ALTA VELOCITÀ, LE RISORSE NON MANCANO
È NECESSARIA CHIAREZZA SUL TRACCIATO

di NINO MALLAMACILa Calabria, per la collocazione geografica e la peculiare morfologia del suo territorio, è più un’isola che una penisola, caratterizzata perciò da una marginalità che solo vie di comunicazione moderne e veloci possono abbattere. Iritardi nella progettazione sono non di rado causa di slittamenti dei finanziamenti e quindi della realizzazione delle opere.

Francesco Russo, professore ordinario di ingegneria dei trasporti presso l’Università Mediterranea, da noi interpellato, allarga il discorso alla politica – di qualsiasi schieramento, precisa – che dimostra scarso interesse alla pianificazione e quindi alla progettazione. Secondo lui, inoltre, si dovrebbe rivedere tutto il piano per l’alta velocità e le linee ferroviarie calabresi in generale.Mancano i progetti. La soluzione potrebbe venire dalla Regione, che dovrebbe supportare la loro redazione. Dirò una cosa che può apparire strana: l’unica cosa che non manca in Italia sono i fondi, principalmente per investimenti e infrastrutture, perché arrivano dall’Europa e dallo Stato.

– Quindi, nonostante il ponte sullo Stretto dreni molte risorse ci sarebbero i fondi per fare altro?

«Ne sono convinto, quello che manca sono i progetti».

– Come si risolve questo problema? Dovrebbe entrare in campo la Regione?

«La Regione deve prendere in mano la partita, così come è stato fatto, ad esempio, nel 2017, quando bisognava realizzare le banchine lato est nel porto diGioia Tauro, i cui lavori sono stati completati quest’estate. La questione da affrontare è quella della progettazione. Se non si hanno i progetti completi non si fa niente».

– Ma perché non ci sono i progetti?Supponiamo che per un progetto per l’alta velocità occorrano 1, 2 o 3 anni; per reperire le risorse altri 3; per realizzare l’opera ulteriori 10. In sostanza, l’opera programmata sarà pronta, se tutto va bene, in 15 anni. Oggi la politica, senza distinzione di schieramenti, è fatta purtroppo di informazioni fast food, di cose da portare all’incasso subito in termini di pubblicità, immagine. Uninfrastruttura che richiede 15 anni non porta lustro a nessuno. Su questa impostazione la società civile, i giornali, i cittadini si devono impegnare per fare presente che è cruciale, ad esempio, fare un’alta velocità che vada fino a Metaponto e poi a Sibari, perché è l’unico modo per salvare la Calabria. Giornali, Università, scuole, circoli culturali dovrebbero pretendere un‘azione politica con una lettura strategica: oltre al fast food dell’oggi va guardata la prospettiva, il futuro».

– Torniamo all’alta velocità in Calabria. Un problema è quello del tracciato.

«L’attuale proposta di tracciato presenta un problema enorme che io definisco “di doppio curvone”. La linea da Salerno punta verso est fino a Romagnano e poi torna a Praia a Mare. Il tragitto deve invece essere dritto, da Battipaglia a Praia a Mare».

Perché è stata operata questa scelta?

«La Battipaglia – Romagnano è sulla linea Battipaglia Cosenza, ed è giusto, così com’è giusto che venga realizzata la Potenza – Metaponto perché la Basilicata ela Puglia lato jonico devono essere collegate. Ma, come ho più volte detto, la Battipaglia Romagnano Potenza Metaponto non basta: va collegata anche la piana di Sibari. così la linea jonica dell’alta velocità sarebbe Battipaglia – Romagnano Potenza – Metaponto Sibari. La tirrenica, invece, andrebbe da Battipaglia direttamente a Praia a Mare, per poi proseguire per Lamezia, Vibo e Reggio, non virare verso Romagnano per poi tornare sulla costa tirrenica».

– Si allunga anche il percorso invece di accorciarlo!

«Pensiamo semplicemente al teorema di Pitagora: ci sono i 2 cateti, uno Battipaglia Romagnano e l’altro Romagnano Praia.L’ipotenusa è sempre più corta, quindi va realizzato il percorso dritto Battipaglia – Praia a Mare, non tutto il gran giro cui hanno pensato. Tutto ha un senso se alpercorso tirrenico si affianca l’alta velocità fino a Sibari. A questo punto avremmo Sibari testata alta velocità ionica, Reggio con Villa testata alta velocità tirrenica.Ora è stato ripreso un progetto che avevamo (giunta Oliverio, con Russo assessore ai trasporti, n.d.r.) posto in campo nel 2017 per l’elettrificazione della ferrovia jonica. Con l’elettrificazione della jonica e l’alta velocità fino a Sibari si può partire con frecciargento da Crotone…».

–… e una volta a Sibari si passo dall’altra parte, sulla tirrenica, e si arriva a Roma.

Esatto: Sibari Metaponto Potenza Salerno Napoli Roma, in 3 ore. Inoltre, per il 2030 è previsto il completamento della nuova galleria Santomarco (Paola Cosenza)che sbuca 3 km a nord dell’Università di Arcavacata. Siccome da Cosenza a Sibari la linea ferroviaria è nuovissima si collega rapidamente Paola con Sibari. Da Cosenza si può andare a Sibari oppure a Paola, quindi Cosenza si trova al centro di tutta la partita. Andando giù, si sta sistemando la Catanzaro Lido Lamezia. Quindi avremmo un sistema che per i prossimi 100 anni porterebbe in Calabria sviluppo lavoro occupazione.

– Importantissimo questo collegamento, perché per la nostra regione uno dei problemi di sempre è stato quello dell’attraversamento da una costa all’altra, dal Tirreno allo Jonio e viceversa.

«Però se, in questo momento, si passa da Lamezia a Catanzaro Lido, ci si trova il nulla. Se invece si avesse tutta la linea jonica elettrificata, si arriverebbe a Crotone rapidamente e, se fosse accettata l’idea di fare arrivare l’Av fino a Sibari, in 3 ore a Roma».

– Quale sarebbe l’impatto dell’Av sull’economia?

«L‘Italia del nord ha un sistema poderoso di alta velocità. Lì ha prodotto un incremento differenziale di Pil dell’1 %. La Calabria negli ultimi 10 anni ha viaggiato in media con un incremento annuo dello 0,6/0,7 di PIL. Significa quindi più del raddoppio del Pil della Calabria, il che cambierebbe la storia della regione, il modo di percepirla in Europa e nel mondo. Penso ai piccoli artigiani e commercianti, ai professionisti, ai piccoli industriali, a tutta l’economia importante e di qualità che abbiamo. Si rende conto che significa arrivare in Calabria, arrivare a Sibari da Roma in meno di 3 ore?».

– Significa proprio abbattere la marginalità della Calabria.

«Penso a Sibari perché è una delle aree produttive più importanti della Calabria per l’agricoltura, l’industria, il meccanico leggero. Non a caso Baker Hughes ha pensato a Corigliano. C’è tutto un territorio di piccole imprese meccaniche e metalmeccaniche di grandissima qualità. A parte la storia, la cultura, l’archeologia. Quella zona può esplodere e diventare locomotiva per tutta la Calabria. Per questo, come ho sempre difeso la linea Av tirrenica, allo stesso modo dico facciamo la linea ionica…».

– Perché sarebbe fondamentale per collegare tutta quella zona con le aree produttive del Paese.

«Dobbiamo tutelare gli interessi di tutta la Calabria: della piana di Lamezia, della Locride, costruendo modelli di accessibilità per garantire un futuro non legato all’assistenza. Il futuro lo cambiamo con l’inserimento nei grandi sistemi economici nazionali. Se da Sibari a Roma ci si impiega meno di 3 ore si cambia la storia della Calabria. Allo stato insomma il collegamento non esiste proprio. L‘unica cosa poco più decente che abbiamo è il treno (una scelta della giunta Oliverio) che parte da Sibari e va a Bolzano. Ma sempre via Cosenza e Paola.Se invece si fa arrivare l’A.V. a Sibari, in meno di 3 ore si arriva a Roma. Così facendo, inoltre, con i due tratti che, partendo da Metaponto, vanno a Sibari e a Taranto, si integrano i porti di Corigliano e Taranto».

– Lei ci ha detto che il padre di tutti i problemi è la carenza nella progettazione. Ma noi abbiamo anche fior di università che sfornano professionalità che poi vanno a operare altrove. Daremmo quindi anche un’occasione di lavoro gratificante e di qualità a questi calabresi.

«La Calabria ha la possibilità di fare tutto quello che vuole, ha qualità formidabili. Pensi che ci sono ragazzi calabresi professori ordinari di Trasporti nelle più importanti università fuori regione. A Roma Tor Vergata, per esempio, sono tutti ragazzi calabresi che hanno vinto i concorsi più difficili».

Insomma, ancora una volta, grazie in questo caso al professore Russo, abbiamo l’opportunità di saggiare le potenzialità di questa nostra regione. Quando giungerà il tempo in cui la Calabria sarà capace di tradurle in realtà? Una domanda che fluttua nell’aria e rimane senza risposta. (nm)

Antoniozzi (FDI): Alta velocità indispensabile per Calabria

«L’alta velocità Salerno Reggio Calabria è indispensabile per l’intero Paese e si farà». È quanto ha detto il deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, sottolineando come «da Caruso è arrivato uno stimolo che tutti noi dobbiamo raccogliere, come è stato detto anche dal senatore Occhiuto proprio durante la conferenza stampa».

«La realizzazione di un’opera strategica come il Ponte sullo Stretto – ha proseguito – è direttamente collegata all’alta velocità e su questo credo sia importante una convergenza istituzionale e parlamentare».

«Penso che sia importante definire una sinergia – ha concluso Antoniozzi – e raccolgo l’appello di Caruso che ha uno stampo riformista che va apprezzato».

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Su Alta velocità proseguono le fake news

di GIACOMO SACCOMANNOSi continuano a leggere sulla stampa, sui giornali on line, sui blog, notizie non vere in relazione all’Alta Velocità. Si accusa questo o quell’altro, politico o meno, di non conoscere o di essersi piegato al potere, e di difendere l’indifendibile. L’ultimo di questi articoli è comparso, in data 8 gennaio 2025, su una nuova testata “lanovitàonline.it”, che si definisce “Il network dell’editoria libera”, dal titolo “La grande bugia dell’Alta Velocità in Calabria: parole tante, fatti zero”.

E sotto a titolo una pseudo spiegazione «Non sono i giornalisti a creare fake news su questa importante infrastruttura, ma chi alimenta da anni il mito di una Calabria che avanza mentre resta ferma al palo. Questa grande opera strategica resta un miraggio per il Sud, bloccato da interessi politici e giochi di potere che condannano la Calabria all’immobilismo».

Poi un richiamo al sottoscritto che «si impegna a difendere l’indifendibile». L’autore, Pasquale Motta, che, però, non è il solo a scrivere in modo del tutto generico ed a volte, in modo poco attento, fa bene a stimolare la discussione, ma questa non può superare i limiti dell’oggettività documentale.

È un amico, con il quale abbiamo anche collaborato per delle iniziative importanti, è un giornalista di “assalto” e potremmo dire d’inchiesta, ma, ripeto, a volte, si fa prendere la mano! La foga e la passione sono il suo vero carattere. Ma, per non diventare un cattivo giornalista a volte bisogna controllare e limitare gli entusiasmi. Ma, torniamo al tema di interesse per i cittadini. L’alta velocità è ferma? Non è così e meno male! Il 2 dicembre 2024, vi è stato un interessantissimo convegno a Cosenza, organizzato dai Rotary del cosentino, con la partecipazione, tra l’altro, dell’Ing. Lucio Menta, direttore investimenti Rfi, che ha puntualmente relazionato sullo stato dei lavori e dei progetti. Sono stati invitate tutte le testate giornalistiche, ma una sola era presente e che, naturalmente, ringrazio.

Nella data del 29.09.2024, ero già ritornato sull’argomento per evitare che si continuassero a scrivere anomalie, ma si è continuato a “mescolare nel torbido”. Si comprendono le ragioni del tentativo di non far emergere la verità. Sarebbe un colpo duro, e forse mortale, per chi, oltre 30 anni, ha lasciato la Calabria ed il Sud nel completo abbandono! Comunque, a tale data la situazione era come segue:

Si tratta di dati ufficiali che non possono essere contestati! Nel frattempo, si è definito il tratto Romagnolo-Buonabitacolo-Praia, e sono stati recuperati tanti altri miliardi (circa 20) per la esecuzione dell’importante opera strategica. Una sola giornalista ha scritto le cose come stanno perché ha seguito la relazione dell’Ing. Lucio Menta, che ringrazio. Nel frattempo, si è anche aggiunto il tratto Paola-Cosenza per la realizzazione della Galleria Santomarco e con un finanziamento già stanziato, ma non ancora sufficiente. Tanti altri interventi sono in corso ed altri in progettazione, come la linea Paola-Reggio Calabria.

Appena, questo progetto sarà definito, verrà, immediatamente, finanziato, dovendo le opere essere completate prima dell’ultimazione del Ponte sullo Stretto, essendo complementari a questo. Ci sarebbe da aggiungere tanto altro, ma lo spazio di un articolo non può comprendere tutto il libro “La questione Meridionale: è la volta buona”, nel quale, dopo studi e ricerche ed atti ufficiali, ho inserito tutti i progetti e opere che verranno realizzate grazie al ponte. Forse leggendo questo lavoro, se non ci sono riserve mentali, si potrà offrire un momento di verità.

Conoscendo l’intelligenza e l’onestà mentale di tanti validi giornalisti, mi pregio offrire l’opera per una buona lettura ed informazione, dichiarando la mia disponibilità a discuterne assieme. I calabresi hanno diritto a conoscere notizie reali e non fake news! Grazie per quello che farete per il bene della Calabria e dei calabresi. (gs)

L’OPINIONE / Franco Bartucci: A proposito dell’Alta velocità

di FRANCO BARTUCCIIl vecchio anno 2024 ci ha lasciato ma, attraverso i media, ci ha consegnato una straordinaria notizia che finalmente rende pregnante un vecchio progetto che riguardava lo sviluppo del nostro territorio con la realizzazione della cittadella universitaria sui territori dei comuni di Rende e Montalto Uffugo. Un progetto pensato da professionisti galantuomini e sognatori che come vedremo tra poco più avanti trova appagamento e saggezza nell’idea pensata della “Grande Cosenza”, quale area urbana unica attorno alla nascente Università della Calabria, perorata fin dal 1971 dal Rettore Beniamino Andreatta.

Ci riferiamo alla notizia diffusa dalla Rfi che informa di avere chiesto la pubblicazione nella Gazzetta Europea del bando di gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di raddoppio della Galleria Santomarco sulla linea Cosenza-Paola, per un importo di 1,6 miliardi su un fabbisogno di 14 miliardi, solo per i primi due lotti, che risultano abbastanza strategici per l’area urbana di Cosenza. I lavori prevedono anche la realizzazione di una nuova fermata a Montalto Uffugo, cioè Settimo e il campus universitario, che nella intenzione diventerà la stazione di Alta velocità dell’area urbana.

Il tracciato ferroviario si svilupperà per 22,2 Km: la nuova galleria naturale Santomarco si estende per circa 17 km in sotterraneo, con configurazione a doppia canna e singolo binario, mentre i restanti 5,2 Km sono tratte all’aperto. La conclusione dei lavori è prevista per il 2030. In prossimità dell’imbocco della galleria lato Cosenza, nel comune di Montalto Uffugo, è prevista una nuova stazione con relativa viabilità di collegamento, al servizio del territorio e del polo universitario di Rende.

I territori interessati per tali lavori, così si puntualizza nella relazione, riguardano i Comuni di Paola, San Lucido, Rende, Montalto Uffugo, San Fili, San Vincenzo La Costa.  Potrebbero già questi comuni sulla base di questa importante opera legata all’Alta Velocità costituirsi in un’unica area urbana in funzione inoltre del completamento strutturale della cittadella universitaria rimasta tuttora tronca fin dal 2007 sulla collina di contrada Vermicelli di Arcavacata di Rende; mentre nel progetto ne estendeva la realizzazione dell’opera su un asse lungo 3 km e 400 metri lineari tra la Statale 107 Crotone/Cosenza/Paola e l’asse ferroviario Cosenza/Paola. con incrocio dell’altro asse ferroviario Sibari/Paola a Settimo di Montalto Uffugo.

Da questo quadro scaturisce l’urgenza, dato il persistere delle decisioni che dovranno essere prese circa il lotto del tracciato dell’alta velocità Praia/ Paola,  se debba essere all’interno lungo la costa tirrenica parzialmente vicino all’autostrada oppure quello sulla direzione Tarsia che si innesta nella trasversale Sibari Paola, di creare subito l’area urbana unica della “Grande Cosenza” in funzione dello sviluppo dell’Università della Calabria. Una città metropolitana a dimensione europea – era il pensiero del Rettore Andreatta –  punto di riferimento dell’area del Mediterraneo.

Un’area urbana unica incentrata sull’asse Montalto Uffugo, Rende, Cosenza capoluogo, con attorno l’insieme dei comuni che con la loro luminosità notturna ne fanno un insieme paragonabile alla grande Londra metropolitana. Anche questo concetto fa parte integrante della relazione tecnica che fu approvata dal Comitato Tecnico Amministrativo dell’Università della Calabria, con presidente il Rettore Beniamino Andreatta, nel momento in cui scelsero di collocare la sede della nascente Università a Nord di Cosenza tra il mese di giugno e luglio 1971. Tale scelta fu fatta in varie riunioni dell’Organismo tecnico amministrativo che si svolsero nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, presente il Sindaco Fausto Lio, quale componente dello stesso organismo, dedito, tra l’altro, a tutelare e salvaguardare il centro storico della città che fa parte integrante della “Grande Cosenza”.

Non più “Cosenza una e trina” di città unica, giustamente respinta dal referendum consultivo dello scorso 1° dicembre 2024, ma una “Grande Cosenza” caratterizzata dal suo nocciolo centrale come poc’anzi descritto e da un insieme di valori urbanistici diffusi sul territorio ben collegati e legati da un sistema viario, autostradale, ferroviario e di metropolitane veloci, tra l’UniCal e la città Bruzia; tra l’UniCal e Sibari, quale luogo di enorme valore storico archeologico; tra l’UniCal e la città di Castrovillari in fase di espansione con alle spalle il Pollino; tra l’UniCal ed il Tirreno con Paola e San Lucido, dove si guardava per creare un insediamento urbanistico universitario.

Il tutto avendo come centro si smistamento e collegamento la stazione ferroviaria testa di ponte del progetto dell’Università, collocata in località Settimo di Montalto (quella che Rfi definisce nel progetto di fattibilità quale stazione di Montalto per il Campus universitario di Rende), di cui agli elaborati tecnici architettonici di Vittorio Gregotti, vincitore del concorso internazionale insieme a quelli dell’arch. Tarquinio Martensson, nella parte relativa al complesso residenziale.

Quella stazione si  trova collocata su territorio di Montalto Uffugo, ma è parte integrante del progetto dell’Università della Calabria estesa sui territori di Rende e Montalto, ponendola nelle condizioni di essere parte integrante di quel disegno invocato ed auspicato dal Rettore Beniamino Andreatta della  “Grande Cosenza”, quale area urbana unica. In questi cinque anni di discussione sulla città unica abbiamo sempre sostenuto che il progetto era sbagliato per il non inserimento del comune di Montalto che si ispirava alla “Grande Cosenza” scaturita dalla nascita dell’Università della Calabria e tutto doveva essere in funzione del suo sviluppo.

Come oggi il tracciato giusto dell’alta velocità è quello Praia/Tarsia in quanto funzionale alla nascita della “Grande Cosenza” e della sua università come è stato spiegato bene dalla relazione del Comitato Tecnico Amministrativo (Cta), presieduto dal Rettore Beniamino Andreatta, che nel mese di luglio 1971 fece la scelta di collocare la nascente cittadella universitaria a Nord di Cosenza, che ne riproponiamo a seguire alcuni passaggi: “Le migliori opportunità per il nuovo insediamento universitario si danno nell’integrazione agli insediamenti del Cosentino, ai “casali”. Per quanto riguarda le proposte alternative di aree, nel documento si rileva che sono tutte relative alla fascia collinare della Sila Piccola o della Serra Paolana, caratterizzate dalle colture promiscue degli storici insediamenti umani – il paesaggio più umanizzato e integro – da riconquistare al suo futuro – che si possa ritrovare nelle Valli del Lara e del Crati. Sono tutte compatibili, in maggiore o minore misura, con i criteri enunciati e con l’immagine della Grande Cosenza.

Per assolvere tutti i compiti che avrà nel futuro, Cosenza deve sfruttare al massimo la sua posizione baricentrica nel Mezzogiorno, ottenendo, dal sistema dei trasporti, le relazioni efficaci che deve avere, a partire dai collegamenti ferroviari. I punti nodali – strutturali – della grande Cosenza sono nella confluenza della Valle del Settimo (sbocco della galleria ferroviaria Paola Cosenza in elaborazione) nella valle del Crati be lungo la Valle dell’Esaro, da Belvedere (e Diamante, in quanto più opportuno recapito delle ristrutturabili linee di trasporto dalla Valle del Sinni e dal Cilento) a Sibari…. A tal punto la strada pedemontana già proposta dai comuni a sinistra del Crati – se connessa direttamente e in quota con la Valle di Diano come già l’antica Popilia – assolve all’importantissima funzione di essere il tramite più interno tra i riqualificati insediamenti storici – da Cosenza a Castrovillari – che si connettono nella grande Cosenza. Ma perché allora – è riportato nella relazione come domanda – non farne una metropolitana (di elevate caratteristiche, veloce), perché il problema più difficile della grande Cosenza sarà quello del coprire distanze doppie delle normali in tempi di trasporto urbano?

Ne risulterebbe la possibilità di avere per tutti i comuni (anche Londra ha molti comuni in un’unica città) a sinistra del Crati una linea di trasporto collettivo (su rotaia che è quello di maggiore capacità oraria quando la domanda lo richiede o con l’autobus) che li serva per tutte le attività urbane – anche a livello metropolitano – e serva contemporaneamente quei parchi naturali che sono i boschi della Serra. L’autostrada del Sole che anch’essa sta nella logica della grande Cosenza li servirà fin quando non occorra raddoppiarla a mezza costa. Questa soluzione non contrasta con altre previsioni (già formulate) dalla pianificazione per lo sviluppo industriale e per lo sviluppo urbanistico di Cosenza e dei comuni contermini. Anzi, offre a quelle previsioni integrazioni e sollievo per la più prevedibile congestione. L’Università in futuro potrà meglio garantire le scelte più responsabili e coraggiose, ma oggi non può che offrire doverosi chiarimenti ai poteri che operino le scelte”.

Bando quindi alle proposte di sperimentazioni legate a forme di “unione” dei servizi, ma sedersi a un tavolo per costruire da subito la Grande Cosenza sulla base delle indicazioni che abbiamo fornito in questo servizio.  (fb)

L’OPINIONE / Francesco Saccomano: Av, la verità nascosta tra fake news e progetti concreti

di GIACOMO SACCOMANNOQuando l’informazione si ferma agli slogan per consentire a questo o a quel personaggio di dire tutto e il contrario di tutto, vuol dire che siamo alla deriva. Come ormai siamo abituati, pur di combattere l’avversario politico, non si risparmiano menzogne e fake news. Si tratta di mala informazione che, però, continua a persistere, pur rappresentando un modo evidente per disorientare il povero cittadino.

Un esempio lampante è quello degli interventi sull’Alta Velocità. Si è letto di tutto: dalla riduzione dei fondi, alla penalizzazione per il sud, sino ad affermare che l’opera non si sarebbe realizzata. Tutto falso! La verità è stata declinata in un Convegno organizzato dai Rotary Club dell’area urbana di Cosenza, nella data del 2 dicembre 2024, ove l’Ing. Lucio Menta, dirigente investimenti Rfi, ha relazionato con puntualità e precisione sullo stato dell’arte.

Dati tecnici ed economici che sono stati dimenticati dall’informazione e che, invece, avrebbero potuto fornire notizie corrette sulle effettive condizioni degli interventi. Ma, a volte vi sono, inaspettatamente, giornalisti corretti e professionalmente validi che studiano, si informano e realizzano articoli di grande pregio: Maria Francesca Fortunato, sul Quotidiano, ha dedicato un’intera pagina sulla Salerno-Reggio Calabria, prendendo a base la relazione dell’Ing. Menta, per fornire ai cittadini una situazione reale del problema, pur dinnanzi a tanti personaggi della politica che hanno sempre negato o fornito notizie, ripetesi, fuorvianti e non vere. Grazie, quindi, alla giornalista e al Quotidiano per questa opera di chiarezza e di professionalità giornalistica.

Ma, riassumiamo l’attuale situazione di questa opera strategica e legata alla realizzazione del Ponte sullo Stretto: a) il tratto Battipaglia-Romagnano-Praia è stato definito e verrà realizzato nella zona tirrenica, parte alta, per evitare l’erosione del mare, e vi è la copertura economica; b) il tratto di collegamento Paola-Cosenza, con la realizzazione della Galleria Santomarco, è andato in gara a fine dicembre; c) per il tratto Praia-Paola si è in attesa di reperire i finanziamenti; d) per il tratto Paola-Reggio Calabria si sta procedendo a predisporre il progetto definitivo.

Ebbene, tutte queste opere, di rilevante importanza per la Calabria, dovranno essere realizzate prima del completamento del Ponte sullo Stretto, essendo a questo collegate. Oltre a questi interventi, nella nostra regione, sono previste le seguenti ed ulteriori opere: adeguamento della linea ferroviaria jonica, della Rosarno-San Ferdinando, il potenziamento della Metaponto-Sibari-Bivio Sant’Antonello, interventi di manutenzione e aggiornamento delle stazioni e della rete. In sostanza, interventi di rilevante importanza, con impegno di spesa per oltre 35 miliardi, di cui oltre 13 già finanziati e gli altri in corso di copertura non appena i progetti saranno definiti.

Tutto questo, grazie al Ministro Matteo Salvini che crede nel Sud e sta investendo somme stratosferiche, che mai prima nessuno era riuscito ad impegnare. E, naturalmente, a Rfi, del presidente Dario Lo Bosco, che sta operando nel silenzio, ma concretamente. Tutto il resto è fake news! (gs)

L’OPINIONE / Trotta, Celebre, Larocca: Realizzazione AV opportunità di riscatto per regione

di GIANFRANCO TROTTA, SIMONE CELEBRE E SALVATORE LAROCCALa realizzazione dell’Alta Velocità in Calabria non significa solo dotare questa Regione di un’importante infrastruttura ma la sua realizzazione rappresenta una vera e propria opportunità di riscatto soprattutto per i suoi abitanti, gente onesta, laboriosa, che qui ci vivono e che qui, nonostante le tante difficoltà esistenti, hanno programmato il loro futuro.

Gente che merita, quindi, grande rispetto.  Non è una novità per nessuno che questa terra e i suoi abitanti, pur nonostante la loro grande ricchezza di storia e di cultura, sono da troppo tempo relegati ai margini dello sviluppo nazionale e che la mancanza di una rete ferroviaria adeguata costituisce un ostacolo insormontabile nel percorso verso il loro progresso.

La questione dell’Alta Velocità, quindi, non è solo una questione di trasporti, ma un tema che tocca il cuore dello sviluppo economico, sociale e culturale della Calabria che, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo, funzionale al trasporto delle merci da e per il porto di Gioia Tauro, ha il potenziale per diventare un punto di riferimento nei rapporti euro-mediterranei.

La mancanza di una rete ferroviaria adeguata ha effetti devastanti: la regione continua a essere esclusa dai corridoi europei e i suoi cittadini costretti a emigrare per cercare opportunità altrove. Perciò riteniamo che la realizzazione dell’Alta Velocità in Calabria sia un’esigenza imprescindibile in quanto capace di ridurre l’isolamento di una terra che merita rispetto e dignità. Siamo convinti che investire nell’Alta Velocità significhi non solo migliorare i collegamenti, ma anche attrarre investimenti, incrementare il turismo e creare nuove opportunità di lavoro e soprattutto, siamo certi, che in fase di realizzazione genererebbe una crescita del Pil importante per questa terra.

Un aumento basato sul lavoro di qualità in una terra dove purtroppo il 70% del lavoro è in nero o in grigio, dove il rispetto dei Ccnl non è sempre garantito con notevole danno per i lavoratori e per le imprese sane che sono chiamate a fronteggiare e a difendersi da una continua concorrenza sleale.

La mobilità moderna è un elemento essenziale per il progresso e il benessere di una regione, e il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie è il primo passo verso un futuro migliore.

L’Alta Velocità è fondamentale per connettere persone, luoghi e opportunità, e per favorire una mobilità necessaria che possa contrastare la fuga dei talenti. In un contesto in cui il lavoro spesso è precario e non tutelato, la realizzazione dell’Alta Velocità rappresenta un’opportunità per generare occupazione di qualità e per sostenere l’imprenditoria sana. Nel 2021, era stata prevista la realizzazione della nuova linea ferroviaria AV Salerno-Reggio Calabria, un progetto che avrebbe dovuto ricucire l’Italia e offrire alla Calabria il posto che le spetta nel contesto nazionale.

Tuttavia, questo progetto sembra essersi eclissato dai programmi del governo e delle Ferrovie dello Stato. Un investimento di oltre 9 miliardi di euro, già finanziato, non può essere dimenticato anche perché esiste uno studio di fattibilità elaborato di recente dalle stesse Rfi e costato all’incirca 30 milioni di euro.

La mancanza di chiarezza e la continua revisione dei programmi da parte del Governo non possono diventare un alibi per negare a una regione la possibilità di crescere. È arrivato il tempo di mettere da parte le logiche di divisione e di piangere sulle ingiustizie. Bisogna unirsi e rivendicare con forza quello che ci spetta.

I calabresi e la Calabria meritano rispetto, non solo per la loro storia, ma per il potenziale che possono esprimere.  Lo meritano quelle donne e quegli uomini laboriosi che, ogni giorno, si impegnano per costruire un futuro migliore, per valorizzare le proprie università e per sostenere un’economia sana. Non è più tempo di piangerci addosso, abbiamo il dovere di alzare la testa e chiedere con forza il rispetto che ci è dovuto.

La lotta per l’Alta Velocità è la lotta per il nostro futuro, per il nostro diritto a sognare e programmare una vita dignitosa in Calabria. Perciò siamo pronti a confrontarci con tutte le forze che condividono questa visione, per unire le nostre voci e far sentire la nostra richiesta di sviluppo e progresso. La Calabria non può più essere sacrificata sulle logiche politiche che ignorano le reali esigenze del territorio.

È giunto il momento di fare sentire la nostra voce e di rivendicare un diritto fondamentale: quello di avere infrastrutture all’altezza delle nostre ambizioni. L’Alta Velocità non è solo una linea ferroviaria, è un simbolo di speranza e un’opportunità di crescita per tutta la Calabria. Lottiamo per renderla realtà, non un’eterna chimera. (gt, sc, sl)

(Giangranco Trotta, Simone Celebre e Salvatore Larocca sono rispettivamente segretario generale Cgil Calabria, segretario generale Fillea Cgil e segretario generale Filt Cgil]

 

ALTA VELOCITÀ, SARÀ UN’INCOMPIUTA IN
CALABRIA? A RISCHIO I FONDI DEL PNRR

di PABLO PETRASSOArriva l’ok della Commissione Ue per le opere pubbliche infrastrutturali della Zes unica Sud. Rappresentano uno dei “pezzi” della sesta rata del Pnrr (che vale in tutto 8,7 miliardi di euro) inoltrata dal Governo a Bruxelles nel mese di agosto e tornata indietro con il visto europeo poco prima di Natale. In tutto, all’Italia sono stati accordati fondi per 122 miliardi, il 60% di una dotazione complessiva di 193 miliardi di euro.

Questa rata è focalizzata sul tentativo di portare a termine opere indispensabili a migliorare la dotazione infrastrutturale del Sud e soprattutto i collegamenti tra le aree portuali e le reti stradali e ferroviarie del Paese. È la strategia dell’ultimo miglio, un passo fondamentale per consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi della logistica. Un modo per aumentare la capacità attrattiva del Mezzogiorno. C’è una scadenza da cerchiare in rosso: la prima metà del 2026. E non tanto perché queste opere siano in ritardo ma perché è collegata a un altro aspetto centrale per il futuro del Sud: l’Alta velocità ferroviaria. Vediamo perché i due obiettivi infrastrutturali sono collegati e, soprattutto in Calabria, gli sforzi per avvicinare il porto di Gioia Tauro all’Europa rischiano di essere frustrati.

Pnrr, oltre 100 milioni per il porto di Gioia Tauro

La sesta rata del Pnrr ha un capitolo importante nel cuore della Piana di Gioia Tauro. Il porto è il punto di riferimento per la quota più ampia riservata a quella che un tempo era la Zes Calabria: ci sono oltre 100 milioni di euro di investimenti per lo scalo più importante del Meridione (che è anche uno tra quelli che crescono maggiormente nel Mediterraneo). L’elenco degli interventi: l’adeguamento degli impianti ferroviari a Sibari, San Pietro a Maida, Nocera Terinese e Rosarno (57,7 milioni); il raccordo stradale sud alla rete Ten-T (10 milioni); il completamento della banchina di ponente lato nord (16,5 milioni); l’urbanizzazione dell’area industriale (10 milioni).

Insomma, Gioia Tauro sembra il cuore pulsante del progetto pensato per attrarre maggiori investimenti al Sud. Lo scalo calabrese avrebbe un ruolo chiave nella dimensione euromediterranea, visto che la rete Ten-T collegherà la Scandinavia all’Europa del Sud ed è la stessa che comprende la Sicilia e il Ponte sullo Stretto (per il quale l’Europa però ha destinato finora un finanziamento molto esiguo).

Il Governo vuole tagliare l’Alta velocità in Calabria?

Ci sono però molti condizionali e quasi tutti si concentrano sull’altra faccia della medaglia dello sviluppo del Mezzogiorno che mostra ritardi preoccupanti proprio in Calabria. L’Alta velocità che in un’ampia parte del Sud prenderà il via nel 2026, da Praia in giù è collegata a scadenze che non arriveranno prima del 2030. Tornando al porto di Gioia Tauro, se i lavori pensati per avvicinarlo all’Europa finiranno nel 2026, saranno una goccia nel mare di un’infrastruttura ferroviaria ancora lenta e vecchia. I nodi saranno adeguati ma la rete resterà obsoleta. In sostanza, il porto più importante del Sud sarà pronto ma non avrà gli strumenti per sprigionare il proprio potenziale.

Da qualche giorno c’è un altro problema all’orizzonte: il Governo, infatti, sta rivedendo la strategia complessiva sul Pnrr. Nuovo ministro, nuovi obiettivi: da quando Tommaso Foti (ex capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera) ha preso il posto di Raffaele Fitto, è partita una revisione dei progetti. L’obiettivo è quello di individuare i progetti in ritardo e reinvestire in altri ambiti per garantire la migliore attuazione del Piano. In cima alla voce “ritardi” c’è l’Alta velocità in Calabria che, come detto, non riuscirà a essere completata entro il 30 giugno 2026. Non se ne parla prima del 2030. Per il governo è un problema e, secondo quanto riportato da Repubblica, alcuni lotti dell’Av Salerno-Reggio Calabria sono in bilico e l’idea è quella di trasferire i fondi su altre opere i cui tempi di realizzazione appaiono più in linea con i desiderata europei. In Campania (e non solo) i treni ad Alta velocità inizieranno a circolare nel 2026, per i lotti calabresi se tutto andrà bene i lavori inizieranno in quella data visto che ancora si discute di quale sia il percorso migliore per i nuovi treni. Insomma, è tutto ancora sulla carta e Foti potrebbe decidere di lasciar galleggiare i progetti calabresi per trasferire altrove le risorse.

Gioia Tauro, porto all’avanguardia in una rete ferroviaria novecentesca

La prima vittima sarebbe proprio il Porto di Gioia Tauro, tagliato fuori dalle reti moderne e destinato a segnare il passo rispetto ad altri porti del Mezzogiorno che invece potranno sfruttare l’Alta velocità e formare un quadrilatero (Napoli-Battipaglia-Taranto-Bari) a performance elevate. La dead-line nell’area tra Campania, Basilicata e Puglia è fissata all’agosto 2027. Per la Calabria la tempistica è molto più fumosa e il potenziale intervento del Governo potrebbe farla slittare addirittura più in là del 2030. Gioia Tauro, con l’iniezione dei 100 milioni del Pnrr, rischierebbe di diventare il nodo sviluppato di una rete ferroviaria novecentesca: una cattedrale nel deserto con vista su un Ponte da 14 miliardi di euro. Questione di priorità: ma in questo caso le priorità suonano come una condanna per le speranze di sviluppo della Calabria. λ

[Courtesy LaCNews24]

LA LETTERA / Franz Caruso: AV SA-RC indispensabile per rendere competitiva la Calabria

di FRANZ CARUSO – Per come da Lei sostenuto, Signor Presidente,  in occasione della seconda edizione della Fiera Let Expo, anche io sono fermamente persuaso che il settore della mobilità, dei trasporti e della logistica “è elemento essenziale nella crescita”. In Calabria, però, questo comparto versa in forte criticità per via di un obsoleto sistema di collegamenti infrastrutturali che si  identificano non solo con la E90 (SS106 ionica) conosciuta come la “Strada della Morte”,  ma anche con le trasversali di collegamento strategico dei due litorali con l’A2.

Soprattutto, però, la nostra Calabria ha impellente necessità di vedere  realizzata e completata una nuova linea ferroviaria AV Salerno- Reggio Calabria. Quest’ opera, che ricucirebbe  finalmente l’Italia, era stata già decisa e finanziata nel 2021con oltre 9 miliardi di euro rinvenienti dal Fondo Complementare, ma che sembra sparita dai programmi del governo e di Fs, nonostante  lo studio di fattibilità elaborato di recente  dalle stesse Rfi e costato ben 30 Milioni di euro.

Oggi, infatti, si parla di nuove proposte progettuali di cui non c’è traccia sui documenti ufficiali, che andrebbero nuovamente a penalizzare gran parte dei cittadini calabresi, specie sul versante ionico della provincia cosentina con ferrovie ancora non elettrificate e che ci portano a dubitare della concreta volontà di conseguire l’Av anche in Calabria. Ciò in quanto sono convinto che non si possa rinunciare all’Alta velocità che attraversi un percorso interno e che metta a sistema le località principali del territorio per valorizzare peculiarità e caratteristiche, ma che sia anche il più possibile baricentrico tra la fascia ionica e tirrenica, essenziale per ricucire in modo stabile l’estremo sud del paese con il contesto europeo e nazionale. Inutile evidenziare che lo stesso Ponte sullo Stretto, senza una linea ferroviaria  ad Alta Velocità di ultima generazione, verrebbe fortemente depotenziato e depauperato,  sia  sotto il profilo strategico  che trasportistico.

Signor Presidente, l’Alta Velocità ferroviaria è indispensabile  per modernizzare e rendere competitiva la Calabria che, grazie alla  posizione geografica che ricopre nel Mediterraneo,  può aspirare legittimamente ad essere protagonista nei rapporti euro-mediterranei, sfruttando i nuovi assetti economici che si stanno delineando verso l’Africa ed il Medio-Oriente. In modo veramente accorato, Le chiedo, pertanto, di sostenere questa nostra giusta velleità di crescita e di progresso, scongiurando che siano dirottate altrove le già insufficienti risorse messe a disposizione e che, anzi,  venga fin d’ora programmato un piano di finanziamento pluriennale che consenta nei tempi tecnici  strettamente necessari di realizzare l’opera. (fc)
[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

L’OPINIONE / Franz Caruso: «Piano strategico 2025-2029 di FS nuovo bluff per la Calabria»

di FRANZ CARUSO – Il Piano Strategico 2025-2029 del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane presentato nei giorni scorsi  a Roma rappresenta un nuovo bluff per la Calabria. Al di là degli annunci propagandistici, infatti, l’ambiguità marcata sull’Alta Velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, conferma il gravissimo ulteriore scippo che si sta operando ai danni della nostra regione  e del mezzogiorno tutto. È questo un tema di straordinaria valenza per ogni ipotesi di sviluppo dei nostri territori, su cui, ancora una volta, pesa l’assordante silenzio del Governatore Roberto Occhiuto, che sta lasciando mano libera a FS.

Nel roboante  annuncio rispetto ad  importanti investimenti al sud, è chiaro che  viene dato per definitivamente accantonato il progetto di Alta Velocità ferroviaria, approvato e finanziato dal governo Draghi col Fondo Complementare al Pnrr che prevedeva, finalmente, un tracciato accentrato a servizio dell’intera Calabria e della Basilicata stessa poiché equidistante con la fascia ionica e le importanti realtà urbane e produttive attualmente fortemente decentrate.

Inopinatamente il Gruppo F.S. conferma che l’opzione sarà quella di un potenziamento (assolutamente irrealizzabile) dell’attuale linea tirrenica con “caratteristiche di alta velocità”. Una evidente mistificazione che conferma, per come detto, la decisione assunta di tarpare le ali di ogni ipotesi di sviluppo alla Calabria che, con il Ponte sullo Stretto, diventerà solo una terra di passaggio.

In ciò, ritengo doveroso aggiungere che il raddoppio della galleria Santomarco, rinveniente dal Fondo complementare, è a prescindere auspicabile e urgente perché sostanzialmente necessario per la messa in sicurezza della galleria attuale. Rispetto a tale esigenza, però,  la scelta di falcidiare il progetto originariamente previsto e finanziato con spregio delle esigenze prospettate dai Sindaci e dalle popolazioni interessate risulta un atto insopportabile e gravissimo. Per quanto mi riguarda, pertanto, unitamente al comitato Tecnico politico a suo tempo costituito per l’AV Sa-RC, proseguiremo la nostra battaglia tesa a tutelare i bisogni del territorio e dei cittadini, mettendo in campo nuove e più  incisive iniziative”.

Non può il Gruppo FS pensare, per ragioni certamente sofisticate di proporre una Newco per la gestione dell’Alta Velocità che però ancora una volta tagli fuori la Calabria, a fronte poi  di contentini spacciati per novità  quali il revamping della stazione di Scalea, già ultimata da mesi , o   l’elettrificazione della ionica come intervento Pnrr senza dir  nulla sui ritardi accumulati nella realizzazione dell’ opera finanziata anni fa con  oltre  400 milioni dalla ultima giunta regionale  di centrosinistra. (fc)

[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

Il 13 novembre a Reggio il convegno sull’Alta velocità in Calabria

Il 13 novembre, a Reggio Calabria, alle 15.30, nella Sala Conferenza dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio, si terrà il convegno Alta Velocità in Calabria. Innovazione, sostenibilità e futuro, è organizzato dal Diceam dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria.

Con il contributo scientifico dei relatori, l’evento rappresenta un importante momento per approfondire il ruolo strategico della linea ferroviaria con caratteristiche di Alta Velocità nella Regione Calabria, infrastruttura fondamentale anche per sviluppare un sistema di trasporti connesso e sostenibile, che ha ricadute sui cittadini e sulle imprese della futura Città Metropolitana dello Stretto.

Si parte con la presentazione e i saluti di Francesco Foti, presidente Ordine degli Ingegneri della Prov. RC e del prof. Giuseppe Barbaro, direttore Diceam della Mediterranea. Intervengono l’ing. Marco Marchese, direttore Investimenti Area Sicilia e Calabria, prof. ing. Marinella Giunta, docente di Infrastrutture Ferroviarie al Diceam, prof. ing. Giovanni Leonardi, docente di Strade Ferrovie Aeroporti Diceam e il prof. ing. Giuseppe Musolino, docente Trasporti Diies della Mediterranea.

Lo sviluppo sostenibile di un territorio, dal punto di vista economico, sociale ed ambientale,  è strettamente legato alla presenza di un adeguato e moderno sistema di trasporti che comprenda le infrastrutture e i servizi, necessari a garantire la mobilità di persone e merci.

Nella Regione Calabria e, in particolare, nel  territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria il concetto sopra espresso può  concretizzarsi mediante specifiche strategie di sviluppo delle infrastrutture e dei sistemi di gestione, finalizzate a: superare la marginalità geografica attraverso interventi che hanno dimensione sovraregionale/regionale e che riguardano: il potenziamento dell’Alta Velocità sulla direttrice ferroviaria Salerno – Reggio Calabria, il definitivo ammodernamento ed adeguamento dell’A2 “Autostrada del Mediterraneo”, il completamento della strada statale 106 “Jonica”, l’ammodernamento della linea ferroviaria jonica nella tratta Sibari – Melito Porto Salvo, l’efficientamento dei sistemi aeroportuali e portuali; perfezionare la mobilità interna attraverso la realizzazione o l’ammodernamento dei collegamenti fra la costa tirrenica e la costa jonica, contribuendo così all’accessibilità verso le aree interne: specialmente, il completamento della strada pedemontana della Piana di Gioia Tauro, la realizzazione della strada Bovalino – Bagnara, il completamento della strada di collegamento veloce Gallico – Gambarie e l’ammodernamento della strada statale 682 “Jonio – Tirreno”; potenziare e migliorare l’accessibilità da e verso i poli portuali, tra cui quello di Gioia Tauro (di interesse europeo e mondiale), e l’aeropoto di Reggio Calabria, atti ad assicurare e a supportare i processi di crescita dell’intermodalità e dell’economia calabrese.