L’OPINIONE / Aristide Bava: Cultura e borghi antichi possono essere forza trainante per sviluppo del territorio

di ARISTIDE BAVACultura e borghi antichi possono diventare la nuova forza trainante per lo sviluppo socio economico e turistico dell’intero territorio. È una considerazione che diventa sempre più attendibile dopo i “movimenti” che si cominciano a registrare anche in periodi non standardizzati come quelli legati alle presenze balneari. La recente decisione di cercare di allungare la stagione estiva consentendo l’apertura degli stabilimenti marini già dal 1° maggio può infatti essere “letta” in maniera fortemente positiva guardando anche alla possibilità di garantire ai possibili forestieri quel turismo alternativo che attualmente è una risorsa costante dei territori che hanno questa possibilità, ovvero dei territori che, come la Locride, possono contare su ricchezze archeologiche, centri storici molto attraenti, una enogastronomia di qualità, arte, cultura e storia millenaria in uno con aspetti folkloristici che sono ,anch’essi, una forza trainante per il nuovo turismo.

D’altra parte è innegabile che il turismo quello vero, non può rimanere limitato a poco più di un mese all’anno, quello che, purtroppo sino a poco tempo addietro succedeva nella Locride che, negli anni passati, turisticamente parlando, poteva contare solo sul turismo balneare e si sviluppava lungo quella che era chiamata la Costa dei Gelsomini, in particolare lungo la riviera da Brancaleone a Monasterace.

Le nuove realtà del turismo possono puntare, invece, anche al coinvolgimento del retroterra che è anche sovrastato, oltre che dai centri storici interni di indubbia bellezza, da colline di conformazione diverse con  la parte montuosa  ricoperta da boschi. E, appunto, la nuova forza trainante del territorio, soprattutto  dal punto di vista culturale e  turistico è rappresentato, non solo dal mare ma anche e soprattutto  da siti di interesse archeologico e storico che  risalgono all’epoca magnogreca e romana quali  gli scavi di Locri e di Monasterace , la villa Romana di Casignana e/o del Naniglio di Gioiosa Jonica e all’epoca bizantina con punti di forza la Cattedrale di Gerace e  la Cattolica di Stilo o il Monastero di Santa Barbara di Mammola, dove è presente il Parco Museo Musaba, considerato dagli esperti uno dei più importati Musei di Arte Moderna a livello internazionale.

La Locride quindi può offrire, a parte  importanti centri balneari tra i quali spiccano Roccella, Siderno, Caulonia insigniti della bandiera blu, Marina di Gioiosa, Caulonia, Monasterace, Locri, S. Ilario, Bovalino, Ardore, Bianco e Brancaleone, insieme al “mare”, “ricchezze” che turisticamente potrebbero fare la sua fortuna. Da qualche tempo la riviera è accomunata in buona sintonia con i centri interni che anno dopo anno stanno diventando la vera attrazione del territorio e che, ancora, non sono stati adeguatamente valorizzati e quindi conosciuti dal grande pubblico.

E, non bisogna dimenticare le tante manifestazioni tradizionali che si accompagnano al periodo estivo e ad altri periodi dell’anno. Insomma ci sono tutti gli ingredienti necessari per consentire al territorio di fare il “grande salto” alla ricerca di un turismo più variegato e capace di dare spinta anche all’economia del territorio.

Si tratta di saper sfruttare meglio queste grandi potenzialità. E, a nostro avviso, questo è lo sforzo che devono fare gli organismi istituzionali cercando di cogliere al meglio con opportune strategie , possibilmente sinergiche. le grandi opportunità che offre il territorio dell’intera Locride. (ab)

A Bova gemellaggio Lions nell’ottica della rivitalizzazione dei borghi antichi

di ARISTIDE BAVAIl Lions Club di Roccella, presieduto da Lorenzo Maesano e il Lions Club San Cosmo Albanese Arberia, presieduto da Angelo Viteritti, hanno organizzato una interessante visita “tra storia, cultura e tradizioni greche” a  Bova nel quadro delle iniziative promosse dal Lions International per la Valorizzazione dei borghi antichi, un tema che,  lo scorso anno, è stato inserito nel programma dell’interro Distretto Lions 108 ya (Calabria, Campania e Basilicata). 

Anche perché i Lions hanno preso atto che le molte aree interne hanno enormi risorse culturali, materiali e immateriali con forti specificità locali e il loro passa proprio  per la rivitalizzazione di borghi e dei centri storici minori soprattutto  se si sfruttano i vantaggi competitivi naturali, con la salvaguardia delle identità storico-culturale. Ovviamente tutto deve essere legato alla loro capacità di offrire livelli adeguati di qualità della vita, anche  attraverso nuove forme di rigenerazione che possano innescare processi di sviluppo, e possano costituire una preziosa risorsa per ricucire i rapporti con la dimensione rurale e per proporre nuove creatività: luoghi identitari nelle forme e innovativi nelle funzioni.

Bova è, certamente, un centro interno che offre tutte queste possibilità. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Bova in collaborazione con l’Associazione dei Comuni dell’area grecanica, si accompagna ad un convegno  che ha per tema Rivitalizzare i borghi antichi: feste e tradizioni popolari.

Nel corso della giornata avrà luogo anche una cerimonia per suggellare un patto d’amicizia tra i due club Lions. La visita  a Bova prevede  un incontro  iniziale  in  Piazza Municipio alle ore 9.30 con il benvenuto del sindaco Santo Casile, in Grecanico, ai partecipanti. Subito dopo  una visita  guidata del borgo e più precisamente a Palazzo Nesci Sant’agata, al Museo della lingua greca-calabra “Gerhard Rohfs”, al Museo civico di Paleontologia e scienze naturali, alla Chiesa di San Leo, alla Cattedrale di Santa Maria dell’Isodia, alla Chiesa dello Spirito Santo e al Castello Normanno. 

Altra visita è prevista, quindi, in una bottega artigianale della lira calabrese, tipico strumento della musica popolare Grecanica. Poi la citata cerimonia del Patto di amicizia tra i due club. Il convegno inizierà alle ore 12.30 nello spazio cultura sulla lingua e tradizione grecanica con i saluti istituzionali  del sindaco Santo Casile e dei presidenti Maesano e Angelo Viteritti. Quindi, interverranno Domenico Leonardo, presidente Lions di zona 3, Antonio Mondera, presidente di zona 9 e i presidenti di Circoscrizione Giovanni Malomo e Sandro Borruto.

I lavori saranno introdotti da Orazio Violante e Leandra Crea e imperniati sulle relazioni di Pasquale Casile, docente e cultore della lingua grecanica e Pierpaolo Zavettieri, sindaco di Roghudi e presidente dei paesi ellefonici dell’ Area Grecanica. Le conclusioni sono affidate all’immediato Past governatore Lions, Franco Scarpino, e al vicegovernatore Pino Naim. (ab)

L’estate conferma l’importanza dei borghi antichi

di ARISTIDE BAVAMentre in questi giorni, a Catanzaro, si è discusso della necessità del ripopolamento degli splendidi borghi della Calabria, l’inizio della nuova stagione estiva conferma l’importanza della valorizzazione dei centri storici, grande patrimonio della Calabria e della Locride in particolare, che deve ancora essere sfruttato ai fini turistici e occupazionali oltre che sociali.

L’interesse dei forestieri per questi luoghi pieni di fascino aumenta sempre più e, adesso, nei centri interni del territorio calabrese si vedono giornalmente comitive di turisti e forestieri che confermano, ancora una volta, anche se ormai questo è del tutto scontato, che i borghi antichi esistenti sul territorio  sono un patrimonio turistico di immenso valore anche se sono valorizzati molto poco rispetto al loro effettivo potenziale.

Uno degli aspetti più importanti legato alla necessaria “valorizzazione” di questi luoghi è il fatto che il periodo estivo contrariamente a quanto si possa pensare , non è l’unico periodo ottimale per la “frequenza” di questi siti anche se, ovviamente, il periodo estivo garantisce, grazie alla presenza di più forestieri,  numeri maggiormente consistenti. La verità è, però, che proprio una loro adeguata valorizzazione potrebbe garantire presenze altrettanto numerose, nei centri storici, anche durante gli altri periodi dell’anno. Anche perchè, numeri alla mano, è ormai dimostrato che  anche durante il periodo invernale e più significativamente in occasione di festività di vario genere – feste patronali comprese – i borghi antichi diventano mete significative di residenti e forestieri.

Bastano azzeccate iniziative promozionali, infatti, per richiamare il grande pubblico.  I motivi del successo sono semplici quanto scontati. I borghi antichi sono mete attrattive per la loro enogastronomia di buona qualità, per i “tesori” che la gente riesce a scoprire, per i richiami architettonici dei loro palazzi, per l’accoglienza ottimale della gente semplice che ancora esiste in questi siti. Siderno superiore è certamente uno dei centri più attrattivi del territorio unitamente a quelle che sono considerate le “perle della Locride”, ovvero Gerace e Stilo, certamente le più conosciute dal grande pubblico e siti  che fanno parte dei borghi più belli d’ Italia, ma  ci sono molti altri borghi interni che meritano una doverosa attenzione.

Molti di essi, hanno come attrattive di grande portata, nei loro  palazzi d’epoca, nei resti storici, nelle stesse antiche Chiese molte delle quali forti di grandi “tesori”. Resta, però, la grande necessità che si faccia qualcosa di concreto per fare conoscere di più questi borghi antichi che potrebbero, ad esempio, essere inseriti in itinerari appositamente studiati per consentire agli ipotetici visitatori di sapere qualcosa di più del territorio oggi ancora poco conosciuto. In questi siti si possono godere panorami eccezionali, si può respirare l’aria di un tempo  percorrendo le caratteristiche viuzze dei loro centri storici, si può gustare la bontà culinaria tradizionale.

Tutte cose che piacciono parecchio ai turisti.  Ecco la necessità, dunque, di sfruttare meglio questi borghi antichi con una attenta promozione capace di far conoscere veramente i loro grandi tesori , molto spesso sconosciuti anche a coloro che vivono quotidianamente queste realtà. Ormai anche la gente del posto, un tempo forse ritrosa al grande pubblico, ha cominciato ad apprezzare le presenze dei forestieri e si è resa conto che da questa strada passa una loro “rivitalizzazione” che  potrebbe servire a dare spinta turistica al territorio e consentire anche un miglioramento della qualità della vita a coloro che ancora vi ci abitano.

E, soprattutto, potrebbe servire anche ad evitare ulteriori spopolamenti  delle nuove generazioni e, semmai, far ritornare coloro che sono stati costretti a lasciare questi siti per mancanza di lavoro. Una riscoperta dei borghi antichi, e quindi una loro valorizzazione, potrebbe portare,infatti, anche ad una inversione di tendenza, e dare la spinta giusta alla loro crescita economica. (ab)

Anche nella Locride è possibile la rivitalizzazione dei borghi antichi

di ARISTIDE BAVA – È tempo di affrontare adeguatamente la rivitalizzazione dei borghi antichi anche nella Locride. Il monito arriva da Umberto Panetta, architetto con la passione dei borghi antichi che, in una sua apprezzata relazione sviluppata in un convegno che si è tenuto a Bovalino superiore ha evidenziato che , ormai in molte regioni  un numero sempre maggiori dio persone lasciano, finanche le città e si trasferiscono nei borghi dove trovano un’ottima qualità della vita, un costo più che ragionevole, e collegamenti, grazie alla tecnologia, che consentono di non essere isolati.

Panetta precisa che «anche il modo di fare turismo sta cambiando: soggiorni più brevi, all’insegna del risparmio, ma soprattutto con il desiderio di entrare in contatto diretto con la storia, l’arte, la cultura e l’enogastronomia delle tante realtà locali di cui è ricco il nostro Paese. La Locride non fa eccezione. Anzi – afferma Panetta – accanto  alle strutture ricettive tradizionali, si affermano sempre di più nuove forme di ospitalità attente alla rivalutazione dei territori e alla valorizzazione delle tipicità».

«I borghi antichi – dice l’arch. Panetta – si prestano in maniera notevole a queste nuove possibilità e comincia a fare capolino anche nella Locride la filosofia del business innovativo del Paese Albergo o Albergo Diffuso, di una struttura cioè che mette a disposizione degli ospiti camere e/o appartamenti ubicati non nello stesso edificio, come nei classici alberghi, ma in immobili diversi, all’interno di un borgo. Un albergo diffuso che si sviluppa sul territorio, con un’unica reception che fa anche da “ufficio di promozione turistica” e dove, volendo, si può prevedere anche un bar e una sala ristorante che serve piatti tipici locali con ingredienti a chilometro zero. Per chi conosce bene il proprio territorio ed è alla ricerca di un’attività piacevole e dinamica, che può richiedere un impegno anche solo stagionale o non continuativo, aprire un Paese Albergo rappresenta un’opportunità di business di grande attualità e buoni guadagni. Gli alberghi diffusi sono un’innovazione in campo turistico e puntano su una caratteristica fondamentale del territorio italiano: i borghi le piccole e affascinanti realtà locali».

Questo è certamente l’aspetto positivo della nuova strategia turistica e potrebbe essere un toccasana per tanti piccoli borghi della Locride. Ma, nella Locride, c’è anche il rovescio della medaglia ovvero – precisa Panetta – *banali rifacimenti di facciate eseguite a muro liscio con l’abolizione di rilievi, cornicioni, paraste e altre eventuali decorazioni ed elementi architettonici, dall’indubbio pregio ambientale per non dire storico-architettonico ;*sostituzione dei tetti in coppo con tegole di vario genere oppure con coperture piane; *sostituzione di stipiti e architravi lapidei o lignei con putrelle o travi in c.a.; *demolizione di portali lapidei per far posto a porte in alluminio anodizzato; *ampliamento e creazione di balconi spropositatamente aggettanti sui vicoli ed a volte per la cui creazione sono stati orribilmente mutilati portali antichi e di pregevole fattura; *inserimento di intonaci plastici e cementizi con la presenza di colorazioni totalmente in contrasto con i colori tradizionali, creando delle situazioni che si possono ben definire come il classico “pugnu nta’ l’occhiu” .

Una speci di vademecum, insomma. È giusto anche  evidenziare alcuni dei problemi  che caratterizzano i “centri storici minori” e non solo, quali : il deterioramento del patrimonio abitativo, il degrado ed incuria del patrimonio storico-artistico, l’impoverimento del tessuto produttivo, l’isolamento e lo spopolamento. E, quindi, dice Panetta «Il rischio che se si va avanti così, senza una politica rivolta alla sinergia di conservazione, tutela, valorizzazione che previene eventuali impatti negativi sulle realtà locali, è la perdita della memoria storica e del patrimonio che rende quel territorio unico nell’offerta».

Ecco allora che  il rilancio dei borghi antichi e centri storici delle aree interne, deve passare dalla rivitalizzazione.

«Non basta però – precisa Panetta – il mero recupero delle case, ma un vero progetto di ospitalità integrato nel territorio, nella sua cultura e nella sua comunità, la messa in rete sinergica di tutti i servizi e offerte turistiche culturali delle aree territoriali circostanti. Fare rete cooperare, e sperare che ognuno contribusce a far crescere il territorio, in sinergia tra il pubblico ed il privato, nella costruzione di un’efficace rete turistica di prossimità, costruita sulla fruizione del più autentico patrimonio identitario e sulla condivisione di emozioni esclusive da offrire all’ospite e negli eventi territoriali, non solo per i mesi estivi ma tutto l’anno».

Il tutto con soluzioni ibride e dinamiche che oscillino tra tradizione e innovazione, tra digitale e contesto, che promuovono la sicurezza e l’unicità dei luoghi attraverso eventi originali. (ab)

 

I Borghi antichi all’attenzione dei Lions

di ARISTIDE BAVA Parte dai Lions Club di Locri e Siderno un forte invito all’importante associazione internazionale a mettere al centro dell’attenzione, per il prossimo anno sociale, la necessità di “rivitalizzare i borghi antichi” .

Su iniziativa, appunto, dei due club della Locride, l’assemblea distrettuale Lions, riunita in congresso a Pompei nei giorni scorsi ha approvato come tema ufficiale per la prossima annata sociale un progetto finalizzato, appunto, alla valorizzazione dei borghi antichi. È stato il tema che ha ottenuto il maggior numero dio voti dell’assemblea ed è stato supportato da una relazione che si sofferma sul fatto che «Se è vero che i fenomeni di spopolamento e invecchiamento interessano tutte le aree interne del nostro Paese, è altresì vero che la sfida, nel Meridione, è più complessa visto il persistente divario (di risorse, di infrastrutture, di progettualità) tra Nord e Sud del Paese».

Una premessa di una ipotesi progettuale  che seppure parte dai Club Lions di Locri e di Siderno ed  è supportata dai club della XI Circoscrizione ( tutti quelli della provincia di Reggio Calabria) può e deve interessare tutti i club del Distretto Lions 108 ya (Calabria, Campania, Basilicata). Si ritiene, infatti, e a giusta ragione che i borghi antichi del territorio Meridionale – che sono tanti – meritano di essere adeguatamente attenzionati e valorizzati  ed è giusto, dunque,  che questa possibilità  possa far parte di iniziative di largo respiro indirizzate ad accendere i riflettori, per quanto sarà possibile, sui borghi antichi  con il preciso obiettivo di indicare e fornire supporto  alle politiche e alle strategie per la “ricentralizzazione” delle aree interne;  per la loro rivitalizzazione e per evitare il continuo spopolamento che interessa soprattutto i giovani. 

Il tutto con la possibilità di delineare attraverso processi di coinvolgimento attivo degli attori locali, e di esperti del settore, strategie in grado di accrescere la resilienza e orientare lo sviluppo delle aree interne. anche con soluzioni  ricercate e individuate insieme a chi da sempre abita in questi luoghi. un obiettivo che si potrebbe accompagnare, anche, per far ripartire un minimo di economia. I Lions Club di Siderno e Locri, a questo proposito, hanno portato ad esempio ciò  che è emerso  in occasione del Lions Day che si è tenuto a Camini, autentico centro di inclusione e di accoglienza, dove il piccolo Comune è tornato a vivere proprio grazie ad una serie di iniziative che hanno portato lavoro ed economia.

Da qui la conferma che , con ipotesi progettuali di largo respiro, si può stimolare un forte impegno per la rivitalizzazione dei borgi antichi e l’attività dei Lions, in questa direzione, può essere capace di contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione dei centri interni  presenti nelle varie aree del Distretto. L’ipotesi progettuale dei Club di Siderno e Locri è stata, perciò, ritenuta  di notevole interesse sociale a favore delle Comunità ed è stata approvata dall’assemblea. Dalla prossima annata sociale 2023/2024 che inizierà il 1 luglio 2023 diventerà, quindi, tema ufficiale del Distretto. (ab)

Rivitalizzare i borghi antichi: L’esempio di Siderno

di ARISTIDE BAVA – Borghi antichi, grande patrimonio della Locride che deve essere adeguatamente valorizzato. 

Il recente interesse dimostrato da molti forestieri in occasione di queste festività natalizie ha confermato, ancora una volta, anche se ormai questo è del tutto scontato, che I borghi antichi esistenti sul territorio della Locride sono un patrimonio turistico di immenso valore anche se sono valorizzati molto poco rispetto al loro effettivo potenziale. In molti sono portati a credere che l’unico periodo ottimale per la “frequenza” di questi borghi antichi sia il periodo estivo grazie alla presenza di un buon numero di forestieri  che sono fortemente attratti dai centri storici.

Ma questo è vero solo in parte perchè anche durante il periodo invernale e più significativamente in occasione di festività di vario genere – feste patronali comprese – i borghi antichi diventano mete significative di residenti e forestieri. Proprio in occasione delle festività natalizie un esempio concreto delle possibilità attrattive è stato dato dal centro storico di Siderno Superiore dove sono bastate alcune semplici  iniziative promozionali per richiamare il grande pubblico.

E, a proposito dopo il successo ottenuto con la manifestazione  “La Casa di Babbo Natale” tenutasi nel suggestivo Palazzo De Moja, vale la pena ricordare che il giorno dell’epifania,  l’Associazione “Pajsi meu ti vogghiu beni” ha aperto nuovamente le porte del Palazzo per ospitare la Befana e con essa tanti bambini a fare da cornice a quest’altra manifestazione che ha registrato ancora un ulteriore successo di pubblico.

L’esempio di Siderno superiore non è certamente isolato. Anche se le vere “perle” del territorio della Locride sono Gerace e Stilo,  certamente le piu’ conosciute dal grande pubblico, ci sono molti altri borghi interni che meritano una doverosa attenzione. Molti di essi, hanno motivi di attrazione di grande portata, dai palazzi d’epoca, ai resti storici, alle stesse Chiese antiche.

Resta, però, la necessità che si faccia qualcosa di concreto per accendere i riflettori su questi borghi antichi che, peraltro, possono dare una mano anche all’ipotesi progettuale legata alla candidatura di  Locride Capitale Italiana della cultura 2025, magari se si facesse rete ,ad esempio, con qualche itinerario appositamente studiato per consentire agli ipotetici visitatori di ammirare gli  importanti siti esistenti gustando nel contempo un panorama eccezionale e respirando l’aria di un tempo che si registra percorrendo le caratteristiche viuzze dei centri storici della Locride, molti dei quali effettivamente poco conosciuti ma ricchi di grande potenzialità, magari approfittando anche, in questi luoghi, delle bontà culinarie che vi si trovano.

Non ci stanchiamo di affermare, ad esempio, che il caso di Mammola e del suo “stocco” è emblematico al pari della pasta di casa di Zio Salvatore a Siderno superiore, della “soppressata” di San Giovanni di Gerace, del cacio cavallo di Ciminà,o delle polpette della “fontanella” di contrada Moschetta di Locri,  tanto per soffermarci  su località che  da questo punto di vista sono molto apprezzate e che certamente costituiscono solo una piccola parte cdi quello che possono offrire i borghi locridei nel loro complesso. 

Ecco la necessità, dunque, di sfruttare meglio queste possibilità con una attenta promozione capace di far conoscere veramente  i grandi tesori del territorio, molto spesso sconosciuti anche a coloro che vivono quotidianamente questa realtà. Resta ovvio che  la valorizzazione di questi borghi deve necessariamente passare anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento della gente che ancora vi ci abita e una loro rivitalizzazione  potrebbe servire a dare spinta turistica  al territorio e consentire anche un miglioramento della qualità della vita a coloro che ancora vi ci abitano. 

E non solo; potrebbe servire anche ad evitare il continuo spopolamento da parte delle nuove generazioni perchè – è bene ricordarlo – ancora oggi, purtroppo, i borghi antichi, soprattutto quelli più piccoli e meno conosciuti vengono pian piano abbandonati  perché, privi di “movimento” e poco “attrattivi”. Una loro riscoperta, e quindi una loro valorizzazione, potrebbe portare, invece,oltre a dare più spinta al turismo, anche  ad una inversione di tendenza, e, finanche ad un loro ripopolamento. (ab)

Ritrovare il fascino dei Borghi antichi della Locride

di ARISTIDE BAVA –  Quale Futuro per i piccoli borghi della Locride?  Una domanda legittima posta nel corso di un recente convegno sui borghi antichi dall’ Arch. Umberto Panetta, componente del gruppo Borghinfiore, che sta prestando particolare attenzione ai centri storici dell’entroterra ionico.

La domanda riguarda in particolare lo spopolamento dei borghi, lo spopolamento di piccoli e grandi paesi, lo spopolamento della Calabria. Panetta si sofferma in particolare sul suo paese natio, Grotteria che, al pari di molti borghi, offre esempio concreto della attuale situazione «che – dice – ha conservato la struttura urbanistica e l’impianto medievale evidente nelle stradine strette e pittoresche, nei vicoli (i vinej), nei sottopassaggi medievali “i gafi”, nei palazzi nobiliari, anche se molto rimaneggiati, nelle piazzette raccolte, nelle vecchie fontane, e i ruderi del castello che domina il paese con una vista mozzafiato sulla vallata del Torbido fino al mare».

Secondo Panetta  «è uno  dei borghi tra i più suggestivi e pittoreschi della Calabria, e presenta un ricco patrimonio edilizio in molti casi in totale abbandono, in altri fatto segno di uno stillicidio di interventi che producono sostanziali devastazioni. Più che per la patina di antico, molte testimonianze architettoniche stupiscono, o spesso anche sgomentano, chi li osserva per le mutilazioni, le intromissioni, le manomissioni a cui vengono sottoposti a causa dell’ignoranza degli uomini, dell’incurante superficialità degli amministratori e della mancanza di sensibilità di chi opera nel settore edilizio».

«Però – aggiunge Umberto Panetta – la scomparsa di attività professionali e artigianali presenti un tempo a Grotteria, che, recuperate, oggi potrebbero soddisfare alle richieste di lavoro specializzato ed essere una fonte di reddito non trascurabile all’interno dell’economia locale e avanza una serie di iniziative che potrebbero “rivitalizzare” il borgo anche se c’è il rischio che se non si interviene subito e  si va avanti così, senza una politica rivolta alla sinergia di conservazione, alla tutela e valorizzazione che previene eventuali impatti negativi sulle realtà locali, tutto sarà più difficile».

«Grotteria – racconta Panetta – è un paese di origini millenarie e sorge in una zona già abitata nell’ottavo-nono secolo avanti Cristo con tanti siti archeologici, ed  è stato uno dei centri più importati della locride con un passato pieno di storia, tradizioni e cultura. Contava oltre 10.000 abitanti (1951) e  oggi dopo una forte e costante emigrazione, si è appunto spopolato, e conta poco meno di 3000 abitanti (2.845), sparsi nelle tante frazioni del suo territorio. Nel centro storico sono ormai rimaste solo 300 persone circa per lo più anziani, una conferma della fuga dei giovani senza lavoro soprattutto dalle aree interne della Calabria».

«Una catastrofe – dice Panetta – che va assolutamente fermata e, a questo proposito, parla della sua esperienza, come co-progettista fatta per la rivitalizzazione dell’antico borgo di Casignana e della ristrutturazione e recupero di alcune piccole residenze da utilizzare a fini ricettivi, per creare un paese albergo o albergo diffuso e la sistemazione di spazi attrezzati da utilizzare per il tempo libero in modo da offrire ai visitatori quel circuito virtuoso che il turismo culturale può e deve innescare nei piccoli paesi. Un aspetto positivo che si potrebbe accompagnare a tanti borghi storici della Locride».

«Un modo anche se non l’unico – dice Panetta – di fare il turismo che sta cambiando: soggiorni più brevi, all’insegna del risparmio, ma soprattutto con il desiderio di entrare in contatto diretto con la storia, l’arte, la cultura e l’enogastronomia delle tante realtà locali di cui è ricca la Locride e la nostra Calabria. Accanto alle strutture ricettive tradizionali, si affermano sempre di più nuove forme di ospitalità  attente alla rivalutazione dei territori e alla valorizzazione delle tipicità. È questa la filosofia del business innovativo del Paese Albergo o Albergo Diffuso, di una struttura cioè che mette a disposizione degli ospiti camere e/o appartamenti ubicati non nello stesso edificio, come nei classici alberghi, ma in immobili diversi, all’interno di un borgo. Un albergo diffuso che si sviluppa sul territorio, con un’unica reception che fa anche da “ufficio di promozione turistica”».

Aprire un Paese Albergo, dunque,può rappresentare un’opportunità di business di grande attualità e buoni guadagni inquanto gli alberghi diffusi sono un’innovazione in campo turistico e puntano su una caratteristica fondamentale del territorio italiano: le piccole e affascinanti realtà locali che vogliono essere soltanto valorizzati per ritrovare  il fascino del tempo che fu. (ab)

I borghi antichi in Calabria e la necessità della loro rivitalizzazione: Lions, Kiwanis e Fidapa a confronto

di ARISTIDE BAVACentri interni, questi sconosciuti! È stato particolarmente interessante il convegno organizzato dai Lions Club di Locri, Roccella e Siderno unitamente al Kiwanis Club e alla sezione Fidapa di Siderno per parlare nei borghi antichi e della necessità della loro rivitalizzazione.

Per quanto riguarda la classificazione dei comuni effettuata dalla nuova mappatura della Snai (2021-2027), – ha precisato il Prof. Luigi Maffei, rettore dell ‘Università della Campania, esperto del settore  e relatore ufficiale del convegno – risulta che dei 42 comuni della Locride solo 7 sono classificati come periferici, mentre 12 sono classificati come intermedi. La restante metà è classificata come comuni di cintura, a parte Locri che è classificato come Polo.

Nel caso della Locride, quindi, non è possibile parlare propriamente di aree interne (data la prevalenza di comuni di cintura), ma certamente di un sistema territoriale che presenta molte analogie con le cosiddette aree interne in termini di prevalenza di comuni piccoli (sotto i 5000 ab) e piccolissimi (sotto i 1000); declino demografico: difficile accessibilità ai centri storici (generalmente collocati in alto rispetto alle aree di sviluppo recente lungo la costa) ; presenza di eterogenei fattori di pericolosità (sismica, idrogeologica, ecc.). Una relazione dettagliata dalla quale poi si è fatto il punto sulle potenzialità dei borghi antichi esistenti sul territorio e della importanza che gli stessi possono rivestire nell’ ambito della candidatura della Locride a Capitale della cultura 2025.

Il grande problema è appunto quello di “rivitalizzare” i borghi, creare le condizioni per evitare lo spopolamento, soprattutto giovanile  fra conoscere le loro indiscusse potenzialità. E la Locride, a parte Gerace e Stilo che sono le sue punte di diamante annovera anche tanti altri piccoli borghi antichi che hanno un fascino particolare, forse ancora inespresso, che dovrebbe costituire la forza emergente di un discorso sinergico capace di abbracciare l’intero territorio locrideo.

Il Prof. Maffei, ha, ovviamene spostato il suo discorso a livello molto più ampio soffermandosi anche sulle potenzialità della Campania e della Basilicata ma ha fortemente indicato la necessità di delineare una visione strategica indirizzata allo sviluppo sostenibile e resiliente dei territori che ospitano i borghi antichi  rispetto ad alcuni macro-temi fondamentali ovvero  accessibilità, mobilità e riduzione dei rischi; polarità e nuclei storici, infrastrutture verdi/blu e turismo sostenibile; agricoltura ed energia. Una relazione particolarmente apprezzata dal folto pubblico presente presso la sede del Lions Club di locri dove si è svolto il convegno che ha avuto come ospite d’eccezione anche il Governatore del Distretto Lions 108 ya, Franco Scarpino ( presente con la consorte Antonella Saffioti), che già da molto tempo ha sposato la causa di “Locride Capitale Italiana della cultura 2025” puntando in modo particolare sull’importanza dei centri storici, forza aggiunta dell’importante sfida, che trovano largo spazio su molti clubs lions del distretto.

I lavori sono stati aperti dalla cerimoniera del Lions club di Locri, Giulia Arcuri che, dopo l’attivazione del cerimoniale Lions, ha dato la parola a Lorenzo Maesano, presidente del Club di Roccella che ha portato il saluto dell’Associazione anche a nome degli altri club. Poi l’intervento di Pino Albanese presidente del Kiwanis Club che ha evidenziato l’importanza del convegno su un tema così attuale proprio nel momento della candidatura della Locride e della Presidente della Fidapa, Cinzia  Lascala che ha anche, attraverso un video abbastanza suggestivo, mostrando alcune  iniziative della sua associazione attivate per mettere a fuoco alcuni importanti centri storici del territorio.

Dopo un breve intervento di Giuseppe Ventra, presidente della XI circoscrizione Lions che ha ribadito l’impegno lionistico di tutti i presidenti  su questo importante tema sono anche intervenuti il neo assessore regionale e sindaco di Locri  Giovanni Calabrese, il presidente ff dell’ assemblea dei comuni Bruno Bartolo e in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Siderno l’assessore Maria Teresa Floccari che hanno sottolineato l’importanza dell’argomento trattato  e il loro impegno, nelle rispettive competenze, per favorire ipotesi progettuali complessive per la crescita del territorio.

Quindi il presidente del Lions Club di Siderno, Vincenza Mollica, aiutato dal suo corposo curricolo ha presentato il relatore Luigi Maffei che, per circa un’ora ha parlato delle aree interne e delle necessità che si accompagnano alla loro rivitalizzazione anche con processi di coinvolgimento attivo degli attori locali. Una relazione particolarmente apprezzata dalla quale sono emersi  spunti molto  importanti per il futuro del territorio.

I lavori sono stati conclusi dal Governatore Franco Scarpino che ha ribadito  l’importanza di un progetto complessivo di rivitalizzazione dei borghi antichi  che certamente sono siti di grande interesse sociale capaci di creare spinte economiche molto importanti e,  frenare lo spopolamento delle rispettive comunità. Un discorso – ha concluso Scarpino –  che, come Lions ci coinvolge direttamente e che diventerà un punto fermo delle nostre iniziative per l’immediato futuro. Al termine del convegno l’artista Angelo Laganà ha consegnato agli autorevoli ospiti un suo dettagliato lavoro sui più importanti siti della Calabria. (ab)