A Palazzo Alvaro un tavolo per valorizzare il Bergamotto di Reggio Calabria

La Città Metropolitana al lavoro per la valorizzazione e la tutela del Bergamotto di Reggio Calabria, con tavolo dedicato proprio al principe degli Agrumi.

A Palazzo Alvaro, infatti, si è svolto un incontro alla presenza dei rappresentanti del Comune, presente l’Assessora alle Attività Produttive Angela Martino, della Camera di Commercio, presente il Presidente Antonino Tramontana, insieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria più importanti del settore dolciario e della ristorazione, presenti Angelo Musolino e Davide Destefano di Conpait, insieme allo chef Filippo Cogliandro, per ribadire la centralità strategica del percorso di valorizzazione del prodotto identitario più importante e rinomato per la sua unicità sul territorio metropolitano.

«Un’esclusiva mondiale», quella del bergamotto di Reggio Calabria, la cui produzione è possibile solo ed unicamente in un lembo di terra comprendente 45 comuni all’interno del comprensorio della Città Metropolitana. E proprio questa sua unicità e specificità è stata al centro dell’articolata discussione introdotta dall’ampia e dettagliata relazione del Professore Pasquale Amato, storico reggino, docente universitario, tra i più autorevoli esponenti dell’universo intellettuale che ha sempre promosso, negli ultimi decenni, la necessità di valorizzare ufficialmente il Bergamotto di Reggio Calabria appunto quale prodotto identitario del territorio reggino.

Ed è proprio sulla scia di queste convinzioni, ampiamente condivise da tutti i presenti, che il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace, ha tracciato alcune indirizzi circa le attività da promuovere immediatamente, sia a livello territoriale che in ambito nazionale, per il rilancio del prodotto quale simbolo distintivo delle produzioni reggine di maggiore qualità, per la creazione di un brand identitario dedicato proprio al “Bergamotto di Reggio Calabria”.

«Partiremo – ha affermato Versace – già nelle prossime settimane, con la partecipazione della Città Metropolitana al Salone del Gusto di Torino, dove inseriremo tra i tratti distintivi della nostra proposta, naturalmente in collaborazione con le aziende del territorio, la promozione del Bergamotto di Reggio Calabria, la cui denominazione, per quanto ci riguarda e come il Professor Amato da sempre sostiene, deve necessariamente contenere la provenienza reggina come tratto distintivo e garanzia di autenticità».

«Allo stesso modo – ha affermato Versace – nelle prossime settimane ci attiveremo come Città Metropolitana per una iniziativa di indirizzo che coinvolga i 45 comuni che costituiscono l’area di interesse dove il Bergamotto viene coltivato sul nostro territorio».

Impegni precisi sono stati assunti nella stessa direzione anche dall’Assessora alle Attività Produttive Angela Martino.

«Il nostro lavoro – ha spiegato al tavolo – in queste settimane si è concentrato tra le altre cose anche sull’iniziativa che punta ad implementare l’area della stazione sperimentale delle essenze, insieme alla Camera di Commercio. In questo senso abbiamo recentemente approvato in Giunta una delibera di indirizzo che punta al reperimento, tramite fondi comunitari o ministeriali, del finanziamento necessario all’efficientamento dell’edificio, con l’obiettivo di affiancare al lavoro scientifico già portato avanti in termini di ricerca dalla stessa Camera di Commercio anche un’attività di promozione delle essenze ed in particolare del Bergamotto di Reggio Calabria che per noi costituisce certamente il principe degli agrumi».

Piena disponibilità anche dichiarata infine anche dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria, che per bocca del suo Presidente Antonino Tramontana ha illustrato al tavolo lo stato dell’arte dell’iter procedurale che punta al riconoscimento della Denominazione d’Origine Protetta per il Bergamotto di Reggio Calabria.

«Un riconoscimento – ha spiegato Tramontana – che esiste già per l’essenza del Bergamotto, ma che vogliamo ampliare anche al frutto in sè, per quello che sarebbe il massimo riconoscimento per un agrume con l’obiettivo di proteggere, efficientare ed implementare la filiera della produzione e della commercializzazione di un prodotto unico al mondo».

L’OPINIONE / Pasquale Amato: Basta cancellare il nome “Reggio” dal Bergamotto

di PASQUALE AMATO – Per oltre tre secoli il nostro Principe degli Agrumi ha viaggiato in tutti i continenti. Ha profumato e profuma il mondo. Ha curato e cura i cittadini del mondo.

Ha deliziato e delizia i palati del mondo. Ma è stato ed è vittima, salvo lodevoli eccezioni, innanzitutto dei suoi stessi primi fruitori: i Reggini dei 45 Comuni da Scilla a Monasterace. I quali hanno offerto un terreno particolarmente agevole per facili incursioni predatorie a vicini invidiosi e a italiani e stranieri ben contenti di una specie di licenza profusa a larghe mani: quella di cancellare il nome di Reggio dal suo prezioso, unico ed esclusivo agrume.

Infatti, i primi ad operare questa cancellazione sono produttori, aziende, commercianti della preziosa Essenza e associazioni della Città Metropolitana. Uno degli alibi più banali accampati da coloro che hanno cancellato e cancellano “Reggio” è che il nome è troppo lungo.
Ma “Aceto Balsamico di Modena” è esattamente della stessa lunghezza. Eppure i produttori modenesi lo hanno reso famoso nel mondo dal 1600 commerciandolo ovunque come “Aceto Balsamico di Modena”. E lo hanno fatto senza che esistessero Italia ed Europa. Lo hanno fatto con l’orgoglio di possedere un tesoro – un Brand – unico ed esclusivo che avrebbe reso famosa Modena nel mondo. Non si sono nascosti. Non hanno accampato alibi vergognosi. Non hanno fatto ricorso a sotterfugi ridicoli e mortificanti pur di cancellare Modena dal suo Aceto Balsamico.
Oggi pure le pietre, in ogni angolo del mondo, conoscono col suo nome intero, senza amputazioni, l’Aceto Balsamico di Modena.
Che qualcuno mi dica se la campagna per il loro Brand unico dei modenesi sia stata un atto poco intelligente. O se sono stati poco intelligenti, pur considerando i “dritti”, quelli che hanno nascosto, e continuano a farlo, il nome di Reggio dal suo Principe degli Agrumi.
E per favore non cavatevela a buon mercato con le solite facili battute contro i politici incapaci e incompetenti. Assomigliano a uno scarico di responsabilità.
Io e tanti altri, per fortuna sempre più numerosi, non abbiamo avuto bisogno di alcun politico per dire e scrivere “Bergamotto di Reggio Calabria”. Insisteremo all’infinito, con perseveranza e incrollabile determinazione.
Sì, vinceremo abbattendo tutti i muri interni ed esterni. Vinceremo perché abbiamo mille volte ragione. (pa)

L’OPINIONE / Emilio Errigo: Gli studiosi, persone e chimici che profumano di Bergamotto di Reggio Calabria

di EMILIO ERRIGO – Recentemente, al fine di  acquistare qualificate fonti di informazioni sul “Bergamotto di Reggio Calabria”, mi sono cibato, alimentato, nutrito abbondantemente e ho studiato con inusuale concentrazione, passione e particolare coinvolgimento emotivo, molte pubblicazioni.

La prima di questi, non me la sarei aspettato, quale giurista,  scritta da un famoso antropologo criminale, Cesare Lombroso, dal titolo In Calabria, edita da Rubbettino, la seconda,  scritta dal noto studioso e storico  di Reggio Calabria, il prof. Pasquale Amato, pubblicata sulla Rivista trimestrale Historia (gennaio/marzo2004) l’ultima, uno studio universitario di tre bravi Ricercatori- Docenti, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Francesco Nesci, Natalia Sapone e Massimo Baldari, i quali hanno presentato l’esito delle loro ricerche e studi,  sul Bergamotto di Reggio Calabria e Provincia, alla XXXII Conferenza Italiana di Scienze Regionali, dal titolo a forte attrazione emotiva, Tutela e Sviluppo del Bergamotto Reggino.

Il loro lavoro di ricerca e analisi, enucleato nella citata relazione di studio, mi ha talmente preso che l’ho letta attentamente per ben  tre volte. Ora, grazie al beneplacito del caro fondatore e direttore di Calabria.Live, Santo Strati, studioso innamorato della Calabria e notissimo giornalista-scrittore calabrese di fama internazionale, partecipo e condivido in fede, per la sola lettura ai gentili cari lettori italiani ed esteri, la relazione universitaria di studio sul Bergamotto.

Questo mio contributo di pensiero, in verità trova origine in tre lunghi e interessanti dialoghi, fatti il 25 e 26 aprile 2022, con il dott. Giuseppe Franco, reggino doc nel cuore, la seconda con il noto studioso calabrese di chimica degli oli essenziali e derivati degli agrumi, dei Profumi, Aromi agrumari e Prodotti Alimentari, il dott. Francesco Crispo, già direttore generale del Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria e Direttore dello Stabilimento di produzione della preziosa “essenza naturale e vera del Bergamotto ” di San Gregorio di Reggio Calabria, la terza niente di meglio che mi poteva regalare il destino, con il “grande” Santo Versace, calabrese di Reggio Calabria, intelligente industriale  della moda e poliedrico generatore di idee ad altissimo valore economico e sociale.

Tre personalità reggine, che non ho mai conosciuto de visu, ma dei quali mi hanno parlato bene e raccontato in tanti, del loro instancabile impegno e dedizione per  diffondere il bene gratuitamente e volontariamente, in Calabria e in ogni luogo.
In primis, del prof. Francesco Crispo, me ne ha illustrato l’amabile personalità, quale studioso attivo e molto propositivo, il Presidente dell’Associazione pro San Gregorio, il cav. Ettore Errigo, persona a me molto cara, mentre del dott. Giuseppe Franco, ne hanno esaltato le caratterialità tipiche dei Calabresi, tanti cari amici di Reggio Calabria.
Loro intendono fare e fare bene a favore dei disorientati Giovani Calabresi , se le sarà consentito  di portare a termine il loro nobile intendimento sociale.

Altre pubblicazioni che ho ritenuto interessanti scientificamente per i pregevoli contenuti, sono quella dei Prof. Alp ed Ennio Kunkar, con presentazione del dott. Francesco Crispo, dal titolo Il Bergamotto e le sue essenze, (Edizioni AZ 1997),  l’altra da titolo, Olio Essenziale di Bergamotto, a cura di Angelo Di Giacomo e Biagio Mincione, (Laruffa Editore 1994).

Dopo aver letto e studiato tanti libri, inebriato dal profumo intenso dell’olio essenziale, gustato prodotti alimentari a base di Bergamotto di Reggio Calabria, mi sono chiesto e pongo la domanda a voi tutti i lettori di Calabria.Live:
“perché ancora nella “Patria del Bergamotto di Reggio Calabria”, non si è riusciti a far nascere e realizzare una “Scuola di Alta Profumeria, Cosmesi e Derivati Alimentari  degli Agrumi”?

Cosa e chi ha impedito, la costituzione di un corso di laurea in Management delle Attività Economiche Agrumarie? Oppure uno o più Master di II livello, in “Scienze Economico-Aziendali Applicate dei Profumi Agrumari  ed Essenze  Naturali Ambientali”?
Fondare un Istituto Tecnico Superiore del Bergamotto (ITS),  a San Gregorio di Reggio Calabria, negli spazi dell’ex Arenella, fabbrica ora in disuso, potrebbe rappresentare un giusto riconoscimento alla tanto attesa, e mai realizzata,
Scuola Internazionale della Profumeria in Calabria.

[Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, docente universitario e  consigliere giuridico economico-finanziario internazionale]. 

Storia fantastica del Bergamotto di Reggio Calabria – di Filippo Arillotta

Quante curiosità inedite intorno al principe degli agrumi, il Bergamotto di Reggio Calabria? Il prof. Filippo Arillotta ci regala un bel volumetto di agile lettura che andrebbe regalato a tutti i forestieri che arrivano a Reggio per vedere i Bronzi, ma ignorano l’altra grande ricchezza della città, la produzione esclusiva, a livello mondiale, del frutto che ha regalato un tocco essenziale a tutti i profumi del mondo.

Il Bergamotto di Reggio Calabria (attenzione alla giusta denominazione!) è dunque il protagonista assoluto di questa storia fantastica che lo riguarda e che racconta di “re in esilio, di poeti, giardinieri speziali e pasticceri” per offrire una magnifica carrellata di cosa ha rappresentato nei secoli e rappresenta oggi quest’essenza magica che sta alla base di qualsiasi profumo industriale prodotto al mondo e che, da alcuni anni, ha scoperto una nuova vita in cucina e nella pasticceria, regalando vere e proprie prelibatezze di cui (colpevolmente) si ignoravano odori e sapori.
L’autore è un insegnante di materie letterarie e latino che vive a Reggio: ha spulciato documenti a partire dal 1600 per togliere ogni curiosità al lettore che, inevitabilmente, si troverà piacevolmente coinvolto e stuzzicato dalla necessità di toccare con mano il Bergamotto di Reggio Calabria, coglierne il profumo solamente graffiando con le unghie la scorza, vederlo indurire e seccare senza assolutamente marcire. Annusarne il profumo (ci sono boccette d’essenza che si comprano anche via Internet) e sentirsene inebriato, come sarà lieto di aver letto la sua storia davvero fantastica.

È dunque un libro “didattico” che, in realtà, vuol provocare i sensi: si legge che è un piacere e ci si appassiona a scoprire le virtù di un frutto  che è impossibile trovare in nessun altra parte del mondo. Intendiamoci, hanno provato a impiantarlo un po’ dovunque, ma – complice il microclima dello Stretto, l’aria unica della Calabria, le condizioni particolari del terreno o chissà che altro (scopritelo nel libro – ogni tentativo è miseramente naufragato. Come è fallito il tentativo di creare artificialmente l’essenza di Bergamotto di Reggio Calabria per sostituire il prezioso e unico originale, ma anche qui – grazie al Cielo – si è registrata un clamoroso fallimento, Quindi viva sua Maestà bergamotto (di Reggio Calabria) di cui farà piacere, grazie ad Arillotta, scoprire segreti e aneddoti ai più sconosciuti. Bella anche l’edizione, finemente rilegata e realizzata con una cura che ne fa un volume prezioso da regalare e non prestare: in quest’ultimo caso sarà pressoché impossibile riaverlo indietro. (dl)

STORIA FANTASTICA DEL BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA
di Filippo Arillotta
Kaleidon Editrice – ISBN 9788888867946

REGGIO – Al MArRC il quinto incontro tra ‘Bergamotto di Reggio e Bronzi di Riace’

Domani sera, a Reggio, alle 21, al Museo Archeologico Nazionale, il V Incontro tra il Bergamotto di Reggio Calabria e i Bronzi di Riace. Due Eccellenze Mondiali di Reggio Metropolitana, organizzato dal MArRC, dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria e dal Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria.

L’incontro sarà aperto dal direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, e dalla Presidente del Cis Calabria, Loreley Rosita Borruto e imperniato su una breve conversazione dello storico prof. Pasquale Amato, docente Universitario della “Dante Alighieri” e componente del Comitato Scientifico del Cis, nonché Presidente del Comitato che promuove il Principe Mondiale degli agrumi.

Durante l’evento il pittore reggino Alessandro Allegra realizzerà un dipinto in estemporanea. La Serata si concluderà con la consegna del 2° Premio Bergamotto di Reggio Calabria ai tre vincitori: Francesco Crispo, storico dirigente ed esperto del Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria; Marcello Cortese, titolare dell’Azienda Giò Profumi che ha al suo attivo una linea ininterrotta di prodotti “al Bergamotto di Reggio Calabria” senza omissioni; Antonia Nato, protagonista dell’idea originale del B&B “Profumo di Bergamotto di Reggio Calabria”.

Alla premiazione, parteciperanno i soci Fondatori del Comitato, l’artista Enzino Barbaro (autore del pregevole Premio in Legno di Bergamotto di Reggio Calabria) e Martina De Lorenzo, Miss Sorriso Calabria e candidata alle Finali Nazionali di Miss Italia. Saranno ospiti graditi alcuni rappresentanti istituzionali.

«Il Bergamotto di Reggio Calabria e i Bronzi di Riace sono due eccellenze mondiali che la Città Metropolitana può vantare. E il loro accostamento come beni identitari è stata una intuizione felice condivisa con il Direttore Malacrino», afferma il professore Amato.

«Il “principe mondiale degli agrumi” – ha detto ancora Amato –  al cui Olio Essenziale è stato riconosciuto nel 2001 dall’Unione Europea il marchio Dop (Denominazione di Origine Protetta) – ha da secoli la sua area di produzione ottimale nella fascia costiera reggina che va dalla mitica Scilla a Monasterace. Le condizioni microclimatiche e di ventilazione e le caratteristiche del terreno fanno sì che attecchisca e si sviluppi florido soltanto in quest’area. Quindi è molto più di un prodotto tipico regionale, come sovente viene presentato. E’ un prodotto unico del Made in Italy nel mondo».

«La Calabria è conosciuta nel mondo per i suoi beni identitari – ha spiegato Malacrino – tra questi, soprattutto i Bronzi di Riace e il Bergamotto di Reggio. Quest’ultimo è chiamato “l’oro verde” perché costituisce una ricchezza del territorio nei diversi usi che se ne fanno nel mondo: nell’alimentazione, nell’industria agro-alimentare e dolciaria, nei prodotti per la cosmesi e di profumeria». (rrc)

Valorizzazione Bergamotto di Reggio Calabria, presentato il progetto “FarmaBerg”

È stato presentato, in Cittadella regionale, FarmaBerg, il progetto che riguarda la valorizzazione dei sottoprodotti del bergamotto, lo studio dell’attività ipocolesterolemica e della composizione chimica di bevande a base dell’agrume.

Un progetto innovativo, dunque, «sulla valorizzazione del bergamotto, le cui proprietà nutraceutiche sono ormai note perché la bevanda, oltre a essere gustosa, fa azione di prevenzione sul colesterolo. Riteniamo che, tramite l’esempio migliore, riusciremo a cambiare questa terra e a modificarne profondamente le abitudini» ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, nel corso della presentazione.

Hanno preso parte, all’incontro, il dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, l’amministratore dell’azienda capofila, Francesca Pratticò, e i professori degli Atenei partner del progetto, Leonardo Di Donna (Università della Calabria, dipartimento di Chimica e Tecnologie chimiche – laboratorio “Quasiora”) e Alessandra Dei Cas (Università di Parma, dipartimento di Medicina e Chirurgia).

Il progetto di cooperazione mira a favorire il trasferimento tecnologico delle competenze acquisite dai ricercatori universitari dell’Unical nel campo della filiera bergamotticola, attestando le qualità intrinseche del prodotto a base di succo di bergamotto. L’attività di ricerca verterà sull’individuazione e sulla quantificazione delle sostanze ad azione ipocolesterolemica (Hmg-flavonoidi) contenute nei prodotti confezionati dall’azienda, e, quindi, cercherà di fornire un’evidenza clinica dell’effetto di tali sostanze sui livelli del colesterolo, attraverso uno studio clinico pilota effettuato dal dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Parma.

Il progetto si propone di dimostrare che la bevanda innovativa a base di bergamotto prodotta dall’azienda Pratticò, capofila del progetto, ha un’azione di controllo e mantenimento dei livelli di colesterolo nel sangue, grazie alla naturale presenza di particolari composti bioattivi denominati Hmg-flavonoidi.

Il progetto si avvarrà anche della supervisione del laboratorio Quasiora (Qualità, sicurezza e origine degli Alimenti) facility Unical, finanziata nell’ambito della costituzione della Rete della ricerca agroalimentare calabrese, il cui responsabile è il professor Di Donna, e la cui principale mission è quella di fornire un supporto alle piccole e medie imprese operanti nel settore agroalimentare, attraverso l’ideazione e la messa a punto di metodologie di ricerca innovative per la qualificazione dei prodotti agroalimentari.

«Una delle parole chiave dell’agricoltura del futuro sarà “innovazione”. Noi crediamo fortemente in questa misura e la finanzieremo ulteriormente. Riteniamo – ha aggiunto Gallo – che altri progetti innovativi, con approccio scientifico, dovranno vedere la luce per fare in modo che le nostre aziende possano vincere, o almeno affrontare la battaglia più importante dei prossimi anni: quella della sicurezza alimentare».

«Il bergamotto – ha concluso l’assessore – è un marcatore identitario della nostra regione, sul quale stiamo investendo con un bando di ulteriori tre milioni di euro. L’obiettivo è aumentare la produzione di un prodotto che ha molteplici usi: dall’industria profumiera a quella farmaceutica e, come in questo caso, nell’azione di prevenzione delle malattie cardiovascolari. Innovazione, programmazione e promozione, saranno i punti cardine dell’agricoltura calabrese».

«Si tratta – ha detto Giovinazzo – di uno dei progetti finanziato con una misura del Psr che ha l’obiettivo di mettere in connessione la ricerca di base, fatta dalle aziende agricole, con quella delle università. Si ripropone, in pratica, l’utilizzo alternativo dei prodotti e di mettere in evidenza gli elementi dell’innovazione in agricoltura».

«L’Università della Calabria partecipa in doppia veste a questo progetto: come dipartimento di Chimica e Tecnologie chimiche e come laboratorio “Quasiora”. Il laboratorio – ha spiegato Di Donna – nasce con con l’intento di dare supporto alle aziende dal punto di vista della ricerca, per incrementare la qualità dei prodotti agroalimentari calabresi. Con “Farmaberg” intendiamo fornire indicazione di qualità all’azienda Pratticò, cercando di dimostrare che i nutraceutici presenti nel succo di bergamotto possono avere la capacità di contenere il colesterolo nel sangue».

«Il nostro ruolo è condurre uno studio clinico su soggetti sani. Dopo tre mesi – ha specificato De Cas – andremo a verificare quali saranno i risultati, soprattutto sul profilo dei benefici sul colesterolo Ldl».

«Il progetto nasce da una precedente collaborazione con l’Università della Calabria, perché la bibita da noi commercializzata era già certificata dai laboratori, per la presenza di flavonoidi. Successivamente – ha evidenziato Pratticò –, abbiamo deciso di aderire con l’Unical e con l’Università di Parma per la realizzazione di questo nuovo progetto estremamente innovativo, al vertice della graduatoria, per andare a dimostrare l’efficacia dei benefici del bergamotto. Questa linea di prodotto sarà sul mercato in contemporanea con l’inizio del progetto». (rcz)

Dalla Regione oltre 2,7 milioni di euro per la filiera del Bergamotto di Reggio Calabria

È di oltre 2,7 milioni di euro la somma stanziata dalla Regione Calabria per migliorare la competitività della filiera del Bergamotto di Reggio Calabria. Secondo il presidente del Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria prof. Pasquale Amato «È una risposta a chi ha dichiarato superficialmente e ignominosamente che la “Dop Bergamotto di Reggio Calabria – Olio Essenziale” del 2001 è stata priva di effetti positivi o è stata addirittura una bufala. Il Bando delimita il suo intervento di sostegno agli agricoltori dell’area dei 45 comuni di Reggio Metropolitana. Quindi i bergamotticultori riceveranno i contributi perché compresi in quell’area. Sarebbe loro dovere. Oltre d
che degli estrattori e mercanti della pregiata essenza scrivere ovunque “Bergamotto di Reggio Calabria”.

«Ci siamo adoperati con grande determinazione – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – per rinvenire le risorse da destinare a questo bando, ovvero 2.774.165,17 euro, in quanto quella del bergamotto è una filiera molto importante sia per l’identità culturale e le tradizioni calabresi, sia per l’economia regionale».

«Siamo giunti alla stesura dell’avviso pubblico – ha aggiunto – dopo un’intensa concertazione con le organizzazioni di categoria agricole e gli ordini professionali, accomunati dall’obiettivo di valorizzare e potenziare una produzione di nicchia già apprezzata e molto richiesta sul mercato».

«L’avviso pubblico – spiega l’assessorato all’Agricoltura – per la presentazione delle domande di aiuto a sostegno degli investimenti nelle aziende a indirizzo bergamotticolo, valido per l’annualità 2021, è disponibile sul portale istituzionale www.regione.calabria.it. I beneficiari sono gli agricoltori, in forma singola o associata, le cui aziende, prevalentemente a indirizzo bergamotticolo, siano localizzate nelle aree a vocazione bergamotticola, come stabilito dal Disciplinare per la denominazione di origine protetta “Bergamotto di Reggio di Calabria – Olio essenziale”, approvato dal Mipaaf».

«Tra gli investimenti di tipo materiale ritenuti finanziabili – prosegue la nota –, i miglioramenti fondiari relativi alla realizzazione di nuovi impianti di bergamotto in sostituzione di impianti degradati o di agrumeti; quelli legati alla realizzazione di nuovi impianti di bergamotto su superfici agricole irrigue non agrumetate e di reinnesto su bergamotto e su altre specie di agrumi con varietà di bergamotto “Femminello” e “Fantastico”».

«E ancora – si specifica –, i miglioramenti fondiari atti a favorire l’efficienza della risorsa idrica, con sistemi di irrigazione a basso consumo, privilegiando gli interventi che non prevedano l’interramento delle ali gocciolanti. Per quanto riguarda i nuovi impianti, le varietà ammesse a finanziamento saranno esclusivamente “Femminello” e “Fantastico”. Gli stessi non dovranno superare la densità di numero 450 piante ad ettaro, come previsto dal disciplinare per la denominazione di origine protetta “Bergamotto di Reggio di Calabria – Olio essenziale”».

«La dotazione finanziaria – viene sottolineato – è suddivisa in 1.664.499,10 (pari al 60% dell’assegnazione complessiva) per l’azione A e 1.109.666,07 per l’azione B, ma potrà essere incrementata con risorse aggiuntive. Gli aspiranti beneficiari potranno presentare domanda per entrambe le azioni, fermo restando che la spesa massima concedibile è di 180.000 euro, con un contributo massimo erogabile di 90mila euro».

«Le domande di aiuto – conclude l’assessorato – dovranno essere inviate entro trenta giorni dalla pubblicazione dell’avviso sul Burc e sul sito istituzionale della Regione (www.regione.calabria.it) alla casella pec bandi.agricoltura@pec.regione.calabria.it, formalmente indirizzate al Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari – Settore 4 “Servizi Area Territoriale Meridionale – Funzioni Territoriali”, Via Modena Chiesa n. 1/A – 89132 Reggio Calabria». (rrc)

Avviata la procedura per il riconoscimento Igp del “Bergamotto di Reggio Calabria”

Il  Comitato promotore per il “Bergamotto di Reggio Calabria Igp e la sua tutela e valorizzazione, sotto forma di ATS (Associazione Temporanea di Scopo), ha avviato, ufficialmente, la procedura per il riconoscimento del Bergamotto di Reggio Calabria Igp.

A coordinare le procedure tecniche e burocratiche, per conto delle aziende agricole e delle aziende di trasformazione costituenti il Comitato promotore per l’IGP, è l’agronomo Rosario Previtera, che spera «nei tempi stretti e auspichiamo vivamente che la Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura e il Ministero dell’Agricoltura possano procedere con l’istruttoria nel minor tempo possibile al fine di ottenere il riconoscimento dall’Ue in tempi brevi e, successivamente, poter costituire lo specifico Consorzio di tutela per come previsto dai regolamenti comunitari vigenti».

«Abbiamo impiegato più di un anno di lavoro – ha spiegato Privitera – tra l’animazione territoriale insieme ad altri colleghi agronomi, la ricerca storico-bibliografica e scientifica e la produzione della necessaria documentazione richiesta dal Reg. Ue 1151/2012, dal Reg Ue 668/2014 e dal D.M. del 14/10/2013. Dopo varie interlocuzioni con gli enti preposti, abbiamo inviato ufficialmente la poderosa documentazione prevista al Mipaaf e alla Regione Calabria il 5 giugno».

«Una data appositamente individuata – ha spiegato ancora – in quanto Giornata mondiale dell’ambiente che, per il 2021, vede come tema il “Recupero degli ecosistemi”. Crediamo, infatti, nell’agricoltura sostenibile e nella possibilità di ridare slancio al territorio vocato, da intendere come grande ecosistema con le sue valenze “green” proprio grazie alla concreta valorizzazione del suo prodotto più rappresentativo: il Bergamotto di Reggio Calabria».

L’Ats, in partenza, è stata costituita da ben 159 tra aziende agricole singole e associate ed aziende di trasformazione, con un totale di 461 ettari pari a circa il 40% dei 1200 ettari di bergamotto censiti dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Inoltre aderiscono una decina di associazioni ed istituzioni.

«La rappresentatività della filiera è dunque elevata – ha dichiarato Previtera – e stanno pervenendo decine di altre adesioni tramite il sito www.bergamia.org che abbiamo istituito proprio per fornire informazioni, e consentire a tutti di seguire l’iter burocratico che, speriamo, ci porti presto al riconoscimento del marchio Igp per il Bergamotto di Reggio Calabria e per il suo succo: una Indicazione Geografica Protetta che riguarda la storica area vocata di 50 comuni da Villa San Giovanni a Monasterace».

«L’Ats, inoltre – ha proseguito Privitera – è stata concepita e strutturata per svolgere anche altre azioni di valorizzazione e promozione del bergamotto reggino e per partecipare a Bandi di vario tipo. L’Igp è un’occasione unica per tutelare il Bergamotto di Reggio Calabria che subisce costantemente effetti di concorrenza crescente e spesso sleale da parte di prodotti “al bergamotto” provenienti da aree diverse dalla zona geografica storica e addirittura da coltivazioni extra-provinciali ed extra regionali».

 

Al via la procedura per il riconoscimento Igp per il Bergamotto di Reggio Calabria

Il Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria Igp ha avviato la procedura per il riconoscimento del Bergamotto di Reggio Calabria Igp, come Ats – Associazione Temporanea di scopo, coordinata dall’agronomo Rosario Previtera Si tratta di un importantissimo passo avanti per il principe degli agrumi che, è protagonista di diversi progetti volti alla sua valorizzazione.

Anche la Camera di Commercio di Reggio Calabria, insieme alle confederazioni agricole CiaColdirettiConfagricolturaCopagri, il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Consorzio di tutela del Bergamotto di Reggio Calabria e la Stazione Sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati dagli agrumi, è impegnata in un importante progetto per ottenere il riconoscimento comunitario del Bergamotto di Reggio Calabria.

Quella del Comitato, che sotto forma di Ats racchiude ben 159 aziende tra aziende agricole singole e associate e aziende di trasformazione, con un totale di 461 ettari pari a circa il 40% dei 1200 ettari di Bergamotto censiti dalla Città Metropolitana – e che continua a raccogliere adesioni – è un’azione fondamentale quanto unica per tutelare il Bergamotto di Reggio Calabria che, purtroppo, «sta subendo gli effetti di concorrenza crescente e spesso sleale da parte di prodotti al bergamotto provenienti da aree diverse dalla zona geografica storica».

A ribadire l’importanza del riconoscimento a Igp, è Carmela Patea, della Cooperativa agricola Bergamia, in quanto «lIgp potrà essere lo strumento che ci porterà a condividere gli obiettivi comuni per la crescita di tutta la filiera».

Dello stesso parere Ugo Sergi, presidente del Consorzio di produttori Bioassoberg, aggiungendo che «l’aggiunta del marchio Igp a quello bio, sarà un ulteriore vantaggio competitivo e, sopratutto, per il mercato estero e del Nord Europa in particolare, oltre a garantirci finalmente una tutela sempre più necessaria e urgente contro la concorrenza sleale che dobbiamo subire».

A parlare di «ordine con regole utili a far crescere e consolidare il vero Bergamotto di Reggio Calabria» è Arturo Pratticò, rappresentante delle Aziende Agricole Associazione Praticò, che ha espresso soddisfazione per l’iniziativa intrapresa dal Comitato, sottolineando come il Bergamotto di Reggio Calabria «merita il giusto riconoscimento europeo».

La procedura per il riconoscimento del Bergamotto di Reggio Calabria Igp, è stata inviata nei giorni scorsi al Mipaaf e alla Regione Calabria ha riferito Previtera, auspicando che quest’ultimi possano «procedere con l’istruttoria nel minor tempo possibile», in modo «da essere già attivi per la prima parte della prossima campagna produttiva, almeno con il riconoscimento di protezione nazionale transitoria». (rrc)

Camera di Commercio di Reggio: Entra nel vivo progetto di tutela Bergamotto di Reggio Calabria

Il progetto per tutelare, con il riconoscimento comunitario, la produzione del Bergamotto di Reggio Calabria, promosso dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria con le confederazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Consorzio di tutela del Bergamotto di Reggio Calabria e la Stazione Sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati dagli agrumi, è entrato nel vivo.

Il confronto, già avviato e ampliamente condiviso dal mese di marzo, ha consentito, nel corso di una nuova riunione che si è svolta la scorsa settimana, di affrontare alcuni aspetti centrali da valutare insieme ai produttori nella definizione del disciplinare, guardando da un lato alla tutela della storicità ed esclusività del prodotto e dall’altro al futuro di questa importante produzione e di quello che il riconoscimento potrà rappresentare per il potenziamento dell’intera filiera.

«Insieme ai produttori e a tutti i partner del progetto – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana – alla luce delle valutazioni emerse, riteniamo che si potrebbe puntare anche ad un riconoscimento Dop del frutto fresco di bergamotto. È sicuramente un iter più complesso, ma che sarà in grado di offrire una maggiore tutela alla produzione fortemente legata al territorio reggino. È un’iniziativa che stiamo condividendo anche con la Città metropolitana di Reggio Calabria e con il Consigliere delegato all’Agricoltura Giuseppe Marino, per la valenza strategica che può assumere il riconoscimento di questo importante prodotto».

«Vorremmo – ha aggiunto – che  la certificazione comunitaria non fosse l’obiettivo, bensì il “punto di partenza” ed il modello dal quale partire affinché il prezioso agrume, promosso e valorizzato per la sua esclusività, possa beneficiare di un  vantaggio competitivo e registrare una crescita delle proprie quote di mercato».

Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente del Consorzio di tutela del Bergamotto di Reggio Calabria Ezio Pizzi, che ha dichiarato: «Siamo ben lieti di essere parte attiva al progetto per la tutela del frutto fresco di bergamotto Dop; quella della Dop è la prima scelta che facciamo, per garantire la massima tutela che, unita al riconoscimento già in essere dell’olio essenziale di bergamotto Dop, consentirà di valorizzare anche tutti gli ulteriori derivati sempre più apprezzati nei mercati nazionali ed internazionali, proprio nella logica di filiera. Grazie alla propositività della Camera di commercio e dell’Università reggina sono tante le attese che riguardano tutta la gestione del processo , non escluse le fasi di confronto e di istruttoria nazionale previste con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali».

È pienamente operativo il gruppo tecnico costituito tra i partner del progetto, che seguirà tutte le fasi richieste dall’iter di certificazione, alla raccolta dei dati storici e tecnici, allo studio e stesura di tutta la documentazione atta a comprovare la storicità della frutto, il legame con il territorio, le peculiarità proprie del prodotto reggino, l’uso consolidato del nome; la Camera di commercio accompagnerà i principali attori di questo percorso, ovvero i produttori, anche nelle fasi che riguarderanno la costituzione  del comitato promotore, la presentazione dell’istanza e tutto l’iter conseguente per l’ottenimento del riconoscimento.

Il prossimo  passo sarà la richiesta di un incontro con la Regione Calabria, chiamata ad esprimere un proprio parere sull’istanza di riconoscimento. Come Camera di commercio siamo certi che anche la Regione  sarà accanto all’Ente camerale, all’Università Mediterranea e a tutti i partner che vorranno lavorare in sinergia per raggiungere questo importante traguardo, nella consapevolezza che il Bergamotto di Reggio Calabria rappresenta non solo un prodotto agroalimentare di eccellenza, ma anche una suggestiva risorsa delle tradizioni e della cultura enogastronomica regionale. (rrc)