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Fila per vaccino a Catanzaro

Il racconto di una vaccinazione a Catanzaro: lo sfogo amaro di un cittadino

Riceviamo e pubblichiamo

Prenotato alle 14,50, questo è lo spettacolo che si presenta alle 14,20, uno sopra l’altro, tutti ammassati, in tutti 3 addetti alla fila, nessuno distanziamento, nessun alto parlante, nessun megafono, la gente si ammassa x vedere se è il suo turno. Adesso siamo ai prenotati delle 13,50 per fortuna che il sole non batte forte altrimenti saremmo a posto. Bastava un megafono, un altoparlante, e dei divisori per la fila. Ero arrivato entusiasta dalla descrizione di efficienza fattami da amici e dalla stampa. Quindi, non ero prevenuto. Si vede che sono sfortunato. Intanto attendo.

Alle ore 16, dopo quasi due ore di fila sotto il sole, finalmente arriva il mio turno e guadagno l’entrata ed una comoda sedia.

Dopo un’altra ora e mezza di attesa arriva il mio turno. Al dottore che mi ascolta presento le carte del mio medico di famiglia, che attesta che sono un soggetto fragile, poi controlla le carte delle mie varie visite di controllo fatte in questi mesi, alla fine mi dice che l’Astrazeneca non va bene, e mi manda ad un altro sportello per stabilire la prenotazione con Pfizer o Moderna. Tenete conto che già mi ero registrato sulla piattaforma della regione Calabria per i soggetti fragili, da cui non ho mai avuto comunicazione.

Dopo un’ altra mezz’ora di attesa, l’addetta mi comunica che potevo fare subito il vaccino con Pfizer andando a Lamezia Terme o Soverato. Alle 18.00, dopo tre ore e mezza di fila, dovrei prendere l’auto e farmi un viaggio fino a Lamezia. Cose da pazzi. Alla fine mi mettono in lista d’attesa a Catanzaro, e nei prossimi giorni mi dovrebbero convocare.

Conclusioni. Il mio sfogo vuole essere solo costruttivo per migliorare l’organizzazione della somministrazione vaccinale. Di certo non è con il silenzio che si migliorano disfunzioni facilmente superabili. E sottolineo anche la professionalità e la disponibilità di tutto il personale dai dottori, agli addetti della croce rossa, della protezione civile e di tutte le altre organizzazioni, a cui va il mio ringraziamento di cuore. (Giuseppe Tassi)