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Domani si consegna il Premio Cassiodoro

COSENZA – Domani si consegna il Premio Cassiodoro

Domani sera, a Cosenza, alle 19.30, al Centro Polifunzionale, si terrà il Premio Cassiodoro, giunto alla 20esima edizione.

Il premio chiude la Settimana della Cultura Calabrese,  voluta e guidata dall’editore Demetrio Guzzardi.

Il tema dell’edizione di quest’anno è: Arte, conoscenza, spiritualità nella cultura del ricordo e molti dei premiati provengono dal mondo del volontariato, celebrando quest’anno la città di Cosenza l’ambito riconoscimento di “Capitale del volontariato 2023”.

A essere premiati Marziale Varano, presidente regionale Anvcg.

«Nella vita di ogni uomo c’è una data che segna il proprio cammino – si legge –. Per tanti le bombe inglesi e americane dell’estate del 1943 hanno lasciato sulla propria carne un segno indelebile. Le vittime civili degli ordigni bellici sono la testimonianza vivente di come la guerra produce solamente morte e distruzione. A distanza di 80 anni dalla fine della guerra al Sud, ancora oggi, ogni anno, in Italia decine di perone restano ferite, talvolta in modo grave, a causa della deflagrazione di ordigni inesplosi rinvenuti nel nostro territorio. Le attività dell’Associazione vittime civili di guerra ricordano che nulla è più apprezzabile della pace. Marziale Varano è il presidente calabrese dell’ANVCG e proprio a lui Guido Bartelli volle consegnare l’intero archivio della sezione cosentina che per tanti anni organizzò le manifestazioni in ricordo del tragico bombardamento del 12 aprile 1943. Il riconoscimento a Varano è esteso a tutte le vittime civili e ai loro familiari, che con la campagna “Stop alle bombe sui civili” scuotono le nostre coscienze e richiamano a un impegno costante per costruire una civiltà di pace, di sviluppo e di solidarietà».

Dora Ricca, registra teatrale.

«Una vita per il teatro, il teatro come vita – si legge nelle motivazioni –. Per Shakespeare: «Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori, che rappresentano diverse parti». Dora Ricca dopo gli studi al Liceo artistico di Cosenza, si è imbattuta con Antonello Antonante e la sua smisurata voglia di fare teatro a Cosenza e non solo. Dora l’ha seguito in tutto e per tutto; con lui nasce a Cosenza il Centro RAT e il Teatro dell’Acquario, per anni uno dei pochi Teatri stabili d’innovazione del Sud. «Da sempre abbiamo attivato iniziative per far conoscere e amare il teatro a tutte le generazioni». Dopo la morte del marito, il desiderio di teatro di Dora Ricca non è terminato; mette a disposizione tutto il suo sapere e ritorna sulle scene ridando vita a un testo di Nina Weskler, la giovane ebrea rinchiusa a Ferramonti. Una nuova stagione si apre».

Linda Capocasale, presidente dell’Associazione 3×21.

«L’Associazione 3×21, con le proprie attività, contribuisce a una piena inclusione nella vita delle persone con sindrome di Down, sia da un punto di vista sociale che lavorativo. Linda è laureata in Scienze pedagogiche all’Università della Calabria e, con la sua 3×21, ha attivato numerosi progetti, come laboratori di canto, di musica, di teatro e di varie arti. «Avere un cromosoma in più – ha detto Linda durante un incontro – è un grande vantaggio, perché se opportunamente sostenuti, possiamo promuovere azioni benefiche per gli altri ragazzi down o per chiunque viva una situazione di disagio». Linda, all’interno dell’Associazione svolge anche il ruolo di educatrice».

Giovanni Spedicati, fondatore dell’editrice La Mongolfiera.

«Ha fondato a Doria di Cassano Jonio, nel 1987, la rivista ecopacifista La Mongolfiera, che poi è diventata un’editrice alternativa. Dal cielo di Doria la Mongolfiera vuole volare alto, per far conoscere ai lettori dei propri libri le tematiche che stanno a cuore al suo fondatore Giovanni Spedicati: fra tutte la pace, l’antimilitarismo, la convivenza tra i popoli, l’ecologia. Tra le ultime realizzazioni del catalogo, la collana Quaderni di teatro, che propone centinaia di titoli di nuovi autori. Dal 2009 l’editore ha ideato e dirige il Sibari Art Festival, una rassegna culturale annuale che si tiene nella bellissima location dei Laghi di Sibari. Giovanni Spedicati è anche autore di diversi volumi, tra cui: “Libro bianco”, “Poetabile” e di un originale saggio “Per un cristianesimo anarchico”».

Domenico Liguori, docente di matematica e fisica.

«Il prof. Domenico Liguori, del Liceo Scientifico “Patrizi” di Cariati, nel maggio 2023 è stato premiato a Roma come uno dei migliori docenti d’Italia. Liguori, laureato in Fisica all’Università della Calabria, da sempre cerca di «incuriosire e instillare nei suoi studenti l’amore per la scienza». In una recente intervista ha dichiarato che ha scoperto l’amore per le materie scientifiche leggendo le storie di Topolino, incuriosito in particolar modo dal personaggio di Archimede. Autore di diversi articoli didattico-scientifici, ha scritto anche un romanzo scientifico, “Alice e Pier nel paese della matematica”, i cui protagonisti mostrano al lettore la bellezza dello studio dei diversi saperi, le cui conoscenze sono interconnesse dalla matematica».

don Francesco Di Chiara, vicario generale Diocesi di Cassano allo Ionio

«L’attuale vicario generale della Diocesi di Cassano all’Jonio è nativo del borgo di Morano Calabro, il paese alle falde del Pollino. Morano ha grandi tradizioni religiose: San Francesco di Paola, partendo per la Francia, salì sul monte Sant’Angelo per salutare e benedire le genti di Calabria; il roglianese fra Bernardo Milizia scelse il Colloreto per far fiorire la sua riforma agostiniana. Ma Morano è anche il paese dove è nato (1871) e dove ha concluso la sua vita terrena (1958) don Carlo De Cardona. Don Francesco – per tutti don Ciccio – è uno dei parroci di Morano che da questi esempi ha cercato di modellare la sua spiritualità, che si manifesta nel suo modo di vivere la missione sacerdotale».

Benito Rocca, presidente Anteas Cosenza.

«Da sindaco di Colosimi, da responsabile del Casmez, l’ente in cui ha lavorato, e ora da presidente dell’Anteas di Cosenza, Benito Rocca, non ha mai perso la sua attitudine a guardare con simpatia chi gli sta vicino. Il volontario è un uomo che riconosce negli altri, specialmente quelli più bisognosi, una familiarità e un senso di gratuità. L’Anteas di Cosenza, da lui fondata e diretta, è una di quelle esperienze del terzo settore che svolgono una funzione sociale importantissima. Rocca ama dire: «Ci si pensiona dal lavoro, non dalla vita sociale» e così il suo tempo è dedicato alle numerose attività che con la sua organizzazione porta avanti. La bellissima esperienza degli orti solidali, che coinvolge un centinaio di anziani, ma anche la raccolta del pane e dei prodotti da forno invenduti, che per tanti diventa il pane quotidiano. Tante altre sono le opere a sostegno e a sollievo, per chi è rimasto indietro, ma il dono più bello che Benito Rocca dà a tutti… è il suo sorriso».

Sandro Sottile, artista.

«È un artista poliedrico, poeta e compositore di testi, cantautore, musicista, suona più strumenti musicali, molti dei quali costruiti direttamente da lui, dopo un’accurata selezione dei materiali lignei; con la stessa cura realizza pregiati presepi, mentre sua moglie, Rossella Oddo, recentemente scomparsa, ha disegnato i fondali per i suoi spettacoli. Sandro Sottile riscopre e fa propria la musicalità del Sud e l’esprime nei suoi testi e nella sua musica, che porta in giro per l’Italia e all’estero. Ha suonato e collaborato con grandi artisti e musicisti, facendo sempre emergere le storie e il valore della musica popolare prodotta in Calabria».

Giannino Dodaro, presidente del Comitato Spontaneo “Spirito Santo”.

«Il quartiere dello Spirito Santo a Cosenza da sempre è considerato la parte “bassa” della città. Il fiume Crati che l’attraversa e lo delimita l’ha sempre caratterizzato. Lo Spirito Santo è stato per eccellenza il luogo dei lavori riservati agli ebrei, che avevano molta dimestichezza con l’acqua (tintori, pellai, tipografi, ecc.). Insieme alla Massa è il quartiere della Cosenza operaia e proprio qui, don Carlo De Cardona, fece il centro delle sue attività sociali; negli anni ’30 del Novecento donò a suor Elena Aiello la sede della Cassa rurale federativa. Allo Spirito Santo le bombe americane sganciate su Cosenza il 12 aprile 1943, uccisero 5 scolari che stavano uscendo dalla Scuola elementare. Per mantenere la memoria di questa grande storia, c’era bisogno di qualcuno come Giannino Dodaro, nato e cresciuto allo Spirito Santo, che organizzasse e vivacizzasse un comitato per valorizzare questa importante parte del Centro storico cosentino».

E don Giovanni Celia, studioso di storia della Chiesa calabrese.

«Sacerdote della diocesi di San Marco Argentano-Scalea; la sua famiglia è originaria di Verbicaro, il paese dell’Alto Tirreno cosentino, dove si produce un buon vino e i suoi abitanti sono tutti devoti a San Francesco di Paola, che i verbicaresi hanno eletto a patrono e protettore delle loro vigne. Di Verbicaro è originario mons. Pietro Raimondi, il vescovo santo di Crotone (1896-1987), a cui don Giovanni ha dedicato molti dei suoi studi e di cui è il postulatore della causa di beatificazione. Da Verbicaro don Celia ha imparato l’amore e l’attaccamento ai piccoli paesi, che traspare dai suoi lavori editoriali e dal suo animo poetico. Nelle chiese a lui affidate, c’è sempre il suo stile con un’attenzione costante alle piccole cose, che sfocia nel grande amore per il Creatore». (rcs)