ALTOMONTE (CS) – Giovedì 21 dicembre verrà presentato il libro “Sangue del mio sangue”

Il prossimo 21 dicembre, la Sala Consiliare di Altomonte ospiterà la presentazione del libro “Sangue del mio Sangue”. Scritto a quattro mani da Sergio Caruso, criminologo e direttore scientifico del Master di Criminologia della Calabria, e Fabrizia Arcuri, giornalista e testimone diretta degli eventi, offre un’analisi approfondita e umana della strage di Buonvicino, considerata il più grande Family Mass Murder avvenuto in Italia.

La strage del 19 novembre 1996 ha lasciato un’orribile eredità: 6 bare, tra cui una bambina di 11 anni, 2 caricatori da 15, 23 colpi sparati dalla pistola d’ordinanza, 14 ore di terrore, e la vita sospesa di due bambini. I media hanno descritto la strage in maniera diretta, forte e agghiacciante. Questo racconto è stato custodito nel silenzio per anni, come una testimonianza orale caratteristica delle piccole comunità. Dopo 25 anni, uno dei due superstiti, che allora aveva 3 anni, rompe il silenzio attraverso il libro: «innocenza defraudata degli affetti più cari, sfregiata dalla memoria di quelle immagini difficile da rimuovere nonostante la tenera età».

La serata, sostenuta dal patrocinio del comune, vedrà il coinvolgimento delle istituzioni locali. I saluti istituzionali saranno affidati a Francesco Provenzano, vicesindaco, e ad Emilia Romeo, assessora ai Servizi Sociali. Il dialogo con gli autori sarà arricchito dalla partecipazione di Don Francesco Faillace, delegato regionale pastorale penitenziaria. La conclusione dell’evento sarà curata da Sabrina Mannarino, consigliera regionale, che offrirà prospettive e riflessioni basate sul dibattito emergente. La presentazione, infatti, non è solo un’esposizione del libro, ma solleva interrogativi essenziali, coinvolgendo attivamente istituzioni e personalità, richiamando alla prevenzione di tragedie simili e alla lotta contro la violenza di genere.

Il testo esplora due prospettive complementari: una scientifica, che analizza approfonditamente il fenomeno dei “Family Mass Murder” attraverso concetti specialistici e rigorosi; l’altra, più intima e toccante, condivide le esperienze delle “vittime secondarie”. Quest’ultima offre una visione umana e dolorosamente personale, spesso trascurata, permettendo di comprendere il lato emotivo e intimo di questa tragica vicenda. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Cruschi di Barbieri conquistano l’Artigiano in fiera a Milano

Dalla Brianza per la convention annuale dell’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo, passando da Milano per Artigiano in Fiera, l’evento fieristico internazionale che raduna nella città meneghina forgiatori e ambasciatori di bellezza, gusto ed autenticità da tutto il mondo. Anche per l’edizione 2023 sono stati gli zafarani cruschi, la ricetta icona della famiglia Barbieri, i protagonisti assoluti dello spazio non solo dedicato ai sapori e alle emozioni della Bottega, ma anche luogo di incontro, di scambi e di progetti creativi.

Come quello condiviso da Laura, Patrizia ed Enzo con la designer identitaria Luigia Granata che da anni porta sulle passerelle internazionali leggende, luoghi, personaggi, archeologia, culture, miniature della Calabria Straordinaria. A lei è stato chiesto di lasciarsi ispirare proprio dagli zafarani cruschi.

Inaugurato dagli assessori regionali all’agricoltura e alle attività produttive Gianluca Gallo e Rosario Varì, ai quali Enzo e Laura Barbieri hanno ribadito i complimenti per la qualità della partecipazione regionale a questi importanti eventi internazionali, lo spazio espositivo che ha chiuso ieri (domenica 10 dicembre), ha registrato il passaggio, la curiosità e l’attenzione di visitatori da tutto il mondo attratti dai racconti straordinari di cibo e territorio.

Dai peperoni cruschi all’insalata di tonno Callipo, con fagioli bianchi di Mormanno e tanta Cipolla Rossa di Tropea arricchita da un meraviglioso extravergine d’oliva, mono-cultivar di Roggianella del frantoio Terre Ruggiani della famiglia Farinella. Tra le proposte identitarie vi è stata anche la performance dei pasticceri di Bagnara con il Maestro pasticcere Careri che ha prodotto a vista il famoso torrone Igp di Bagnara, offrendolo agli ospiti, letteralmente impazziti ed emozionati per aver assaggiato in diretta questa bontà.

Promuovere e raccontare la Calabria autentica attraverso i piatti della tradizione: continua ad essere questa la mission irrinunciabile della Famiglia Barbieri. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Ristoranti del Buon ricordo, Barbieri protagonista a Milano

Promuovere e raccontare la Calabria autentica attraverso i piatti della tradizione: poveri negli ingredienti ma straordinari nella capacità di far vivere all’ospite un’esperienza del gusto unica. Dall’involtino di suino nero all’arancia alle polpette alla contadina, piatto che ancora oggi, specialmente alla domenica riempie i vicoli di profumi, emozioni e ricordi. Con il cambio di specialità la Famiglia Barbieri è stata protagonista a Milano della convention annuale dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, il prestigioso circuito che raccoglie in Italia e nel mondo ambasciatori impegnati a salvaguardare e valorizzare lo straordinario mosaico delle tradizioni gastronomiche.

Patrizia, Michele ed Enzo Barbieri, quest’ultimo selezionatore e referente per la Calabria dell’Associazione, hanno rappresentato la Famiglia all’evento di presentazione della Guida 2024 dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, ospitata nei giorni scorsi dalle Officine del Volo in Brianza.

La Convention annuale che ha avuto come ospite d’onore il conduttore televisivo Gerry Scotti, ha salutato l’ingresso di 8 nuove esperienze e svelato il cambio di specialità per 4 ristoranti. Tra queste, quello dell’Hotel – Ristorante Barbieri.

Nel nuovo piatto di ceramica, ambito da collezionisti e avventurieri del gusto, è raffigurato proprio l’Agrichef Enzo al quale fa da sfondo la Città d’Arte di Altomonte. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Made in Calabria, Barbieri protagonista in Messico

La famiglia Barbieri continua a far conoscere il proprio nome e le proprie pietanze in giro per il mondo. La Calabria è stata protagonista per la seconda volta al Foro Mundial de la Gastronomìa Mexicana, conclusosi nei giorni scorsi, su progetto di Patrizia Nardi, con Laura Barbieri, ambasciatrice appassionata delle produzioni autentiche, delle ricette della tradizione e delle esperienze del gusto.

«Il cibo della tradizione – ha detto Laura alla platea di esperti e appassionati presentando l’esperienza imprenditoriale e familiare Barbieri, riconosciuta come autentico modello dell’accoglienza – è il fulcro dell’identità di una comunità ma anche un potente strumento di turismo esperenziale che può e deve rappresentare il motore per i piccoli borghi».

Dalla giurgiulena, ricetta tipica delle festività natalizie che utilizza il sesamo come ingrediente principale confezionato a mò di torrone; alla schicchiulata, il cous cous del Pollino che si ottiene bagnando la farina con l’acqua, unici due ingredienti per realizzare questa ricetta che ha una tradizione antichissima; fino agli zafarani cruschi, peperoni croccanti che vengono infilati in collane lasciate ad essiccare al sole e che vengono poi fatti friggere per pochi secondi nell’olio caldo e salati.

Sono, queste, alcune delle ricette ereditate dalla cultura araba a cui ha fatto riferimento Laura Barbieri durante il suo intervento accennando alle contaminazioni (arbëreshe, occitana e greca) che hanno influenzato la cucina della Calabria.

Laura Barbieri ha partecipato per il secondo anno consecutivo all’evento internazionale, grazie alla collaborazione con Patrizia Nardi, esperta internazionale della Convenzione Unesco 2003 e responsabile del progetto Calabria-Messico: la cultura della tradizione che unisce (con il quale la Calabria ha rappresentato l’Italia).

«Il progetto Messico – ha continuato – è una grande opportunità di confronto per i nostri chef con una platea prestigiosa, latino-americana ed europea. Lavorare con le comunità praticanti è di grande interesse per gli esperti di patrimonio culturale immateriale, perché si ha la possibilità di decodificare il loro saper fare passato indenne nei secoli e di ricodificarlo secondo regole che servano a salvaguardarlo. La cucina è una fonte importante di storia identitaria ed al contempo è la risultante di modi e di stili di vita che si sono conservati e che abbiamo il dovere di custodire, valorizzare e trasmettere alle giovani generazioni».

L’evento in Messico è stato sostenuto dall’Assessorato all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione della Regione Calabria, patrocinato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e da Calabria Straordinaria e realizzato in collaborazione con i Consorzi del Bergamotto di Reggio Calabria, del Cedro di Calabria, della Cipolla di Tropea, con la famiglia Barbieri, con l’Officina del Gusto di Reggio Calabria, con il Rotary F. Rach che lavora sui beni culturali nel mondo, insieme al Rotary E-Club di Reggio Calabria. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Famiglia Barbieri protagonista ad una cena di solidarietà a Bra

Dall’orto, che dell’oasi di pace Barbieri è il vero cuore che ogni giorno dell’anno comincia a battere già dalle prime luci dell’alba fino a Bra, in provincia di Cuneo, per l’ormai tradizionale cena della solidarietà promossa insieme ad altri produttori locali. È il percorso che si apprestano a fare come del resto ogni giorno i prodotti e le ricette della Famiglia Barbieri, ambasciatrice del chilometro zero, della filiera corta, dell’economia circolare, della stagionalità, della riduzione al minimo dello spreco alimentare, vero motore da oltre mezzo secolo di questa esperienza familiare ed imprenditoriale.

6 quintali di noci che saranno utilizzate nel laboratorio di pasticceria, dopo essere state seccate, rotte, abbattute e conservate. Pescate nel comparto della frutta secca al supermercato? No. Sono state raccolte una ad una, direttamente dall’albero, con i piedi nella terra. Ecco un esempio.

Concimate con solo letame naturale, prodotto dalle proprie galline e dai propri maiali, gli orti curati ogni mattina dall’Agrichef Enzo Barbieri insieme a tutta la squadra dei suoi collaboratori, in questo periodo restituiscono finocchi, verze, cicorie, radicchio nostrano, cime di rape, tanto broccolo nero cosentino per sott’olio.

«Si sta completando, inoltre, la raccolta delle olive, rigorosamente monocultivar Roggianella. E in più si stanno facendo i peperoncini farciti di tonno e di alici. Il cavolo bianco farà una buonissima fine: sarà scottato, impanato e fritto. È il caso di dire: viva la Campagna! E Viva l’identità di questa terra, quella che – sottolinea la Famiglia Barbieri – portiamo in tavola, nei nostri piatti, ogni giorno».

Alla cena di solidarietà che si terrà venerdì 15 dicembre a Bra, in provincia di Cuneo, promossa in collaborazione con l’associazione dei Sansostesi, il paniere Barbieri sarà arricchito ed impreziosito da alcuni dei tanti e diversi amici dell’Agrichef e della Famiglia, dalla pasta Pirro, a L’artigiano della Nduja, dal caseificio Dedoni, alla Cozac, dal pane di Tessano, alla Patate della Sila, da La stizza di San Marco Argentano al Caffè Aiello fino all’extravergine Terre Rugiani di Roggiano Gravina. (rcs)

Alessandro Gassman rapito dalla cucina della famiglia Barbieri

Dall’attore Alessandro Gassmann che si è voluto ritagliare una pausa emozionale, autentica ed identitaria dalle riprese del film che lo vedono impegnato in queste settimane sul set ambientato a Cosenza; al pieno di complimenti ed apprezzamenti per la proposta enogastronomica che ha impreziosito e dato valore aggiunto alla cerimonia di inaugurazione della mostra Calabria angioina (1266-1382) visitabile fino al 30 gennaio 2024 all’interno del Museo Civico di Altomonte. Su tutti quelli del sottosegretario al ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi e del direttore dei Musei della Calabria Filippo Demma.

L’esperienza imprenditoriale e familiare Barbieri, con Enzo, Patrizia, Michele, Alessandra e Laura e la grande squadra di collaboratori, continua ad essere attrattore ed ambasciatore della Calabria autentica, quella che emoziona l’ospite attraverso i piatti e le ricette della memoria e della tradizione, preparate con prodotti a km0 e di stagione.

“A Mani nude” del regista Mauro Mancini è il film che vede tra i suoi protagonisti Alessandro Gassmann che tra un ciak e l’altro ha espresso il desiderio di vivere l’esperienza dell’oasi di pace e relax Barbieri, tra sta e tavola. Soddisfatto per l’accoglienza riservatagli, l’attore e figlio d’arte, ha voluto complimentarsi con lo staff e visitare la cucina per complimentarsi della qualità.

Fino a domenica 3 dicembre è Mushroom experience. La proposta dell’Hotel – Ristorante Barbieri si rinnova da 37 anni e coniuga ospitalità, cibo e territorio, filiera corta e biodiversità. Le esperienze da vivere nell’oasi di pace e relax Barbieri prevedono la possibilità del solo pranzo con la degustazione del menù dedicato o la combinazione con il pernottamento, per uno o due giorni, con mezza pensione o pensione completa. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Al Castello di Serragiumenta I kintsugi dell’anima

Il Castello di Serragiumenta, dimora storica calabrese del 1600, presenta “I kintsugi dell’anima”, personale di pittura di Anna Tozzi ATò. La mostra, organizzata da Sayato nell’ambito del progetto “Altrove – Galleria diffusa ed itinerante”, rientra fra quelle ufficialmente riconosciute nell’ambito della Diciannovesima giornata del Contemporaneo Amaci quando i luoghi d’arte italiani aprono all’unisono in un giorno convenzionato le loro porte per presentare esposizioni di arte contemporanea.

Il vernissage si terrà nella giornata di sabato 07 ottobre, alle ore 18.00, quando verrà svelata l’installazione dell’artista romana che per questa occasione sarà ospitata nella chiesetta della tenuta.

“I kintsugi dell’anima” presenta le opere più recenti di Anna Tozzi, da tempo dedita alla fusione del suo estro creativo con la tecnica giapponese del kintsugi – letteralmente «riparare con l’oro» – utilizzata sin dal 1400 per il restauro di tazze in ceramica.

Nella poetica dell’artista le crepe presenti nei suoi lavori non rappresentano soltanto elementi di frattura o di rottura ma anche lacerazioni intime dell’anima, dovute ai tanti accadimenti negativi che la vita spesso presenta. Il riempimento con l’oro serve a valorizzare questi momenti di evoluzione e rivoluzione, dando loro la giusta importanza a livello di crescita personale piuttosto che nasconderli. Le crepe sono altresì viste come aperture e squarci del negativo, che inizia a frantumarsi per consentire il passaggio della luce evolutiva.

Nella personale “I kintsugi dell’anima” Anna Tozzi ATò espone sia opere della collezione “kintsugi” che opere della collezione “muri”. La mostra è visitabile tutti i giorni, fino al 5 novembre. L’ingresso è gratuito. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Da Ferrara a Tropea continua la missione di Barbieri

Dalla quattordicesima edizione di Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo tenutosi nelle scorse settimane a Bra in provincia di Cuneo al progetto internazionale Le Rotte del Pane, presentato nei giorni scorsi a Ferrara nell’ambito del RemTech Expo; passando da La Tropea Experience, il Festival della Cipolla Rossa conclusosi dopo tre giorni nella serata di domenica 24 e che ha radunato nel principato guidato da Giovanni Macrì alcuni dei migliori chef del panorama gastronomico nazionale ed europeo. Dal cuore della Valle dell’Esaro in lungo ed in largo per il Belpaese per promuovere piatti, ricette e storia della Calabria Straordinaria a tavola, quella identitaria e distintiva, quella che emoziona. Continua la missione della Famiglia Barbieri.

Per l’inarrestabile esperienza imprenditoriale e familiare Barbieri il mese di settembre ormai agli sgoccioli si chiuderà giocando in casa, ad Altomonte, con la Gran Festa del pane in programma da venerdì 29 settembre a domenica 1° ottobre.

Facilitatore di scambi culturali, inclusione, condivisione delle conoscenze tradizionali, sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente e della salute, di cui l’Italia si fa portavoce nel Mondo, il pane è l’ingrediente che ha visto l’Agrichef Enzo Barbieri protagonista dell’evento ferrarese Le Rotte del Pane – ambasciatrice nel mondo per le conoscenze tradizionali italiane.

Il pane è anche uno degli ingredienti utilizzati per i diversi piatti proposti nei cooking show e nel villaggio gastronomico de La Tropea Experience dove ha presentato il coppo identitario con gli immancabili peperoni cruschi e gli anelli di cipolla; i paccheri con porcini, fiori di zucca, cipolla rossa arrotolata e salsiccia fresca; le polpette del cantiniere con crema di cipolla; il panino Tropeano, con cipolla dorata fritta con capocollo di maiale nero e caciocavallo silano e la frittata di cipolla con zuppa di pane ammuddato.

A Bra, in occasione dell’evento promosso dal sodalizio della Chiocciola Rossa Enzo e Patrizia hanno raccolto apprezzamenti e complimenti anche dal Patron di Slow Food Carlo Petrini che ha voluto degustare i prodotti della Bottega, letteralmente andati a ruba. Hanno conquistato anche il palato dell’attore americano Daniel Joseph McVicar, noto per aver interpretato il personaggio di Clarke Garrison nella celeberrima soap Beautiful.

Nelle scorse settimane l’oasi di pace e relax affacciata sulla Città d’Arte di Altomonte ha accolto l’attore Lino Banfi, in Calabria per ritirare il Premio alla carriera nell’ambito del Castrovillari Film Festival. Il nonno d’Italia – così come viene spesso chiamato per la sua interpretazione di Nonno Libero nella fiction un Medico in Famiglia – ha talmente apprezzato l’ospitalità e la cucina tanto da complimentarsi e ringraziare pubblicamente la Famiglia sul palco dell’evento. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – La famiglia Barbieri condivide il progetto Art Fabrique Calabria

Contribuire a raccontare la Calabria dei luoghi, non convenzionali, in modo differente, attraverso il linguaggio dell’arte e della moda che incontra quello dei sapori e delle produzioni autentiche. Raccogliere intorno ad un progetto ambizioso energie e sinergie per esportare fuori dai confini regionali l’immagine di una terra generosa di talenti, genio e cultura.

Nel condividere metodo ed obiettivi dell’evento Art Fabrique Calabria, Laura Barbieri si complimenta con il suo direttore artico, Stefania Sammarro, per il successo di pubblico ed adesioni fatto registrare dalla tre giorni itinerante che ha toccato le città di Cosenza e Montalto Uffugo.

La Famiglia Barbieri ha partecipato, in particolare, alla tappa di Montalto, ospitata nel Chiostro di San Domenico.

Dedicata alla moda trasversale e alla fotografia d’arte concettuale, la settima edizione della kermesse con i suoi abiti scultura si è fatta largo in luoghi abbandonati, restituendo emozioni, contenuti e suggestioni. Le stesse che vedono il progetto protagonista in queste ore alla Settimana della moda di Milano.

Da sempre vicina ad iniziative come queste, l’esperienza imprenditoriale nel solco della responsabilità sociale che la contraddistingue ha inteso confermare la vicinanza al progetto attraverso la proposta enogastronomica identitaria, anch’essa una forma d’arte che emoziona a tavola, con il pecorino ed i fichi dottati ed peperoni cruschi. (rcs)

ALTOMONTE (CS) – Festival Euromediterraneo, sabato 23 settembre arriva Luxuria

Verrà recuperato sabato 23 settembre, alle 21.30 con ingresso gratuito presso il Salone Razetti all’interno del Chiostro dei domenicani, lo spettacolo “Princesa” di Vladimir Luxuria, previsto all’interno del cartellone della trentaseiesima edizione del Festival Euromediterraneo di Altomonte.

«Lo spettacolo “Princesa” di Vladimir Luxuria – dice il sindaco di Altomonte Gianpietro Coppola – rientra a pieno titolo nel tema del Festival Euromediterraneo di quest’anno che è “La Cultura è libertà di esprimersi, di essere, di sognare”. La presenza di Luxuria ad Altomonte, infine, spegne ogni polemica innescata nelle settimane scorse».

Princesa per molti è il titolo di una famosa canzone di Fabrizio De André. Ma pochi sanno che la canzone parla di una persona realmente esistita, Fernanda Farias De Albuquerque, soprannominata Princesa, ovvero Principessa, da un ristoratore presso cui lavorava. Princesa è un ragazzino che non si riconosce nel suo corpo, e fin dalla piccola età vuole essere una ragazza.

Si trucca, gioca con le bambole, desidera disperatamente di essere altro dal suo corpo. Inizierà quindi un suo viaggio, difficile e disperato, che parte da un piccolo paese rurale del brasile, fino ad arrivare alle grandi metropoli brasiliane ed europee; il filo conduttore di questo viaggio è la costante ricerca di un’identità sessuale emotiva. Scoprirà la sessualità con gli uomini e vorrà modificarsi, cambiando il suo corpo. Ma cosa rende la storia di Princesa così speciale? Così epica da sembrare una tragedia greca ambientata nella nostra epoca moderna? Ognuno di noi nella vita ricerca la propria realizzazione, la buona riuscita del proprio demone, come dicono i greci.

Lo scopo della nostra vita è infatti, per i greci, la “eudaimonia”. Realizzare cioè il nostro demone, la nostra virtù, la nostra spinta vitale. Lo spettacolo, tutto tratto da lettere autentiche, si svolgerà in carcere. Con tutte le azioni reali e le attività che avvengono in carcere. Vedremo i sogni, le malinconie della nostra protagonista trans, che troverà conforto grazie al rapporto che ha, soltanto dalla sua finestra, col suo vicino di cella, con cui nascerà un amore platonico che la salverà dall’inferno. Il personaggio con cui la protagonista Princesa interagisce non parla mai, la ascolta soltanto, come avvenne nella realtà.

Sarà proprio questo rapporto che salverà, almeno in carcere, la nostra protagonista che vivrà, proprio nella sua cella, uno dei momenti più belli della propria vita solo grazie all’ascolto di Giovanni, ergastolano sardo. Purtroppo i tormenti della protagonista, paradossalmente, torneranno a farle visita proprio dopo aver abbandonato il carcere di Rebibbia.

Vladimir Luxuria regalerà le emozioni e le malinconie di Princesa che ha purtroppo vissuto anche lei sulla sua pelle. Sarà in tutto e per tutto una interpretazione, che potremmo definire neorealista, in cui lo spettatore non vivrà uno scollamento tra l’interprete e la storia. Tutti i fatti che racconteremo sono reali, e il copione teatrale è frutto sia di testimonianze raccolte dall’autore Fabrizio Coniglio, sia le lettere d’amore scritte all’ergastolano. (rcs)