Convenzione per accelerare assegnazione del carburante agricolo

La Regione Calabria ha approvato lo schema tipo di convenzione da sottoscrivere con Arcea e i Centri di assistenza agricola (Caa), per la concessione delle erogazioni di carburante agricolo agevolato.

«La convenzione – è scritto nella nota dell’assessorato – ha lo scopo di disciplinare la gestione del procedimento per la richiesta e l’assegnazione dell’agevolazione fiscale per i carburanti a uso agricolo, e ha durata biennale dalla data della sottoscrizione. È stata approvata, inoltre, l’edizione 2021 del manuale delle procedure e dei controlli, in seguito al riordino delle attività di gestione e assegnazione dei carburanti ad accise agevolate in agricoltura, in riferimento alle convenzioni tra il dipartimento Agricoltura, Arcea e i Caa».

«Con l’adozione di questi atti – prosegue la nota –, il dipartimento Agricoltura dà alle aziende agricole la possibilità di richiedere l’assegnazione del gasolio avvalendosi dei Centri di assistenza agricola. Si tratta, quindi, di una forma di semplificazione amministrativa che favorirà gli agricoltori, che potranno utilizzare una procedura snella e rapida».

«Un provvedimento importantissimo – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo – che mira alla sburocratizzazione dei procedimenti amministrativi, all’eliminazione di sovrapposizioni di funzioni e di processi e, allo stesso tempo, a rafforzare la sicurezza delle procedure che esponevano inconsapevolmente gli agricoltori a gravi responsabilità. Cerchiamo in tutti i modi di rendere la vita più facile agli agricoltori, ancor di più in questa congiuntura complicata, mentre i Caa diventano garanti e artefici della semplificazione».

Nei Centri di assistenza agricola, dunque, si potranno eseguire in tempo reale e con un minor dispendio di tempo e di energie, tutti gli adempimenti burocratici previsti dalla normativa: dall’acquisizione informatica del mandato, alla semplificazione della richiesta di assegnazione, dalla contestuale istruttoria del Caa per la concessione immediata dei quantitativi di carburante spettante, al relativo ordine di consegna. (rcz)

Gianluca Gallo: In dieci mesi liquidati 280 milioni di euro per gli agricoltori calabresi

A pochi giorni dalla liquidazione del decreto 7 della Domanda unica, per un importo totale pari a 8.216.625,10 euro, destinati a 3.809 beneficiari, è stata avviata la fase di pagamento anche del kit decreto n. 109, per un controvalore di oltre 2 milioni.

Ne dà notizia l’assessorato regionale all’Agricoltura, specificando che «i pagamenti in questione sono relativi a misure sia a superficie sia strutturali del Programma di sviluppo rurale 2014/2020 e ad alcuni trascinamenti della programmazione 2007/2013 dei fondi comunitari».

«Nel dettaglio – prosegue la nota – nei prossimi giorni 41 beneficiari riceveranno complessivamente dall’organismo pagatore Arcea, a supporto dei propri investimenti, 2.123.496,38 euro. Le misure interessate sono la 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali” e la 11 “Agricoltura biologica”, per quanto concerne le misure a superficie. Le misure strutturali in liquidazione, invece, sono il “Pacchetto giovani” (misure 4.1.2 “Investimenti in aziende agricole in cui si insedia un giovane agricoltore” e 6.1.1 “Aiuto all’avviamento di nuove imprese agricole condotte da giovani agricoltori”); 4.3.1 “Investimenti in infrastrutture”; 6.2.1 “Aiuto all’avviamento di nuove attività non agricole nelle aree rurali”; 5.1.1 “Investimenti di prevenzione per ridurre le conseguenze di probabili eventi alluvionali”, riservata ai consorzi di bonifica».

«Le altre misure interessate – informa ancora l’assessorato – sono: 7.1.1 “Redazione e aggiornamento di piani di sviluppo dei comuni e dei servizi comunali nelle zone rurali” e 7.3.2 “Interventi per la crescita digitale nelle aree rurali”, rivolte a Comuni e altri enti pubblici; 8.1.1 “Imboschimento e creazione di aree boscate” e 8.5.1 “Investimenti diretti ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali”, per quanto riguarda il settore della forestazione; 16.9.1 “Diversificazione delle attività agricole per l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale e l’educazione ambientale”, relativamente alla cooperazione, ed infine alcuni interventi della misura 19, relativi al sostegno ai Gal per l’approccio locale Leader».

«Il lavoro per garantire liquidità al sistema agricolo calabrese e per rispettare la tempistica dei pagamenti – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – prosegue senza sosta. I numeri valgono più di ogni commento e dicono tanto: in dieci mesi Arcea ha liquidato risorse per oltre 280 milioni. Avanti così». (rcz)

Al via “Agriinweb”, la prima Fiera virtuale per l’agricoltura della Calabria

S’inaugura oggi, alle 16, Agriiinweb, la prima fiera virtuale per l’agricoltura della Calabria, che si pone in continuità storica con la Fieragricola di Lamezia Terme e, al tempo stesso, ne rappresenta la necessaria evoluzione per rispondere alle nuove esigenze di produttori, visitatori e potenziali clienti.

Quella di Agriinweb – in programma fino al 2 febbraio – è un’offerta espositiva di prima grandezza: circa 150 espositori diretti oltre a vari Consorzi, 24 eventi, show cooking, 100 tra relatori e ospiti rappresentano i numeri ma anche la cifra di uno sforzo collettivo messo in campo dai componenti del “Comitato Lamezia” che si sono avvalsi delle riconosciute competenze di ‘Ltweb srl’ per realizzare l’importante e innovativa piattaforma.

«In un momento storico – si legge in un comunicato stampa – che vede anche le manifestazioni espositive doversi confrontare con le restrizioni imposte dall’emergenza epidemiologica, la prima fiera virtuale è una risposta alle necessità di promozione di aziende e produttori in una chiave più adatta alle esigenze della società attuale. È un punto di incontro, inoltre, fra offerta e domanda, diretta e senza intermediazione, certificata con la cosiddetta tecnologia blockchain della Blazon Social Job Community. quella dei registri digitali non modificabili applicata alla difesa del settore agroalimentare per garantire trasparenza ai consumatori e protezione dai falsi».

La cerimonia online dell’apertura della kermesse, che ha ricevuto il patrocinio gratuito della Regione Calabria (attraverso l’assessorato alle attività produttive e l’assessorato all’agricoltura), dell‘Amministrazione Provinciale di Catanzaro, di LameziaEuropa, dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e dell’UnionCamere della Calabria con Enterprise Europe Network, si aprirà con il taglio del nastro virtuale e la benedizione da parte del vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Mons. Giuseppe Schillaci. Inoltre, il 1° febbraio è prevista la partecipazione del ministro dimissionario Teresa Bellanova alla tavola rotonda dal titolo Prodotto Locale: produttori e promotori si confrontano.

Diversi gli appuntamenti che si segnalano nel corso delle cinque giornate della fiera con l’intervento di numerosi esperti che spazieranno, solo per citare alcuni argomenti, dagli “Strumenti di innovazione scientifica in agrifood e nutraceutica” (a cura dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro), “Alla scoperta delle radici attraverso la valorizzazione dei luoghi della cultura, delle tradizioni e dell’enogastronomia” (a cura dell’Assessorato Regionale alle Attività Produttive). Dal seminario: “Agricoltura e Distretti del Cibo azioni di sviluppo economico ecosostenibili nella Programmazione Europea 2021-2027” (a cura dell’Associazione Acli Terra Calabria) alle “Opportunità di Transizione 4.0 per le imprese del settore agroalimentare” (a cura di Enterprise Europe Network di UnionCamere Calabria). (rcz)

 

Torromino (FI): Agricoltura deve avere giuste attenzioni nazionali e regionali

Il deputato di Forza ItaliaSergio Torromino, ha dichiarato che l’agricoltura è «un settore che risente gravemente della pandemia da Covid-19 e maggiormente aggravato dagli eventi alluvionali del 20/21 novembre»,

«L’agricoltura deve avere le giuste attenzioni – ha aggiunto – sui tavoli nazionali e regionali. Gli agricoltori hanno espresso piena soddisfazione per le attività messe in campo, per aver in tempi brevi effettuato i sopralluoghi ed avviato la procedura per i dovuti ristori».

«Dopo l’interlocuzione di stamattina (25 gennaio ndr) – ha concluso – in regione con l’assessore Gallo provvederò a sollecitare il ministero competente affinché si dia una risposta immediata ad un settore ormai al collasso». (rp)

A nove Comuni calabresi 1,1 milioni di euro per lo sviluppo delle infrastrutture

Sono nove i Comuni calabresi con popolazione inferiore o uguale a 5mila abitanti beneficiari di 1,1, milioni di euro per lo sviluppo delle infrastrutture.

L’intervento sostiene lo sviluppo delle infrastrutture che svolgono un ruolo strategico per il miglioramento delle condizioni di accesso e di lavoro all’interno dei comparti agricolo e silvicolo, puntando al tempo stesso ad accrescere la competitività delle aziende agricole e degli operatori forestali e a promuovere una gestione economica sostenibile delle foreste calabresi e la mitigazione dei rischi per l’ambiente causati dai cambiamenti climatici.

Dopo un iter amministrativo piuttosto complesso, e l’annullamento in autotutela di una prima graduatoria, il dipartimento Agricoltura ha lavorato alacremente per dare una risposta certa agli aspiranti beneficiari del Programma di sviluppo rurale della Calabria rispetto alla graduatoria in questione.

Delle 25 domande di riesame pervenute, sono risultati 13 i progetti ammissibili e tra questi 9 quelli ad oggi finanziabili, per un importo complessivo di 1.126.092,48 euro. Per la precisione, la riserva cautelare di 800mila euro è stata integrata con la somma di 326.092,48 euro, derivante da parte delle revoche effettuate. (rcz)

Pitaro (Gruppo Misto): Lunedì incontro con Gallo per la grave situazione del settore agrumicolo in Calabria

È fissato per lunedì l’incontro in Cittadella regionale tra l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, e una rappresentanza degli agricoltori calabresi che «stanno subendo una crisi senza precedenti».

Lo ha reso noto il consigliere regionale del Gruppo MistoFrancesco Pitaro, che ha spiegato che l’incontro servirà per «comprendere come, tutti insieme, si  possa sostenere la tenuta economica e i livelli di occupazione e reddito in Calabria, in riferimento al settore agrumicolo, per la grave situazione in cui versa il mercato delle clementine, e all’orticolo, per quanto concerne la coltura dei finocchi, danneggiata dagli ultimi eventi alluvionali».

Pitaro, «dopo avere interloquito con la sindaca di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga», ha avuto l’ok all’incontro dall’assessore Gianluca Gallo. Per il consigliere regionale «Dinanzi ad eventi eccezionali, serve una risposta straordinaria dello Stato. La Giunta regionale ha opportunamente provveduto a chiedere al Governo – considerata l’emergenza Covid-19, l’andamento termico anomalo dell’autunno 2020, l’aggravamento delle condizioni di mercato, le criticità che hanno provocato il rallentamento delle vendite, l’annullamento di ordinativi e la riduzione dei consumi determinata dalle misure di contenimento del contagio – già a dicembre lo stato di crisi del comparto agricolo calabrese».

«Ora, però – ha sottolineato – è necessario sapere quanto tempo deve ancora trascorrere per l’accesso al Fondo di solidarietà nazionale. I danni complessivi sono ragguardevoli, se si considera che buona fetta dell’economia calabrese ripone la sua produzione nel settore agricolo. L’agricoltura per migliaia di famiglie è l’unica fonte di reddito».

«Con l’attivazione delle risorse del Fondo di solidarietà nazionale – ha concluso Pitaro – si darebbe un po’ di respiro alle imprese che sono riuscite negli anni a costruire anche un know how e un patrimonio di immagine che ha restituito dignità e protagonismo alla Calabria anche sui mercati internazionali». (rrc)

Ernesto Magorno (IV): Agricoltura vettore di rilancio economico e contrasto alla disoccupazione giovanile nel Meridione

L’Agricoltura come vettore di rilancio economico e di contrasto alla disoccupazione giovanile in tutto il Meridione e come strumento di tutela ambientale. È ciò che pensa il senatore di Italia VivaErnesto Magorno, che ha riferito di aver fatto il punto, in uno spazio di approfondimento del Tg2 insieme al presidente della Commissione Agricoltura al Senato, Gianpaolo Vallardi, sui disegni di legge per valorizzare, rilanciare e irrobustire l’intera filiera agroalimentare italiana.

«A partire dal disegno di legge – ha aggiunto – per la promozione e la commercializzazione delle piccole produzioni locali, un segmento finora non adeguatamente coperto dal legislatore e che ora trova un momento di riscatto e di emancipazione».

«È una grande opportunità – ha sottolineato il senatore – che va colta e oggi, grazie al disegno di legge e al lavoro svolto dal ministro Teresa Bellanova, trova una strada normativa per decollare e creare a cascata nuove occasioni di crescita. Basti pensare al turismo e agli itinerari enograstronomici. Il made in Italy, dunque, si declina dentro al sistema agroalimentare anche come elemento identitario dei territori e delle diverse comunità locali e su questo terreno in commissione abbiamo sempre raggiunto una comunione d’intenti, a dimostrazione che la sintesi è sempre possibile quando ci misuriamo sui temi».

«Questo ragionamento – ha concluso – è tanto più vero in Calabria, terra ricca di biodiversità e di prodotti unici al mondo, come il cedro e il bergamotto. Terra e nuove competenze sono veramente una nuova frontiera verso cui indirizzare tutte le nostre energie». (rp)

Filippo Moreschi (Aidr): I droni un aiuto prezioso per gli agricoltori

di FILIPPO MORESCHI* – Nella terminologia normativa europea, i droni – detti anche Apr (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) – sono compresi nel gruppo degli  aeromobili “senza equipaggio” (Uas – unmanned aircraft system).

Anche il Codice della Navigazione italiano li colloca all’interno
della nozione di aeromobile (art. 743), e li definisce “mezzi aerei a  pilotaggio remoto”. I droni consentono flessibilità di impiego e velocità di intervento,  una sempre più elevata risoluzione e precisione, un’ampia  disponibilità di rilevazioni e dati ottenuti attraverso sensori,  camere multispettrali, camere termiche, Gps e magnetometri.

Da qualche anno, l’uso dei droni ha preso piede anche nel settore  agricolo, in due distinte modalità applicative.
La prima, più diffusa, è l’attività di monitoraggio.
Essa si articola in più momenti: in una fase diagnostica preventiva (valutazione della capacità del
terreno e delle sue aree critiche, controllo delle zone incolte e
boschive); nell’osservazione in tempo reale dello stato di salute della  coltura e nella prevenzione delle criticità e delle malattie; nella conseguente capacità per l’agricoltore di programmare quantità e tempistiche di interventi di precisione (irrigazione,  azione fitosanitaria), in base ai reali bisogni della singola porzione  di campo evitando interventi massivi, uniformi e generalizzati.

Ne deriva un risparmio di tempo, di lavoro e di macchine, ma
soprattutto un minore impatto ambientale legato al mirato utilizzo dei  prodotti fitosanitari e della risorsa idrica.

La seconda modalità d’uso è la possibilità per il drone di svolgere dei compiti sul campo, come avviene nell’ambito della lotta biologica  ai parassiti delle piante (ad esempio la piralide del mais) oppure in  tema di trattamenti fitosanitari.
Su tale ultimo aspetto va ricordato che l’irrorazione aerea è ad oggi vietata, come prescritto dall’art. 13 del D. Lgs. 150/2012
(“attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei  pesticidi”).

Il divieto prevede limitate e circostanziate deroghe, rilasciate dalle Regioni o dalle Province autonome. Il Piano di Azione
Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Pan),
adottato con Decreto Interministeriale 22/01/2014, proibisce
espressamente l’irrorazione aerea in aree giudicate sensibili quali,  tra le altre, gli allevamenti di bestiame, di api, di pesci e
molluschi ed i terreni ove si pratica l’agricoltura biologica o
biodinamica.

L’interpretazione di tali deroghe, nel corso degli anni,
è stata piuttosto stringente e limitata, per lo più, all’utilizzo di
elicotteri per la distribuzione dei prodotti fitosanitari.
La bozza di revisione del Piano, pubblicata sul sito del Mipaaf ed in corso di approvazione, ribadisce il divieto di uso dei droni per i trattamenti fitosanitari (punto A.3.10). Nel contempo, tuttavia, essa apre alla sperimentazione, alla luce della risoluzione del Parlamento europeo del 12/02/2019, che riconosce le potenzialità legate all’impiego della tecnologia intelligente e dell’agricoltura di precisione per gestire meglio i prodotti fitosanitari.

Il volo dei droni civili soggiace ad una normativa complessa, ove si intersecano disposizioni europee e nazionali. L’inclusione dei droni nel più ampio gruppo degli aeromobili determina la competenza di Enac – Ente Nazionale Aviazione Civile che, con i propri regolamenti, individua le categorie di droni, le tipologie di operazioni e stabilisce le condizioni di sicurezza del volo (security).

In sede europea, il Reg. 1139/2018 UE ha posto al vertice del sistema l’Easa – Agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza aerea, individuandone i compiti e dettando le norme comuni per l’aviazione civile. Il Regolamento della Commissione n. 945/2019 regola gli standard di sicurezza tecnica dei droni (safety). Il successivo Reg. della Commissione n. 947/2019, in vigore dal 31/12/2020, disciplina la registrazione, le limitazioni operative e le regole applicabili agli operatori ed ai piloti, e va a sostituire ed uniformare le disposizioni nazionali, subentrando, sul punto, ai relativi regolamenti Enac.

Il regolamento europeo da ultimo citato fissa quale limite generale per il volo “a vista” dei droni fino a 25 kg l’altezza massima di 120 metri dal punto più vicino della superficie terrestre (Allegato al Reg., parte A, Disposizioni generali, n. 2).
Tale norma è derogabile soprattutto in difetto, in presenza di
particolari condizioni del suolo o del terreno o di aree destinate ad operazioni di volo di altri aeromobili, o densamente popolate o comunque specificamente individuate.
In Italia, la piattaforma D-Flight eroga i servizi per la gestione del traffico aereo a bassa quota di aeromobili a pilotaggio remoto.

Attraverso la collaborazione con Enac, D-Flight è un portale che mette a disposizione degli utenti la registrazione dei droni nella banca dati italiana e l’assegnazione del codice univoco di identificazione, nonché il reperimento delle informazioni utili per volare con i droni in sicurezza in conformità alle normative vigenti.

Le mappe disponibili su D-Flight illustrano le limitazioni all’altezza ed all’uso dei droni su tutto il territorio nazionale, indicando, in particolare modo, le aree vietate o dove il limite è inferiore a quello generale di 120 mt.

Vale la pena sottolineare che tra le aree in cui vige il divieto di
utilizzo dei droni (limite metri 0 sul livello del suolo) sono
compresi i parchi naturali e le zone soggette a protezione faunistica. Si tratta di territori sui quali norme nazionali o disposizioni regionali proibiscono il sorvolo.

La misura, se da un lato è comprensibile, dall’altro può concretamente rappresentare un freno al grande supporto tecnologico che i droni possono dare in queste zone, soprattutto in considerazione della difficoltà di fare agricoltura in luoghi di alto valore paesaggistico e, spesso, di speciale particolarità orografica.

Il recente decreto Mipaaf del 30/06/2020 ha finalmente dato attuazione alla previsione del Testo Unico del Vino che prevede la valorizzazione dei vigneti eroici e storici. I vigneti eroici, in particolare, sono definiti “i vigneti… situati in aree ove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione o aventi particolare pregio
paesaggistico o ambientale, nonché i vigneti situati nelle piccole isole” (art. 2 decreto).

Si può capire come, soprattutto in queste zone, l’uso del drone possa contribuire alla salvaguardia ed alla sopravvivenza di una viticoltura condotta in condizioni estreme, supportando concretamente il lavoro dell’uomo.

E, tuttavia, molti dei vigneti c.d. eroici si trovano in aree
qualificate come riserve naturali o parchi nazionali, dove il volo dei droni è vietato. È il caso per esempio delle Cinque Terre, dove si produce un famoso vino a Denominazione di Origine Controllata.

È dunque auspicabile che, in futuro, nel doveroso rispetto
dell’ambiente, ed anzi proprio in funzione dei principi di
sostenibilità e di risparmio di risorse che l’utilizzo dei droni può rappresentare, sia data la possibilità di utilizzare tali strumenti anche in queste zone pregiate. I droni infatti, qui più che altrove, possono dare un aiuto prezioso agli agricoltori e consentire la preservazione di un inestimabile patrimonio di conoscenze, esperienze e tradizioni produttive. (rrm)

*avvocato e socio Associazione Italian Digital Revolution

Crisi Agricoltura, Gallo scrive al ministro Bellanova per attivare le risorse del Fondo di Solidarietà

L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha inviato una lettera al ministro per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, per chiedere un intervento a favore del settore delle clementine e dei finocchi.

«Devo, purtroppo, richiamare la sua attenzione sullo stato di ulteriore grave crisi che interessa una grande fetta del comparto agricolo calabrese, già segnato dalla persistente emergenza epidemiologica in atto che ha, di fatto, cagionato un articolato crollo di mercato con consequenziale e ragguardevole danno economico» ha scritto Gallo nella lettera di accompagnamento alla delibera di Giunta, approvata nell’ultima riunione, sulla “dichiarazione dello stato di crisi del comparto agricolo, con particolare riferimento al settore delle clementine e dei finocchi, danneggiato, sia in termini produttivi che commerciali, dalle eccezionali condizioni climatiche”.

L’assessore Gallo fa appello al ministro Bellanova chiedendole di «adoperarsi affinché sia individuato e posto in essere ogni intervento utile per l’attivazione delle risorse previste dal Fondo di solidarietà nazionale, compresi eventuali interventi straordinari a sostegno delle imprese agricole calabresi produttori di clementine e finocchi».

Nella lettera, l’assessore all’Agricoltura ha illustrato le motivazioni che hanno reso necessario, da parte della Giunta regionale, la dichiarazione dello stato di crisi del comparto agricolo calabrese.

«In questo particolare e delicato momento – ha spiegato – in cui peraltro il tessuto dell’economia agricola calabrese stava comunque cercando di reagire alla perdurante emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha generato gravi perdite economiche derivanti dal forte rallentamento delle vendite, dall’annullamento di ordinativi, dalla difficolta di reperire la manodopera agricola necessaria, nonché dalla conseguente riduzione dei consumi determinata dalle misure di contenimento (chiusura ristoranti, alberghi, bar), gli eccezionali eventi climatici dell’ultimo periodo hanno, purtroppo, vanificato ogni sforzo di reazione messo in atto dalle imprese agricole calabresi, impegnate a fronteggiare la grave crisi economica in atto».

L’assessore Gallo ha specificato, inoltre, come «l’andamento termico anomalo con temperature superiori alla media stagionale e le eccezionali piogge alluvionali hanno determinato l’accorciamento dei tempi di maturazione delle clementine, causandone la successiva forte cascola delle stesse; mentre i danni alluvionali, contestualmente associati a temperature al di sopra della media del periodo, hanno al contempo compromesso intere produzioni di finocchi nell’area del Crotonese».

«Le informazioni provenienti dal tessuto economico e produttivo agricolo interessato – ha rimarcato infine Gallo – fanno prefigurare un disastro economico di notevole entità per le imprese agricole del settore delle clementine e dei finocchi, con pesanti ricadute in termini produttivi, economici e occupazionali, tanto da lasciar presagire possibili ripercussioni anche sulla tenuta dell’ordine pubblico, in virtù di un tessuto sociale di per sé fragile e per il quale l’agricoltura rappresenta in molti casi, per migliaia di famiglie, l’unica fonte di reddito». (rcz)

Agricoltura, da marzo la Regione ha erogato 220 milioni di euro per le aziende calabresi

Sono 220 milioni di euro la somma che la Regione Calabria, da marzo 2020, ha erogato a favore delle aziende agricole calabresi, messe a dura prova dalla pandemia.

Lo ha reso noto il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, , durante una conferenza stampa convocata per illustrare lo stato di attuazione del Programma di sviluppo rurale della Calabria (Psr) 2014/2020, a seguito della plenaria del Comitato di sorveglianza tra dipartimento Agricoltura, la Commissione europea e partenariato economico e sociale del Psr, che ha visto la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e l’Autorità di gestione del Psr 2014/2020, Giacomo Giovinazzo. Nel corso dell’incontro, infatti, sono stati comunicati i risultati certificati dall’Ue nell’erogazione delle risorse comunitarie e quelli sui target di spesa della Regione sui fondi comunitari in agricoltura.

«Sono davvero contento – ha detto Spirlì – di quello che si sta realizzando per la nostra agricoltura. È stato fatto un lavoro eccellente, enorme. Non era facile perché il Covid ha rallentato tutto. Invece, in controtendenza, abbiamo raggiunto livelli di spesa straordinari e, soprattutto, snellito un settore che andava da troppo tempo sburocratizzato. Questa è la dimostrazione che quando la politica ha le idee chiare e una visione avveniristica, si possono compiere anche dei miracoli».

«In questa nostra gestione, vale a dire da marzo 2020 – ha spiegato l’assessore Gallo – abbiamo erogato 220 milioni. Una grande immissione di liquidità per le aziende agricole calabresi, messe a dura prova dalla pandemia. Abbiamo avuto il plauso dalla commissione europea circa l’avanzamento della spesa. In meno di nove mesi il lavoro ci premia, ponendoci tra le prime regioni in Italia e in Europa sui target di avanzamento. Siamo soddisfatti anche perché abbiamo semplificato il nostro Psr».

«Stiamo, ancora di più – ha aggiunto – settorializzando perché vogliamo arrivare alla creazione di filiere specifiche ed esaltare ancora di più la nostra produzione biologica. È molto importante la pianificazione. Nelle prossime settimane, con le università calabresi e i nostri enti in house, come Arsac, arriveremo alla redazione di un Piano agricolo calabrese e di forestazione, strumento che manca e fortemente necessario».

«Oggi voglio dedicare questo traguardo che abbiamo raggiunto, grazie al lavoro di tanti funzionari e dipendenti del mio dipartimento – ha concluso Gallo – al presidente Jole Santelli che mi ha consentito il privilegio di svolgere uno dei mestieri più belli: quello di essere a servizio degli agricoltori calabresi».

«La spesa del nostro Psr – ha specificato Giovinazzo – ha raggiunto una percentuale pari al 62%, per un impegno complessivo del 98%. Questo ci ha permesso di guadagnare il livello di certificazione N+3 da parte della Commissione europea che equivale al target previsto addirittura per il 2021». (rrm)