L’artista e presidente dell’Associazione 12 agosto, Ercolino Ferraina ha scritto una lettera aperta al sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, chiedendo che «non vada dispersoquel patrimonio che tu hai ereditato con la tua vittoria a sindaco della nuova Città di Corigliano Rossano, meravigliose e straordinarie terre dell’alto Jonio cosentino».
«Gentile sindaco – si legge nella lettera – non le scrivo da politico o in politichese (anche perché non ne sono capace), ma da semplice cittadino che vive e ama questa meravigliosa città ed il territorio tutto. Premetto nel dire che questa mia lettera non è da intendersi come un “attacco” alla sua Amministrazione, tantomeno alla Sua persona, ma vuole semplicemente rappresentare lo stato d’animo che pervade oggi chi, come me, si è battuto affinché si addivenisse al Comune unico di Corigliano-Rossano».
«Lo faccio – continua la lettera – partendo dal significato di “comune” o meglio di “casa comunale”. Il Comune è l’Ente territoriale più vicino al cittadino, il Comune è la casa di tutti, e al Comune ci si reca per chiedere il rilascio di documenti importanti tra cui, carta d’identità, autorizzazioni commerciali, nettezza urbana, permessi per costruire una casa o un edificio, per chiarimenti sul pagamento dei tributi locali insomma, il comune è la nostra casa, è la casa Comune ed è il centro di affari importanti di tutti noi. La Casa comunale conserva gli atti amministrativi, giudiziari o tributari destinati a cittadini che non sono stati trovati in casa al momento della notifica da parte dei Messi comunali o di altri Agenti Notificatori e provvede alla consegna degli atti depositati ai destinatari».
«Nel Comune, contemporaneamente – si legge ancora la lettera – si tengono fitti incontri, rapporti e trame di problemi con altri Enti più importanti e meno importanti, con regione, provincia ed in alcuni casi anche con il governo centrale. In alcune occasioni, a volte, tra l’Ente ed altri Enti o cittadini possono nascere anche situazioni volte a generare incomprensioni, che possono sfociare in controversie oppure in sfiducia delle istituzioni e quant’altro, quindi la nostra casa, il nostro comune è una sorta di cabina di pilotaggio, che se non ben pilotata o se presenta anomalie gravi o meno gravi la situazione può precipitare con ripercussioni più o meno gravi sulla vita dei cittadini».
«Quanto sopra detto – si legge ancora nella lettera – non credo che sia importante per lei, perché senza dubbio non ha bisogno della mia letterina per ricordare cosa è la casa comunale, ma forse potrebbe essere interessante per qualche cittadino poiché dalla casa comunale non possono essere fatti miracoli, ma da una buona macchina organizzativa comunque si possono fare delle cose entusiasmanti che animano ed appassionano il popolo».
«Caro Sindaco – ha scritto Ferraina – e permettimi caro Flavio, ti rivolgo un accorato appello affinché non vada disperso quel patrimonio che tu hai ereditato con la tua vittoria a sindaco della nuova Città di Corigliano Rossano, meravigliose e straordinarie terre dell’alto Jonio cosentino. Non disperdere e non far disperdere l’entusiasmo, l’euforia, il fervore, la passione, la foga, i sentimenti, l’intensa gioia di tutti coloro che con il loro impegno, la loro partecipazione hanno decretato la fusione di due storiche città, seppur con connotazioni culturali un pò differenti ma non lontani per cultura e tradizioni. Non lasciar far prendere corpo a sentimenti di ritorno al passato, non lasciar prevalere gli impulsi di separatismo, non dare l’opportunità a chicchessia di creare comitati ed alimentare sentimenti indipendenza, perché caro sindaco, questo sì, tutto dipende da te e dalla tua Amministrazione».
«La gente, il tuo popolo, i rossanesi, i coriglianesi – continua la lettera – la gente della marina e di cantinella, ha bisogno della tua vicinanza, ha bisogno di te, ha necessità di sentir le tue parole di incoraggiamento che tutto andrà per il verso giusto. Caro Flavio, hai fatto tante promesse, e personalmente penso che nessuno ha la bacchetta magica per trasformare o sistemare situazioni ataviche frutto di mala politica, disinteresse e cattiva gestione. Sono convinto che nelle 24 ore della giornata non riesci neanche a respirare, perché hai ereditato dai cittadini di Corigliano Rossano, dal nostro lavoro, dai comitati per la fusione, da quel popolo scontento per come andavano le cose, la “fusione” di due magnifiche città, ed ora hai in mano, per usare paragoni automobilistici, una “Ferrari” e, come ben saprai, per guidarla è necessario che il team Amministrativo, unitamente al suo pilota, si avvalga del contributo di tutti per evitare il disastro di malesseri e maledizioni che alcuni cittadini stanno evidenziando in questo periodo e far di tutto per non dare sfogo a quei comitati o cittadini nostalgici per un ritorno al passato».
«Ancora, a dire il vero – ha proseguito Ferraina – molti cittadini me compreso, si chiedono se la “Fusione” ti è cascata addosso contro anche la tua volontà, oppure l’hai voluta e cercata. Pandemia a parte, che ha stravolto le nostre abitudini e quindi ridotto al massimo le attività ordinarie e straordinarie di tutti noi ivi compreso le attività politiche ed amministrative degli enti, vorrei informarti che tanta gente è amareggiata per la tua lontananza, per quel lenzuolo che si sta rialzando, per il tuo distacco da quel popolo che tu nelle piazze sei riuscito ad accogliere, trascinarli ed appassionarli con le tue avvincenti parole, quindi grande trascinatore di popolo, e ti riconosciamo anche la tua partecipazione a lotte importanti sia studentesche che per le problematiche del territorio come Bucita, alluvione, tribunale, difesa del territorio, rifiuti, tributi acqua e tari, Soget, cutura e legalità, problematiche Enel e del carbone, macchina comunale e quant’altro… ma, facciamo dei passaggi graduali e li elenchiamo in sintesi uno per uno».
«Quali sono – ha chiesto Ferraina nella lettera – i motivi che spingono il Sindaco a non ricevere i cittadini? E/o quantomeno rendersi disponibile con una ricezione molto risicata e discutibile? I cittadini si chiedonocome mai non si sente più parlare delle complicate questioni relative a tutti quei problemi prima citati e che hanno fatte parte della tua vita e delle tue lotte, (Soget, difesa del territorio, alluvione) ecc.? Perché non si inizia a pianificare e programmare la fusione relativamente all’applicazione della Legge Graziano? A tal proposito, voglio altresì ricordarti che i cittadini prima di votare il primo “sindaco” hanno votato la “fusione” delle due Città in relazione ad un progetto di città derivante dalla Legge Graziano e come tali hanno voglia di “partecipare” attivamente a questo grande progetto. Perché non si interviene rapidamente a sistemare e non a “ripezzare” le strade pericolose, dovute ad una pavimentazione stradale dissestata con buche, avvallamenti, dossi, tombini sprofondati, assenza di segnaletica che causano un grave pericolo per automobilisti, ciclisti e pedoni?».
«Noi cittadini, tutti – continua la lettera – conosciamo bene il tuo pensiero e le lotte ambientaliste, ma essere ambientalisti non significa paralizzare e non dare corso ad un progetto importante per rendere grande ed importate una città. Non pensare a costruire la cittadella dei servizi o casa comune che serve proprio ad unire e centralizzare le attività amministrative e di servizio nella zona, dove dovrà nascere il nuovo Ospedale, tra l’altro quella zona identificherà e catalizzerà proprio la fusione della città, con un futuro che dovrebbe vedere nascere la Stazione Centrale Corigliano Rossano, la stazione centrale Autobus ecc, sarà il luogo d’incontro e di fusione vera e propria tra e due culture e la gente, cosi nessun cittadino mai avrà da ridire che le azioni del sindaco (spostamenti di uffici a destra e sinistra) furti di mobili e sedi operative dei vari uffici, nessuno potrà continuare a dire che il sindaco è di Rossano e ha portato gli uffici da Corigliano a Rossano, oppure un sindaco di Corigliano opterà per spostamenti atti a favorire l’altra parte della città».
«Qualsiasi attività – continua la lettera – verrà messa in campo, se non sarà dato corso a quello che è stato il progetto di Fusione – motivo per la quale i cittadini hanno votato la Fusione – rimarranno sempre due città distinte chiamata città di Corigliano-Rossano con un unico sindaco e credo con molta amarezza che i c.d. “fusionisti” diventeranno sempre meno tali o, peggio ancora, delusi, mentre sarà una buona medicina per gli “anti-fusionisti” che sicuramente darà più corpo a proposte di referendum o di scissione e ritorno all’autonomia di una bella realtà chiamata la terza città della Calabria “Città di Corigliano Rossano” che, nessuno può più mettere in discussione la democrazia e la libertà di scelta».
«Con stima – conclude la lettera – ti auguro buon lavoro in attesa di un tuo cortese riscontro». (rcs)