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di bella e falcomatà

Reggio saluta il giudice Di Bella, Falcomatà: ha lasciato un segno indelebile nella città

«Il Giudice Roberto Di Bella, da oggi ufficialmente nostro concittadino onorario, è entrato nella storia della nostra città, lasciando un segno indelebile nella comunità reggina» ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, dopo aver conferito, ufficialmente, la cittadinanza onoraria al giudice Roberto Di Bella, presidente del Tribunale dei Minori prima di Reggio, ora di Catania.

L’incontro, a cui ha partecipato anche Bruna Siviglia, presidente dell’Associazione Biesse, ha fatto seguito alla partecipata cerimonia di commiato tenutasi lo scorso mese di luglio nella sala del Consiglio Comunale di Palazzo San Giorgio.

Al giudice di Bella, infatti, è stata conferita la cittadinanza onoraria «per essersi occupato, per 25 anni, della tutela dei minori del territorio della provincia reggina – recita la motivazione del riconoscimento – affidando loro la possibilità di riscattarsi dai contesti di illegalità in cui erano cresciuti, sapendo coniugare alla sua indiscutibile competenza, lungimiranza, sensibilità ed umanità».

«Un uomo – ha aggiunto il sindaco Falcomatà – che ha dato tanto al nostro territorio, lavorando per anni in un settore delicato come quello della giustizia minorile, mettendo in campo tutte le sue capacità professionali e coniugandole con le innate doti umane e con le capacità relazionali in grado di innescare molteplici e proficui percorsi di sinergia istituzionale».

«Attraverso i metodi e le innovazioni prodotte – ha proseguito Falcomatà – Di Bella ha avuto il coraggio di rivoluzionare la giustizia minorile sul nostro territorio, grazie al suo progetto “Liberi di Scegliere”, percorso divenuto un’eccellenza di fama nazionale, capace di ispirare anche una importante produzione cinematografica».

«Il suo percorso – ha spiegato ancora Falcomatà – ha permesso ad un numero notevole di ragazzi di costruire per sé un futuro differente, sperimentando percorsi di supporto e di dialogo attraverso l’adozione di provvedimenti civili di allontanamento dalle famiglie d’origine, nella cui logica di paura e violenza erano intrappolati, e costruendo l’opportunità per una vita diversa da un punto di vista culturale, affettivo e sociale, fornendo loro gli strumenti per essere davvero ‘liberi di scegliere’».

«Un senso altissimo dei valori di giustizia e legalità ha reso umana la figura di Roberto Di Bella. Il conferimento della cittadinanza onoraria – ha concluso Falcomatà – rappresenta un modo per dire grazie per tutto quello che ha fatto e che lascia in eredità dopo anni di proficuo operato». (rrc)