Perciaccante (Ance): Pa e caro materiali sta rallentando attuazione del Pnrr

«Il settore delle costruzioni ed il Sud sono centrali nella realizzazione degli obiettivi del Pnrr. Purtroppo alcuni elementi ne stanno significativamente rallentando l’attuazione: il funzionamento della Pubblica Amministrazione ed il caro materiali». È quanto ha denunciato il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, al convegno Pnrr per il Sud che verrà svoltosi a Lecce.

Presenti la presidente nazionale di Ance, Federica Brancaccio e il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto.

Alla tavola rotonda, moderata da Nicola Porro ed alla quale hanno preso parte anche l’Anci e la Regione Puglia, Perciaccante ha sottolineato l’importanza delle misure previste dal Pnrr e le dinamiche di sviluppo che potrebbero essere generate nel Sud e, di conseguenza, nell’intero territorio nazionale. Infatti dei 222 miliardi di euro, 108 mld interessano il comparto delle costruzioni. Di questi ultimi oltre 45 miliardi riguardano il Sud. 

«Ai ritardi sul fronte Pnrr si aggiungono quelli accumulati nella spesa dei fondi comunitari. Ne è un esempio il Fesr – ha sottolineato Perciaccante – il cui avanzamento della spesa al 31 ottobre 2022, secondo le elaborazioni Ance sui dati della Ragioneria Nazionale dello Stato, vede la Calabria in coda alla classifica con il 48%, a fronte di una media nazionale del 66%».

Rispondendo alle domande del giornalista, il presidente Perciaccante ha avuto modo di sottolineare la partenza lenta che si è registrata nell’attuazione del Pnrr con una spesa realizzata pari a 20,5 mld contro i 33,7 previsti. 

Il grado di efficienza della P.A., soprattutto nel Sud del Paese, trova collocazione fra gli ultimi posti nella graduatoria europea. Difficoltà che vengono accentuate dalla centralità che il Pnrr affida proprio ai Comuni per l’attuazione degli interventi. Cosa quest’ultima di grande rilievo poiché lo sviluppo dal basso è fondamentale per cogliere al meglio le specificità territoriali, ma che si scontra con una burocrazia sempre meno specializzata e sempre più anziana. L’età media nella P.A. è infatti salita a 55 anni ed oltre 1/3, nel Sud, ha più di 60 anni.

«È necessario perciò – ha sottolineato il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno dell’Ance – puntare sui giovani, formarli ed adeguatamente retribuirli per implementare ed innovare una P.A che da troppi anni non registra turn over. Sarebbe anche un incentivo a trattenere i troppi giovani laureati che vanno via da territori come la Calabria». 

Sul versante del caro prezzi per Giovan Battista Perciaccante «non è più rinviabile la necessità di una rimodulazione del Pnrr per poter adeguare le condizioni di appalto dei lavori alle mutate condizioni del mercato. Solo a titolo di esempio: +37,2% l’acciaio, +142,5% l’energia, + 34,3% il bitume, +179,7% il gas. Questi pochi numeri stanno a testimoniare il perché è necessario intervenire, soprattutto per evitare che le gare d’appalto, come sta succedendo, vadano deserte».

Luci ed ombre dunque che possono essere dissipate secondo i massimi rappresentanti del sistema nazionale Ance con una nuova e più forte consapevolezza che investire nel Sud significa investire nel futuro del Paese. (rmm)

 

Amarelli e Perciaccante (Confindustria): Per superare criticità bisogna fare buon uso dei fondi Ue

Per superare le principali criticità ancora presenti, risulterà fondamentale fare buon uso di tutte le risorse messe a disposizione dall’Europa». È quanto hanno dichiarato Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza e Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria, nella loro relazione di fine anno.

Dalla consueta analisi svolta dai vertici di Confindustria Cosenza tanto sugli aspetti congiunturali che su quelli di scenario a breve e medio periodo ha messo in evidenza segnali contrastanti ed in alcuni casi preoccupanti. Il difficoltoso percorso di recupero intrapreso dal territorio provinciale nella fase immediatamente successiva al rallentamento della pandemia, così come quello della regione e del Sud in generale, è stato reso ancora più impervio dalle tensioni geopolitiche, economiche e commerciali conseguenti al conflitto in Ucraina. Queste fibrillazioni si sono trasferite al sistema produttivo dando vita ad una serie di effetti che, ancora una volta, hanno evidenziato la profonda debolezza ed eterogeneità del tessuto produttivo meridionale con impatti diversificati sulle economie locali, particolarmente preoccupanti per quelle più fragili.

«Nella prima parte del 2022 – ha detto Amarelli – l’economia cosentina e calabrese, come attestato dalla Banca d’Italia, ha beneficiato della fase di ripresa che ha preso avvio nel corso del 2021 dopo la crisi pandemica. Purtroppo, i negativi riflessi economici del conflitto russo-ucraino e del conseguente clima di incertezza, hanno finito con l’imporre una brusca frenata alla crescita. A causa dell’aumento dei costi di materie prime, energia e gas, nella seconda parte dell’anno molte aziende hanno subìto una consistente riduzione dei margini di profitto, facendo registrare in alcuni casi la sospensione di alcune attività». 

«Induce a segni di ottimismo – ha aggiunto – ed è da salutare con favore la proroga al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta per investimenti in macchinari, impianti ed attrezzature destinati a strutture produttive del Sud, per investimenti in ricerca e sviluppo e del credito d’imposta per investimenti nelle Zes. Occorrerà però aspettare la fine del 2023 per avere un netto miglioramento della congiuntura internazionale – prosegue il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli – che si rifletterà anche nel Mezzogiorno.  Secondo i dati forniti dallo Svimez si stima un aumento del Pil nel 2024 dell’1,5% a livello nazionale, con un +1,7% nel Centro-Nord e un +0,9% al Sud ed in Calabria. Si conferma purtroppo un differenziale di crescita tra le aree del Paese a causa dei continui restringimenti di base produttiva sofferti dal Sud dal 2008».

Per il settore delle costruzioni, che continua ad essere il comparto trainante per l’economia regionale, l’andamento è stato positivo. “I dati Istat riferiti all’edilizia – ha commentato Perciaccanteparlano di una crescita degli occupati in Calabria nel primo semestre 2022 del 10,5%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato che segue l’eccezionale aumento della forza lavoro del 40,3% rilevato nel 2021. Questo dato è principalmente legato agli effetti della misura del Superbonus 110% che ha contribuito, secondo il Cresme, per il 22% alla crescita del PIL nazionale. In Calabria la misura ha riscosso un enorme successo, tanto da collocarla al 10° posto tra le regioni italiane per ammontare degli interventi ammessi al beneficio fiscale».

«I dati forniti dall’Enea riferiti allo scorso 30 novembre 2022 – ha continuato – attestano che sono partiti 11.850 interventi per un ammontare di circa 2 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo e 433 milioni di euro riguardano lavori portati a termine (71,2%). Si evidenzia, però, un netto rallentamento della crescita, con un trend in calo rispetto ai mesi precedenti dovuto al blocco degli acquisti dei crediti fiscali delle imprese da parte degli intermediari finanziari».

Tuttavia, i presidenti Fortunato Amarelli e Giovan Battista Perciaccante hanno mostrato fiducia nel futuro. Secondo l’indagine elaborata da Confindustria e SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), infatti, il Sud sta mostrando nelle ultime settimane una inaspettata tenuta con l’export che spinge verso una forma di ripresa economica.

«Per consolidare questi segnali positivi e superare le principali criticità ancora presenti – hanno detto Amarelli e Perciaccante – risulterà fondamentale fare buon uso di tutte le risorse messe a disposizione dall’Europa per le politiche di coesione (ciclo 2014-2020, 2021-2027, FSC) e dal Pnrr che nel 2023 dovrà far segnare un cambio di passo con la vera attuazione del piano, tale da consentire la realizzazione di infrastrutture in grado di modernizzare il territorio, di proteggerlo dai molteplici rischi e, soprattutto, di valorizzarlo. La Calabria potrà così assumere una nuova collocazione in Europa, diventando un territorio strategico nel Mediterraneo, grande bacino di scambi, porta dell’Italia e dell’Europa».

«Affinché le risorse comunitarie e nazionali vengano impiegate per far fronte alle esigenze di sviluppo dei territori – hanno evidenziato – occorrerà grande senso di responsabilità e lavoro sinergico. Come sistema associativo, in tutte le sue articolazioni territoriali, nazionali ed europee, siamo pronti a fornire supporto alle imprese in direzione di nuovi investimenti così come alla Pubblica Amministrazione per rendere effettivi e massimizzare gli impatti dei tanti investimenti previsti». 

Il confronto sull’analisi dell’economia del territorio e del Paese è stato condiviso dai vertici di Confindustria Cosenza con gli imprenditori aderenti all’organizzazione di tutta la provincia. Nel corso dell’incontro tanti gli interventi registrati, tra cui quelli dei past presidenti di Confindustria Natale Mazzuca, Renato Pastore e Raffaele De Rango. Consegnato nell’occasione al direttore Rosario Branda il “Premio Fedeltà al Lavoro e allo sviluppo economico” per i 36 anni di impegno nel sistema Confederale. (rcs)

 

Perciaccante (Ance Calabria): Codice appalti da modificare in alcune norme contraddittorie

Il presidente di Ance CalabriaGiovan Battista Perciaccante, ha evidenziato come al Codice Appalti «occorrono correttivi essenziali al testo entrato in Consiglio dei ministri».

«In attesa di esaminare il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri – ha continuato Perciaccante – come Associazione Nazionale dei Costruttori Edili abbiamo il dovere di esprimere alcune considerazioni sull’impianto del nuovo Codice dei contratti pubblici che necessitano, a nostro giudizio, di essere sanate in sede politica. Bene l’introduzione del principio del risultato, della fiducia, di conservazione dell’equilibrio contrattuale e i principi di legalità, trasparenza e concorrenza. Positivo è certamente il processo di digitalizzazione delle procedure, così come il rafforzamento degli strumenti di deflazione del contenzioso giurisdizionale. Tuttavia, per far sì che questi principi siano effettivi e per non ripetere gli errori fatti nel testo approvato nel 2016, si rendono necessari alcuni correttivi da parte di Governo e Parlamento».

Queste le principali contraddizioni contenute nel testo a giudizio dei costruttori di Ance Calabria. Secondo il principio del risultato l’opera pubblica deve essere aggiudicata a chi è in grado di assicurare il miglior rapporto qualità-prezzo.

«Ma ciò – ha argomentato il presidente dei costruttori calabresi e vice presidente nazionale con delega al Mezzogiorno ed alle isole Perciaccante – mal si concilia con l’avvenuta eliminazione del tetto massimo al punteggio da attribuire al prezzo in sede di offerta economicamente più vantaggiosa. Così facendo, anche in aperto contrasto con la disciplina europea si reintroduce di fatto il massimo ribasso causa di tante distorsioni».

Del tutto condivisibile, continua l’analisi di Ance, l’affermazione del principio della fiducia che dovrebbe preludere ad una svolta positiva nei rapporti tra Pubblica Amministrazione e imprese, rispetto al passato.

«In questa ottica – ha continuato Giovan Battista Perciaccante – appare del tutto contraddittoria la figura dell’illecito professionale la cui definizione appare piuttosto aperta e per di più ancorata ad accertamenti anche non definitivi, come un semplice rinvio a giudizio». 

Da rendere effettivo, a giudizio dei costruttori edili aderenti ad Ance, anche il principio dell’equilibrio contrattuale che, nel testo finora disponibile, si scontra con la norma scritta sulla revisione dei prezzi che prevede troppi limiti e meccanismi di funzionamento troppo complessi per essere efficace. In tal modo si perderebbe l’occasione di risolvere in via definitiva un problema su cui si è dovuti intervenire finora con innumerevoli decreti d’urgenza senza scongiurare il rischio, in caso di aumento dei prezzi, del blocco generalizzato di tutti i cantieri. 

Nella stessa misura, appare al momento solo una dichiarazione di principio quella sulla concorrenza e trasparenza. «Infatti – ha aggiunto il presidente dei costruttori calabresi Perciaccante – per l’effetto combinato della normativa che estende in maniera eccessiva le procedure negoziate sotto soglia e di quella sui settori speciali, ormai del tutto liberalizzati, nonché la possibilità per i concessionari di affidare i lavori senza effettuare gare, la quasi totalità delle opere pubbliche rischia di essere sottratta al mercato». 

Inoltre, appare in contrasto con il principio di tutela e sicurezza del lavoro anche la norma che consente di applicare altri contratti oltre a quello dell’edilizia. 

«Il nuovo Codice – ha concluso il presidente di Ance Calabria e Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante – sembra scontare un errore di metodo, che è forse all’origine della contraddizione tra principi annunciati e norme di attuazione, quello di essere stato redatto senza un adeguato confronto con chi con questo Codice deve lavorare. Lo stesso fatale errore alla base del fallimento del Codice del 2016, che si auspica non venga ripetuto». (rcz)

Superbonus, Perciaccante (Ance Calabria): Stop immediato al 110% penalizza le fasce deboli

Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, ha dichiarato «cambiare le regole del superbonus in sole due settimane significa penalizzare in maniera sostanziale gli interventi che sono partiti per ultimi e che riguardano in particolare le aree del Sud».

«Chi è partito più avanti – ha continuato il presidente dei costruttori calabresi – lo ha fatto perché ha avuto bisogno di tempi più lunghi e costretto dalle necessità, soprattutto, in relazione della possibilità di vedere interamente coperti gli interventi dal punto di vista finanziario. Proprio per questi motivi ad essere colpite saranno soprattutto le fasce meno abbienti maggiormente localizzate nelle periferie e nelle aree più deboli del Paese».

«Siamo consapevoli del fatto che in questo particolare momento il Governo abbia necessità di tenere sotto controllo la spesa – ha aggiunto Perciaccante – ma, nello stesso tempo e nella stessa misura è indispensabile non vanificare e non disperdere gli effetti positivi che la misura ha prodotto e sta continuando a produrre in termini di crescita del PIL, dell’occupazione, dell’efficientamento energetico e della qualificazione sostenibile degli immobili».

Per quanto riguarda lo sblocco dei crediti incagliati, a giudizio del presidente di Ance Calabria, «è da apprezzare l’attenzione mostrata dal Governo, ma si attende di capire quale sia la soluzione messa a punto per evitare che tante imprese falliscano per mancanza di liquidità provocando a catena un costo sociale ed economico insostenibile per la collettività».

«Come hanno avuto modo di evidenziare anche le organizzazioni sindacali – ha detto ancora il presidente dei costruttori calabresi Perciaccante – l’effetto combinato delle modifiche al superbonus e della mancata monetizzazione dei crediti fiscali acquisiti genererà un aumento della disoccupazione ed effetti depressivi sul Pil con ovvie ricadute anche sui conti dello Stato».

«A questo punto – ha concluso il presidente di Ance Calabria – l’auspicio è che il Governo dia vita ad un tavolo tecnico con le categorie interessate in maniera tale da mettere a punto una soluzione che risulti efficace ed efficiente». (rcz)

Perciaccante (Ance Calabria): Le Comunità Energetiche una strategia rilevante

Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria e Cosenza, ha ribadito la necessità di «ridurre, drasticamente, la nostra dipendenza dai combustibili fossili, spingendo l’acceleratore in direzione della rivoluzione verde».

Perciaccante, introducendo il seminario Comunità energetiche: una strategia per contrastare la crisi energetica, opportunità di lavoro e di sviluppo che si è svolto nella sede di Confindustria Cosenza, ha evidenziato come «le comunità energetiche, quale soggetto giuridico non profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, imprese, pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile, rappresentano una strategia rilevante».

Obiettivo dell’incontro è stato quello di promuovere un dialogo costruttivo tra imprese, pubbliche amministrazioni, ordini professionali e comunità, illustrare le nuove opportunità produttive ed occupazionali connesse alla transizione ecologica ed alle comunità energetiche rinnovabili, intervenire su alcune debolezze del nostro territorio quale, appunto, la capacità di fare rete.  

«Siamo consapevoli dei ritardi accumulati – ha aggiunto il presidente Perciaccante – ma anche dell’urgenza di intervenire tempestivamente per risolvere il grave problema degli approvvigionamenti energetici e cogliere la straordinaria occasione offerta dal PNRR e dagli ulteriori programmi per la coesione sociale stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale». 

Il Presidente Cts Energia Calabria, Nicola De Nardi, ha specificato che con l’avvio delle Comunità Energetiche si pongono alcune condizioni di base per fronteggiare con successo la crisi energetica, ridurre le emissioni nocive climalteranti, incentivare forme di risparmio e di diversificazione del reddito per imprese, cittadini ed enti pubblici, contribuendo a migliorare l’impatto ambientale e l’impronta ecologica del vivere civile e del sistema produttivo.

I lavori del seminario hanno consentito di illustrare nel dettaglio il portale delle comunità energetiche della Regione Calabria, di presentare una roadmap per le comunità energetiche, di conoscere il progetto Unical sull’ecosistema Tech4you per le transizioni ecologica e digitale, la piattaforma cloud e la comunità energetica nel Comune di Melissa, l’esperienza del Comune di San Lucido che sta partecipando attivamente a diversi progetti europei sul tema.

Oltre a Perciaccante e De Nardi, sono intervenuti il docente Unical Francesco Lamonaca dell’Unical, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza Marco Ghionna, il sindaco di San Lucido Cosimo De Tommaso con l’Energy Manager Santo Abate, il Dirigente Regionale Settore Infrastrutture Energetiche Rodolfo Elia, Michele Zinzi della divisione Smart Energy dell’Enea, il professore associato Alfredo Garro dell’Unical, Carlo Poerio del Comune di Melissa, la Dirigente Scolastica dell’Iti “Monaco” di Cosenza Fiorangela D’Ippolito, il presidente dell’Associazione Energia Calabria Antonio Anelo con il Consigliere Tommaso Gallo, la Coordinatrice Sara Capuzzo di Italia Solare. (rcs)

 

Edilizia, Perciaccante (Ance Calabria): Adeguamento prezzi sia esteso a tutti gli appalti di opere pubbliche in corso

Il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno di Ance, Giovan Battista Perciaccante, ha chiesto che l’adeguamento prezzi per i lavori in corso sull’edilizia scolastica del Dipartimento dei Lavori Pubblici della Regione, venga esteso a tutti gli appalti di opere pubbliche in corso finanziate con fondi regionali.

Un’azione necessaria, «così da mettere nelle condizioni le imprese di poter lavorare al meglio – ha detto Perciaccante – sia in termini di tempi di realizzazione che di qualità del lavoro. Nella stessa misura, ritiene necessario che le iniziative che la Regione sta mettendo in campo siano irrobustite con investimenti ed interventi nazionali a sostegno delle iniziative territoriali».

Perciaccante, infatti, ha ricordato che il caro materiali, nonostante gli interventi di carattere nazionale e regionale, «è, purtroppo, una problematica che continua a pregiudicare il lavoro delle imprese, soprattutto di quelle che, in questa difficile e complicata fase hanno lavori in corso».

«Per questo motivo – ha aggiunto –così come avevamo accolto con grande favore e positività l’aggiornamento che la Regione Calabria ha fatto del prezzario regionale delle opere pubbliche, oggi, accogliamo con altrettanto favore la decisione assunta dal Dipartimento dei Lavori Pubblici della stessa Regione sull’adeguamento prezzi per i lavori in corso sull’edilizia scolastica attraverso l’utilizzo delle risorse derivanti dalle economie. Accogliendo le nostre richieste, la Regione Calabria si è mossa per tempo e bene su questo versante con provvedimenti che hanno, in qualche modo, offerto un po’ più di certezze in un settore nel quale l’incertezza, fra bonus e Pnrr, regna sovrana».

«Proprio in considerazione della difficile congiuntura che tutto il sistema imprenditoriale sta vivendo, fra caro energia, caro materiali, guerra ed inflazione, diventa indispensabile – ha aggiunto il presidente Perciaccante – che si predispongano interventi più strutturali per mettere al riparo il sistema economico dalla volatilità dei mercati e dall’incertezza della realizzazione degli appalti. Diventa perciò fondamentale intervenire anche sulla riforma del codice degli appalti sia attraverso una sua tempestiva rivisitazione che con l’inserimento di norme adeguate alla nuova realtà dei mercati. Una riforma che dovrà prevedere oltre alla semplificazione delle procedure anche e soprattutto l’obbligo di inserire nei bandi di gara la clausola automatica e periodica di revisione dei prezzi di appalto, sulla base di quanto sta già positivamente avvenendo in Francia».

Per il rappresentante dell’Ance, si tratterebbe di uno straordinario strumento di certezza per le imprese poiché la revisione sarebbe legata a rilevazioni periodiche reali evitando così il ricorso agli strumenti di natura compensativa, lunghi e farraginosi, utilizzati nel nostro Paese.

1L’auspicio – ha concluso il presidente Perciaccante – è che il nuovo Governo sappia porre la necessaria attenzione al settore delle costruzioni attribuendo allo stesso priorità nelle opzioni di scelta ed efficacia nelle specifiche misure e negli interventi destinati». (rcz)

Perciaccante (Ance Calabria): Campagna elettorale abbandoni slogan e si focalizzi su lavoro ed economia

Il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno e Isole di Ance, Giovan Battista Perciaccante, ha ribadito la necessità di affrontare, in campagna elettorale, i temi dell’economia e del lavoro, non per slogan ma attraverso programmi ed azioni concrete, sia di natura congiunturale, legati alle emergenze in atto, che di respiro strutturale guardando agli anni a venire ed al futuro del Paese e dei territori.

«Quello che occorre evidenziare in premessa – ha detto il presidente Perciaccante – è il peso del contributo fornito dal settore delle costruzioni alla crescita record registrata dal Pil lo scorso anno (+6,6%), che dà lavoro a 1,4 milioni di persone, che oltre l’80% degli acquisti effettuati dal settore riguarda il Made in Italy, che 1 miliardo di euro investito nelle costruzioni genera effetti pari a 3,5 miliardi e crea 15.500 posti di lavoro e che il settore e la sua lunga e articolata filiera rappresentano circa il 20% del Pil, considerando tutte le attività collegate (ricomprese quelle immobiliari)».

«Quello che serve nell’immediato – ha aggiunto – è affrontare le emergenze per non arrestare la ripresa in atto nonostante un quadro internazionale di notevole complessità ed indeterminatezza circa i tempi di possibile ricomposizione e ritorno ai normali scambi economici e di mercato. Dopo più di 10 anni di crisi, infatti, che ha provocato una drastica riduzione del fatturato (-35%) e una perdita di 160.000 imprese e 600.000 posti di lavoro, il settore è finalmente ripartito. Questa ripresa, però, rischia di essere bruscamente interrotta da una drammatica crisi di liquidità determinata dal caro materiali e dal blocco delle cessioni dei crediti fiscali».

A giudizio del presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno e Isole di Ance, Giovan Battista Perciaccante in via prioritaria «occorre sbloccare con immediatezza la cessione dei crediti fiscali per tutti i lavori già contrattualizzati; perdurando l’attuale stato di cose, le imprese impegnate in lavori agevolati dai bonus edilizi rischiano di chiudere. Dare immediata attuazione alle misure già adottate (Compensazioni 2021 e DL Aiuti) pagando subito le imprese costrette ad attendere dai 6 ai 18 mesi prima di riuscire ad incassare le somme dovute per il cosiddetto caro materiali dalla Pubblica Amministrazione a causa di una macchina burocratica lenta e farraginosa. Nello stesso tempo serve mettere in atto misure in grado di attenuare gli impatti del caro energia in uno con la introduzione di un meccanismo strutturale di revisione prezzi, semplice ed automatico».

A giudizio del presidente Perciaccante, inoltre, occorre «dare rapida attuazione agli investimenti e alle riforme previste nel Pnrr senza rimettere in discussione l’impianto complessivo perché rappresenta un’occasione senza precedenti non solo per le ingenti risorse messe in campo ma soprattutto per gli obiettivi che si intende raggiungere entro il 2026: recuperare le conseguenze economiche della crisi pandemica e rimuovere le debolezze che impediscono lo sviluppo del Paese, quali la vulnerabilità ai cambiamenti climatici, gli squilibri sociali e territoriali e la scarsa produttività, favorendo la transizione ecologica e digitale».

«A tal fine – ha concluso – potrebbe risultare utile favorire la creazione di strutture regionali snelle di coordinamento della messa a terra del Pnrr per ridurre gli effetti della endemica scarsa capacità amministrativa». (rcz)

Giovan Battista Perciaccante eletto presidente del Comitato Mezzogiorno e Isole di Ance

Prestigioso incarico per Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria, che è stato eletto presidente del Comitato Mezzogiorno ed Isole dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili.

Entra, così, a far parte del Comitato di Presidenza di Ance, guidato dalla presidente Federica Brancaccio, eletta nel corso dell’Assemblea che si è tenuta a Roma a giugno scorso, assumendo la carica di vicepresidente

Alla guida della storica azienda di costruzioni Perciaccante Alfredo S.a.s di Cassano allo Ionio, il presidente Giovan Battista Perciaccante è un imprenditore che opera nei principali ambiti dell’edilizia civile ed industriale, quali: restauro di edifici monumentali, impianti tecnologici, acquedotti, fognature, gasdotti, opere di bonifica idraulica e forestale, strade e pavimentazioni, verde pubblico, opere di sondaggio e consolidamento. Fortemente convinto che l’associazionismo rappresenti un valore per la categoria degli imprenditori, per la società e per il territorio, da oltre 15 anni è impegnato con ruoli ed incarichi di primo piano nel sistema della rappresentanza degli interessi delle imprese. Tra i tanti riconoscimenti ottenuti, la prestigiosa onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

 «La traccia prioritaria di questo mandato – ha avuto modo di dichiarare Giovan Battista Perciaccante – sarà quella di portare avanti, insieme alla presidente Brancaccio ed ai colleghi delle associazioni del Sud che ringrazio per la fiducia accordatami, un’efficace e tempestiva azione per il sostegno e lo sviluppo delle imprese in uno con la difesa del lavoro. Pur in un momento particolarmente difficile per il Paese, soprattutto a causa della congiuntura internazionale, il nostro impegno sarà volto a garantire stimoli costanti ai vari livelli istituzionali ed una proficua e trasparente collaborazione per concorrere a creare condizioni di sviluppo e crescita».

«In particolare – ha aggiunto – come categoria saremo impegnati su più fronti a partire dal monitoraggio dello stato d’avanzamento del Pnrr perché venga realizzato secondo le previsioni, tanto nel Mezzogiorno che nel resto del Paese, al fine di rendere tangibili le ricadute attese, per la qual cosa siamo pronti a garantire assistenza ed una costante attività di informazione».

Nel felicitarsi con il neo eletto Perciaccante, la presidente Brancaccio di Ance si è detta di poter contare sul proficuo lavoro che farà il Comitato «soprattutto in vista della spesa legata ai fondi del Pnrr, per i quali il Mezzogiorno dovrà dimostrare di saperli utilizzare con efficacia, sconfiggendo pregiudizi in maniera tale da poter guardando al futuro con fiducia».

«Per conseguire l’auspicata realizzazione della riduzione dei divari territoriali – ha continuato il presidente Perciaccante – sarà importante mettere a terra i previsti investimenti in infrastrutture di piccole e medie opere, tali da garantire ammodernamento, elevazione degli standard di efficienza e qualità, messa in sicurezza del territorio con interventi atti a prevenire i rischi tanto di natura sismica che di natura idrogeologica».

Per i prossimi anni a giudizio del principale rappresentante del settore edile per il Mezzogiorno, «sarà necessario che l’Ance riesca a sviluppare, tra le altre cose, un’intensa azione tesa ad assicurare il pieno rispetto della normativa europea in tema di pagamenti anche ai fini di superare l’attuale indirizzo di chiusura del sistema creditizio nei confronti del settore».

«Per fare ciò, come ha più volte testimoniato il vice presidente per i rapporti interni Domenico de Bartolomeo, sarà importante recuperare capacità di proposizione attiva – ha proseguito – per poter rappresentare al meglio le ragioni degli imprenditori edili, soprattutto in termini di percezione diffusa della qualità di generatori di ricchezza ed occupazione tanto diretta che indiretta grazie all’importante indotto che si genera». 

Realizzare le opere sarà determinante per far crescere anche l’economia del Paese che, nel corso del 2021 ha mostrato un forte rimbalzo, con aumento del Pil del +6,6% su base annua, dopo lo shock recessivo che ha contrassegnato il 2020 per effetto della pandemia. La crescita è stata trainata dalla domanda interna, soprattutto nella parte investimenti (+17%), in particolare nella componente costruzioni.

«Secondo i dati elaborati dal Centro Studi dell’Ance – ha sottolineato il neo presidente del Comitato Mezzogiorno e Isole di Ance – oltre un terzo della crescita del Pil è attribuibile al settore. La guerra purtroppo ha peggiorato decisamente un quadro che già nei primi mesi del 2022 si era andato deteriorando a causa degli eccezionali incrementi dei prezzi delle commodity e della loro difficolta di approvvigionamento».

 «Continueremo a promuovere e promulgare il rispetto pieno della legalità – ha concluso Giovan Battista Perciaccante –  chiedendo al legislatore l’introduzione di regole chiare, semplici e trasparenti volte a garantire una corretta concorrenza tra le imprese, una maggiore efficienza nella Pubblica Amministrazione, maggiore equità nei rapporti contrattuali con la PA e più libertà nell’organizzazione dell’attività d’impresa».

Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente di Unindustria CalabriaAldo Ferrara che, insieme agli organismi direttivi, ha formulato le più fervide congratulazioni, unitamente agli auguri di buon lavoro a Perciaccante.

«Le sfide che attendono il neo Presidente Perciaccante non sono semplici, ma sono certo che – ha detto Ferrara – l’esperienza, il rigore intellettuale, le sue doti umane e professionali, la sua determinazione e soprattutto il suo spirito di servizio, gli consentiranno di svolgere con competenza e passione questo nuovo incarico».

«Vorrei, inoltre – ha aggiunto – esprimere sincere congratulazioni al Presidente Ance Catanzaro, Luigi Alfieri e al Presidente Ance Reggio Calabria, Michele Laganà nominati Componenti del Comitato per il Mezzogiorno e le Isole Ance. Le nomine di Alfieri e Laganà premiano il loro costante ed efficace impegno profuso, nella certezza che, durante il mandato, continueranno a rappresentare al meglio le esigenze del nostro territorio».

«È un’opportunità – ha concluso Ferrara – sicuramente straordinaria per la nostra regione, in quanto il Presidente Perciaccante, con la collaborazione dei colleghi Luigi Alfieri e Michele Laganà, riuscirà a mettere in campo tutte le iniziative e le azioni idonee e più efficaci, al fine di cogliere appieno le opportunità di crescita e sviluppo offerte dalle misure previste dalla prossima Programmazione Comunitaria e dalle numerose opportunità che scaturiscono dal PNRR, Fondo di Coesione e Cis». (rrm)

Perciaccante (Ance Calabria): A rischio la filiera economica legata al comparto edile

Il presidente di Ance CalabriaGiovan Battista Perciaccante, ha evidenziato come «c’è allarme in tutta la filiera economica legata al comparto edile».

«Come sistema Ance – ha spiegato – siamo fortemente impegnati perché siano poste in essere azioni mirate che servano, da un lato, ad offrire soluzioni nell’immediato finalizzate a scongiurare la crisi, se non il fallimento, di tantissime imprese impegnate con gli interventi connessi al Superbonus 110% e, dall’altro lato, a garantire, in tema di lavori pubblici, l’attuazione di una reale revisione prezzi in linea con quanto avviene in nei Paesi avanzati».

«Sul fronte del Superbonus, in particolare – ha spiegato ancora – le aziende di costruzioni stanno ricevendo in queste ore delle comunicazioni, da parte delle banche, che comunicano il perdurare del blocco degli acquisti dei crediti fiscali derivanti da interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza sismica degli immobili. In questo modo diventa concreto il rischio di fallimento di tanti operatori economici che si sono impegnati a realizzare questo tipo di opere, avendo avuto anche nel recente passato ampie rassicurazioni, da parte degli istituti di credito, sulla disponibilità di un sufficiente plafond di crediti».

«Per scongiurare tale pericolo –  ha proseguito Perciaccante – tutto il sistema Ance, con in testa la neo Presidente Federica Brancaccio, sta chiedendo a gran voce al Governo ed all’ABI di assicurare il ritorno al regolare funzionamento della cessione del credito, in modo da superare le forti difficoltà che le imprese si sono bruscamente trovate ad affrontare, anche per contratti già firmati. Ma non basta, l’Associazione dei costruttori si sta battendo affinché, in sede di conversione in legge del cosiddetto Decreto Aiuti, venga confermato per questo tipo di lavori l’obbligo di dover ricorrere ad imprese qualificate che applicano il relativo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Su questo fondamentale principio, al quale è strettamente legato anche il corretto utilizzo e, di conseguenza, la sopravvivenza stessa dei bonus edilizi, intendiamo sensibilizzare i parlamentari del nostro territorio». 

«A questi ultimi – ha aggiunto il presidente dei costruttori calabresi – chiediamo di attivarsi per mettere al centro del dibattito, relativamente al settore edile, l’attuazione di una politica industriale di medio e lungo periodo incentrata sul risparmio energetico e sulla rigenerazione urbana, attraverso l’approvazione di una legge che superi gli standard del 1968, consentendo ai privati di intervenire nelle città, in uno con l’emanazione di una normativa semplificata sui vincoli ambientali e culturali che faciliti l’implementazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili».

«Sul tema del caro materiali – ha concluso il Presidente di Ance Calabria ed Ance Cosenza Giovan Battista Perciaccante – l’Associazione sta lavorando alacremente con tutti gli attori istituzionali coinvolti per assicurare che le misure previste dal Dl Aiuti, un primo seppur timido segnale di attenzione concreta ad una problematica che andiamo denunciando da mesi, si traducano rapidamente in pagamenti alle imprese e in bandi dai valori adeguati ai prezzi di mercato». (rcz)

Unindustria Calabria incontra il viceministro allo Sviluppo Economico, Ferrara: La Calabria pretende provvedimenti

Importante incontro si è svolto tra Unindustria CalabriaAnce Calabria e il viceministro allo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin, dove si è discusso dalla sfida del Pnrr  alle conseguenze che il conflitto bellico sta apportando al comparto produttivo.

L’incontro, promosso dalla senatrice di Forza ItaliaSilvia Vono, è stato moderato dal direttore di Unindustria Calabria, Dario Lamanna, ha visto la partecipazione del vicepresidente nazionale di ConfindustriaNatale Mazzuca, del presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, del presidente Ance Calabria, Giovan Battista Percacciante.

«Un appuntamento importante – ha affermato la senatrice Vono – per accogliere le istanze delle aziende calabresi e dare voce al tessuto imprenditoriale. Ringrazio Unindustria e Ance Calabria per aver accolto questa iniziativa. Dopo anni di politiche restrittive, soprattutto nel settore dell’edilizia, si è cominciato a registrare una lieve crescita, grazie ai decreti sui quali abbiamo lavorato a livello nazionale. Il PNRR può essere strategico per il territorio, ma dobbiamo mettere a sistema questa possibilità per evitare, ad esempio, le lentezze della burocrazia. Stiamo operando in Parlamento per un intervento urgente sul miglioramento della normativa degli appalti pubblici. Mi auguro per la Calabria che questa possa essere veramente la svolta».

«Siamo nel pieno di una tempesta – ha sottolineato il vicepresidente nazionale di Confindustria Mazzuca – come Confindustria ci aspettiamo delle azioni incisive per bloccare l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. In un clima di guerra abbiamo bisogno di azioni straordinarie. Oggi le imprese meridionali stanno dimostrando resilienza. La Calabria, in questa fase, potrebbe essere un motore di rilancio per il Paese, in diversi settori come quello agroalimentare e turistico. Questa regione può dare una risposta importante ma c’è bisogno di una visione strategica».

«Ringrazio – ha dichiarato il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara – il viceministro per questo attestato di vicinanza e la senatrice Vono, sempre sensibile alle nostre sollecitazioni. È importante attivare misure non convenzionali in questo momento particolare. I provvedimenti sinora attuati sono stati insufficienti e deludenti. Abbiamo bisogno di maggiore incisività perché dal mondo delle imprese si eleva un grido di dolore».

«Quella che abbiamo presentato al vice ministro – ha spiegato – è una regione che non si lamenta e non chiede a testa bassa, bensì pretende provvedimenti che possano guardare allo sviluppo perché è consapevole delle sue risorse e della carta vincente che può rappresentare per il Bel Paese. Questa è la Calabria che nei momenti più bui reagisce e agisce, con imprenditori capaci che hanno una visione di insieme, e che vuole e può essere il motore dell’Europa».

Per il Presidente regionale Ance, Giovan Battista Percacciante, «il settore che rappresento, quello delle costruzioni, nel 2021, sembrava trainante per la Calabria, grazie alla misura del superbonus 110%. Oggi stiamo subendo forti ritardi, a causa delle difficoltà di approvvigionamento e dell’elevato costo delle materie prime. Il ferro, ad esempio nel primo bimestre 2022 è aumentato del 40%. Tutto ciò rischia di far fallire l’efficacia del PNRR. L’intervento del vice ministro è un bel segnale per la Calabria, ma oltre le parole abbiamo bisogno dei fatti».

Non sono mancate le pronte risposte del Vice Ministro allo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin: «Vi è il forte rischio di assistere ad un blocco del sistema produttivo italiano. Un quadro difficile e non abbiamo contezza di quanto durerà e di come sarà il dopo. È chiaro che debbano esserci delle risposte immediate. Lo sforzo che occorre fare è trovare il punto di equilibrio e mediazione».

«La partita la vinciamo – ha concluso – se utilizziamo i fondi del PNRR in modo efficiente ed efficace. È necessario che realtà come Confindustria e Ance, che rappresentano interessi diffusi, trasmettino segnali chiari che possano far capire al Governo come meglio agire e, se si sta sbagliando, si possa correggere il tiro. Cosa si può fare per la Calabria e in generale per il Paese? Imparare dagli errori del passato, creando un’Italia un po’ meno divisa, per garantire un futuro più luminoso alle nuove generazioni». (rcz)