestri Nicola Geranio, 8° DAN, il maestro Rocco Garelli e l’allenatore Gabriele Pronestì. Relazionano il sindaco Michele Tripodi e l’assessora Maria Catena Napoli. Parteciperanno gli studenti dell’istituto comprensivo polistenese e degli istituti superiori dell’attiva e graziosa cittadina. (rrc)

COSENZA – Lunedì si presenta il libro di Dario Franceschini

Lunedì 25 novembre, a Cosenza, alle 18, nel Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza, sarà presentato il libro Aqua e tera di Dario Franceschini, già ministro della Cultura ed edito da La Nave di Teseo.

L’evento si aprirà con i saluti del sindaco di Cosenza, Franz Caruso. L’autore del romanzo sarà poi intervistato dalla giornalista e scrittrice Annarosa Macrì.

Alla presentazione prenderanno parte, oltre ai vertici del Partito Democratico locale, inclusi i dirigenti e i consiglieri regionali, anche esponenti di altre forze politiche legati a Franceschini da rapporti di stima e di affetto personale, nonché i rappresentanti delle forze sociali e culturali invitate.

“Aqua e tera” è un viaggio attraverso l’Italia sospesa tra storia e modernità, e rappresenta un’opera che riflette sulle radici e sull’identità del Paese. Un’occasione imperdibile per immergersi nelle atmosfere di un’Italia profonda, in un racconto che combina narrativa e riflessioni sulla società contemporanea. Un romanzo che sta riscuotendo un grande successo di critica e di partecipazione agli incontri organizzati in tutta Italia. Cosenza è la prima tappa che tocca una regione del Sud e sicuramente vedrà la presenza di tanta gente comune attratta dalla storia e dalla forza contenuta nel racconto. (rrc)

MENDICINO (CS) – Domenica il convegno scientifico “Scienza e tecnologia per l’agricoltura sostenibile”

Domenica 24 novembre, in contrada Rosario di Mendicino, alle 17.30, nella Sala congressi del Parco degli Enotri, si terrà il 24esimo convegno scientifico Scienza e tecnologia per l’agricoltura sostenibile, organizzato da Assaporagionando.

L’evento ha l’obiettivo di mettere al centro il futuro dell’agricoltura  sostenibile con un focus su innovazione, tecnologia e tradizioni locali e creare un ponte tra il mondo della ricerca scientifica a quello agricolo, favorendo sinergie che accompagnino le aziende verso una crescita più sostenibile, innovativa e consapevole.  

Al saluto introduttivo al convegno di Alex Franzisi, Direttore di Assaporagionando, seguiranno i saluti di Irma Bucarelli, sindaco di Mendicino, Alberto Figoli, direttore Area Ricerca Cnr di Cosenza, Ernesto Ferraro, Presidente Automobil Club Cosenza, Francesca  Daniele, presidente Confluenze Aps, Lina Pecora, dottore Agronomo-Op. Olivicola Asprol Coop. Cosenza.  

Gli interventi e le relazioni saranno a cura di Ilaria Guagliardi, Ricercatrice Cnr Isaform, Franco Cofone, Tecnico Cnr-Nanotec, Carmela Conidi, ricercatrice Cnr Itm, Eugenio Vocaturo, ricercatore Cnr – Nanotec, Alessandro Zanfino, presidente Fincalabra. A trarre le conclusioni sarà Gianluca Gallo, assessore Regione Calabria Risorse Agroalimentari e Forestazione. Modererà l’evento la  giornalista Rossana Muraca.  

“Assaporare” le vecchie tradizioni non significa solo rivivere il passato ma anche ragionare  sul presente e sul futuro, trovando un equilibrio tra innovazione e rispetto per il Territorio.  

“Ragionando” sulle questioni che interessano il settore alimentare, in collaborazione con  l’Area della Ricerca Cnr di Cosenza, saranno presenti illustri relatori che tratteranno le  tematiche inerenti al mondo dell’innovazione tecnologica. Durante l’incontro, con  l’obiettivo di individuare soluzioni strategiche per un futuro più sostenibile, si discuterà  sulle iniziative avviate dalle Istituzioni, sulle collaborazioni da avviare tra Istituzioni e  Associazioni al fine di promuovere azioni lungimiranti, sulle nuove opportunità che si  stanno delineando per le imprese agricole locali.  

Rappresentanti delle Istituzioni Locali, Politiche e Associative, Ricercatori, Tecnici ed  Esperti di Settore dialogheranno con i protagonisti del mondo agricolo calabrese con  l’obiettivo di chiarire il ruolo dell’IA e delle tecnologie in agricoltura, specificando come l’intelligenza  artificiale e altre innovazioni possano ottimizzare le attività produttive, gestire le risorse in  modo sostenibile e migliorare la competitività economica delle aziende agricole; offrire conoscenza pratica sulle opportunità di finanziamento: informare i partecipanti  sulle risorse pubbliche regionali e comunitarie disponibili, con un focus sulle modalità di  accesso ai fondi per agevolare l’introduzione di soluzioni innovative nelle loro attività; creare uno spazio di incontro e di dialogo tra professionisti ed agricoltori: favorire un  ambiente di confronto diretto con esperti del settore e consulenti di finanziamenti pubblici  per condividere esperienze e risolvere dubbi sull’applicazione pratica delle tecnologie in  agricoltura.  (rcs)

 

A Cosenza tre giornate dedicate ai poeti Lorenzo Calogero e Franco Dionesalvi

Lunedì 25 novembre, alla Casa delle Culture di Cosenza, prenderanno il via tre giornate dedicate ai poeti Lorenzo Galogero e a Franco Dionesalvi.

L’iniziativa è stata voluta dalla direttrice artistica della Casa delle Culture, Vera Segreti e inizieranno con la Festa della Poesia  Lorenzo Calogero a cura di Lyriks, in collaborazione con Teatro in note con i Comuni di Melicuccà e quello di Cosenza.

«La poesia è da sempre al centro delle arti esplorate da Teatro in note in 30 anni di attività – ha dichiarato la direttrice della Casa delle culture Vera Segreti, che della cooperativa è presidente –. Non potevamo non riportarla anche fra le stanze del centro storico di Cosenza».

«Celebriamo, con convegni e incontri – ha concluso – la figura di Lorenzo Calogero e quella di Franco Dionesalvi che, negli anni in cui fu assessore comunale alla Cultura di Giacomo Mancini, diede grande impulso alla Casa delle culture senza dimenticare la sua produzione poetica».

Si parte alle 9.30 in Sala Gullo dove ci saranno i saluti di benvenuto di Vera Segreti e dei sindaci di Melicuccà, Vincenzo Oliverio, e Cosenza, Franz Caruso e a cui seguirà l’incontro, alla presenza di Vera Segreti, Nino Cannatà e Gaetano Marchese, con gli studenti della scuola secondaria di primo grado “G. Capua” di Melicuccà con gli ospiti del progetto Sai del Comune reggino e con gli studenti del liceo scientifico “E. Fermi – Polo tecnico Brutium”.

A chiusura della prima parte della giornata ci sarà la videoproiezione di Roberto Herlitzka, che legge Lorenzo Calogero.

Nel pomeriggio, dalle 16.30 nella Sala espositiva interattiva, verrà inaugurata la mostra fotografica “Sguardi e memorie sulla Melicuccà di Lorenzo Calogero” realizzata con l’archivio storico di Antonio Scotto. Nella stessa location ci sarà la videoistallazione “Sogno più non ricordo – Omaggio a Lorenzo Calogero” con il concept di Dehors/Audela.

Alle 17.30 si torna in Sala Gullo per il reading poetico “La tua voce risplende alla luna – Omaggio a Lorenzo Calogero” con letture di Franco Araniti, Ada Celico, Anna Petrungaro, Mario Saccomanno, Assunta Morrone, Dora Ricca, Antonietta Gagliardi, Maria Carla Maiolo, Enzo Ferraro, Maria Francesca Lucanto, Marialuigia Campolongo ed Ettore Marino. Seguirà “Erano rose d’inverno” con Elisa Longo e, alla chitarra, Giorgio Caporale.

La giornata di martedì 26 novembre si apre alle 17 in Sala Gullo, dove interverranno la direttrice della Casa delle culture Vera Segreti, il sindaco di Melicuccà Vincenzo Oliverio e il primo cittadino di Cosenza Franz Caruso prima della presentazione dell’antologia di Lorenzo Calogero “Un’orchidea ora splende nella mano – Poesie scelte 1932-1940”, edito da Edizioni Lyriks, 2024.

Dialogheranno Andrea Amoroso, Nino Cannatà, Gaetano Marchese ed è prevista la partecipazione di Giancarlo Cauteruccio. Le letture saranno ad opera di Renata Antonante e del Nucleo Kubla Khan. Segue la lettura performativa “Un poeta da ricordare” con Paola Bonadies con le musiche di Daniele Moraca. Alle 19 tutti in Sala ristoro per l’aperitivo poetico “Una festa appariva già dentro una stella”.

Giovedì 28 novembre, a partire dalle 9.30, omaggio al poeta che la Casa delle culture ha voluto: Franco Dionesalvi.  Proprio a lui verrà intitolata una sala della struttura alla presenza della famiglia, delle autorità e degli studenti dei licei scientifici “E. Fermi – Polo tecnico Brutium” e “G.B. Scorza” di Cosenza e dell’Istituto di istruzione superiore statale “Valentini-Majorana” di Castrolibero. Letture di Ernesto Orrico. (rcs)

COSENZA – Domenica La Spiga di Cosenza celebra i suoi 30 anni

Domenica 24 novembre l’Associazione La Spiga di Cosenza Odv festeggia i suoi 30 anni dalla fondazione, e lo fa con un evento nella sua sede di via Saverio Albo, nella struttura del plesso scolastico “Scipione Valentini”.

L’iniziativa sarà l’occasione di confrontarci con realtà amiche con cui abbiamo  condiviso pezzi di strada (Circolo Culturale Popilia, Mo.C.I., Associazione San Pancrazio) su criticità,  opportunità e speranze dell’attività di volontariato. 

Seguiranno le testimonianze di volontari ed il conferimento di riconoscimenti.  Non mancherà l’intrattenimento musicale, con la Marley Session che presenterà il live dei Gym Tonici,  e un momento di festa e convivialità, in collaborazione con La Terra di Piero e i Maccabuoni.

Era il 1994 quando un gruppo di famiglie di persone con disabilità e amici, con la spinta determinante  di suor Lucia Sacchetti e il supporto logistico della Parrocchia di San Giuseppe in Serra Spiga e dei  Padri Ardorini, nonché in coordinamento con altre realtà cittadine che all’epoca erano già attive sul  territorio, quali l’Associazione “San Pancrazio” e il Circolo Culturale “Popilia”, decisero di costituirsi in Associazione decidendo di chiamarsi “La Spiga”, simbolo dell’unità nella diversità.

Da allora, “La  Spiga” ha percorso tanta strada in compagnia di decine di bambini e ragazzi portatori di bisogni  speciali e di tanti volontari e amici, raggiunti nel tempo anche dagli operatori del Servizio Civile.

«Gli anniversari sono delle opportunità per guardarsi indietro – si legge in una nota – per apprezzare il risultato del lavoro  svolto e imparare dagli errori commessi, ripensare ai tanti volti che si sono incrociati, ad iniziare da  coloro che trent’anni fa erano solo dei bimbi a finire con coloro che non sono più con noi.   Gli anniversari sono anche e soprattutto, però, l’occasione per guardare il presente e il futuro  con occhi di speranza. Noi ce la stiamo mettendo tutta a continuare a piantare Semi di Spiga». (rcs)  

MILETO (VV) – Sabato il convegno su “L’olivo della madonna”

Si intitola  L’olivo della Madonna: percorso di valorizzazione e speranza della varietà Leucocarpa il convegno in programma sabato 23 novembre, a Mileto, nella Sala Conferenze del Palazzo San Giuseppe e organizzato dalla sede di Vibo Valentia di Archeoclub d’Italia con il fattivo sostegno di Mons. Attilio Nostro, Vescovo di Mileto e Delegato Cec per il Servizio di Pastorale Giovanile.

All’iniziativa hanno dato il patrocinio l’Arsac – Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese; il Comune di Mileto; le diocesi di Cefalù e di Oppido Mamertina-Palmi, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia e la Regione Calabria.
«Il convegno nasce dalla necessità di fare il punto sulle iniziative interregionali per la valorizzazione e la tutela del cosiddetto Olivo della Madonna, ovvero di quella varietà che al momento dell’invaiatura trasforma le sue olive da verdi in bianche (Leucocarpa) per come tracciato dall’archeologa Anna Rotella, vicepresidente di Archeoclub sede di Vibo Valentia, ideatrice del progetto, e di approfondire gli aspetti storici, antropologici, scientifici e culturali che in futuro potranno guidare in maniera ancora più efficace le iniziative da intraprendere per sostenere la valorizzazione di questo sorprendente olivo favorendone la diffusione e quindi la conoscenza così da poterne scongiurandone l’estinzione», ha detto Rosario Santanastasio, presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia.
«E – ha aggiunto – preparare i post informativi che vedremo esposti alla Conferenza, sono stati proprio i detenuti degli Istituti Penitenziari. Noi crediamo nel reinserimento sociale attraverso la conoscenza!».
«L’Olivo Bianco della Madonna – ha spiegato Santanastasio – veniva utilizzato per la produzione dell’olio che serviva ad alimentare le lampade soprattutto nelle chiese. Con l’avvento dell’energia elettriva, questa pianta è stata coltivata sempre di meno e rischiava l’estinzione a danno della biodiversità. L’archeologa Anna Rotella, dopo anni di ricerca, con documentazione e attività sul campo, è riuscita a ritrovare la pianta. Grazie al supporto delle Diocesi siamo riusciti a metterla a dimora in tante parrocchie e conventi, favorendo la riproduzione. Ora il progetto è esteso agli Istituti Carcerari».
I lavori, moderati da Fortunata Flora Rizzo, vicepresidente nazionale Archeoclub d’Italia e Francesca Romano, aegretaria Archeoclub sede di Vibo Valentia, si svilupperanno in tre sessioni precedute dai saluti di Mons. Attilio Nostro e Rosario Santanastasio, presidente nazionale Archeoclub d’Italia oltre che di Salvatore Fortunato Giordano, sindaco di Mileto, di Maria Mallemace, Sabap per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia; di Enzo Perri, direttore Crea Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura ed Agrumicoltura e di Stefania Randazzo, presidente Archeoclub d’Italia di Cefalù.
Oltre alle relazioni nel corso dei lavori del convegno, verranno rese note le tante iniziative di condivisione e promozione del percorso intrapreso a sostegno della varietà di olivo dalle bianche drupe tra le quali segnaliamo la presentazione del promo del documentario White Olives of the Madonna di Claire Marie Vogel e di Elena Valeriote e la proiezione dello showreel a cura de LaC TV su La messa a dimora dei giovani Olivi della Madonna, donati dalla sede Archeoclub di Vibo Valentia e accolti presso sette degli Istituti penitenziari della Calabria Cosenza, Crotone, Laureana di Borrello, Locri, Palmi, Rossano e Vibo Valentia.
Le stesse case circondariali i cui ospiti hanno lavorato sulla storia della varietà dalle bianche drupe per produrre dei pannelli che saranno in mostra nella sessione poster del convegno.
«Entrando più nel particolare i lavori della prima sessione saranno introdotti da un breve intervento dell’archeologa Anna Rotella, ideatrice del progetto sull’olivo bianco – ha spiegato Anna Murmura, presidente Archeoclub d’Italia, sede di Vibo Valentia – a seguire la relazione di Mario Panarello, dell’Accademia Fra i legni della vergine: gli alberi nella simbologia mariana e ancora Paola Puma, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, condurrà i presenti in un “Museo senza muri” per il patrimonio culturale vivente dell’olivo bianco in Calabria».
«Dopo la pausa caffè, offerta dalla diocesi di Mileto – ha proseguito – i lavori continueranno con una relazione a più mani ad opera di Enzo Perri, Samanta Zelasco, Luca Lombardo, Santina Rizzo, Gianluca Godino, ricercatori del Crea Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Rende che aggiorneranno i convegnisti sull’aspetto più strettamente tecnico scientifico della Caratterizzazione morfo-bio-agronomica e molecolare della CV Leucocarpa».
«Gli interventi della prima sessione – ha proseguito ancora – saranno completati dalla relazione di respiro più generale di Maurizio Angotti, responsabile del centro di sviluppo agricolo Arsac Vibo Valentia, dal titolo “Il ruolo ecologico della biodiversità in agricoltura”, tema tanto caro a tutti i partecipanti. Chiuderà i lavori della prima sessione S.E.R. Mons. Giuseppe Alberti, Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi nonché Delegato Cec per i Problemi Sociali, del Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato.
«Al termine della pausa buffet – ha detto ancora Murmura – a cura sempre dalla diocesi di Mileto, i lavori riprenderanno con un focus specifico su un aspetto tanto caro all’Archeoclub Vibo Valentia ovvero quello più strettamente legato al messaggio portato dalla messa a dimora dell’olivo presso gli Istituti carcerari ovvero …di riconciliazione e speranza un simbolo di rinascita che può illuminare il percorso di chiunque vi abbia partecipato… per usare le parole di una delle responsabili dell’area educativa del carcere di Palmi».
«A seguire – ha aggiunto – per sarà il turno di Gerardo Guerriero Liberato, Provveditore per l’Amministrazione Penitenziaria della Regione Calabria che affronterà il più che mai attuale tema Giustizia e lavoro; Marcello Sestito, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Reggio Calabria proporrà una proposta di Un museo per gli olivi del Mediterraneo nel recupero dell’ex carcere circondariale di Cittanova».
«Punto nodale della sessione – ha evidenziato – saranno i sette lavori eseguiti dagli ospiti delle Case Circondariali che hanno aderito al progetto con dedizione Cosenza Leucocarpa, Foglie d’argento e frutti di perla; Crotone L’Olivo: un segno per far crescere PACE; Laureana di Borrello L’Olivo della Madonna e le drupe bianche: terreno fertile per il cambiamento e la rinascita; Locri Il chiarore della luce profusa dall’olio amico illumini e accenda i nostri occhi e i nostri cuori nella verità e nella giustizia; Palmi Leucolea nella dimora e nella speranza del recluso; Rossano L’olivo della Speranza e Vibo Valentia, L’albero della vita».
«Completeranno la sessione – ha concluso – i poster realizzati dal Coro Santa Maria Assunta di Gimigliano (CZ), che ha operato per la messa a dimora L’Olivo bianco di Papa Francesco al Santuario della Madonna di Porto; i lupetti del Gruppo scout RC3-Tabor Asci Esploratori e Guide d’Italia Costruiamo la Pace, Per diffondere l’amore per la natura Piantiamo un albero; la classe VB dell’Istituto Tecnico Agrario di Caulonia che negli anni scorsi si è impegnata su un progetto di conoscenza della Leucolea pianta dalle olive bianche; e la sezione crotonese di Italia Nostra che da anni sta operando per La messa a dimora dell’Olivo della Madonna tra sacro e sociale e la Parrocchia di Dinami (VV) che ha proceduto a Al convento di San Francesco di Soreto 150 esemplari di olivo bianco sono una realtà». (rvv)

COSENZA – Presentato il libro “Ennio, mio padre” di Sara Doris

È stato presentato, a Cosenza, nell’Aula Magna “B. Andreatta” dell’Università della Calabria Cosenza, il libro Ennio, mio padre di Sara Doris, Vice Presidente di Banca Mediolanum e Presidente di Fondazione Ennio Doris.

L’evento, molto seguito, ha visto Sara raccontare della grande avventura umana di suo padre Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. Un ritratto intimo e affettuoso di figlia che fa emergere quei valori di granito che lo hanno accompagnato nella sfera pubblica così come in quella privata.

Il senso profondo della famiglia e delle relazioni umane lo ha guidato dall’infanzia povera e felice nel paesino veneto di Tombolo fino a un modello di business fondato sul rispetto della persona, e proprio per questo vincente.

Tutto questo a pochi giorni dal terzo anniversario della morte di Ennio Doris, scomparso il 24 novembre del 2021.

Tutti i proventi del libro “Ennio, Mio Padre” sono destinati a Fondazione Ennio Doris istituita nel 2022 con lo scopo di sostenere e agevolare il percorso formativo di studenti meritevoli provenienti da contesti socioculturali non favorevoli. (rcs)