Domani mattina, dalle 10, davanti la Cittadella regionale, Cgil, Cisl e Uil Calabria manifesteranno per un «cambio di passo nella gestione della sanità calabrese». Alla mobilitazione, saranno presenti anche le Segreterie regionali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil Calabria, che hanno espresso la propria solidarietà e partecipazione per la rivendicazione a favore del personale del comparto sanitario pubblico e privato.
«Piano straordinario delle assunzioni – hanno detto i segretari Claudia Carlino (Spi-Cgil), Cosimo Piscioneri (Fnp Cisl) e Alfonso Cirasa (Uilp Uil) – erogazioni delle indennità covid, atti aziendali e nuovo piano operativo sono solo alcune delle urgenze alle quali la gestione commissariale deve dare subito risposte adeguate, affinché venga assicurata l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e garantito ai calabresi il diritto costituzionale alla salute. È tempo che Ministero della Salute e Ministero dell’Economia e delle Finanze prendano atto del fallimento della gestione commissariale della sanità calabrese che, in oltre dieci anni, non ha raggiunto gli obiettivi fondamentali che erano alla sua base : risanamento finanziario ed erogazione dei livelli essenziali di assistenza».
«Oggi – hanno spiegato – la sanità calabrese continua a produrre disavanzi di gestione ed e’ fanalino di coda nella speciale graduatoria regionale dei Lea. Tutto viene scaricato sulla pelle dei cittadini, ed in particolare degli anziani che, più di altri, hanno bisogno di tutele e assistenza sanitaria , attraverso l’applicazione dell’aliquota massima dell’addizionale regionale Irpef sulle loro già misere pensioni, e con la carenza/assenza di quei servizi sanitari essenziali per soggetti fragili e anziani».
«Urge cambiare passo – hanno evidenziato – porre fine alla gestione commissariale, risolvere la questione del debito sanitario pregresso che blocca ogni azione di risanamento e sviluppo del sistema, restituire ai calabresi il diritto alla programmazione di un sistema sociosanitario in linea con le previsioni e le risorse del Pnrr, fondato sullo sviluppo della medicina territoriale e sull’integrazione sociosanitaria.Urge allo stesso tempo mettere mano ad un piano straordinario per l’abbattimento delle liste di attesa ordinarie e di quelle sospese per l’emergenza covid, completare la vaccinazione per gli over 65, completare le azioni già finanziate e previste dal documento per il riordino della Rete Ospedaliera in emergenza covid-19 e dal piano di Potenziamento e Riorganizzazione della Rete di Assistenza Territoriale, semplificare e snellire le procedure per l’accesso ai servizi sanitari».
«Sono temi, questi – hanno detto ancora – sui quali le confederazioni regionali Cgil Cisl e Uil e le loro categorie della Funzione Pubblica e dei Pensionati chiedono da tempo risposte sia al governo centrale che, per ultimo, al commissario Guido Longo. Rinviare ancora ogni decisione su di essi, è divenuto intollerabile oltre che lesivo della salute dei cittadini. È, inoltre, necessario realizzare l’integrazione socio sanitaria per dare risposte ai bisogni dei cittadini, soprattutto anziani, che vivono grandi difficoltà che la pandemia ha aumentato».
«Per tali motivi – hanno concluso – è preoccupante che, malgrado le richieste di incontro unitarie avanzate all’assessore in carica Gianluca Gallo, non vi è stata alcuna convocazione per confrontarsi sulla programmazione sociale. Anche per questi motivi aderiamo convintamente alla mobilitazione del 30 giugno a sostegno e in difesa della sanità pubblica e universale». (rcz)