;
Antonino Ditto, eccellenza di Seminara nel mondo

Antonino Ditto, eccellenza di Seminara nel mondo

di PINO NANOStudiando e approfondendo la storia del medico-scrittore di Seminara Santo Gioffrè, proprio discutendo con lui di medicina di alto profilo e di ricercatori calabresi che oggi fanno invidia al mondo della ricerca internazionale, è proprio Santo Gioffrè che mi parla di uno dei tanti figli di Seminara che hanno fortuna lasciando la Calabria per andare a studiare altrove.

È  il caso di Antonino Ditto, classe 1969, medico oncologo le cui pubblicazioni scientifiche sono oggi testi sacri per i massimi esperti di oncologia ginecologica in ogni parte del mondo. Alle spalle questo ricercatore calabrese ha una lunga esperienza interamente trascorsa e vissuta all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dove arriva nel 1999, e dove si specializza con il massimo dei voti e la lode in Ostetricia e Ginecologia. “ Ho poi perfezionato – ricorda lui stesso- la mia formazione in strutture di riferimento nazionali e internazionali come il Memorial Sloan Kettering Cancer Center New York (Usa). Sono membro del consiglio direttivo della Società italiana di ginecologia oncologica (Siog), membro dell’Aagl e del gruppo oncologico dell’Aagl e del Multicenter Italian Trials in Ovarian cancer and gynecologic malignancies (Mito), European Society of Gynecologic Oncology (Esgo), International Gynecologic Cancer Society (Igcs). Ma sono stato Segretario per 3 mandati della Società italiana di ginecologia oncologica (Siog)”.

A Milano, all’Istituto Nazionale Tumori che fu una creatura del compianto prof. Umberto Veronesi, lo raccontano come una delle massime autorità scientifiche riconosciute dal mondo della ricerca in tema di trattamento dei tumori ginecologici, qui si parla di  carcinoma cervicale, endometriale, ovarico e vulvare e di malattia pre-invasiva, con particolare expertise nella chirurgia mini-invasiva, chirurgia radicale, e chirurgia maggiore. 

Parliamo, insomma, di un medico che vanta un numero record di quasi 6 mila interventi interventi eseguiti, un chirurgo che si occupa da anni di tecniche chirurgiche innovative come le tecniche nerve sparing, il linfonodo sentinella e la chirurgia 3D.Ma l’uomo collabora anche con i maggiori gruppi di ricerca che si occupano di Ginecologia Oncologica, e si occupa di diagnosi e trattamento delle patologie HPV correlate mediante colposcopia, conizzazione e interventi laser. Così come collabora a studi cooperativi nazionali e internazionali nel trattamento delle neoplasie ginecologiche. Un’autorità assoluta non solo in Italia e in Europa. E viene da sorridere, e da riflettere, se per un attimo si pensa che grand parte della sua vita da ragazzo Antonino Ditto l’abbia trascorsa tutta a Seminara dove viveva con la sua famiglia.

Oggi lui è il nuovo Direttore della Ginecologia Oncologica all’Istituto dei Tumori di Aviano, più precisamente direttore di un Centro di Riferimento classificato come centro di alta specializzazione e di rilievo nazionale per l’oncologia tutta. 

Parliamo anche qui di un Centro di Riferimento Oncologico che ha incominciato la sua attività nel 1984 ed è stato riconosciuto nel 1990 come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) dal Ministero della Salute (MdS). Un Istituto che si dedica alla cura e alla ricerca sui tumori in tutte le loro fasi: dalla prevenzione alla diagnosi e dal trattamento alle cure riabilitative con il paziente ed i suoi famigliari sempre al centro della sua attenzione. Il sostegno finanziario del Cro è garantito dal Friuli Venezia Giulia (FVG), dal Ministero della Salute e da una varietà di collaborazioni esterne, in particolare dall’Airc.

«Con il nuovo incarico da Direttore Della ginecologia Oncologia Dell’Istituto Tumori Cro di Aviano – sottolinea – cercherò di mantenere e valorizzare un ambiente con elevato expertise, con dei colleghi competenti e una struttura che valorizzi la medicina di precisione, la cura e la qualità di vita delle singole pazienti, grazie aduna eccellente pratica clinica, alla ricerca ed alla sperimentazione».

Ci sono mille motivi diversi perché lo studioso calabrese si senta oggi fiero di questo suo nuovo incarico. Il Centro di Aviano ha infatti “lo sguardo sempre rivolto all’innovazione”, che include sperimentazioni su nuovi modelli organizzativi e sociosanitari. L’Istituto dispone di piattaforme tecnologiche con macchinari all’avanguardia per clinica e ricerca: citofluorimetria multispettrale/cell sorting, sequenziamento NGS, analisi d’espressione genica e microRna, epigenetica, microscopia e tecniche d’immagine, modelli pre-clinici in vivo e in vitro, farmacogenomica, nanomedicina, e spettroscopia. Termini non consueti, ma che indicano i nuovo orizzonti della ricerca oncologica. Straordinariamente dotate sono anche la diagnostica d’immagine (scanner CT, 3-T MR, PET-CT, SPECT-CT) e la radioterapia (IMRT, Vmat, Tomoterapia, Iort) che insieme permettono piani terapeutici più efficaci e meno tossici. Il Cro si sta attrezzando anche per la terapia protonica e le terapie cellulari.

Perché mi soffermo su questi particolari tecnici? Perché raccontare nei dettagli questa realtà di eccellenza della sanità italiana significa poter comprendere ancora meglio il peso e il ruolo che uno studioso e un ricercatore come il prof. Antonino Ditto ricoprirà fino al termine del suo incarico.

Oggi l’offerta clinica del Centro Tumori di Aviano comprende trattamenti di oncologia medica innovativi (medicina di precisione, immunoterapia, e trapianto autologo di midollo), chirurgia generale, senologica e ginecologica, ed un’avanzata radioterapia sia curativa che palliativa, ma c’è anche purtroppo un’Area Giovani, interamente dedicata agli adolescenti con tumori. Nel 2018 lo staff del Centro di Aviano era di 653 persone, di cui 109 medici, e 90 borsisti/contrattisti. Pensate, sono stati visitati 11.200 pazienti, diagnosticati 2.955 nuovi casi e trattati 7.321 pazienti di cui circa la metà provenienti da fuori regione. Sei anni dopo questi numeri saranno quanto meno raddoppiati.

-Professore, una parola di speranza?

«Vede, quello che posso dirle è che il team di Oncologia Ginecologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori mette al servizio delle nostre pazienti più di un secolo di Ricerca. E che la conoscenza porta alla cura.Per molti tumori non sono ancora state trovate cure definitive. La ricerca scientifica e i progressi in campo medico svolgono quindi un ruolo fondamentale nell’individuare e sperimentare terapie sempre più efficaci. L’Unità di Oncologia Ginecologica è da sempre dedicata alla cura e alla ricerca sul cancro, e ha come obiettivo primario quello di offrire alla paziente una valutazione multidisciplinare del trattamento più efficace, con particolare attenzione alla preservazione delle funzioni riproduttive».

«Quello che posso assicurarle è che il nostro reparto è un centro di riferimento nazionale ed internazionale per il trattamento chirurgico di tutte le principali patologie oncologiche dell’apparato genitale femminile. Alle donne affette da queste neoplasie viene proposta una vasta gamma di possibilità terapeutiche innovative che coprono tutte le varie fasi della malattia con un elevato standard qualitativo. E le eico anche che l’attività dell’Unità di Oncologia Ginecologica è continuamente rivolta al miglioramento degli standard assistenziali e terapeutici, e allo sviluppo di nuove procedure per la diagnosi precoce della patologia primaria e delle metastasi. Numerosi protocolli di ricerca clinica sono attualmente in corso e condotti in collaborazione anche con altri organi internazionali».

-Professore, mi scusi ma le avevo chiesto una parola di speranza…

«Penso che il cancro lo sconfiggeremo con la prevenzione, la diagnosi precoce, lo screening e con una chirurgia adeguata effettuata da mani esperte. Per questo ritengo che parlare di tumori ginecologici sia fondamentale.Insieme, un giorno non molto lontano, sconfiggeremo anche il cancro». (pn)