L’OPINIONE / GREGORIO CORIGLIANO: Il funerale dell’agricoltura, troppo tardi

di GREGORIO CORIGLIANO – Hanno ragione da vendere a celebrare il funerale dell’agricoltura nella Piana come ha scritto Michele Albanese. Sono però fedeli non praticanti perché hanno atteso troppo tempo col “morto” in casa, gli agricoltori pianigiani. E difficilmente potranno ricevere l’assoluzione, anche se basta non perdere la speranza.

L’agricoltura è morta da troppo tempo. Io che avevo due ettari di terreno coltivati a clementine, sono stato costretto a vendere tutto. Non era più possibile continuare la coltivazione, i costi di mantenimento di una proprietà agricola non erano e non sono più sostenibili. Nessuno, o poche persone, ha idea di cosa comporti a lavorazione di una piantagione di mandarini o comunque di agrumi. A parte le tasse sulla proprietà, sul reddito dominicale, che non sono affatto secondarie, perché arrivano puntuali come la morte, si comincia, per esempio, con l’energia elettrica. Come si irriga oggi un terreno? O c’è l’acqua del consorzio di bonifica che arriva tramite canalette che tu devi manutenere, oppure ti costruisci l‘impianto di irrigazione autonoma a pioggia, per esempio. E questo costa un fracco di soldi, sempre meno rispetto all’energia elettrica che devi pagare per fare andare l’impianto.

Bisogna irrigare, è vero, soprattutto d’estate, a primavera e in autunno non guasta, ma serve tanta e tale di quella acqua che il contatore dell’Enel non smette mai di girare. Ti piace anche perché non hai da chiamare e seguire un operaio, alzi un interruttore e l’acqua va. Un mese, due mesi, un anno. Poi si guasta il motore, devi chiamare l’elettricista, poi si blocca l’irrigatore o si intasa, e giù spese aggiuntive. E come crescono i frutti? Se non dai da mangiare alla terra, questa non risponde alle tue sollecitazioni. E quindi, devi comprare il concime. Vai al negozio, ma non te lo danno con un “passo domani” o un semplice pagherò. Soldi sull’unghia, come all’Enel, che è pronta a mandarti sempre e comunque un “tagliatore” di corrente, se non fai il versamento. Vai a comprare il concime e poi? Devi caricarlo in macchina, dando per scontato che tu ce l’abbia. Lo devi portare sul terreno, devi chiamare l’operaio per buttarlo alle radici delle piante. Poi gli devi portare la colazione perché ci vogliono un paio di giorni. Altri soldi.

E gli anticrittogamici? Servono? Certo che servono. C’è sempre la peronospera o il ragno rosso, malattie sempre in agguato. Altro giro, altri pagatori. Vai al negozio, compri gli antiparassitari. Già ma quali? Che ne sai tu che hai voluto la bicicletta del giornalismo ed ora devi pedalare? Se non hai un compagno di scuola che ha studiato la materia e ti dà un consiglio gratis ( poi ti devi sdebitare comunque con un panettone!) devi chiamare l’esperto. Lo devi andare a prendere perché non sa dove è ubicato il terreno, fa la visita ed emette la sentenza. Il tuo terreno ha bisogno di questo e quest’altro, le piante sono malate, devi curarle. E giù soldi. Nel frattempo hai da curare la redazione o fare la conduzione del telegiornale, torni indietro e vai avanti. Poi vai avanti e torni indietro, e nel frattempo chi guarda l’operaio? Perchè non bisogna dimenticare mai ciò che ti diceva il tuo papà: «l’occhio del padrone ingrassa il cavallo».

Se non lo fai, ti costa il triplo, perché impiega più tempo per guadagnare giornate (e paghe) di lavoro. E poi? Non è finita. Il giardino di agrumi va allevato come un bambino. Ad un certo punto ti accorgi che è malato e devi chiamare il medico delle piante e poi gli sono cresciute le unghie. E cosa fai? Prima il dottore in agraria e poi il potatore, che non è una cosa facile. Operai specializzati che sembrano farti un favore a venire, perché sono sempre una squadra di sette otto persone munite di forbici e guanti, alle quali alle undici devi portare un colazione, con birra e panino. La “trusciata” col pranzo se la portano loro, una volta arrivavano in bici, oggi in fiammanti utilitarie.

E’ finita? Aspetti il frutto? Ah, quest’anno non è andata bene, quest’altro sì. E vai a trovare il compratore che, una volta era lui a cercarti, adesso lo devi pregare. Pe cosa? Per trenta centesimi, anche meno, al chilo di quei mandarini che trovi al supermercato a due euro? E non devi pagare anche la guardiania del terreno e del frutto? Il riscossore si presenta puntuale appena capisce che hai (s)venduto le clementine. Tutto questo col buon tempo. Se poi ti capita la malannata del cattivo tempo? Non ne parliamo. Incarichi un collaboratore, anche se meglio di te non c’è nessuno. E poi fanno il funerale dell’agricoltura! Troppo tardi. Bisognava pensarci prima. Adesso servono i forconi, altro che SanRemo! (gc)

Agricolrura, Nesci (fdi): Governo Meloni ha preso scelte nell’interesse degli agricoltori

L’eurodeputato di Fdi, Denis Nesci, ha evidenziato come il Governo Meloni ha preso «scelte chiare maturate nell’esclusivo interesse degli agricoltori», un settore «ritenuto strategico per l’economia, e da sempre considerato il cuore pulsante della specificità e dell’identità del nostro Paese».

«Infatti – ha spiegato l’esponente di Fratelli d’Italia – mentre l’ideologia green di un’Europa a trazione Timmermans, proliferava interventi come il ‘Nutriscore’, la liberalizzazione di produzione di alimenti sintetici, la spinta a rincorrere l’innovazione tecnologica a tutti i costi, i vincoli sulla pesca, la legge sul ripristino della natura, l’impegno del Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, andava nella direzione opposta».

«Dal divieto, storico aggiungo io – ha proseguito – di produzione di carne sintetica divenuto legge, all’aumento del  fondo Agrisolare (+830 milioni), all’eliminazione dell’odiosa restrizione di autoconsumo e portando all’80% il massimo del contributo per produrre energia pulita, alla copertura di 190 milioni per garantire il contributo per i premi assicurativi degli agricoltori, all’aumento del fondo Ismea per cambiali agrarie finalizzato a garantire credito agli agricoltori, fino ad arrivare alla riorganizzazione di Agea, per favorire rapidità nei pagamenti agli agricoltori e restituendo certezze sulle tempistiche».

«E ancora, l’Italia ha mantenuto i benefici sul carburante agricolo – ha detto ancora – e non ha intenzione di tornare sui propri passi,come invece è avvenuto in molte parti d’Europa dopo questa scelta. E poi gli 8 miliardi destinati agli agricoltori da fondi Pnrr, tra cui saranno previsti 400 milioni per l’acquisto di macchine agricole, 100 milioni per i frantoi, 90 milioni per acquisto trattori, 100 milioni fondo in sostegno filiere deboli, 300 milioni per nuovo fondo per emergenze in Agricoltura, a cui si aggiungono sostegno a settori in grave crisi, a causa di eventi straordinari come pere, kiwi, viticoltura, frutta in genere. Ci troviamo dunque dinnanzi ad iniziative concrete che mai nessun Governo aveva intrapreso prima, e questo va riconosciuto all’azione incisiva di Giorgia Meloni e del Ministro Lollobrigida».

«Il mio impegno a Bruxelles – ha ricordato Nesci – sin dall’ inizio del mio mandato, è stato quello di sostenere e seguire le istanze dei territori, dal mondo agricolo a quello ittico per passare a quello marittimo e dello sviluppo territoriale – soprattutto per la comunità calabrese – proprio per far sentire la voce dei territori dentro le istituzioni europee. Una missione che continua soprattutto in questo momento di grande difficoltà per un comparto agricolo che ha l’incessante bisogno di avere interlocutori istituzionali in grado di ascoltare il loro grido di allarme».

«Sono e siamo a disposizione come partito a lavorare insieme per trovare le soluzioni che, nel breve – ha concluso – ma soprattutto nel lungo periodo, possano dare la tranquillità che cercano gli agricoltori raccolti in protesta, perché la vera ed importante battaglia sarà quella di cambiare la politica agricola in Europa. Per questo, mi sono messo in contatto con il referente di un presidio territoriale dando la disponibilità a portare avanti le loro istanze e attendo un loro documento». (rrm)

Anche gli agricoltori silani alla mobilitazione nazionale contro «le imposizioni europee»

Anche gli agricoltori silani saranno presenti alla mobilitazione nazionale degli imprenditori agricoli contro le imposizioni europee in campo dell’agricoltura italiana che si terrà il 22 gennaio.

Gli operatori agricoli hanno deciso di manifestare poiché sono stanchi delle mosse europee contro l’agricoltura , esse stanno devastando tutto il tessuto economico delle imprese agricole piccole e medie che siano.

Per questo il giorno 22 gennaio ci sarà una manifestazione per protestare sulle nuove linee guida in agricoltura dettate dall’unione europea.

Un nutrito gruppo di agricoltori silani a bordo dei loro trattori si ritroveranno alle ore 8:00 in località Moccone per poi muoversi verso Cosenza, attraverso la statale 107, per poi raggiungere lo svincolo autostradale di Cosenza Nord. (rcs)

I consiglieri regionali di Fdi soddisfatti del lavoro del ministro Lollobrigida

I consiglieri regionali di Fdi soddisfatti del lavoro del ministro Lollobrigida e dell’attenzioni che questo mette nel settore dell’Agricoltura.

Il gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale «consapevole dell’importanza dell’agricoltura nell’economia calabrese, dell’impegno, della dedizione e della passione con cui i nostri agricoltori producono i prodotti della terra a beneficio dei cittadini, esprime profonda soddisfazione per l’ennesima iniziativa che il ministro Francesco Lollobrigida mette in campo. L’importante intervento del Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) per eliminare i rischi del mondo agricolo e garantire strumenti di lavoro idonei, é fondamentale per il settore».

«Purtroppo – continuano – annualmente registriamo infortuni sul lavoro in uno dei comparti più essenziali per l’economia, quello agricolo. Con questa misura del Governo, sicuramente, si possono ridurre i rischi e le malattie professionali in un comparto che necessita di macchine molto evolute».

Aggiungono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia: «Con il “bando Isi 2024 Agricoltura”, lo stanziamento per l’acquisto di trattori e macchinari moderni, sicuri e meno inquinanti passa da 35 a 90 milioni di euro. A questi, sono affiancati i 400 milioni del Pnrr dedicati all’acquisto di mezzi agricoli e i 225 milioni che il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha scelto di investire. Migliorare la qualità della vita dei nostri agricoltori, contrastare ogni forma di lavoro nero e di sfruttamento di caporalato è l’obiettivo del ministro Lollobrigida che, ancora una volta, mostra un percorso di Governo vicino ai lavoratori e attento alla cultura della prevenzione». (rrc)

Niente mezzi pesanti sulla Statale 18, Confagricoltura Cosenza preoccupata

Il maltempo ha causato danni sulla viabilità tirrenica cosentina e il conseguente blocco dei mezzi pesanti sulla Statale 18 non fa stare tranquilli gli agricoltori.

L’interdizione del traffico per i mezzi pesanti sulla Strada statale tirrenica inferiore nei comprensori di Amantea e Campora San Giovanni preoccupa fortemente gli imprenditori agricoli del territorio.

L’Unione provinciale degli agricoltori guidata da Paola Granata si è fatta portavoce del grido d’allarme lanciato da Michele Ruggiero, titolare dell’omonima azienda agricola consociata produttrice della Cipolla rossa di Tropea Igp, in conseguenza del divieto di transito per i camion già in vigore da ieri e valido sino al 29 marzo.

L’imprenditore agricolo denuncia il grave disagio causato dal provvedimento che, di fatto, impedisce ai mezzi dell’agenzia di trasporti, delegata alla distribuzione sul mercato italiano dei prodotti agricoli locali, di raggiungere l’azienda. Trattandosi di prodotti deperibili è evidente che un provvedimento di così lunga durata, dovuto alla devastazione causata dalle recenti mareggiate, rischia di mettere in ginocchio un intero comparto.

«Il tema della viabilità e della competitività delle imprese agricole è da sempre al centro del nostro operato – afferma la Presidente dell’Upa Paola Granata – Chiediamo una rapida risoluzione della problematica che riguarda il trasporto delle produzioni, consapevoli che è necessario mettere in campo una soluzione strutturale che ponga rimedio alla fragile viabilità tirrenica». (rcs)

Dalla Regione circa 6 mln per agriturismi e fattorie didattiche sociali

Sono poco meno 6 milioni di euro la somma che la Regione ha stanziato per garantire l’efficienza e l’ampiezza della gamma dei servizi offerti.

Le risorse sono legate alla misura 6 – Intervento 6.04.01 – del Psr Calabria, avente ad oggetto il sostegno ad interventi di diversificazione e multifunzionalità delle imprese agricole, di cui è stata pubblicata la graduatoria definitiva, relativamente all’annualità 2021.

«Una volta ancora – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo – la Regione ha inteso investire sulla rete dell’accoglienza rurale e sullo sviluppo delle attività didattiche e sociali in tale ambito, incentivando nuove forme di impresa che uniscono ai servizi ai visitatori ed ai turisti la diversificazione e la qualità delle coltivazioni e degli allevamenti».

Nello specifico, 100 sono state le domande presentate, 86 quelle ritenute meritevoli di accoglimento da parte della Commissione di valutazione, per un valore complessivamente pari a circa 5.830.000 euro. I contributi concessi hanno un ammontare massimo di 100.000 euro per ogni singola azienda beneficiaria.

Gli interventi ammessi a finanziamento prevedono l’allestimento di spazi attrezzati per lo svolgimento di attività didattiche o sociali in azienda (come l’assistenza all’infanzia, agli anziani e alle persone con disabilità; arredo verde; attrezzature sportive, per l’ippica e per piazzole campeggio); la realizzazione di piccoli punti aziendali di trasformazione e/o di spazi attrezzati per la vendita di prodotti; la qualificazione dell’offerta turistica; il potenziamento della proposta di ospitalità rurale, con particolare riguardo alla conoscenza – sotto il profilo turistico – del mondo agricolo e rurale. (rcz)

Agricoltura, da Arcea pagamenti per oltre 46 mln

Sono oltre 46 milioni di euro la somma destinata a migliaia di piccoli e grandi agricoltori.  Negli ultimi giorni, infatti, infatti, a cura dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, guidata dal commissario straordinario Francesco Alberti, è stata avviata la fase di liquidazione di diversi decreti.

«Garantire con puntualità le immissioni di liquidità nel circuito produttivo – commenta l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – vuol dire consentire alle aziende agricole un minimo di serenità a fronte di una difficile congiuntura che non risparmia nessun settore e mettere in seria difficoltà anche il comparto agricolo».

Nel dettaglio, il decreto n. 154, dell’importo di 5.165.746,86 euro e riservato a 186 beneficiari, si riferisce a misure a superficie e strutturali del Psr: 14 “Benessere animali”; 4.1 “Investimenti nelle aziende agricole”; 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali”; 19.2 “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo”; 8.5 “Sostegno agli investimenti destinati ad accrescere resilienza e pregio ambientale degli ecosistemi forestali”; 8.3 “Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici”; 11 “Agricoltura biologica”; 6.4 “Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole”; 4.3 “Investimenti per la gestione della risorsa idrica da parte delle aziende agricole”; 6.1 “Aiuto all’avviamento di nuove imprese agricole condotte da giovani agricoltori”; 7.3 “Sostegno per l’installazione, il miglioramento e l’espansione di infrastrutture a banda larga”; 4.2 “Investimenti in aziende agricole in cui si insedia un giovane agricoltore”; 8.6 “Sostegno agli investimenti in tecnologie silvicole”; 8.1 “Sostegno alla forestazione”; 16.2 “Sostegno a progetti pilota”; 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione”. Con distinto provvedimento, invece, è stato autorizzato il pagamento – a titolo di Domanda Unica – della somma di 41.147.214,71 a favore di 41.549 beneficiari. (rcz)

In Regione la stipula del protocollo d’intesa sullo standard etico per il lavoro in Agricoltura

L’ “Evento conclusivo del progetto Piu Supreme”, organizzato dalla regione Calabria chiude il percorso di diciotto mesi di “Resto in Campo – Percorsi di diritti per migranti”che si inserisce nel Progetto interregionale P.I.U Su.pre.me, realizzato con il cofinanziamento dell’Unione europea, Pon Inclusione – Fondo Sociale Europeo 2014-2020 e inserito nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. L’ente capofila del progetto è stata la Regione Puglia in partenariato con la Regione Calabria, che ha affidato il coordinamento del degli enti no-profit all’Associazione Comunità Progetto Sud Onlus.

Un progetto che si è esteso lungo tutto il territorio calabrese e che ha toccato le tre Piane della regione: Sibari, Lamezia Terme, Gioia Tauro e i territori interni tra Pollino, Sila e Valle del Crati, paesi della costa jonica da Crotone fino a Melito di Porto Salvo e il territorio della Locride.

Sono state coinvolte associazioni di categoria, cooperative sociali, imprese e reti di servizi professionali, con l’intento di promuovere condizioni di regolarità lavorativa e sistemi virtuosi di accompagnamento, formazione e riqualificazione professionale che hanno consentito ai beneficiari del percorso l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro, con particolare riferimento al settore dell’agro-alimentare.

Lunedì 4 dicembre, in Cittadella, in occasione dell’evento voluto dalla regione Calabria, ci sarà la stipula del protocollo d’intesa sullo standard etico per il lavoro in agricoltura, la presentazione della ricerca sullo sfruttamento delle donne in agricoltura (il cui report è diventato un libro che sarà distribuito gratuitamente) e la proiezione delle attività svolte dal progetto “Resto in campo – percorsi di diritti migranti”. (rcz)

Differiti al 31 dicembre i termini per il pascolo, la Regione accoglie la richiesta delle associazioni di categoria

Salvaguardare gli allevamenti di bestiame e la pratica della transumanza. Questo l’obiettivo perseguito dalla giunta regionale presieduta da Roberto Occhiuto, che su iniziativa e proposta dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha deciso di differire al 31 dicembre prossimo i termini del pascolo nei terreni pascolivi montani, in accoglimento di una precisa istanza in tal senso avanzata, nelle settimane passate, dalle associazioni di categoria ed in particolare da Ara Calabria.

Alla base della scelta, le ripercussioni negative dell’andamento climatico negli ultimi anni, aggravato dalle torride temperature estive e dalle scarse piogge, causa di profonde modifiche alla situazione dei terreni adibiti a pascolo per il bestiame, in particolare di razza podolica, da sempre soggetto a transumanza.

«Intervenire nella direzione indicata – commenta l’assessore Gallo – consentirà agli allevatori di evitare un rientro anticipato ai pascoli di pianura, oggettivamente non in condizione di ospitare gli animali e perciò potenziale motivo di nocumento del loro benessere e di pesanti ricadute in termini economici e qualità delle produzioni. Il tutto a tutela di una pratica antica e di un settore già duramente provato dalla pandemia prima e – successivamente – dall’aumento dei prezzi di energia e materie prime».

Federacma Calabria scrive a Gallo per migliorare bando macchinari Pnrr

Federacma Calabria Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, ha rivolto all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e agli uffici regionali competenti una serie di spunti e suggerimenti al fine di migliorare l’efficacia della misura che conta una dotazione di 22 mln con cui gli agricoltori calabresi potranno sostituire i veicoli agricoli fuoristrada inquinanti con mezzi a zero emissioni e acquistare attrezzatura per l’agricoltura di precisione, con un limite di spesa pari a 70mila euro.

Entro il 2026, 15mila beneficiari dovranno ricevere il contributo come indicato dall’Unione europea.

«Dopo aver avviato le interlocuzioni con l’Unità di Missione Pnrr del Ministero dell’Agricoltura, dove sono state accolte numerose nostre richieste – ha dichiarato Andrea Borio, presidente Federacma – chiediamo ora ascolto alle Regioni che gestiranno questa misura».

«Tra le nostre proposte – ha illustrato – l’utilizzazione del modello operativo già sperimentato con i finanziamenti veicolati tramite il Piano di Sviluppo Rurale dove l’agricoltore può massimizzare la liquidità, a fronte di un prestito bancario, vedendosi sottrarre momentaneamente appena il 20% delle proprie risorse come acconto per prenotare i macchinari».

«Una impostazione che preveda i dealer svolgere un ruolo di anticipatori del finanziamento – ha proseguito – bloccherebbe di fatto la misura. Riteniamo opportuno, inoltre, prevedere tempi di consegna ragionevoli, stante lo scenario internazionale che complica il lavoro delle case produttrici, l’installazione di antifurti di ultima generazione, con rilevamento GPS e collegamento all’Interpol per scongiurare di sostenere con fondi italiani l’agricoltura di Stati esteri nonché eliminare chiaramente la possibilità di acquistare, come accaduto in passato, autovetture fuoristrada 4×4 elettriche o a biometano che nulla c’entrano col mondo produttivo».

Non mancano, infine, i suggerimenti sulla corretta procedura per la sostituzione dei vetusti veicoli inquinanti.

«Contrariamente ad esperienze del passato – ha detto ancora Borio – dovrebbe avvenire solo per mezzi marcianti e funzionanti e, possibilmente, con immatricolazione ante 1996 così da togliere dalle strade e dai campi trattori privi dei dispositivi di sicurezza più basilari come cintura e roll-bar. Basti pensare che ogni anno a causa di rovesciamenti di trattori si registrano almeno 120 decessi. Raggiungeremmo in tal modo – conclude il presidente di Federacma – un doppio risultato a beneficio dell’ambiente e dei lavoratori». (rcz)