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CATANZARO – Cure palliative, serve più consapevolezza

Maggiore consapevolezza. È questo quello che è emerso dalla tavola rotonda sulle Cure palliative in Italia promossa dal Gruppo Citrigno in occasione della Giornata Mondiale delle cure palliative.

Nel corso dell’evento, infatti, si è discusso dell’argomento, complesso e delicato, affrontandolo compiutamente dallo stato dell’arte in materia di normative, agli aspetti clinici e al ruolo del volontariato.

Il direttore sanitario del centro clinico, Bonaventura Lazzaro, nel dare il benvenuto agli ospiti, ha sottolineato «l’importanza dell’informazione, della comunicazione e diffusione della cultura sulle cure palliative per favorire un adeguato accesso ai servizi e un loro costante sviluppo. Il Centro Clinico San Vitaliano, in Calabria, è la prima struttura privata convenzionata con il servizio sanitario nazionale, per pazienti affetti da malattie neuromuscolari, SLA e neurovegetative, è altresì Accreditata come Hospice, primo centro nel meridione specializzato per l’assistenza a questo tipo di patologia».

«Il Centro -ha rimarcato il direttore Lazzaro – è una grande famiglia che opera, in sinergia, con le ASP e gli ospedali di Catanzaro in cui lavorano, facendo sistema, medici, operatori e volontari. Questi ultimi sono fondamentali, una risorsa insostituibile, sia per le attività di sensibilizzazione e informazione ai cittadini, sia per la capacità di accoglienza e di costruzione di una relazione di ascolto e aiuto nei confronti dei pazienti e delle famiglie».

Aldo Riccelli, presidente dell’associazione di volontariato A.CM.O Onlus, ha ribadito che «solo lavorando uniti si possono dare risposte sia agli ammalati che alle famiglie. Enzo Nania, responsabile regionale dell’ente FAVO, ha rimarcato la necessità di ampliare la rete delle associazioni creando un unicum per dare maggiori e sollecite risposte. Pensieri condivisi anche da Emilia Celia, di “cittadinanzattiva” – tribunale dei diritti del malato. Il rappresentante dell’ASP, Pino Paone, ha parlato di sensibilizzazione che deve essere condotta dal basso, bisogna partire dalle scuole».

Chi è riuscito a toccare la sensibilità dei presenti e a far comprendere l’importanza delle cure palliative è stato Antonio Saffioti, che, in prima persona lotta contro la distrofia muscolare di Duchenne, autore di un libro autobiografico dal titolo “Respirare”. Una testimonianza di chi ha scelto di condurre una vita indipendente, piena, al di là della malattia.

«Le cure palliative – ha dichiarato Antonio Saffioti – sono un complesso di cure integrate che si prefiggono di tutelare la qualità di vita dei malati inguaribili e delle loro famiglie. Pallium, significa mantello. Un mantello protettivo che avvolge non solo il malato, ma tutta la famiglia, perché quando c’è un parente malato è come se fossero “malati” tutti».

Prima di chiudere l’incontro con l’esibizione dell’Associazione Clown VIP Catanzaro, anche il dott. Domenico Mauro, psicologo del Centro Clinico San Vitaliano, ha sottolineato l’importanza, tanto per l’ammalato quanto per il caregiver, del supporto psicologico e della presenza di gruppi psico educativi in queste strutture. (rcz)