Il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, ha evidenziato come la Regione, per la sanità calabrese, dovrebbe chiedere «allo Stato di assumersi anche la responsabilità dei fallimenti, compresi i debiti generati, almeno in parte».
Questo, in quanto «la sentenza della Corte Costituzionale n. 168/2021 – ha spiegato Molinaro – ha parzialmente accolto il ricorso della Regione Calabria contro il decreto legge 150/2020, convertito con la legge 181/2020, il cosiddetto Decreto CalabriaBis, sulla sanità. Una delle norme dichiarate incostituzionali è quella con la quale il Governo obbligava la Regione Calabria a provvedere “al prevalente fabbisogno della struttura commissariale”.Al contrario, la sentenza stabilisce che“al prevalente fabbisogno della struttura commissariale provveda direttamente lo Stato”, (…) “e sarebbe opportuno che l’onere sia a carico della stessa autorità centrale».
«Al di là di molteplici considerazioni – ha proseguito – che derivano dalla sentenza che investe altre parti del dl, ce né una che a mio avviso, merita un particolare rilievo. Il Giudice delle Leggi per giungere alle sue conclusioni, sottolinea la responsabilità dello Stato nell’attuazione del commissariamento, evidenziando inoltre, l’anomalia di un prolungamento ultradecennale che comprime i poteri della Regione, senza avere prodotto i risultati attesi».
Per il consigliere regionale, dunque, è «doveroso condurre questa battaglia affinché l’inefficienza ed il debito ancora incalcolato del sistema sanitario calabrese sia addebitato in parte allo Stato, per la responsabilità che deve assumersi in conseguenza del fallimento del commissariamento. Anche applicando il meritorio emendamento di Roberto Occhiuto alla legge di bilancio dello Stato, che oggi è legge (n. 178/2020), con il quale si consente la rateazione lunga del debito».
«Non si tratta – ha concluso – di far sottrarre la Calabria al suo dovere di pagare i debiti ma di chiamare, doverosamente e necessariamente, a corresponsabilità lo Stato. È evidente che questa è una battaglia politica e non giudiziaria, ma la sentenza 168/2021, credo che possa fornire elementi a supporto di una condivisione del debito della sanità calabrese, tra Stato e Regione». (rcz)