NON È SEMPLICE QUESTIONE DI VELOCITÀ
L’AV PER CALABRIA È FATTORE DI CRESCITA

di ELIA FIORENZAIl dibattito sulla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità (AV) Salerno-Reggio Calabria è sempre più acceso, ma rischia di smarrire il suo obiettivo fondamentale: una progettazione che non solo migliora i collegamenti ma che risponde alle esigenze strategiche del territorio.

A fare chiarezza sul tema è il comitato tecnico AV Calabria, dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e composto da esperti come Demetrio Festa (Unical), Giuseppe Lo Feudo (ex FdC), Luigi Martirano (Sapienza) e Roberto Musmanno (Unical), che, in una recente dichiarazione, ha sottolineato come la realizzazione di una vera AV in Calabria non possa prescindere da un tracciato interno e da una visione a lungo termine, mirata a rispondere alle sfide infrastrutturali del futuro.

La discussione si concentra in particolare sul tratto che collega Praia a Lamezia, la porzione della linea che, secondo i piani attuali, potrebbe ospitare l’alta velocità. Due le ipotesi al centro del confronto: un tracciato tirrenico, lungo la costa, e uno interno, che si inserisce nel corridoio infrastrutturale già occupato da autostrade e linee elettriche, percorrendo la valle del Crati fino a Cosenza.

La decisione sulla scelta del tracciato è cruciale, poiché potrebbe determinare la portata dell’intera opera, che deve essere pensata come un’infrastruttura strategica per l’intero Paese, non solo per la Calabria. Per il comitato la soluzione ottimale è quella del tracciato interno, che non solo garantisce tempi di percorrenza più rapidi ma risponde anche all’esigenza di integrare la regione con la rete transeuropea.

«L’alta velocità deve essere vista come una rete che si inserisce in un contesto europeo, non come una semplice infrastruttura locale», affermano i membri del Comitato. La realizzazione di un tracciato tirrenico, seppur attrattivo a livello superficiale, non garantirebbe i benefici a lungo termine che la Calabria e l’Italia meriterebbero. Il tracciato interno, secondo gli studi di fattibilità, non solo consentirebbe di ridurre i tempi di percorrenza tra le principali città della Calabria, ma avrebbe anche il pregio di raggiungere le aree interne, spesso isolate dal resto del Paese.

La linea AV, infatti, non dovrebbe limitarsi a migliorare i collegamenti tra Salerno e Reggio Calabria, ma deve rappresentare un’opportunità di sviluppo per l’intero territorio calabrese. Un sistema ferroviario che colleghi Cosenza, Lamezia e Reggio Calabria, ma che tocchi anche le zone interne, come la valle del Crati e la fascia ionica, potrebbe trasformare la regione in un nodo centrale per il traffico ferroviario europeo. Gli studi presentati da RFI evidenziano un aspetto fondamentale: i tempi di percorrenza tra Battipaglia e Reggio Calabria non cambiano sostanzialmente, sia nel caso del tracciato tirrenico che di quello interno. Tuttavia, la vera differenza sta nelle opportunità che il tracciato interno offre in termini di sviluppo del territorio.

«Un tracciato interno non solo facilita i collegamenti tra i principali centri calabresi, ma crea anche le condizioni per sviluppare una vera rete integrata, che colleghi il Nord e il Sud del Paese, in linea con i criteri della rete transeuropea Ten-T», spiegano gli esperti. Non è solo una questione di velocità, ma di strategia territoriale. Il comitato tecnico AV Calabria fa presente che l’alta velocità deve essere pensata come parte integrante di una rete che colleghi la Calabria all’intera rete europea, in modo da stimolare l’economia, la mobilità delle persone e la competitività del Paese. L’obiettivo deve essere quello di ridurre il divario tra il Sud e il resto dell’Italia, non solo accorciando i tempi di viaggio, ma aprendo la regione a nuove opportunità di sviluppo.

Il tracciato interno, in particolare, rappresenta un’opportunità unica per migliorare i collegamenti ferroviari in un’area che storicamente ha sofferto di una carenza di infrastrutture moderne. Collegare Cosenza, Lamezia e Reggio Calabria con l’alta velocità, e farlo attraverso un tracciato che attraversa le aree interne, significa favorire una maggiore coesione territoriale e stimolare la crescita di zone che altrimenti rischierebbero di rimanere ai margini. Il comitato sottolinea come l’opera debba essere realizzata a qualunque costo, senza cedere alle tentazioni di soluzioni facili ma inefficaci.

«La Calabria ha bisogno di una vera alta velocità, che sia all’altezza delle sfide del futuro. Un tracciato interno è l’unica via per un’infrastruttura che davvero cambi il volto della regione e del Sud Italia», affermano i membri del comitato. L’infrastruttura ferroviaria che si realizza oggi è quella che accompagnerà la Calabria per i prossimi decenni.

È necessario, quindi, fare scelte lungimiranti, che non si limitino a rispondere alle esigenze di un momento, ma che pongano le basi per un futuro di sviluppo sostenibile e competitivo. La vera alta velocità in Calabria non deve essere solo un sogno, ma una realtà che diventi, finalmente, una risorsa per tutta la regione e per l’intero Paese. La Calabria ha un’opportunità storica di essere protagonista di una vera rivoluzione infrastrutturale, e la scelta del tracciato interno è quella che permette di cogliere questa occasione senza compromessi. (ef)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Avviare procedure per reperire 16 mld per av

Cgil, Cisl e Uil ritengono fondamentale avviare subito le procedure per reperire i rimanenti 16 miliardi necessari al completamento dell’alta velocità, riconoscendo l’opera come strategica non solo per la Calabria ma per l’intero Paese. È quanto hanno ribadito i sindacati a margine dell’incontro con Rfi alla presenza del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in cui è stato presentato il piano di Rete Ferroviaria Italiana.

Il piano – visto con interesse dai sindacati – prevede investimenti strategici per oltre 38 miliardi di euro, di cui 16 già finanziati, destinati al potenziamento della rete ferroviaria della nostra regione.

«Gli interventi, che spaziano dalla linea Alta velocità-Alta capacità Salerno-Reggio Calabria alla riqualificazione della linea Jonica – hanno rilevato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Gianfranco TrottaTonino RussoMariaelena Senese – rappresentano un’opportunità unica per rendere la Calabria un nodo cruciale del sistema ferroviario nazionale. In questa fase storica, però, è di fondamentale importanza garantire la copertura economica completa di tutti gli interventi progettati».

«Oltre al miglioramento della mobilità – hanno rilevato – questi interventi potrebbero generare circa 6.000 posti di lavoro diretti nei cantieri, senza contare i benefici occupazionali legati all’indotto. Cgil, Cisl e Uil Calabria ritengono che questa sia una risposta concreta alla necessità di creare nuove opportunità per il territorio e frenare l’emorragia di giovani costretti a migrare».

«Appare determinante, intanto – hanno sottolineato – fissare la tempistica delle opere così come rappresentate da Rfi, che per quanto riguarda la tratta Catanzaro Lido – Sibari (inclusi lunetta e snodo per Lamezia) il  completamento è previsto entro giugno 2026. Mentre per la tratta Catanzaro Lido – Roccella Jonica il completamento è previsto entro il 2029, con risorse già stanziate dalla Regione Calabria e, infine, per la tratta Roccella Jonica – Reggio Calabria la Regione si impegna a reperire le risorse necessarie, riconoscendo l’opera come strategica».

Durante l’incontro, poi, Rfi si è impegnata a completare l’Alta velocità fino a Praia a Mare, un’opera  che richiede 17 miliardi di euro.

La disponibilità attuale è di 16 miliardi e la  Regione Calabria si è impegnata a collaborare con il Governo per reperire il miliardo mancante, affinché il completamento sia garantito entro il 2031.

L’implementazione del sistema tecnologico Ertms, che interesserà 216 km della rete ferroviaria calabrese, rappresenta un salto di qualità in termini di sicurezza, efficienza e interoperabilità.

Di fronte a un piano così ambizioso, Cgil, Cisl e Uil Calabria richiamano «l’attenzione su alcuni punti cruciali: il rispetto dei tempi e dei finanziamenti: ogni ritardo nell’attuazione degli interventi rischierebbe di vanificare i benefici attesi; la trasparenza e il coinvolgimento: è essenziale che le parti sociali, sindacati in primis, siano parte attiva nella fase di monitoraggio e implementazione dei progetti e investimenti integrati per il potenziamento ferroviario».

Cgil, Cisl e Uil Calabria «sono pronti a mettere in campo ogni iniziativa utile al rilancio infrastrutturale del territorio e invitano il Presidente Occhiuto a spingere sul Governo al fine di garantire la corretta copertura economica degli interventi programmati e garantire la piena attuazione del piano, vigilando sull’effettivo rispetto dei tempi e dei finanziamenti previsti».

«La realizzazione di questi interventi – hanno concluso – potrebbe sancire un punto essenziale per il potenziamento infrastrutturale regionale e per dare risposte concrete alle richieste dei calabresi. Per questo è  necessario un maggiore coinvolgimento delle parti sociali per assicurare che questi investimenti siano davvero orientati al benessere della comunità. La Calabria merita infrastrutture moderne e sostenibili, in grado di supportare uno sviluppo socio-economico equo e duraturo». (rrm)

SIBARI-CROTONE: COSÌ IN CALABRIA L’ALTA
VELOCITÀ È DIVENTATA “ALTRA” VELOCITÀ

di DOMENICO MAZZA – Gli annunciati ritardi relativi all’espletamento dei lavori di upgrading tecnologico ed elettrificazione del tronco ferroviario jonico, hanno generato una serie di mugugni nelle varie fazioni politiche e nel mondo della società civile. Certamente, il problema di posticipare la messa in funzione della linea ferrata da gennaio a giugno esiste e non rappresenta una questione di flebile entità.

Tuttavia, concentrarsi su ciò che riguarda la sola circostanza della mobilità ferroviaria, perdendo di vista la visione d’insieme, non gioca a favore del contesto jonico e non giova a creare i presupposti per uscire dal limbo dell’inconsistenza e dell’impalpabilità politica in cui l’ambito versa da diversi lustri.

Sia chiaro, il fatto che si parli e si consideri il contesto compreso tra Sibari e Crotone come un unico ambito pervaso da una serie di problematiche comuni è sicuramente un fatto positivo e comprova l’esistenza di un contesto territoriale caratterizzato dalle medesime difficoltà.

Spiace, tuttavia, constatare quanto strumentali siano la modalità utilizzate dalla politica per approcciarsi alle questioni che affliggono la Sibaritide e il Crotonese. Da un lato si riconosce l’omogeneità territoriale su una vicenda collaterale come quella della mobilità su ferro. Dall’altro ci si nasconde dal prendere posizioni chiare su un inquadramento politico-amministrativo di un’area a interesse comune, caratterizzata dalle medesime problematiche e associata dalle inespresse potenzialità.

Lavorare alacremente, quindi, alla creazione di un ambito vasto tra la Sibaritide e il Crotonese, con le città di Corigliano-Rossano e Crotone a guida di un nuovo contenitore amministrativo, dovrebbe rappresentare il minimo comune denominatore politico per uscire dal pantano della inconsistenza territoriale e aprirsi all’innovazione e allo sviluppo.

Ma sulla tematica di una ridefinizione degli ambiti provinciali calabresi, emergono le reali problematiche delle nostrane Classi Dirigenti: a Crotone la politica, ormai ben oltre il ciglio del baratro, è ostaggio del centralismo catanzarese, mentre nella Sibaritide il servilismo a Cosenza, ingiustificate manie di grandezza e gratuita spocchia verso il contesto Crotonese inibiscono a trovare soluzioni strategiche, prospettive di crescita e visioni d’insieme.

Proroga sui tempi di consegna della ferrovia jonica: le lacrime di coccodrillo di una classe politica spenta e senza visione

La dialettica politica, parte fondamentale del gioco democratico, si limita a fornire rabberciate linee d’indirizzo solo quando non è possibile farne a meno. Fa comodo, d’altronde, a un Establishment spento e senza visione strumentalizzare i ritardi sui tempi di consegna del tronco Sibari-Crotone, latitando però su tematiche più dirimenti che abbracciano tutta la narrazione del Crotonese e della Sibaritide come contesto unico, omogeneo e pervaso dalle medesime problematiche.

Ed è così che, relativamente il posticipo sui tempi di consegna dell’opera, le opposizioni all’attuale Governo nazionale, anche per un chiaro gioco delle parti, si scagliano a suon di note stampa contro l’avversa fazione politica. Tuttavia, non saprei se per malafede o per ignoranza, si dimentica che i lavori sulla jonica sono iniziati nel lontano 2019 con consegna prevista a fine ’22. Da allora si sono susseguiti ben tre Governi in Italia e altrettanti in Regione, eppure le tempistiche di consegna dell’opera si sono dilatate di oltre 2 anni. Di questo passo e con la flemmatica lentezza con cui si stanno eseguendo i lavori d’elettrificazione, probabilmente, la trazione elettrica sarà completata quando ormai il concetto di binario elettrificato sarà superato dal tempo e dai fatti. Ma tant’è.

Così come è paradossale che esponenti politici facciano a gara per riconoscere il danno inferto a tutto l’Arco Jonico del nord-est, salvo poi nascondersi quando tematiche di visione e prospettiva, accomunanti le omogeneità territoriali della Sibaritide e del Crotonese, dovrebbero tradursi in una rinnovata azione amministrativa. Un’operazione istituzionale, la richiamata, che creerebbe consapevolezza, generando un rinnovato potere politico per un territorio schiaffeggiato dai diktat posti dal centralismo storico.

Calabria: dove l’Alta Velocità si trasformata in “Altra Velocità”

Ancor più vergognosa la sterile strumentalizzazione che buona parte delle Classi Dirigenti fa sulla questione della futuribile linea AV in Calabria. Ormai, il dibattito sulla questione è sempre più simile a un teatrino che a una chiara dialettica politica sul tema. Si era partiti con la volontà di realizzare una nuova linea valliva per consentire a tutti i contesti geografici della Regione (Area tirrenica, Area jonica, Area interna) di poter fruire del servizio. Le prime avvisaglie di una progettualità farlocca si erano registrate già alla fine del ’23, quando l’ipotesi Praia-Tarsia (già meno funzionale della Lagonegro-Tarsia) con un colpo di spugna e senza uno studio di progetto era stata sostituita dalla Praia-Paola.

Quasi come se una linea AV potesse essere ricondotta a un semplice schizzo di matita su una mappa. Evidentemente, qualche menestrello prestato alla politica, con una conoscenza della geografia regionale pari a quella del giardino della propria abitazione, avrà pensato che un passaggio del tracciato lungo la tirrenica sarebbe stata un’impresa percorribile. Pertanto, l’idea di “Alta Velocità” in Calabria si sta trasformando sempre più in “Altra Velocità”, dove a procedere veloci saranno solo altri contesti, con buona pace per tutto l’Arco Jonico.

Le avverse condizioni climatiche degli ultimi giorni, credo, abbiano chiarito anche ai più possibilisti che immaginare una linea con caratteristiche AV da Praia verso Paola sarebbe mera utopia. Ma, anche in questo caso, la Politica jonica continua imperterrita nel gioco delle parti. Si accusa il Governo centrale di escludere il nord-est calabrese dalla futura mappatura della mobilità, salvo nascondersi quando si tratta di pensare ad un nuovo contenitore politico-amministrativo volto a inquadrare la Sibaritide e il Crotonese come ambito unico. Un territorio vasto che, rinfrancato da una rinnovata forza territoriale e demografica, sarebbe molto più semplice da rappresentare e da difendere

Inquadrare un nuovo paradigma politico in cui tradurre le polemiche in azioni concrete

Serve un’azione corale e una riflessione seria sull’opportunità di un’autonomia politico-amministrativa per tutto il contesto che da Capo Rizzuto lambisce la Lucania. L’idea di una nuova Provincia, rispondente ai canoni degli ambiti vasti e coordinata in maniera policentrica, potrebbe essere la scelta di successo per declinare un nuovo paradigma sul territorio in questione. Tuttavia, le trappole centraliste, in cui la Politica crotonese e quella sibarita sguazzano, paralizzano qualunque tentativo di pianificazione strategica e visione d’insieme. Il dibattito, ormai, si concentra su argomenti di bassa levatura, mentre per meri opportunismi politici si scansano questioni che potrebbero cambiare realmente la narrazione del territorio.

Bisogna cambiare registro!

Se realmente si crede nello sviluppo dell’Arco Jonico è necessario avviare una battaglia di dignità per ottenere infrastrutture moderne, autonomia politica e amministrativa. Ma, soprattutto, bisognerà che l’Establishment jonico si bagni d’umiltà e inizi a studiare il territorio oltre il semplicistico perimetro comunale e provinciale. Senza azioni forti e volte allo scardinamento dello status quo, si continuerà a vivere nel precariato e nell’immobilismo politico. In attesa, forse, di un avvenire e di una crescita territoriale che non arriveranno mai.

L’OPINIONE / Franz Caruso: Salvini sarà credibile se stanzia le risorse necessarie per AV

di FRANZ CARUSO – Il Ministro Salvini sfugge al confronto e ieri non si è presentato neanche alla Camera per rispondere al question time sulla volontà o meno di realizzare l’AV Salerno-Reggio, confermando la possibilità che si vuole operare questo scippo alla Calabria per come da mesi riteniamo e che abbiamo corredato di fatti e atti concreti nella partecipata conferenza stampa del 14 gennaio tenutasi a Roma.

Il Mit, dopo lunghi silenzi, oggi  sostiene che solo per impulso del Ministro sono stati avviati i lavori della tratta Battipaglia-Romagnano per 2,9 miliardi a valere su Pnrr. Evidentemente detto impulso deve essere stato piuttosto debole e risulta, comunque, tardivo, atteso che difficilmente anche i lavori di tale lotto 1° potranno concludersi entro il31/12/26, ragion per cui, verosimilmente, le risorse non spese del Pnrr dovranno essere compensate e integrate con risorse nazionali. Il Fondo Complementare è, invece, insufficiente, per come abbiamo ampiamente dimostrato e  lo stesso Salvini lo conferma dichiarando che 7 miliardi del Pnc non sono  bastevoli per la realizzazione dei lotti 1b e 1c per collegare Romagnano con Praia.
La risposta del Mit alle nostre sollecitazioni, dunque, risultano ancor più inquietanti e preoccupanti, soprattutto  laddove si  afferma che per detti lotti è in corso l’iter autorizzativo e che solo al termine dello stesso saranno reperite le risorse in quanto, tale ipotesi, è in evidente contrasto con tutte le norme in materia di opere e contabilità pubblica che attendono la preventiva copertura finanziaria. Giustificazioni, queste, che risultano fantasiose boutade in quanto le risorse, ed il Ministro dovrebbe saperlo, vanno stanziate in modo trasparente, chiaro e preventivo.
Non di meno, quando il Ministro richiama l’avvenuto avvio delle procedure di gara per il raddoppio della Galleria Santomarco, a valere sempre sul Pnc, omette di spiegarne le ragioni, ritenendo semplicisticamente di richiamare non meglio specificate difficoltà tecniche, per le quali di colpo, da più di un anno, da ogni documento o sito ufficiale Mit o FS, è sparita ogni traccia del lotto Praia-Tarsia previsto in origine e che naturalmente, a Montalto, si sarebbe dovuto collegare alle nuove gallerie per proseguire verso Reggio. A questo punto è lecito chiedersi come mai queste generiche difficoltà tecniche richiamate da Salvini, non furono rilevate sin da subito da Rfi quando, al costo di  35 milioni, elaborò uno studio di fattibilità molto approfondito che concludeva giustamente con la scelta del cd “tracciato interno” ritenendolo l’unico idoneo per una nuova linea AV che servisse anche la fascia ionica e le zone importanti della sibaritide, della Basilicata e del crotonese.
Difficile pensare che uno studio del costo di 35 milioni di euro non sia stato a suo tempo corredato da rilievi e relazioni idrogeologiche approfondite. Ora ed improvvisamente, però, si parla di un lotto Praia-Paola, senza che esista un accenno di progetto e mistificando la realtà, perché chiunque capirebbe, anche solo dopo un passaggio in treno, che sul fronte tirrenico una nuova linea Av potrebbe essere realizzata solo interamente ed in modo illogico in galleria. A questo punto è grande il sospetto ed il timore, quindi, che la vera intenzione del Ministro Salvini  sia quella di completare il tutto a Romagnano per poi, per come spavaldamente affermavano i tecnici Rfi nel corso del dibattito pubblico svoltosi a Praia, semplicemente procedere ad una velocizzazione della linea tirrenica.
Per cui, la nostra ipotesi di scippo dell’AV alla Calabria non ha nessun approccio ideologico, ma si concretizza nella semplice constatazione dei fatti. Un modo solo ha il ministro Salvini per rispondere correttamente alle nostre istanze: procedere all’immediato reperimento e stanziamento delle risorse e dare incarico a Rfi eItalferr di riprogettare il rimanente secondo lotto seguendo le risultanze dello Studio di fattibilità originario che prevedeva una linea centrale a servizio di tutto il Mezzogiorno.
[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]

Loizzo (Lega): I fondi per alta velocità sono certi

«I soldi per l’alta velocità Salerno Reggio Calabria ci sono e sono disponibili». È quanto ha detto la deputata della Lega, Simona Loizzo, rassicurando il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, in merito ai fondi per l’alta velocità.

«Caruso sa – ha detto Loizzo – che realizzare il Ponte sullo Stretto, che sarebbe la più importante infrastruttura europea, senza l’alta velocità non avrebbe senso. Il ministro Salvini ha mantenuto gli oltre 9 miliardi di euro impegnati sulla tratta  che era l’unica cosa che poteva fare non avendo competenze dirette sulla modulazione dei fondi. Raccolgo l’appello di Caruso come uno stimolo propositivo per sollecitare RFI ad attivare le procedure di gara per la realizzazione dell’operaı».

«Così come ricordo – ha aggiunto – che il governo ha impegnato risorse enormi per la elettrificazione della linea jonica e per i collegamenti interni connessi all’alta velocità. Ovviamente sono sempre disponibile al dialogo produttivo e qualitativo per qualsiasi cosa favorisca lo sviluppo della nostra regione. Ricordo, però, che la realizzazione del Ponte porta con sé una serie di interventi a catena che incrementeranno i trasporti in Calabria».

«Non dico eresie – ha concluso – se affermo che dopo Giacomo Mancini, il più grande tra i nostri politici,la Calabria non ha conosciuto investimenti complessivi e sostanziali che oggi sono realtà e che certamente vanno realizzati a breve termine». (rp)

IL DRAMMA DELLA SANITÀ E IL SILENZIO DI
OCCHIUTO IN UNA TERRA CHE GRIDA AIUTO

di GIANFRANCO TROTTA –Un nuovo anno si apre per la Calabria con l’incancrenirsi di piaghe su cui da tempo come Cgil abbiamo sollevato l’attenzione ottenendo risposte spesso scarne da parte della Regione.

Ci tocca purtroppo dovere notare che a parte la presenza al Capodanno di Reggio, il presidente Occhiuto non ha ritenuto di doversi muovere o di intervenire sui fatti altamente drammatici di San Giovanni in Fiore e non solo.

Nonostante le tragedie che da anni siamo costretti a vivere a causa della mancanza di medici a bordo delle ambulanze (ultima la morte a San Giovanni in Fiore di un 48enne), nonostante i tributi di sangue versati dai cittadini calabresi per le inadempienze del sistema sanitario, la carenza di personale, per liste d’attesa con tempi fuori da qualunque ragionevole e utile possibilità di intervento sia in ambito emergenziale che di prevenzione, nonostante tutto ciò si permette che l’Asp di Cosenza segni il passo con quattro posti letto a pagamento, mentre all’appello ne mancano nell’area circa 300.

La recente relazione annuale del garante regionale della Salute non ha fatto sconti e ha raccontato le percentuali drammatiche di carenze e falle che pesano come macigni sui cittadini e su un personale sanitario drammaticamente sotto numero. Eppure l’Asp di Vibo aveva anche paventato l’ipotesi di non rinnovare i contratti del personale infermieristico. Ci troviamo, insomma, di fronte ad un’angosciante epopea in cui si ha la sensazione che si scambino vicoli ciechi per vie d’uscita.

Bisogna, poi, puntare l’attenzione poi sulla mancata realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, un progetto che sembra essersi eclissato dai programmi del governo e delle Ferrovie dello Stato.

Un investimento di oltre nove miliardi di euro, già finanziato, non può essere dimenticato – afferma Trotta – anche perché esiste uno studio di fattibilità elaborato di recente dalla stessa RFI e costato all’incirca 30 milioni di euro. La mancanza di chiarezza e la continua revisione dei programmi da parte del Governo non possono diventare un alibi per negare a una regione la possibilità di crescere.

Inoltre, la chimera dell’Alta Velocità si affianca ad un’autostrada con continui lavori e chiusure, difficoltà infrastrutturali e un territorio estremamente fragile dal punto di vista idrogeologico che non può contare su un adeguato sistema di manutenzione.

Due immagini rendono drammaticamente l’idea dell’immeritato grado di isolamento a cui la Calabria si sta convertendo. Da un lato l’alluvione nel Lametino dello scorso ottobre, frutto di una mancata manutenzione del territorio che già nel 2018 aveva mietuto tre vittime e il prolungarsi dei problemi di viabilità della località coinvolte. Dall’altro l’impennata dei prezzi delle tariffe aeree per la Calabria nel periodo natalizio che hanno costretto migliaia di lavoratori e studenti fuori sede a non potere rientrare nella loro terra. Tutto questo nel silenzio del presidente Occhiuto.

Ecco perché è necessaria una grande mobilitazione regionale, in continuità con le manifestazioni già avvenute nei territori, in cui rivendicheremo il diritto alla salute e alla cura all’interno di una sanità pubblica realmente accessibile e universale e quello di vivere nella propria terra senza abdicare al diritto a curarsi, alla prevenzione, all’assistenza. Presenteremo le nostre proposte e rivendicazioni perché non ci interessa costruire muri ma guardare al futuro! (gf)

[Gianfranco Trotta è segretario generale Cgil Calabria]

Bevacqua (PD): Non inseriti nell’odg AV e legge su Centrale del Mercure

Il capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua, ha denunciato, al termine della Conferenza dei Capigruppo, l’arroganza della maggioranza di governo che continua a non rispettare regole e prassi e a calpestare il ruolo dei consiglieri regionali.

«In particolare – ha spiegato Bevacqua – la maggioranza non ha preso atto di una richiesta formale, avanzata da otto consiglieri di minoranza e depositata lo scorso tre gennaio, in merito all’inserimento del tema dell’alta velocità all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale».

«È davvero grave – ha sottolineato – che davanti a una richiesta avanzata da oltre un quinto dei consiglieri regionali, il centrodestra, adducendo motivazioni futili, eviti la discussione su un tema fondamentale per lo sviluppo socioeconomico della Calabria. Né può essere sufficiente la promessa di inserirla al prossimo Consiglio. Le minoranze vanno rispettate e garantite, non se il centrodestra lo consente, ma dando loro spazio e doverosa legittimazione politica».

«Pare, inoltre, chiara e marcata – ha evidenziato – la debolezza di questa maggioranza se si guarda la bozza consegnata nella precedente Conferenza dei capigruppo oggi stravolta non inserendo all’odg due temi già più volte rinviati e relativi alla nascita delle due nuove società nel settore dell’energia e del digitale».

«Non solo. Il centrodestra – ha continuato Bevacqua – ha eliminato dall’ordine del giorno anche la proposta di legge inerente l’istituzione del consigliere supplente e il numero degli assessori esterni. E non certo perché la maggioranza si è convinta che la proposta non serva ai calabresi o per evitare un aumento di spesa, ma solo per uno stato di tensione interno ai partiti che ha avuto sfogo anche per quel che riguarda la centrale del Mercure. Dopo il pastrocchio avvenuto in Commissione, adesso la maggioranza ha deciso di aspettare che il governo formalizzi l’impugnativa sull’emendamento Laghi per poi eventualmente decidere il da farsi».

«Personalmente – ha aggiunto – ho palesato il timore che ciò possa essere soltanto un espediente del governo regionale per lasciare che il giudizio della Corte Costituzionale decida nel merito la vicenda. E ho ricordato, invece, tanti casi in cui il governo regionale attraverso le note leggi omnibus si adoperava per modificare, integrare o cancellare immediatamente pezzi di normative in odore di probabili impugnative da parte del governo nazionale, proprio per evitare un giudizio davanti alla Corte Costituzionale».

«Nessuno, pertanto, pensi di potere giocare a prendere tempo per arrivare alla scadenza dei termini e bloccare per vie traverse un impianto ritenuto strategico dalle Comunità interessate sia dal punto di vista occupazionale che di progresso futuro. Né creda Occhiuto di poter proseguire con questo atteggiamento di ambiguità verso i calabresi – ha concluso il capogruppo del Pd – i fatti stanno emergendo in maniera prepotente e noi continueremo a vigilare e denunciare nell’esclusivo interesse della nostra regione» (rrc)

 

Miasi (Lega): Allarmismo su Av inutile e dannoso

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha ribadito come «i fondi ci sono e l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria si farà».

«Non capisco questo allarmismo – ha aggiunto – non ha alcun senso e fondamento. Mi è difficile pensare che un Ministro che sta costruendo il Ponte sullo Stretto poi non si faccia carico anche dell’Alta Velocità, il ponte non avrebbe senso senza i collegamenti veloci che gli sono indispensabili. Il Governo non solo non ha dimenticato il Sud, ma sta lavorando intensamente e – dati alla mano – con risultati concreti e tangibili, per colmare i ritardi infrastrutturali accumulati negli anni, che hanno penalizzato gravemente il nostro territorio».

La Minasi, infatti, ha partecipato alla conferenza stampa promossa a Roma dal Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, in collaborazione con il comitato tecnico-politico costituito ad hoc per protestare contro le decisioni e la presunta inerzia governativa in tema di AV SA-RC, presenti anche numerosi sindaci calabresi, parlamentari, europarlamentari, consiglieri regionali e rappresentanti sindacali.

«Ho tenuto particolarmente a partecipare all’evento – ha precisato la senatrice in una nota successiva – per rettificare la disinformazione che viene continuamente veicolata ai cittadini sull’Alta Velocità in Calabria, un allarmismo, ripeto, che non ha ragione di esistere, se non quella di attaccare strumentalmente il Governo e il Ministro Salvini. L’Alta Velocità è un’infrastruttura strategica per il rilancio della Calabria, del Sud e dell’intero Paese. È falso che non si stia lavorando e che non ci siano i finanziamenti. Per smentire chi lo sostiene, ho voluto illustrare, in occasione della conferenza, lo stato di avanzamento dei lavori e i fondi in questo momento a disposizione».

«Il Lotto 1A, Battipaglia-Romagnano, del valore di 2,9 miliardi di euro – ha ricordato – è interamente finanziato e i lavori sono già in corso, con la conclusione prevista entro il 2026 grazie al PNRR, i lotti 1B e 1C, Romagnano-Praia, hanno un valore complessivo di 8 miliardi di euro, di cui 7 miliardi già finanziati dal Piano Complementare, mentre per la Galleria Santomarco, del valore di 2,1 miliardi, è in corso la gara per l’appalto dei lavori».

«I restanti lotti (Praia-Paola, Paola-Lamezia, Lamezia-Gioia Tauro, Gioia Tauro-Reggio Calabria) – ha aggiunto – sono in fase di progettazione, con i finanziamenti che verranno garantiti progressivamente nel Contratto di Programma Rfi».

«Perché, dunque – ha proseguito – a fronte di fatti concreti, sollevare dubbi e critiche, che fanno soltanto male alla popolazione? Questi numeri dimostrano chiaramente che il progetto non solo non è fermo, ma procede celermente, con risorse certe e con una pianificazione chiara. Parlare di immobilismo è semplicemente fuori luogo e controproducente. L’opera rientra, d’altronde, in un piano più ampio che comprende anche gli aeroporti e il Ponte sullo Stretto, tasselli fondamentali di una visione che mira a fare del Sud il motore di sviluppo economico e sociale per l’intero Paese».

Nel corso della conferenza la Senatrice ha anche raccolto l’appello del sindaco cosentino Caruso a promuovere un confronto tra Istituzioni, RFI, amministratori locali e rappresentanti del territorio: 

«In qualità di Presidente del gruppo Lega della Commissione Trasporti – ha annunciato – mi farò carico di convocare un’audizione in Commissione e di organizzare anche un incontro diretto col Ministro Salvini, perché è giusto che ci sia un confronto indispensabile per fugare ogni dubbio e perplessità, dimostrando come la macchina dei lavori sia già in moto e stia procedendo con serietà e determinazione. È sufficiente osservare le prime operazioni già avviate sul tratto Battipaglia-Romagnano e nei lavori che si estenderanno fino a Reggio Calabria, dove sono stati messi in campo strumenti e tecnologie avanzate, come l’utilizzo di Tunnel Boring Machine (TBM) di ultima generazione, capaci di garantire maggiore efficienza e sicurezza nella realizzazione delle opere».

E, quanto al cambio di tracciato, lamentato da Caruso e altri sindaci del cosentino, Minasi ha specificato: «Se parliamo di Alta Velocità, è chiaro che un tracciato dritto sarà più veloce. Ciò che poi servirà sarà una buona mobilità interna. Ripeto – ha concluso la Senatrice – gli allarmismi sono inutili e dannosi. L’Alta Velocità si farà. Anzi, si sta già facendo».   (rp)

L’OPINIONE / Stefania Caracciolo: I fondi per l’Av confermati, non esiste alcun scippo

di MARIA STEFANIA CARACCIOLO – La Giunta regionale reputa la realizzazione dell’Alta velocità in Calabria uno degli obiettivi imprescindibili della propria azione di governo.
A tal riguardo ribadisco che non esiste alcuna distrazione o alcuno scippo di fondi per l’Alta velocità Sa/Rc, previsti dal Pnrr e dal fondo complementare, così come risulta dal Contratto di Programma che chiunque può consultare sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

In totale ammontano dunque a circa 12miliardi di euro le risorse su di esso disponibili destinate alla predetta Alta velocità, e mai distratte nel corso degli anni.

Il governo Meloni non ha toccato alcun capitolo di spesa per i lavori già programmati in Calabria. Le opere finanziate sono in gara o stanno chiudendo l’iter approvativo e, pertanto, le risorse sono tutte pienamente messe a terra, cosa mai avvenuta in passato.

Per quanto riguarda l’elettrificazione della linea Jonica, inoltre – 438 milioni di euro ottenuti per la quasi totalità grazie al lavoro dell’attuale governo regionale – ad oggi i lavori delle tratte Sibari-Crotone e Crotone-Catanzaro Lido sono stati consegnati tra novembre e dicembre 2024, sostanzialmente in linea con la programmazione temporale dei progetti definitivi approvati.

Per quanto attiene l’intervento di velocizzazione ed elettrificazione della tratta Lamezia Terme-Catanzaro Lido, invece, sono in corso le attività propedeutiche di cantierizzazione, demolizioni e bonifiche. Ed è inoltre già prevista la prosecuzione dell’elettrificazione da Catanzaro Lido a Roccella Jonica, per un totale di 190 milioni di euro programmati dalla nostra Giunta e comprensivi della progettazione per la tratta da Roccella a Melito Porto Salvo.

L’attuale programmazione dei lavori traguarda l’ultimazione delle opere per fasi entro il 2026, in linea con gli obiettivi del Pnrr con le cui fonti è parzialmente finanziato l’investimento. (sc)

[Stefania Caracciolo è assessore regionale ai Lavori Pubblici]

ALTA VELOCITÀ, LE RISORSE NON MANCANO
È NECESSARIA CHIAREZZA SUL TRACCIATO

di NINO MALLAMACILa Calabria, per la collocazione geografica e la peculiare morfologia del suo territorio, è più un’isola che una penisola, caratterizzata perciò da una marginalità che solo vie di comunicazione moderne e veloci possono abbattere. Iritardi nella progettazione sono non di rado causa di slittamenti dei finanziamenti e quindi della realizzazione delle opere.

Francesco Russo, professore ordinario di ingegneria dei trasporti presso l’Università Mediterranea, da noi interpellato, allarga il discorso alla politica – di qualsiasi schieramento, precisa – che dimostra scarso interesse alla pianificazione e quindi alla progettazione. Secondo lui, inoltre, si dovrebbe rivedere tutto il piano per l’alta velocità e le linee ferroviarie calabresi in generale.Mancano i progetti. La soluzione potrebbe venire dalla Regione, che dovrebbe supportare la loro redazione. Dirò una cosa che può apparire strana: l’unica cosa che non manca in Italia sono i fondi, principalmente per investimenti e infrastrutture, perché arrivano dall’Europa e dallo Stato.

– Quindi, nonostante il ponte sullo Stretto dreni molte risorse ci sarebbero i fondi per fare altro?

«Ne sono convinto, quello che manca sono i progetti».

– Come si risolve questo problema? Dovrebbe entrare in campo la Regione?

«La Regione deve prendere in mano la partita, così come è stato fatto, ad esempio, nel 2017, quando bisognava realizzare le banchine lato est nel porto diGioia Tauro, i cui lavori sono stati completati quest’estate. La questione da affrontare è quella della progettazione. Se non si hanno i progetti completi non si fa niente».

– Ma perché non ci sono i progetti?Supponiamo che per un progetto per l’alta velocità occorrano 1, 2 o 3 anni; per reperire le risorse altri 3; per realizzare l’opera ulteriori 10. In sostanza, l’opera programmata sarà pronta, se tutto va bene, in 15 anni. Oggi la politica, senza distinzione di schieramenti, è fatta purtroppo di informazioni fast food, di cose da portare all’incasso subito in termini di pubblicità, immagine. Uninfrastruttura che richiede 15 anni non porta lustro a nessuno. Su questa impostazione la società civile, i giornali, i cittadini si devono impegnare per fare presente che è cruciale, ad esempio, fare un’alta velocità che vada fino a Metaponto e poi a Sibari, perché è l’unico modo per salvare la Calabria. Giornali, Università, scuole, circoli culturali dovrebbero pretendere un‘azione politica con una lettura strategica: oltre al fast food dell’oggi va guardata la prospettiva, il futuro».

– Torniamo all’alta velocità in Calabria. Un problema è quello del tracciato.

«L’attuale proposta di tracciato presenta un problema enorme che io definisco “di doppio curvone”. La linea da Salerno punta verso est fino a Romagnano e poi torna a Praia a Mare. Il tragitto deve invece essere dritto, da Battipaglia a Praia a Mare».

Perché è stata operata questa scelta?

«La Battipaglia – Romagnano è sulla linea Battipaglia Cosenza, ed è giusto, così com’è giusto che venga realizzata la Potenza – Metaponto perché la Basilicata ela Puglia lato jonico devono essere collegate. Ma, come ho più volte detto, la Battipaglia Romagnano Potenza Metaponto non basta: va collegata anche la piana di Sibari. così la linea jonica dell’alta velocità sarebbe Battipaglia – Romagnano Potenza – Metaponto Sibari. La tirrenica, invece, andrebbe da Battipaglia direttamente a Praia a Mare, per poi proseguire per Lamezia, Vibo e Reggio, non virare verso Romagnano per poi tornare sulla costa tirrenica».

– Si allunga anche il percorso invece di accorciarlo!

«Pensiamo semplicemente al teorema di Pitagora: ci sono i 2 cateti, uno Battipaglia Romagnano e l’altro Romagnano Praia.L’ipotenusa è sempre più corta, quindi va realizzato il percorso dritto Battipaglia – Praia a Mare, non tutto il gran giro cui hanno pensato. Tutto ha un senso se alpercorso tirrenico si affianca l’alta velocità fino a Sibari. A questo punto avremmo Sibari testata alta velocità ionica, Reggio con Villa testata alta velocità tirrenica.Ora è stato ripreso un progetto che avevamo (giunta Oliverio, con Russo assessore ai trasporti, n.d.r.) posto in campo nel 2017 per l’elettrificazione della ferrovia jonica. Con l’elettrificazione della jonica e l’alta velocità fino a Sibari si può partire con frecciargento da Crotone…».

–… e una volta a Sibari si passo dall’altra parte, sulla tirrenica, e si arriva a Roma.

Esatto: Sibari Metaponto Potenza Salerno Napoli Roma, in 3 ore. Inoltre, per il 2030 è previsto il completamento della nuova galleria Santomarco (Paola Cosenza)che sbuca 3 km a nord dell’Università di Arcavacata. Siccome da Cosenza a Sibari la linea ferroviaria è nuovissima si collega rapidamente Paola con Sibari. Da Cosenza si può andare a Sibari oppure a Paola, quindi Cosenza si trova al centro di tutta la partita. Andando giù, si sta sistemando la Catanzaro Lido Lamezia. Quindi avremmo un sistema che per i prossimi 100 anni porterebbe in Calabria sviluppo lavoro occupazione.

– Importantissimo questo collegamento, perché per la nostra regione uno dei problemi di sempre è stato quello dell’attraversamento da una costa all’altra, dal Tirreno allo Jonio e viceversa.

«Però se, in questo momento, si passa da Lamezia a Catanzaro Lido, ci si trova il nulla. Se invece si avesse tutta la linea jonica elettrificata, si arriverebbe a Crotone rapidamente e, se fosse accettata l’idea di fare arrivare l’Av fino a Sibari, in 3 ore a Roma».

– Quale sarebbe l’impatto dell’Av sull’economia?

«L‘Italia del nord ha un sistema poderoso di alta velocità. Lì ha prodotto un incremento differenziale di Pil dell’1 %. La Calabria negli ultimi 10 anni ha viaggiato in media con un incremento annuo dello 0,6/0,7 di PIL. Significa quindi più del raddoppio del Pil della Calabria, il che cambierebbe la storia della regione, il modo di percepirla in Europa e nel mondo. Penso ai piccoli artigiani e commercianti, ai professionisti, ai piccoli industriali, a tutta l’economia importante e di qualità che abbiamo. Si rende conto che significa arrivare in Calabria, arrivare a Sibari da Roma in meno di 3 ore?».

– Significa proprio abbattere la marginalità della Calabria.

«Penso a Sibari perché è una delle aree produttive più importanti della Calabria per l’agricoltura, l’industria, il meccanico leggero. Non a caso Baker Hughes ha pensato a Corigliano. C’è tutto un territorio di piccole imprese meccaniche e metalmeccaniche di grandissima qualità. A parte la storia, la cultura, l’archeologia. Quella zona può esplodere e diventare locomotiva per tutta la Calabria. Per questo, come ho sempre difeso la linea Av tirrenica, allo stesso modo dico facciamo la linea ionica…».

– Perché sarebbe fondamentale per collegare tutta quella zona con le aree produttive del Paese.

«Dobbiamo tutelare gli interessi di tutta la Calabria: della piana di Lamezia, della Locride, costruendo modelli di accessibilità per garantire un futuro non legato all’assistenza. Il futuro lo cambiamo con l’inserimento nei grandi sistemi economici nazionali. Se da Sibari a Roma ci si impiega meno di 3 ore si cambia la storia della Calabria. Allo stato insomma il collegamento non esiste proprio. L‘unica cosa poco più decente che abbiamo è il treno (una scelta della giunta Oliverio) che parte da Sibari e va a Bolzano. Ma sempre via Cosenza e Paola.Se invece si fa arrivare l’A.V. a Sibari, in meno di 3 ore si arriva a Roma. Così facendo, inoltre, con i due tratti che, partendo da Metaponto, vanno a Sibari e a Taranto, si integrano i porti di Corigliano e Taranto».

– Lei ci ha detto che il padre di tutti i problemi è la carenza nella progettazione. Ma noi abbiamo anche fior di università che sfornano professionalità che poi vanno a operare altrove. Daremmo quindi anche un’occasione di lavoro gratificante e di qualità a questi calabresi.

«La Calabria ha la possibilità di fare tutto quello che vuole, ha qualità formidabili. Pensi che ci sono ragazzi calabresi professori ordinari di Trasporti nelle più importanti università fuori regione. A Roma Tor Vergata, per esempio, sono tutti ragazzi calabresi che hanno vinto i concorsi più difficili».

Insomma, ancora una volta, grazie in questo caso al professore Russo, abbiamo l’opportunità di saggiare le potenzialità di questa nostra regione. Quando giungerà il tempo in cui la Calabria sarà capace di tradurle in realtà? Una domanda che fluttua nell’aria e rimane senza risposta. (nm)