Al Museo Marca di Catanzaro è stato presentato il libro La Nuova Museologia: le nuove opportunità nell’incertezza. Verso uno sviluppo sostenibile di Domenico Piraina e Maurizio Vanni.
Con questo volume, i due autori – rispettivamente direttore del Polo Mostre e Musei Scientifici del Comune di Milano e direttore di Palazzo Reale a Milano – e dello storico dell’arte e museologo, è quello di delineare una nuova filosofia museologica, secondo la quale i musei del futuro dovranno diventare vere e proprie “piattaforme di benessere esperienziale”, senza abbandonare le proprie funzioni istituzionali.
«I musei devono cambiare con le persone. Le persone devono trovare nei musei risposte a domande che ancora non hanno formulato»: è questo l’assunto da cui parte la riflessione di un confronto che il direttore del Museo, Guglielmo, ha indirizzato guardando anche all’importante esperienza della struttura che cerca di attrarre e fidelizzare attraverso proposte originali e differenziate un vasto pubblico, rivolgendosi con progetti specifici anche diversamente abili (persone con disagi o patologie fisiche o mentali), terza età.
La chiave, insomma, è “far entrare l’esperienza museo nella loro quotidianità”. A prescindere dai servizi (ristorante, caffetteria, bookshop, giftshop, sale laboratoriali permanenti e zone lounge) utilissimi per stimolare una frequentazione regolare, funzionano le proposte culturali supportate da performance teatrali e musicali.
Il museo, infatti, deve sempre tenere in considerazione le aspettative dei possibili visitatori-interlocutori e le tematiche che potrebbero incidere sul loro desiderio di partecipare o meno le “offerte green” della struttura museale.
All’indomani del Covid-19 quasi tutte le strategie di profilazione andranno modificate: l’attenzione nei confronti del sociale, dell’ambiente, della salute e del benessere diventeranno gli strumenti principali di fidelizzazione.
«Nell’ottica del rilancio di un museo nell’era della pandemia, le opportunità di un progetto connesso alla crescita sostenibile sono veramente interessanti – ha rilevato Piraina –. La nuova museologia, in piena sintonia con la recente ratifica da parte del nostro Governo della Convenzione di Faro, suggerisce un’apertura decisa verso il “diritto all’eredità culturale attraverso un utilizzo sostenibile che ha come obiettivo lo sviluppo umano e quello della qualità della vita».
L’intento è quello di favorire un clima economico e sociale che promuova la protezione dell’eredità culturale basata su tre elementi imprescindibili: lo sviluppo sostenibile, un approccio interdisciplinare e una particolare attenzione alla creatività contemporanea. La strada della sostenibilità corrisponde a un vero e proprio atto di fede nei confronti del futuro: significa accogliere i cambiamenti antropologici, culturali, sociali ed economici della comunità.
«La vera ricchezza del Museo – ha sottolineato Domenico Piraina – non risiede soltanto nelle proprie collezioni, ma soprattutto nei visitatori che, portatori di un proprio vissuto personale e culturale, arricchiscono di significato e di senso il patrimonio culturale. Mai i visitatori devono essere visti come consumatori ma sempre come produttori di senso e, questo, contribuisce ad arricchire la visione pluralistica del patrimonio che è la realizzazione di una effettiva democrazia culturale». (rcz)