Lo studio sulla somministrazione via aerosol del Grande Ospedale Metropolitano è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Clinical Medicine.
A riportare la notizia, un articolo a firma di Cristina Cortese della Gazzetta del Sud, in cui viene spiegato che si tratta di una tecnica innovativa in cui viene utilizzata l’adenosina, che è in grado di interferire con quei recettori polmonari che possono spegnere l’infiammazione.
Il lavoro scientifico è firmato da Carmela Falcone, dirigente medico di Radiologia, Massimo Caracciolo, Pierpaolo Correale e Sebastiano Macheda, da Eugenio Giuseppe Vadalà, Stefano La Sacla, Marco Tescione, Roberta Danieli, Anna Ferrarelli, Maria Grazia Tarsitano, Lorenzo Romano e Antonio De Lorenzo, ed è «in assoluto il primo articolo pubblicato che descrive l’uso dell’adenosina somministrata per aerosol – ha spiegato la dirigente Falcone – come farmaco capace di neutralizzare la carica virale del Sars-Cov2 e la risoluzione del danno respiratorio. Il danno polmonare è stato valutato attraverso una tecnica radiologica: la tomografia computerizzata del torace».
Inoltre, la dott.ssa Falcone ha ricordato che «lo studio, nato da una felice sinergia con l’Università Tor Vergata, Dpt di Biomedica e prevenzione diretta dal prof. A. De Lorenzo, rappresenta un traguardo unico nel suo genere, che raccoglie mesi di studio e sinergie con alcuni centri italiani, e non solo. È stato prodotto anche un brevetto registrato per l’uso dell’adenosina attraverso somministrazione via aerosol e cresce l’interesse da parte di diversi ospedali italiani, americani e brasiliani».
«Questa immagine – hanno sottolineato i componenti del team – richiama il lavoro di tante donne medico che, con abnegazione e sacrificio, si sono impegnate nella lotta alla pandemia del secolo. Ed in particolare, siamo molto soddisfatte di avere contribuito a realizzare una rete radiologica intra-ospedaliera, consentendo l’espletamento di esami diagnostici radiologici altrimenti non effettuabili». (rrm)