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Al via il Kaulonia Tarantella Festival – Tarantella Pride

Al via il Kaulonia Tarantella Festival – Tarantella Pride

di ILARIO CAMERIERI – Ai nastri di partenza il Kaulonia Tarantella Festival – Tarantella Pride. Da domani sino a sabato musica, convegni, enogastronomia. Il centro storico dell’antica Castelvetere si trasforma in palcoscenico all’aperto per ospitare la più importante manifestazione di musica popolare. Quella che andrà in scena sarà la XXV^ edizione dal titolo ambiguo quanto accattivante.

«Una provocazione», esordisce Massimo Bonelli, uno dei direttori artistici, l’altro è Mimmo Cavallaro. Sarà l’orgoglio della tarantella, di quel ballo che viene da lontano ma che racconta anche il presente. Potendo programmare per tempo (è finanziato dalla Regione e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria), gli organizzatori hanno ragionato su aspetti culturali, oltre che musicali, sviluppando una riflessione sull’importanza della tradizione musicale, ma ragionando anche su come possa essere inclusiva di diversità, di lontananze che possano avvicinarsi e ballare insieme in piazza. Piazza Mese, l’ombelico della tarantella, la piazza della “paese che balla”, luogo ideale dove far vivere comunità differenti intorno a un ballo antico e pure moderno.

Il cast artistico è stato pensato per rendere l’idea della festa, al di là dei nomi che ci sono e sono importanti, c’è un’idea di costruzione delle serate, ma anche delle giornate, che possono condurre chi vi partecipa in un percorso virtuoso che parte dal pomeriggio e lo conduce in uno step che viene vissuto fino alle due, le tre di notte, finanche l’alba nell’incantevole scenario dello sperone, dove si suona, canta, si balla, si vive sino allo spuntare del sole. E’ un’immersione umana, una esperienza con la musica popolare e le sue tradizioni in un borgo particolare, tipico come quello di Caulonia. Gli approfondimenti di questa edizione sono centrali. Si sarà ragionato sugli aspetti di un cast artistico piacevole per il pubblico, e, quindi il titolo. Un titolo che provoca un ragionamento, che apre un tema e lo mette in piazza con degli approfondimenti culturali intorno a cui dibattere della tarantella non solo come divertimento, svago, ma sia qualcosa di più. Un luogo in cui persone diverse, di ceti diversi, di usi e costumi diversi, di idee diverse finanche di carattere diverso, si trovano, ballano assieme e tutti sono uguali. Tutti stanno nello stesso posto, tutti esprimono un’emozione legata alla ancestralità di un ballo che viene da lontano.

«Il vero ingrediente culturale di un festival come questo di Caulonia – osserva Massimo Bonelli – è rifletterci, parlarne, ragionarci sopra; un modo anche per sentire di più la vicinanza, la forza di questo evento per poterlo amare».

Si comincia con Max Gazzè, che viene al KTF non per fare il solito concerto, ma con un progetto esclusivo, non riproponibile altrove. Gazzè contamina la sua musica, le sue canzoni con i ritmi della Calabria Orchestra, con la musicalità tipica calabrese. (ic)