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Orrico (M5S): Il ministro Sangiuliano indifferenze alla Biblioteca Civica di Cosenza

Orrico (M5S): Il ministro Sangiuliano indifferenze alla Biblioteca Civica di Cosenza

La deputata del M5S, Anna Laura Orrico, ha denunciato come «la Biblioteca Civica di Cosenza continua a rimanere chiusa ed il Ministro della Cultura Sangiuliano, chiamato in causa, continua a non intervenire per aiutare una delle più importanti istituzioni culturali calabresi a risollevarsi».

«Sono trascorsi ormai tre mesi – ha ricordato Orrico – dall’interrogazione da me depositata per riaccendere le luci sulla vicenda della Civica ma non ho ancora ricevuto nessuna risposta. Come inascoltate sono state le istanze del presidente dell’Accademia cosentina D’Elia, che è pure presidente del CdA della Biblioteca, e che si era rivolto al Ministro della Cultura senza, anche lui, avere delucidazioni».

«L’antico istituto culturale – ha continuato la coordinatrice calabrese del M5S -, chiuso al pubblico, rimasto con un solo impiegato con funzione di ausiliario, ha maturato debiti sia verso lo Stato, Demanio e Agenzia delle entrate, che verso i privati (dipendenti e fornitori). Gli interventi portati avanti da me avanti quando ero sottosegretario ai Beni culturali, come i 5 milioni di euro derivanti dal Cis Cosenza per il complesso di Santa Chiara che ospita la Biblioteca o gli oltre 50 mila euro per il restauro dei Corali membranacei, hanno dato un sostegno alla Civica ma ora è il momento di proseguire con la vicinanza delle istituzioni».

«Ecco perché, per uscire fuori dall’angolo, il professor D’Elia chiedeva che la Civica potesse passare al Ministero con due vincoli: rimanere nella sede storica e vedere azzerati i debiti verso lo Stato. Mi auguro che – ha concluso la parlamentare – tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, al di là di ogni colore politico, soprattutto quanti sono al governo del Paese e della Regione, prendano a cuore le sorti della Biblioteca Civica sostenendone la riapertura non solo attraverso i buoni propositi ma con risposte concrete alla chiusura di un presidio di storia, cultura e identità non solo cosentina ma meridionale». (rp)