di ARISTIDE BAVA – Del piccolo Comune di Camini, in questi ultimi tempi si è parlato parecchio anche perché è certamente diventato uno de centri di accoglienza e inclusione più importanti del territorio calabrese per la sua “rivitalizzazione” grazie al notevole lavoro effettuato per dare nuove forme di lavoro, favorite dal notevole numero di migranti, che ha trovato nel piccolo borgo antico la sua seconda patria.
Proprio a Camini il 16 aprile scorso, peraltro, si è tenuto il Lions Day organizzato dai Club Lions della provincia per evidenziare le sue rinnovate potenzialità sociali. Adesso Camini si pone anche all’avanguardia per nuove iniziative che puntano a forme di turismo ecosostenibile con il progetto “Radici in viaggio”, presentato pochi giorni addietro nella sala Polifunzionale di quel centro.
Un progetto indirizzato a proiettare il “borgo dell’inclusione e dell’accoglienza”. Come è ormai conosciuto Camini, verso un 2024, già indicato dal Ministero degli Esteri come l’“Anno delle radici italiane”. Un’ipotesi di richiamo per i discendenti degli emigrati italiani nel mondo di cui ci siamo già occupati qualche tempo addietro anche perché abbiamo constatato direttamente su alcuni “ritorni” già avvenuti a Siderno e nella Locride quanto importante sia questo tipo di “turismo delle radici”.
Un tipo di turismo certamente molto importante proprio per i piccoli centri e in particolare per i borghi italiani che sono luoghi identitari. Queste nuove opportunità attrattive possono portare a crescita culturale, sociale ed economica. E, appunto trovano ancora una volta in Camini, grazie all’impegno, soprattutto, della Eurocoop servizi “Jungi Mundu” da anni, protagonista dell’accoglienza all’insegna della multiculturalità e dell’apertura a cittadini di ogni luogo del mondo , un centro d’eccezione per offrire ulteriori opportunità sociali. Anche per questo imprenditori, professionisti, associazioni e cittadini si sono ritrovati a dialogare sul turismo delle radici e sulle nuove opportunità offerte attraverso il progetto “Radici in viaggio”.
Il progetto è stato illustrato da Serena Franco alla presenza del sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano, e del presidente di “ Jungi Mundu” Rosario Zurzolo, presenti anche i rappresentanti di molte associazioni ed enti partner.
È stato ricordato che gli italiani residenti all’estero, compresi i discendenti, sono circa 80 milioni; un bacino d’utenza, quindi, enorme, molti dei quali si portano appresso una profonda esigenza di scoprire o riscoprire le proprie radici. Ecco, dunque, che principale obiettivo del progetto diventa la creazione di un’offerta turistica diversificata, rispondente a questo nuovo bisogno. Da qui l’importanza di offrire adeguati servizi per creare una dimensione turistica diversa di ampio respiro con il fine di creare nuove opportunità e progettualità su tutto il territorio regionale, ma con particolare attenzione alle aree interne di cui certamente Camini si può considerare centro elitario.
Èchiaro che a questo tipo di turismo si accompagnerà a nuove idee imprenditoriali, interventi di formazione, lavoro nel settore enogastronomico, formazione di nuove competenze per la valorizzazione dei giovani e indotti lavorativi di vario genere. Al centro di tutto le comunità locali con la valorizzazione dei luoghi, la genuinità dei rapporti umani, la cultura locale e così via con l’obiettivo finale di creare un sistema che garantisca ricadute sociali ed economiche eque e progetti di interesse collettivo.
Non è cosa di poco conto in un territorio dove il lavoro è molto scarso e le nuove opportunità decisamente poche. L’augurio è che l’incontro di Camini faccia partire questa nuova importante realtà turistica. (ab)