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I No Ponte si ritrovano oggi a Villa San Giovanni

L’OPINIONE / Alberto Porcelli: Col Ponte Reggio non sarà lasciata “al buio”

di ALBERTO PORCELLI – Caro Franco, ho letto con molta attenzione le tue riflessioni e viste nell’ottica di un tecnico di pregio quale tu sei, potrebbero avere un senso.

Viste invece da un umile economista quale mi ritengo, credo che i contrari al ponte non si sono fermati un attimo per rendersi conto dell’enorme vantaggio che ne deriverebbe canterizzando un opera che verranno anche dall’Alaska e dalla Mongolia per vederlo.
Qualche mese addietro mi sono dovuto prodigato per fare traghettare circa 40 autotreni che trasportavano la prima talpa che serve per fare i tunnel nella linea ferroviaria ME/CT/PA.

Dopo qualche giorno un’altra grande nave dalla cina ha scaricato la seconda talpa. Hanno lavorato decine e decine di marittimi per questo lavoro oltre i camionisti e gli autotreni. I contrari al ponte si sono mai domandati come si farà a lavare migliaia di lenzuoli per operai addetti. Chi guadagnerà ? Chi fornirà migliaia di tute, scarpe, cappelli, visiere Migliaia di pasti giornalieri. Centinaia di operatori tecnici e non che si serviranno dei locali, ristoranti, bar, pizzerie ecc. ecc. Notai , ingegneri, architetti, avvocati, geologi, commercialisti, agronomi ecc. ecc. tutti avranno un ruolo.

Per non parlare della sanità privata.Bene, Franco io ho il massimo rispetto per coloro che sono contrari purché ambientalisti, verdi, Italia nostra ecc., ma molto meno per quelli che trovano giustificazioni insensate che il ponte non regge, che il vento potrebbe farlo cadere, che la fauna marina avrà conseguenze. Lasciamo fare agli esperti.

Ho visto video di lavori di gallerie, dighe, ponti, strade realizzate da Weibuild che per l’uomo della strada erano impensabili da realizzare. Opere veramente stratosferiche. Noi dovremmo batterci affinché l’opera, che sarà visionata da migliaia di esperti del mondo che verranno a vedere anche se la pittura regge a 75 metri, deve essere realizzata e non lasciarci la solita cattedrale nel deserto.
Caro Franco se il treno deve salire una rampa di x metri sono certo è convinto che sapranno come fare.

Non si può fare la fine della GA/GA di Gambarie che avendo detto qualcuno che era troppo alto il salto tra Podargoni e Gambarie, questa è stata realizzata fino a Podargoni. Mi chiedo ma non poteva essere fatta una curva per annullare “questo salto” ? L’alta velocità non arriverebbe mai a Villa perché le Ferrovie non spenderebbero 20/25 miliardi per accontentare solo 1.800.000 di calabresi cosa che invece assommati a 5.000.000 di siciliani il discorso cambia. Prova ne sia che sono a buon punto per là ME/CT/PA.

Le infrastrutture saranno fatte solo perché dovrebbe essere realizzato il ponte. Metropolitana leggera che da Messina, con le fermate già programmate, ME, Annunziata, Papardo, Villa, Reggio e Aeroporto non lasceranno “al buio Reggio”.

Sarà compito nostro programmare eventi internazionali che possano attirare turisti che andranno a vedere il ponte anche con i traghetti come fanno in California ed a NewYork. Non facciamo gli stessi errori che abbiamo fatto da 80 anni ad oggi.
Questa è una opera del territorio ed il territorio deve avere un ruolo.
Con affetto.

Ps) perché non si pensa di chiedere le opere compensative, vedi il villaggio come quello olimpico per i lavoratori, che poi resta al territorio per essere usato dopo. Perché i tre comuni Campo/Villa e Reggio non si mettono d’accordo e chiedono la costruzione della strada a monte che congiunga la 106 per non intasare la città? (ap)