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A Padova Santo Gioffrè racconta Leonzio Pilato

A Padova Santo Gioffrè racconta Leonzio Pilato

di PINO NANOOrganizzata dal Comune di Padova e dal Comune di Cosenza, nell’ambito delle giornate di Storia e di Arte Padova-Cosenza, si è svolto nella sala nobile del famoso Caffè Pedrocchi di Padova, un incontro culturale sulla figura del Calabrese Leonzio Pilato che a Padova, nel 1358, incontrò Francesco Petrarca. 

Dall’incontro dei due e, poi, con Giovanni Boccaccio, ebbe inizio la traduzione, dal greco in latino, dell’Iliade e dell’Odissea, su un codice fornito dal Petrarca, da parte del Calabrese di Seminara. Così nacque quel grande movimento letterario e culturale che fu l’Umanesimo. 

Tra i relatori, Santo Gioffrè, lo Scrittore di Seminara ormai famoso nel mondo, oltre che la scrittura, per essere stato il primo a denunciare il sistema di ladroneggi esistente nella sanità calabrese. Santo Gioffrè ha dedicato gran parte della sua vita a far emergere dalla damnatio memoriae Leonzio Pilato, ormai, universalmente, conosciuto tra i giganti della Letteratura Medievale. Che bella Padova! Il suo Studium, nel XIV sec. era il cuore della Cultura Latina trionfante, mentre quella greca, nell’estremo lembo dell’Italia Meridionale soccombeva sotto la latinizzazione forzata attuata dai crudeli Angioini.

Eppure, proprio allora, quando tutto fu perduto – spiega ai padovani il medico scrittore calabrese –, nacquero, nelle Terre di Seminara i due più acerrimi difensori di quel mondo culturale greco: Barlaam Monacus e Leonzio Pilato, che non fu monaco, come, volgarmente, gli ignoranti lo indicano. Leonzio Pilato fu altro, molto altro e il suo credo fu solo Mito Greco. Per Santo Gioffrè ancora una giornata di alta cultura e di grande successo personale. (pn)