A Lamezia presentato il libro di Drosi su Antonio Landolfi

Presentato alla libreria Gioacchino Tavella di Lamezia il saggio di Michele Drosi  sulla figura di Antonio Landolfi. Hanno discusso con l’autore l’on. Ernesto Alecci, l’avv. Luigi Muraca e la studentessa Gloria Cortellaro. Nel coordinare il dibattito, Luigi Muraca ha posto l’attenzione sul riformismo liberale di Landolfi, secondo il quale l’idea socialista non dovesse essere espressa in forma rivoluzionaria e massimalista ma, secondo l’insegnamento di Turati, dovesse approdare nelle istituzioni e favorire l’emancipazione dei popoli e delle classi più deboli senza trascurare l’efficienza e l’innovazione. 

Ernesto Alecci ha evidenziato l’originalità del pensiero socialista liberale di Landolfi e la sua attualità soprattutto nella sua visione del Mezzogiorno, che rischia oggi di essere travolto dalla prospettiva di un’autonomia differenziata insensata ed inaccettabile, alla quale, secondo Alecci, va contrapposto un meridionalismo progressista e solidale. 

Anche per Gloria Cortellaro, il punto di snodo di una politica solidaristica, come la intendeva Landolfi, non può che mettere al centro il Mezzogiorno per impedire che i giovani trovino in altri territori la propria realizzazione professionale. 

Michele Drosi ha risposto a tutte le domande tracciando mirabilmente i punti di snodo del pensiero di Landolfi, dal sincero garantismo, necessario in un Paese in cui dal 1992 non si è più raggiunto un equilibrio tra i poteri dello Stato, sino al convinto antitotalitarismo, ricordando che Landolfi fu staffetta partigiana a 14 anni ed approdò nel PSI dopo i fatti di Ungheria nel 1956. 

Particolarmente significativa la sua vicinanza umana e politica a Giacomo Mancini, per la quale pagò un prezzo politico ed, infine, in una prospettiva internazionale, Drosi ha  precisato che il globalismo di Landolfi era un vero e proprio globalriformismo con l’obiettivo di una democrazia globale che disciplinasse il mercato e garantisse nel mondo i diritti umani, politici e sociali.  (rcz)

A Soverato molto interesse per il libro di Michele Drosi su Landolfi

Successo, a Soverato, per la presentazione del libro di Michele Drosi, dal titolo “Antonio Landolfi, socialista, laico, liberale, libertario, garantista”.

Si tratta di un volume che raccoglie tra l’altro le testimonianze di Fabrizio Cicchitto, Bobo Craxi, Paolo Franchi, Ugo Intini, Emanuele Macaluso, Giacomo Mancini, Claudio Martelli, Franco Piperno, Gianni Pittella, Claudio Signorile, Sergio Talamo, Marco Villani.

L’evento è stato organizzato dalla Libreria Incontro con il patrocinio del Comune di Soverato, e si è svolta nella sala Consiliare del Comune.

Hanno dialogato con l’autore, coordinati dal giornalista Pietro Melia, Ernesto Alecci, consigliere regionale e Vittorio Daniele, docente universitario. 

All’incontro, che ha registrato una grande partecipazione di pubblico, erano presenti il sindaco e il vicesindaco di Soverato, Daniele Vacca e Emanuele Amoruso, gli ex sindaci Gerardo Pagano, Gianni Calabretta e Leonardo Taverniti e il sindaco di Santa Caterina, Francesco Severino. 

Nel corso dell’iniziativa, Melia, Alecci, Daniele e Drosi hanno delineato quelle che, secondo Antonio Landolfi, sono state le tappe salienti del socialismo e quali devono essere i contenuti per un’efficace impostazione politica che metta al centro del suo agire la libertà, la solidarietà e l’eguaglianza. Antonio Landolfi è stato un socialista liberale, un autorevole componente della segreteria nazionale del Partito Socialista Italiano con Francesco De Martino e con Bettino Craxi e il braccio destro e l’ispiratore politico di Giacomo Mancini.  

Ha scritto numerosi e apprezzati saggi e libri che rappresentano ancora pietre miliari dell’elaborazione politica italiana e capisaldi anche in campo economico ed è stato sempre in prima fila per l’affermazione della cultura riformista.  Nei diversi interventi è stato anche sottolineato come le riflessioni e gli scritti di Antonio Landolfi sono ancora validi e attuali e pertanto vale davvero la pena tornare a soffermarsi sulla sua figura limpida ed esemplare, che rappresenta un esempio di coerenza e di lungimiranza, capace di anteporre i principi ideali e l’etica pubblica agli interessi personali e che ha saputo indicare un orizzonte di progresso e di libertà. «Per la sua concezione etica della politica –  ha concluso Michele Drosi – è stato un severo critico della corruzione, dei populismi e di tutti i comportamenti erosivi dei sani principi della democrazia, che professava la sua fede per il socialismo con grande convincimento d’animo e, proprio per questo suo approccio appassionato e disinteressato, può senz’altro essere definito un apostolo del socialismo dei nostri tempi». (rcz)