;

L’OPINIONE / Aristide Bava: Cultura e borghi antichi possono essere forza trainante per sviluppo del territorio

di ARISTIDE BAVACultura e borghi antichi possono diventare la nuova forza trainante per lo sviluppo socio economico e turistico dell’intero territorio. È una considerazione che diventa sempre più attendibile dopo i “movimenti” che si cominciano a registrare anche in periodi non standardizzati come quelli legati alle presenze balneari. La recente decisione di cercare di allungare la stagione estiva consentendo l’apertura degli stabilimenti marini già dal 1° maggio può infatti essere “letta” in maniera fortemente positiva guardando anche alla possibilità di garantire ai possibili forestieri quel turismo alternativo che attualmente è una risorsa costante dei territori che hanno questa possibilità, ovvero dei territori che, come la Locride, possono contare su ricchezze archeologiche, centri storici molto attraenti, una enogastronomia di qualità, arte, cultura e storia millenaria in uno con aspetti folkloristici che sono ,anch’essi, una forza trainante per il nuovo turismo.

D’altra parte è innegabile che il turismo quello vero, non può rimanere limitato a poco più di un mese all’anno, quello che, purtroppo sino a poco tempo addietro succedeva nella Locride che, negli anni passati, turisticamente parlando, poteva contare solo sul turismo balneare e si sviluppava lungo quella che era chiamata la Costa dei Gelsomini, in particolare lungo la riviera da Brancaleone a Monasterace.

Le nuove realtà del turismo possono puntare, invece, anche al coinvolgimento del retroterra che è anche sovrastato, oltre che dai centri storici interni di indubbia bellezza, da colline di conformazione diverse con  la parte montuosa  ricoperta da boschi. E, appunto, la nuova forza trainante del territorio, soprattutto  dal punto di vista culturale e  turistico è rappresentato, non solo dal mare ma anche e soprattutto  da siti di interesse archeologico e storico che  risalgono all’epoca magnogreca e romana quali  gli scavi di Locri e di Monasterace , la villa Romana di Casignana e/o del Naniglio di Gioiosa Jonica e all’epoca bizantina con punti di forza la Cattedrale di Gerace e  la Cattolica di Stilo o il Monastero di Santa Barbara di Mammola, dove è presente il Parco Museo Musaba, considerato dagli esperti uno dei più importati Musei di Arte Moderna a livello internazionale.

La Locride quindi può offrire, a parte  importanti centri balneari tra i quali spiccano Roccella, Siderno, Caulonia insigniti della bandiera blu, Marina di Gioiosa, Caulonia, Monasterace, Locri, S. Ilario, Bovalino, Ardore, Bianco e Brancaleone, insieme al “mare”, “ricchezze” che turisticamente potrebbero fare la sua fortuna. Da qualche tempo la riviera è accomunata in buona sintonia con i centri interni che anno dopo anno stanno diventando la vera attrazione del territorio e che, ancora, non sono stati adeguatamente valorizzati e quindi conosciuti dal grande pubblico.

E, non bisogna dimenticare le tante manifestazioni tradizionali che si accompagnano al periodo estivo e ad altri periodi dell’anno. Insomma ci sono tutti gli ingredienti necessari per consentire al territorio di fare il “grande salto” alla ricerca di un turismo più variegato e capace di dare spinta anche all’economia del territorio.

Si tratta di saper sfruttare meglio queste grandi potenzialità. E, a nostro avviso, questo è lo sforzo che devono fare gli organismi istituzionali cercando di cogliere al meglio con opportune strategie , possibilmente sinergiche. le grandi opportunità che offre il territorio dell’intera Locride. (ab)