Il libraio Nunzio Belcaro di Catanzaro conquista la prima pagina di Repubblica

Grande eco e molti complimenti ha suscitato il servizio di ieri di Cristina Nadotti e Giuseppe Smorto su Repubblica, con richiamo in prima pagina, dedicato a Nunzio Belcaro, consigliere comunale di Catanzaro, ma soprattutto libraio a Lido e appassionato animatore culturale. Il suo esempio dei libri “a domicilio” emerge in una città che sta in fondo alle classifiche per i consumi culturali, però durante il lockdown è uno dei 17 librai che ha incrementato le vendite del 20%, mentre il mercato perdeva l’85%. Ha detto Belcaro a Repubblica: «Ascoltavo, consigliavo e consegnavo a domicilio. Soprattutto i classici». La sua libreria a Catanzaro Lido, la Ubik, è un vivace centro di incontri culturali che, causa emergenza, sono stati sospesi. Riprenderanno appena possibile e in libreria, Belcaro dovrà necessariamente appendere la pagina del quotidiano romano, il titolo di “rider dei libri che riscatta il sud” è troppo bello, quanto azzeccatissimo. Complimenti, a nome di tutti i calabresi. (s)

CATANZARO: ALLA UBIK IL LIBRO “MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLA PAURA”

12 luglio – Sarà presentato oggi, a Catanzaro, alle 19.00, presso la Libreria Ubik, il libro “Matteo Salvini, il Ministro della paura” di Antonello Caporale.
Discute con l’autore Pietrangelo Buttafuoco.

Antonello_Caporale

Il libro, edito da Edizioni Paperfirst e con la prefazione di Tommaso Montanari, s’incentra sulla figura di Matteo Salvini, il neo ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio del governo Conte. Il politico più social, che ha saputo ripulire l’immagine di un partito consumato dagli scandali, la Lega, e capovolgere il suo mondo senza farsene accorgere. All’inizio se la prendeva con i napoletani, poi con i Rom e infine con gli immigrati: ora “vengono prima gli italiani”, non i padani. Prima il problema del Paese era la Calabria e il sud nullafacente ora sono da un lato gli spacciatori dall’altro i burocrati di Bruxelles. Come racconta Caporale, Salvini ha cambiato la forma ma non la sostanza: il filo della narrazione vincente è sempre la paura. La paura dell’altro, di chi ci invade, di chi attenta alla nostra sicurezza, di chi ci spoglia dei nostri averi o della nostra fede e infine della nostra stessa identità. (rcz)