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A Mattarella una copia del Codex

Al Presidente Mattarella una copia del Codex di Rossano

Al Quirinale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Rossano – Cariati Alberto Bonisoli, Ministro per i Beni e le Attività Culturali, che gli hanno consegnato una copia del Codex Purpureus Rossanensis.

Il Presidente Mattarella ha espresso particolare apprezzamento per il Codex Purpureus Rossanensis, definendolo un vero gioiello di straordinaria bellezza, le cui pagine sono, tutte, un capolavoro. Il Capo dello Stato ha ringraziato l’arcivescovo, mons. Satriano, per la bella occasione che, ancora una volta, il patrimonio culturale del nostro Paese ha creato con questo incontro, complimentandosi anche per l’azione di valorizzazione che l’arcidiocesi sta costruendo attorno all’evangeliario. Il Presidente ha usato, infine, parole di apprezzamento per l’iniziativa editoriale e si è congratulato per la straordinaria bellezza della copia facsimile.

Durante la cerimonia il Ministro Bonisoli, che nel gennaio scorso si è recato a Rossano per prendere visione del prezioso e antico Codice nel Museo rossanense, ha parlato del Codex Rossanensis quale patrimonio  UNESCO e capolavoro assoluto di arte antica, ma, soprattutto, testimonianza di straordinario valore culturale, storico e religioso.

Sua Eccellenza, il Vescovo Satriano, ha ringraziato il Presidente della Repubblica per le sue parole di apprezzamento e ha voluto sottolineare i valori del Codex Purpureus Rossanensis, a partire dalla sua preziosità ed unicità. Il Codice di Rossano, giunto dal vicino Oriente, con la sua storia millenaria, rappresenta quei valori culturali e di bellezza che da sempre l’Italia ha espresso rivestendo nell’aerea del mediterraneo il ruolo significativo di casa dell’umanità.

«Il prezioso evangeliario – ha dichiarato il vescovo Satriano – giunto dai primi secoli del cristianesimo, è testimonianza forte della centralità dell’incarnazione del Cristo, per la storia di quel tempo. Anche oggi, intorno ad esso, andiamo realizzando, come piccola Chiesa locale, un autentico percorso d’incarnazione nei confronti di quelle fatiche e speranze che vive la nostra gente. La valorizzazione del Codex ci sta aiutando in un significativo percorso di umanizzazione, consapevoli dell’essere ambasciatori di storia millenaria e di religiosità viva che hanno attestato il nostro popolo nella capacità di essere accogliente e inclusivo. Anche a livello sociale, il Codex ci ha richiamato alla centralità della persona, cogliendo ogni opportunità per sostenere e valorizzare la crescita del territorio e  nuovi spazi di lavoro per i nostri giovani».

Inoltre, Mons. Satriano ha invitato il Presidente Mattarella a visitare la Diocesi di Rossano-Cariati per vedere da vicino il Codex e le ricche testimonianze monumentali bizantine della Chiesa locale, fra le più belle e suggestive d’Italia.

Alla cerimonia hanno preso parte, per il MiBAC, il Segretario Generale, dott. Giovanni Panebianco, il Capo di Gabinetto, dott.ssa Tiziana Coccoluto, il Capo Ufficio Stampa del Ministro, dott. Giorgio Giorgi. Per la Diocesi di Rossano-Cariati, il Vicario Generale e Direttore del Museo Diocesano e del Codex, mons. Giuseppe Straface, il Commissario Prefettizio del Comune di Corigliano Rossano, dott. Domenico Bagnato, il già Sindaco di Rossano, dott. Stefano Mascaro, il Responsabile dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali, don Nando Ciliberti, il Segretario dell’Arcivescovo, don Domenico Simari, la Vice Direttrice del Museo Diocesano e del Codex e Responsabile di “Insieme per camminare” ente gestore del Museo, dott.ssa Cecilia Perri, il Consigliere delegato del Gruppo editoriale “Franco Cosimo Panini” che ha realizzato il facsimile, dott.ssa Lucia Panini, e la signora Rosi Fontana, curatrice della comunicazione per il Codex Purpureus Rossanensis.

Il Codex, infatti, nel 2015 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità, ed è uno tra i più antichi codici del mondo, custodito da secoli a Rossano ed esposto, oggi, al Museo Diocesano di Rossano.

Inoltre, il Codex è stato riprodotto in facsimile in sole cinque copie da Franco Cosimo Panini Editore. Una impresa straordinaria, in quanto si è dovuta riprodurre l’intesa bellezza della pergamena purpurea che compone e contraddistingue le pagine del Codex. (rrm)