Sabato 13 aprile, a Polistena, alle 18, nella Comunità Luigi Monti, andrà in scena lo spettacolo Evviva Maria – I moti di Reggio Calabria del 1970 e l’assassioni di 5 anarchici, scritto da Ulderico Pesce.
Lo spettacolo è stato promosso dalla Fondazione “Girolamo Tripodi” ed è interpretato da Lara Chiellino, accompagnata per l’occasione dagli interventi musicali di Maria Tramontana e Carlo Trimarchi.
Prima della rappresentazione ci saranno i saluti di Michelangelo Tripodi ,presidente della Fondazione Girolamo Tripodi) e l’intervento di Michelangelo Di Stefano, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia della XVIII Legislatura e autore di diversi libri, tra i quali ricordiamo il recente Il Treno del Sole e i cinque anarchici – L’ombra di Gladio.
Le vicende rievocate da Pesce sono quelle relative aimoti del 1970 a Reggio Calabria, sfociati in una grande rivolta popolare a seguito della decisione di nominare Catanzaro capoluogo di regione, invece di Reggio Calabria, città molto più popolosa.
A circa 54 anni da quelle vicende, Evviva Maria ci offre un approfondimento di verità sui moti di Reggio Calabria, partendo dalla storia di due innamorati vissuti a Reggio nel 1970 e affrontando una delle pagine più misteriose e drammatiche dell’Italia repubblicana.
Insieme ai moti di Reggio, Evviva Maria ripercorre l’attentato al treno “Freccia del Sud”, conosciuto anche come la strage di Gioia Tauro, avvenuto il 22 luglio 1970 nei pressi della stazione di Gioia Tauro che provocò 6 morti e 72 feriti e l’assassinio dei cinque anarchici (Angelo Casile, Franco Scordo, Gianni Aricò, Luigi Lo Celso e Annalise Borth, noti alle cronache come “gli anarchici della Baracca”). Gli anarchici furono uccisi nella notte del 26 settembre 1970 in un misterioso incidente provocato da due camionisti assoldati dal principe nero Junio Valerio Borghese, sull’autostrada del sole nei pressi di Ferentino, mentre si trovavano in viaggio verso Roma per consegnare a persone competenti materiale di denuncia riguardante proprio la Strage di Gioia Tauro e i contestuali fatti della Rivolta di Reggio Calabria (documenti che non sono mai stati ritrovati).
Entrambi gli episodi furono frettolosamente archiviati dalla Magistratura come “incidenti”, invece oggi sappiamo che quei fatti definiti “incidenti” furono, viceversa, veri e propri “attentati” con cui si mirava a destabilizzare l’ordine sociale con quella che fu chiamata la strategia della tensione, con la quale pezzi dello Stato, organizzazioni neofasciste, servizi deviati, mafia, ecc. puntavano a conquistare l’Italia con la forza.
Insomma ci sono tutti gli elementi per assistere ad uno spettacolo di grande qualità e di forte intensità. (rrc)