ORGOGLIO CALABRESE ALLA “CATTOLICA”
DUE GRANDI PROF A FIANCO DI GENTILONI

di PINO NANOPer la Calabria, e per la storia dei calabresi sarà dunque una giornata davvero memorabile. Lunedì 24 gennaio 2022 infatti il Commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni interverrà all’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2021/2022 presso la sede di Roma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che avrà luogo, con inizio alle ore 10.30, nell’Auditorium dell’Ateneo, e a rendergli gli onori di casa ci saranno per conto della Università Cattolica due dei più grandi medici italiani, che sono di origine calabrese, nati in Calabria, cresciuti in Calabria e poi dopo l’università diventati punto di riferimento della storia della nostra medicina.

Parliamo del Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica, il prof. Rocco Bellantone, reggino dalla testa ai piedi e del professor Stanislao Rizzo, ordinario di Malattie dell’apparato visivo e conosciuto in tutto il mondo per essere  lui il padre spirituale dell’occhio bionico grazie al quale, proprio il mese scorso, ha permesso ad un cieco di percepire di nuovo la magia delle ombre e della luce.

La cerimonia inaugurale sarà preceduta, alle ore 9.00, dalla celebrazione della Santa Messa, presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, presso la Chiesa Centrale della Sede. Mentre alle ore 10.30, nell’Auditorium, il Rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli pronuncerà il discorso inaugurale. Seguiranno quindi le relazione ufficiali del Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia Rocco Bellantone,e la prolusione del professori Stanislao Rizzo, ordinario di Malattie dell’apparato visivo (“Artificial Vision: dream or reality?”). Insieme a loro interverrà anche un altro grande cattedratico italiano, il prof. Franco Locatelli, ordinario di Pediatria (“Terapia genica e genome editing nelle emoglobinopatie: modelli di medicina di precisione”). L’evento sarà trasmesso in diretta streaming al seguente link: https://roma.unicatt.it e sui canali social @unicatt.

Prof. Rocco Bellantone

Rocco Bellantone, nato a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) nel 1953, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica nell’anno accademico 1976-77 e ha conseguito presso la stessa Università le specializzazioni in urologia e in chirurgia generale. È Direttore del Master Universitario in Chirurgia Bariatrica e Metabolica e Direttore Scientifico del Master Universitario in Endocrinochirurgia e Senologia dell’Università Cattolica.

Quanto all’attività clinica e assistenziale, il Professor Bellantone è Direttore del Governo Clinico nonché Direttore dell’UOC di Chirurgia Endocrina e Metabolica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.Ha condotto come primo operatore oltre 10mila interventi di media e alta chirurgia.

Accanto a quelli accademici e assistenziali, prestigiosi sono i suoi incarichi istituzionali e scientifici: è membro confermato del Consiglio Superiore di Sanità, massimo organo consultivo tecnico-scientifico nazionale del Ministero della Salute per le tematiche inerenti la salute pubblica, e Presidente della I sezione del Consiglio stesso.

Presiede il club delle UEC (Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia italiane), già Segretario generale della Società Italiana di Chirurgia e già Vicepresidente della Association Francophone d’Endocrinochirurgie (AFCE). È stato Vicepresidente della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (SICO). È membro fondatore dell’European Society of Endocrine Surgery (ESE). È membro dell’International Association of Endocrine Surgery (IAES) e dell’American Association of Endocrine Surgeons (AAES).

Bellantone è stato fra i primi in Italia a dare ampio spazio alle moderne tecniche di Endocrinochirurgia mini-invasiva. In questo ambito, è stato tra gli ideatori di una nuova tecnica di chirurgia tiroidea video assistita (Mi-vat), che gli ha valso riconoscimento a livello internazionale, come dimostrato dalle numerose lezioni e dimostrazioni di tecnica operatoria su invito tra le quali quelle tenute presso la Brown University School of Medicine (Rhode Island Hospital), il Mount Sinai Hospital (New York), The Argentine Academy of Surgery, Buenos Aires, l’Harvard Medical School  (Boston, MA), l’International School of Endocrine & ENT Surgery di San Pietroburgo (Russia), l’Instituto del Càncer SOLCA Cuenca (Ecuador). Dal 2001 svolge funzione di referee per la rivista internazionale World Journal of Surgery, Langenbeck’s Archives of Surgery, Journal of Endocrinological Investigation. È stato editor e autore di alcuni trattati di Chirurgia generale e di oltre 80 capitoli di trattato.È autore di circa 600 lavori scientifici su argomenti di interesse sperimentale e clinico e ha un H-Index di 41.

Il professor Rocco Bellantone il 4 luglio del 2018 è stato eletto per la terza volta consecutiva Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia “A. Gemelli” dell’Università Cattolica per il quadriennio 2019-2022. In quella occasione il Rettore dell’Università Cattolica, professor Franco Anelli, a nome dell’intera comunità universitaria, si è congratulato con lui per la rielezione a Preside di Medicina e chirurgia “che conferma il valore dell’impegno fin qui profuso, e formula gli auguri di buon lavoro per il prossimo quadriennio”.

Prof. Stanislao Rizzo

Stanislao Rizzo, è direttore della UOC Oculistica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Professore Ordinario di Clinica Oculistica all’Università Cattolica Campus di Roma. Già in passato, quando lavorava all’Ospedale Careggi di Firenze, era considerato uno dei numeri-uno al mondo per le patologie più gravi dell’occhio.

È stato un vero pioniere negli impianti di retina artificiale, e nel 2011 fu addirittura il primo a impiegare l’Argus, la prima protesi retinica utilizzata in un paziente non vedente. Erano gli anni in cui il famoso oculista vantava a suo modo un record del tutto personale, che era quello di oltre tre mila interventi all’anno su pazienti per niente semplici, tanto è vero che il giorno in cui a Firenze si venne a sapere che il loro “oculista calabrese” aveva vinto il concorso all’Ospedale Gemelli di Roma ci fu una vera e propria sollevazione generale. L’antica città di Dante non voleva perdere il suo tesoro.

Stanislao Rizzo è Medaglia al “Merito della Sanità pubblica”. Gli è stata conferita con il massimo degli onori scientifici nel 2016.  Ma la sua carriera lo porta a insegnare nelle Università di mezzo mondo: Visiting Professor alla NAGOYA CITY University – JAPAN,  Visiting Professor per l’Artificial Vision Project (Argus 2) al The Karlsruhe Ophtalmology Department –GERMANY, Visiting Professor for the Artificial Retina (Argus 2) al The King Khaled Eye Hospital – Rijadh- SAUDI ARABIA,–Visiting Professor alla Tel Aviv University – ISRAEL, Visiting Professor al The Research Institute of Ophthalmology – EGYPT, Collaborator with Bascom Palmer Eye Institute – Miami – USA,e Professore Associato alla ricerca dell’Istituto di Neuroscienze del CNR, sede di Pisa

Dopo la maturità classica al Liceo Telesio di Cosenza Stanislao parte, dunque, per l’Università e va a Firenze. Qui si laurea con il massimo dei voti e la lode. Da qui poi da qui il grande viaggio per il mondo, che lo porterà a conoscere e a collaborare con le Università e i Centri di Ricerca oculistica più famosi della terra.

Un successo dietro l’altro. Una conquista dopo l’altra. Ma tutto questo lo allontana sempre di più dalla sua terra natale e dai suoi vecchi amici del Telesio. Negli anni frequenta il Vitreoretinal Department of Wills Eye Hospital di Philadelphia (direttore Prof. W. Tasman), il Vitreoretinal Department of the Rotterdam Eye Clinic (direttore Prof. R. Zivojnovic), il Vitreoretinal Department of the Rotterdam Eye Clinic (direttore Prof. R. Zivojnovic), il Vitreoretinal Department of Moorfields Eye Hospital di Londra (direttore Prof. P. Leaver),il Vitreoretinal Department of the A.Z. Middelheim di Anversa (direttore Prof. R. Zivojnovic), il Vitreoretinal Department dell’Augen Klinik di Francoforte (direttore Prof. K. Eckardt), il Reparto di Chirurgia Vitreoretinica dell’Istituto di Microchirurgia Oculare di Barcellona (direttore Prof. B. Corcostegui. Come dire? Il Top della ricerca e della scienza oculistica nel mondo. Storie di successo che fanno onore all’Italia e alla grande tradizione della medicina europea. (pn)

Commozione per la scomparsa del prof. Preziosi, fu Preside di Farmacia a Catanzaro

Commozione e cordoglio del mondo scientifico per la scomparsa del prof. Paolo Preziosi, particolarmente caro ai calabresi perché tra i fondatori della prestigiosa Facoltà di Farmacia a Catanzaro. I funerali dell’emerito scienziato dell’Università Cattolica di Roma si sono svolti  venerdì presso la Cappella dello stesso Ateneo. La cerimonia si è svolta in maniera riservata per l’emergenza covid, e hanno partecipato alcuni dei suoi familiari, il preside della Facoltà di Medicina, prof. Rocco Bellantone, e alcuni dei suoi allievi, tra cui il decano della Scuola prof. Giuseppe Nisticò, il prof. Giorgio Minotti, preside della Facoltà di Medicina del Campus Biomedico di Roma, il prof. Carlo Patrono, già ordinario di Farmacologia presso l’Università Cattolica, il prof. Pierluigi Navarra, attuale direttore dell’Istituto, il Prof. Cesare Mancuso, uno dei più giovani ricercatori della sua Scuola, il prof. Luigi Brunetti farmacologo dell’Università di Chieti, il prof. Marco Carmignani dell’Università dell’Aquila, etc.

Paolo PreziosiLa morte del prof. Preziosi ha lasciato un vuoto incolmabile nella Scuola di Farmacologia da lui creata, che comprende oltre 50 cattedratici in varie università italiane.

«Preziosi – ha ricordato il prof. Giuseppe Nisticò – è stato il mio Maestro fin da quando, appena laureato mi volle, dopo la mia specializzazione in Neuropsichiatria, presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Napoli, che in precedenza era stato diretto dal suo Maestro prof. Leonardo Donatelli.

«Un Maestro nella vita accademica è come un padre nella vita e quindi nella mia mente si è affollato un flashback di ricordi degli ultimi 50 anni da quando nel ’65 mi sono laureato in Medicina.

A quel tempo lui era un giovane professore molto selettivo su base meritocratica e aveva chiesto a suo cugino Filippo Giordano che allora stava come me presso la Casa dello Studente di indicargli i giovani migliori da inserire nei circuiti della ricerca. Ricordo come in realtà anche studenti bravissimi con una media di 29/30 rischiavano di non risultare vincitori della borsa di studio per il collegio Miranda tanto alto era il livello di competitività!

«Ma chi era in realtà Paolo Preziosi? Quello che racconto è rivolto in particolare ai più giovani, che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo durante la sua vita scientifica perché nei ricercatori della mia generazione Preziosi era già considerato un “mito”. A soli 14 anni egli ha conseguito con il massimo dei voti la maturità classica presso il liceo Pietro Colletta di Avellino. Dal Ministero della Pubblica Istruzione arrivarono alcuni ispettori per verificare se effettivamente Preziosi era un giovane eccezionale e se fosse meritevole di accedere all’Università così presto. Da allora è iniziata una carriera luminosa: all’età di soli 20 anni si è laureato in Medicina con 110 e lode e la pubblicazione della tesi sperimentale ed è risultato il più giovane laureato in Medicina d’Italia! A 29 anni è stato Direttore dell’Istituto di Farmacologia presso l’Università di Sassari. A 32 anni è rientrato a Napoli presso l’Istituto di Farmacologia diretto dal prof. Leonardo Donatelli e a 34 anni è risultato vincitore del concorso di professore ordinario di Farmacologia presso l’Università di Napoli.

«Da un punto di vista scientifico Preziosi è autore di oltre 500 lavori scientifici pubblicati per lo più su riviste internazionali e di un volume di Neuropsicofarmacologia. Inoltre, a livello della Società di Farmacologia è stato sempre molto apprezzato anche a livello internazionale tanto di essere eletto Presidente della Società Internazionale di Tossicologia dal 1989 al 1992 e poi Presidente della So-

cietà Italiana di Farmacologia dal 1990 al 1995. Quando dopo molti anni Rita Levi-Montalcini mi chiese dove mi fossi formato, le ho spiegato che il mio Maestro era Paolo Preziosi, ricordo che lei rimase molto ammirata e mi disse di essere stato fortunato ad avere un Maestro così giovane e brillante. Lui era allievo del prof. Leonardo Donatelli, che proveniva da una scuola fiorentina di Aiazzi Mancini. Il famosissimo trattato Aiazzi Mancini – Donatelli di 4 volumi, cui Preziosi ha contribuito con molti capitoli fra i più aggiornati, ha formato generazioni di medici e specialisti.

«Ricordo ancora che nel 1965 mentre io mi laureavo in Medicina Preziosi era già invitato a riunioni scientifiche importanti insieme con premi Nobel come Ernest Chain, colui che ha scoperto insieme con Fleming la penicillina e Abraham Waksman scopritore della streptomicina.

Il prof. Preziosi nel 1966, con i giovani laureati Umberto Scapagnini e Giuseppe Nisticò
Il prof. Preziosi nel 1966, con i giovani laureati Umberto Scapagnini e Giuseppe Nisticò

Ma quello che voglio ricordare è la generosità con cui il prof. Preziosi ha voluto trasmettere il suo enorme bagaglio culturale e scientifico e la sua metodologia limpida e trasparente a noi allievi. Così ha formato una delle Scuole più prestigiose e qualificate di Farmacologia in Italia. Dopo aver mandato in cattedra Egidio Miele a Sassari e Biagio Loscalzo a Napoli i primi veri allievi fummo Umberto Scapagnini e dopo qualche anno io stesso. Umberto era una persona straordinaria, molto intelligente che seguendo i consigli di Preziosi andò prima a lavorare presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Ghent in Belgio e poi presso l’Istituto di Fisiologia del prof. Ganong a San Francisco. Per me Umberto ha rappresentato un fratello e la sua precoce scomparsa ancora mi addolora. Ricordo che quando lui era a Catania io mi sono trasferito a Messina e abbiamo continuato a lavorare insieme sul controllo da parte dei neurotrasmettitori della secrezione degli ormoni ipotalamici-ipofisari. Inoltre, con Umberto abbiamo condiviso la stessa carriera politica con il partito di Silvio Berlusconi in cui abbiamo svolto ruoli importanti e prestigiosi in Italia e al livello europeo.

Il numero degli allievi della sua Scuola fu veramente impressionante. Ancora oggi siamo circa 50 in cattedra in varie città d’Italia, dal Nord al Centro e al Sud. Un enorme patrimonio umano di qualità a beneficio della ricerca nelle Facoltà di Medicina e di Farmacia del nostro Paese!

Ma quali sono gli insegnamenti più importanti di Preziosi che ancora oggi rimangono impressi nella mia mente? Tre grandi insegnamenti: rigore scientifico e ripetibilità dei risultati; creatività ed originalità delle ricerche e qualità a livello internazionale.

Avevo definito precedentemente il prof. Preziosi in occasione del conferimento del Pericles International Prize una wonderful mind con una grande sensibilità scientifica e umana. Egli ha trovato in noi quei figli che la vita non ha saputo dargli e di questo siamo molto fieri. In particolare, ricordo che fra noi due c’è sempre stato un feeling speciale, una perfetta intesa sia scientifica che umana ed oggi gli rimango ancora molto grato per avermi “spedito” in sedi lontane da Napoli come Messina, Catanzaro e Roma che mi hanno permesso di arricchire la mia esperienza e personalità.

Preziosi oggi – conclude il prof. Nisticò – rimane un modello cui le nuove generazioni dovranno ispirarsi, un Maestro di scienza e di vita!».

«Fra di noi  – ha detto ancora il prof. Nisticò – c’è stato sempre un feeling speciale con un profondo rapporto di affetto e di stima. Su mio invito, Preziosi aveva accettato nel 1992 di far parte e di presiedere il Comitato Tecnico Ordinatore (CTO) della nascente Facoltà di Farmacia di Catanzaro, Più di recente, il prof. Preziosi ha offerto la sua alta consulenza insieme con due premi Nobel, Aaron Ciechanover e Thomas Südhof alla realizzazione del Renato Dulbecco Institute di Lamezia Terme.

«Oggi per me perdere un padre scientifico significa provare la stessa emozione e lo stesso dolore che ho provato alla scomparsa improvvisa di papà Salvatore. Entrambi avevano un cuore grande e generoso e io li ho sempre guardati come una grande quercia, che, anche dopo la sua caduta, ha rivelato la sua grandezza, la sua possenza, i suoi poderosi rami e i numerosi frutti. Entrambi sono stati per me una quercia dalle profonde radici che mi ha dato un senso di protezione e che ha rappresentato una guida sicura durante il percorso della mia vita. Rimarranno sempre scolpiti in me i valori fondamentali da lui insegnatimi e cioè il rispetto della dignità della persona, del merito, della libertà, creatività e originalità della ricerca, nonché la solidarietà verso le persone più deboli, i pazienti e quanti nella vita erano più fragili.

«Con me partecipano al dolore dei familiari per la scomparsa del loro caposcuola anche il prof. Giovambattista De Sarro, magnifico Rettore dell’Università Magna Graecia, il prof. Domenico Rotiroti, già preside della Facoltà di Farmacia di Catanzaro, il prof. Vincenzo Mollace, illustre farmacologo, il prof. Mino Pelaia, direttore della cattedra di Pneumologia di Catanzaro e tutti i ricercatori di Farmacologia della Facoltà di Medicina e di quella di Farmacia. La sua prematura scomparsa – ha concluso Nisticò – ha creato un’ondata di grande commozione in tutto il settore farmaceutico e farmacologico in Italia e nel mondo». (sd)