L’assessore Calabrese: Calabria nella gestione di acque e rifiuti ha intrapreso un nuovo corso

«La Calabria nella gestione dei servizi pubblici di acque e rifiuti ha intrapreso un nuovo corso». È così che l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese, ha risposto all’attacco di Pd e Movimento 5 Stelle, «che, ancora una volta, mettono in scena il maldestro tentativo di contrapporre l‘ArriCal e Regione accusando entrambe di nascondere la polvere sotto il tappeto».

«Se di polvere si tratta – ha rimarcato Calabrese – sicuramente è quella che questo governo regionale ha sollevato per fare chiarezza nel ciclo di gestione dei rifiuti e mettere ordine in un sistema che si trascinava da anni in disfunzioni e debolezze, condannando la Calabria a vivere una emergenza continua che era diventata ordinarietà, con cumuli di rifiuti lungo le strade cittadine per tutto l’anno e lunghe stagioni estive vissute dai Sindaci dei Comuni calabresi come veri incubi per non sapere dove portare i rifiuti».

«Chi ora accusa la Regione di inefficienze – ha proseguito – dimostra di avere una memoria corta, non volendo ammettere che oggi il sistema è ben organizzato grazie a una riforma complessiva e all’intervento della Regione che ha preso in mano una situazione che era al collasso».

«Coloro che accusano la Regione e l‘Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria di poca trasparenza – ha aggiunto – cadono in una evidente contraddizione e dimostrano ancora una volta di non conoscere le materie di cui si occupa L’ArriCal e sottovalutano un aspetto importante che riguarda proprio l’assetto organizzativo voluto dal presidente della Regione Calabria, che vede una rappresentanza dei sindaci nel Consiglio direttivo».

«Ribadisco – ha proseguito l’esponente della Giunta Occhiuto – che quello che ArriCal ha comunicato ai sindaci sono i costi a consuntivo per gli anni 2023 e 2024, ossia i costi di gestione sostenuti dai Comuni per i contratti sottoscritti dagli Ato provinciali.
L’intervento della Regione, che ha messo in campo 45 milioni di euro, evidenzia la volontà di neutralizzare i costi a consuntivo, così come le ingenti risorse economiche che sono state stanziate per gli interventi strutturali sui fondi nazionali (179 milioni di euro) e comunitari (104 milioni di euro) del ciclo di programmazione 2021-2027 dimostrano che questo governo regionale ha una visione strategica di lungo periodo a favore dei Comuni e dei cittadini calabresi».

«Ringrazio il presidente Arrical, Sergio Ferrari, il commissario straordinario Luciano Vigna, tutto il Dipartimento Territorio e Tutela dell’ambiente con il direttore generale Salvatore Siviglia per il lavoro costante che stanno facendo, con una attenta analisi e lettura del territorio a tutela proprio dei Comuni».

«Chi vede in questo uno scarico di responsabilità – ha concluso – una narrazione distorta o una mancanza di trasparenza non ha strumenti dialettici per dire realmente le cose come stanno». (rcz)

Arrical, la Regione con 45 mln va incontro ai Comuni

Non c’è nessun aumento dei rifiuti anzi, la Regione e Arrical hanno stanziato 45 milioni a valere sui servizi d’interesse economico generale (SIEG), che consente di ridurre l’impatto degli scostamenti per gli anni pregressi dei rifiuti.

Una misura straordinaria, finalizzata a sterilizzare gli aumenti dei costi che avrebbero avuto impatti significativi sui bilanci dei comuni e sui cittadini.

È quanto ha reso noto Sergio Ferrari, presidente Arrical – Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria, nel corso del Consiglio direttivo dell’Ente, svoltosi nei giorni scorsi in Cittadella regionale alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Calabrese, del direttore generale Dipartimento Ambiente, ing. Salvatore Siviglia e del direttore generale di Sorical, ing. Giovanni Marati.

All’ordine del giorno, diversi punti in discussione di grande rilevanza e impatto per i comuni e i cittadini della Calabria.

Ferrari ha introdotto la giornata di lavoro rilevando l’importanza della seduta per via dei diversi e importanti punti in discussione che impattano sui comuni e che hanno alimentato un dibattito nella regione creando alcune fibrillazioni nei territori anche e soprattutto per una non corretta veicolazione delle informazioni.

Il Presidente nel suo intervento introduttivo ha altresì evidenziato ai colleghi Sindaci l’importanza delle conferenze territoriali di zona (CTZ) al fine di avviare un confronto con i Sindaci e con i territori sulle diverse tematiche ed in questa direzione ha auspicato – quando necessario – la convocazione da parte dei Sindaci dei comuni capoluogo dei predetti organismi reiterando la disponibilità ad essere presente unitamente alla struttura tecnica di Arrical.

Dopo l’introduzione il Presidente di Arrical ha avviato la discussione sul tema – molto sentito dai sindaci – della predisposizione tariffaria idrica della gestione all’ingrosso di acquedotto e del servizio idrico integrato. A conclusione dell’esposizione, da parte del Consulente – ing. Raffaele Peruzzi – delle novità per il periodo regolatorio 2024-2029 sono intervenuti alcuni sindaci per esprimere preoccupazione con riferimento alla situazione calabrese e chiedendo un intervento teso a stigmatizzare il momento storico rispetto ai costi in aumento legati al caro energia e dei costi delle materie prime. Con riferimento a tale aspetto il presidente Ferrari riprendendo una proposta emersa durante la discussione richiamando alla responsabilità dei sindaci rispetto alla necessità di far quadrare, comunque, i conti dei bilanci ha proposto la spalmatura degli aumenti per l’acquisito dell’acqua all’ingrosso su cinque anni che poi è passata a maggioranza.

A riguardo, il Presidente Ferrari ha voluto stigmatizzare il voto dei sindaci rilevando lo sforzo teso nella direzione di consentire una dilazione nel tempo e nello spazio dei costi riducendo l’impatto sui comuni.

Un altro tema di grande rilevanza, che ha coinvolto i Sindaci in una discussione appassionata, è stata quella riguardante i costi di gestione dei rifiuti.

Dopo l’introduzione sul punto del presidente Ferrari è intervenuto il Commissario Straordinario Luciano Vigna che ha svolto la sua relazione illustrando ai Sindaci la situazione del sistema infrastrutturale dei rifiuti in Calabria evidenziando anche le criticità.

Il Commissario ha poi illustrato la situazione dei dati in un raffronto tra previsione e rendiconti evidenziando le variabili che hanno determinato gli scostamenti tra cui attività di gestione riguardanti anni pregressi, scarti e aumento costi energia elettrica.

In tale direzione molto apprezzati sono stati gli interventi del presidente di Arrical Ferrari e dell’Assessore all’Ambiente Calabrese che ha voluto sottolineare il sostegno fattivo della Regione Calabria al nuovo corso di riforma dei servizi pubblici locali dei rifiuti e dell’idrico.

I sindaci presenti hanno manifestato il loro gradimento a riguardo, esprimendo grande apprezzamento alla proposta.

Dopo la nomina dei revisori dei conti i lavori si sono conclusi con il richiamo – da parte del Presidente Ferrari – al senso della responsabilità e con un ringraziamento rivolto ai Sindaci per il contributo apportato alla discussione nella adozione dei provvedimenti assunti. (rcz)

Aumento Tari, Tavernise (M5S): Regione e Arrical si contraddicono a vicenda

«Chiedo alla Regione Calabria e ad Arrical di essere più trasparenti e di smettere di nascondere la polvere sotto al tappeto». È la richiesta del consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, sottolineando la necessità di« affrontare con serietà il tema della gestione dei rifiuti, garantendo ai Comuni strumenti concreti e sostenibili per evitare che il peso delle inefficienze ricada sempre sugli stessi: i cittadini calabresi».

«Insieme ai colleghi Mimmo Bevacqua e Antonio Lo Schiavo – ha ricordato – ho denunciato con forza l’aumento delle tariffe per i Comuni calabresi, esprimendo solidarietà ai sindaci che si trovano schiacciati sotto il peso di debiti contratti da altri. La gestione dei rifiuti in Calabria continua a essere un campo minato, e Regione e Arrical sembrano più interessate a scaricare le responsabilità che a trovare soluzioni strutturali per i territori.
«A seguito di questa denuncia – ha proseguito – l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Giovanni Calabrese, ha risposto affermando che non ci sarebbe stato alcun sensibile aumento della Tari. Un’affermazione che suonava già allora come un tentativo di minimizzare la realtà dei fatti e di nascondere le difficoltà che i Comuni stanno affrontando».
«Oggi, però, emerge un nuovo tassello – ha detto ancora – che smentisce questa narrazione: la Regione ha stanziato 45 milioni di euro per aiutare i Comuni in difficoltà. Secondo quanto comunicato dal Commissario, questa misura straordinaria, finanziata attraverso i servizi d’interesse economico generale (SIEG), dovrebbe servire a sterilizzare gli aumenti dei costi e a ridurre l’impatto degli scostamenti per gli anni pregressi.
Dove sta dunque la verità? Se davvero non ci fossero stati aumenti, perché si è reso necessario un intervento di questa portata?».
«È evidente che la Regione e Arrical non possono continuare a raccontare due versioni dei fatti a seconda della convenienza del momento. I cittadini e i sindaci – ha concluso –meritano trasparenza, non giochi di prestigio per cercare di coprire gli errori della gestione politica e amministrativa». (rrc)

Aumento tariffe Arrical, Caruso: Non si scarichi sui Comuni e sui cittadini costosa gestione

«Non si scarichi sui Comuni e, di conseguenza, sui cittadini la costosa e complessa gestione della neonata  Arrical che, per come dichiarato dall’assessore Calabrese “non può fare fronte ai debiti nei confronti dei gestori se non incassa le relative somme dai Comuni”». È l’appello lanciato dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso, dopo che Calabrese ha negato la rimodulazione in aumento delle tariffe regionali imposte dall’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria.

«Nel 2020- 2021 le tariffe di conferimento infraregione erano di € 188,01 per t. di Rur e di € 130,68 per t. di Ford – ha spiegato –  mentre quelle extraregione erano di € 325,09 per t. di Rur e di € 177,06 per t. di Ford – prosegue Franz Caruso – Arrical, invece, rimodulando gli oneri di conferimento per come erano stati determinati dai soppressi Ato, li ha fortemente incrementati.  Rispetto a questi dati di fatto, come può l’assessore Calabrese  sostenere che non c’è stato alcun sostanziale aumento?».
«Anche la matematica è diventata un’opinione, evidentemente – ha proseguito – per questo governo regionale che sta mettendo in ginocchio la Calabria ed i calabresi, non solo per un evidente peggioramento della qualità dei servizi offerti, quanto per il continuo aggravio economico degli stessi che si riverbera su una popolazione già molto sofferente  ed alla quale non si garantiscono più i diritti elementari, tra cui quello alla salute risulta il più a rischio».
«Ed, invero – ha aggiunto – l’allarme lanciato già nei giorni scorsi nei confronti di Arrical con tanti colleghi sindaci, risiede proprio nella preoccupante consapevolezza che gli aumenti abnormi degli oneri di conferimento dei rifiuti residuali e della frazione organica, rispetto a quelli comunicati, in via preventiva, dalla stessa Arrical e poi da quest’ultima revisionati in aumento, per ben due volte, a consuntivo, con richiesta di conguaglio ai Comuni, potrebbero tradursi in un consistente aumento delle bollette della Tari e dell’idrico per molte famiglie».
«Cosa inaccettabile, soprattutto se si pensa che ancora oggi i settori dei rifiuti e dell’idrico nella nostra regione sono assai critici, con particolare riferimento al sistema idrico integrato che coinvolge, tra l’altro, l’importante segmento depurativo che ha riflessi rilevanti sul piano ambientale e turistico per i Comuni costieri. Altro che efficienza, ma dove vive l’assessore Calabrese?», ha chiesto il primo cittadino.
«L’unica efficienza nel settore rifiuti – ha spiegato ancora – è data dai nostri cittadini, che stanno migliorando le pratiche della raccolta differenziata su cui i Comuni hanno puntato moltissimo con importanti investimenti anche per dar luogo a campagne di informazione e sensibilizzazione. Ciononostante, ci troviamo di fronte a tariffe altissime, che le nostre comunità non possono sostenere».
«Per cui, essendo abituato a proporre e non solo a denunciare difficoltà e malesseri – ha detto – chiedo alla Regione Calabria  di ricercare ed addivenire, nel più breve tempo possibile, a soluzioni adeguate affinché il ciclo dei rifiuti si completi nella nostra regione e non anche fuori regione o addirittura all’estero».
«È questo stato di cose, infatti – ha aggiunto – che contribuisce a determinare i  motivi reali per i quali i costi di conferimento lievitano e lieviteranno nel tempo a discapito dei cittadini  che si ritroveranno a pagare bollette tari sempre più alte».
«Per il resto – ha concliuso Franz Caruso –  ribadisco, sperando che siano accolte, le richieste già formulate con gli altri colleghi sindaci di dar vita ad un tavolo di confronto urgente con Regione e ArriCal, al fine di individuare possibili meccanismi correttivi dei costi di conferimento, per come da ultimo comunicati dalla stessa Arrical, che siano il risultato di un necessario bilanciamento tra la necessità di garantire il regolare conferimento dei rifiuti agli impianti di trattamento e il contenimento, in termini di sostenibilità, dei relativi costi di trattamento. Si favorisca, inoltre, maggiore coinvolgimento delle amministrazioni comunali nei processi decisionali relativi alla gestione dei rifiuti». (rcs)

L’OPINIONE / Michele Drosi: L’auspicio è che Arrical possa dispiegare le sue potenzialità

di MICHELE DROSICon la legge 10 del 2022 è stata istituita dalla Regione Calabria l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria (Arrical), quale ente di governo dell’ambito territoriale ottimale per l’esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti urbani, al quale partecipano i comuni della Calabria.

Nelle scorse settimane si sono svolte le elezioni per il consiglio direttivo per superare la fase del commissariamento straordinario e consentire l’avvio della nuova governance in carico alla diretta responsabilità delle amministrazioni comunali.

La gestione dei rifiuti e del servizio idrico integrato riveste una grande importanza in una regione come la nostra dove negli anni si sono accumulati ritardi e una sequela di emergenze che hanno messo a dura prova la vita delle comunità e il lavoro di tanti amministratori locali impegnati a tenere puliti i propri paesi e le proprie città, e che hanno provocato la cronica mancanza d’acqua, bene primario necessario e indispensabile per garantire una migliore qualità della vita.

L’auspicio è che questo nuovo ente, piuttosto che rivelarsi l’ennesimo carrozzone o scatola vuota alle quali siamo stati abituati nel corso di tanti anni, possa dispiegare tutte le sue potenzialità attraverso il protagonismo dei sindaci che, aldilà delle appartenenze, dovranno essere in grado di misurarsi pragmaticamente con tutte quelle fondamentali questioni relative alla qualità dei servizi, all’ammodernamento delle reti idriche, a un piano dei rifiuti in grado di implementare al massimo la raccolta differenziata, mediante un progetto che preveda investimenti certi e nuova occupazione.

L’esito delle elezioni, come in molti si sono premurati di sottolineare, ha registrato tra gli eletti la prevalenza dei sindaci del centrodestra, probabilmente anche perché c’è stata una certa sottovalutazione da parte dello schieramento del centrosinistra di questo rilevante appuntamento, che ha visto invece scendere in campo tutti gli esponenti istituzionali dell’altro campo.

In questo contesto, voglio segnalare l’impegno e la determinazione espressi in questa occasione dal sindaco di Santa Caterina dello Ionio, Francesco Severino, che per un solo voto non è riuscito ad essere eletto nel consiglio direttivo. Probabilmente perché più di qualcuno che si era impegnato a sostenerlo, alla fine, ha ceduto alle lusinghe e alle sirene delle stanze del potere. (md)

[Michele Drosi è presidente Federazione Provinciale PD  Catanzaro e già sindaco di Satriano]

Il consigliere Lo Schiavo: Regione intervenga per gli stipendi a rischio dei lavoratori dell’impianto di Alli

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha chiesto alla Regione di intervenire sulla «preoccupante situazione che riguarda l’impianto di trattamento dei rifiuti di Alli, nel Catanzarese. I 34 lavoratori in forza ad Alli Scarl, la società che lo gestisce, già a partire dal mese corrente rischiano di veder seriamente compromesso il pagamento dei propri stipendi».

«La circostanza che si è venuta a creare – ha spiegato – è frutto dei rapporti che da tempo intercorrono tra il gestore e l’ente committente, l’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria (Arrical), il nuovo ente regionale che avrebbe dovuto rappresentare la panacea di tutti i mali da cui è storicamente afflitto il sistema. Secondo quanto asserisce la stessa società appaltatrice, a determinare l’attuale situazione sarebbero i mancati pagamenti, da parte di Arrical, per gli interventi sull’impianto e la sua gestione, così come il mancato aggiornamento delle tariffe di esercizio».

«Fattori che avrebbero portato la società a sopperire ai costi di gestione e del personale con risorse proprie – ha aggiunto –. Ciò che è certo è che, se non si interverrà al più presto, il funzionamento dell’impianto e la retribuzione dei lavoratori saranno inevitabilmente messi a rischio. È dunque urgente che le parti in causa trovino, in maniera responsabile, una soluzione equa, efficace e duratura, anche alla luce degli impegni assunti di fronte alle organizzazioni sindacali. A farne le spese non possono essere sempre i lavoratori. Sul piano politico, infine, non posso far a meno di osservare come della famosa rivoluzione nella gestione dei rifiuti in Calabria, annunciata con enfasi dal presidente Occhiuto, che della costituzione di Arrical ha fatto una colonna portante, ad oggi non vi sia alcuna traccia».

«Ora, però – ha concluso – è il momento di intervenire per restituire ai lavoratori la necessaria serenità e per garantire il corretto funzionamento dell’impianto». (rrc)

Il sindaco di Reggio Brunetti: Il Comune costantemente penalizzato nei conferimenti dei rifiuti

Il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, risponde alle sollecitazioni rappresentate dal Commissario Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria, Bruno Gualtieri, sottolineando come «la sua, più che la missiva di un tecnico impegnato a risolvere problemi al servizio della comunità calabrese, sembra una presa di posizione di parte, non si capisce dettata da che genere di interessi evidentemente più di natura politica».

«D’altronde – ha continuato – non si spiegherebbe altrimenti la sua uscita pubblica assunta d’iniziativa, probabilmente frutto di una richiesta della parte politica che oggi governa la Regione. A tal proposito, solo per sfiorare il merito di ciò che afferma Gualtieri, ho chiesto al Settore Ambiente del Comune di Reggio Calabria, ricordiamo la città più grande e popolosa della Calabria, di produrre un report delle quantità di rifiuti respinte dagli impianti di conferimento regionali nell’ultimo mese».

«Complessivamente sono circa 2500 le tonnellate di rifiuti – ha continuato – che sono state respinte dagli impianti a partire dallo scorso 3 luglio, con una media di circa 100 tonnellate al giorno e con punte di 160 tonnellate in alcune giornate. È vero, quindi, che in teoria a Reggio era destinato uno spazio di circa 200 tonnellate al giorno, ma ciò non si tramutava praticamente mai, per problematiche di natura tecnica, in un’effettiva disponibilità al conferimento nei nostri confronti. Ciò che afferma Gualtieri quindi rispetto alle quantità di spazi disponibili, nei fatti si rivela falso e certamente pretestuoso».

«In questo modo Gualtieri – ha proseguito – rischia di trarre in inganno anche la governance della Regione Calabria ed il presidente Occhiuto che continua ad affermare, inopinatamente e probabilmente senza avere reale contezza dello stato dei fatti, che sul tema dei rifiuti in Calabria va tutto bene. Non si spiegano allora le difficoltà riscontrate dallo stesso Commissario Gualtieri nella sua missiva che riguardano l’impianto di Sambatello».

«È chiaro che a pagarne le conseguenze, di questa gestione approssimativa e senza alcuna programmazione – ha sottolineato – è soprattutto una grande città come Reggio Calabria, che quanto a popolazione fa circa il doppio del capoluogo di Regione Catanzaro ed il triplo rispetto alla città di Cosenza, molto più di quanto quindi possa avvenire per piccoli Comuni che producono quantità di rifiuti molto più ridotte e gestibili. Se a ciò si aggiunge una gestione concretamente penalizzante nei confronti del nostro territorio, e della nostra Città in particolare, si palesano in maniera più evidente le difficoltà riscontrate che Gualtieri incredibilmente tenta pubblicamente di negare».

«Condividendo lo spirito di collaborazione enunciato nella parte finale della missiva di Gualtieri, si specifica infine – ha concluso Brunetti – che nella giornata di domani sarà trasmesso al Commissario il programma dettagliato delle esigenze della Città di Reggio Calabria per i conferimenti straordinari negli impianti regionali, così come richiesto nella stessa lettere inviata dalla Regione». (rrc)

Versace (Metrocity RC) risponde al commissario Arrical: Dichiarazioni fuorvianti

Il sindaco f.f. della Metrocity RC, Carmelo Versace, risponde alle dichiarazioni rilasciate dal commissario di Arrical, Bruno Gualtieri, a seguito della lettera inviata per lo stato dell’arte della raccolta e dello smaltimento rifiuti nel Comune di Reggio Calabria, unico grande centro della Regione ad avere ancora criticità.

Per il sindaco «Gualtieri, evidentemente, non ha né l’onestà intellettuale né la necessaria autonomia decisionale per provare a governare e risolvere un problema che da venti anni, gli stessi che lo vedono impegnato sul fronte rifiuti quale esperto scelto dal centrodestra, attanaglia la comunità calabrese. Parla in politichese e burocratese, giusto per confondere i cittadini e trovare alibi alle proprie incapacità gestionali ed organizzative. È, purtroppo, un esercizio che non serve affatto alla causa che, tutti noi, auspichiamo si possa risolvere nel più breve tempo possibile».

«La Città Metropolitana – ha proseguito Versace – prima che la Regione accentrasse tutto con una legge approvata in pochi minuti, aveva messo ordine ai disastri che, anche lo stesso Gualtieri, ha contribuito a generare negli anni in cui ha lavorato per la Cittadella. Ordine che aveva interessato, chiaramente, pure l’affidamento degli impianti. Un lavoro, dunque, che nonostante le evidenti e riconosciute responsabilità della Regione sulla gestione degli impianti, aveva portato ad una normalizzazione del servizio, tanto che nessun Comune del comprensorio reggino aveva mai patito particolari sofferenze».

«Di più, da gennaio, nella qualità di facente funzioni della Città Metropolitana – ha ricordato – ho firmato ordinanze che ancora aspettano la sottoscrizione da parte del massimo organismo regionale, considerando che l’Ato ormai è unica. È comprensibile, quindi, leggere le dichiarazioni fuorvianti e prive di qualsivoglia ordine logico che il commissario Gualtieri ha affidato, contemporaneamente, a tutti gli organi di informazione, quasi a voler tutelare una presunta rilevanza politica».

«La cosa, ad ogni modo – ha concluso –, non ci scompone più di tanto perché conosciamo le dinamiche che stanno dietro a queste insulse affermazioni che, ci auguriamo, siano frutto di inutili provocazioni piuttosto che ripicche ai danni dei Comuni della Città Metropolitana che hanno duramente contestato l’impostazione data all’intero sistema del comparto rifiuti». (rrc)

Acqua, il commissario Gualtieri: Consiglio di Stato conferma validità di Arrical

Bruno Gualtieri, commissario straordinario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria, ha evidenziato come il Consiglio di Stato conferma la validità e l’efficacia degli atti di Arrical.

«Il Comune di Pianopoli – ha spiegato il commissario – nelle scorse settimane aveva impugnato dinanzi al Consiglio di Stato l’ordinanza con la quale il Tar della Calabria, Catanzaro, con ampia motivazione in ordine all’insussistenza dei presupposti, aveva respinto la domanda cautelare che lo stesso ente locale aveva presentato con l’obiettivo di paralizzare le attività propedeutiche all’avvio del servizio idrico integrato nella Regione».

«Il Consiglio di Stato, con l’ordinanza n. 2791/2023, senza in alcun modo ribaltare o contraddire le decisioni del Tar – ha continuato – ha accolto questo appello “ai limitati fini della sollecita fissazione dell’udienza di discussione”. Per il resto, il Consiglio di Stato conferma la bontà del percorso che abbiamo intrapreso: nel merito nulla è stato intaccato, e si procede per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti».

«Pertanto, gli atti impugnati e adottati dalla Arrical – ha sottolineato – rimangono validi ed efficaci, non scalfiti affatto dall’Ordinanza del Consiglio di Stato, per la cui esecuzione il Tar della Calabria dovrà unicamente fissare l’udienza di merito in cui verrà vagliata la fondatezza delle censure proposte dal Comune di Pianopoli». (rcz)

Lo Schiavo: Occhiuto sospenda trasferimento servizio idrico

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha presentato una interrogazione a risposta immediata, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, chiedendo se «non si ritenga necessario sospendere lo stato di attuazione del trasferimento del servizio idrico alla Regione in attesa di chiarimenti normativi ed organizzativi indicati nei ricorsi al Tar presentati dai Comuni calabresi».

«La situazione che si è venuta a creare dopo la nascita di Arrical presenta più di una criticità – ha evidenziato – così come ho avuto modo di segnalare in Consiglio regionale e come altresì rilevato dai molti sindaci calabresi che hanno presentato ricorso contro la Regione. Tale cambio di governance determina una serie di preoccupazioni, sia in ordine alla situazione contabile dei Comuni sia per quanto concerne la gestione operativa di manutenzione e gestione delle reti».

«Nel ricorso al Tribunale amministrativo regionale – ha spiegato Lo Schiavo – i sindaci calabresi hanno osservato, tra le altre cose, che “il gestore unico regionale non può escludere dalla gestione del servizio idrico integrato pezzi del sistema e subentrare soltanto in alcuni di essi, quali la bollettazione e la riscossione della tariffa, lasciando la gestione dell’intero servizio idrico integrato ai Comuni che, conseguentemente, ne devono sopportare i costi”».

«Nei ricorsi si evidenzia, poi – ha proseguito – un chiaro elemento di incostituzionalità presente nella Legge n. 32 del 21 dell’ottobre 2022, nella parte in cui recita: “l’Arrical, ove individui Sorical Spa quale gestore unico del servizio idrico integrato, definisce il cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori, fermo restando il subentro immediato nella riscossione della tariffa”, in quanto entrerebbe in palese violazione dell’autonomia finanziaria riconosciuta agli Enti locali e, anche, del comma 6 dell’articolo 119 della Costituzione per il quale i Comuni “possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento”».

«Vi è stato, a mio avviso – ha sottolineato – un serio problema di coordinamento tra Regione ed Enti locali e uno scarso coinvolgimento dei sindaci nell’operazione. Così come non passa inosservato il fatto che la nomina del direttore tecnico di Arrical, di diretta emanazione del presidente, svuota di senso il ruolo dei primi cittadini, facendo venir meno il principio di leale collaborazione fra Regione e Comuni ai quali si chiede oggi di aderire acriticamente ad un qualcosa di già preconfezionato».

«Auspico, pertanto – ha concluso – che prevalga il buonsenso e si sospenda il trasferimento del servizio idrico in attesa di conoscere il responso del Tar rispetto ai ricorsi presentati dai Comuni». (rrc)