Il generale di Fisascat Cisl Calabria, Fortunato Lo Papa, è intervenuto in maniera decisa su quanto accaduto qualche notte fa alla concessionaria catanzarese, chiedendo che ci sia non solo più sicurezza, ma anche una manifestazione «che riaffermi la parte sana della nostra terra».
«L’incendio contro l’azienda Bencivenni – ha spiegato – non è che l’ultimo di una serie di atti intimidatori che continuano a dilaniare la nostra terra. Un atto di natura dolosa che non può lasciarci inermi e che richiede una presa di posizione da parte delle istituzioni e della società civile. Ecco perché auspico che ci sia a breve una manifestazione che metta in chiaro che gli imprenditori e i lavoratori non sono soli e che necessitano di maggiori tutele e sicurezza, perché lo sviluppo economico di un territorio passa dalle piccole e medie imprese».
«Massima solidarietà ai lavoratori – ha sottolineato il cislino – . Gesti come quello che si è verificato non possono non suscitare sdegno e voglia di riaffermare la parte sana di questo territorio. Ma non solo. Non possiamo lasciare che ci si abitui a fiamme che divorano nell’oscurità l’operato di una vita e il destino di decine di lavoratori. Bisogna lavorare affinché diventino episodi che appartengono al passato».
«Costruire lavoro stabile e di qualità credo vada in questa direzione – ha commentato ancora Lo Papa –. Anzi, credo faccia parte di una cultura delle legalità dei fatti, più forte di quella delle parole. Nell’attesa che le indagini chiariscano quanto accaduto e consapevole del senso di angoscia e smarrimento che sta interessando la famiglia Bencivenni e i suoi dipendenti, ribadiamo come sindacato la nostra condanna verso gesti messi in atto spesso da pedine, ragazzi assoldati dalla criminalità organizzata per una manciata di euro».
«Il futuro di una società si costruisce giorno per giorno – ha concluso – ma basta poco per mandarlo in fumo e lasciare senza prospettive. Non possiamo permetterci che ciò accada ed è ora di fare quadrato e di operare con una rete di prevenzione e sicurezza». (rcz)