;
Il prof. Paolo Preziosi e il prof. Giuseppe Nisticò e il prof. Giorgio Cantelli Forti, presidente della SIF

Commozione per la scomparsa del prof. Preziosi, fu Preside di Farmacia a Catanzaro

Commozione e cordoglio del mondo scientifico per la scomparsa del prof. Paolo Preziosi, particolarmente caro ai calabresi perché tra i fondatori della prestigiosa Facoltà di Farmacia a Catanzaro. I funerali dell’emerito scienziato dell’Università Cattolica di Roma si sono svolti  venerdì presso la Cappella dello stesso Ateneo. La cerimonia si è svolta in maniera riservata per l’emergenza covid, e hanno partecipato alcuni dei suoi familiari, il preside della Facoltà di Medicina, prof. Rocco Bellantone, e alcuni dei suoi allievi, tra cui il decano della Scuola prof. Giuseppe Nisticò, il prof. Giorgio Minotti, preside della Facoltà di Medicina del Campus Biomedico di Roma, il prof. Carlo Patrono, già ordinario di Farmacologia presso l’Università Cattolica, il prof. Pierluigi Navarra, attuale direttore dell’Istituto, il Prof. Cesare Mancuso, uno dei più giovani ricercatori della sua Scuola, il prof. Luigi Brunetti farmacologo dell’Università di Chieti, il prof. Marco Carmignani dell’Università dell’Aquila, etc.

Paolo PreziosiLa morte del prof. Preziosi ha lasciato un vuoto incolmabile nella Scuola di Farmacologia da lui creata, che comprende oltre 50 cattedratici in varie università italiane.

«Preziosi – ha ricordato il prof. Giuseppe Nisticò – è stato il mio Maestro fin da quando, appena laureato mi volle, dopo la mia specializzazione in Neuropsichiatria, presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Napoli, che in precedenza era stato diretto dal suo Maestro prof. Leonardo Donatelli.

«Un Maestro nella vita accademica è come un padre nella vita e quindi nella mia mente si è affollato un flashback di ricordi degli ultimi 50 anni da quando nel ’65 mi sono laureato in Medicina.

A quel tempo lui era un giovane professore molto selettivo su base meritocratica e aveva chiesto a suo cugino Filippo Giordano che allora stava come me presso la Casa dello Studente di indicargli i giovani migliori da inserire nei circuiti della ricerca. Ricordo come in realtà anche studenti bravissimi con una media di 29/30 rischiavano di non risultare vincitori della borsa di studio per il collegio Miranda tanto alto era il livello di competitività!

«Ma chi era in realtà Paolo Preziosi? Quello che racconto è rivolto in particolare ai più giovani, che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo durante la sua vita scientifica perché nei ricercatori della mia generazione Preziosi era già considerato un “mito”. A soli 14 anni egli ha conseguito con il massimo dei voti la maturità classica presso il liceo Pietro Colletta di Avellino. Dal Ministero della Pubblica Istruzione arrivarono alcuni ispettori per verificare se effettivamente Preziosi era un giovane eccezionale e se fosse meritevole di accedere all’Università così presto. Da allora è iniziata una carriera luminosa: all’età di soli 20 anni si è laureato in Medicina con 110 e lode e la pubblicazione della tesi sperimentale ed è risultato il più giovane laureato in Medicina d’Italia! A 29 anni è stato Direttore dell’Istituto di Farmacologia presso l’Università di Sassari. A 32 anni è rientrato a Napoli presso l’Istituto di Farmacologia diretto dal prof. Leonardo Donatelli e a 34 anni è risultato vincitore del concorso di professore ordinario di Farmacologia presso l’Università di Napoli.

«Da un punto di vista scientifico Preziosi è autore di oltre 500 lavori scientifici pubblicati per lo più su riviste internazionali e di un volume di Neuropsicofarmacologia. Inoltre, a livello della Società di Farmacologia è stato sempre molto apprezzato anche a livello internazionale tanto di essere eletto Presidente della Società Internazionale di Tossicologia dal 1989 al 1992 e poi Presidente della So-

cietà Italiana di Farmacologia dal 1990 al 1995. Quando dopo molti anni Rita Levi-Montalcini mi chiese dove mi fossi formato, le ho spiegato che il mio Maestro era Paolo Preziosi, ricordo che lei rimase molto ammirata e mi disse di essere stato fortunato ad avere un Maestro così giovane e brillante. Lui era allievo del prof. Leonardo Donatelli, che proveniva da una scuola fiorentina di Aiazzi Mancini. Il famosissimo trattato Aiazzi Mancini – Donatelli di 4 volumi, cui Preziosi ha contribuito con molti capitoli fra i più aggiornati, ha formato generazioni di medici e specialisti.

«Ricordo ancora che nel 1965 mentre io mi laureavo in Medicina Preziosi era già invitato a riunioni scientifiche importanti insieme con premi Nobel come Ernest Chain, colui che ha scoperto insieme con Fleming la penicillina e Abraham Waksman scopritore della streptomicina.

Il prof. Preziosi nel 1966, con i giovani laureati Umberto Scapagnini e Giuseppe Nisticò
Il prof. Preziosi nel 1966, con i giovani laureati Umberto Scapagnini e Giuseppe Nisticò

Ma quello che voglio ricordare è la generosità con cui il prof. Preziosi ha voluto trasmettere il suo enorme bagaglio culturale e scientifico e la sua metodologia limpida e trasparente a noi allievi. Così ha formato una delle Scuole più prestigiose e qualificate di Farmacologia in Italia. Dopo aver mandato in cattedra Egidio Miele a Sassari e Biagio Loscalzo a Napoli i primi veri allievi fummo Umberto Scapagnini e dopo qualche anno io stesso. Umberto era una persona straordinaria, molto intelligente che seguendo i consigli di Preziosi andò prima a lavorare presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Ghent in Belgio e poi presso l’Istituto di Fisiologia del prof. Ganong a San Francisco. Per me Umberto ha rappresentato un fratello e la sua precoce scomparsa ancora mi addolora. Ricordo che quando lui era a Catania io mi sono trasferito a Messina e abbiamo continuato a lavorare insieme sul controllo da parte dei neurotrasmettitori della secrezione degli ormoni ipotalamici-ipofisari. Inoltre, con Umberto abbiamo condiviso la stessa carriera politica con il partito di Silvio Berlusconi in cui abbiamo svolto ruoli importanti e prestigiosi in Italia e al livello europeo.

Il numero degli allievi della sua Scuola fu veramente impressionante. Ancora oggi siamo circa 50 in cattedra in varie città d’Italia, dal Nord al Centro e al Sud. Un enorme patrimonio umano di qualità a beneficio della ricerca nelle Facoltà di Medicina e di Farmacia del nostro Paese!

Ma quali sono gli insegnamenti più importanti di Preziosi che ancora oggi rimangono impressi nella mia mente? Tre grandi insegnamenti: rigore scientifico e ripetibilità dei risultati; creatività ed originalità delle ricerche e qualità a livello internazionale.

Avevo definito precedentemente il prof. Preziosi in occasione del conferimento del Pericles International Prize una wonderful mind con una grande sensibilità scientifica e umana. Egli ha trovato in noi quei figli che la vita non ha saputo dargli e di questo siamo molto fieri. In particolare, ricordo che fra noi due c’è sempre stato un feeling speciale, una perfetta intesa sia scientifica che umana ed oggi gli rimango ancora molto grato per avermi “spedito” in sedi lontane da Napoli come Messina, Catanzaro e Roma che mi hanno permesso di arricchire la mia esperienza e personalità.

Preziosi oggi – conclude il prof. Nisticò – rimane un modello cui le nuove generazioni dovranno ispirarsi, un Maestro di scienza e di vita!».

«Fra di noi  – ha detto ancora il prof. Nisticò – c’è stato sempre un feeling speciale con un profondo rapporto di affetto e di stima. Su mio invito, Preziosi aveva accettato nel 1992 di far parte e di presiedere il Comitato Tecnico Ordinatore (CTO) della nascente Facoltà di Farmacia di Catanzaro, Più di recente, il prof. Preziosi ha offerto la sua alta consulenza insieme con due premi Nobel, Aaron Ciechanover e Thomas Südhof alla realizzazione del Renato Dulbecco Institute di Lamezia Terme.

«Oggi per me perdere un padre scientifico significa provare la stessa emozione e lo stesso dolore che ho provato alla scomparsa improvvisa di papà Salvatore. Entrambi avevano un cuore grande e generoso e io li ho sempre guardati come una grande quercia, che, anche dopo la sua caduta, ha rivelato la sua grandezza, la sua possenza, i suoi poderosi rami e i numerosi frutti. Entrambi sono stati per me una quercia dalle profonde radici che mi ha dato un senso di protezione e che ha rappresentato una guida sicura durante il percorso della mia vita. Rimarranno sempre scolpiti in me i valori fondamentali da lui insegnatimi e cioè il rispetto della dignità della persona, del merito, della libertà, creatività e originalità della ricerca, nonché la solidarietà verso le persone più deboli, i pazienti e quanti nella vita erano più fragili.

«Con me partecipano al dolore dei familiari per la scomparsa del loro caposcuola anche il prof. Giovambattista De Sarro, magnifico Rettore dell’Università Magna Graecia, il prof. Domenico Rotiroti, già preside della Facoltà di Farmacia di Catanzaro, il prof. Vincenzo Mollace, illustre farmacologo, il prof. Mino Pelaia, direttore della cattedra di Pneumologia di Catanzaro e tutti i ricercatori di Farmacologia della Facoltà di Medicina e di quella di Farmacia. La sua prematura scomparsa – ha concluso Nisticò – ha creato un’ondata di grande commozione in tutto il settore farmaceutico e farmacologico in Italia e nel mondo». (sd)